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TuttoBallo20 July20 Enjoy Art

TuttoBallo20. LA rivista che ti informa e ti tiene in forma. La copertina di Luglio 2020 è dedicata a Riccardo Cocchi e Yulia Zagoruychenko, i 10 volte campioni del Mondo Danze Latino Americane . In una intervista esclusiva ci raccontano la loro vita da maestri e i loro progetti futuri. Abbiamo incontrato anche i vice campioni italiani e finalisti Mondiali Gaetano Iavarone e Emanuela Napolitano, coppia nella vita e nella danza, uno status frequente nel settore. In questo numero siamo andati ad indagare sui motivi della fuga dei ballerini dal nostro Paese. La nostra ricerca si è fermata a due giovani siciliani che vivono e lavoro ad Hong Kong. Federico Maria Nasonte e Federica Salute, un esempio per tutti i giovani che vogliono realizzarsi ad ogni costo. Nella rubrica emergenti leggerete anche l'intervista a Valerio De Vita danzatore coreografo che non i ferma mai pur di realizzare i propri progetti. La storia della danza ci porta a conosocere Olga Yosifovna Preobrazhenskaya la madre della "Lyrc Dance". Il produttore, coreografo Daniele Cipriani presenta "Duets and Solos" primo spettacolo dopo covid realizzato per il Festival di Ravenna e in scena il 18 luglio. Nella sezione cinema conoscerete Tobia, una favola bellissima animata raccontata dalla produttrice e regista Caterina Ponti; scoprirete il progetto artistico firmato dal fotografo Luca Di Bartoli. Anche a Luglio parliamo di salute e musica terapia con il maestro Ciro Vinci, viaggi, bellezza, arte. I nostri esperti ti suggeriscono le soluzioni migliori per essere sempre al passo con le mode e le tendenze. Scarica la tua copia e condividila con i tuoi amici. TuttoBallo20 è una rivista freepress on line edita dall'Associazione Stefano Francia EnjoyArt. Tutti i collaboratori sono volontari dell'informazione. Per sapere come sostenere la rivista potete consultare il sito www.stefano Francia.net sezione come sostenerci... Grazie e Buona lettura.

TuttoBallo20. LA rivista che ti informa e ti tiene in forma. La copertina di Luglio 2020 è dedicata a Riccardo Cocchi e Yulia Zagoruychenko, i 10 volte campioni del Mondo Danze Latino Americane . In una intervista esclusiva ci raccontano la loro vita da maestri e i loro progetti futuri. Abbiamo incontrato anche i vice campioni italiani e finalisti Mondiali Gaetano Iavarone e Emanuela Napolitano, coppia nella vita e nella danza, uno status frequente nel settore. In questo numero siamo andati ad indagare sui motivi della fuga dei ballerini dal nostro Paese. La nostra ricerca si è fermata a due giovani siciliani che vivono e lavoro ad Hong Kong. Federico Maria Nasonte e Federica Salute, un esempio per tutti i giovani che vogliono realizzarsi ad ogni costo. Nella rubrica emergenti leggerete anche l'intervista a Valerio De Vita danzatore coreografo che non i ferma mai pur di realizzare i propri progetti. La storia della danza ci porta a conosocere Olga Yosifovna Preobrazhenskaya la madre della "Lyrc Dance". Il produttore, coreografo Daniele Cipriani presenta "Duets and Solos" primo spettacolo dopo covid realizzato per il Festival di Ravenna e in scena il 18 luglio. Nella sezione cinema conoscerete Tobia, una favola bellissima animata raccontata dalla produttrice e regista Caterina Ponti; scoprirete il progetto artistico firmato dal fotografo Luca Di Bartoli. Anche a Luglio parliamo di salute e musica terapia con il maestro Ciro Vinci, viaggi, bellezza, arte. I nostri esperti ti suggeriscono le soluzioni migliori per essere sempre al passo con le mode e le tendenze. Scarica la tua copia e condividila con i tuoi amici. TuttoBallo20 è una rivista freepress on line edita dall'Associazione Stefano Francia EnjoyArt. Tutti i collaboratori sono volontari dell'informazione. Per sapere come sostenere la rivista potete consultare il sito www.stefano Francia.net sezione come sostenerci... Grazie e Buona lettura.

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T U T T O B A L L O 2 0 | J U N E 2 0<br />

E D I T O R I A L E<br />

d i F a b r i z i o S i l v e s t r i<br />

Lunedì 15 giugno fine del lock down per teatri e cinema… Privi di programmazione.<br />

Molte scuole sono tornate attive, persino con lezioni all’aperto dopo aver sfruttato a pieno i mezzi<br />

del web per fare lezioni on line.<br />

Mentre le sale cinematografiche riaprono con posti a sedere, ridotti e divisi da separé, i teatri e gli<br />

enti lirici che ospitano la danza tradizionale, dovranno aspettare ancora.<br />

Da Milano a Roma, passando per Bologna ed arrivando fino a Palermo, le prospettive non sono<br />

rosee.<br />

Anche se ci sono imprenditori come Cipriani, che presenta al Ravenna festival duetti e assoli tra<br />

coniugi, la maggior parte degli artisti del settore è ancora senza lavoro.<br />

Durante il lock down il mondo della danza ha cercato di unirsi in associazioni, gruppi, movimenti<br />

per sensibilizzare tutti sull’invisibilità del settore; AssoDanza, SOSDanza, Tango senza abbraccio,<br />

iniziative che si sono impegnate a riunire la molteplicità dei danzatori e non in un’unica e più<br />

efficace voce.<br />

Il coreografo Domenico Iannone dalla web radio barese RKO ha presentato DanceOnAir, il<br />

programma dedicato alla danza e al teatro fisico con interviste ai protagonisti.<br />

Antonio Desiderio <strong>Art</strong>ist Management con la Macario Eventi ha condotto per oltre 4 mesi "La voce<br />

della danza"<br />

Nel palinsesto dell’emittente web Radio Danza, ha trovato spazio il programma “SOSDANZA”,<br />

ospitando 120 artisti e personaggi legati a danza e spettacolo dal vivo, e registrando 25 mila<br />

contatti in 18 puntate; personalità che sabato 20 giugno si sono ritrovate al teatro Greco di Roma<br />

per l’assemblea costituente di SOS Danza, una rappresentanza che diventi portavoce al Governo<br />

del settore.<br />

Un settore che continua ad essere orfano di una legge ad hoc che metta nero su bianco lo statuto<br />

del danzatore, dell’insegnante, del coreografo e di tutti gli operatori che lavorano nella danza.<br />

Oggi più che mai è indispensabile una legge a garanzia degli operatori del settore, soffocati dalla<br />

concorrenza scorretta, fatta da maestri inesperti ed improvvisati; una legge che produca regole<br />

chiare per maestri e coreografi, una legge che stabilisca una volta per tutte l’esatta descrizione di<br />

maestro di danza, coreografo, maître du Ballet.<br />

Una legge che stabilisca il percorso di studi da seguire per chi in futuro vuole intraprendere la<br />

carriera di insegnante, che preveda corsi di formazione con moduli didattici coreutici, strutturati ad<br />

hoc, per chi già lavora nella danza (maestro, assistente o trainer).<br />

Per lo sviluppo ed il riconoscimento della professione danza, il settore deve costantemente essere<br />

monitorato attraverso i corsi di formazione, come in tutti gli altri mestieri, che rilascino crediti<br />

formativi a garanzia della sicurezza del ballerino.


A T T U A L I T Á E B A L L O<br />

F I S C O E B A L L O<br />

A M I C I S P E C I A L I<br />

L A S C U O L A D I M A R I A D E F I L I P P I E 1 2 P E R S O N A G G I F A M O S I C O N L A<br />

P A S S I O N E P E R I L B A L L O E I L C A N T O H A N N O S O S T E N U T O L A<br />

P R O T E Z I O N E C I V I L E C O N I L P R I M O P R O G R A M M A T V C O V I D .<br />

3X1<br />

VINCENZO, NANCY E UMBERTO<br />

AMICI Speciali CovidVersion.<br />

Per la squadra Latin Show, Maria ha<br />

scelto tre fuori classe: i ballerini Vicenzo<br />

Durevole, Umberto Gaudino<br />

e l'insegnante Nancy Berti<br />

NANCY BERTI<br />

COREOGRAFA DI AMICI SPECIALI<br />

Le coreografie dei Latin Show, Giuliano Peparini<br />

e Maria De Filippi le hanno affidate alla cretivtià<br />

della coreografa e insegnatnte Nancy Berti, già<br />

pluricampionessa della disciplina.<br />

NON MOLLARE MAI...<br />

Team dance Laltin show di Amici<br />

Speciale in sala prove.<br />

Nella classifica finale quarto posto<br />

per Umberto Gaudino. Edizione<br />

vinta da Irama


A T T U A L I T Á E B A L L O<br />

F I S C O E B A L L O<br />

Sindrome della capanna:<br />

come superare la paura<br />

di uscire di casa.<br />

di Eugenia Galimi<br />

Seppur con mascherine, distanziamento sociale e misure di<br />

sicurezza, gli italiani stanno gradualmente riprendendo in<br />

mano le proprie vite: c’è chi è tornato in ufficio dopo<br />

settimane di smart working, chi ha voluto fare un brindisi per<br />

i compleanni trascorsi in pieno lockdown, chi è corso dal<br />

parrucchiere e chi ha rimesso piede in un centro<br />

commerciale per fare nuovamente acquisti “dal vivo” o in<br />

una palestra per rimettere in forma corpo e spirito. Eppure,<br />

nonostante si inizi a respirare un po’ di normalità, qualcuno<br />

non riesce ancora a godersi questo momento. In questa<br />

fase, infatti, molte persone sperimentano il timore di uscire<br />

dalla propria abitazione, considerata finora il “rifugio” per<br />

eccellenza, e vengono assalite da ansia, angoscia,<br />

frustrazione. Questa condizione emotiva è definita “sindrome<br />

della capanna” e insorge in seguito a lunghi periodi di<br />

distacco dalla realtà, proprio come quello appena vissuto.<br />

Cos’è la sindrome della capanna?<br />

«La sindrome della capanna, conosciuta anche come<br />

sindrome del prigioniero, non è un disturbo psichiatrico ma<br />

una condizione che può presentarsi dopo aver trascorso<br />

molto tempo in isolamento sociale, all’interno delle mura<br />

domestiche» - interviene la psicologa e psicoterapeuta<br />

sistemico-relazionale Simona Mreule, che conosce da vicino<br />

la tematica. Proprio durante il lockdown, infatti, la<br />

dottoressa ha preso parte ad un progetto di educazione al<br />

benessere psico-fisico-nutrizionale, ideato e coordinato da<br />

Marta Ciani, biologa nutrizionista di Udine. L’iniziativa, attiva<br />

in Friuli Venezia Giulia, ha coinvolto un team di specialisti<br />

che, dallo sport al supporto psicologico fino<br />

all’alimentazione, ha offerto un pacchetto gratuito di<br />

consulenze a domicilio a tutti i cittadini che ne avevano<br />

bisogno.<br />

Perché può insorgere?<br />

«Purtroppo la chiusura imposta dal governo ha lasciato, in<br />

alcuni individui, qualche strascico a livello emotivo. Quello<br />

che è successo, e che nessuno aveva mai vissuto prima, ha<br />

creato incertezza ed ha messo in discussione le vite di tutti,<br />

specialmente di chi è stato colpito da vicino dal virus. In<br />

casa, però, ci si è sentiti al sicuro, protetti, lontani dai rischi<br />

e dal contagio. Ecco perché oggi, per alcune persone, uscire<br />

da questo rifugio può rappresentare un pericolo, può<br />

spaventare e intimorire tanto da voler continuare a vivere<br />

secondo i principi del lockdown» continua Mreule. «Non si<br />

tratta di una resistenza al cambiamento in atto, come molti<br />

hanno addotto, ma un vero e proprio stato di ansia nei<br />

confronti di ciò che c’è fuori dalla porta di casa».<br />

Come si manifesta la sindrome della capanna?<br />

L’espressione “sindrome della capanna” sembra risalire<br />

addirittura all’Ottocento. Nel XIX secolo, infatti, negli Stati<br />

Uniti si sviluppò il fenomeno della corsa all’oro.<br />

I cercatori erano costretti a trascorrere lunghi periodi in<br />

capanne, in aree isolate e lontane dalle città popolose,<br />

proprio per portare a termine questa fruttuosa attività. Al<br />

ritorno alcune di queste persone manifestavano un rifiuto<br />

verso la civiltà, ansia, stress e suscettibilità. Da qui è stata<br />

coniata l’espressione di cui oggi si sente spesso parlare.<br />

«Questa condizione<br />

si manifesta con irritazione, nervosismo, demotivazione,<br />

difficoltà a prendere sonno. E ancora, c’è il desiderio di<br />

voler riprendere il contatto con la realtà esterna ma<br />

contemporaneamente si è assaliti da ansia, angoscia,<br />

attacchi di panico, timore» continua la psicologa.<br />

Ci sono soggetti maggiormente a rischio?<br />

Ci sono persone più a rischio o la sindrome della capanna<br />

potrebbe potenzialmente colpire chiunque? «Tutti possono<br />

tendenzialmente andare incontro a questa condizione<br />

emotiva» conferma Mreule. «Tuttavia, coloro che si sono<br />

ammalati di Covid-19 o hanno vissuto da vicino questa<br />

esperienza, come ad esempio gli anziani e i loro familiari,<br />

possono essere particolarmente esposti al rischio di<br />

sviluppare un mix di sentimenti negativi relativi alla fase 2.<br />

Anche i genitori potrebbero manifestare ansia e paura<br />

perché, oltre a proteggere se stessi, devono pensare ai loro<br />

figli, piccoli o grandi che siano. E ciò può portare ad uno<br />

stato di preoccupazione ulteriore. Infine, chi già prima del<br />

lockdown aveva delle difficoltà emotive o qualche disturbo<br />

psicologico, ora potrebbe sentirsi maggiormente angosciato<br />

e vessato».<br />

Come gestire e superare la sindrome della capanna?<br />

Come spiega la dottoressa Mreule, esistono alcune semplici<br />

strategie da mettere in atto per poter gestire e superare<br />

questa condizione emotiva.<br />

• Ascoltarsi. Bisogna capire che queste sensazioni nascono<br />

in seguito a un lungo periodo di isolamento, che è stata una<br />

condizione del tutto nuova per chiunque. Nessuno, prima di<br />

allora, aveva mai sperimentato una situazione del genere.<br />

Quindi è del tutto normale che qualcuno ci metta un po’ più<br />

degli altri a “riprendersi” e a tornare alla normalità.<br />

• Cercare supporto nell’altro. Confidarsi con qualcuno che<br />

capisca ciò che si prova, senza giudicare, è un buon punto<br />

di partenza per abbattere il disagio interiore.<br />

• Prendersi cura di sé. Se il lockdown ha azzerato abitudini,<br />

vizi e piccoli rituali di piacere, ora si ha la possibilità di<br />

prendersi cura della propria persona. Bisogna soddisfare i<br />

bisogni personali nella quotidianità.<br />

• Stabilire degli obiettivi. È necessario imporsi degli obiettivi<br />

a breve-medio termine in modo da scandire le giornate,<br />

senza aver tempo per preoccupazioni, pensieri negativi,<br />

ansie. In questo senso bisogna cercare di reimpostare una<br />

routine giornaliera, che possa far tornare gradualmente alla<br />

normalità.


