LeStrade luglio 2020

SPECIALE - L’innovazione italiana che spicca nel mondo PONTI - Progetto di ripristino di impalcati in acciaio MATERIALI - Il lavoro di squadra tra emulsioni e bitumi SPECIALE - L’innovazione italiana che spicca nel mondo
PONTI - Progetto di ripristino di impalcati in acciaio
MATERIALI - Il lavoro di squadra tra emulsioni e bitumi

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24.07.2020 Views

34 35 LS 3 tegrato BIM cui i dati openBIM sono condivisi durante il ciclo di vita complessivo della struttura grazie ai servizi web. Ciò significa avere un processo completamente aperto e un’integrazione dei dati abilitata per “servizi web” conformi alle norme emergenti IFC\IFD, gestiti da un server in maniera collaborativa. Per il nostro Paese, se applicato in modo corretto e congruente, il BIM può divenire non solo l’occasione di rilancio del settore delle costruzioni, ma anche una soluzione anti-deficit in grado di permettere una radicale riduzione del debito pubblico. I risparmi ottenibili su opere e infrastrutture, quando il BIM è applicato da tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di un intervento, può arrivare fino al 20%, poichè riduce gli sprechi, elimina gli errori progettuali prima della fase di cantiere, limita drasticamente le costose varianti in corso d’opera, offre certezza di controllo dei tempi e dei costi mantenendo costantemente aperta l’accessibilità dei dati a tutti gli operatori. Il controllo del progetto è una delle più potenti utilizzazioni del BIM, perchè permette di scoprire e risolvere problemi in fase di progettazione anzichè durante la costruzione. Grazie agli strumenti di controllo del modello è possibile approvare l’edificio con un software di validazione rule-based basato su regole che sono state definite in conformità con i requisiti BIM. Questo approccio è utile alle Stazioni Appaltanti, che possono controllare se i requisiti nella progettazione sono stati rispettati, prima di indire la gara d’appalto. Ulteriori vantaggi offerti dal BIM in sede di gara e successivamente in fase di esecuzione lavori: • Supporto per le decisioni: il BIM può essere adottato per studiare diverse alternative, confrontando diversi parametri quali funzionalità, ambiti, costi, ecc. Per esempio può essere utile come supporto per le decisioni in sede di gara con l’offerta economicamente più vantaggiosa; • Quantità Take-off (QTO): il BIM può essere utile per estrarre quantità durante la fase di offerta e per gli acquisti durante la fase di costruzione; • Pianificazione: è possibile collegare le quantità alla pianificazione e generare simulazioni 4D; • Stima dei costi: collegando prezzi a quantità, può essere ottenuta la valutazione dei costi. Inoltre i modelli 5D permettono lo studio dell’evoluzione dei costi durante l’intero processo; • Costruzione: il BIM viene adottato anche per la pianificazione della sicurezza e per studiare il layout di cantiere, facendo attenzione alle interazioni con le aree circostanti. Inoltre, le simulazioni 4D sono utili per esempio per controllare le sequenze di installazione dei componenti, la pianificazione della produzione, per le revisioni di costruibilità e per visualizzare lo stato di costruzione. Ma soprattutto va sostenuta l’implementazione del Building Information Modeling nella PA perché è uno strumento con cui è possibile realizzare un nuovo metodo nell’approccio alla realizzazione delle costruzioni nel modo delle costruzioni, nell’AEC. “Metodo Nuovo” significa molto di più del “bisogna lavorare insieme”, che è sempre stato un obbligo. Significa invece lasciarci alle spalle tutta una serie di “gabbie mentali” per usare gli strumenti in modo nuovo rispetto a quanto fatto finora. Bisogna perdere l’abitudine a ragionare e lavorare in modo “analogico” ( foglio di carta con due dimensioni e disegni vettoriali), per passare alla modalità “digitale” (design per oggetti), nel quale ognuno può interrogare il modello per ricercare le misure di interesse e non solamente quelle impostate a un metro di altezza, per convenzione. Potenzialità dell’approccio Il sistema di programmazione è evoluto in un mondo di classi e oggetti. Nelle classi troviamo “cose” omogenee, che hanno proprietà, attributi, e utilizzano un metodo. Gli oggetti sono le istanze di una classe. Quando valorizzo le istanze di una classe, ottengo un oggetto virtuale all’interno del computer. Esiste la classe dei muri, che quando “istanzio” con dei valori mi genera un muro virtuale, che ha la stessa posizione e le stesse misure non di un muro qualsiasi, ma di quel muro che costruiamo. Se parlassimo di persone potremmo dire che ottengo un alias. Ho creato nella mia macchina un oggetto edilizio, che esiste anche nel mondo vero. In questo modo smetto di disegnare e modello, cioè sto simulando la realtà. Il BIM è 3D, è parametrico, è un database. Il linguaggio aperto mondiale del BIM - IFC - tuttavia, non è parametrico. Ne consegue che anche il BIM non è parametrico. Analogo ragionamento si può fare per le caratteristiche 3D e database. L’apparente contraddizione si spiega come segue: il BIM nasce dall’usare una programmazione a oggetti, dove invece di insegnare alla macchina un dominio formato da linee, superfici e volumi, insegno il mio dominio, il dominio AEC. Insegniamo alla macchina, cioè, che il mondo non è fatto di righe, ecc. ma è fatto di muri, che dentro il muro ci sono le finestre, ecc. Con il BIM si elimina la programmazione vettoriale per sostituirla con quella per oggetti, a cui è stato cambiato il dominio (il CAD è nato per il disegno meccanico, per disegnare bulloni). Il BIM è quindi una programmazione per oggetti con il mio dominio AEC e non quello di altre discipline. In questo modo e solo ora con il BIM possiamo fare clash e code, cose impossibili da insegnare a una programmazione CAD. Prima: l’architetto disegnava un parallelepipedo e l’ingegnere dall’altra parte interpretava il parallelepipedo come muro, colmando la lacuna dell’informazione. Ora: l’architet- 3. Confronto tra CAD e BIM: una “rivoluzione copernicana” 4. Evoluzione normativa internazionale e nazionale 5. Obiettivi UK al 2025 6, 7. Approccio normativo italiano: dal Codice Appalti del 2016... … al “Decreto Baratono” del 2017 8. Percorso definito dal DM 560/2017 to disegna il muro, il computer legge “muro” e l’ingegnere vede il muro. Il CAD ha velocizzato il disegno, la cancellazione, ma non ci ha aiutato, sostanzialmente, a progettare. Il BIM, invece, simula e capisce ciò che andremo a realizzare, pertanto ci aiuta a progettare. 8 6 7 4 5 La UNI 11337: 2017 Ma analizziamo la questione dal punto di vista della sua evoluzione normativa. Tutto parte dalla vision inglese finalizzata a risollevare il settore delle costruzioni d’Oltremanica con gli obiettivi al 2025 rappresentati in fig 5. Anche nella nostra legislazione nazionale, ma anche in quella tedesca e di altri Paesi UE, compare come obiettivo la data del 2025 stabilita dal governo inglese per l’implementazione del BIM. Il punto di partenza è quindi una politica industriale inglese mirata che ha saputo innescare una serie di cambiamenti e trasformazioni. In Italia, un punto di svolta è rappresentato dalla formulazione della norma UNI 11337, introduttiva del BIM, o, in modo più appropriato della “digitalizzazione della commessa nel mondo delle costruzioni”. Le norme UNI, come noto, non sono cogenti, ma rappresentano standard di riferimento in tutti i campi in cui vi siano applicazioni tecniche. Lo standard consente, innanzitutto, la coerenza nella comunicazione e nell’esecuzione facilitando la definizione dettagliata delle fasi BIM e dei risultati. La Commissione Tecnica 033, che fa riferimento al mondo delle costruzioni, e in particolare il Gruppo di Lavoro 05, presieduto dall’ing. A. Pavan del Politecnico di Milano, si occupa dello sviluppo della UNI 11337, il cui tavolo di lavoro, suddiviso in 10 parti, è stato avviato nel 2015. Le parti, nel dettaglio, sono: 1. Modelli, elaborati ed oggetti 2. Denominazione e classificazione 3. LOI e LOG (schede informative) 4. LOD e oggetti 5. Gestione modelli ed elaborati 6. Esempio capitolato informativo 7. Ruoli e Certificazioni delle competenze personali 8. Procedure e linee guida sul BIM, rapporti tra i progettisti e le PM 9. Fascicolo del fabbricato, CDE, urbanistica, infrastruttu- Infrastrutture Infrastrutture 7/2020 leStrade 7/2020

