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DONNA IMPRESA MAGAZINE TOP WOMAN LUGLIO 2020

DONNE DI SUCCESSO - LE NOSTRE DONNE SONO FONTE DI ISPIRAZIONE E ROLE MODEL, ESEMPI DI RESILIENZA, PASSIONE, INTRAPRENDENZA E DETERMINAZIONE. ABBIAMO BISOGNO DI ROLE MODEL PER CREDERE IN UN’UMANITÀ MIGLIORE Nell'era in cui lo storytelling, il raccontare una storia, è l'imperativo assoluto, i racconti di queste eroine moderne sono fonte di ispirazione per tutte. E non dobbiamo per forza cercare lontano. A volte i modelli di riferimento a cui ispirarsi sono più vicini a noi di quanto possiamo immaginare. Nel 1946 Simone De Beauvoir scriveva: “Donne non si nasce, si diventa”. In questa frase è riassunto il senso di ciò che si intende per empowerment femminile. Nascere donna significa essere inquadrate in dei presupposti culturali di cui è necessario liberarsi per raggiungere un livello più profondo di consapevolezza, partecipazione, condivisione delle responsabilità. Fino alla tanto agognata uguaglianza di genere, irrealizzabile senza un percorso coraggioso e onesto di liberazione dai ruoli culturali e sociali imposti. Raggiungere l'uguaglianza di genere non è solo un obiettivo importante in sé e per sé, ma anche un catalizzatore per raggiungere l'Agenda 2030 e un futuro sostenibile per tutti. WWW.DIMAGAZINE.IT

DONNE DI SUCCESSO - LE NOSTRE DONNE SONO FONTE DI ISPIRAZIONE E ROLE MODEL, ESEMPI DI RESILIENZA, PASSIONE, INTRAPRENDENZA E DETERMINAZIONE. ABBIAMO BISOGNO DI ROLE MODEL PER CREDERE IN UN’UMANITÀ MIGLIORE

Nell'era in cui lo storytelling, il raccontare una storia, è l'imperativo assoluto, i racconti di queste eroine moderne sono fonte di ispirazione per tutte. E non dobbiamo per forza cercare lontano. A volte i modelli di riferimento a cui ispirarsi sono più vicini a noi di quanto possiamo immaginare. Nel 1946 Simone De Beauvoir scriveva: “Donne non si nasce, si diventa”. In questa frase è riassunto il senso di ciò che si intende per empowerment femminile. Nascere donna significa essere inquadrate in dei presupposti culturali di cui è necessario liberarsi per raggiungere un livello più profondo di consapevolezza, partecipazione, condivisione delle responsabilità. Fino alla tanto agognata uguaglianza di genere, irrealizzabile senza un percorso coraggioso e onesto di liberazione dai ruoli culturali e sociali imposti. Raggiungere l'uguaglianza di genere non è solo un obiettivo importante in sé e per sé, ma anche un catalizzatore per raggiungere l'Agenda 2030 e un futuro sostenibile per tutti.
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DONNE DI SUCCESSO

LE NOSTRE DONNE SONO FONTE DI ISPIRAZIONE E ROLE MODEL, ESEMPI DI RESILIENZA, PASSIONE,

INTRAPRENDENZA E DETERMINAZIONE. ABBIAMO BISOGNO DI ROLE MODEL PER CREDERE IN UN’UMANITÀ

M I G L I O R E

Nell'era in cui lo storytelling, il raccontare una storia, è l'imperativo assoluto, i racconti di queste eroine

moderne sono fonte di ispirazione per tutte. E non dobbiamo per forza cercare lontano. A volte i modelli di

riferimento a cui ispirarsi sono più vicini a noi di quanto possiamo immaginare. Nel 1946 Simone De Beauvoir

scriveva: “ Donne non si nasce, si diventa”. In questa frase è riassunto il senso di ciò che si intende per

empowerment femminile. Nascere donna significa essere inquadrate in dei presupposti culturali di cui è

necessario liberarsi per raggiungere un livello più profondo di consapevolezza, partecipazione, condivisione

delle responsabilità. Fino alla tanto agognata uguaglianza di genere, irrealizzabile senza un percorso

coraggioso e onesto di liberazione dai ruoli culturali e sociali imposti. Raggiungere l'uguaglianza di genere non

è solo un obiettivo importante in sé e per sé, ma anche un catalizzatore per raggiungere l'Agenda 2030 e un

futuro sostenibile per tutti.

Valeriana Mariani

EDITORE Donna Impresa Magazine

PRESIDENTE Donna Impresa

PRESIDENTE International Women International Association Women

Entrepreneurs and Business Leaders Employment, Social Affaire & Equal Opportunities

PRESIDENTE Aziende Associate Community & Business

TOP WOMEN

www.dimagazine.it 32

PECIALE


Nella foto: Barbara Carabetti CEO & General Manager di Dock&Discover Agenzia Marittima, Tour Operator, Spedizioni e Logistica

Porto di Roma, Civitavecchia www.dockdiscover.com

Volontà

tanto lavoro

e

ARMONIA.

DOCK & DISCOVER SHIPPING AGENCY

La nostra squadra, il tuo successo.

Oggi sarei felice di condividere le mie competenze con

attori dei settori contigui al mio di provenienza, per la

costruzione di nuove alleanze e partenariati: sono ronta a

mettere a disposizione anche di altre realtà quello che ho

imparato per rendere i loro processi distributivi, di

trasporto ed approvvigionamento più performanti e non

ultimo portare al massimo l'impegno e la dedizione profusi

in ogni singolo campo lavorativo. La logistica è un processo

che aggiunge valore e qualifica molto i settori produttivi ed

i diversi processi aziendali, anche e soprattutto quelli

commerciali: un settore in cui l'esperienza è un valore

irrinunciabile.

La mia esperienza in ambito marittimo-portuale è molto consolidata. Ho iniziato a lavorare in questo settore da

giovanissima, nel 1989 per l’esattezza, curando le escursioni a Roma dei crocieristi americani che sbarcavano

a Civitavecchia. Oggi Dock & Discover può contare su una squadra di 10 professionisti ed è un team

eccezionale, fatto di persone che lavorano con la testa e con il cuore. All’epoca il turismo crocieristico era molto

poco sviluppato, non più di una decina di scali all’anno, mentre oggi il traffico stimato è intorno ai 2,5 milioni di

passeggeri; con circa 800 scali, il porto di Civitavecchia è il secondo del Mediterraneo per questo tipo di traffico.

Mi sono laureata senza ritardi, sempre lavorando: dieci anni come accompagnatrice turistica dei crocieristi in

visita a Roma, ma anche in diverse destinazioni europee. Ripensandoci, a volte, penso che il mio destino

professionale fosse segnato dall’inizio: da bambina ero una grande appassionata della serie televisiva “Love

Boat” e i primi clienti della mia vita sono stati i crocieristi sbarcati proprio dalla “Pacific Princess” . Dopo quasi

dieci anni come freelance ho sentito la spinta a creare qualcosa di mio e di più grande e nel 1998 ho fondato il

tour operator Dock & Discover, completamente destinato e dedicato ai clienti delle compagnie crocieristiche.

All’inizio facevo tutto io all’interno della mia azienda, poi, col tempo, grazie ai risultati commerciali e di customer

satisfaction, ad una paziente e caparbia volontà di integrarmi a tutto tondo sia con gli attori che con i servizi

presenti nel porto di Civitavecchia, sono stata in grado di creare nuovi posti di lavoro e costruire partenariati


stabili e produttivi. Oggi Dock & Discover può

contare su una squadra di 10 professionisti, ed è un

team che io ritengo eccezionale, fatto di persone che

lavorano insieme con la testa e con il cuore per

garantire sempre il massimo risultato. Oltre che

come tour operator, oggi operiamo come agenti

marittimi e come società di spedizioni e logistica e

facciamo parte del Gruppo CEMAR Agency

Network, consolidatissimo attore dello shipping

italiano, con oltre 60 anni di esperienza, 36 uffici nei

principali porti italiani ed assistiamo le compagnie da

Genova a Venezia toccando circa 73 porti. Da

qualche anno io personalmente opero anche come

Sales Director di tutto il Gruppo. Abbiamo clienti

prestigiosi, con un mercato ed una visione di

business globali, come Carnival Cruise Line, Holland

America Line, Princess Cruises, Seabourn Cruise

Line, Windstar Cruises, P&O Cruises, Silversea

Cruises, Club Med ed altri. Per queste compagnie

curiamo anche gli approvvigionamenti di bordo,

assicurando un coordinamento nazionale tramite

diverse agenzie a livello locale, in grado di fornire un

servizio a 360 gradi. Una storia straordinariamente

ricca di soddisfazioni quanto di sacrifici. Sono tanti

gli elementi che penso abbiano contribuito a farci

crescere, ci sono aspetti di certo legati alla profonda

conoscenza del mercato e, allo stesso tempo, del

tessuto locale. Nella mia esperienza nonché nella

mia visione sul futuro della logistica in generale, ci

sono però tre concetti che fanno la vera differenza,

davvero tre “ingredienti magici”. Il primo è l’assoluto

orientamento al cliente. Non è solo uno slogan, è

proprio una vocazione totalizzante. Non dire mai no,

flessibilizzarsi, accogliere le richieste del cliente e

risolvere i suoi problemi. Sempre. Considero questa

la mia abilità principale, ed è ciò di cui ha bisogno il

mondo della logistica e della supply chain in

generale. Il secondo ingrediente è la fiducia. Vuol

dire che io mi fido del mio cliente e il mio cliente si

fida di me. Questo ha implicazioni importanti. Fiducia

significa superare il concetto di un rapporto clientefornitore

centrato su una relazione meramente

contrattuale e spostarsi su una visione di business

partnership, in cui io adatto i miei servizi ed il mio

contributo a quello di cui il cliente ha bisogno in

funzione della sua missione e dei suoi obiettivi. E’

per questo che ho investito molto anche sul fronte

della costruzione e della certificazione dei nostri

sistemi di gestione, conseguendo nel 2019 le 3

certificazioni Iso di Qualità, Sicurezza ed Ambiente:

ho avviato da tempo una politica di eco-sostenibilità

e desidero che i nostri clienti possano contare su un

partner sì nazionale-locale, ma che li sappia seguire

con una mentalità ed una capacità concreta di

gestione a livello internazionale. Il terzo ingrediente

è sapere fare network. Vuol dire tante cose.