A T T U A L I T Á E B A L L O<br />

"Con pochissime o nessuna<br />

risorsa i nostri bambini si<br />

stanno allenando per essere il<br />

meglio che possono. Chi non<br />

ne sarebbe orgoglioso? Quale<br />

insegnante non pregherebbe<br />

per avere degli studenti che<br />

mostrano così tanta voglia di<br />

imparare? Bambini che sono<br />

pronti a ballare in qualunque<br />

condizione". Sono le parole<br />

che accompagnano il video<br />

postato su Instagram della<br />

Scuola professionale di<br />

balletto nigeriano: la foto<br />

estrapolata dal video ritrae<br />

uno degli allievi mentre si<br />

allena in un cortile infangato,<br />

sotto la pioggia. "Immagina<br />

cosa potremmo ottenere se<br />

avessimo di più", è la<br />

conclusione del post della<br />

Leap of Dance Academy


A T T U A L I T Á E B A L L O<br />

La Luce della Danza<br />

di Elena Botti<br />

Sabato 20 Giugno a Roma, si è svolto un<br />

incontro organizzato da Renato Greco,<br />

Steve La Chance, Stefano Vagnoli e<br />

Marcello Sindici, Giacomo Molinari,<br />

promotori di un Comitato che avrà lo<br />

scopo di ridare vita alla danza e portarla<br />

all’evidenza delle Istituzioni. Gli oratori,<br />

che si sono succeduti sul palco del teatro<br />

Greco per esporre ogni tipo di<br />

problematica inerente la danza, preceduta<br />

da una parata di sigle, hanno messo da<br />

parte il loro body language per lasciare<br />

spazio alla comunicazione verbale, e per<br />

comprendere come strutturare il futuro<br />

della danza, quali obiettivi prefissarsi e<br />

come raggiungerli. Ai veterani del settore,<br />

quelle proposte sono sembrate un copia e<br />

incolla di vecchie proposte avanzate da<br />

altre sigle altrettanto blasonate, e discusse<br />

più di 20 anni fa. Parole, e buoni propositi<br />

hanno fatto un passo a due nello storico<br />

teatro Greco, con un piccolo disappunto:<br />

alcuni presenti hanno puntato il dito sulla<br />

Danza Sportiva, come se danzare in<br />

un palazzetto fosse disonorevole,<br />

amarezza soprattutto per aver visto che a<br />

puntare il dito contro la “figlia di un dio<br />

minore”, erano i docenti, che prima di<br />

parlare, avrebbero dovuto ricordare la<br />

lezione più importante di Maurice Béjart,:<br />

“la danza è una… è movimento”.<br />

Fino a quando la danza creerà<br />

figli e figliastri, producendo rivalità tra<br />

idanzatori, nulla sarà possibile. Mancando<br />

l’unità di intenti, ognuno di noi dinanzi al<br />

CONI sarà Davide di<br />

fronte a Golia. Le debolezze del gigante<br />

devono diventare le nostre forze… Ma<br />

finché questo non accadrà, forse, saremo<br />

costretti dalla maledizione della<br />

superbia ad incontrarci ogni decennio per<br />

parlare delle stesse proposte.<br />

Rompiamo l’incantesimo, dando una<br />

risposta onesta alla domanda:<br />

perché in Italia la Danza non è mai<br />

considerata?<br />

Alex Imbrugia, coreografo di Modern e<br />

Contemporary, ha tenuto a precisare che<br />

la danza è un’arte e non uno sport, alla<br />

quale è necessario dare dignità ed un posto<br />

rilevante accanto alla cultura e allo<br />

spettacolo, di cui in questo momento non<br />

fa parte. Brillante l’apporto di Rosanna<br />

Pasi, insegnante di lettere, che auspica un<br />

progetto sistemico della danza inserito<br />

nella scuola, come materia autonoma e<br />

forma alternativa di comunicazione. Oggi<br />

è necessario ampliare le conoscenze dei<br />

giovani, arricchendole con l’arte e la<br />

cultura, spesso dimenticate, perché, come<br />

anche lei ribadisce, la danza è arte e non<br />

sport. Manca una direttiva comune e un<br />

progetto organico per il mondo della<br />

danza ed è ciò che chiede la relatrice per<br />

creare un approccio interministeriale, che<br />

si faccia carico del futuro dell’arte. Ritiene,<br />

inoltre, necessario che ci siano<br />

certificazioni di competenza per chi<br />

insegna in tale settore ed autorizzazioni<br />

per aprire scuole di danza. La responsabile<br />

di AssoDanza, Mirian Baldassarre, che<br />

associa oltre duemila scuole italiane di<br />

danza, chiede un riconoscimento ufficiale,<br />

giuslavorativo e fiscale, a tutela dei gestori<br />

e collaboratori delle scuole. Intende<br />

operare per ridefinire l’identità costitutiva<br />

delle scuole di danza, agendo in favore di<br />

un’emersione dell’arte coreutica e di una<br />

differenziazione dal mondo sportivo, dove<br />

possa essere garantito un futuro<br />

lavorativo ai danzatori. Alessandro Rende,<br />

insegnante di classico alla scuola<br />

dell’Opera di Roma, fa notare che nel<br />

mondo della danza sono impegnati circa<br />

quattro milioni di utenti, decisamente<br />

molti, per i quali propone<br />

Alessandro Rende, insegnante di classico alla<br />

scuola dell’Opera di Roma, fa notare che nel<br />

mondo della danza sono impegnati circa quattro<br />

milioni di utenti, decisamente molti, per i quali<br />

propone certificati di competenza con criteri<br />

stabiliti da professionisti, con esame finale di<br />

abilitazione; l’istituzione di un albo nazionale, il<br />

riconoscimento della danza quale realtà formativa<br />

artistica e non sportiva che possa garantire,<br />

tuttavia, agevolazioni fiscali come nello sport;<br />

riconoscimento delle scuole di danza come luogo<br />

formativo istituzionale, un tetto massimo di spesa<br />

per i docenti esterni alle scuole di danza.<br />

Fabio Caiazzo dirigente ASI, ha introdotto<br />

l’argomento delle agevolazioni fiscali per la cultura<br />

artistica grazie all’istituzione del “Terzo Settore”,<br />

che rappresenta un’opportunità per accedere ai<br />

fondi per quanto riguarda la cultura artistica.<br />

Entrerà in funzione entro il 31 Ottobre 2020.<br />

Mauro Ciampi, docente universitario Facoltà di<br />

Scienze Politiche dell’Università Guglielmo<br />

Marconi, ha parlato di quanto sia importante la<br />

formazione delle nuove generazioni e<br />

dell’italianità della danza, mettendo in evidenza<br />

che l’art. 5 del Terzo Settore riguarda proprio<br />

quest’arte. Emerge, comunque in tutti, la volontà<br />

di interloquire autonomamente con il governo,<br />

come ha ribadito da Renato Greco, di essere<br />

visibili come arte e cultura, svincolandosi dallo<br />

sport, e ottenere quanto è negli intendimenti dei<br />

maestri e dei Ballerini.


P E R S O N A G G I E B A L L O<br />

Riccardo e Yulia<br />

" L a n o s t r a v i t a a m e r i c a n a t r i c o l o r e "<br />

di Fabrizio Silvestri


P E R S O N A G G I E B A L L O<br />

Riccardo Cocchi (Terni, 7 dicembre 1976) e Yulia Zagoruychenko (Belgorod Russia, 11 settembre 1981), due vite unite dalla<br />

passione per le danze Latino Americane. Italia e Russia, solarità e rigore, hanno creato una coppia eccezionale 10 volte<br />

campioni del mondo della specialità. 13 anni fa la loro storia inizia nel Royal Albert Hall, in occasione degli International<br />

Championship 2007, nella stessa arena l’anno scorso hanno dato l’annuncio del loro ritiro dalle competizioni avvenuto a<br />

dicembre a Miami, dopo aver vinto l’ultimo mondiale.Coppia prima nel ballo e poi nella vita privata, da giugno del 2017<br />

Riccardo e Yulia sono marito e moglie. Entrambi, da oltre 30 anni, Yulia e Riccardo studiano danza. Yulia nel rigore della<br />

scuola russa, Riccardo in Italia a Terni dove la passione di mamma e papà hanno contagiato l’ “enfant prodige” . Come<br />

tanti ballerini, anche Riccardo, ha iniziato con il liscio unificato e ballo da sala, per poi scegliere definitivamente le danze<br />

Latino Americane che lo hanno portato ad essere il numero uno in Italia e nel mondo.<br />

Riccardo e Yulia, a distanza di qualche mese (2019) dalla fine della carriera agonistica, come è cambiata la vostra vita?<br />

Avevamo programmato di fare un break, a pensare più a noi due come famiglia, e iniziare a fare progetti lavorativi e non;<br />

poi il Covid 19, come per tutti, ci ha obbligato a rimanere fermi qui a New York. Nel periodo del lockdown abbiamo<br />

sviluppato Koros, una, piattaforma dove facciamo lezioni on line, per sperimentare l’insegnamento a distanza. La nostra<br />

vita credo che sia cambiata come quella di ognuno di noi. Abbiamo dovuto rivedere le nostre priorità, abbiamo iniziato a<br />

lavorare al progetto Koros, superando tutte le difficoltà che comporta una startup, dalla ricerca di professionisti esperti<br />

in nuove tecnologie, alla nostra preparazione; abbiamo studiato e imparato molte cose nuove, il duro lavoro, però, ci sta<br />

ripagando con i consensi del pubblico. All’inizio molti erano scettici perché legati all’idea di lezione tradizionale, poi,<br />

invece, hanno capito che il concetto di e-lerning anche nella danza possa essere una metodologia per il futuro. Tra una<br />

lezione on line ed altri progetti, pensiamo, comunque, di creare una famiglia anche con un Riccardino o con una Giulina…<br />

La prima cosa che avete fatto uscendo dal Royal Albert Hall?<br />

Appena finita l’ultima gara, siamo usciti per andare, come nostro solito, a festeggiare con qualche amico nel centro di<br />

Londra, esattamente a Shake Shack, un fast food inglese… Abbiamo, come al solito, commentato la competizione e la<br />

mattina dopo siamo ripartiti.<br />

Da campioni in attività a maestri campioni, come sono cambiate le vostre giornate?<br />

In realtà ancora non sappiamo se saremo maestri campioni; comunque le nostre giornate, causa Covid-19, sono cambiate<br />

drasticamente. Siamo rimasti fermi, abbiamo cercato di mantenerci in forma, abbiamo fatto lezioni on line. Per noi<br />

abbiamo pochissimo tempo… Ci dedichiamo molto ai nostri allievi, progettando insieme un percorso professionale da<br />

seguire… e poi Yulia, finalmente, ha imparato a cucinare per la mia gioia. Questo aspetto evidenzia la vita normale della<br />

famiglia più che la vita di due ballerini in giro per il mondo.


P E R S O N A G G I E B A L L O<br />

Quando ci siamo incontrati a Orlando, qualche anno fa, parlammo molto dell’attenzione che un<br />

ballerino deve dedicare all’allenamento, all’alimentazione e alla mente. Ora, da maestri, Tu e Yulia,<br />

quali priorità avete?<br />

A parte la preparazione atletica per una gara, le nostre priorità sono sempre le stesse: salute,<br />

alimentazione sana e allenamento mentale e fisico. Non sembra, ma anche per insegnare bisogna essere<br />

allenati.<br />

Nel periodo Covid-19, è nata Koros, una piattaforma che ha offerto 10 lezioni dal vivo ogni settimana,<br />

con la possibilità di accedere ad un vasto archivio…Le lezioni erano rivolte indistintamente a tutti i<br />

ballerini? Come è stata accolta questa iniziativa?<br />

All'inizio molti ballerini non credevano che potesse funzionare; invece, dopo le prime lezioni, tutti<br />

hanno capito che comunque era un’ ottima alternativa per poter continuare a studiare ed insegnare;<br />

hanno incominciato a capire che prima è importante ascoltare, poi osservare attentamente e, alla fine,<br />

esercitarsi. Con la dance-learning hanno iniziato ad ascoltare meglio il loro corpo, la direzione del ballo,<br />

la fisicità del partner. Abbiamo strutturato le lezioni, in modo che potessero essere fruibile di facile<br />

apprendimento, da parte di tutti i ballerini, dal principiante al professionista, usando il linguaggio della<br />

danza…<br />

Come si coniuga la formazione webinarcon la danza?Come interagisce il maestro con l’allievo?<br />

Il maestro e l’allievo in una lezione webinar vivono un rapporto univoco. Ossia, il Maestro mostra e<br />

spiega i passi, l’allievo li mette in pratica. La difficoltà potrebbe essere per l’allievo che non ha il<br />

feedback del maestro sull’esecuzione, ma rispetto alla lezione frontale, quella dal vivo, l’allievo sviluppa<br />

la capacità di ascolto del corpo, migliorando il movimento. Noi usiamo il linguaggio universale della<br />

danza per indicare il movimento giusto; chi ascolta esegue ed acquista, cos’, maggiore in se stesso.<br />

Secondo voi… la formazione on line può essere un’alternativa idonea a ridurre i danni causati dal<br />

Covid-19?<br />

Assolutamente sì!E’un'alternativa, secondo me, che tiene in vita la didattica della danza, non essendoci<br />

attualmente soluzioni migliori. Noi abbiamo dovuto studiare il modo su come usare i nuovi strumenti<br />

tecnologici e su come insegnare on line, anche se Koros non è stata creata come alternativa<br />

all’insegnamento frontale, fisico; Kronos nasce per mostrare lezioni a cui non tutti possono accedere<br />

fisicamente per i motivi più svariati.<br />

La chiusura delle competizioni quale danno ha creato ai ballerini?<br />

Lo stop delle competizioni, secondo me, al momento non è un grosso danno per i ballerini, poi bisogna<br />

vedere in che maniera ci si riprenderà … Il Coronavirus ha rivoluzionato il ballo come tutte le altre<br />

attività; senza pubblico, ad esempio, diventa tutto più complicato. E, chissà, in futuro tutti ci dovremo<br />

abituare ad assistere a spettacoli teatrali, di danza e di sport solo dal televisore …<br />

Immagino abbiate molte richieste di lezioni private. E non riuscite ad accontentare tutti… Come fate<br />

a selezionare le coppie?<br />

La selezione solitamente avviene naturalmente per vari motivi. Ad esempio, in questo periodo di<br />

lockdown, vivendo a New York, sono avvantaggiati gli americani; quando siamo in Italia, gli italiani e così<br />

via… In questo particolare momento siamo noi, attraverso Koros, ad entrare nelle case dei ballerini<br />

offrendo un grosso vantaggio… Mentre in futuro sicuramente continueremo a viaggiare, a fare workshop<br />

e lezioni private per tutti coloro che avranno voglia di lavorare con noi.


PS EA R L SU O T NE A E G GB I A LE L BO<br />

A L L O<br />

Quali caratteristiche deve avere una coppia per<br />

diventare campione?<br />

Una coppia, per diventare campione deve,<br />

innanzitutto, “sentirsi coppia”, e non puntare alla<br />

prestazione individuale: “ci vogliono due persone per<br />

ballare il tango”. quindi è essenziale il rispetto , il<br />

dialogo, l’amore…<br />

I due partner devono avere lo stesso obiettivo, lo<br />

stesso intento.<br />

Bisogna avere la giusta predisposizione, aver studiato<br />

un proprio metodo ed avere la stessa tecnica; il<br />

successo si costruisce con l’80% di mente ed il 20% di<br />

talento. E’ importante avere, inoltre, molta<br />

determinazione e molta costanza negli allenamenti, se<br />

manca una di queste prerogative il risultato vacilla.<br />

L'impegno nel medio lungo termine premia, è solo un<br />

discorso di anni poiché ogni giorno di crescita è un<br />

passo verso il successo.<br />

Nel ballo ci sono parecchie persone che si impegnano,<br />

poi, però, alla prima sconfitta perdono la direzione e<br />

per vari motivi smettono. Io credo che cambiare<br />

ballerina/o dopo 1 anno o 2 anni sia controproducente<br />

perché, secondo me, affinché una coppia crei il giusto<br />

feeling, necessita di almeno 3 anni di tempo,<br />

dopodiché inizia ad avere i primi risultati. Io e Julia ci<br />

siamo sentiti veramente coppia dopo 5 anni che<br />

ballavamo insieme; per creare “unità” in pista,<br />

bisogna lavorare in coppia ed in sintonia per almeno<br />

3/5 anni.<br />

Dove vi piacerebbe vivere?<br />

Riccardo: Attualmente in America, e poi in futuro, in età<br />

pensionabile, credo in Italia<br />

Julia: In America.<br />

Cibo preferito?<br />

Riccardo: Ovviamente, Pasta e Pizza<br />

Julia: Carne<br />

Ballo preferito?<br />

Riccardo: tutti e 5 i balli Latino Americani<br />

Julia: Rumba in modo particolare, adoro i balli Latino<br />

Americani<br />

Film preferito?<br />

Riccardo: Fantascienza<br />

Julia: Commedia<br />

Riccardo, un pregio e un difetto di Yulia?<br />

Ogni difetto di Julia è sempre un pregio<br />

Yulia, un pregio e un difetto di Rick?<br />

Il modo in cui mi ama.<br />

Come sarà il futuro di Yulia e Riccardo?<br />

Avere una bella famiglia, in salute e con due bambini.


P E R S O N A G G I E B A L L O<br />

Antonio Desiderio<br />

<strong>Art</strong>ist Management<br />

"La danza è il mio modo di vivere"<br />

MAIA MAKHATELI


P E R S O N A G G I E B A L L O<br />

M a i a M a k h a t e l i n a s c e a T b i l i s i , i n G e o r g i a . C r e s c e i n<br />

u n a f a m i g l i a d i b a l l e r i n i : i l n o n n o e r a u n f a m o s o<br />

d a n z a t o r e f o l k ; i g e n i t o r i , N i k o l o z M a k h a t e l i e M a r i n a<br />

L o l a d z e , e r a n o b a l l e r i n i a l B a l l e t t o N a z i o n a l e<br />

G e o r g i a n o ; i l f r a t e l l o D a v i d è s t a t o P r i n c i p a l d a n c e r i n<br />

I n g h i l t e r r a p r e s s o i l R o y a l B a l l e t d i L o n d r a .<br />

M a i a i n i z i a g l i s t u d i d i d a n z a a l l ’ I s t i t u t o C o r e o g r a f i c o<br />

V a c h t a n g C h a b u k i a n i , n e l l a s u a c i t t à n a t a l e , c o n<br />

l ’ i n s e g n a n t e L a r i s a C h k i k v i s h i l i . A l l ’ e t à d i 1 6 a n n i<br />

i n s i e m e a i g e n i t o r i l a s c i a l a G e o r g i a p e r t r a s f e r i r s i<br />

n e g l i S t a t i U n i t i : i l p a d r e a p r e u n a s c u o l a d i b a l l e t t o ,<br />

l e i s t u d i a a l l a S a n V a l l e y B a l l e t S c h o o l i n I d a h o .<br />

D o p o a v e r d a n z a t o q u a t t r o a n n i c o n i l C o l o r a d o B a l l e t ,<br />

n e l 2 0 0 6 p a s s a a l B i r m i n g h a m R o y a l B a l l e t , m a p o i c h é<br />

t r o v a l ’ I n g h i l t e r r à “ t r o p o f r e d d a e g r i g i a ” s i p r e s e n t a<br />

a l l ’ a u d i z i o n e d e l D u t c h N a t i o n a l B a l l e t . N e l l a<br />

c o m p a g n i a o l a n d e s e i n i z i a d a G r a n d S u j e t n e l 2 0 0 7 , n e l<br />

2 0 0 9 è p r o m o s s a S o l o i s t e u n a n n o d o p o P r i n c i p a l .<br />

A m p i o i l s u o r e p e r t o r i o c o n i l D u t c h N a t i o n a l B a l l e t ,<br />

c o m p r e n d e n t e i m a g g i o r i t i t o l i d e l b a l l e t t o c l a s s i c o e<br />

l e c o r e o g r a f i e d e i g r a n d i a u t o r i m o d e r n i e<br />

c o n t e m p o r a n e i . M a i a h a v i n t o n u m e r o s i p r e m i n e g l i<br />

