Costruzioni n. 738 - marzo 2020

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
Casa editrice la fiaccola srl
TUTTI PAZZI
PER I DEMOLITION
Macchine
&Componenti
RALLY DAKAR
2020
La squadra vincente
parla ancora una volta
russo. Sotto al cofano
cambia qualcosa...
Demolizione
&Riciclaggio
CAT RITORNA
CON IL 352 UHD
L’offerta di escavatori
demolition color
senape torna a fare
gamma. Fino a 28 m
Provati
perVoi
CAVA CANTIERE
100% ELETTRICO
Alla guida dei concept
Volvo Truck a batteria
per utilizzo urbano
e a medio raggio
738
anno LXVIII 3 marzo 2020
WALKAROUND ESCAVATORE CINGOLATO VOLVO EC200E NL

STP Srl è un’azienda specializzata nella
progettazione, produzione e commercializzazione
di scale, ponteggi mobili e accessori in alluminio
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a lavori
di carpenteria
pesante
carpenteria in elevazione
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ISSN: 0010 - 9665
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
6
Attualità&Prodotti
SERVICE
6 La centralità del confine
Viaggio nell’officina di Liebherr Italia
e del servizio post vendita
POMPE AUTOCARRATE
14 4 assi per l’Italia
Le novità Cifa per il Samoter
EVENTI
16 Il Saie pensa in positivo
Edilizia, progettazione e impianti
ASSOCIAZIONI
17 Aria di confronto
Sany entra a far parte di Unacea
AZIENDE
18 Un nuovo battesimo
PPC Italia diventa Saint-Gobain Italia
MOTORI
19 Un accordo decennale
Doosan e Scania vanno a braccetto
AZIENDE
20 Nuovo e super operativo
Nuovo centro logistico per Dometic
WALKAROUND
Tutto sul nuovo
escavatore
cingolato
Volvo EC200E NL
22
50
NORMATIVE
21 Eccezionale veramente
Annotare data e ora per gli eccezionali
Macchine&Componenti
MMT
40 Arriva la serie cadetta
Le nuove Hyundai Stage V cambiano
anche livrea
TRASMISSIONI
44 Il successo è automatico
Allison al Rally Dakar 2020
INTERVISTA
48 Dakar 2020 winner
Parola al vincitore Andrey Karginov
AZIENDE
50 Master in fondazioni speciali
A tu per tu con Hi-Tech
MOTORI
54 Nuovi impulsi
Scania presenta un 13 litri da 540 Cv
MOTORI
55 Due anime da primato
Il nuovo F28 firmato FPT Industrial
MINI ESCAVATORI
56 Il miglior porta attrezzi
Il sistema A-SAC di Bobcat
68
MINIESCAVATORI
58 Ha grandi ambizioni
Arriva il nuovo CAT 306CR
TECNOLOGIE 3D
60 Ricostruire una leggenda
Top Con scende per la prima volta
in pista e lo fa a Silverstone
TESTATE TRINCIANTI
66 Fanno sul serio
Cangini amplia la sua offerta
di prodotti per applicazioni forestali
Riciclaggio&Demolizione
ESCAVATORI DEMOLITION
68 Il primo di una serie
Il DX235DM-5 da 28 t porta il perno
benna a 18 m d’altezza
MOVIMENTATORI
72 Chi si ferma è perduto
Sennebogen tra gli scarti d’acciaieria
EVENTI INTERNAZIONALI
75 Grande attesa
Ifat 2020 si annuncia l’edizione più
ricca di sempre
PROSSIMAMENTE
Cronaca dal cantiere per la costruzione
dell'Istituto Ortopedico Nuovo Galeazzi,
a Milano, nell'area “Expo Milano 2015”.
Il Nuovo Istituto Ortopedico Galeazzi
è già entrato nei libri dei record come
la più grande piastra di fondazione
d’Europa. Costruzioni ha preso le misure
del cantiere per raccontare l’utilizzo
delle pompe stazionarie e dei bracci
di distribuzione di Dalecom.