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tegrato BIM cui i dati openBIM sono condivisi durante il ciclo<br />

di vita complessivo della struttura grazie ai servizi web. Ciò<br />

significa avere un processo completamente aperto e un’integrazione<br />

dei dati abilitata per “servizi web” conformi alle<br />

norme emergenti IFC\IFD, gestiti da un server in maniera<br />

collaborativa. Per il nostro Paese, se applicato in modo corretto<br />

e congruente, il BIM può divenire non solo l’occasione<br />

di rilancio del settore delle costruzioni, ma anche una soluzione<br />

anti-deficit in grado di permettere una radicale riduzione<br />

del debito pubblico. I risparmi ottenibili su opere e<br />

infrastrutture, quando il BIM è applicato da tutti i soggetti<br />

coinvolti nella realizzazione di un intervento, può arrivare<br />

fino al 20%, poichè riduce gli sprechi, elimina gli errori progettuali<br />

prima della fase di cantiere, limita drasticamente le<br />

costose varianti in corso d’opera, offre certezza di controllo<br />

dei tempi e dei costi mantenendo costantemente aperta<br />

l’accessibilità dei dati a tutti gli operatori. Il controllo del<br />

progetto è una delle più potenti utilizzazioni del BIM, perchè<br />

permette di scoprire e risolvere problemi in fase di progettazione<br />

anzichè durante la costruzione. Grazie agli strumenti<br />

di controllo del modello è possibile approvare l’edificio<br />

con un software di validazione rule-based basato su regole<br />

che sono state definite in conformità con i requisiti BIM.<br />

Questo approccio è utile alle Stazioni Appaltanti, che possono<br />

controllare se i requisiti nella progettazione sono stati<br />

rispettati, prima di indire la gara d’appalto. Ulteriori vantaggi<br />

offerti dal BIM in sede di gara e successivamente in<br />

fase di esecuzione lavori:<br />

• Supporto per le decisioni: il BIM può essere adottato per<br />

studiare diverse alternative, confrontando diversi parametri<br />

quali funzionalità, ambiti, costi, ecc. Per esempio può essere<br />

utile come supporto per le decisioni in sede di gara con<br />

l’offerta economicamente più vantaggiosa;<br />

• Quantità Take-off (QTO): il BIM può essere utile per estrarre<br />

quantità durante la fase di offerta e per gli acquisti durante<br />

la fase di costruzione;<br />

• Pianificazione: è possibile collegare le quantità alla pianificazione<br />

e generare simulazioni 4D;<br />

• Stima dei costi: collegando prezzi a quantità, può essere<br />

ottenuta la valutazione dei costi. Inoltre i modelli 5D permettono<br />

lo studio dell’evoluzione dei costi durante l’intero<br />

processo;<br />

• Costruzione: il BIM viene adottato anche per la pianificazione<br />

della sicurezza e per studiare il layout di cantiere,<br />

facendo attenzione alle interazioni con le aree circostanti.<br />

Inoltre, le simulazioni 4D sono utili per esempio per controllare<br />

le sequenze di installazione dei componenti, la pianificazione<br />

della produzione, per le revisioni di costruibilità<br />

e per visualizzare lo stato di costruzione.<br />

Ma soprattutto va sostenuta l’implementazione del Building<br />

Information Modeling nella PA perché è uno strumento con<br />

cui è possibile realizzare un nuovo metodo nell’approccio<br />

alla realizzazione delle costruzioni nel modo delle costruzioni,<br />

nell’AEC. “Metodo Nuovo” significa molto di più del<br />

“bisogna lavorare insieme”, che è sempre stato un obbligo.<br />

Significa invece lasciarci alle spalle tutta una serie di “gabbie<br />

mentali” per usare gli strumenti in modo nuovo rispetto<br />

a quanto fatto finora. Bisogna perdere l’abitudine a ragionare<br />

e lavorare in modo “analogico” ( foglio di carta con<br />

due dimensioni e disegni vettoriali), per passare alla modalità<br />

“digitale” (design per oggetti), nel quale ognuno può<br />

interrogare il modello per ricercare le misure di interesse e<br />

non solamente quelle impostate a un metro di altezza, per<br />

convenzione.<br />

Potenzialità dell’approccio<br />

Il sistema di programmazione è evoluto in un mondo di classi<br />

e oggetti. Nelle classi troviamo “cose” omogenee, che hanno<br />

proprietà, attributi, e utilizzano un metodo. Gli oggetti sono<br />

le istanze di una classe. Quando valorizzo le istanze di una<br />

classe, ottengo un oggetto virtuale all’interno del computer.<br />

Esiste la classe dei muri, che quando “istanzio” con dei valori<br />