Innanzitutto significa volontà ed impegno per

l’integrazione con gli altri attori della industry. Poi

significa anche scambio di idee, confronto di visioni

con gli specialisti del settore, partecipando ad un

dibattito su un orizzonte anche oltre i confini

nazionali. Fare questo richiede di investire tempo

personale, ma ripaga sempre e consente di

sviluppare le proprie competenze ulteriormente.

Siamo membri di CLIA,

Cruise Lines International

Association, la più grande associazione al mondo

che raccoglie i più importanti armatori del settore

crocieristico, e membri di MedCruise, associazione

internazionale che raggruppa oltre 100 porti nel

Mediterraneo. A livello italiano, facciamo anche parte

di ASAMAR Lazio, Associazione degli Agenti

Raccomandatari, di cui personalmente rappresento

la Commisisone “Traghetti e crociere” . Considero

l’attività dedicata al nutrimento di queste relazioni

fondamentale per il mio sviluppo professionale, per

quello di Dock & Discover ed anche del Gruppo

Cemar, che l’anno scorso è stato insignito proprio da

MedCruise dell’importante premio di “Agente più

efficiente del 2019”. Sono davvero convinta che

logistica e supply chain siano la spina dorsale di

ogni settore produttivo e, anche, di ogni sistema

Paese. In una fase economica complessa, come

quella che stiamo attraversando, credo che una

efficiente catena logistica possa fare la differenza.

Ho oramai molti anni di esperienza in questo campo,

e credo che non si possa più pensare a

compartimenti stagni. La logistica è un processo che

aggiunge valore e qualifica molto i settori produttivi

ed i diversi processi aziendali, anche e soprattutto

quelli commerciali. Mi piacerebbe condividere le mie

competenze con attori dei settori contigui al mio di

provenienza, per la costruzione di nuove alleanze e

partenariati. Sono pronta a mettere a disposizione

anche di altre realtà quello che ho imparato per

rendere i loro processi distributivi, di trasporto

ed approvvigionamento più performanti e non

ultimo portare al massimo l’impegno e la dedizione

profusi in ogni singolo campo lavorativo. Un settore,

il nostro, tradizionalmente maschile in cui la

presenza di donne ancora oggi è ancora bassa: in

effetti nel 2018 nella grande festa che ho

organizzato per celebrare i 20 anni di attività della

Dock & Discover, il Porto di Civitavecchia mi ha

insignita del premio alla carriera come unica impresa

femminile presente in porto. E’ stato un

riconoscimento che mi ha commossa. Per il mio

lavoro ho viaggiato e tuttora viaggio molto. E’

faticoso, ma le esperienze che ho fatto, le persone

che ho conosciuto e le competenze che ho acquisito

hanno ripagato abbondantemente la mia fatica fin

qui. Amo la mia professione ma quello che in

assoluto amo di più sono I miei figli: nessuna gioia è

talmente grande da compensare l’amore per

Sophia, 14 anni e di Tommaso, 11 anni. Mi piace

condividere con loro quanta più quotidianità

possibile, ma anche fare viaggi insieme, come

esperienza sia di divertimento, sia di scoperta del

grande mondo là fuori… Poi mi piace fare sport,

rilassarmi a casa, cucinare e passare del tempo in

compagnia dei miei amici di sempre, che mi

scaldano il cuore.

B.C.

BARBARA:

CARABETTI

CEO E GENERAL MANAGER DI DOCK&DISCOVER - CIVITAVECCHIA - ROMA

www.dimagazine.it


Vocazione

COACH

Da dove vengo? Chi sono? Biografia

Cosa faccio qui?

Tre semplici domande che hanno accompagnato

questa mia esistenza. Non ricordo quando ho

iniziato a pormele ma di certo queste domande

hanno influenzato le mie scelte. Sin dalla giovane

età sentivo che la vita mi doveva spiegare molto e

che dovevo imparare per non rischiare di gettarla.

Scoprire l’essere umano e il suo funzionamento,

dunque, divenne per me una grande passione.

Per questo proseguii gli studi presso la facoltà di

psicologia di Padova. Con grande entusiasmo mi

sono buttata sui libri e nel 1987 mi sono laureata

in psicologia clinica. Pur avendo soddisfatto in

minima parte il desiderio di apprendere mi

rendevo conto che tutto ciò che avevo studiato

non mi era servito per una reale comprensione di

me stessa e degli altri. Nel ’90 decisi di trasferirmi

a Milano per iniziare l’esperienza del lavoro. Iniziai

con la selezione del personale in Caterpillar per

poi passare in Motorola occupandomi della

direzione risorse umane. Ho sempre pensato che

il termine “risorsa umana”, spesso utilizzato in

ambito aziendale, fosse inappropriato se

associato alla persona, meglio sarebbe stato

parlare di “capitale umano”: le risorse si sfruttano

e si esauriscono, il capitale invece si cura e si fa

crescere. Occuparsi delle persone in ambito

lavorativo divenne per me il nuovo filone da

seguire. Contestualmente alla carriera

manageriale proseguii il mio percorso di studi

frequentando la scuola quadriennale di

psicoterapia. Nel 1994 alla ricerca di un coach

incontrai Walter Ferrero, filosofo saggista

scrittore, profondo conoscitore dell’essere umano

e dell’umanità, grazie al quale mi resi conto che la

macchina umana non si fermava al mero studio

dei comportamenti e dei meccanismi mentali ma

bensì si ancorava su processi interiori e energetici

ben più profondi. Così nel 1994 iniziai a

frequentare la scuola di formazione interiore da lui

diretta (Stile Interiore Parsifal Yoga Academy)

approcciandomi per la prima volta allo yoga

integrale e intraprendendo un intenso percorso di

coaching individuale. Dopo l’esperienza personale

e sul campo, Nel 2008 ho avuto il fregio di fondare

con Walter Ferrero Humantek, una società

dedicata al coaching e alla formazione umana.

COMUNICAZIONE

Diversi sono gli scopi fondanti della nostra Mission

quali: il formare uomini e donne che detengono

ruoli di responsabilità e di gestione di altri, il

diffondere un metodo evolutivo che affonda le sue

radici nella scienza umana più antica, il contribuire

allo sviluppo del potenziale umano generando

benessere negli ambienti di lavoro. Partiamo dal

presupposto che agendo su coloro i quali hanno

la responsabilità nella conduzione di altre

persone, si possa generare una società migliore.

Ritengo il coaching uno strumento potente per

aiutare le persone ad accedere al loro potenziale,

risvegliando in alcuni quei quesiti esistenziali,

attivatori di un percorso in sé stessi più profondo.

In questi anni di attività di coaching e di

formazione manageriale, nell’accompagnare

managers e professionisti in percorsi di sviluppo,

ho potuto apprezzare l’importanza

dell’Insegnamento quale mezzo per continuare ad

imparare e crescere. Trasferendo si cresce e si

impara, ci si mette in gioco ma, soprattutto si

coglie quanta conoscenza e comprensione ci

manchino ancora generando quel desiderio in sé

stessi di approfondire e approfondire ancora.

Questo è il senso e il piacere del mio viaggio.

Perché intraprendere un percorso di coaching?

L’obiettivo di fondo dell’executive coaching è

generare cambiamenti nelle persone, lavorando

sui meccanismi all’origine dei comportamenti

attraverso metodi e tecniche tesi a risvegliare le

abilità di imprenditori, manager, professionisti alle

prese con le sfide dei mercati in cui operano.

Quando tutto funziona abbiamo bisogno di

manager, nella difficoltà abbiamo bisogno di

leader. Sembra una battuta malsana ma è proprio

nei momenti di difficoltà che cogliamo

autorevolezza: la leadership delle nostre guide;

uomini e donne che sanno condurre gli altri ma

soprattutto sono in grado di dirigere loro stessi

nelle situazioni di difficoltà. Nella storia delle

imprese e dei manager che ne determinano le

sorti, ci sono momenti in cui è necessario riflettere

sulle proprie strategie, lavorando sul ruolo, le

responsabilità e le potenzialità che si possono

sviluppare per generare un cambiamento spesso

cruciale. Viviamo nell’epoca del “qui ed ora”, con

processi iper veloci e modelli previsionali illusori, il

che presuppone una mente sveglia e attiva nella

lettura consapevole dei segnali dell’ambiente,


flessibilità, gestione emotiva e capacità di

adattamento nonché comunicazione autorevole. Mai

come in questo periodo storico emerge forte la

necessità di accedere alle risorse potenziali

dell’individuo, sviluppando il suo reale potere

personale. "L’intento di migliorare ciò che ha trovato

sul proprio percorso è una delle migliori qualità

dell’essere umano. Tuttavia, da soli possiamo fare

ben poco. Per questo le grandi impennate delle

civiltà si sono verificate quando i singoli hanno

saputo sentirsi un popolo e quando le tecnologie del

momento hanno reso gli uomini in grado di

condividere le conoscenze. Imprendere vuol dire

“cominciare qualcosa” e implica il senso di “scelta”.

Presuppone quindi una consapevolezza iniziale – la

possibilità di scegliere –eilsensodel“nuovo”,

inteso come la concezione di mettere in atto

un’azione che va a trasformare la situazione

preesistente. Ma per “trasformare” occorre poter

concepire qualcosa di diverso e questo è tanto più

difficile quanto più la nostra mente –elenostre

emozioni – restano legate al passato o all’esistente.

Nulla di nuovo può essere intrapreso se non si

sviluppa un’emancipazione dal “vecchio”. Per

ottenere questo occorre innanzitutto lavorare sulla

trasformazione di se stessi, non temere il

cambiamento, né l’essere paralizzati dalla paura di

ciò che non conosciamo ancora. Imprendere vuole

anche dire far tesoro dell’esperienza degli altri, in

termini di capacità, idee ed entusiasmo. Se noi

cerchiamo il nostro scopo, può essere che nel nostro

progetto altri possano collocare il loro, con il risultato

di sviluppare un’energia unica e straordinaria" (da

Luxury Mind, Adea Edizioni).

