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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n. 98 giugno 2020

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Agricoltura > 98

tivo, altre hanno dovuto sospendere

la produzione per i tempi necessari ad

adeguare le proprie strutture alle nuove

normative.

8

IL BLOCCO

RISTORAZIONE ED EXPORT

La chiusura delle attività nel complesso

denominate con l’acronimo HORE-

CA (HOtellerie, REstaurant, CAtering

o CAfè) in Italia e in quasi tutti i principali

paesi nostri acquirenti è stata la

principale causa indiretta di riduzione

delle vendite in diversi comparti agroalimentari,

sia sul mercato interno che

attraverso la contrazione dell’export.

Il danno, secondo le informazioni disponibili,

tende a concentrarsi sulle

produzioni DOP e i vini DOC/DOCG,

che trovano normalmente un importante

sbocco in questi canali. Inoltre,

con l’avanzare della crisi economica

in paesi grandi importatori come

USA e Gran Bretagna, il calo delle

vendite si sta diffondendo anche

nei consumi domestici, andando ad

incidere su prodotti di alta gamma

come, ad esempio, i prodotti DOP

più pregiati. Secondo Federalimentare,

il valore dell’export alimentare

italiano in quest’annata potrebbe

scendere del 15% rispetto al 2019.

In Piemonte, il comparto maggiormente

danneggiato da questi fattori

è il vitivinicolo, con entità rilevanti

anche in ragione della dimensione

economica della filiera (oltre 500 milioni

di euro per la sola fase agricola)

e dell’elevata propensione all’export.

Le maggiori criticità riguardano

quindi le imprese legate canali della

ristorazione e ai mercati esteri, mentre

per quelle orientate alla grande

distribuzione e al mercato interno

IL DANNO MAGGIORE

DAL BLOCCO

SI CONCENTRA SU

DOP E DOC/DOCG

la situazione è stata meno grave, se

non in qualche caso positiva.

Tra i comparti zootecnici, quello con il

maggiore danno relativo potrebbe essere

l’ovicaprino, dato che il consumo

delle sue carni è caratterizzato da una

forte stagionalità, con elevato peso del

periodo di Pasqua. Anche nel settore

delle carni bovine e nel lattiero-caseario

l’improvviso cambiamento della

domanda causato dal blocco dell’HO-

RECA (riduzione della richiesta di

tagli di carne pregiati oppure repentina

contrazione della domanda di formaggi

freschi) ha causato problemi di

adattamento dell’offerta, con momenti

di difficoltà acuta per il latte in ragione

della sua deperibilità. Inoltre si segnalano

situazioni locali di difficoltà per i

produttori dei “piccoli” formaggi DOP

legati alla ristorazione.

Il comparto delle carni suine potrebbe

subire un danno indiretto in relazione

alle minori vendite di prosciutti DOP

presso i canali HORECA e l’export; la

fase di trasformazione si svolge in altre

regioni ma i produttori suinicoli

piemontesi sono parzialmente fornitori

di cosce. Inoltre il settore potrebbe

essere soggetto a dinamiche negative

dei prezzi internazionali, da monitorare

nei prossimi mesi.

Il comparto avicolo ha visto un incremento

dei consumi soprattutto per

le uova, con quotazioni in crescita; si

segnalano però oscillazioni dei prezzi

per le carni che possono essere messe

in relazione con fasi di eccesso d’offerta,

aspetto tuttavia non raro in questo

tipo di mercato.

Il mercato internazionale, soprattutto

nei primi mesi della pandemia, ha visto

anche un aumento della volatilità

dei prezzi delle materie prime che ha

interessato soprattutto i settori zootecnici.

Nel lattiero caseario si è registrato

quasi subito un crollo del prezzo

del latte alla stalla (-20% tra febbraio e

aprile per la quotazione del latte crudo

spot nazionale, poi in recupero), causato

dalla diminuzione della domanda

mondiale in un momento di crescita

produttiva. La riduzione dei consumi

ha interessato anche i comparti delle

carni, sebbene la produzione regionale

non operi sui mercati esteri. Di maggior

importanza, per queste aziende,

sono le voci di costo tra cui i mangimi

e i capi vivi da importazione.

MAGGIORI

CONSUMI DOMESTICI

I risvolti negativi dell’emergenza pandemica

sono stati in parte compensati

dall’incremento dei consumi domestici,

che nella fase iniziale del lockdown

hanno anche mostrato qualche fenomeno

di accaparramento, tipico delle

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