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John Robert Cozens - Quaderno 5 - giugno 2020

John Constable, considerato insieme a Turner uno dei massimi paesaggisti del Romanticismo, descrisse John Robert Cozens “il più grande genio che abbia mai toccato il paesaggio" dal momento che la sua opera "era solo poesia". Con i suoi acquerelli rivoluzionò il modo di dipingere i paesaggi, non per rappresentare i dettagli topografici della natura, ma capaci di evocare emozioni complesse e misteriose, di poetica malinconia, confondendo lo spettatore con una miscela di precisione descrittiva e di sottile narrativa. Con il suo secondo viaggio in Italia nel 1782, occasione per la realizzazione dei dipinti raffiguranti i tre grandi monumenti di Paestum, ci ha lasciato un immenso patrimonio di disegni, unico al mondo, raffiguranti diversi luoghi della Campania, da cui ricavò la produzione dei sui acquerelli più famosi.

John Constable, considerato insieme a Turner uno dei massimi paesaggisti del Romanticismo, descrisse John Robert Cozens “il più grande genio che abbia mai toccato il paesaggio" dal momento che la sua opera "era solo poesia".
Con i suoi acquerelli rivoluzionò il modo di dipingere i paesaggi, non per rappresentare i dettagli topografici della natura, ma capaci di evocare emozioni complesse e misteriose, di poetica malinconia, confondendo lo spettatore con una miscela di precisione descrittiva e di sottile narrativa.
Con il suo secondo viaggio in Italia nel 1782, occasione per la realizzazione dei dipinti raffiguranti i tre grandi monumenti di Paestum, ci ha lasciato un immenso patrimonio di disegni, unico al mondo, raffiguranti diversi luoghi della Campania, da cui ricavò la produzione dei sui acquerelli più famosi.

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eseguiti lungo la strada per Paestum, raffigurano<br />

riprettivamente, la scafa sul fiume Sele (fig. 11), parte<br />

della collezione Herbert Percy Horne, ed una scena<br />

con un gruppo di case tra Eboli e Salerno, un dipinto<br />

conservato al Museum of the Shenandoah Valley di<br />

Winchester negli Stati Uniti, basato su di uno schizzo<br />

datato 8 novembre 1782 eseguito al rientro lungo la<br />

strada verso Salerno (fig. 12).<br />

Ritornato in Inghilterra l'anno successivo, pubblicò<br />

nel 1789 la serie di quattordici stampe “The General<br />

Character, Delineation and Foliage of Tree” (fig. 13),<br />

una guida per come rappresentare gli alberi nelle composizioni<br />

di paesaggio, che presentata alla Royal Academy<br />

ottenne una valutazione negativa in quanto considerata<br />

“arte impropria”.<br />

Della vita successiva si sa molto poco, ma da quel giorno<br />

la sua mente fu assediata dal giudizio nefasto<br />

dell'Accademia; dopo il suo ultimo acquerello del<br />

1792, l'anno successivo, affetto da un "decadimento<br />

del sistema nervoso" fu affidato alle cure del dottor<br />

Thomas Monro, medico al Bethlem Royal Hospital<br />

per la cura delle malattie mentali, che lo seguirà fino al<br />

1797, quando <strong>Cozens</strong> morirà alla giovane età di 45<br />

anni.<br />

Il dottore, un artista dilettante e un appassionato collezionista<br />

d'arte, aveva organizzato a casa sua, ad Adelphi<br />

Terrace, sullo Strand londinese, un'accademia per<br />

giovani artisti di talento, la cosiddetta “Monro Academy”,<br />

dove un giorno alla settimana trascorrevano le<br />

serate copiando i disegni, acquerelli e dipinti dei maggiori<br />

maestri britannici del paesaggio, perfezionando<br />

così la loro abilità nel disegno. Quelli che Monro definiva<br />

“ incontri artistici”, forse erano solo una strategia<br />

terapeutica per il suo gruppo di “ folli artisti” ( The<br />

Monro Circle), un modo per aiutarli a comunicare con<br />

la loro arte, le loro paure e i loro più oscuri desideri.<br />

Riconosciuta la brillante capacità tecnica di <strong>Cozens</strong>,<br />

Monro acquistò dall'artista numerose sue opere e ne<br />

ottenne altre in prestito, di cui alcune furono copiate<br />

dai giovani Thomas Girtin e William Turner che in<br />

quel periodo frequentavano l'accademia, a cui spettò<br />

il compito di ultimare alcuni dipinti che il sofferente<br />

Cosenz non riusciva a terminare; “Girtin eseguiva il<br />

disegno e Turner aggiungeva il colore”. I curiosi<br />

effetti atmosferici e le illusioni degli acquerelli di<br />

<strong>John</strong> <strong>Robert</strong> <strong>Cozens</strong> capaci di trasmettere emozioni,<br />

alcuni dei quali erano presenti nella casa di Monro,<br />

furono per il giovane Turner una straordinaria rivelazione<br />

sul vero potenziale della tecnica all'acquerello.<br />

Tra le numerose copie dei disegni dei “Taccuini Beckford”,<br />

eseguite a due mani da Girtin e Turner per il<br />

dott. Monro, è presente anche una copia della scafa<br />

che attraversa il fiume Sele al Barizzo conservata alla<br />

Tate Gallery di Londra (fig. 14).<br />

Fig. 5. <strong>John</strong> <strong>Robert</strong> <strong>Cozens</strong> (1752-1797)<br />

Sul golfo di Salerno vicino a Vietri, dopo il 1782<br />

Acquerello e grafite (53 x 36,7 cm)<br />

Metropolitan Museum of Art, New York<br />

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