Quello di Humantek - che sin dal nome richiama il

concetto di “tecnologia umana” - è un modello che

mira a intervenire sull’hardware ancor prima che sul

software dell’uomo. Insegnando a gestire il pensiero,

la concentrazione, le emozioni, la parola, il corpo, il

tempo. Humantek fornisce strumenti adeguati

nell’ambito del marketing e delle vendite, del public

speaking e della motivazione dei collaboratori. Ciò

che pone Humantek all’avanguardia, è aver saputo

tradurre una vasta gamma di conoscenze e filosofie

antiche in un metodo per generare dei cambiamenti

nelle persone basandosi su un sistema formativo

che va a lavorare sulla persona e sul ruolo con

metodo e tecniche che servono a risvegliare le

abilità necessarie. Per mettere a punto il metodo

Humantek, che può essere visto come una

traduzione in termini contemporanei delle procedure

di addestramento che hanno formato sovrani,

condottieri, filosofi e che contengono una profonda

conoscenza dell’essere umano, gli stessi fondatori

Walter Ferrero e Marta Residori hanno compiuto a

loro volta un lungo percorso di formazione

personale, che spazia dalle filosofie antiche, alle

religioni, allo yoga e alla meditazione, passando per

la psicologia e il pensiero rinascimentale, oltre ad

aver vissuto dall’interno le dinamiche aziendali,

rivestendo vari incarichi dirigenziali. Un insieme di

conoscenze che oggi serve soprattutto alle imprese,

il cui destino spesso dipende dalla capacità dei

propri dirigenti di affrontare l’innovazione e il

cambiamento.

• LE EXPERTISE DI HUMANTEK

• Humantek sviluppa la propria competenza in

tre macroaree:

*EXECUTIVE COACHING. I fondatori e il loro team

svolgono attività di coaching da oltre 20 anni,

convinti che il lavoro individuale sia il più efficace sia

nei casi di potenziamento che nelle situazioni in cui

è richiesta una profonda trasformazione

comportamentale. I programmi proposti sono:

Coaching base (formazione umana), Coaching

avanzato (formazione interiore) e Coaching per

imprenditori (formazione al potere). Humantek

opera su due binari - il ruolo e il sé - tarando ogni

percorso sull’individuo e sulle sue specificità. Sono

quattro i pilastri portanti sui quali si poggia il lavoro di

potenziamento: la strategia del sè, la strategia

relazionale, la strategia del risultato e la strategia del

guidare gli altri. *FORMAZIONE UMANA. Il sistema

formativo messo a punto da Humantek aiuta a

lavorare sulle cause strutturali, conducendo gli

individui eiteamalla comprensione delle dinamiche

mentali, emotive e comportamentali. I contenuti e le

tecniche vengono di volta in volta integrati

considerando le specifiche esigenze dell’azienda,

del team, dei ruoli e degli individui. In particolare,

nella formazione manageriale la società lavora sui

fattori del successo, sviluppando programmi specifici

volti a sviluppare o potenziare le abilità cognitive,

emotive e relazionali. Humantek interviene su

competenze e abilità quali strategia e tattica,

cambiamento, innovazione, arte del vivere il tempo,

autorevolezza, guida e potere, comunicazione

carismatica, negoziazione relazionale, focalizzazione

e realizzazione. Nella formazione in ambito

commerciale, Humantek sviluppa tre percorsi

diversi: Human Sales Approach, Ability & Sales

Techniques e Persuasion & Negotiation Tecniques

*STRATEGIA D'IMPRESA. Humantek lavora sia a

livello del pensiero strategico, focalizzando e

motivando lo staff direttivo verso nuovi orizzonti, sia

a livello sistemico, utilizzando partner specializzati

nella rilevazione di dati (mercato mondiale, prodotti,

concorrenza ecc) e nella identificazione delle aree di

ottimizzazione dell’impresa. Gli strumenti utilizzati

spaziano dai focus group allo start up management,

dal change management all’assessment center, una

metodologia d’indagine utile a individuare il

possesso delle capacità necessarie per svolgere

un’attività manageriale o professionale.

M.R.

www.dimagazine.it

Mi occupo di executive

coaching e di formazione

umana nelle aziende,

contribuendo allo sviluppo

di imprese e persone,

partecipando a progetti di

change management e di

sviluppo organizzativo.

MARTA :RESIDORI

EXECUTIVE COACH & AD HUMANTEK - PIACENZA - ITALIA


Chiara è un preziosissimo connubio

di managerialità e creatività: doti

che le consentono di trasformare un

progetto in un'opportunità di business.

Coordina un team di professionisti per

lavorare in outsourcing presso le aziende

per la creazione di progetti di

distribuzione a marchio del cliente od in

private label. Il suo lavoro consiste nella

creazione e lancio di brand, linee di

prodotti e nel licensing di contenuti di

opere artistiche ed intellettuali, sviluppa

Inoltre campagne WEB e TV sales,

nazionali ed internazionali, presso

piattaforme televisive ed e-commerce.

Da dove vengo?

Sono nata a Lodi nel 1972. Fino a vent'anni ho

respirato le estati umide e gli inverni di nebbia sottile

di questa città, milioni di particelle d'acqua in

affioramento, memoria sotterranea della conca ferma

del lago Gerundo, che la cingeva ai tempi del

Barbarossa.

Che cosa amo di Lodi?

Della mia città adoro la sua austerità, la simmetria di

Piazza Vittoria, su cui si affaccia la cattedrale. Essa è

lo specchio della mentalità della mia gente, quadrata

e contadina.

Come ho cambiato la mia vita?

Le sfide nella vita ti aiutano a scoprire chi sei.

Chi sono oggi?

Oggi sono una professionista, una donna caparbia e

volitiva.

Che cosa amo del mio lavoro?

Il mia più grande soddisfazione è alzarmi ogni mattina

con la gioia di affrontare nuove sfide. La mia forza è il

mio team, i ragazzi del mio studio, con cui amo

condividere pensieri e parole, il lunedì mattina,

cappuccio e brioches, tutti riuniti per colazione.

Che cosa odio del mio lavoro?

Del mio lavoro odio solo la solitudine dei pensieri, le

notti ed i giorni alla ricerca della scintilla creativa.

La mia visione della vita?

Credo nella felicità perché fa bene alla salute fisica e

mentale. Scegliere di essere infelici, in fondo, è un

atto di egoismo. Credo anche nell'energia della

condivisione perché moltiplica i talenti di tutti coloro

che hanno partecipato al nostro successo.

Se dovessi descrivere la mio temperamento?

Non ho un carattere facile. La mia personalità è un

universo complesso: è una lotta fra le galassie, lo

scontro di frammenti ed atomi di pianeti lontani, di

supernove e di costellazioni infinite.

Qual è la mia debolezza?

Il mio peccato originale è il dubbio. Io dubito di tutto e

di tutti, mi trovo sempre nel dubbio.

Qual è il mio possesso più prezioso?

Il dubbio è il mio possesso più prezioso perché è

l'inizio di ogni conoscenza.

Qual è la mia forza?

La mia forza è la capacità di piegare la stravaganza

del mio pensiero all'intelligenza creativa.

Chi ammiro?

Apprezzo tutti coloro che hanno il coraggio di

raccontare la verità, come i poeti: “E se diventassi

farfalla? Nessuno penserebbe più a ciò che sono

stata quando strisciavo per terra e non volevo le ali.”

(Alda Merini)

Quali libri hanno influenzato la mia vita e come?

Cosa posso dire? Sono figlia di una libraia ed a casa

mia si mangiava pane e libri. Li amo visceralmente e

trovo inebriante il profumo della buona carta e

dell'inchiostrio. Mi piace guardare i loro dorsi grandi e

piccoli allineati sugli scaffali di casa, l'uno accanto

all'altro, riuniti in scale cromatiche allegre e divertenti.

I libri fanno parte del mio quotidiano, mi piace sfiorarli

ed impilarli ovunque. Apprezzo i racconti dai contenuti

nascosti come “Il Giardino Segreto” di Burnett, che mi

ha trasmesso la forza dell'ottimismo. “Se pensiamo

cose belle, se ci interessiamo di coloro che ci stanno

vicini con simpatia e affetto, la nostra vita diventa una

cosa meravigliosa” (Frances H.Burnett). Mi ha

profondamente colpita il tormento e la passione

descritti del “L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere” di

Milan Kundera: “Sì, se si cerca l'infinito, basta

chiudere gli occhi!”(Milan Kundera)

Dove mi piacerebbe vivere?

Sono una nomade per elezione e mi piace vivere, ora

ed adesso, nel luogo migliore per essere felice!

Vorresti tornare a Lodi, la tua città natale?

Mi identifico con questo stralcio di romanzo: “Vado via

perché posso tornare nel luogo in cui sono nato. In

questo modo potrò vedere il posto da cui provengo

con occhi e colori nuovi. Anche le persone mi

vedranno in modo diverso. Ritornare da dove si è

partiti non è la stessa cosa di non essersene mai

allontanati”. (“Un cappello pieno di cielo”. Terry

Pratchet )

Chi è il mio eroe o eroina nella finzione e nella vita

reale?

“Un eroe è un normale essere umano che fa la

migliore delle cose nella peggiore delle circostanze.”

(Joseph Campbell)

Quale film consiglierei di vedere una volta nella

vita?

Il film migliore che ho visto è Nuovo Cinema Paradiso

di Giuseppe Tornatore, basta questa frase per capirne

le ragioni: “Qualunque cosa farai, amala, come amavi

la cabina del Cinema Paradiso quando eri “picciriddu”

(piccino). Non tornare più, non ci pensare mai a noi,

non ti voltare, non scrivere. Non ti fare fottere dalla

nostalgia, dimenticaci tutti!”

Che ruolo gioca l'arte nella mia vita e nel mio

lavoro?

Io credo che l'arte e bellezza salveranno il mondo.

Adoro la pop e la street Art, l'arte per tutti” di Andy

Warhol e di Shepard Fairey “OBEY”, anche nella

accezione più intima e surrealista di Daria Petrilli

(www.dariapetrilli.eu). Daria, sola davanti alla tela,

ritrae passioni ed ossessioni. Le sue protagoniste,

quasi magnetiche, ti invitano ad oltrepassare la soglia

che separa il sogno dalla realtà.

Cosa mi dicono le parole "Sei il narratore della tua

vita"?

Ho sempre odiato scrivere ma oggi scrivere mi salva

dalla follia.

Chi è il mio più grande fan, sponsor, partner?

Non ho partner o sponsor, poiché sono una visionaria,

le mie idee superano e precorrono la realtà attuale.

Come puoi contattarmi?

I miei recapiti sono:

mobile +39 334 8952210 www.chiararoilostudio.it

C.R.