costruzioni
ESCAVATORI DEMOLITION
78 Il ritorno dello Jedi
CAT torna a produrre un demolition
da 28 m. Ecco il 352 UHD
ATTREZZATURE
82 La nuova demolizione
Passiamo in rassegna le novità
sviluppate da Epiroc
Cave&Calcestruzzo
IMPIANTI MOBILI
86 Un secolo di frantumazione
Il nuovo Metso Lokotrack ST4.10
CASSEFORME
88 La rapida rinascita
Tecnologie Peri per il Polcevera
rivistacostruzioni
78
CASSEFORME
92 Campus curvo lavoro dritto
I sistemi Paschal per l’Università di
Karlsruhe in Germania
ATECAP
94 Calcestruzzo
materiale del futuro
Innovazione di prodotto e di processo
Kubota Europe ha lanciato tre nuovi
modelli baricentrici alla gamma di mini
escavatori. Il primo è un tradizionale
KX060‐5, mentre due sono dei
girosagoma che rispondono ai nomi
U56‐5 e U50‐5. Kubota annuncia una
cabina più spaziosa, un migliore
isolamento, una migliore visibilità e una
moltitudine di nuove funzionalità che
garantiscono un maggior comfort.
PNEUMATICI
95 2019 Climate Change a List
Lo spirito green di Yokohama Rubber
AUTOBETONIERE FUORISTRADA
96 La fabbrica di mattoni
La centrale di calcestruzzo mobile
Carmix 3.5 TT in azione
CASSEFORME
102 300 m su Varsavia
La versatilità Doka per la Varso Tower
ADDITIVI
104 L’innovazione nel dna
Bilancio positivo per Chryso Italia
Sollevamento&Noleggio
PIATTAFORME AEREE
105 Partner spagnolo
Oil&Steel sceglie GAM per la Spagna
SOLLEVATORI TELESCOPICI
106 Spostamento verso l’alto
L’evoluzione della gamma Magni
è inarrestabile. Nuova sede
entro il 2020
SERVICE
108 Plateau royal
Il servizio assistenza di Haulotte Italia
SOLLEVATORI TELESCOPICI
112 Innovazione autoctona
Alla Faresin Industries per vedere
il nuovo sollevatore 100% elettrico
Provati per Voi
108
MAN TGL&TGM
118 Leggeri alla riscossa
I truck del Leone passano all’Euro 6D
CAMION ELETTRICI
122 Cava cantiere elettrico
Alla guida dei concept Volvo Trucks
pensati per utilizzo in cantieri urbani
e con distanze a medio raggio
costruzioniweb.com
Fondato nel 1952
da Giuseppe Saronni
738 3 MARZO 2020
DIRETTORE RESPONSABILE
Lucia Edvige Saronni
lsaronni@fiaccola.it
DIRETTORE EDITORIALE
Matthieu Colombo
mcolombo@fiaccola.it
COORDINAMENTO EDITORIALE
Fabrizio Parati
fparati@fiaccola.it
REDAZIONE
Mauro Armelloni, Edvige Fornara, Emilia Longoni
costruzioni@fiaccola.it
COLLABORATORI
Marco Colombo, Damiano Diotti, Antonio Fargas,
Gianenrico Griffini (responsabile sezione veicoli
e allestimenti), Eliana Puccio, Isabella Visentin
SEGRETERIA
Ornella Oldani
ooldani@fiaccola.it
IMPAGINAZIONE
Studio Grafico Page
AMMINISTRAZIONE
Margherita Russo
amministrazione@fiaccola.it
ABBONAMENTI
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abbonamenti@fiaccola.it
TRAFFICO E PUBBLICITÀ
Laura Croci
marketing@fiaccola.it
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Organo di informazione e documentazione
Unione Costruttori Italiani
di Macchine per Cantieri Edili,
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COSTRUZIONIWEB.COM
[2] marzo 2020
Costruzioni marzo 2020 [3]

Casa editrice la fiaccola srl
Partner
43 canginibenne.com
17 eberspaecher.it
IV Cop kohlerpower.it
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Macchine
&Componenti
RALLY DAKAR
2020
La squadra vincente
parla ancora una volta
russo. Sotto al cofano
cambia qualcosa...
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
TUTTI PAZZI
PER I DEMOLITION
Demolizione
&Riciclaggio
CAT RITORNA
CON IL 352 UHD
L’offerta di escavatori
demolition color
senape torna a fare
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Provati
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CAVA CANTIERE
100% ELETTRICO
Alla guida dei concept
Volvo Truck a batteria
per utilizzo urbano
e a medio raggio
738
anno LXVIII 3 marzo 2020
WALKAROUND ESCAVATORE CINGOLATO VOLVO EC200E NL
La domanda di escavatori da demolizione è tornata interessante.
