LeStrade luglio 2020
SPECIALE - L’innovazione italiana che spicca nel mondo PONTI - Progetto di ripristino di impalcati in acciaio MATERIALI - Il lavoro di squadra tra emulsioni e bitumi
SPECIALE - L’innovazione italiana che spicca nel mondo
PONTI - Progetto di ripristino di impalcati in acciaio
MATERIALI - Il lavoro di squadra tra emulsioni e bitumi
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ce”. Per ciascuna delle posizioni interessate viene valutata<br />
la posizione del punto rappresentativo della discontinuità<br />
(difetto campione) sulla curva di sicurezza FAD (Fracture<br />
Assessment Diagram). La posizione del punto (fig. 4) viene<br />
identificata mediante i valori locali di Lr e Kr , parametri<br />
rappresentativi rispettivamente della suscettibilità al collasso<br />
plastico e alla rottura fragile.<br />
Nella valutazione della posizione del punto sul diagramma<br />
occorre tenere in considerazione oltre alle tensioni primarie<br />
(determinate dai carichi meccanici attualmente presenti)<br />
anche le tensioni residue di saldatura. Tali tensioni, di natura<br />
secondaria, non contribuiscono a incrementare il rischio<br />
di collasso plastico del componente ma devono essere prese<br />
in esame per quanto attiene la resistenza nei confronti<br />
della rottura fragile, cioè della propagazione instabile, rischio<br />
da mitigare in questo tipo di interventi. Come appare<br />
evidente da quanto sopra esposto ciascuna zona di intervento<br />
richiede una valutazione specifica, in quanto caratterizzata<br />
da valori locali relativamente a:<br />
• Spessore delle membrature;<br />
• Posizione e orientamento del singolo difetto;<br />
• Sollecitazioni primarie e secondarie nella zona.<br />
A titolo di esempio si riporta in tab. 1 un prospetto con i risultati<br />
delle valutazioni delle dimensioni critiche dei difetti/scavi.<br />
Per ciascuna configurazione sono stati forniti due<br />
possibili dimensioni limite per lo scavo (Scavo 1 e Scavo 2),<br />
entrambe ammissibili.<br />
La tenacità intrinseca<br />
del materale: una valutazione<br />
L’acciaio si oppone alla propagazione di una rottura di tipo<br />
fragile con la propria tenacità. Questa grandezza è una caratteristica<br />
propria di ciascuna tipologia di acciaio e varia con<br />
la temperatura. Nel caso in cui la tenacità del materiale, alla<br />
temperatura alla quale vengono realizzate le operazioni, non<br />
sia sufficiente a garantire la stabilità dei difetti/scavi, occorre<br />
ricorrere ad operazioni di preriscaldo delle aree interessate<br />
dalle lavorazioni. La stima della tenacità del materiale<br />
che costituisce i componenti in esame e delle relative giunzioni<br />
saldate è stata effettuata in accordo alle prescrizioni<br />
della norma BS 7910 (Annex J), sulla base dei valori di resilienza<br />
minimi prescritti dalla norma UNI EN ISO 10025.<br />
Il valore minimo tabellato di energia dissipata in una prova<br />
resilienza Charpy-V alla temperatura di -20°C deve essere<br />
non inferiore a 27 Joule per il materiale S355 J2 (spessori<br />
≤40 mm) e non inferiore a 40 Joule per il materiale S355<br />
K2 (spessori >40 mm).<br />
Considerando cautelativamente una temperatura minima<br />
ambientale, durante l’esecuzione della riparazione, pari a<br />
-15 °C, il valore corrispondente di KIC, secondo BS 7910,<br />
risulta pari a 56.1 [MPa m 1/2 ]. Nel caso in cui si consideri un<br />
valore meno severo della temperatura minima, ad esempio<br />
0 °C, il valore corrispondente di KIC risulta pari a 57.7 [MPa<br />
m 1/2 ]. Tali valori sono, sulla base dei concetti della meccanica<br />
della frattura, troppo contenuti per consentire l’esecuzione<br />
di uno scavo delle dimensioni necessarie per la rimozione<br />
dei difetti. Si ritiene di conseguenza necessaria l’adozione<br />
di un preriscaldo ad una temperatura compresa tra 100 °C<br />
4<br />
TAB. 1 RISULTATI DELLE VALUTAZIONI DELLE DIMENSIONI CRITICHE (DIFETTI/SCAVI)<br />
Piattabanda<br />
Anima<br />
Scavo in posizione<br />
centrale<br />
Scavo in estremità<br />
Scavo in posizione<br />
centrale<br />
Scavo in estremità<br />
Spessore Scavo 1 Scavo 2<br />
e 120 °C, in modo tale da garantire un incremento significativo<br />
della tenacità del materiale.<br />
La fase di riparazione<br />
Attraverso un’analisi con modellazione numerica ad elementi<br />
finiti (FEM) viene determinato, per ciascuna giunzione<br />
trasversale, lo stato tensionale agente nella configurazione<br />
di carico presente all’atto dell’esecuzione delle riparazioni.<br />
40 mm 200 mm x 25 mm 300 mm x 20 mm<br />
36 mm 200 mm x 23 mm 300 mm x 19 mm<br />
32 mm 200 mm x 21 mm 300 mm x 17 mm<br />
30 mm 200 mm x 20 mm 300 mm x 16 mm<br />
40 mm 100 mm x 20 mm<br />
36 mm 90 mm x 19 mm<br />
32 mm 85 mm x 17 mm<br />
30 mm 80 mm x 16 mm<br />
Spessore Scavo 1 Scavo 2<br />
20 mm 200 mm x 13 mm 300 mm x 11 mm<br />
18 mm 200 mm x 12 mm 300 mm x 10 mm<br />