CHIARA : ROILO

CEO - PROJECT & BUSUNESS DEVELOPER CHIARA ROILO STUDIO - LODI - ITALIA

Il frutto del mio

lavoro

è il più dolce dei

www.dimagazine.it

piaceri.


Scopri chi sei.

“Quando ci si sente sicuri dell'efficacia della propria presentazione personale,

è più facile concentrarsi sulla costruzione di rapporti in totale tranquillità”

parafrasi cit. Denise Mooney Career and Change Coach -www.denisemooney.com.au

Voglio iniziare così a descrivermi, questa è una

delle frasi che più mi hanno ispirato nella vita.

Ritengo che quando abbiamo fiducia in noi

stessi possiamo averne negli altri e allora

cominciamo a costruire relazioni sane e aperte

e, finalmente, ci concediamo la libertà di

esprimerci ed essere noi stesse. Ok, sono

partita a bomba; questa è una delle mie

caratteristiche, mi entusiasmo e parto come un

treno. Andiamo per gradi, voglio raccontarti

come ci sono arrivata a questa fiducia in me

stessa. Sono la dott.ssa Eleonora Sellitto,

sono psicologa e psicoterapeuta -

specializzazione conseguita alla Scuola

quadriennale in Psicologia di Comunità e

Psicoterapia Umanistica Integrata A.S.P.I.C.

Sono Iscritta all'albo dell'Ordine degli

psicoterapeuti del Lazio con N.18683. Il mio

percorso personale e professionale è stato

trasversale. Ho da sempre sentito il desiderio di

effettuare un lavoro in cui poter essere utile agli

altri; ho sempre sentito gioia nel dare supporto e

ascolto alla persone che mi erano vicine e ho da

sempre mostrato una grande sensibilità ed

empatia, ho avuto una grande apertura nelle

mie emozioni e le mostravo/mostro con grande

spontaneità. Per un periodo ho pensato

dovessero essere nascoste, ad oggi riconosco

che sono la mia forza e la mia potenza. La mia

vocazione per la psicologia si è presentata in

me dalle medie, a quel tempo ballavo danza

classica e moderna è posso dire che ero brava

ed era una delle mie passioni che avrei voluto

far diventare un lavoro. Purtroppo durante il

liceo, in seguito ad un incidente col motorino,

che mi ha costretta mesi a letto, ho realizzato

che volevo essere vicina alle persone e aiutarle

a raccontarsi per poter stare meglio. Così è nata

il mio desiderio di iscrivermi alla facoltà di

Psicologia. Ho iniziato il mio percorso nella

psicologia del lavoro; ho scelto la psicologia

delle organizzazioni e della formazione

immaginando che mi desse maggiori possibilità

lavorative. Mi sono laureata, prima alla triennale

e poi alla specialistica. Ho cominciato a lavorare

in azienda come recruiter e formatrice, già

mentre studiavo. Avevo voglia di sperimentarmi

sul campo. Ho, dunque, cominciato a sviluppare

diverse competenze nel mondo delle risorse

umane, della formazione sia come dipendente

che come consulente. Fin quando non sono

arrivata ad effettuare una esperienza come

formatrice tecnica in Accenture, proprio in quel

tempo, anche grazie ai feedback dei miei

colleghi e del mio project manager, ho sentito

che la mia vocazione era più orientata nel

supportare gli individui. Ho deciso di iniziare la

scuola di specializzazione in psicoterapia. A

quel tempo avevo già deciso di iniziare un

percorso personale di psicoterapia; avevo

cominciato a 18 anni, dopo aver avuto una

storia con un uomo più grande di me che aveva

messo un po' a dura prova la mia sicurezza

personale. Proprio a 18 anni, mi sono imbattuta,

nella mia prima psicoterapeuta, questa donnona

alta, bionda, tedesca: Verena. Credo che nella

vita sia fondamentale incontrare persone che

possano ispirarci e farci evolvere. Lei per me lo

è stata, mi ha guardato nella prima seduta e mi

ha detto “Ora torna a casa e leggi la profezia

della curandera e non tornare finchè non avrai

finito il libro”; in più prima di salutarmi mi disse

che piangevo bene, il pianto mi donava; chissà

cosa intendeva eppure ciò che disse mi toccò

profondamente. Proprio quel libro mi ha

permesso di capire che ogni persona e ogni

donna, dovrebbe intraprendere un percorso di

crescita e di scoperta di sè stessa. Per imparare

il potere che noi donne nascondiamo dentro di

noi e che rimane troppo spesso dormiente, ho

imparato che capire chi siamo e da dove

veniamo ci permette di avere una visione del

mondo più ampia; oggi dico avere occhi limpidi.

È proprio il viaggio la parte più importante della

vita. Voglio riportare proprio una parte del libro

che mi porto dentro: La donna è il ponte teso

verso l'eternità, è il senso dell'ordine morale,

intellettuale, spirituale, è uno stato di

coscienza. Non appena l'uomo avrà

realizzato lo scopo per il quale è venuto sulla

terra, non appena si sarà unito al cielo e alla

terra, allora si ricongiungerà con il Creatore

e la donna sarà il ponte che gli permetterà di

accedere a lui. [Mama Maru] Così nel tempo

ho appreso, grazie al lavoro profondo con me

stessa, che la fiducia tra le persone si costruisce

a partire dalla comprensione di chi sono e non

solo di quello che fanno o sanno fare. Nel


frattempo ho continuato a studiare, stessa che la

fiducia tra le persone si costruisce a partire dalla

comprensione di chi sono e non solo di quello che

fanno o sanno fare. Nel frattempo ho continuato a

studiare, lavorare e fare terapia personale, ho

cambiato diversi approcci terapeutici e ad oggi

svolgo una terapia personale bioenergeticareikniana.

Altro percorso che mi ha cambiato

profondamente e nel tempo si sono modificate

alcune mie caratteristiche e modi di agire, sentire

e pensare; altre caratteristiche sono rimaste così,

ne sono più consapevole e mi concedo la libertà di

poterle mostrare e portare nel mio lavoro. Sono

sempre stata una bambina, adolescente e donna

vitale e dinamica; amo ridere e sono sempre stata

curiosa, ho avuto e ho diversi hobby e interessi e

amo crescere profondamente, apprezzo tutto ciò

che mi permette di evolvere e sciogliere alcune

mie paure per ritrovare il mio coraggio; coraggio di

portare avanti ciò che più amo. Lavoro con

individui e coppie. Nel mio lavoro ho voluto

approfondire aspetti come la sensualità (intesa

come capacità di sentire con i sensi), la

femminilità e la sessualità; così da poter

determinare la crescita e la consapevolezza nelle

persone che seguo. La consapevolezza corporea

ed emotiva, ci permette di vivere e trovare nel

mondo la nostra espressione e scoprire che si può

avere un equilibrio profondo tra vita personale e

professionale (io ho una meravigliosa famiglia: un

compagno che amo e una figlia di 6 anni che

adoro). Proprio grazie alla consapevolezza

possiamo imparare a comunicare, ad esprimere le

nostre emozioni e far “esplodere” la nostra vitalità,

libertà e coraggio; il tutto accompagnato

dall'amore per noi stessi e per ciò che desideriamo

fare ed essere. Non a caso nel tempo mi sono

appassionata ad accompagnare le persone nel

lavoro sul desiderio, sulla seduzione e sullo

sviluppo del sé. Adoro lavorare con la

sessualità, approfondendo tutto ciò che concerne

fantasie erotiche e difficoltà sessuali e

cercando di sviluppare l'idea che provare

piacere è sano e che la nostra personalità non

può essere distinta dalla nostra sessualità e

dai nostri desideri più profondi. Adoro lavorare

col cambiamento che si sviluppa in ciascuno di noi

e sostenere le coppie nelle varie fasi di vita della

relazione. Proprio grazie a tutto questo lavoro con

me stessa mi sono specializzata e ho in

programma di scrivere un libro sulle coppie

omosessuali e bisessuali, con particolare

attenzione alle dinamiche di coppia e alle

dinamiche legate al desiderio sessuale eal

gioco erotico. Grazie alle grandi opportunità offerte

dai social, sto sviluppando un progetto in cui ho

deciso di intervistare, portando avanti il mio

interesse per la storia dell'altro, donne e

professionista che grazie al loro impegno e al loro

talento hanno raggiunto il successo. Lo scopo di

questo progetto è poter divulgare il messaggio che

grazie alla nostra consapevolezza e libertà

possiamo raggiungere ciò che desideriamo e

riscoprire il nostro “profondo potere dell'amore”.

Sono una donna, solare, sensibile e appassionata;

so conciliare la forza e la tenerezza. Ritengo,

dunque, che nel percorso con me, si possa trovare

uno spazio di accoglienza, ascolto, attenzione,

empatia e guida. Ciò che mi riconosco e mi

riconoscono anche i miei pazienti è che nella

relazione con me trovano uno spazio protetto,

dove possono entrare in contatto pieno con loro

stessi e sono accompagnati nella conoscenza di

loro stessi e nella crescita personale con

gentilezza, tenerezza, accoglienza, curiosità e

amore. Trovano uno spazio dove possono

finalmente sentirsi liberi e totalmente accettati. Mi

piace la musica e danzare, la danza ha continuato

ad accompagnare la mia vita in ogni momento,

perché proprio con l'uso del corpo in modo libero

possiamo dare espressione di ciò che sentiamo e

ciò che siamo. Ritengo e ci tengo ad inviare il

messaggio che tramite l'arte, la crescita personale,

la libertà emozionale e la consapevolezza, ognuno

di noi possa esprimere la propria intelligenza e il

proprio sé.

E.S.

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ELEONORA : SELLITTO

MENTAL COACH E PSICOTERAPEUTA - PSICOLOGA - STUDIO PROFESSIONALE SELLITTO -

ROMA - ITALIA


Il giusto

avvocato fa la

differenza.

Il mondo dell'avvocatura ha bisogno dello sguardo fresco, profondo

ed entusiasta delle donne.

Sono Monica Lambrou, sono un avvocato e una

mamma, lo preciso perché mia figlia è una parte

importante della mia vita, anche se non l’unica.

