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Fitainforma giugno 2020

Nuovo numero per il periodico del Comitato Veneto della Federazione Italiana Teatro Amatori. Un numero speciale nel quale compagnie e dirigenti dell'organizzazione raccontano il lockdown e guardano al prossimo futuro.

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IL TEATRO IN LOCKDOWN<br />

continua da pagina 5<br />

tegia per il futuro prossimo dai<br />

‘piani alti’ ha determinato uno<br />

scoraggiamento, un atteggiamento<br />

titubante in molte persone.<br />

Come vorrei percepire<br />

negli attori della compagnia la<br />

stessa frenesia che avvertivo<br />

prima del lockdown! In questo<br />

periodo ne abbiamo sentite di<br />

ogni genere: a un certo punto<br />

si era persino paventata la<br />

possibilità di farci recitare con<br />

la mascherina e a distanza di<br />

sicurezza l’uno dall’altro. Indicazioni<br />

innaturali e ovviamente<br />

impossibili da applicare.<br />

Difficile prevedere cosa accadrà<br />

nei prossimi mesi: di certo<br />

gli sketch coi quali tanti attori<br />

si sono prodigati attraverso il<br />

web nell’ultimo periodo possono<br />

essere considerati solo<br />

come il tentativo di reagire a<br />

un vuoto che certo non potrà<br />

essere colmato da tale modalità.<br />

La mia speranza è di riprendere<br />

al più presto le prove<br />

per la nostra nuova commedia,<br />

Co ze massa…. ze massa, che<br />

avrebbe dovuto debuttare a<br />

maggio”.<br />

“Attualmente la ripresa del<br />

settore non è cosa immaginabile<br />

- evidenzia Brunella Burattin,<br />

presidente della compagnia<br />

Sottosopra di Curtarolo<br />

(Padova) – perché le problematiche<br />

sono molteplici ed<br />

è irrealistico attendere aiuti<br />

dall’alto che con tutta probabilità,<br />

se saranno previsti, riguarderanno<br />

le realtà teatrali dei<br />

professionisti. Non ci resta che<br />

stare in ascolto e capire cosa<br />

si prospetterà nelle prossime<br />

settimane. Questo evento<br />

inatteso ci sta cambiando tutti<br />

e forse ha cambiato il concetto<br />

di normalità; non è improbabile<br />

perciò che, nel futuro prossimo,<br />

sarà diverso anche il modo<br />

di godere del teatro. Il<br />

web però, inteso come<br />

luogo virtuale,non potrà<br />

mai sostituire lo<br />

spettacolo dal vivo: il<br />

teatro sì fa, per definizione,<br />

insieme al pubblico, attraverso<br />

le sue emozioni, i suoi sguardi,<br />

le sue reazioni. La domanda<br />

è piuttosto: il pubblico vorrà<br />

venire a teatro? Mi auguro<br />

che questo distanziamento<br />

sociale non diventerà un distanziamento<br />

mentale. Però<br />

sono fiduciosa poiché, a ben<br />

guardare, la gente è tornata<br />

ad affollare i bar. Nel frattempo<br />

noi non dobbiamo restare<br />

con le mani in mano ma capire<br />

come tradurre le misure sanitarie<br />

previste a livello ministeriale,<br />

misure che, per realtà<br />

dimensionate come la nostra,<br />

sono difficilissime da applicare.<br />

Ecco, le istituzioni, magari a<br />

livello Comunale, dovrebbero<br />

aiutarci per sgravare questo<br />

tipo di spese, ricordando che<br />

l’amatoriale significa spesso un<br />

importante presidio culturale<br />

per il territorio. Un particolare<br />

sforzo organizzativo dovrebbe<br />

pervenire da realtà associative<br />

come Fita, incrementando la<br />

rete che la costituisce per favorire<br />

una progettualità comune<br />

e un maggior dialogo con<br />

organizzatori e istituzioni”.<br />

“La cosa più spiacevole di questo<br />

periodo - afferma Massimo<br />

Mazzetti, regista e presidente<br />

della compagnia I 7 Moli Ars<br />

et Bonum di Polesella (Rovigo)<br />

- è non esserci potuti trovare<br />

tra attori, anche solo per<br />

fare gruppo. La prima ‘tegola<br />

sulla testa’ ci arrivò<br />

in realtà già l’estate<br />

scorsa, quando dovemmo lasciare<br />

la location gratuita che<br />

avevamo adibito a magazzino<br />

per materiali e scenografie,<br />

costringendoci così a trovarne<br />

una nuova ma a pagamento.<br />

Quest’anno poi il Covid-19 ha<br />

fatto saltare tre date padovane<br />

della nostra commedia dialettale<br />

Amore, amore, a more tanta<br />

zente. Ci siamo perciò ritrovati<br />

‘sotto zero’, con la spada di<br />

Damocle dell’affitto da pagare<br />

da una parte e l’impossibilità di<br />

esibirci per ammortizzare questa<br />

spesa dall’altra. Nei mesi<br />

di ottobre-novembre avremo<br />

calendarizzato la nostra rassegna<br />

Teatrallegro, giunta nel<br />

2019 alla trentesima edizione;<br />

ma per settembre è prevista<br />

una recrudescenza del virus<br />

e quindi è possibile che slitti<br />

nella primavera 2021. Viviamo<br />

momenti di grande indecisione:<br />

tra le idee al vaglio in questi<br />

giorni c’è quella di proporre<br />

al Comune una rassegna estiva<br />

all’aperto con tre o quattro<br />

compagnie. Soprattutto vorremmo<br />

iniziare a lavorare su<br />

una nuova commedia, da proporre<br />

magari a novembre, ma<br />

è tutto da vedere”.

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