Con la crisi di mercato iniziata nel 2008 e protrattasi
su molti mercati Emea fino al 2012, infatti, queste
macchine speciali erano diventate le mosche bianche dei
listini. In sostanza si è passati definitivamente dal “demolition”
realizzato in modo artigianale come un abito su
misura, alla domanda di macchine prodotte in (piccola)
serie e vendute con unico certificato CE, unica garanzia,
unico pacchetto di manutenzione. La corsa alla migliore
gamma sviluppata internamente dai costruttori è cominciata
in sordina, ma Volvo ha subito fatto la voce grossa
facendo dei tempi di consegna la sua arma. Chi non si
è mai tirato indietro è lo stabilimento Liebherr di Colmar
e anche Komatsu, ma soprattutto Kobelco, sono restati
sulla cresta dell’onda. Bene. Il 2020 è iniziato con due
notizie: CAT che consolida la sua rimonta in questo segmento
lanciando il 352 UHD (pagina 78) e Doosan che
per la prima volta annuncia una gamma di tre demolition
CE dedicata ai mercati europei (pagina 68).
Leggete per credere.
IN COPERTINA
CORTO RAGGIO
GRANDI PRESTAZIONI
13 pli-petronas.com/it-it
Aziende citate
Hi-Tech...............................................50
Hyundai..............................................40
A
Allison................................................44
L
Liebherr Italia.......................................6
II Cop
stpscale.it
1 texa.it
III Cop vermeeritalia.it
5 volvoce.it
19 wackerneuson.it
B
Bobcat ...............................................56
C
Cangini...............................................66
Cat................................................58, 78
Chryso .............................................104
Cifa.....................................................14
D
Doka.................................................102
Dometic .............................................20
Doosan ........................................19, 68
E
Epiroc.................................................82
F
Faresin.............................................112
FPT.....................................................55
H
Haulotte...........................................108
M
Magni...............................................106
Man..................................................118
Metalgalante .....................................96
Metso.................................................86
O
Oil Steel ...........................................105
P
Paschal..............................................92
Peri.....................................................88
S
Saint-Gobain......................................18
Sany ...................................................17
Scania ..........................................19, 54
Sennebogen ......................................72
T
Topcon...............................................60
Volvo CE ............................................22
Yokohama Rubber ............................95
fiaccola service
CO 3/2020
Servizi offerti dalla Casa Editrice
Indicare con una X la voce interessata
Foto Articolo a pag. ................Titolo ..............................................................................................
Estratti Articolo a pag. ................Titolo ..............................................................................................
Pubbliredazionali
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senza ostacoli in entrambi i sensi di rotazione. Ciò significa che l’EWR150E è semplicemente
eccezionale in spazi ristretti e ambienti stradali molto trafficati. Oltre a questo, se si considera l’ampia
gamma di attrezzature messe a disposizione da Volvo, l’EWR150E rappresenta una splendida novità.
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Attualità&Prodotti
Service
Siamo stati
in visita alla sede
di Liebherr Italia,
a Monfalcone (GO),
per apprezzare
la qualità del
servizio offerto
dall’officina interna
La frontiera è un modo di vivere e di sentire, una struttura
sia psicologica sia (persino) poetica. Della centralità
e della creatività dei luoghi di frontiera si è a lungo
detto e scritto. È un dato pacificamente acquisito e che,
sebbene spesso ammantato di retorica, fa sentire la propria
forza quando quei luoghi li si frequenta e li si vive in
una chiave strettamente autobiografica. È quanto possiamo
testimoniare con la nostra visita alla sede di Liebherr
Italia, a Monfalcone (GO), cioè in un luogo distante pochi
chilometri dal confine con la Slovenia, adagiato sul punto
più orientale della penisola italiana e affacciato al punto più
settentrionale del Mar Mediterraneo. Una realtà aziendale,
quella di Liebherr Italia, che sembra davvero aver preso
la fecondità dei luoghi liminari, se in fronte a tutte le loro
pratiche aziendali c'è scritto: “qualità”! Liebherr Italia porta
con forza sul territorio nazionale il sostegno alla causa della
competenza e della cura del fare che sono proprie di una
grande azienda: vale a dire la casa madre Liebherr.
È in questo modo che va inteso il contributo della sede di
Monfalcone, con la propria officina interna, che Costruzioni
ha visitato, per apprezzarne le caratteristiche, con la guida
di Luca Baldassi, Responsabile dell'officina.
In tutta Italia e a Malta
La sede di Monfalcone si sviluppa su tre piani. Il terzo
ospita la parte amministrativa e commerciale e la dirigenza.