14 mm 200 mm x 9 mm 300 mm x 8 mm<br />
12 mm 200 mm x 8 mm 300 mm x 7 mm<br />
20 mm 60 mm x 14 mm<br />
18 mm 55 mm x 13 mm<br />
14 mm 50 mm x 10 mm<br />
12 mm 45 mm x 9 mm<br />
4. Posizione del difetto<br />
limite sul diagramma FAD<br />
in una data configurazione<br />
5. Stato di sollecitazione<br />
sulla sezione tipica<br />
6. Tipico di sequenza<br />
di saldatura<br />
5<br />
Questi elementi, ovvero il posizionamento dell’asse neutro<br />
unitamente allo stato tensionale agente nella giunzione in<br />
esame (v. fig. 5), permettono di individuare la corretta sequenza<br />
di intervento.<br />
È infatti opportuno ribadire che la giunzione saldata equilibra<br />
sollecitazioni che, nel caso in cui l’intervento di riparazione<br />
riducesse in misura eccessiva l’area della sezione resistente,<br />
potrebbero determinare il cedimento della struttura.<br />
Si procede di conseguenza alla riparazione, privilegiando<br />
dapprima le parti in compressione e, una volta completato<br />
il ripristino delle stesse, intervenendo sulle restanti parti in<br />
trazione. È inoltre preferibile agire in primo luogo sull’anima,<br />
partendo dall’asse neutro verso la piattabanda, per poi<br />
passare a quest’ultima, procedendo dal centro verso l’esterno,<br />
come indicato in fig. 6.<br />
Questa tecnica garantisce l’ottimizzazione della resistenza<br />
della sezione, minimizzando la riduzione della resistenza<br />
stessa indotta dall’intervento. Un ulteriore accorgimento<br />
è relativo alla lunghezza dello scavo: nella parte in trazione<br />
lo scavo in corrispondenza dell’indicazione è suddiviso in<br />
6<br />
tratti la cui lunghezza consentita può essere significativamente<br />
inferiore (di oltre il 30%) rispetto a quanto ammesso<br />
nella parte compressa. Anche il preriscaldo è differente:<br />
nella parte compressa deve essere effettuato prima di<br />
eseguire la nuova saldatura, nella parte tesa va effettuato<br />
già prima di operare lo scavo. Questo comporta un impiego<br />
di temperature differenti non solo fra anima e piattabanda,<br />
ma anche fra parte tesa e parte compressa, raddoppiando,<br />
di fatto, le casistiche possibili.<br />
In ultimo, la tecnica da impiegarsi per procedere all’asportazione<br />
del materiale è differenziata a seconda che<br />
ci si trovi nelle parti centrali dei giunti o più prossimi alle<br />
estremità.<br />
L’approccio sistematico<br />
e l’applicativo dedicato<br />
Come si vede, le discriminanti sono molteplici e, per il caso<br />
in esame, è stato predisposto un applicativo dedicato che, di<br />
fatto, minimizzasse gli errori di tipo casuale, tipici di un’attività<br />
manuale e massiva. Inserendo i dati relativi alla situazione<br />
locale, l’applicativo:<br />
• Integra l’anagrafica del giunto, oltreché dei dati identificativi,<br />
attraverso l’indicazione della giunzione “tipo” di riferimento;<br />
• Rappresenta graficamente l’indicazione dei difetti nella<br />
loro esatta posizione rispetto alla sezione trasversale della<br />
trave;<br />
• Individua il posizionamento dell’asse neutro e determina,<br />
di conseguenza, le parti in trazione ovvero di compressione;<br />
• Produce l’esatta sequenza degli scavi con la puntuale indicazione<br />
di lunghezza e tecnica da utilizzarsi per ciascuno<br />
di questi;<br />
• Riporta le istruzioni circa l’effettuazione del preriscaldo secondo<br />
le logiche sopra descritte.<br />
A questo l’applicativo unisce la possibilità di procedere alla<br />
generazione contestuale delle istruzioni di saldatura, in formato<br />
PDF o cartaceo, per un’intera campata, per uno o più<br />
conci o per la singola giunzione. Alimentando di fatto un database<br />
strutturato al proprio interno, l’applicativo è in grado<br />
di produrre una serie di elaborati di tipo statistico e di consuntivazione.<br />
Il caso qui presentato mostra come, anche<br />
attraverso un efficace approccio di metodo, sia possibile incrementare<br />
l’affidabilità del servizio erogato.<br />
Conclusione<br />
Gli interventi di riparazione/ripristino di impalcati in acciaio<br />
condotti su ponti o viadotti per la viabilità, già in opera o<br />
in servizio, debbono essere affrontati adottando un vero e<br />
proprio approccio progettuale, soprattutto quando gli interventi<br />
sono condotti sotto carichi importanti, come nel caso di<br />
strutture miste con soletta in c.a. e/o in presenza di traffico.<br />
L’articolo ha trattato un caso reale affrontato da IIS (Istituto<br />
Italiano della Saldatura), rappresentativo di un intervento<br />
di grande complessità che ha dimostrato come, affrontando<br />
i lavori con le adeguate dotazioni di strumenti di calcolo,<br />
competenze su diverse discipline ed esperienze specifiche,<br />
sia possibile portare a termine con successo il ripristino a<br />
progetto di strutture talvolta compromesse. nn<br />
Ponti&Viadotti<br />
Ponti&Viadotti<br />
7/<strong>2020</strong> leStrade<br />
7/<strong>2020</strong>