S t a t i U n i t i , t r a i q u a l i i l Y o u t h A m e r i c a G r a n d P r i x n e l<br />

2 0 0 2 ; i n G e o r g i a n e l 2 0 1 1 1 è s t a t a i n s i g n i t a d e l N i n a<br />

A n a n i a s h v i l i & G i l b e r t A l b e r t S t a r A w a r d ; n e l 2 0 1 5 h a<br />

v i n t o l ’ A l e x a n d r a R a d i u s A w a r d .<br />

C o s a è i m p o r t a n t e p e r u n b a l l e r i n o ?<br />

A m o r e , d e d i z i o n e , f o r z a m e n t a l e , o b b i e t t i v o , c o s t a n t e<br />

f a m e d i m i g l i o r a m e n t o , a u t o d i s c i p l i n a , m o t i v a z i o n e e<br />

m a i r i n u n c i a r e a q u a l c o s a c h e a m i .<br />

Q u a l è i l t u o r u o l o p r e f e r i t o e p e r c h é ?<br />

A d o r o m o l t i r u o l i o v v i a m e n t e a l c u n i p i ù d e g l i a l t r i .<br />

G e n e r a l m e n t e i b a l l e t t i d i n a r r a z i o n e s o n o q u a l c o s a<br />

c h e a m o d a v v e r o e a m o d i v e n t a r e i l p e r s o n a g g i o e<br />

v i v e r e l a v i t a e r a c c o n t a r e l a s t o r i a a t t r a v e r s o l e<br />

e m o z i o n i a t t r a v e r s o c u i q u e l p e r s o n a g g i o c h e s t o<br />

i n t e r p r e t a n d o , a d o r o l a s e n s a z i o n e d i t u t t i q u e i<br />

s e n t i m e n t i c o n l e e m o z i o n i , p r o v a n d o a m e t t e r l e i n<br />

r e l a z i o n e c o n l a m i a v i t a e l e m i e e s p e r i e n z e , u n o d e i<br />

r u o l i c h e p i u a m o è M a r g u e r i t e G a u t i e r i n L a s i g n o r a<br />

d e l l e c a m e l i e d i J o h n N e u m e i e r , è r i m a s t a n e l m i o<br />

c u o r e , è u n o d e i r u o l i p i ù b e l l i p e r u n a b a l l e r i n a .<br />

O l t r e q u e s t o , a n c h e O d e t t e / O d i l e n e l " L a g o d e i C i g n i " .<br />

A d o r o q u e s t o b a l l e t t o e i l r u o l o p e r c h é r a c c h i u d e d u e<br />

p e r s o n a l i t à d i a m e t r a l m e n t e o p p o s t e e a d o r o i l f a t t o c h e p o s s o e s s e r e s i a d e l i c a t a n e g l i a t t i b i a n c h i c h e f e r o c e<br />

n e l t e r z o a t t o . S c e g l i e r e q u a l e r u o l o p r e f e r i s c o è m o l t o d i f f i c i l e , t u t t i i r u o l i s o n o s p e c i a l i d a v i v e r e<br />

a t t r a v e r s o c i ò c h e t i i n s e g n a n o c h e è s e m p r e q u a l c o s a d i n u o v o e n e h o a n c o r a m o l t i s u l l a m i a l i s t a d e i s o g n i<br />

d a f a r e ! s p e r o c h e p r e s t o n o n s a r a n n o p i ù s o g n i m a r e a l t à .<br />

R a c c o n t a c i u n a d e l l e t u e s i t u a z i o n i p r e f e r i t e c h e h a i v i s s u t o c o n l a d a n z a . .<br />

L o s c a m b i o d i e n e r g i a c h e a v v i e n e d u r a n t e l ' e s i b i z i o n e t r a i l b a l l e r i n o e i l p u b b l i c o . L a s t r a o r d i n a r i a<br />

s e n s a z i o n e c h e è i m p o s s i b i l e d e s c r i v e r e a p a r o l e .<br />

P r i m a v o l t a c h e h a i b a l l a t o i n I t a l i a ?<br />

N e l 2 0 1 2 c o n m i o f r a t e l l o D a v i d M a k h a t e l i n e l l a p e r f o r m a n c e d i g a l a d i F i r e n z e a l T e a t r o d e l M a g g i o M u s i c a l e<br />

F i o r e n t i n o ; è s t a t a d e d i c a t a a M a r i k a B e s o b r a s o v a e a b b i a m o b a l l a t o R o m e o e G i u l i e t t a<br />

T o r n i a l T e a t r o S a n C a r l o a d i c e m b r e . . .<br />

T e n g o l e d i t a i n c r o c i a t e s u l f a t t o c h e l e c o s e s a r a n n o n o r m a l i e n t r o d i c e m b r e e c i p e r m e t t e r a n n o d i f a r e c i ò<br />

c h e a m i a m o . N o n v e d o l ' o r a d i t o r n a r e a S a n C a r l o , q u e s t o t e a t r o h a u n o s p e c i a l e p o s t o n e l m i o c u o r e<br />

C o s ' è l a d a n z a p e r t e ?<br />

I l m i o m o d o d i v i v e r e .


P E R S O N A G G I E B A L L O<br />

Emanuela Napolitano e Gaetano Iavarone, per amici Manu e Tano. Da quando hanno<br />

iniziato a ballare nella categoria Junior non si sono mai più separati. Ogni decisione<br />

importante, ogni evento della vita l’hanno affrontato sempre insieme. Dalla prima<br />

sconfitta fino al matrimonio, avvenuto nel 2019, i due vice campioni italiani nella<br />

disciplina Ballroom, hanno sempre guardato alla vita e alla carriera come doni di Dio.<br />

Sempre con le valigie pronte, Manu e Tano vivono tra l’Italia e il resto del mondo.<br />

Nella classifica mondiale WDC si posizionano tra le 10 coppie più brave del pianeta,<br />

un risultato raggiunto con molti sacrifici e rinunce, come ci raccontano in questa<br />

intervista.<br />

Per praticare quest’attività immagino abbiate dovuto fare tante rinunce… Qual<br />

è stata la più dura da abbracciare?<br />

Noi crediamo in primis che tutte le attività agonistiche per essere portate ad alti<br />

livelli , hanno bisogno di tante rinunce e sacrifici , ma se fatti con amore e passione<br />

diventano allora impercettibili. Ad oggi entrambi possiamo dire che la rinuncia e il<br />

sacrificio più grande è stato il dover vivere lontano dalla famiglia ad un età molto<br />

giovane (ndr 14-16 anni), affrontando tante difficoltà lontani dai genitori, talvolta<br />

nascondendo loro molte problematiche per non farli preoccupare.<br />

Ciao Manu, Ciao Tano, come vi siete conosciuti?<br />

Inizia Tano... Il nostro primo incontro risale al lontano 1996 ,eravamo due bimbi<br />

piccoli , che in comune avevano 4 genitori che seppero intravedere talento per il<br />

ballo nei loro figli. Quando si è piccoli, sai, non sempre si hanno le idee chiare, e il<br />

ruolo dei genitori è molto importante. Ad oggi potremmo dire che se non fosse stato<br />

per loro forse non saremmo qui a fare questa intervista.<br />

Continua Manu... Ricordo che era una piovosa e fredda giornata d’inverno e per<br />

entrambi era il primo giorno in scuola di ballo; facemmo una prova da soli e dal<br />

secondo appuntamento il maestro di allora ci accoppiò subito. Abbiamo affrontato<br />

tutto insieme, dalle difficoltà dei primi passi, come imparare a riconoscere il tempo<br />

musicale, saper accettare una sconfitta agonistica e ritornare a scuola ad allenarsi<br />

per fare meglio , superare le difficolta con umiltà e determinazione, al vivere bei<br />

momenti che quest’arte sa dare; i nostri primi successi, le vincite e le finali nelle<br />

migliori gare internazionali, ed il poter condividere la gioia e l’ amore che si prova,<br />

con il proprio corpo e anima, con altre persone . Arrivare al cuore di chi ci guarda è<br />

per noi una gioia immensa.<br />

Dal 2015 siete la seconda coppia professionista in Italia e semifinalista<br />

mondiale, ma anche coppia finalista nelle più prestigiose competizioni<br />

internazionali (UK Open Championship, Asian Ooen, storico tour di gare<br />

asiatiche, Campionato Europeo) Come si diventa numeri uno nel disciplina<br />

Ballroom?<br />

Per diventare o almeno aspirare a diventare numeri uno nelle Danze Standard ci<br />

vogliono tante rinunce, alla vita mondana, alle vacanze, alle uscite con gli amici,<br />

tanti sacrifici, sia economici, privandosi di tante cose per poter studiare di più che<br />

fisici, stando giornate intere chiusi in una scuola di ballo ad allenarsi, per rendere<br />

tanti movimenti e tecniche il più naturale ed automatico possibile per il proprio<br />

corpo; e poi ci vuole tanta fiducia in se stessi e nei propri sogni.<br />

Come è una giornata tipo di Manu e Gaetano?<br />

Manu... Diciamo che non tutte le nostre giornate sono uguali , poiché ci sono<br />

periodi dove ci si ritrova a dover viaggiare di più per le competizioni, show ed<br />

insegnamenti, e periodi di ritiro, di preparazione tecnica e fisica per una gara<br />

importante; però cerchiamo di bilanciare un pò il tutto per non farci mancare<br />

niente.


P E R S O N A G G I E B A L L O<br />

Fate tutto da soli oppure avete dei trainers che vi seguono?<br />

Sì, abbiamo il nostro team di preparatori / tecnici che ci<br />

assistono e ci aiutano a tirar fuori il meglio di noi nel nostro<br />

cammino; bisogna, però, ricordarsi sempre che tutto dipende<br />

dal proprio io e dal sapersi ascoltare, come diceva Epicureo<br />

“Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di se trova la<br />

ragione delle cose “.<br />

Manuela, una brava ballerina quali caratteristiche deve<br />

avere?<br />

Io credo fortemente che si diventa “BRAVA BALLERINA “<br />

quando si lavora sodo su se stessi, con testa, cuore ed umiltà,<br />

e continunando a credere in se stessi, nei propri sogni e in ciò<br />

che si vuole diventare.atletica.<br />

E per te Gaetano, quali caratteristiche deve avere un<br />

ballerino?<br />

Per me un bravo ballerino deve avere sicuramente qualità<br />

come : passione, coraggio e determinazione.<br />

Seguite una dieta particolare nei giorni di allenamento? E nei giorni di Gara?<br />

Sì, seguiamo un’ alimentazione corretta e adatta agli atleti, per il benessere dei nostri<br />

muscoli, perché una buona e corretta alimentazione è la base della propria energia e<br />

forza muscolare e, quindi, sinonimo di una migliore ed efficiente performance. Non c’è<br />

tanta differenza per noi tra giorni di allenamento e giorni antecedenti una gara; l’ unica<br />

differenza è che nella giornata di gara mangiamo lontano dall’inizio della competizione<br />

(all’ incirca 3 ore prima) e durante il suo svolgimento assumiamo piccoli snack per<br />

ricaricare le energie restando leggeri; inoltre, è molto importante bere tanto tra un<br />

round e l’altro.<br />

Quale tipo di programma d’allenamento seguite?<br />

Gli allenamenti devono essere vari, bisogna sempre alternare l’allenamento tecnico ,<br />

attraverso cui si migliora la tecnica ed il movimento, prima singolar singolarmente per<br />

poi sincronizzarli insieme, all’allenamento che noi chiamiamo continuo, durante il quale<br />

si amalgama il tutto con la musica e si va oltre la sensazione di sbaglio.<br />

Poic’è la giornata di allenamento di simulazione gara durante il quale prepariamo mente<br />

e corpo a superare ed andare oltre al dolore fisico e psicologico, e la giornata di<br />

preparazione atletica.<br />

Per il vostro look in pista e fuori, vi siete avvalsi di un team di<br />

esperti?<br />

Non proprio, siamo solo propensi ad unire i gusti personali a<br />

quelli<br />

che fanno tendenza, circondandoci di persone che ci aiutano ad<br />

esaudire i nostri desideri.<br />

Voi siete coppia anche nella vita… Maggiori divergenze in<br />

pista da ballo o a casa?<br />

Assolutamente in ista da ballo se, però, consideriamo che nel<br />

momento critico, a causa del coronavirus, la nostra cucina è<br />

diventata la nostra pista da ballo, allora<br />

i disguidi avvengono anche in casa ridono entrambi…<br />

Scherzi a parte, concludiamo consigliando a chi, come noi, sono<br />

una coppia nel ballo e nella vita, di separare<br />

le due situazioni, e fare in modo che tutti i disguidi che possono<br />

nascere in pista da ballo debbano essere costruttivi; qualora<br />

non lo fossero bisogna fare in modo che, mettendo il piede fuori<br />

dalla sala da ballo, siano stati lasciati li.


PIPERNO<br />

LINEUP<br />

P E R S O N A G G I E B A L L O<br />

Da questo numero inauguriamo una nuova rubrica "Intervista doppia" a professionisti<br />

FONTANO<br />

della<br />

danza curata da Giovanni Battista Gangemi. Iniziamo questo confronto tersicoreo con due<br />

illustri personaggi della danza contemporanea. Da una parte la Maestra Elsa Piperno, pietra<br />

miliare della danza in Italia, che ha introdotto nel 1970 lo studio della danza moderna<br />

americana. Dall’altra il Maestro Joseph Fontano, Maestro della Danza e volto della danza<br />

contemporanea. Tra una domanda professionale e una personale cerchiamo di capire quali<br />

