Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 98 giugno 2020
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Agricoltura > 98
PAOLO CARRÀ, Presidente Ente Risi
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Il settore risicolo, durante
queste prime settimane di
emergenza, ha segnato un
rialzo delle vendite e un aumento
del prezzo all’ingrosso,
anche per il blocco delle importazioni
dall’estero. Qual’è
la situazione attuale?
I numeri parlano chiaro: i trasferimenti
del risone dai risicoltori
al comparto commerciale e industriale
durante il periodo del
lockdown, sono aumentati di un
+ 7% rispetto a un anno fa. A beneficiarne
sono state soprattutto
le varietà a grana lunga (lunghe
B) e quelle adatte alla parboilizzazione,
ai piatti pronti e ai risotti
(lunghe A).
Inoltre il mercato delle varietà
Lungo B in Italia, che risente
dell’andamento del mercato
mondiale e dalle importazioni in
UE soprattutto dai Paesi asiatici
come Thailandia, Cambogia,
Myanmar e Vietnam, è stato influenzato
da condizioni e scelte
di quei Paesi. Il prezzo internazionale
è quindi aumentato,
influenzando positivamente le
quotazioni nazionali. È però una
situazione contingente tanto è
che in queste ultime settimane,
i prezzi del risone sono stabili se
non addirittura cedenti.
“FARE SISTEMA PER VINCERE
LE SFIDE COMMERCIALI”
Si può affermare che l’emergenza
cambierà le abitudini
di consumo delle persone?
Non penso che siamo di fronte ad
un radicale cambio di abitudini
di consumo. I consumatori, nella
fase di emergenza, si sono rivolti a
prodotti meno deperibili e non potendo
frequentare luoghi di ristorazione,
sono ritornati a cucinare
in casa. Il riso in tal senso ha avuto
una forte domanda. Voglio però
dire che da anni stiamo assistendo
ad un crescente interesse verso
il riso, un prodotto in linea con le
regole di una moderna alimentazione,
che grazie all’innovazione
di processo oggi è più facile da
cucinare e sono disponibili molti
nuovi prodotti a base di riso; inoltre
il riso ha un forte legame con il
territorio di coltivazione che desta
curiosità nei consumatori.
L’alta qualità del riso piemontese
e italiano sarà il fattore su
cui puntare per vincere le sfide
commerciali con l’estero?
Il Piemonte detiene il primato di
primo produttore italiano di riso e
si coltivano varietà adatte a tutte le
preparazioni: Arborio, Sant’Andrea,
Carnaroli, Baldo, Roma sono alcune
delle varietà apprezzate. Inoltre
non dimentichiamo che in Piemonte
esiste l’unica D.O.P. italiana, Riso di
Baraggia Biellese e Vercellese. Sicuramente
il riso piemontese ha le
carte in regola per puntare a sfide
commerciali con l’estero.
Ente Risi, attraverso le due campagne
di divulgazione, “Nutri la tua
voglia di Riso” e “Sustainable UE
Rice: don’t think twice”, frutto del
bando europeo sulla promozione,
vuole portare a conoscenza dei consumatori
italiani ed europei l’eccellenza
del riso italiano. Per vincere le
sfide commerciali serve però far sistema,
evitare di creare nuovi marchi
estemporanei, pensare in grande
con investimenti su obbiettivi chiari
e precisi, e soprattutto crederci.