Il secondo l'area del Service, con tre addetti, in collegamento
con la casa madre di Ehingen, in Germania,
Testi e foto di Fabrizio Parati
LA CENTRALITÀ
DEL CONFINE
[6] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [7]

Attualità&Prodotti
Service
IL SIMULATORE su cui viene appoggiato il braccio della
autogru è un telaio qualificato 8 m sul terreno capace
di sostenere un braccio completamente sfilato
di una 500 t. Si riesce così a tarare la sensoristica.
L’AUTOGRU DEI VIGILI DEL FUOCO DI TRENTO
La LTM 1060/2 da noi vista, durante la nostra visita,
affidata alle attente cure del qualificato personale
dell’officina Liebherr di Monfalcone.
LOCALE LAVAGGIO Parte dell’area dell’officina ospita
il locale adibito all’esecuzione delle operazioni
di lavaggio dei bracci delle autogrù. A lato, una fase del
trattamento sul braccio dell’autogru dei Vigili del Fuoco.
che si occupano di tutte le macchine presenti sul territorio
nazionale e anche di quelle che si trovano a Malta
(il collegamento con la casa madre, cioè con gli uffici tecnici
e con il magazzino centrale assicura soluzioni realmente
subitanee: a problema esposto c'è immediata risposta).
Alla nascita, nel 2004, l’officina di Monfalcone sembrava
persino grande per il volume di affari di quel tempo (la
sede di Liebheer Italia, prima del 2004, era poco distante
da quella attuale). Oggi, 2020, sembra invece che i suoi
spazi stiano diventando insufficienti. In questi sedici anni
il volume di affari è cresciuto in modo considerevole. La
struttura ha avuto una buona risposta: arrivano clienti da
tutta Italia.
Da neonata, l’officina di Monfalcone si occupava della
sola sostituzione del materiale danneggiato. Non si facevano
né revisioni né ispezioni. Non si facevano controlli
non distruttivi sui mezzi. Come tutte le crescite, anche
quella di Liebherr Italia non si è protestata immune da
complessità e da difficoltà. Ma, in sedici anni, è maturata
sino a diventare l’eccelente realtà che è ora.
Quella di Liebherr Italia non è naturalmente una semplice
officina per fare il tagliando (o non solo), ma è una struttura
altamente specializzata per svolgere interventi di riparazione
e per la revisione completa delle macchine: dai
cilindri idraulici alla parte elettronica, dalla revisione degli
argani alle sostituzioni di qualsiasi parte importante, dal-
la revisione integrale del motore e a quella strutturale. Si
occupa di svolgere tutte le verifiche e i controlli non distruttivi
che possono essere fatti sul telaio e sulla costruzione
della macchina stessa, fino ad arrivare a collaudare
i mezzi così come vengono collaudati nel piazzale
degli stabilimenti in Germania. “Siamo in grado di riportare
a nuova vita macchine gravemente danneggiate o
persino macchine incidentate. Ci è successo più di una
volta. Riusciamo, a differenza di officine esterne, a operare
interventi alla radice: vale a dire a ricostruire un mezzo
a partire dal telaio nudo e crudo”, ci dice il responsabile
officina Luca Baldassi.
Tra i pochi in Italia
Le macchine vengono collaudate nel piazzale dell’officina,
una parte del quale (il banco prova) è dimensionato
per carichi eccezionali (Liebherr Italia collabora anche con
aziende esterne per i collaudi delle macchine nel caso
in cui ci sia la richiesta del cliente).
Non manca, nell’area esterna, un banco prova freni (uno
dei pochissimi in Italia) con carico fino a 18 t per asse, e
un banco prova tolleranze, dove si provano le testine e
tutta la parte assi, anche quello fino a 18 t con movimento
idraulico. Ci sono poi due fosse per poter lavorare dal basso,
con gli aspiratori per la raccolta d'olio e di gas, e due
carriponti, da 25 t più 5, per movimentare i carichi, un impianto
di lavaggio dotato di fosse per la raccolta dei liquidi
(c’è un sistema di filtraggio e di depurazione dell'acqua).
Una parte dello stabilimento ospita il locale per il lavaggio,
che è eseguito a caldo fino a 240 bar, dei bracci delle
gru. Dopo il lavaggio, i bracci sono riportati negli spazi
dell’officina per svolgere tutte le verifiche non distruttive
(liquidi penetranti e, se è il caso, magnetoscopia). Segue
l’accurata revisione di tutte le parti che devono essere revisionate
(perni, tappi di usura, ecc.).