sono i valori, le esperienze e le impressioni di due importanti artisti.<br />

DUETTO-IN-NERO-spettacolo-foto-Falsini


ES M A EL RU GT E N E T I B AE LB L AO<br />

L L O<br />

Ciao Fede& Fede… Da quanti anni vivete ad Honk Kong?<br />

Viviamo ad Hong Kong da 3 anni e mezzo. È stata una decisione<br />

abbastanza difficile, considerato che abbiamo lasciato tanto in<br />

Sicilia, la famiglia in primis e la nostra scuola già avviata da 4<br />

anni.<br />

Dalla Sicilia ad Hong Kong, una decisione maturata in<br />

base a che cosa?<br />

Quello che ci ha spinto è stata la nostra voglia di andare<br />

avanti e di ricevere in cambio più possibilità e gratificazione,<br />

cosa che, purtroppo, la nostra amata terra non offre.<br />

Come hanno reagito i vostri genitori a<br />

questa decisione?<br />

I nostri genitori ci hanno sempre supportato<br />

in tutto quello che abbiamo fatto negli anni,<br />

ci sono sempre stati vicini in tutte le<br />

nostre scelte ed anche questa volta lo hanno<br />

fatto, seppur soffrendo; sappiamo bene che<br />

non è facile per i genitori stare lontano dai<br />

figli a km di distanza, ma ci hanno dato tanta<br />

forza e ci hanno spinto a non mollare anche<br />

nei momenti difficili. Anche noi siamo stati<br />

bravi a dare forza a loro!Manca una<br />

distribuzione equa a livello nazionale della<br />

formazione, a livello di Alta Formazione<br />

Coreutica. Manca il vero<br />

significato di docente, di co<br />

Secondo te, cosa manca alla<br />

danza in Italia?<br />

Come vi siete sentiti il primo giorno<br />

che vi siete svegliati dall’altra parte<br />

del mondo?<br />

Probabilmente non ricordiamo<br />

neanche bene , forse per via del fuso<br />

orario, la stanchezza del nostro<br />

primo lungo viaggio, la paura di non<br />

comprendere bene ed esprimere<br />

bene. Forse non abbiamo realizzato<br />

bene subito,<br />

forse perché tutto era diverso<br />

dalla nostra vita di tutti i giorni,<br />

non sapevamo come muoverci!<br />

Una cosa sì… ci è sembrato si<br />

svegliarsi da un sonno e non<br />

ricordarsi bene il sogno fatto!<br />

Questa parte della nostra vita la<br />

vediamo davvero offuscata! È<br />

stato un momento difficile, ma<br />

siamo sempre stati vicini l’uno<br />

all’altro e ci siamo sempre<br />

ascoltati a<br />

vicenda.<br />

Come è organizzata la vostra giornata<br />

tipo?<br />

Dipende dal lavoro che abbiamo da fare, non<br />

abbiamo un orario di lavoro fisso per cui, ad<br />

esempio, quando si lavora il pomeriggio si ci<br />

allena la mattina o viceversa, si va in palestra<br />

e, da buoni italiani, andiamo a fare la spesa e<br />

prepariamo il pranzo e la cena a casa !<br />

Quante ore impegnate nel lavoro e quante<br />

nell’allenamento personale?<br />

Il nostro non è un lavoro fisso per cui tutto<br />

dipende dalle prenotazioni; organizziamo il<br />

nostro allenamento di conseguenza che, di<br />

solito, è di due/ tre ore al giorno, e dipende<br />

anche dalla competizione se è vicina o meno.<br />

La danza in Italia è considerata la<br />

cenerentola<br />

dell’arte. Ad Hong Kong, invece, come<br />

viene valutata?<br />

Sicuramente la mentalità e la cultura<br />

influenzano tantissimo. Per cui quello che<br />

realmente apprezziamo qui, è che dai più<br />

piccoli ai più grandi, amano danzare e lo fanno al 100%,<br />

amano imparare la tecnica e sfruttano il loro tempo al<br />

massimo!<br />

Trasferendovi ad Hong Kong, in cosa avete guadagnato e<br />

cosa avete perso?<br />

Professionalmente parlando, adesso ci sentiamo più gratificati.<br />

Abbiamo imparato a VIVERE, abbiamo imparato che nella vita<br />

tutto succede per una ragione e abbiamo guadaganto<br />

sicuramente maggiore maturità che, probabilmente,<br />

non avremmo raggiunto stando a casa, purtroppo<br />

quello che Hong Kong ci ha tolto sono i nostri<br />

affetti più cari: la nostra famiglia ed i nostri<br />

amici. Ma sappiamo che quando torniamo a casa<br />

siamo per loro e con loro al 1000x 1000! Ci<br />

sentiamo e videochiamiamo ogni giorno loro<br />

sono sempre con noi!<br />

Chi dei tu ha più nostalgia dell’Italia?<br />

In maniera diversa entrambi, ma<br />

Federica essendo molto sensibile è quella<br />

che ogni tanto ha i suoi<br />

momenti di sconforto e butta giù qualche<br />

lacrima! In quei momenti di sconforto, le<br />

sto vicino e cerco di tirarla su con<br />

qualche battuta ironica.<br />

Cosa vi manca di più, a parte il cibo?<br />

Come abbiamo già detto la famiglia e<br />

gli amici, il cibo italiano cerchiamo in<br />

qualche modo di non farcelo mai<br />

mancare ma al cuore non si comanda. La<br />

famiglia è al primo posto.<br />

In questi ultimi periodi l’Asia è una meta<br />

ambita per molte coppie di danza.<br />

Quali opportunità offre di concreto ad una<br />

coppia giovane come voi?<br />

Ci offre la possibilità di lavorare con quello<br />

che amiamo fare, di andare in giro per l’Asia e<br />

sentirci amati dalle persone.<br />

Come state vivendo questo periodo di<br />

proteste e covid-19 ad Hong Kong?<br />

Per Hong Kong quest’ultimo anno non è stato<br />

facile... da giugno 2019 sono iniziate le<br />

proteste e quest’anno il Covid 19. Entrambi ci<br />

hanno tolto tanto lavoro, ma soprattutto il<br />

Covid 19 ci sta tenendo lontano da casa, non<br />

torniamo da gennaio e, quando tutto è iniziato<br />

qui, abbiamo preferito rimanere per<br />

salvaguardare la nostra famiglia e non perdere<br />

ulteriormente il lavoro. Adesso siamo più<br />

sereni, ma abbiamo avuto un periodo di grande<br />

sconforto quando ci siamo trovati qui soli. Il<br />

Covid ci ha costretti a posticipare anche il<br />

nostro matrimonio, che sarebbe stato il 3<br />

luglio di quest’anno, a giugno 2021.. è stato un<br />

grande dispiacere ma siamo stati forti e,<br />

insieme, abbiamo superato anche questo!<br />

Abbiamo sempre detto che l’amore non si<br />

posticipa… c’è ogni giorno!<br />

Nel vostro futuro c’è l’ipotesi di tornare a<br />

ballare e lavorare in Italia oppure come<br />

per molti altri vostri il Bel Paese resta una<br />

bellissima località da vacanza?<br />

Il nostro sogno è tornare a ballare in Italia e<br />

stare vicino alle nostre famiglie. Il resto<br />

rimane tutto un punto di domanda! Ci<br />

affidiamo al Signore come abbiamo sempre<br />

fatto.


E M E R G E N T I E B A L L O<br />

VALERIO DE VITA<br />

"SAPER SCEGLIERE IL PROPRIO FUTURO"<br />

Non ci improvvisa danzatori. La professione del danzatore dà<br />

molte soddisfazioni, ma dietro le quinte di chi fa carriera ci<br />

sono molti sacrifici , molte rinunce e la consapevolezza che<br />

non basta la tecnica per poter essere un professionista della<br />

danza. Proponiamo di seguito la testimonianza del Ballerino<br />

Valerio De Vita, danzatore in carriera, che da qualche anno si<br />

è dedicato anche all’insegnamento .<br />

Quando hai iniziato a studiare danza?<br />

Ho iniziato a studiare tardi, avevo 15 anni e decisi di entrare<br />

nella scuola di danza che si trovava dietro casa mia. Il mio<br />

insegnante di danza moderna, nonchè direttore della scuola,<br />

Claudio Vacca, non esitò a buttarmi subito in sala; all'epoca<br />

la mia insegnante di classico, Viviana Taloni, non perse<br />

tempo a mettermi due mani alla sbarra e tentare di impostare<br />

un corpo già pressoché sviluppato. C'è da specificare, infatti,<br />

che prima di entrare nella scuola di danza frequentai per 4<br />

anni, a livello agonistico, una scuola di balli di coppia quindi<br />

presumibilmente avevo già appreso la disciplina, il rigore, la<br />

musicalità e quel certo portamento che distingue i balli da<br />

sala. Quando mi proposero di provare l'ammissione per i<br />

Corsi Normali dell'Accademia Nazionale di Danza fu una<br />

sorpresa, soprattutto per mio padre, che rimase diffidente<br />

fino a che non miì vide danzare nel mio primo saggio. L'anno<br />

successivo subentrò Francescoì Tavarelli come insegnante di<br />

danza e gli ultimi anni che precedettero l'ammissione furono<br />

molto intensi: aumentai le lezioni di danza (frequentavo<br />

anche i corsi di propedeutica) con le lezioni con i corsi<br />

superiori, e l'estate era un momento tanto atteso perchè<br />

avevo la possibilità di racimolare un po' di soldi per potermi<br />

permettere di andare a studiare allo IALS. In tutto questo, lo<br />

studio a scuola non fu mai messo in secondo piano, anzi, mi<br />

diede la forza e la motivazione di non trascurarla e di darle il<br />

giusto valore fin lì sempre da me sottovalutato. Ricordo<br />

ancora i momenti di pausa tra una lezione e l’altra in cui<br />

studiavo per le interrogazioni mentre avvenivano di<br />

sottofondo la musica, i conteggi, le risate e le strigliate. Uno<br />

dei periodi della mia vita più importanti. Adesso sono<br />

laureato all’Accademia Nazionale di Danza come docente di<br />

tecnica e storia della danza; mi sto specializzando in didattica<br />

seguendo dei master di primo e secondo livello riguardo la<br />

pedagogia e la psicologia scolastica, ed ho la fortuna di<br />

danzare ancora, finché la sciatica permette, per la Compagnia<br />

Excursus/PinDoc diretta da Ricky Bonavita, la quale mi<br />

consente di sperimentare il mio estro creativo producendo le<br />

mie coreografie.<br />

Quali sono i tuoi coreografi preferiti?<br />

Mats Ek senza ombra di dubbio è stato il primo ad avermi<br />

plagiato. Per me lui è l’essenza di quello che penso sia, per<br />

me, la danza. Qualunque balletto vedevo di Ek era come se<br />

sfogliassi un libro leggendo perfettamente ogni pagina,<br />

ogni frase, parola per parola, compresi i segni di<br />

punteggiatura. Poi, col tempo, mi sono appassionato ad<br />

altri coreografi come Nacho Duato, Ohad Naharin e Ann<br />

Teresa de Keersmaeker ma, alla fine, se ti piace la danza<br />

nella sua totalità, anche quelli che non sono nelle tue<br />

corde ti piaceranno lo stesso perché fanno parte di te.<br />

Quando decisi di specializzarmi nelle tecniche Post<br />

Moderne, Trisha Brown fu un personaggio che come Mats<br />

Ek mi ha fatto vibrare la pelle. Vederla danzare è come se<br />

mi ipnotizzasse con il suo movimento fluido, senza sforzo e<br />

senza soluzione di continuità. Rimane, comunque, Mats Ek<br />

come mio punto di riferimento.<br />

Secondo te, cosa manca alla danza in Italia?<br />

Manca una distribuzione equa a livello nazionale della<br />

formazione, a livello di Alta Formazione Coreutica. Manca<br />

il vero significato di docente, di coreografo e di danzatore.<br />

Manca l’equità professionale delle figure artistiche<br />

privilegiando la notorietà piuttosto che la qualità. Manca<br />

il coraggio nel voler investire sulla cultura e sull’arte.<br />

Cosa vorresti dire ai ragazzi o alle ragazze che si<br />

approcciano alla danza?<br />

Sappiate aspettare i risultati scegliendo i traguardi.<br />

Ascoltate l’insegnante anche a costo di discuterci. Non fate<br />

danza per diventare famosi, è il vostro lavoro a rendervi<br />

famosi non la vostra immagine. Fate parlare il vostro corpo<br />

(un pensiero, che costudisco, del mio coreografo, direttore<br />

della Compagnia Excursus e amico, Ricky Bonavita).<br />

Diffidate da tutto quello che è facile perché è il lavoro che<br />

ripaga il giusto impegno.<br />

Come hai vissuto questo periodo Covid-19?<br />

“Spaesato” è il termine esatto. Soprattutto perché avevo<br />

pianificato già tutto l’anno in corso, sia sul piano artistico<br />

che sul piano economico. Mi ha distratto mio nipote, che mi<br />

ha dato la possibilità di vivermelo in maniera sana e<br />

costruttiva, per cui mi sono rimboccato le maniche ed ho<br />

deciso di non abbattermi, perché era una questione di<br />

tempo. Esperienze passate mi hanno dimostrato che il<br />

tempo, spesso e volentieri, è un’arma efficace per<br />

migliorarsi e trovare soluzioni ancora più efficaci. In fondo<br />

non ero il solo a provare determinate emozioni, per cui mi<br />

incoraggiava il fatto che tutti ci saremmo rimessi in<br />

discussione ed in moto per ricominciare da dove ci eravamo<br />

fermati.<br />

Come hai affrontato la riapertura Scuola di danza?<br />

Trovo la riapertura delle scuole di danza un segno molto<br />

importante per la società e, purtroppo, ognuno farà i conti<br />

con la propria situazione. È impossibile creare un<br />

protocollo generale unico per tutte le realtà, perché ognuno<br />

ha esigenze diverse; sarà, quindi, stressante riorganizzare<br />

con tutte le dovute precauzioni e disposizioni sanitarie. Lo<br />

dobbiamo agli allievi, a noi insegnanti e alla politica che ha<br />

bisogno di capire l’importanza di queste “realtà scolastiche<br />

private”. Pensiamo al qui ed ora, come dice la mia amata<br />

cara maestra Laura Martorana, perché senza il presente,<br />

non ci sarà il futuro.<br />

di Giovanni Battista Gangemi<br />

Cosa è per te la danza?<br />

Decisi di fare danza a 4 anni quando mia sorella Manuela, di<br />

4 anni più grande di me, seguiva i corsi in una scuola di<br />

danza. Mi piaceva il senso di comunità che, alla mia età,<br />

percepivo come stare insieme e divertirsi in gruppo, mi<br />

piaceva la musica e il dover seguire la musica con il corpo.<br />

Già ai tempi mi dedicavo autonomamente a creare balletti da<br />

far vedere ai miei parenti e questa messa in scena mi piaceva<br />

particolarmente. Poi, col tempo e con lo studio, ho capito che<br />

la danza è diventata una forma di comunicazione,<br />

quell’espressione delle nostre sensazioni ed emozioni che con<br />

le parole non potevi spiegare, o meglio, che io non riuscivo a<br />

spiegare. Comprendevo sempre di più la magia della<br />

comunicazione e l’importanza dell’utilizzo di questa<br />

disciplina come forma di educazione e formazione di ogni<br />

individuo, e questo aspetto mi ha portato sempre di più a<br />

ricercare e non distaccarmene più, facendola diventare parte<br />

integrante della mia vita.<br />

Valerio De Vita


PS RA OL FU ET SE S E I O BN AI L E L OB A L L O<br />

maria meoni<br />

confessioni di una event manager<br />

Dietro un grande evento di danza, spesso non si conosce la realtà:<br />

impegno, passione, organizzazione.<br />

Sono un'organizzatrice di eventi da ben 10 anni. Personalmente mi<br />

ritengo molto fortunata perché il mio lavoro coincide con la mia<br />

passione: la Danza; passione che ho fin da piccola, fin da quando il<br />

mio papà accendeva il giradischi, metteva su un disco di musica<br />

classica, ed io ballavo in salotto a piedi nudi.<br />

Perciò non ho mai vissuto i vari sacrifici ed i vari impegni come tali,<br />

anzi, ho sempre voglia di mettermi in gioco.. Organizzare eventi è<br />

una professione che desta molta curiosità: come ci si muove, che tipi<br />

di contatti bisogna avere…tantissime domande a cui a volte è difficile<br />

dare una risposta, in quanto ogni evento è diverso, come differenti<br />

sono le dinamiche che ne accompagnano la creazione ed i diversi<br />

problemi che possono sorgere.<br />

Vi chiederete quali sono, allora, gli ingredienti per la riuscita di un<br />

evento?<br />

Beh, tanta anzi tantissima pazienza, calma, organizzando tutto<br />

almeno un anno prima. Organizzo soprattutto Festival, ossia stage<br />

di danza con spettacoli dal vivo e concorsi di danza. Seguo delle<br />

compagnie emergenti e junior, e da quest'anno ho creato una rete<br />

per la distribuzione di spettacoli con la rassegna “Il Teatro Incontra-<br />

Live Performing”.<br />

I tempi di preparazione di un evento possono essere molto lunghi,<br />

durare diversi mesi, se non addirittura più di un anno, soprattutto<br />

per i grandi eventi. Questo perchè le cose da preparare sono molte,<br />

quindi saper gestire al meglio il tempo che resta è un aspetto<br />

fondamentale. I miei Festival spaziano da nord a sud Italia: Jesolo<br />

Dance Festival –Jesolo (sempre fine luglio e primi di agosto), Pinzolo<br />

in danza-Pinzolo ( a Giugno), Salento in danza-Lecce (fine agosto<br />

primi di settembre).<br />

A questi si aggiungono concorsi di danza, corsi di formazione per<br />

avviamento professionale riconosciuti – Padova e rassegne<br />

compagnie emergenti nei teatri. Il mio focus è dare la possibilità alle<br />

future giovani promesse di studiare e lavorare qui in Italia e di non<br />

doversene andare per ottenere una formazione adeguata.<br />

Concludendo, un buon event manager deve saper rimanere nascosto<br />

nell'ombra e monitorare, o meglio, tirar le fila dell'evento, come un<br />

bravo burattinaio: coordinare da bravo regista, dietro le quinte.<br />

www.mariameoni-eventi.it


PS RA OL FU ET SE S E I O BN AI L E L OB A L L O<br />

Nuove Fusioni<br />

IN COMPAGNIA<br />

D I W H I T E P U Z Z L E<br />

d i F e d e r i c o A l t i e r i<br />

Il viaggio al centro della musica ha come obiettivo quello di riuscir a far entrare il fruitore in una dimensione parallela, una<br />

dimensione catartica. Forse non tutti sanno che al giorno d’oggi noi non ascoltiamo tutto ciò che l’industria musicale ci<br />

propone, ma una piccolissima parte. Il motivo?<br />

Il nostro orecchio sceglie cosa ascoltare. Cosa intendo dire con questo?<br />

Per puri motivi commerciali, la curva di apprendimento del nostro apparato uditivo ha subito, nel corso degli ultimi anni,<br />

una graduale ma imponente flessione, perdendo completamente di vista il concetto di musica. Infatti alla domanda “sapete<br />

dirmi quanti gruppi rock forti oggi influenzano le classifiche mondiali?”,<br />

la risposta è “Il rock è morto”.<br />

È qui che entriamo in gioco noi, quei produttori di musica elettronica che per troppo tempo hanno dovuto assistere ad<br />

innumerevoli epiteti senza senso, del tipo “la musica elettronica non è musica. Voi non suonate, il rock è musica”. Beh, cari<br />

lettori, non è proprio così.<br />

In questo periodo ho avuto l’onore ed il privilegio di collaborare con un grande musicista, Andrea Casta che, ad oggi,<br />

risulta essere il più grande violinista elettronico d’Italia.<br />

Avete letto bene, violinista elettronico! Che meraviglia miscelare quella che è un’arte classica, un’arte antica, un’arte rock,<br />

un’arte…(perché di questo parliamo) con un’arte contemporanea.<br />

Si aprono, così, nuovi orizzonti completamente inesplorati.<br />

Da questa fusione di sonorità è nata Poison, il nostro nuovo singolo, che vi invito ad andare ad ascoltare, come se vi<br />

metteste di fronte ad un puzzle dove i due tasselli mancanti si incastreranno perfettamente, anche se non appartengono<br />

l’uno all’altro. Magari un giorno anche il rock avrà questo privilegio, però qualcuno deve fonderlo, e guardare avanti. La<br />

magia sta tutta lì!


