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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 98 giugno 2020

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corso (ora prevista al 31 dicembre

2020) e la possibilità di modificare

i medesimi progetti per adattarli

alle nuove condizioni che si sono

venute a creare sui mercati mondiali.

Ancora in questo contesto si pone

il posticipo al 15 giugno del termine

per la presentazione della

domanda unica e la mancata applicazione

di penali per le domande

presentate entro il 10 luglio.

I PROVVEDIMENTI

DELL’UNIONE EUROPEA

A livello europeo la Commissione

ha adottato diversi regolamenti

(regolamenti delegati o di esecuzione),

muovendosi nell’ambito

consentito dalla normativa di

rango superiore (i Regolamenti

approvati dal Parlamento e dal

Consiglio). Le norme che disciplinano

la PAC, infatti, già prevedevano

diversi strumenti attivabili

dalla Commissione per fronteggiare

crisi di particolare rilevanza.

Questo approccio ha permesso

l’attivazione di numerose misure

in tempi rapidi e quindi compatibili

con l’esigenza di rispondere

tempestivamente agli effetti che

il COVID-19 stava provocando sui

mercati dell’Unione e, quindi, sulle

aziende agricole.

In questo contesto si inserisce il

Regolamento della Commissione

n. 531 del 16 aprile 2020, che ha

consentito di aumentare la percentuale

di anticipo relativa ai pagamenti

diretti (che è passata dal

50 al 70%) ed alle misure a superficie

del PSR, rispondendo in questo

modo alla crisi di liquidità che

molte aziende stanno patendo.

Pochi giorni dopo sono stati adottati

altri Regolamenti che hanno

consentito l’attivazione degli ammassi

privati sovvenzionati per

diversi prodotti (formaggi, latte

in polvere, burro, carni ovicaprine

e bovine, vino) nonché la possibilità

di attivare la distillazione di

crisi per i vini utilizzando i fondi

dotazione finanziaria degli attuali

Programmi di Sviluppo Rurale.

Il limite di questa è chiaramente

determinato dal fatto che non

metterebbe a disposizione risorse

aggiuntive e l’eventuale attivazione

sarebbe quindi condizionata a

reperire i fondi necessari nell’ambito

della dotazione residua dei

singoli Programmi, oramai molto

contenuta in ragione del fatto che

ci si trova al termine del periodo

di programmazione.

Dalla lettura dei provvedimenti

citati si evince come lo Stato

e l’Unione Europea abbiano sostanzialmente

seguito la traccia

immaginata anche dalle Regioni.

Certamente molti provvedimenti

non hanno ancora prodotto effetdell’OCM

(mentre scriviamo si sta

definendo un decreto ministeriale

che destinerà 50 milioni di euro a

questa misura).

Ancora da rilevare come la Commissione

Europea, il 19 marzo

2020, abbia adottato il “Quadro

temporaneo per le misure di aiuti

di Stato”, al fine di consentire

l’erogazione di aiuti alle imprese

finalizzati ad affrontare l’emergenza

COVID-19, mediante fondi

pubblici nazionali, in deroga alle

limitazioni normalmente imposte

dal Trattato dell’Unione Europea.

Queste disposizioni consentiranno

di erogare a ciascuna azienda

agricola sino a 100.000 euro e saranno

utilizzate, ad esempio, per

attivare diverse misure previste

dal decreto legge “RILANCIO” di

cui abbiamo già detto.

Mentre scriviamo sta procedendo

il suo iter una proposta della Commissione

sul sostegno allo sviluppo

rurale tramite il FEASR, volta

ad introdurre misure specifiche

per fornire un aiuto temporaneo

eccezionale agli agricoltori colpiti

dalla crisi. La bozza del regolamento

prevede che sia possibile

erogare alle aziende coinvolte un

aiuto forfettario di 5.000 euro

utilizzando una parte (1-2%) della

LE NORME DELLA PAC

PREVEDEVANO GIÀ

STRUMENTI ATTIVABILI

DALLA COMMISSIONE

PER FRONTEGGIARE

CRISI DI PARTICOLARE

RILEVANZA

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