Svolgo, infatti, da ben 25 anni la professione di

avvocato (sono iscritta dal 1994 al Consiglio

dell’Ordine degli Avvocati di Milano), attività di cui mi

occupo da sempre con passione e con etica,

credendo fortemente negli ideali di giustizia e nel

fatto che, in presenza di comportamenti o fatti

illegittimi, sia necessario far valere le proprie

ragione ed i propri diritti, e ciò a prescindere che il

soggetto giuridico sia una società o una persona

fisica. La coerenza e l’equità credo che siano valori

degni di tutela e io presto l’assistenza necessaria

affinchè si realizzi, in causa o attraverso il

raggiungimento di un accordo, l’obiettivo del mio

cliente. In particolare, mi occupo da sempre di

diritto del lavoro che conosco a 360 gradi (gestisco

licenziamenti individuali e collettivi, contratti di

assunzione, la problematica del patto di non

concorrenza, il problema dell’incentivazione, dei

bonus, degli inquadramenti contrattuali, dei livelli di

appartenenza, delle mansioni, ecc., sia in via

giudiziale che in ambito stragiudiziale e della

consulenza) e del diritto civile attinente a tale

materia (diritto societario, commerciale, fallimentare,

contrattualistica e responsabilità), occupandomi,

prevalentemente, dell’assistenza di aziende e/o dei

lavoratori con le professionalità più elevate. Ho

svolto il periodo di pratica forense presso

l’ Avvocatura Distrettuale dello Stato di Milano,

conseguendo fin da subito l’abilitazione

all’assistenza in udienza delle Amministrazioni dello

Stato. E’ stato un bel periodo di intenso studio,

molto formativo ed in cui ho avuto la fortuna di

coltivare relazioni con colleghe che sono tuttora tra

le mie migliori amiche. Già avvocato, ho consolidato

la mia preparazione professionale presso un grande

Studio associato di fama nazionale: Studio Trifirò

& Partners, presso il quale mi sono formata. In

particolare, all’avv. Salvatore Trifirò personalmente

devo gli insegnamenti che mi hanno permesso, nel

tempo, di svolgere il mio lavoro con sempre

maggior professionalità e competenza: non

smetterò mai di essergli grata e di considerarlo un

“padre” dal punto di vista professionale oltre che un

importante riferimento nel tempo (infatti, tutt’oggi

collaboro, quando è possibile, ancora con lui). Dopo

tale esperienza, ho sentito la necessità di poter

avere più autonomia nella gestione della mia attività

ed è così che ho dato vita ad un nuovo Studio

Legale: sono stata socia fondatrice dello studio

legale Fava & Associati di cui sono stata

“managing partner” per 14 anni. Anche in tale

ambito mi sono occupata di diritto del lavoro e del

diritto civile, oltre che del diritto della Privacy. Inoltre,

mi sono dedicata alla organizzazione del lavoro, alla

gestione anche economica dello Studio, al

coordinamento dei collaboratori e alla selezione del

personale dello Studio e, naturalmente, alla

gestione delle aziende clienti a tutto tondo. Dopo

tanto tempo ed energie spese generosamente per

la crescita di questa nuova realtà che ha raggiunto

dimensioni e fama degne di nota, nel maggio 2011,

sono diventata mamma. Ed è stata proprio

quest’ultimo evento che ha portato i rapporti tra me

ed il mio socio ad incrinarsi. Purtroppo, ho vissuto

sulla mia pelle cosa significhi il cambio di sguardo

che l’ambiente lavorativo mette su di una donna in

conseguenza della sua maternità. Fatte le dovute

riflessione e metabolizzati gli eventi, ho preso la

sofferta decisione di abbandonare il “mio progetto”,

e ho deciso di dar vita, con il supporto di una valida

consulente in pubbliche relazioni, al mio Studio: per

la prima volta in tanti anni ho trovato il coraggio di

fondare, nel marzo del 2017, uno Studio che

portasse il mio nome, Studio Legale Lambrou, ed

è stata una bellissima avventura che continua

tuttora piena di stimoli e attraverso la quale ho

scoperto di possedere attitudini che ritenevo non mi


appartenessero. Infatti, ho constatato che sono

capace di fare pubbliche relazioni con buoni risultati,

che le mie doti professionali mi consentivano di

gestire al meglio i clienti e le controversie, ho

riscoperto e valorizzato la mia propensione per la

scrittura (essere scrittrice e/o giornalista era una

delle mie aspirazioni di ragazzina), infatti, ora svolgo

attività di redattrice in modo costante e scrivo articoli

per il “ Sole 24 Ore“, “ Diritto e Pratica del Lavoro”

di Ipsoa, “ Norme in Pratica” di Ipsoa, “ Lavoro Più”

di Giuffrè, e altre riviste del settore, ho imparato a

non temere il pubblico “allargato” (la platea delle

udienze mi era familiare ormai, ma il pubblico di altri

eventi meno) ed è così che ho iniziato a partecipare

con maggior frequenza come relatrice a convegni e

che mi sono determinata ad aprire anche un mio

canale YouTube che sponsorizzerò a breve, ho

rilasciato, altresì, interviste davanti a una

telecamera e partecipato ad eventi di rilievo con un

vasto pubblico (su Telelombardia, nell’ambito del

Forum Nazionale delle Risorse Umane, ed altri).

Attualmente sto anche coltivando un progetto di

integrazione del femminile (nella società, nel lavoro e

nella famiglia) perseguendo, attraverso l'attività di

relatrice in appositi cicli di convegni dedicati al tema,

la diffusione di un’idea di effettiva interazione, parità

e scambio paritario delle competenze fra maschile e

femminile, appunto. Da ultimo, posso affermare di

essere molto orgogliosa di aver dato vita ad una

realtà che esprima al meglio le mie caratteristiche

caratteriali che uniscono alla determinazione, alla

precisione, alla professionalità e all’amore per il mio

lavoro le doti legate alla mia innata empatia e,

quindi, un modo informale di vivere la professione,

l’attenzione al cliente e alla peculiarità della sua

situazione organizzativa ed economica e/o

personale. L’empatia che mi caratterizza e il mio

intuito mi aiutano, inoltre, ad inquadrare velocemente

il caso sottoposto al mio esame, le soluzioni e la

strategia da adottare e fanno sì che io riesca a

creare una relazione professionale di intesa e di

pronta comprensione con la persona del mio

interlocutore, quindi, ad avere una chiara visione del

caso specifico, della realtà aziendale e delle

necessità relative. Per finire, posso dire che ora mi

sento una professionista completa e sto

apprezzando veramente la conquistata libertà di

gestire la mia attività nel modo che ritengo sia

migliore, rispettando i principi in cui credo e, perché

no, anche di potermi ritagliare il giusto tempo e

spazio per la famiglia ed i miei interessi personali.

M.L.

La coerenza e l’equità credo che

siano valori degni di tutela e io presto

l’assistenza necessaria affinchè si realizzi, in

causa o attraverso il raggiungimento di un

accordo, l’obiettivo del mio cliente. In

particolare, mi occupo da sempre di diritto

del lavoro che conosco a 360 gradi.

Attualmente sto anche coltivando un

progetto di integrazione del femminile (nella

società, nel lavoro e nella famiglia)

perseguendo, attraverso l'attività di relatrice

in appositi cicli di convegni dedicati al tema,

la diffusione di un’idea di effettiva

interazione, parità e scambio paritario delle

competenze fra maschile e femminile.

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MONICA: LAMBROU

AVVOCATO GIUSLAVORISTA ED ESPERTA DI DIRITTO CIVILE

FONDATRICE DELLO STUDIO LEGALE LAMBROU - MILANO -ITALIA


Sto portando

avanti molti

progetti di

Gender Diversity

in azienda e questa

premessa alle

donne io la faccio

sempre: se volete

scalare tutti i

vertici aziendali

sappiate che

dovete rinunciare

a qualcosa.

DIAGNOS

METTIAMO A NUDO CIÒ CHE NON SI VEDE.

Ci occupiamo di Assessment e People Development. Lavoriamo

con le persone, le loro attitudini, competenze e capacità.

Miglioriamo i loro tratti professionali e personali conciliandoli

con i comportamenti aziendali, supportando e favorendo così le

migliori scelte organizzative.

Mi piacciono i numeri.

Molto.

Sono portata per la matematica.

L’ho ereditata da mio padre, che era uno statistico e

un matematico di mente sopraffina.

Mio padre aveva un QI da genio, 164 e ragionava

per numeri. Ha co-fondato la DOXA, di cui è

diventato poi presidente onorario, ha scritto molti libri

e ha portato in Italia per primo gli Exit Pool, divenuti

subito lo strumento fondamentale per accompagnare

i risultati delle elezioni e ragionare sui risultati molto

prima delle statistiche definitive. I suoi modelli

matematici restano ancora oggi molto più precisi di

quelli usati dalle società di sondaggi attuali, che si

accontentano di pubblicare “forchette” e non dati

precisi come quelli a cui ero abituata io con mio

padre negli anni ’80 e ’90. Sono quindi cresciuta a

latte e statistiche, solo che al latte sono poi diventata

intollerante, mentre i numeri sono diventati parte

della mia vita. Ma mi piacciono anche le persone.

Abbastanza, quanto meno. Soprattutto mi

incuriosiscono e sono sempre stata affamata di

contatti solo per assaporare esperienze e storie

diverse. Mi piacciono le storie……….. degli altri.

Numeri e persone. La storia della mia vita. Faccio lo

psicologo. Da 5 anni ho creato la mia azienda che

fonda numeri e psicologia, statistiche e misurazioni e

competenze. L’idea che unisce entrambe le cose

nasce da un connubio impossibile in natura:

misurare l’uomo e le sue attitudini, dare concretezza

all’inconcreto, assegnare un numero alle nostre

conoscenze, capacità e soprattutto potenzialità. In

una parola, misurare ciò che non può essere

misurato. Questa idea ambiziosa ha avuto il suo

sviluppo negli anni prima in sordina, entrando in un

gruppo di ricerca universitaria e con una casa

editrice molto avveniristica, lanciato da me nel 1995,

che aveva proprio lo scopo di dare una misura alle

competenze, ovvero agganciando strumenti di

misurazione a singole competenze (oggi sono 145)

per quasi 300 test diversi. Numeri e persone,

competenze e talenti, test e statistiche, grafici e

futuro, competizione e sviluppo individuale. Anni

straordinari, magnifici, matti e disperatissimi

lavorando 18 ore al giorno e facendo due lavori, uno

di ricerca e uno da professionista delle risorse

umane. Numeri e persone, calcoli e ricerca e

colloqui, incontri, ascolto, codifica delle esperienze

umane più diverse. Via via che approfondivo il

connubio tra numeri e psicologia, tra test e capacità

professionali, capivo 2 cose di me:

1. Che non avrei mai potuto fare lo psicologo

classico o lo psicoterapeuta perché sono una

persona concreta, mi piace esaminare un problema

per affrontarlo direttamente e aiutare la persona ad

affrontarlo arrivando ad una conclusione.