BS EA N L EU S T SE E E R E B AE L BL AO<br />

L L O<br />

Un modo nuovo di<br />

vivere la natura<br />

Natusumba©<br />

è la vita nel benessere<br />

sia fisico che mentale<br />

un insieme di coreografie<br />

e meditazione per<br />

l'armonia psico-fisica


BS EA N L EU S T SE E E R E B AE L BL AO<br />

L L O<br />

NatuSumba benessere<br />

fisico e mentale<br />

La disciplina Natusumba©, nasce da un progetto di Bernardo Lafonte e Lorenzo Ralimsa per un<br />

percorso che vede la Line Dance e la meditazione uniti e finalizzati al miglioramento della vita,<br />

nell’aspetto fisico, mentale e spirituale. NatuSumba è l'unione di due parole: Natu sta a significare<br />

Natura e Sumba è un’isola incontaminata dell'Indonesia.<br />

Partner ufficiale è Accademia Kronos onlus e "Stefano Francia " <strong>Enjoy</strong><strong>Art</strong><br />

4 Obiettivi<br />

Benessere Fisico, con coreografie ispirate ai quattro<br />

elementi della natura: acqua, aria, terra e fuoco per<br />

migliorare il sistema cardio-respiratorio, tonificare e<br />

scolpire il corpo, ed entrare nell'armonia della natura.<br />

Benessere Mentale, combattendo e allontanando lo<br />

stress con la meditazione .<br />

Benessere del'Anima, accrescendo il livello<br />

dell'autostima.<br />

Benessere della Vita, con immersioni continue con<br />

le coreografie e la meditazione nei suoni e linguaggi<br />

della natura. noi siamo parte integrante della natura<br />

e solo in essa possiamo riscoprire<br />

Benefici<br />

Migliora la qualità della vita armonizzando il<br />

corpo, la mente e l’anima. Aiuta a vincere le<br />

paure allontanando i motivi dello stress. Brucia<br />

le calorie e scolpisce il corpo. Ricarica il nostro<br />

essere di energia positiva. Aiuta a riscoprire il<br />

valore della natura in tutti i suoi aspetti.<br />

Scolpisce e tonifica il tuo corpo.<br />

Allontana lo stress e le tue paure.<br />

Ti ricarica di energia positiva.<br />

Migliora la qualità della tua vita.<br />

Lo stato di forma armonica con il corpo,<br />

la mente e lo spirito.<br />

NatuSumba© 3 settori<br />

Primo settore: NatuSuma© Line Dance:<br />

coreografie di danza ispirate ai quattro<br />

elementi della natura.<br />

Secondo settore: meditazione con musica registrata a<br />

432Hz.<br />

Terzo settore: famiglia di natuSumba© per vivere<br />

insieme l'esperienza NatuSumba© nei suoi molteplici<br />

aspetti.<br />

NatuSumba© la mission<br />

Donare benessere fisico e spirituale e nello stesso tempo un messaggio<br />

per la difesa della terra nel rispetto della natura. Proteggendo la natura<br />

proteggiamo noi stessi.<br />

Amare la natura è amare se stessi.<br />

Rispettare la Natura è rispettare se stessi.<br />

I sogni si realizzano con l’energia della natura incanalata dentro di noi.<br />

Le paure, lo stress della vita quotidiana si risolvono stando contatto con<br />

la natura motivo principale della creazione.<br />

Noi siamo figli della natura che ci ha generato. La natura che ci circonda<br />

è stata creata per noi ma non è di nostra proprietà.<br />

Noi siamo ospiti e in quanto tali dobbiamo rispettare tutto ciò che ci<br />

viene offerto.<br />

Vivere nell’energia della natura significa migiorare la nostra vita sempre<br />

piu in pericolo a causa dello stress<br />

Copyright NATUSUMBA©<br />

Copyright © 2013 Natusumba. Tutti i diritti riservati. I marchi registrati e i segni distintivi sono di proprietà dei rispettivi titolari. Natusumba© e il logo Natusumba© sono marchi o marchi registrati<br />

di Natusumba. L’uso improprio della parola e dei loghi di Natusumba© è reato con conseguenze legali.


SB AE LN UE TS E S E R E B AE L BL AO<br />

L L O<br />

“Esseri umani, piante o polvere<br />

cosmica: tutti danziamo su una<br />

melodia misteriosa intonata nello<br />

spazio da un musicista invisibile”.<br />

Musico<br />

Terapia<br />

Ciro Vinci<br />

pianista - compositore - musicoterapista


BS EA NL EU S TS E E RE E BE A LB LA OL L O<br />

L'universo intero, per dirla come Albert<br />

Einsteinsi, muove in una danza: dalla<br />

rotazione dei pianeti intorno al sole, ai rituali<br />

sciamanici degli indios, alla danza di<br />

corteggiamento delle gru… ogni movimento<br />

porta in sé la natura stessa della vibrazione<br />

che è origine ed essenza di tutto il cosmo.<br />

L’acronimo DMT (danza-movimentoterapia),<br />

conosciuta anche con il nome di<br />

danza musicoterapia, è una forma di<br />

arteterapia che utilizza la musica ed il<br />

movimento come cura e mezzo terapeutico<br />

per l’anima.<br />

Facendo riferimento alle ricerche psicocorporee<br />

contemporanee va delineandosi il<br />

percorso sperimentale proposto in questo<br />

articolo. Partiamo dalla musica. Fin dal<br />

passato si è riconosciuto il valore<br />

fondamentale della musica per un<br />

benessere interiore e fisico, identificato<br />

soprattutto nella capacità di rilassamento e<br />

allontanamento di stati di tensione o<br />

agitazione e, ancora oggi, sebbene la<br />

musicoterapia ricettiva non sia riconosciuta<br />

come pratica scientifica, ne viene<br />

raccomandato l'utilizzo in alcune situazioni<br />

parafisiologiche.<br />

L’ansia da palcoscenico, ad esempio,<br />

rappresenta un fenomeno ampiamente<br />

diffuso tra le persone che svolgono<br />

professioni artistiche, proprio a causa delle<br />

tensioni a cui sono esposte durante le loro<br />

frequenti esibizioni in pubblico. Persino il<br />

grande maestro di danza Mikhail<br />

Baryshnikov ha riconosciuto pubblicamente<br />

di soffrirne, nonostante il suo incredibile<br />

successo.<br />

Charles Darwin ha identificato questa<br />

reazione di “lotta o fuga” come un<br />

meccanismo naturale che ha permesso<br />

agli umani di sopravvivere e di evolversi,<br />

fuggendo dal pericolo o combattendo fino<br />

alla morte.<br />

Il subconscio innesca la sua risposta come<br />

se si potesse morire davvero anche ballando<br />

di fronte agli altri.<br />

Una ricerca di Stephanie J. Hanrahansu su<br />

un gruppo di danzatori professionisti<br />

svedesi, sui quali erano stati valutati gli<br />

effetti di un mental training di quattro mesi,<br />

ha rilevato come molti di essi applicassero<br />

spontaneamente<br />

diversi tipi di visualizzazioni, utilizzate per<br />

acquisire sicurezza, calmare se stessi o<br />

ripassare la coreografia dietro le quinte<br />

prima di entrare in scena. I danzatori furono<br />

in grado di riconoscere l’efficacia<br />

dell’immagine mentale più comunemente<br />

usata, sebbene non venisse utilizzata da loro<br />

in maniera sistematica.<br />

In base alla nostra esperienza, il cervello è in<br />

grado di raggruppare gli stimoli sensoriali in<br />

unità d'informazione (chunk). Gli elementi<br />

scelti generano immagini, le quali possono<br />

essere richiamate in qualunque momento,<br />

influenzando il comportamento e le decisioni<br />

dell'individuo impegnato in quel particolare<br />

contesto. Cosa c’e di più indicato di una<br />

musica in sottofondo per favorire tale<br />

processo?<br />

Purtroppo, ad oggi, le ricerche in questo<br />

ambito sono ancora molto scarne,<br />

nonostante la letteratura in merito abbia già<br />

evidenziato quanto delle competenze<br />

mentali appositamente sviluppate da un<br />

atleta, così come da un danzatore, possano<br />

generare una sensazione di maggiore<br />

benessere generale, una diminuzione<br />

dell’ansia e quindi un maggiore controllo dei<br />

propri stati emotivi e fisici, migliorando la<br />

performance.<br />

Funge da ispirazione e supporto al training,<br />

per il superamento di condizionamenti e/o<br />

ansia da prestazione, una selezione di<br />

musiche originali afferenti alla sfera della<br />

musicoterapia ricettiva, composte in via<br />

sperimentale per favorire nella fase iniziale il<br />

rilassamento ed il superamento dello stress;<br />

successivamente il processo della<br />

visualizzazione di immagini mentali, infine la<br />

percezione e la concentrazione finalizzate alla<br />

ricarica energetica.<br />

La melodia dei suoni offerti, scevri da temi o<br />

motivi ricorrenti (che indurrebbero a<br />

concentrarsi solo su di essi), consentono<br />

all’ascoltatore di perdersi nel viaggio<br />

individuale alla ricerca di uno stato di<br />

estremo benessere; l’armonia è modulata in<br />

modo efficace; l’accompagnamento dei<br />

frammenti musicali è al pianoforte; ogni<br />

brano ha una durata superiore ai 3 o 4<br />

minuti poiché, durantel ’ascolto della musica,<br />

il nostro cuore “si sintonizza” con i ritmi<br />

proposti e questo processo di<br />

sincronizzazione fisiologica richiede circa<br />

cinque minuti per attivarsi, quindi una traccia<br />

più breve non avrebbe lo stesso effetto<br />

rilassante.<br />

Passiamo al movimento. La danza è,<br />

tradizionalmente, basata su un’estetica<br />

preziosa. Le crescenti aspettative tecniche<br />

mettono a rischio di infortuni i ballerini, lo<br />

dimostra l’attenzione odierna<br />

sull’ipermobilità articolare.<br />

Prima della lezione, gli esperti della medicina<br />

della danza insistono sul fatto che i ballerini<br />

dovrebbero fare allungamenti dinamici:<br />

“Sappiamo dalla scienza che lo stretching<br />

statico indebolisce temporaneamente i<br />

muscoli, ostacola il coordinamento, riduce<br />

l’equilibrio e l’altezza dei salti”, afferma il Dr.<br />

Nancy Kadel ( presidente della Performing<br />

<strong>Art</strong>s Medicine Association –PAMA- fino al<br />

2016 ed attualmente co-presidente della<br />

Dance/USA Task Force on DancerHealth), la<br />

cui missione è quella di mantenere la salute,<br />

la sicurezza e il benessere dei ballerini<br />

professionisti in Nord America. “ ..i ballerini<br />

dovrebbero fare qualcosa in più oltre la<br />

lezione per ridurre il rischio di lesioni”<br />

afferma Kadel. Gli studi dimostrano che i<br />

ballerini che completano i programmi con<br />

un lavoro aerobico supplementare<br />

mostrano un miglioramento delle<br />

prestazioni estetiche: un miglior controllo del<br />

centro, minor affaticamento e, di<br />

conseguenza, miglior performance sul palco<br />

“. La DMT, proposta in via sperimentale in<br />

questo contesto, non è solo un’arte applicata<br />

ma offre uno spazio di improvvisazione,<br />

espressione e creazione. La funzione<br />

creativa viene descritta dagli esperti come<br />

una “sintesi magica” (S. Arieti), in cui parti<br />

diverse di noi collaborano. Potremmo<br />

chiamarle parti consce e inconsce, o anche,<br />

parti “folli” (impulsive, incongruenti,<br />

incomprensibili) e strutturate, (cioè quelle<br />

che usiamo per rapportarci e adattarci alla<br />

realtà). E’ in questo senso che va inteso il<br />

processo creativo come integrativo. La<br />

Danza “Creativa” fa scoprire l'energia che<br />

fluisce e danza dentro il corpo, in qualsiasi<br />

condizione fisica si trovi il ballerino. E’ il<br />

risveglio di scioltezza ed elasticità e di<br />

confidenza e fiducia nel proprio corpo.<br />

L'immaginazione e la creatività, incontrano il<br />

movimento e donano nuova vita al<br />

linguaggio delle emozioni. Ciò<br />

consentirebbe al danzatore di muoversi<br />

spontaneamente all’interno del setting<br />

emozionale, lasciandosi trasportare alle<br />

musiche originali, questa volta attraverso la<br />

scelta di melodie che seguono ritmi<br />

moderati finalizzati a sciogliere i movimenti<br />

ed a tonificarli, liberando la voglia di<br />

esprimersi e danzare senza<br />

condizionamenti. I temi trattati nel percorso<br />

sperimentale di Training e Danzaterapia<br />

creativa con accompagnamento di<br />

Musicoterapia ricettiva, sono gli strumenti<br />

consigliati per riequilibrare corpo e mente e<br />

rappresentano un valore aggiunto al<br />

bagaglio professionale di qualunque<br />

danzatore.


AS RA LT UE TE B E A BL LA OL L O<br />

PATRIZIA<br />

SALOTTI<br />

L I B E R T À C R E A T I V A<br />

F O R M A - C O N C E T T O – I M M A G I N E<br />

A chi le chiede di del suo processo creativo artistico Patrizia Salotti risponde: “Dipingendo<br />

immagino me riflessa nello specchio , dipingendo astratti sento un senso liberatorio perché<br />

sopra quella tela posso fare qualsiasi cosa , come se buttassi un secchio di vernice su una<br />

parete e non preoccuparmi di sporcare ovunque.iniziare a muovere la mano senza sapere<br />

cosa stia dipingendo ed aspettare la sorpresa, come una bambina scartando un regalo.<br />

Il mio astratto non pensato, ma altrettanto amato”.<br />

O P E R A : P A E S E F A N T A S M A


AS RA TL E U TE E B E A LB L AO<br />

L L O<br />

TRA SOGNO<br />

E REALTA'<br />

di Sandro Mallamaci<br />

Spogliatoio di un palazzetto dello sport.<br />

Lui alle prese con il suo abito, cercando di rispettare le regole dettate dalla Federazione, dovendo sempre essere<br />

sobrio ma anche elegante, con poche mosse lo indossa ed è pronto.<br />

Lei, attrezzata di tutto l’occorrente, sta stirando il suo vestito ampio, perché ci tiene ad apparire perfetta; lo<br />

indossa e si siede sulla panchina per truccarsi quasi a memoria, usando fondotinta e cipria, e disegnando la linea<br />

degli occhi con l’eyeliner nero.<br />

È una giornata importante. La finale del campionato di categoria. Si sono impegnati molto tutto l’anno per<br />

raggiungere questo obiettivo. Loro sono una coppia in pista ma anche nella vita.<br />

Condividono tutto. Sono l’uno complementare all’altra. Quello che prova lui lo sente anche lei.<br />

È questo il segreto del loro affiatamento. Gli spalti sono gremiti. Si sentono gli applausi. La tensione comincia a<br />

salire. Manca poco alla chiamata. Lei è pronta. Esce dallo spogliatoio e nel corridoio trova lui ad aspettarla con<br />

un sorriso rassicurante. Dalla pista del palazzetto si sentono le note di un valzer.<br />

Sarà questo il primo ballo della loro prova. Lui le si avvicina e le da un bacio. Poi la prende per mano e si avviano<br />

verso il sottopasso. Prima di uscire dal tunnel chiudono gli occhi e fanno un respiro profondo per scaricare la<br />

tensione. Ma quando li riaprono un brivido percorre i loro corpi.<br />

Due ali di personaggi strani sembrano indicare loro il percorso. Sono persone vestite in maniera inconfondibile.


SA AR LT UE TE B E A BL LA OL<br />

L O<br />

Dame che indossano ampie e ingombranti gonne sostenute da una<br />

struttura rigida, agghindate da merletti, fiocchi e pizzi, con la vita<br />

stretta da corsetti, con un portamento eretto ed elegante, con<br />

strane acconciature alte e stravaganti con lunghi nastri, fiori, frutta,<br />

riproduzioni di oggetti vari; tutte con in mano un ventaglio e<br />

accessori di piume di struzzo, che sembrano essere molto di moda.<br />

Gli uomini con lunghe giacche quasi fino al ginocchio, lasciate<br />

aperte per lasciare intravedere i lussuosi gilet ricamati, indossati<br />

sopra la camicia, con pantaloni aderenti e fino al ginocchio; tutti<br />

con un’enorme parrucca in testa, con i volti incipriati, per apparire<br />

con la pelle marmorea, e creme colorate su guance e labbra.<br />

Tra il mormorio stupito di questi che a loro volta guardano con<br />

stupore l’abbigliamento della coppia: lui che indossa un frac e lei<br />

col suo abito di seta morbida e i capelli raccolti. Si inoltrano nella<br />

sala guardandosi intorno.<br />

È maestosa: lunga molte decine di metri, quasi non si percepisce la<br />

distanza dalla parete opposta. Non lo sanno, ma si trovano nel<br />

luogo più spettacolare e sfavillante di una delle più lussuose regge<br />

d’Europa, nella galleria degli specchi; un salone enorme che si<br />

affaccia sui magnifici giardini attraverso 17 grandi finestre arcuate<br />

fronteggiate da altrettante finte porte, decorate di specchi,<br />

composti da 357 riquadri smussati ai lati e incorniciati d’ottone<br />

cesellato e dorato, che ampliano otticamente la galleria all’infinito.<br />

Come immersi in un film da favola, sono in un luogo dove tutto è<br />

portato allo sfarzo estremo: affreschi, stuccature, decorazioni, che<br />

con le luci soffuse dei candelabri di cristallo, sistemati lungo i lati<br />

della sala per tutta la lunghezza, ricoperti d’oro e raffiguranti<br />

bambini e donne che li sostengono, fanno assumere al tutto<br />

un’atmosfera magica.Ad impressionare la coppia contribuisce<br />

anche il bellissimo blu lapislazzuli con cui è dipinto il cielo negli<br />

affreschi, che avvolgono la grande volta a botte con scene<br />

allegoriche per celebrare i successi politici e militari del sovrano, a<br />

cui sono appesi 20 imponenti lampadari di cristallo. L’anima<br />

artistica dei ballerini si lascia incantare dalla bellezza e dai<br />

particolari architettonici; l’occhio di lui si sofferma su uno dei<br />

capitelli delle colonne della sala che sono decisamente particolari,<br />

formati da singolari figure intrecciate, il gallo, il giglio e il sole.<br />

Tutto è arricchito da decorazioni in stile Rococò che decorano le<br />

pareti. Incrociano gli sguardi, come per domandarsi se tutto quello<br />

fosse vero.<br />

Giunti al centro della sala si ritrovano in un vasto spazio libero,<br />

opportunamente predisposto, circondato da banchetti e poltrone<br />

argentati, in stile barocco come tutto il resto degli arredi, su cui<br />

sono accomodati molti personaggi dall’aspetto inconfondibile, tra<br />

cui spicca, seduto su quello che sembra un trono tutto dorato, il<br />

padrone di casa che, con un cenno del capo, in direzione di una<br />

delle tre porte poste a lato della sala, dà il via alla musica intonata<br />

da 24 violini e numerosi oboi, gli orchestrali sistemati nel salone<br />

adiacente.<br />

È un valzer viennese che suonato da quell’orchestra ha uno strano<br />

effetto. I due cominciano a ballare, come trascinati da un<br />

incantesimo, volteggiando sul parquet abbracciati tra<br />

l’ammirazione dei presenti. Il brusio della strana folla pian piano si<br />

allontana, la sala comincia a roteare e , come un vortice tutto si<br />

confonde.<br />

I due sono immersi solo nella musica, che li rende un unico corpo.<br />

Chiudono gli occhi ed eseguo le figure con perfezione ed eleganza a<br />

memoria. Quando il valzer termina uno scrosciante applauso li fa<br />

tornare alla realtà.<br />

Aprono gli occhi e sono al centro della pista del palazzetto.<br />

Tutto intorno il pubblico in piedi in una standing ovation e, al posto<br />

degli imparruccati personaggi, la severa giuria pronta a proclamarli<br />

vincitori del trofeo.<br />

Potere dell’amore, della musica e soprattutto della danza…


C I N E M A E B A L L O<br />

LA DANSE DE MATISSE<br />

di Pina Delle Site<br />

“Il mio obiettivo è rappresentare un'arte equilibrata e pura, un'arte che non inquieti né<br />