mi genera un muro virtuale, che ha la stessa posizione e<br />

le stesse misure non di un muro qualsiasi, ma di quel muro<br />

che costruiamo. Se parlassimo di persone potremmo dire che<br />

ottengo un alias. Ho creato nella mia macchina un oggetto<br />

edilizio, che esiste anche nel mondo vero. In questo modo<br />

smetto di disegnare e modello, cioè sto simulando la realtà.<br />

Il BIM è 3D, è parametrico, è un database. Il linguaggio<br />

aperto mondiale del BIM - IFC - tuttavia, non è parametrico.<br />

Ne consegue che anche il BIM non è parametrico. Analogo<br />

ragionamento si può fare per le caratteristiche 3D e database.<br />

L’apparente contraddizione si spiega come segue: il BIM<br />

nasce dall’usare una programmazione a oggetti, dove invece<br />

di insegnare alla macchina un dominio formato da linee,<br />

superfici e volumi, insegno il mio dominio, il dominio AEC.<br />

Insegniamo alla macchina, cioè, che il mondo non è fatto di<br />

righe, ecc. ma è fatto di muri, che dentro il muro ci sono le<br />

finestre, ecc. Con il BIM si elimina la programmazione vettoriale<br />

per sostituirla con quella per oggetti, a cui è stato cambiato<br />

il dominio (il CAD è nato per il disegno meccanico, per<br />

disegnare bulloni). Il BIM è quindi una programmazione per<br />

oggetti con il mio dominio AEC e non quello di altre discipline.<br />

In questo modo e solo ora con il BIM possiamo fare clash<br />

e code, cose impossibili da insegnare a una programmazione<br />

CAD. Prima: l’architetto disegnava un parallelepipedo e l’ingegnere<br />

dall’altra parte interpretava il parallelepipedo come<br />

muro, colmando la lacuna dell’informazione. Ora: l’architet-<br />

3. Confronto tra CAD<br />

e BIM: una “rivoluzione<br />

copernicana”<br />

4. Evoluzione normativa<br />

internazionale e nazionale<br />

5. Obiettivi UK al 2025<br />

6, 7. Approccio normativo<br />

italiano: dal Codice Appalti<br />

del 2016...<br />

… al “Decreto Baratono”<br />

del 2017<br />

8. Percorso definito<br />

dal DM 560/2017<br />

to disegna il muro, il computer legge “muro” e l’ingegnere<br />

vede il muro. Il CAD ha velocizzato il disegno, la cancellazione,<br />

ma non ci ha aiutato, sostanzialmente, a progettare. Il<br />

BIM, invece, simula e capisce ciò che andremo a realizzare,<br />

pertanto ci aiuta a progettare.<br />

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La UNI 11337: 2017<br />

Ma analizziamo la questione dal punto di vista della sua evoluzione<br />

normativa. Tutto parte dalla vision inglese finalizzata<br />

a risollevare il settore delle costruzioni d’Oltremanica<br />

con gli obiettivi al 2025 rappresentati in fig 5. Anche nella<br />

nostra legislazione nazionale, ma anche in quella tedesca e<br />

di altri Paesi UE, compare come obiettivo la data del 2025<br />

stabilita dal governo inglese per l’implementazione del BIM.<br />

Il punto di partenza è quindi una politica industriale inglese<br />

mirata che ha saputo innescare una serie di cambiamenti e<br />

trasformazioni. In Italia, un punto di svolta è rappresentato<br />

dalla formulazione della norma UNI 11337, introduttiva del<br />

BIM, o, in modo più appropriato della “digitalizzazione della<br />

commessa nel mondo delle costruzioni”. Le norme UNI,<br />

come noto, non sono cogenti, ma rappresentano standard<br />

di riferimento in tutti i campi in cui vi siano applicazioni tecniche.<br />

Lo standard consente, innanzitutto, la coerenza nella<br />

comunicazione e nell’esecuzione facilitando la definizione<br />

dettagliata delle fasi BIM e dei risultati. La Commissione<br />

Tecnica 033, che fa riferimento al mondo delle costruzioni,<br />

e in particolare il Gruppo di Lavoro 05, presieduto dall’ing.<br />

A. Pavan del Politecnico di Milano, si occupa dello sviluppo<br />

della UNI 11337, il cui tavolo di lavoro, suddiviso in 10 parti,<br />

è stato avviato nel 2015. Le parti, nel dettaglio, sono:<br />

1. Modelli, elaborati ed oggetti<br />

2. Denominazione e classificazione<br />

3. LOI e LOG (schede informative)<br />

4. LOD e oggetti<br />

5. Gestione modelli ed elaborati<br />

6. Esempio capitolato informativo<br />

7. Ruoli e Certificazioni delle competenze personali<br />

8. Procedure e linee guida sul BIM, rapporti tra i progettisti<br />

e le PM<br />

9. Fascicolo del fabbricato, CDE, urbanistica, infrastruttu-<br />

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