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La città - La squadra - Gli eventi

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Il secondo ciclo lo si può far coincidere con l’arrivo

di Walter Mazzarri alla guida del Napoli. All’atto

del “divorzio”, voluto dal tecnico toscano, che pensava

andando a Milano, sponda Inter, di consolidare

quanto di buono costruito al Napoli, il presidente

nell’estate del 2013, dopo l’ingaggio di Benitez, dichiarò…

«Rimango innamorato delle persone che hanno collaborato

a un progetto importante. Mazzarri è un toscano, la sua

ironia è normale. Io sono per l'internazionalizzazione, per

me è più giusto un allenatore come Benitez, con cui ci siamo

subito trovati d'accordo su tutto. In casa mia comunque i divorzi

non esistono. Ho dato un'ultima opportunità a Mazzarri

ma lui non l'ha accettata, ritenendo di aver concluso il

suo lavoro a Napoli. Quindi ho deciso di andare avanti senza

tentennamenti».

Il tecnico di San Vincenzo è stato importante nella

crescita della squadra ma nessuno può negare, oggi a distanza

di tempo, che l’affetto dei napoletani e la possibilità

offertagli dalla società ed i risultati che è stato capace

di conseguire con gli azzurri non si siano ripetuti

da nessun’altra parte, mostrando per intero tutti i suoi

limiti gestionali.

Si tratta di un estratto di alcune dichiarazioni rilasciate

nel settembre del 2018 dal presidente sul tecnico,

capace in meno di tre anni di riportare il Napoli

in Serie A e fanno eco a quanto dichiarato dal

tecnico friulano nel maggio del 2016…

«Aurelio De Laurentiis è un signore. Ora sa anche di calcio,

ma appena prese la società no, per questo siamo quasi arrivati

alle mani, ma da gentiluomini ci siamo subito spiegati

e il giorno che sono andato via dal Napoli mi ha detto: “Per

lei qua la porta sarà sempre aperta”. Non sono frasi di circostanza

ci sentiamo ancora spesso».

Questo il primo ciclo che si concluse con la partecipazione

del Napoli alla coppa Intertoto, l’eliminazione da

parte del Benfica nella finale e una stagione che, dopo

un avvio incoraggiante, subì una brusca frenata con

l’avvicendamento in panchina e l’arrivo di Roberto Donadoni.

Per la successione a Mazzarri, De Laurentiis, come

dichiarato, decise di internazionalizzare il Napoli e

convinse durante la finale di Champions di quell’anno

Rafa Benitez a venire a Napoli. Il suo racconto

si riferisce alla fine della prima stagione

dello spagnolo a Napoli.

«A Londra incontrai Benitez, col quale facemmo subito

“scopa”. Ci trovammo in accordo su tutto ed iniziammo un

percorso importante. Fin dal principio mi convinse che la

squadra dovesse cambiare modulo; poi ha voluto vedere quali

giocatori erano in grado di adattarsi meglio ai nuovi schemi.

Infine, dopo il mercato estivo, abbiamo fatto mosse importanti

nel mercato di gennaio».

Rafa Benitez con stile e signorilità dopo la decisione

di andare a Madrid dichiarò…

«I progetti si possono costruire anche senza essere necessariamente

i più facoltosi e noi a Napoli qualcosa di nostro

abbiamo dimostrato. È stata rifatta una squadra, attraverso

la cessione di Cavani e con investimenti mirati. Abbiamo fatto

quello che si poteva: non è un difetto avere una disponibilità

economica inferiore ad altri club. Ma De Laurentiis è stato

bravo a portare il Napoli ad essere stabilmente tra le grandi.

Se c’è anche qualcosa di mio nella squadra allestita, e penso

ci sia, ne sono orgoglioso. Poi è arrivato un momento in cui

le strade dovevano dividersi, avevamo visioni diverse sulla

gestione, sulla politica societaria. Ma l’abbiamo fatto con rispetto

assoluto, l’uno dell’altro».

domenica 30 agosto 2020

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