turbi. Desidero che l'uomo stanco, oberato e sfinito ritrovi davanti ai miei quadri la pace<br />

e la tranquillità”<br />

Questo diceva Matisse quando realizzò la sua opera d’arte “La Danse” … questo è ciò di cui<br />

l’umanità intera ha bisogno oggi! Con il cerchio della vita, l’artista sembrava avesse<br />

previsto tutto, angoscia, paura, solitudine ma, nello stesso tempo, sembrava aver trovato<br />

la soluzione, quella più semplice, ma anche più forte da offrire all’uomo moderno: la<br />

danza rappresentata nella pittura.<br />

La pandemia mondiale ha purtroppo messo l’umanità in ginocchio; a fatica stiamo<br />

cercando di rialzarci ed a fatica stiamo accettando le nuove abitudini di vita, la nuova<br />

vita. Il periodo del lockdown per alcuni aspetti è stato si, il momento della scoperta e<br />

riscoperta di alcune situazioni piacevoli che non conoscevamo, di attività che nel chiuso<br />

delle quattro mura molti di noi non avevano mai praticato, c’è stato il tempo di dedicarsi<br />

un po’ di più a se stessi…ma dopo un po’ abbiamo iniziato a soffrire, soprattutto per la<br />

mancanza di contatto umano, per la mancanza di contatto tra il sé e l’universo intero …<br />

sembra quasi che non si viva più, ma ci si lascia vivere, sembra che la vita, quella sino ad<br />

ora scontatamente vissuta, si sia interrotta.<br />

Ed ecco l’opera d’arte di Matisse, La Danse, che ci offre la visione di 5 figure umane che<br />

danzano su una superficie che è il confine tra cielo e terra, luoghi non definiti né<br />

chiaramente rappresentati sulla tela, ma desumibili dai colori con cui vengono<br />

rappresentati: azzurro il cielo e verde la terra, e la non rappresentazione dei luoghi, non<br />

è altro che uno dei significati della danza: essa è, infatti, libertà, comunione con<br />

l’universo intero; attraverso la danza l’uomo si sprigiona dalle paure, dai pregiudizi, dai<br />

confini delle costrizioni…<br />

Le figure danzano, in eterno movimento, con grazia, delicatezza ed armoniosità, qualità<br />

che solo la danza possiede in modo completo; e danzano in cerchio, figura che<br />

rappresenta non solo continuità, ma anche eternità, figura dove tutto inizia e tutto<br />

finisce per poi ricominciare; figura che ritroviamo in tutte le danze che esaltano un<br />

ritorno alle origini (si pensi alle danze popolari in cui la figura del cerchio è sempre<br />

presente )… la danza è vita, essa è armonia.<br />

Si può notare, inoltre, come tra le due figure in primo piano ci sia uno stacco tra le mani;<br />

esso indica che la vita a volte si può interrompere, ma è un non essere momentaneo,<br />

poiché il protendersi delle mani, una verso l’altra, indica un ritorno alla vita nonché il<br />

formarsi di uno spazio pronto ad accogliere qualcosa di nuovo: la danza è rinascere ogni<br />

volta, è rigenerarsi, è movimento eterno, ma è anche accoglienza del nuovo, sempre<br />

pronta a farti mettere in discussione, sempre capace di creare il confronto…<br />

Ed i danzatori danzano nudi, senza inibizioni … la danza libera l’uomo dal pregiudizio,<br />

ma lo veste di umanità…<br />

Matisse non ha vissuto la nostra epoca ed il nostro tempo, non ha vissuto questa<br />

pandemia mondiale, ma la sua è un’arte del nostro tempo; è stato l’artista che meglio ha<br />

rappresentato il connubio tra arte-pittura e danza, raccontando la danza attraverso la<br />

pittura e la pittura attraverso la danza.<br />

Concludiamo offrendo uno spunto di riflessione attraverso un’ipotesi forse anche<br />

azzardata: l’artista ha avuto, in un certo senso, bisogno della danza per poter realizzare<br />

la propria opera di pittura e per comunicare ciò che voleva dire; non è, allora,<br />

quest’ultima debitrice nei confronti dell’<strong>Art</strong>e di Tersicore? Non si riconferma essa,<br />

ancora una volta, Madre di tutte le <strong>Art</strong>i? Matisse ci ha dato, attraverso il cerchio della<br />

vita, la risposta!<br />

Particolare del dipinto "La Danse", 1910 - Henri Matisse


VS I A LG UG TI E E E B A AL L LO<br />

I versi ed i ritornelli del Samba erano per lo più di<br />

origine popolare anonima e gli strumenti, che<br />

accompagnavano tali versi, erano soprattutto<br />

percussioni e strumenti a corda.<br />

Figura tipica del Samba da Gafiera era il “Malandro”<br />

(ndr. presentato in testa all'articolo), parola<br />

abbastanza simile al nostro malandrino, ma qui in una<br />

accezione propria: un giovane vestito con completo<br />

bianco, maglietta a strisce orizzontali bianca e rossa o<br />

bianca e nera, scarpe bianche e nere oppure marroni<br />

e nere e un cappello Panama o, comunque, di paglia.<br />

Il Malandro aveva sempre un coltello in tasca, e la<br />

mano sul coltello, sempre pronta all’uso dello stesso.<br />

L’andamento molto tipico, camminava sempre su una<br />

linea immaginaria, ma cadenzato, con una gamba che<br />

quasi andava a nascondere l’altra. Un eterno<br />

seduttore, un latin lover carioca, un bullo sensuale.<br />

Questo atteggiamento si rifletteva sullo stile del ballo,<br />

dove era sempre l’uomo a condurre, in modo che la<br />

partner si sentisse protetta. La dama viene esibita al<br />

salone ma nello stesso tempo viene impedito che un<br />

altro uomo le chieda di ballare.<br />

Un ballo molto elegante e con un ritmo marcato, ma<br />

con "malandragem".<br />

P H . C L A U D I A L U N D G R E N


VS IA A L GU GT I E E B A L L O<br />

L’artista plastico FIVO,<br />

brasiliano di MinasGerais,<br />

ma di origine italiana,<br />

ha rappresentato (di fianco)<br />

per noi il Malandro,<br />

Agli inizi il samba di Gafiera non era accettato<br />

dalle classi più ricche, in quanto considerato<br />

contro gli usi e costumi dell’epoca poiché, a<br />

differenza del Samba no pè che si balla<br />

individualmente, o de la roda de samba, che si<br />

balla in circolo, la Gafiera è un sensuale ballo<br />

a due. Col passare del tempo la danza si è<br />

evoluta, tanto nella eleganza e tecnica, quanto<br />

nelle composizioni e musiche, con autori che<br />

hanno lasciato una eredità culturale unica;<br />

vale ricordare Noel Rosa, Dorival<br />

Caymmi, Cartola, Donga<br />

e Pixinguinha.<br />

Finalmente il samba<br />

nel 1930 viene<br />

dichiarato musica<br />

nazionale e la élite<br />

culturale brasiliana ne<br />

riconosce il valore:<br />

il samba è l'identità<br />

di tutto il popolo<br />

brasiliano.<br />

Una curiosità: il primo samba<br />

inciso si chiama Pelo Telefone, mi<br />

sembra un titolo assolutamente<br />

attuale in questi tempi di chiusura<br />

forzata.


C I N E M A E B A L L O<br />

Clay nasce in occasione del DAP Festival 2017, festival di<br />

danza contemporanea a Pietrasanta (LU), con l'incarico<br />

dato all’AD Studio di Alberto Desirò, supportato dal<br />

sottoscritto per la creazione di una documentazione<br />

artistica dell'intero evento.<br />

Ci trovavamo ospiti a casa dello scultore svedese<br />

JørgenHaugenSørensen, uno dei tre artisti impegnati nella<br />

preparazione dell’opera “The Crowd”, coreografia di<br />

Sebastian Kloborg con musica di KimElweg, entrambi<br />

danesi.<br />

La coreografia per 4 danzatori e 10 allievi del festival,<br />

aveva l'intenzione di raffigurare il bisogno umano di<br />

appartenere ad una società, ad una famiglia, alla fede ed<br />

anche alla morte, ma anche che cosa significa starne fuori,<br />

da soli ed il bisogno di solitudine.<br />

L'ispirazione per il pezzo era nata attraverso la scultura di<br />

JørgenHaugenSørensen ‘The Crowd’. La scultura<br />

riprodotta in vetroresina, suddivisa in più parti, sarebbe<br />

stata ricomposta attraverso la rimozione di alcune delle<br />

'figure', sostituite da ballerini durante lo spettacolo,<br />

rendendo scultura e ballerini una sola unità. In tale<br />

contesto, un pomeriggio, Jørgen e la moglie Eli<br />

Benveniste, anch’essa scultrice, avevano avuto l’idea di<br />

sperimentare con tre dei quattro danzatori, utilizzando<br />

bende, cerotti e argille di diversi colori applicati sui loro<br />

corpi.<br />

Il tutto avvenne all'interno dello studio, ex cappella<br />

intonacata a calce, un ambiente semplice ma affascinante,<br />

con un altare sul fondo, una porta sul fronte e due piccole<br />

finestre ai lati di essa. Fu una sorta di gioco tra bambini<br />

adulti, c’era chi giocava con la creta e chi col suo corpo! È<br />

da questo che nasce l’intera serie di fotografie che ha dato<br />

forma a CLAY.<br />

D a n z a t o r i : A n a S e n d a s , T h o m a s J o h n a n s e n E l e n a<br />

M a r t i n e z I b a r<br />

h t t p s : / / w w w . l u c a d i b a r t o l o . i t / f o t o g r a f i a / p r o g e t t i -<br />

a r t i s t i c i / p r o g e t t i - a r t i s t i c i - c l a y /<br />

h t t p s : / / v i m e o . c o m / 3 9 5 2 1 3 0 5 9 / 8 5 8 5 e 9 0 3 6 c


C I N E M A E B A L L O<br />

Dance Marathons.<br />

Quelle pazze... pazze... maratone di ballo<br />

di Giovanni Fenu<br />

Nel suo romanzo del 1935 eloquentemente intitolato Non si uccidono così anche i cavalli? Horace McCoy<br />

narra l’avventuroso viaggio di due giovani – Robert e Gloria – che, giunti a Hollywood in cerca di fortuna,<br />

prendono parte ad una maratona di ballo. Dalle pagine del libro traspare una lucida analisi di queste<br />

manifestazioni; l’autore ci fornisce un’accurata descrizione di tutta la variegata umanità che prende parte a<br />

queste gare danzanti e, malgrado il finale non sia roseo, restituisce al lettore un’efficace testimonianza di<br />

questa mania in voga negli Stati Uniti degli anni Venti e Trenta.<br />

Eh già, perché occorre risalire al 30 marzo 1923 per assistere alla prima maratona di ballo “ufficiale” di cui si<br />

abbia nota. La mette in atto, presso la modesta “Audubon Ballroom” di New York, la trentaduenne texana<br />

Alma Cumings che balla pressoché ininterrottamente per ben 27 ore: dalle 18:57 di sabato 30 marzo alle<br />

21:57 di domenica 31 marzo, esibendosi in un mix di fox trot, walzer e altri balli e cambiando sei partner e<br />

svariate paia di scarpe. L’esibizione della Cumings dà il via a una vera e propria esplosione di “maratone<br />

danzanti” in giro per gli States, con ballerini, o presunti tali, intenti a strappare il record alla giovane texana.<br />

Cosa che puntualmente avviene quando il 12 aprile 1923 Helen Mayer di Cleveland stabilisce un nuovo<br />

strabiliante primato danzando per ben 52 ore e 16 minuti.<br />

È un’America, questa, che danza per passione, per divertimento, per mettersi alle spalle il difficile periodo<br />

bellico e festeggiare al meglio i prosperosi anni Venti che sembrano garantire, ai giovani in particolar modo, un<br />

benessere infinito. Ed è così che le "dance marathons" sublimano questa apoteosi del vizio, del<br />

divertimento e, allo stesso tempo, però, fanno un po’ scadere il valore dell’arte tersicorea. Per partecipare<br />

a queste maratone, infatti, non occorre –anche se ciò non guasta – avere chissà quali doti ballerine, quanto<br />

piuttosto una forte passione e un’eccellente resistenza fisica. D’altronde in gare che richiedono molte ore,<br />

quando non addirittura giorni, da trascorrere ballando o almeno trascinando i piedi per restare in movimento, è<br />

inevitabile che la qualità della danza passi inesorabilmente in secondo piano.<br />

Se fino alla fine degli anni Venti la passione per il ballo guida i ballerini, a partire dai primi anni Trenta, in<br />

concomitanza con il crollo di Wall Street del 1929, è l’aspetto economico a motivare i partecipanti e gli<br />

organizzatori che, fiutato il business, trasformano le maratone di ballo in veri e propri spettacoli ai quali<br />

fanno da cornice una serie di eventi che preparano il terreno alla sfida vera e propria.<br />

Sponsor, orchestre più o meno famose, fanno da apripista e da specchietto per le allodole nei confronti del<br />

pubblico che, pagando un prezzo irrisorio, può dimenticare per un po’ i problemi quotidiani che la “Grande<br />

depressione” ha portato con sé, magari sorseggiando un po’ di whisky di contrabbando.<br />

Ricchi premi, anche di ben 5.000 dollari o di 1.500, richiamano una gran folla di ballerini o presunti tali allettati<br />

dagli alti montepremi e dalla possibilità di avere, per qualche giorno, vitto e alloggio garantito, cosa non certa in<br />

quegli anni difficili.<br />

Non deve quindi meravigliare se a Chicago, nel 1930, si tiene una gigantesca maratona di ballo che si protrae<br />

per ben 2780 ore, circa 116 giorni, un’adunata oceanica che dimostra l’enorme successo che ormai riscuotono<br />

tali eventi. Il regolamento, d’altronde, non è ferreo: basta ballare, o trascinarsi in movimento, per 45 minuti<br />

ogni ora, con un quarto d’ora di pausa durante il quale i ballerini possono mangiare, rilassarsi o camminare.<br />

Il che fa sì che in molti casi queste gare diventino delle vere e proprie sfide ad eliminazione diretta, nel senso<br />

che vince chi, letteralmente, sopravvive alla fatica e ai malori che non di rado colgono i ballerini, qualcuno anche<br />

fatalmente.<br />

Alla fine degli anni Trenta il fenomeno delle maratone di ballo va scemando: vuoi per una legislazione che<br />

inizia a vietarle, vuoi per i sempre maggiori malori che si verificano in tali estenuanti prove, gli appassionati<br />

sembrano gettare la spugna. Il tutto, però, durerà un paio di decenni.<br />

Nel 1969, infatti, l’uscita sugli schermi cinematografici statunitensi del film “Non si uccidono così anche i<br />

cavalli?”, diretto dal regista Sidney Pollak e tratto dal già citato romanzo di McCoy, riaccende l’interesse per<br />

le maratone di ballo. Sull’euforia del successo della pellicola, molti studenti universitari “rispolverano” queste<br />

manifestazioni a scopi benefici; ed è così che, nel corso degli anni Settanta, hanno luogo tali esibizioni con<br />

l’intento di raccogliere fondi da destinare a organizzazioni umanitarie. E così, tra favorevoli e contrari, pian<br />

piano si torna in pista per nuove, estenuanti, appassionanti, Dance Marathons.