2. Che amo la verità dura, non letta o affrontata

attraverso le mezze misure. E questo lavorando con

le persone non è sempre facile, qualche volta è un

problema. Quasi sempre è la via giusta ma non

sempre le persone sono pronte ad affrontarlo. I

numeri mi supportano nell’aiutare le persone a

prendere contatto con i loro problemi, con le loro

carenze e a guardarle in faccia senza mezze misure,

anzi, trasferendo loro la bellezza della competizione,

perché il riferimento è sempre un benchmark di

eccellenza. Mi piace la luce, cerco di stare lontana

dall’ombra, dai “si, ma…..” Cerco di essere sempre

chiara e diretta e coi numeri è facile. I test sono uno

strumento spettacolare per raccontare la verità, ma

la psicologia aiuta a trasferirla nel modo giusto,

anche senza ricorrere ai “sì, ma……..”. Grazie ai

numeri, i miei assessment oggi sanno dire le cose

come stanno, anche se a volte è difficile ascoltarle.

Ho imparato a interpretare i risultati, a leggerli nelle

loro correlazioni. Ma anche a dare feedback

costruttivi, durissimi, manichei, rilasciando report con

evidenze concrete (i grafici dei test sono sempre

molto precisi e chiari) che aiutano a vedere i propri


difetti come guardandosi ad uno specchio e andare

oltre per migliorarsi. Nel 2015 la svolta. Sono rimasta

senza lavoro e senza soldi perché l’azienda di

consulenza dove lavoravo è fallita e non mi ha

pagato 2 anni di lavoro. Senza soldi e senza lavoro,

dunque, 5 anni fa ho creato DIAGNOS, il mio

progetto che racchiude tutti i miei ultimi 18 anni di

consulenza e di ricerca. Ora gli strumenti sono solo

miei e certificati da me. Ho un repertorio di casi che

si avvicina alle 28.000 persone viste in 19 anni, a

4.600 sessioni di assessment e 324 test diversi per

145 competenze mappate La difficoltà incontrata è

che NON VADO BENE PER TUTTE LE AZIENDE,

ma solo alle aziende coraggiose che hanno voglia di

lavorare veramente con le persone per costruire con

loro VERI percorsi di crescita e quando dico VERI

dico autentici e personali calati sui veri bisogni

professionali dell’individuo. Per i prossimi 10 anni

voglio continuare questo progetto, voglio lavorare

solo con aziende che hanno questo approccio e

voglio sempre trovare il coraggio di non dire mai SI’

all’approccio POLITE. I numeri parlano con coraggio

e hanno bisogno di persone coraggiose che

sappiano leggerli con verità, voglio continuare a

lavorare sulle sfumature stando lontana dall’ombra e

senza sfumare i contenuti. Ho capito che posso

essere me stessa solo lavorando così. Alle donne

che vogliono fare carriera e si lamentano di non

riuscire a farsi largo nel mondo della concorrenza

maschile dico una cosa sola: la carriera non è un

solo diritto, ma anche una scelta. Quello che non

vedo ancora oggi nell’approccio delle donne che

vogliono fare carriera in azienda è la consapevolezza

di dover fare qualche rinuncia, perché - lo so bene io

che ho cercato di ritagliarmi il mio posto nel mondo

aziendale ancora quasi tutto maschile, specie quello

industriale dove per lo più opero - il mondo del lavoro

non sconta nulla e non si può pensare di avere una

propria vita familiare strutturata e ben organizzata e

al contempo pensare di scalare tutti i vertici

aziendali: non si può, ci sono dei limiti al carico di

lavoro. Io lo so bene, perché lavoro una media di 14

ore al giorno, non ho figli e ho un marito eccezionale

che mi aiuta tantissimo, ma non potrei dedicarmi così

soddisfacentemente al mio lavoro - che mi sta

dando, sì, molte soddisfazioni, ma per vincere sulla

concorrenza non solo maschile, ma del mercato in

generale, ci vuole abilità, bravura e tanta dedizione e

concentrazione - se avessi anche una famiglia da

portare avanti. Quindi, mi sono sempre più convinta

che arrivare ai vertici non è solo un diritto, ma anche

una scelta e una responsabilità. E le donne quella

scelta assoluta, vuoi per un diritto alla maternità

sacrosanto ma limitante e un ruolo in famiglia che è

sempre naturalmente svolto per lo più dalla donna,

non la sanno o vogliono fare, ma rovesciando tutto

sul datore di lavoro e sui colleghi maschi (che hanno

meno carichi e meno preoccupazioni) la

responsabilità di decidere o di limitare il loro

percorso. Non si gioca alla pari, così. Perciò ognuna

di noi deve fare i conti con la propria vita e le scelte

che è disposta a fare e, su quelle, costruirsi il tipo di

carriera che è compatibile con questa scelta.

Faccio lo psicologo. Da 5 anni ho creato la mia azienda

Diagnos

che fonda numeri e psicologia, statistiche e misurazioni e

competenze. L'idea che unisce entrambe le cose nasce da un

connubio impossibile in natura: misurare l'uomo e le sue attitudini,

dare concretezza all'inconcreto, assegnare un numero alle nostre

conoscenze, capacità e soprattutto potenzialità. In una parola,

misurare ciò che non può essere misurato. Chi si affida a noi è chi ha

deciso di fare qualcosa di più. Chi ha voglia di lavorare in profondo

con le persone. Chi è alla ricerca di strumenti di crescita e sviluppo

che supportino l'azienda, l'organico, la linea, gli individui. Chi si

affida a noi conosce e riconosce che l'ottimizzazione e il

potenziamento del business passano da una cultura organizzativa di

comprensione e valorizzazione delle risorse.

C.B.

CRISTINA: BRUSATI

FOUNDER DIAGNOS - MILANO - ITALIA

www.dimagazine.it


L'insicurezza?

La peggior

nemica delle

donne.

Lavorate su voi stesse, imparate

ad amarvi, a difendervi, a darvi

un valore. Se non lo farete voi

non lo farà mai nessun altro.

Se mi guardassi indietro potrei spaventarmi dei miei stessi

progressi, dal 1998 ad oggi ne ho fatta di strada! Fuori e dentro di

me. Sono sempre stata una bambina curiosa e vivace, di quelle che

le insegnanti definivano “intelligente ma non si applica”, che

tradotto voleva dire “non è una che passa le sue giornate sui libri”,

ma ho sempre sentito dentro di me che potevo dare molto, che

avrei dovuto trovare il canale giusto. E questo canale è arrivato nel

1998 quando ho iniziato il mio percorso nell'ambito dello sviluppo e

dell'organizzazione delle risorse umane, un percorso iniziato in

azienda con una crescita velocissima, tanto da passare in pochi

anni da Payroll Analist a Human Resorce Director. Nel 2005 il primo

grande cambiamento con l'avvento della maternità, che mi ha

portata a conoscere il mondo del coaching. Oggi sono CEO di MTC

Mindset Training Coaching www.mtcconsulting.it un'azienda che si

occupa dello sviluppo di persone e aziende. B.E.S.I.D.E è

l'acronimo dei nostri valori: Bellezza, Eccellenza, Seniority,

Innovazione, Dedizione, Efficienza. Valori su cui non solo abbiamo

fondato il nostro lavoro ma anche la nostra vita. Un'azienda quasi

tutta al femminile, perché le donne possono avere una marcia in più

se solo si liberano dal peso delle “convinzioni”. Con questa

consapevolezza è nato il progetto Just Lady.

Un percorso partito


dall'incontro con Consuelo. Due donne un unico

obiettivo: quello di aiutare altre donne nella

creazione del proprio percorso di felicità. Da tempo

stavo osservando il mondo femminile, questa estate

a New York ho incontrato Wing una associazione

che sviluppa co-working esclusivamente femminili.

Le donne si stanno unendo in associazione, nascono

partnership iniziamo a sostenerci, stiamo assistendo

ad una grande evoluzione. Fin dalla preistoria il

nostro ruolo di donne era legato a gestire la dimora e

“conquistare” l'uomo migliore perché desse

sostentamento alla nostra dimora, oggi stiamo

distruggendo questo mindset millenario, le donne

voglio essere indipendenti, autorealizzarsi, creare la

propria identità e vivere una relazione di valore. Oggi

si parla di inclusività, ecco, vogliamo una società

inclusiva sotto tutti i punti di vista. Molto spesso le

donne non si danno il permesso di effettuare le

proprie scelte, pressate dal senso di responsabilità

verso la propria famiglia o verso il proprio ruolo, o in

maniera opposta effettuano delle scelte che sono il

riflesso di un modello maschile che in realtà non le

appartiene. Noi crediamo che oggi sia arrivato il

momento per le donne di andare oltre, oltre gli

stereotipi oltre le proprie convinzioni, oltre i sensi di

colpa e di poter ritrovare il proprio potenziale. Proprio

come un diamante, che si libera dalla montagna e

inizia a brillare, con tutte le sue sfaccettature, dando

vita a tutti i colori dell'arcobaleno, noi ci vediamo cosi,

pietre preziose da ritrovare, togliendo tutto ciò che le

nasconde. Il 90 % del nostro successo o del nostro

insuccesso dipende dalle nostre convinzioni: il ciclo

dell'autostima è lo stesso sia che si tratti di

aumentare la propria autostima, sia che si tratti di

ridurla. Le nostre convinzioni influenzano i nostri

comportamenti, da questi traiamo dei risultati

che influenzano la nostra autostima, in positivo o

in negativo. Se le nostre convinzioni sono

potenzianti agiremo aumentando la nostra

autostima, ma se le nostre convinzioni sono

depotenzianti agiremo distruggendo al nostra

autostima. Ogni volta che pensiamo “questo è troppo

difficile per me “o “ questo non posso farlo” stiamo

aumentando le nostre convinzioni limitanti e di

conseguenza l'autostima ne risentirà. Ma cambiare

questo ciclo è possibile: le convinzioni si cambiano

attraverso le azioni. Oggi, il nostro obiettivo è quello

di permettere alle donne di accelerare questo

passaggio. Just Lady è un percorso per trovare

l'equilibrio per vivere in armonia con noi stesse e con

il modo che ci circonda. Essere delle donne capaci

di gestire le emozioni, vivere positivamente le

relazioni, riconoscere la propria professionalità e

trovare il proprio stato di benessere.