C I N E M A E B A L L O


C I N E M A E B A L L O<br />

Tobia: “Quando l'<strong>Art</strong>e si Anima & l'Animazione diventa <strong>Art</strong>e”.<br />

di Gianluca Nardulli<br />

I l c o r t o m e t r a g g i o “ T o b i a i l n o s t r o m o d e l t e m p o - R e b o o t E d i t i o n ” , è l a n u o v a o p e r a a u d i o v i s i v a<br />

p r o d o t t a e d i r e t t a d a l l a p l u r i p r e m i a t a r e g i s t a e s c r i t t r i c e C a t e r i n a P o n t i .<br />

È l a p r i m a r e a l i z z a z i o n e i t a l i a n a d i u n n u o v o f o r m a t , d a n o i b a t t e z z a t o “ M u l t i v i s i o n e ” , c h e m i s c e l a ,<br />

i n m o d o s a p i e n t e e d e q u i l i b r a t o , d i v e r s e a r t i : l a p i t t u r a , l a s c r i t t u r a , l a m u s i c a e l a c i n e m a t o g r a f i a .<br />

F a c e n d o r i c o r s o a d u n ’ a n i m a z i o n e v o l u t a m e n t e “ s p e r i m e n t a l e ” , v i è u n c o i n v o l g i m e n t o d i q u a d r i<br />

a n i m a t i e d i m m a g i n i “ l i v e a c t i o n ” , c h e c r e a u n i n c o n t r o d i a r t i a r r i c c h i t i d a m u s i c a “ a t e m a ” c h e ,<br />

a s u a v o l t a , f r u i s c e d i u n a p a r t e n a r r a t i v a r e c i t a t a i n m o d o m a g i s t r a l e e d a t t r a e n t e .<br />

U n ’ a s s o l u t a n o v i t à p e r i l m o n d o d e l l ’ a u d i o v i s u a l e . L ’ i n c i p i t , n o n c h é f r a s e d i l a n c i o , è “ Q u a n d o<br />

l ' A r t e s i a n i m a & l ' A n i m a z i o n e d i v e n t a A r t e ” . “ T o b i a i l n o s t r o m o d e l t e m p o - R e b o o t E d i t i o n ” , è u n o<br />

“ S p e r i m e n t a l A r t A n i m a t i o n S h o r t ” t u t t o M a d e i n I t a l y a r r i c c h i t o d a l “ F R U S S S - F u l l R a n g e U l t r a<br />

S t e r e o S o u n d S y s t e m ” d i m i a p e r s o n a l e b r a n d i z z a z i o n e .<br />

I l “ T o b i a ” c i t a t o n e l t i t o l o è i l n o m e d i u n f a n c i u l l o , u n b a m b i n o “ s p e c i a l e ” d e i n o s t r i g i o r n i c h e , i n<br />

u n a d i m e n s i o n e f a n t a s t i c a , s o s p e s a t r a i l r e a l e e d i l s o g n o ( c h e s f o c i a a n c h e n e l l ’ i n c u b o v e n a t o d i<br />

a l l u c i n a z i o n e ) v i v e u n ’ a v v e n t u r a c a r i c a d i e l e m e n t i e d i s i t u a z i o n i a i c o n f i n i d e l l a r e a l t à ;<br />

o l t r e p a s s a n d o i l i m i t i d e l l a s u a s t e s s a f e r v i d a i m m a g i n a z i o n e , T o b i a f r o n t e g g i a i n s i d i e e d o s t a c o l i<br />

i n c r e d i b i l i e p o l i f o r m i , c o n l ’ o b i e t t i v o d i f e r m a r e i l t e m p o c h e s c o r r e p e r t u t t i , i n e s o r a b i l e e d<br />

i n a r r e s t a b i l e . I n u n a l o t t a c h e s e m b r a d i s p e r a t a e d i m p a r i , s i s c o n t r a d a s o l o c o n f i g u r e b i z z a r r e e<br />

p e r i c o l o s e , t r o v a n d o s i a l c e n t r o d i a v v e n t u r e f a n t a s t i c h e e d o n i r i c h e . I l p i c c o l o T o b i a t e n t a<br />

l ’ i m p o s s i b i l e , s e r v e n d o s i d e l l ’ e n e r g i a p i ù p o s s e n t e e d u r a t u r a c h e h a d e n t r o d i s é : l ’ A m o r e , n e l l e<br />

s u e m o l t e p l i c i a c c e z i o n i .<br />

I l f a n c i u l l o i n u n a n o t t e d i s t e l l e e s o n n o p r o f o n d o , i n c o n t r a i n s o g n o u n ’ i n s i d i a c h e l o m i n a c c i a , l o<br />

i n s e g u e e l o b r a c c a . I n f i n e l o p o r t a a v e d e r e i l s u o v o l t o d i b a m b i n o d i v e n t a r e q u e l l o d i u n r a g a z z o ,<br />

d i u n u o m o , d i u n v e c c h i o , p o i d i m u t e s p o g l i e . P e r f o r t u n a è s o l t a n t o u n s o g n o , m a l a p a u r a s i è<br />

s v e g l i a t a c o n l u i . F o r s e p e r l a p r i m a v o l t a T o b i a h a c o m p r e s o l a b r e v i t à d e l l ’ e s i s t e n z a , c o l s u o<br />

i n c a l z a r e s t r e t t o d e l t e m p o . N e l l a m e n t e s c o r r e l ’ i m m a g i n e d e l s u o v o l t o c h e i n v e c c h i a e m u o r e ,<br />

r i p e t u t a m e n t e . L a f a m i g l i a d o r m e , n o n c ’ è n e s s u n o c h e p o s s a c o n s o l a r l o .<br />

I l t e m p o , l a c h i a v e d i t u t t o è i l t e m p o . T o b i a s c e n d e d a l l e t t o e s i d i r i g e v e r s o i l v e c c h i o o r o l o g i o a<br />

p e n d o l o . N e o s s e r v a l e l a n c e t t e c h e s i s p o s t a n o i n e s o r a b i l i e d i n a r r e s t a b i l i . N e l q u a d r a n t e v e d e<br />

r i f l e s s o i l s u o v o l t o : m e n t r e l e l a n c e t t e s c o r r o n o i n a v a n t i l o r i v e d e c a m b i a r e i n q u e l l o d i r a g a z z o ,<br />

u o m o , v e c c h i o , e p o i d e f u n t o . M o s s o d a u n i m p u l s o i n s p i e g a b i l e , l e s u e m a n i n e a f f e r r a n o l e<br />

l a n c e t t e . T o b i a c o m i n c i a u n a l o t t a c o n t r o i l t e m p o .<br />

È d u r o e d o l o r o s o , m a a l l a f i n e i l t e m p o s i f e r m a . T o b i a è f e l i c e , t r i o n f a n t e . M a s e i l t e m p o è f e r m o ,<br />

a l l o s p a z i o c o s a s u c c e d e ? T o b i a p r e c i p i t a s u b i t o i n u n v o r t i c e d i a l t e r a z i o n i e d i a l l u c i n a z i o n i , u n<br />

l a b i r i n t o p o p o l a t o d a c r e a t u r e b i z z a r r e m o l t o p e r i c o l o s e . T o b i a d e v e c o m b a t t e r e c o r p o a c o r p o<br />

c o n t r o m i l l e o s t a c o l i . È t u t t a c o l p a d e l t e m p o , c h e n o n s c o r r e p i ù . E p p u r e , u n a v i a d ’ u s c i t a d e v e<br />

e s s e r c i . B a s t a c o r r e r e e d a p r i r e u n a p o r t a …<br />

“ T o b i a . . . ” è s t a t o p r e s e n t a t o c o n s u c c e s s o c o m e “ E v e n t o S p e c i a l e ” i n a n t e p r i m a c i r c a u n a n n o f a ,<br />

a l l ’ e d i z i o n e 2 0 1 9 d e l n o t o “ F a n t a f e s t i v a l ” c a p i t o l i n o . C a t e r i n a P o n t i h a r i c e v u t o p r e s s o P a l a z z o<br />

M e r u l a n a i l P r e m i o “ A . A . F a n t a s c i e n z a C e r c a s i ” , c o n l a m o t i v a z i o n e : " p e r l ' u s o i n n o v a t i v o d e l<br />

l i n g u a g g i o u n i t o a l l ' i m m a g i n e a n i m a t a " .<br />

I l s o g g e t t o , l a s c e n e g g i a t u r a e d i d i s e g n i d i s t i l e o r i g i n a l e , s o n o d e l p o l i e d r i c o a r t i s t a , P a o l o D i<br />

O r a z i o . L a s t o r i a è u n a f a v o l a m o d e r n a m a g o t i c a a l l a P o e , c h e r i c h i a m a i l “ f a n c i u l l i n o "<br />

p a s c o l i a n a . L ' a n i m a z i o n e , g l i e f f e t t i s p e c i a l i e d i l m o n t a g g i o d i “ T o b i a ” s o n o d i N i c o l a B a r n a b a<br />

( a n c h ’ e g l i , p e r a l t r o , r e g i s t a d i c o r t o m e t r a g g i e l u n g o m e t r a g g i ) ; i l c o m m e n t o m u s i c a l e è d i G i a n n i<br />

C a r a t e l l i . L a v o c e n a r r a n t e è d i E v a R i c c a , d a 5 0 a n n i t r a l e p i ù a p p r e z z a t e e p r o l i f i c h e a t t r i c i ,<br />

d o p p i a t r i c i e d i r e t t r i c i d i d o p p i a g g i o d e l n o s t r o P a e s e .<br />

G l i s p e t t a t o r i , g l i a d d e t t i a i l a v o r i e d i g i o r n a l i s t i c h e h a n n o g i à p o t u t o v e d e r e q u e s t o c o r t o , h a n n o<br />

e s p r e s s o g i u d i z i m o l t o p o s i t i v i e d a s s a i l u s i n g h i e r i . “ T o b i a ” è s t a t o u f f i c i a l m e n t e s e l e z i o n a t o d a l<br />

“ B . A . F . F . - B u s t o A r s i z i o F i l m F e s t i v a l - S e z i o n e C o r t i ” c h e q u e s t ’ a n n o è s t a t o r i m a n d a t o a d a t a<br />

( a n c o r a ) d a d e s t i n a r s i . N o n m i r e s t a , q u i n d i , c h e a u g u r a r e u n a " b u o n a v i s i o n e " a t u t t i …


C I N E M A E B A L L O<br />

Caterina Ponti : regista e produttrice di talento!<br />

La regista/produttrice di "TOBIA IL NOSTROMO DEL TEMPO - REBOOT<br />

EDITION" Caterina Ponti ha fatto il suo ingresso nel mondo dello<br />

spettacolo e della cultura in giovanissima età, come fotografa, regista<br />

e produttrice di video-documenti, documentari didattici, riprese<br />

televisive, interviste ad ospiti nazionali ed internazionali di una serie<br />

di eventi e festival cinematografici. Ha collaborato al lancio<br />

internazionale di alcuni films hollywoodiani girati in Italia (“DAYLIGHT-<br />

TRAPPOLA NEL TUNNEL” di Rob Cohen con Sylvester Stallone, “U-571”<br />

di Jonathan Mostow, con Matthew McConaughey, “HANNIBAL” di Ridley<br />

Scott con Anthony Hopkins). È Direttrice <strong>Art</strong>istica di “ONDADONNA-<br />

WOMANWAVE”, manifestazione cinematografica, culturale, multimediale,<br />

a carattere sociale di respiro internazionale, dal marzo 1999.<br />

Ha partecipato in qualità di “Special Extra”, in “piccoli ruoli” in alcuni<br />

film: “DOUBLE CROSS on COSTA’S ISLAND”, ed i già citati “DAYLIGHT”,<br />

“U-571”, “HANNIBAL”. Dopo essere stata ospite in studio di TELE + per<br />

la diretta televisiva esclusiva dei Premi Oscar 2001, è stata testimonial<br />

della kermesse benefica intitolata “I BAMBINI DEL PLANET PER I<br />

BAMBINI DEL MONDO”, con la CPP e Planet Hollywood - Roma (2001).<br />

Nel giugno 2002, la Giuria del “Premio Internazionale Pasquale<br />

Rotondi ai Salvatori dell’<strong>Art</strong>e” (Sassocorvaro) le ha attribuito il Premio<br />

Speciale in qualità di “produttore e distributore multimediale di<br />

successo dedita alla divulgazione della cultura e dei sentimenti”; il<br />

Premio Speciale le è stato consegnato dal compianto notissimo<br />

sceneggiatore/scrittore/poeta Tonino Guerra.<br />

Ha ideato e co-diretto la prima edizione di "VALENTINE'S DAYS" nel 2004,<br />

un’inedita kermesse multi-mediale realizzata sul territorio del<br />

Montefeltro (Marche), terra di S. Valentino Martire, di cui è stata<br />

nominata dalle autorità ed istituzioni locali “Madrina”. È co-autrice,<br />

assieme a me, di vari soggetti e sceneggiature per lungometraggi e<br />

cortometraggi. È stata contributor di vari libri-monografici realizzati in<br />

occasione della rassegna “PRIMO PIANO SULL’AUTORE” di Assisi. Con<br />

“MEDITERRANEO MARE DI VITA”, il primo film documentario italiano di<br />

'EDUTAINMENT' da lei diretto, prodotto e co-ideato (insieme al<br />

sottoscritto), la Ponti ha conquistato nel 2012 tre riconoscimenti<br />

internazionali: il Premio Speciale del “Roma Film Festival”, il Premio<br />

Speciale all’Innovazione del 32° “Fantafestival” capitolino e la Medaglia<br />

‘Con il Rotary incontro al Mondo - Rotary International’ ricevuta dal<br />

Rotary Club Rimini Riviera. Nel 2013 ha realizzato la “THE DIRECTOR’S<br />

CUT” del suo acclamato MMDV. Nel 2014 ha scritto e pubblicato il suo<br />

romanzo d’esordio di genere fictional thriller "IL PERICOLO NON È IL MIO<br />

MESTIERE MA MI SEGUE COME UN'OMBRA", parzialmente ambientato<br />

nella sua Regione natia, la Sardegna. Nel Dicembre 2014, la Ponti è stata<br />

insignita del prestigioso Premio Domenico Meccoli "ScriverediCinema" -<br />

"Speciale 100 Anni", per il suo film-documentario "Mediterraneo Mare di<br />

Vita", consegnatoLe in occasione della 33a edizione della Rassegna<br />

"Primo Piano sull'Autore". La Ponti il 4 Ottobre 2017 ha ricevuto il<br />

Premio dell’ “Associazione Culturale Comandante Raimondo Bucher” ed il<br />

riconoscimento del Comune di Arzachena, a seguito della “premiere<br />

sarda” della s.m. “THE DIRECTOR’S CUT” del suo “MEDITERRANEO MARE<br />

DI VITA”, realizzata presso l'Auditorium locale con il Patrocinio del<br />

Comune ed in collaborazione con l'Ass.ne Comandante R. Bucher.<br />

“MMDV” è stato selezionato dalla prossima edizione dell’Aqua Film<br />

Festival capitolino. Ha recentemente pubblicato la prima edizione del<br />

libro autobiografico “RICORDI MA NON SOLO” scritto dalla madre<br />

Simonetta Sotgiu, da poco scomparsa, cui “TOBIA...” è dedicato


Witt<br />

Katarina<br />

Est, 3 dicembre 1965)<br />

(Berlino<br />

olimpica sul ghiaccio.<br />

Campionessa<br />

fine degli anni 80, contribuì alla notorietà<br />

Alla<br />

disciplina presentando in una<br />

della<br />

una coreografia sulle musica di<br />

competizione<br />

di Michael Jackson.<br />

"Bad"<br />

S P O R T E B A L L O<br />

DANZA SU GHIACCIO<br />

di Pina Delle Site


S PA EL TU T AE C E O BL I A LE L OB A L L O<br />

M A R I O B R U N E L L O E B E A T R I C E R A N A<br />

C O N L E S T E L L E D E L L A D A N Z A<br />

Duets and Solos


MS OA LD UA T E BE A BL AL LO<br />

L O<br />

GUSTO E STILE<br />

La Moda nella danza sportiva presentata da<br />

TRADIZIONE O PROIEZIONE<br />

SUL NUOVO CHE AVANZA?<br />

Anche il mondo del ballo non sfugge a questo<br />

dualismo. Tuttavia a Roma c'è un atelier che sa<br />

coniugare benissimo tradizione e moderno,<br />

fondendoli col suo stile inconfondibile apprezzato<br />

da tutti i danzatori che hanno avuto modo di<br />

toccare con mano, qualità e competenza.<br />

UMORE ESTIVO<br />

Manufatti realizzati con sapienza dalle<br />

mani esperte dello stilista Maurizio Jovine, che<br />

ha creato la maison Jovine Dance.<br />

Fondata più di dieci anni fa, Jovine Dance ha<br />

avuto sempre maggiori consensi nel mondo del<br />

ballo, affermandosi come punto di riferimento<br />

per molti danzatori; le creazioni spaziano tra<br />

latino e caraibico, tra standard e tango, tra<br />

classico e modern<br />

TROPPO TRENDY!<br />

Oggi Jovine Dance mette in evidenza la pura bellezza dell'abito e<br />

del danzatore che non ha più bisogno di nascondersi dietro allo<br />

scintillio di invadenti strass: “Gli strass devono essere solo dei<br />

delicati punti luce e non un invadente luccichio che distrae<br />

l'occhio dalla bellezza dell'abito e dalle perfette movenze dei<br />

danseurs. Abito e danzatore devono apparire come un corpo unico<br />

che sinuosamente ammaliano e generano emozioni in coloro che li<br />

ammirano”. Questo afferma Jovine Maurizio, che è sempre alla<br />

ricerca dellaì perfezione e della assoluta qualità dei materiali<br />

usati. Si, strizziamo l'occhio al nuovo che avanza, ma<br />

salvaguardiamo ma salvaguardiamo la preziosa qualità della<br />

tradizione manufatturiera italiana.


mia esigenza di ripartire in questo momento è basata su :<br />

La<br />

all’insegna del colore”.<br />

”l’estate<br />

o parrucchiere, si è rivelata una figura<br />

L’hairstylist,<br />

nella routine dello stare a casa per coloro che non<br />

importante<br />

riferisco ad effetti come il total black ed il color marron<br />

Mi<br />

oppure gli intrecci come color tabacco, caramello rosato<br />

glace,<br />

estroverse proposte, naive, smodate ed elettriche dei colori<br />

BS EA A L U T Y E E B A L L O<br />

Tony Attinà<br />

by Eltogroup<br />

COLORANO IL POST COVID<br />

MODA CAPELLI 2020: LE NUANCE FUNKY<br />

In questo momento difficile, ed anche considerevolmente<br />

imortante, vista la pandemia covid19, le aziende hairstylist sono<br />

riuscite, non in tempi brevi e grazie ai dispositivi di protezione, a<br />

rimettersi in discussione per la “donna moderna” che anche in un<br />

periodo di crisi come questo, si ricorda e vuole sempre essere in<br />

voganella forma e colore dei propri capelli.<br />

Negli ultimi dieci anni le tendenze colore della moda capelli sono<br />

molto cambiate, perché sono cambiate le esigenze delle<br />

consumatrici finali, per non parlare delle tinte e tagli “homemade”<br />

degli ultimi mesi che hanno creato molta confusione e disastri<br />

nelle teste delle più agguerrite.<br />

sanno bene cosa vogliono, pero’ hanno sempre bisogno di sentirsi<br />

“diversi”, hanno bisogno di dare una sferzata alla loro giornata,<br />

hanno bisogno semplicemente di provare il piacere di andare dal<br />

loro fidato coiffeur.<br />

estate 2020, non a caso ,ma ne sono convinto, è<br />

Questa<br />

verso tendenze cromatiche, affinché gli intrecci<br />

indirizzata<br />

le sfumature ben graduate e gli abbinamenti audaci<br />

multitonali,<br />

intensità, naturalezza e grinta.<br />

donino<br />

Basta solo decidersi e scegliere. Dal 2019 fino ad oggi, il trend si è<br />

saturato di rosso, vedendo come protagonista il ramato, in tutta<br />

la sua carica ed intensità , fatta di sfumature che ricordano i<br />

colori dei paradisi tropicali, come ad esempio, la versione<br />

e audace del coral, proclamato colore pantone<br />

pastello<br />

dell’anno.<br />

Anche nel caso dei capelli biondi o biondo platino vedremo una<br />

palette ricca di sfumature dolci, armoniose e naturali, fino a<br />

versioni di maggiore impatto e ardite.<br />

Le due tendenze da definizione sono quella dei biondi glaciali e<br />

quella dei butter blonde (biondo color burro)<br />

Una grande rivincita, a mio avviso, per le more, che non dovranno<br />

piu’ rinunciare necessariamente al proprio colore, come in<br />

passato, ma potranno arricchirlo, grazie ai progressi creati negli<br />

anni, per le sfumature sia calde che fredde.<br />

e il blu denim.<br />

Per completare lo scenario, chiaramente, non possono mancare le<br />

funky;<br />

capeggiati da giallo scuro, neon orange, rosa, le versioni pastello<br />

e, per chi lo desidera, il tocco di classe in bellezza con il glitter.<br />

Ci tengo a sottolineare che la tendenza dei capelli decolorati è<br />

una moda che non accenna a fermarsi e, fino ad oggi, chi non lo<br />

ha ancora fatto, ci sta sicuramente pensando.


questa estate 2020 le beauty-terapist consigliano trattamenti olistici (vegan friendly)<br />

Per<br />

hitech da eseguire in cabina. Dopo un’attenta anamnesi cutanea, valutiamo, insieme al<br />

ed<br />

della pelle, più un mantenimento domiciliare.<br />

specifico<br />

sole e i raggi UV disidratano la pelle; in questi casi noi consulenti di bellezza ci aggiorniamo<br />

Il<br />

SB AE LA U T E Y E E B A LL L O<br />

BEAUTY SUMMER 2020<br />

TRATTAMENTI OLISTICI ED HITECH<br />

DA ESEGUIRE IN CABINA.<br />

di Alessia Luna Pentivolpe<br />

La pelle è il nostro organo barriera ed è formata da epidermide, sottocutaneo e anamnesi<br />

cutanei. Essa ci fa interagire con l’ambiente esterno, di conseguenza smog, radicali liberi,<br />

cambiamenti climatici sono alcuni tra i fattori che possono alterare il suo equilibrio.<br />

cliente,<br />

se “necessaria” una pulizia viso, per poi indirizzare verso un trattamento<br />

per soddisfare la clientela. Nel nostro centro estetico , ELTO GROUP TIGI SALON, stiamo<br />

consigliando trattamenti rivitalizzanti OLOS, a base di collagene, acido ialuronico, plankton SPF,<br />

che, disidratano la pelle in profondità ristabilendo il Film idrolipidico.<br />

I trattamenti in cabina possono essere associati alla tecnologia, come la Radiofrequenza, dotata<br />

di un manipolo, che emette onde elettromagnetiche, generando calore stimolante le cellule del<br />

derma, per una pelle più liftata, compatta e distesa. Dona al viso un aspetto fresco,giovane e<br />

naturale! In parole semplici, noi professionisti del settore saremo sempre a disposizione per la<br />

cura della vostra pelle, perché è fondamentale avere sempre un viso più curato da esibire.


SB AE LA U T E Y E E B A LL L O<br />

Ecco la nostra modella al naturale. Abbiamo una ragazza con<br />

un bel viso, ma con qualche piccola imperfezione da risolvere.<br />

Andremo, ora, per piccoli passi a valorizzare il suo volto.Con il<br />

camouflage andremo a creare una base perfetta e resistente<br />

all’acqua. Ci stiamo, infatti, anche occupando di un make-up<br />

estivo che dovrà essere resistente anche al sudore e all’acqua.<br />

Esso ci aiuterà anche a coprire tutti quei piccoli inestetismi<br />

che la pelle presenta. Per una maggior durata dell’ombretto,<br />

consiglio sempre di applicare l’ombretto base con un<br />

pennellino preventivamente inumidito con l’acqua.Questo<br />

sicuramente darà una durata superiore alle aspettative,<br />

facendo in modo che l’ombretto non sbiadisca o si formino le<br />

famose “pieghette” dovute alla sudorazione della palpebra.<br />

Tenendo ferma la palpebra con una lieve pressione del dito,<br />

applicheremo l’ombretto con il pennello previamente<br />

inumidito. Si consiglia di applicare l’ombretto muovendosi dal<br />

lato esterno al lato interno della palpebra. Ricordiamo che<br />

l’ombretto dovrà aderire alla rima cigliare. Una volta applicato<br />

l’ombretto, con il polpastrello lo faremo aderire con una lieve<br />

pressione. Questo farà in modo che abbia una resistenza<br />

impeccabile per tutta la giornata. Con un eyeliner andremo a<br />

sottolineare l’occhio creando una maggior intensità e<br />

profondità. Quando si applica l’eyeliner ci aiuteremo con un<br />

pennellino specifico, con questo metodo avremo una linea<br />

molto più sottile e precisa senza appesantire lo sguardo.<br />

Con l’aiuto di un pennellino a lingua di gatto, intriso di<br />

ombretto nero, andremo a sfumare il nostro eyeliner. Questo<br />

darà un effetto più morbido e allo stesso tempo aiuterà a<br />

sollevare lo sguardo. Come si vede nella foto, dovrà essere un<br />

piccolo triangolo che non deve superare la piega dell’occhio.<br />

Con l’aiuto di un pennellino a lingua di gatto, intriso di<br />

ombretto nero, andremo a sfumare il nostro eyeliner. Questo<br />

darà un effetto più morbido e allo stesso tempo aiuterà a<br />

sollevare lo sguardo. Come si vede nella foto, dovrà essere un<br />

piccolo triangolo che non deve superare la piega dell’occhio.<br />

Sottolineate lo sguardo con l’aiuto di una matita morbida. Il<br />

colore dovrà essere sempre in armonia con l’ombretto<br />

applicato sulla palpebra. Con lo stesso pennellino usato per la<br />

sfumatura andremo a sfumare la matita applicata alla<br />

palpebra inferiore, questo aiuterà ad ingrandire lo sguardo,<br />

creando contrasto con l’iride così da accentuarne il colore.<br />

Sicuramente una matita per le sopracciglia ci aiuterà in alcuni<br />

a riempirne i vuoti, in altri a delinearle creando degli sguardi<br />

più sofisticati oppure ci aiuterà ad alzare l’arcata<br />

sopraccigliare, creando un completamento più armonioso<br />

dello sguardo. Con un colore contrastante andremo a<br />

riempire la palpebra superiore per completare l’armonia<br />

cromatica dell’occhio. Per un tocco più fashion l’ombretto<br />

arancio è stato applicato anche al lato inferiore ed esterno<br />

dell’occhio. Come nella foto, si ottiene l’effetto di enfatizzare la<br />

sfumatura allungata verso l’esterno.<br />

Indispensabilmente, applicate sufficientemente mascara per<br />

ottenere l’effetto di uno sguardo più profondo. Quando<br />

applicate il mascara ricordatevi di farlo dal basso verso l’alto<br />

spingendo le ciglia all’esterno, questo vi permetterà di<br />

allungare visivamente l’occhio. Ricordatevi che le ciglia<br />

dovranno essere ad effetto pettinato e non agrumi.<br />

Delineiamo le labbra con una matita naturale per non creare<br />

contrasto con il rossetto, che avrebbe conseguenze estetiche<br />

sgradevoli e volgari. Tutto deve avere un armonia e senso del<br />

buon gusto. Quando applichiamo la matita, ricordiamoci, che<br />

dovrà essere applicata dall’esterno verso l’interno in maniera<br />

tale da arrotondare il labbro superiore creando un effetto più<br />

voluminoso e morbido. Sfumate, con l’aiuto di un pennello per<br />

le labbra, la matita muovendovi dall’esterno verso il centro<br />

della bocca. Questo darà uniformità alle labbra.<br />

Successivamente, applicate un rossetto o un gloss a Vs.<br />

piacimento rispettando sempre l’armonia dei colori.<br />

Ecco il nostro trucco completato. Come vedete nella foto, si<br />

tratta di un trucco semplice da effettuare, che aiuterà a<br />

valorizzare tutti i vostri lineamenti.


SB AE LA U T E Y E E B A LL L O<br />

CAPELLI CORTI<br />

O LUNGHI?<br />

di Ernesto Biagetti<br />

È i l m o m e n t o d i d a r e f r e s c h e z z a a l n o s t r o v i s o , b i s o g n a<br />

d o n a r g l i a u t e n t i c i t à c o n s c e l t e c o r a g g i o s e e s p e s s o d r a s t i c h e .<br />

I l t a g l i o l u n g o s t a t r a m o n t a n d o e s i s t a s c o p r e n d o c h e<br />

s e m p r e m e n o d o n n e r i m a n g o n o a n c o r a t e a l p a s s a t o . . .<br />

M o l t e c e l e b r i t y , a d e s e m p i o , s i s o n o r i a p p r o p r i a t e , c o n u n<br />

t a g l i o a l l a l o r o c h i o m a , d i u n a s p e t t o p i ù f r e s c o , e s a l t a n d o<br />

a n c h e l a l o r o p e r s o n a l i t à , c o m e a d e s e m p i o l a n o s t r a M o n i c a<br />

B e l l u c c i ( f o t o I n s t a g r a m ) c h e c i h a c o l t i t u t t i d i s o r p r e s a ,<br />

c o n u n l o o k n u o v o , c o r t o , f r e s c o c o n u n a l i n e a a t t e n t a a i<br />

p a r t i c o l a r i d e l v i s o . U n a f o r t e a t t e n z i o n e s i p o n e a l l e n u o v e<br />

l i n e e c a r r é , l e g g e r e s u l l e p u n t e e p e r f e t t e p e r t u t t e l e<br />

t i p o l o g i e d i v i s o , v a n i f i c a n d o , c o s i , l a c o n v i n z i o n e c h e i l l u n g o<br />

s i a s e m p r e b e l l o p e r t u t t i .<br />

L a c o n f e r m a c i a r r i v a d a l l ’ A m e r i c a c o n u n a s t a r d ’ e c c e z i o n e ,<br />

C i n d y C r a w f o r d ( f o t o i n s t g r a m ) c h e , c o n u n t a g l i o d e c i s o<br />

a l l a s u a f o l t a c h i o m a e c o n l a r e a l i z z a z i o n e d i u n c a r r é , è<br />

d i v e n t a t a , i n u n a m a n c i a t a d i m i n u t i , m o l t o p i ù g i o v a n e d i<br />

q u a n t o s i a . S e m b r a a v e r e l ’ e t à d i s u a f i g l i a ! ( f o t o ) . Q u e s t o è<br />

a n c h e l ’ a n n o d e l l e c h i o m e r i c c e , c o n u n r i t o r n o a l l e<br />

a c c o n c i a t u r e v o l u m i n o s e d e g l i a n n i ’ 8 0 e ’ 9 0 , p e r u n l o o k<br />

e s t i v o f r e s c o e m o d e r n o . O g g i c i s o n o m o l t e n o v i t à o f f e r t e<br />

d a l l e a z i e n d e d e l s e t t o r e c h e , c o n i l o r o p r o d o t t i , d a n n o<br />

s u p p o r t o a t u t t i i v a r i t i p i d i S t y l i n g , e s a l t a n d o s i a i l r i c c i o<br />

n a t u r a l e c h e p e r m a n e n t a t o ( s ì r a g a z z e , è t o r n a t a l a<br />

p e r m a n e n t e ! ) . D a u s a r e m o l t o i n q u e s t o p e r i o d o l e<br />

p r o t e z i o n i s o l a r i c h e p r e s e r v a n o i l c a p e l l o d a l l o s b i a d i m e n t o<br />

d e l c o l o r e e d a l l a s e c c h e z z a , u n i t a m e n t e a p r o d o t t i d i<br />

r i p a r a z i o n e d e l c a p e l l o , s o p r a t t u t t o p e r l e a m i c h e<br />

f e d e l i s s i m e c h e u s a n o a n c o r a l a p i a s t r a ( m i r a c c o m a n d o ,<br />

u s i a m o l a s o l o u n a v o l t a a s e t t i m a n a ! ! ! ) , o t t e n e n d o , c o s ì ,<br />

u n s u c c e s s o g a r a n t i t o .<br />

U n a l t r o a s p e t t o s u c u i p o r r e l ’ a t t e n z i o n e è i l<br />

c o l o r e : b a s t a c o n i l g r i g i o , o r a è m o l t o<br />

a p p r e z z a t o , d a t a n t i s s i m e d o n n e , i l r a m e i n<br />

t u t t e l e s u e s f u m a t u r e e v a r i a n t i , a b b i n a t o a d<br />

u n t r a t t a m e n t o v e g a n o a b a s e d i e r b e t i n t o r i e ,<br />

c h e r e n d e r à l a n o s t r a c h i o m a p i ù c o r p o s a ,<br />

n u t r i t a e l u c e n t e . U n b u o n t r a t t a m e n t o d i<br />

c o l o r a z i o n e e t a g l i o c i a i u t e r à a n o n p a s s a r e<br />

i n o s s e r v a t e , i n d e c i s e o a n o n i m e , e f a r à d i v o i<br />

p e r s o n e d e c i s e , c h e s a n n o s t a r e a l p a s s o c o n i<br />

t e m p i .<br />

D e d i c a t e , q u i n d i , p i ù a t t e n z i o n e a l l ’ i m m a g i n e<br />

e p a r l a t e n e c o n i l v o s t r o c o n s u l e n t e d i<br />

b e l l e z z a , c h e s a r à i n g r a d o d i p r o p o r v i u n a<br />

s o l u z i o n e m i r a t a e g i u s t a p e r e s a l t a r e c i ò c h e c i<br />

p i a c e , o n a s c o n d e r e q u e l l o c h e n o n c i p i a c e . S e<br />

p r o p r i o n o n v i d à f i d u c i a … c a m b i a t e l o !<br />

S i a m o n e l l a f a s e d e l l a r i n a s c i t a , i m p a r i a m o a<br />

v o l e r c i b e n e e a v o l e r b e n e a i n o s t r i c a p e l l i …<br />

https://www.ernestobiagetti.it/


Pensiero del mese<br />

DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />

WWW.SOLOMENTE.IT<br />

È a r r i v a t a l ' e s t a t e , t e m p o d i v a c a n z e , s o l e ,<br />

m a r e , r e l a x , d i v e r t i m e n t o e . . . m u s i c a d a<br />

b a l l a r e .<br />

C i s a r à q u e s t ' a n n o l a p o s s i b i l i t à d i<br />

s c a t e n a r s i a p i e d i n u d i s u l l a s a b b i a ?<br />

C r e d o c h e o g n u n o d i n o i p o r t i d e n t r o d i s é i l<br />

r i c o r d o d i q u e l l a c a n z o n e , d i q u e l b a l l o , d i<br />

q u e l l a d a n z a l i b e r a t o r i a p r i v a d i p e n s i e r i , d i<br />

q u e l l a n o t t e m a g i c a a l c h i a r o d i l u n a ;<br />

e d i q u e l l a s e r a i n i z i a t a g u a r d a n d o i l<br />

t r a m o n t o d e l s o l e s u l m a r e , c o n l a c o m p a g n i a<br />

d e g l i a m i c i e l e n o t e c h e p i a n o p i a n o i n i z i a n o<br />

a s p a n d e r s i n e l l ' a r i a f r e s c a . P o i u n<br />

c r e s c e n d o d i e m o z i o n i , c o n l e s c a r p e c h e<br />

v o l a n o v i a i n s i e m e a l l e p r e o c c u p a z i o n i ,<br />

s e g u e n d o i l r i t m o c o n i p a s s i e c o n i l c u o r e<br />

i n u n u n i c o b a t t i t o .<br />

U n b a l l o d i l i b e r t à , s e n z a c o s t r i z i o n i f i s i c h e o<br />

m e n t a l i , c h i u d e n d o g l i o c c h i a p p e n a q u a l c h e<br />

s e c o n d o p e r a s s a p o r a r e m e g l i o q u e l l a<br />

s e n s a z i o n e d i b e n e s s e r e , u n b e n e s s e r e<br />

a s s o l u t o , d i f f i c i l e d a d e s c r i v e r e a p a r o l e .<br />

S i p u ò b a l l a r e p e r o r e , c o n l a m u s i c a g i u s t a .<br />

C i s i r i t r o v a p o i u n p o ' c a m b i a t i , s t a n c h i m a<br />

a l l o s t e s s o t e m p o r i g e n e r a t i .<br />

A n c o r a p i e n i d i e n e r g i a p e r c e r c a r e l e<br />

s c a r p e , d i m e n t i c a t e c h i s s à d o v e , s o t t o u n a<br />

l u c e a r g e n t e a , e p e r t o r n a r e a c a s a f e l i c i .<br />

https://www.solomente.it/

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