Il percorso Just Lady è mix di Coaching,

formazione esperenziale e videotraining che ti

permetterà di:Conoscere meglio te stessa nel

profondo, raggiungere nuove consapevolezze,

conoscere i tuoi valori guida, i modi giusti per te di

soddisfare i tuoi bisogni.

* Imparare ad ascoltare il tuo corpo, amarlo,

proteggerlo in quanto filtro tra te ed il mondo;

gestire la tua fisiologia per vivere in una stato

di armonia e benessere che ti permetta di

sentirti bene ed essere produttiva ed energica

nella tua vita.

* Conoscere meglio te stessa in relazione

agli altri, acquisire consapevolezze e

strumenti che ti aiutino ad avere relazioni

armoniche ed appaganti, che siano relazioni

familiari, di amicizia, amore o lavorative.

* Realizzarti come professionista, trovare il

coraggio e gli strumenti per realizzare quel

sogno mai diventato progetto, trovare la tua

strada nel mondo del lavoro, sentirti appagata

e fiera di quello che fai.

Noi crediamo che le donne oggi possano costruire il

proprio percorso verso la felicità, sentirsi realizzate

migliora non solo noi ma tutto ciò che ci circonda. La

costruzione di relazione solide passa

dall'indipendenza affettiva ed economica, due chiavi

necessarie per sentirsi completamente libere.

B.E.S.I.D.E è l’acronimo dei nostri valori: Bellezza,

Eccellenza, Seniority, Innovazione, Dedizione, Efficienza.

Valori su cui non solo abbiamo fondato il nostro lavoro

ma anche la nostra vita. Un’azienda quasi tutta al

femminile, perché le donne possono avere una marcia in

più se solo si liberano dal peso delle “convinzioni”. Con

questa consapevolezza è nato il progetto “Just Lady”.

M.T.

www.dimagazine.it

MICHELA: TRENTIN

CEO e FOUNDER MTC - PISA - ITALIA


Uno dei progetti di cui

sono estremamente

orgogliosa è il mio

primo libro in cui ho

raccontato la mia

esperienza e ho

proposto alcune delle

mie ricette a prova di

intolleranze. Ad oggi ho

scritto tre libri. Il titolo

del terzo è

semplicemente

fantastico e posso dire

che racchiude tutto il

mio pensiero ed è

quello che secondo me

dovrebbero dire tutti

quelli che soffrono di

intolleranze: si chiama:

“Intolleranza

fottiti!”

Dal successo del sito

di ricette

nonnapaperina.it e

dalla consapevolezza

che di questi disturbi e

di come conviverci se

ne parlasse ancora

troppo poco, nel 2012

è arrivata la decisione

di fondare

l’associazione Il Mondo

delle Intolleranze, dicui

sono oggi Presidente e

che in pochi anni è

diventata un punto di

riferimento a livello

nazionale per molte

persone che soffrono di

intolleranze alimentari”.

La salute inizia

a tavola.

Nella nostra Accademia, inaugurata nel 2018 a Basiano e centro nevralgico

dell’associazione, con il supporto di questi specialisti organizziamo corsi di cucina,

incontri, seminari e convegni dedicati al tema e proponiamo così ai nostri soci un

percorso formativo teorico e pratico allo stesso tempo.

Sono mamma di tre splendidi figli, Roberta,

Stefano e Paolo, e orgogliosa nonna di tre

nipoti, con tre passioni: il mio pc, la mia cucina e i

viaggi. La mia storia, quella che mi ha portato a

essere conosciuta come Nonna Paperina, parte

da una diagnosi di intolleranza al nichel prima e

al glutine e al lattosio poi. Il percorso di diagnosi

per capire da cosa fossero causati i miei disturbi

è stato estremamente lungo e difficoltoso, e il

dopo, il nuovo stile di vita a cui adattarsi, è stato

altrettanto impegnativo. Chi soffre di intolleranza

alimentari lo ha vissuto sulla propria pelle: ti

crolla il mondo addosso e all’improvviso gli

alimenti generalmente innocui si trasformano in

un percorso minato. Mi sono sentita

completamente smarrita, avevo perso la voglia di

mangiare e di cucinare. All’epoca non c’era

attenzione sul tema e gestire le mie intolleranze

nella vita di tutti i giorni mi sembrava impossibile:

era difficile conciliare il mio nuovo stile di vita

alimentare con quello della mia famiglia e con la

quotidianità, fatta di lavoro al fianco di mio marito

in azienda e di una casa da gestire. Questo

momento difficile è diventato però un’occasione

per mettersi in gioco: con il sostegno, l’amore e

la pazienza di mia sorella Maria Grazia, poco

alla volta sono tornata in cucina e ho iniziato a

sperimentare nuove ricette appetitose,

compatibili con le mie intolleranze e con le

esigenze della mia famiglia. E’ in questo periodo

chehocapitochepercontinuareamangiarecon

gusto e in modo sano era necessario

intraprendere un vero e proprio percorso di

ricercaedistudio,hoiniziatoastudiare

l’argomento, a informarmi. Per tornare a essere

felice a tavola dovevo essere più consapevole di

cosa volesse dire “essere intolleranti” e ho

scoperto un mondo, migliaia di possibilità da

sperimentare in cucina con prodotti decisamente

poco conosciuti fino a qualche anno fa, come la

quinoa, il fonio e l’ amaranto solo per fare tre

esempi. Studiando e informandomi, ho scoperto

che c’erano tantissimi “nichelini” come me e

tantissime altre persone che soffrivano di

intolleranze alimentari. E chissà quanti invece

avevano appena ricevuto una diagnosi di

intolleranza alimentare e non sapevano da dove

cominciare il loro nuovo stile di vita. Così nel

2004 ho deciso di racchiudere tutto quello che

avevo imparato e sperimentato in un piccolo blog

e condividere la mia passione per la cucina, le

ricette appetitose che avevo provato, con chi

poteva averne bisogno. Volevo far vedere che

era possibile continuare a mangiare con gusto

anche per gli intolleranti, che era possibile

cucinare dei piatti belli da vedere e buoni da

mangiare solo utilizzando ingredienti innovativi o

poco noti. Per farlo ho scelto un nuovo nome,

Nonna Paperina: giocoso, perché alle

intolleranze alimentari bisogna rispondere con un

sorriso, e affidabile e affettuoso proprio come una

nonna, perché quello che ho proposto nel blog è

il frutto di un lungo percorso e speravo potesse

essere d’aiuto a qualcuno. Il blog è stato da

subito un successo. In tantissimi hanno iniziato a

seguirmi, a scrivermi, a chiedermi consigli e poi

sono arrivati i social. Tra Facebook e Instagram

ho un seguito di oltre 100mila followers: non

avrei mai pensato di poter diventare un punto di

riferimento per così tante persone. E devo dire

che si è creata anche una community molto

partecipativa e unita: io propongo le mie ricette o

alcuni spunti di riflessione e spesso si aprono

confronti in cui ognuno porta la propria

esperienza. ‘E una cosa che mi lascia stupefatta

ognivoltachemifermoapensarci,oltreasentire

la responsabilità che un seguito del genere

implica. A partire dal successo del blog poi si

sono susseguite tantissime altre esperienze con

focus sempre sulle intolleranze: spesso partecipo

come food specialist o madrina a eventi e

seminari per raccontare la mia storia. Grazie al

blogealdibattitochesiècreatointornoalle

intolleranze alimentari, le aziende sono più

sensibili al tema e non solo quelle del food, ma,

ad esempio, anche quelle del beauty (ricordiamo

che chi soffre di intolleranza al nichel ha

numerose difficoltà legate anche all’igiene, al

trucco, all’abbigliamento). E oltre a tutto questo,

uno dei progetti di cui sono estremamente

orgogliosa è il mio primo libro in cui ho

raccontato la mia esperienza e ho proposto

alcune delle mie ricette a prova di intolleranze.

Ad oggi ho scritto tre libri. Il titolo del terzo è


semplicemente fantastico e posso dire che

racchiude tutto il mio pensiero ed è quello che

secondo me dovrebbero dire tutti quelli che

soffrono di intolleranze: si chiama “Intolleranza

fottiti!”. Dal successo del sito di ricette

Nonnapaperina.it e dalla consapevolezza che

di questi disturbi e di come conviverci se ne

parlasse ancora troppo poco, nel 2012 è arrivata

la decisione di fondare l’associazione Il Mondo

delle Intolleranze, di cui sono oggi Presidente e

che in pochi anni è diventata un punto di

riferimento a livello nazionale per molte persone

che soffrono di intolleranze alimentari. Le

intolleranze alimentari infatti sono in continua

crescita, non solo in Italia ma in tutto il mondo! E

le persone che ne soffrono hanno bisogno di

supporto nella quotidianità. Per vivere in modo

sano devono necessariamente migliorare il loro

stile di vita e il loro stare a tavola, ma devono

farlo a partire da un percorso di conoscenza:

bisogna essere consapevoli di ciò che accade

nei processi fisiologici e di come si può prevenire

o far fronte alle criticità che ne derivano. Per

questo motivo, l’obiettivo dell’associazione è

quello di promuovere una corretta cultura

alimentare, una dieta sana, un’informazione

precisa e affidabile sul mondo delle intolleranze

oltre alla conoscenza più approfondita di ciò che

sta dietro le intolleranze alimentari anche dal

punto di vista scientifico: conoscere ciò che si

mangia è la strada per nutrirsi in modo corretto e

soddisfacente. Troppo spesso infatti l’argomento

viene banalizzato: si leggono notizie poco

corrette, imprecise o addirittura erronee! Per

questo ho pensato che per l’associazione non

bastasse solo l’aiuto di chef e cuochi

specializzati in intolleranze alimentari. Serviva un

approccio multidisciplinare che coinvolgesse tutti

gli attori che ruotano intorno al mondo del food e

quindi anche delle intolleranze alimentari. Oggi

l’associazione Il Mondo delle Intolleranze può

contare su un network composto non solo da

chef e nutrizionisti, ma anche da medici di

diverse specialità, professionisti del mondo della

ristorazione e aziende attive nei settori

alimentari. Ogni giorno queste persone lavorano

in team, fianco a fianco, per confrontarsi e capire

quali siano gli scenari possibili per le intolleranze

alimentari e quale sia il modo più corretto per

dare un supporto a chi ne soffre. Nella nostra

Accademia, inaugurata nel 2018 a Basiano e

centro nevralgico dell’associazione, con il

supporto di questi specialisti organizziamo corsi

di cucina, incontri, seminari e convegni dedicati

al tema e proponiamo così ai nostri soci un

percorso formativo teorico e pratico allo stesso

tempo. Perché gestire le intolleranze alimentari è

possibile, ma servono preparazione e studio. I

nostri eventi registrano sempre un’ampia

partecipazione e questo consenso ci fa capire

quanto ci sia bisogno di dare un supporto a chi

soffre di intolleranze alimentari e ci incoraggia ad

andare avanti. I successi raggiunti in questi anni

di lavoro, a volte decisamente al di sopra delle

nostre aspettative, hanno fatto sì che

l’associazione Il Mondo delle Intolleranze

ottenesse il riconoscimento giuridico da parte

della Regione Lombardia, rientrasse nel Registro

Regionale delle Associazioni Culturali della

Lombardia e potesse quindi beneficiare delle

donazioni del 5Xmille. Questo è il traguardo

dell’associazione che mi emoziona di più perché

riconosce in modo ufficiale e istituzionale che c’è

bisogno di parlare di intolleranze alimentari, che i

disturbi derivanti da questa condizione sono una

questione reale e non una moda. Dimostra che

l’intolleranza alimentare non è un capriccio, ma

una patologia da affrontare con preparazione e

studio. E dato che le intolleranze non si fermano,

anche l’associazione è in continuo movimento e

nel 2019 ha deciso di promuovere lo studio

scientifico “Non ti tollero” sulla sensibilità al

nichel. Il progetto di ricerca, condotto in

collaborazione dal Policlinico San Matteo e

dalla Fondazione Maugeri di Pavia, mira a

migliorare la qualità di vita per i pazienti e

definire gli aspetti epidemiologici, diagnostici e di

cura della patologia. Come associazione, siamo

molto orgogliosi di sostenere un così importante

progetto che in tre fasi di studio coinvolgerà un

campione di circa duemila persone e speriamo

che porterà a risultati importanti per rendere più

facile la vita di chi oggi soffre di sensibilità al

nichel. Come dicevo fin dall’inizio, le intolleranze

alimentari sono solo il frutto di una diagnosi. Noi

possiamo sconfiggerle informandoci attraverso

canali affidabili e sperimentando tanto, per vivere

in salute e senza rinunciare a nulla.

di Morena Piacentini

CI OCCUPIAMO DI :

* CELIACHIA

* GLUTINE

* INTOLLERANZA E/O ALLERGIA

AL NICHEL

* INTOLLERANZA AL LATTOSI O

ALLERGIE ALLE PROTEINE DEL

LATTE

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TIZIANA: COLOMBO

PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE ILMONDO DELLE INTOLLERANZE - FOOD SPECIALIST DI NONNAPAPERIMA

MONZA E BRIAZA - ITALIA


IL PROBLEMA

degli stereotipi di genere

Gli stereotipi sono una modalità

con cui il nostro pensiero

semplifica la realtà. Di per sé non

sono, quindi, uno strumento

negativo del nostro modo di

pensare: il problema nasce quando

condizionano le nostre aspettative.

La funzione classificatoria dello stereotipo di genere ci

porta ad avere aspettative differenti sul comportamento.

Nelle attività lavorative, per esempio, ci si aspetta che le

donne siano più portate per lavori relazionali, affettivi,

empatici, e che, invece, gli uomini abbiano maggiori doti

di razionalità, freddezza, determinazione. Se dobbiamo

assumere una persona per un ruolo di segreteria nei

nostri studi professionali o nelle nostre aziende, abbiamo

mai pensato come prima scelta a un segretario uomo?

Credo di no. Questo è il meccanismo di funzionamento

degli stereotipi: non ce ne accorgiamo neppure. La

tendenza a delegittimare ciò che è femminile e a porlo in

posizione subordinata non si avvale solo di leggi e di

regolamenti scritti ma, in modo più sottile, vive e prospera

nelle piccole cose quotidiane, nelle parole e nei gesti di

condiscendenza negli atteggiamenti paternalistici diffusi a

ogni livello. La funzione di mantenimento dei valori ci

porta a impiegare lo stereotipo per descrivere la realtà

come dovrebbe essere. Si pensi all’aspettativa di docilità

e obbedienza: l’immagine dell’emulazione della

leadership al maschile di una donna ne è l’esempio. Il

comportamento di una donna che si discosti dallo

stereotipo e che punti, per esempio, all’ambizione o al

porsi in una posizione individualista di contrasto e non di

devozione al bene comune, denota un’aggressività che la

porta ad essere deviante e quindi alla disapprovazione o,

peggio, alla segregazione sociale. Anche le relazioni

personali entrano nel gioco di delegittimazione: uno

scapolo ha senz’altro una vita sociale intensa, mentre

una donna che non abbia un compagno “deve avere

qualche problema”. Poi ci sono invece gli stereotipi sulla

competizione tra donne: non sono capaci di fare gioco di

squadra, litigano, sono invidiose, ecc., oppure quelli sulle

loro presunte capacità multitasking che autorizzano

chiunque a pretendere dalle donne performance diverse

rispetto agli uomini. Non mancano gli stereotipi legati al

sesso e all’età: con gli anni un uomo acquisisce fascino,

una donna diviene solo vecchia. Insomma, gli stereotipi

sulle donne hanno una connotazione prevalentemente

negativa mentre quelli sugli uomini sostanzialmente

positiva. Anche l’ambizione è vista come un plus in un

uomo, ma come limite in una donna. Gli uomini devono

essere duri, ma la forza di carattere in una donna è una

minaccia. Ciò vuol dire che nel momento in cui una

donna tenti di rafforzare la sua immagine per cercare di

essere presa in considerazione come leader, rischierà di

ottenere l’effetto opposto. Il problema è che in presenza

di un ordine sociale implicitamente sviluppato da un

punto di vista maschile, sia la femminilità che la

mascolinità, possono essere un limite all’accesso al ruolo

di potere per una donna. Il “double bind” è preso in

considerazione come una manifestazione del “sessismo

benevolente”, quell'atteggiamento di ostilità nei confronti

delle donne che si distanziano dai ruoli

convenzionalmente radicati nella mentalità comune,

leggendo questa rottura degli schemi come

potenzialmente pericolosa. Come conseguenza si

attivano dei meccanismi sanzionatori nei confronti

di quelle donne che ricoprono ruoli considerati

maschili, ad esempio in ambito economico o di

difesa, sia da parte degli uomini, che delle donne

stesse. L’influenza delle concezioni di genere

nella società può scoraggiare le donne,

intimidendole di fronte alla disapprovazione

sociale che incontrerebbero se invece

intraprendessero una carriera.

G.C.

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IL MAGAZINE

DONNA IMPRESA MAGAZINE: L’ UNICO FEMMINILE AL MONDO DEDICATO ALLA

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canali), Youtube (7 canali), Worldpress, Linkedin (2

canali per un totale di oltre 50.000 contatti), twitter (2

esseri umani nei prossimi secoli. In questi ultimi anni

si stanno infatti moltiplicando campagne di

femvertising: ovvero la nuova tendenza dei brand a

trattare tematiche femminili. Le aziende stanno

declinando il femminile nelle comunicazioni di

prodotto e nelle campagne di posizionamento: il

marketing ha scoperto il vantaggio di una figura

femminile autentica, contemporanea, eroina dei suoi

tempi; questo crea un senso di intimità con i

consumatori, da cui discendono a cascata maggiore

fiducia, coinvolgimento più profondo, persino

un’esperienza di brand davvero totalizzante.

Secondo il rapporto Trust Barometer 2020, le

2020

Donna Impresa Magazine si occupa di attualità ma

anche di tematiche riguardanti politiche di flessibilità,

rappresentanza femminile, diritti delle donne e pari

opportunità tra generi. Aiuta le donne ad identificare,

valorizzare e comunicare i propri talenti nel mondo del

lavoro: una family-friendly internazionale che abbatte i

confini fisici, culturali, politici e religiosi nel nome

dell’unità e della solidarietà. Donna Impresa magazine

è l'unico femminile al mondo di leadership e dunque

un potentissimo strumento di business oltre che un

autorevole punto di riferimento per le donne che

assumono ruoli di responsabilità nella struttura

economica italiana, europea e mondiale. Promuovere

l’uguaglianza di genere, sviluppare i talenti e

combattere la violenza sulle donne, sono tre pilastri

fondamentali profondamente radicati sia nella nostra

missione che nelle nostre pratiche. Donna Impresa

Magazine è un contenitore globale di energie e

competenze, una lobby del merito, una rete di dialogo

e confronto, un gruppo solidale e unito che condivide

attività e iniziative per costruire un Paese a misura di

donna. Un vero e proprio laboratorio di crescita,

scambio d’idee ed esperienze che aiutano a leggere e

comprendere la realtà eatrovarelesoluzioni per

“cambiare passo” e rendere le donne Protagoniste del

loro tempo. Siamo in prima linea sulle grandi temi del

mondo: la salute e la promozione della vita umana,

l’etica professionale, l’ecologia, i cambiamenti del

canali), Vk (2 canali), Istagram, Tumblr, Pinterest

(oltre 25.000 Fallower), Foursquare etc. La nostra

missione è volta al raggiungimento del pieno

sviluppo del potenziale umano e dello sviluppo

sostenibile che non potrà realizzarsi se ancora metà

della popolazione mondiale è privata di diritti e

opportunità: l’equità è uno strumento e garanzia di

democrazia, benessere, sviluppo e qualità della vita

per tutti i membri della comunità.

SOSTENERE DONNA IMPRESA, QUALI I

VANTAGGI PER LE AZIENDE

La complessa questione dei diritti della donna

influenzerà profondamente la qualità della vita degli

persone si fidano infatti di un’azienda per la sua

etica oltre che per la sua competenza. Driver etici

come integrità, affidabilità e scopo, compongono per

il 76% il loro capitale fiduciario.

LA BATTAGLIA PER LA FIDUCIA SARÀ

COMBATTUTA DALLE IMPRESE NEL

CAMPO DEL COMPORTAMENTO: NON

PIÙ SOLO SU CIÒ CHE FAI MA ANCHE

S U C O M E L O F A I

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