Lo sfilo telescopico viene smontato e tutte le sue parti
vengono pulite, ingrassate e rimontate. Caso sintomatico
della cura con cui in Liebherr Italia svolgono i lavori è
proprio quello del montaggio del braccio: in officina dispongono
di un tecnico specializzato per svolgere questa
delicata operazione (se mal fatta, si rischia di avere
una rotazione o un impennamento del braccio).
Approccio totale
A Monfalcone le macchine hanno una seconda vita. Se
non si ha la facoltà di acquistare una macchina nuova o
revisionata, in Liebherr Italia è possibile fare un “fitting”
della propria gru contenendo i costi e decidendo, in accordo
con il personale Liebherr, dove sia più opportuno
andare a intervenire. Per addurre un esempio tra i molti
[8] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [9]

Attualità&Prodotti
Service
AREA ESTERNA
Non manca,
all’esterno della
struttura,
sull’esteso
piazzale
della sede
di Monfalcone,
un banco prova
freni e un banco
prova tolleranze.
E non manca
neppure una
nutrita batteria
di unità mobili
per l’assistenza
in cantiere.
possibili: se servisse un mezzo per fare molti chilometri
si andrebbe a investire nella parte bassa della macchina:
carro, motore, cambio, ecc.
Ci sono altre officine in Italia che lavorano con cura e competenza,
ma hanno, rispetto a quella di Liebherr Italia,
un approccio settoriale. Qualcuna è orientata a curare
di più il carro della macchina e il suo powertrain, mentre
altre fanno solo cilindri, ecc. Hanno eccellenze in alcuni
trattamenti, ma la sede italiana di Liebherr può coronarsi
come quella con l’approccio “totale” alla macchina. In
ogni modo, spesso i tecnici di Monfalcone vengono chiamati
dalle altre officine per terminare alcune lavorazioni.
C'è una collaborazione. L’obiettivo è che il cliente possa
lavorare con la macchina in assoluta sicurezza.
Lavoro di squadra
Sarebbe irrisolto il modo a cui guardare a quest’eccellenza
friulana di Liebherr se non si considerasse l’apporto corale
di chi in azienda lavora. Per farlo, ricorriamo alle parole
di Luca Baldassi: “Ci tengo a sottolineare che puntiamo
al lavoro in squadra. L’azienda ha a cuore che il proprio personale
collabori in modo intelligente a vantaggio del cliente.
In ultimo, vorrei sottolineare che cerchiamo di essere
un supporto ai clienti nell’affrontare il tema della sicurezza.
Non c’è solo la mera logica del guadagno, ma c’è anche
una ragione etica: trattiamo mezzi di sollevamento che
sono paragonabili, come tecnica applicata, a un elicottero.
Su un elicottero posso prevedere di non fare qualcosa?
Direi di no. Tra le mie funzioni c’è quella di far prevalere la
parte sicurezza su quella economica. Aspetto che sembra
scontato, ma non lo è.”
I TECNICI
Sono cinque
i tecnici
in officina.
L’obiettivo
è quello
di crescere
a fronte di un
costante
aumento del
volume
di interventi.
L’intervento tipo
Durante la nostra visita a Monfalcone abbiamo visto un’autogru
LTM 1060/2 dei Vigili del Fuoco di Trento affidata
alle cure dei tecnici dello stabilimento. I Vigili del Fuoco
si sono rivolti a Liebherr Italia per rimettere in ordine e in
sicurezza la propria macchina: operazione che può considerarsi
tipica. Il braccio dell’autogru è stato smontato,
sezionato e verificato in tutte le parti.
E poi lavato, riassemblato e provato con un simulatore.
Dal sistema di comando della gru si riescono a vedere e
regolare tutti i sensori, che siano di fine corsa, di lunghezza
e di angolo. La macchina ha fatto anche una verifica degli
argani: sono stati aperti, lavati e ispezionati.
Sono state sostituite le tenute e il freno. La LTM 1060/2
sarà di nuovo assemblata e, infine, dopo qualche settimana
di sosta in officina, sottoposta a collaudo e messa
in funzione in sicurezza.
[10] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [11]

Intervista
L’officina interna
che fa la differenza
Costruzioni ha intervistato il dottor Fabio Fenzi,
general manager di Liebherr Italia. La struttura,
che ospita l’azienda a Monfalcone, è unica in Italia
Come si caratterizza l’attività di Liebherr Italia?
La pienezza raggiunta dal nostro servizio è data dalla presenza,
nella nostra sede di Monfalcone, dell’officina interna.
Abbiamo investito per avere un'officina indipendente
che, avendo a che fare con un prodotto molto complesso
(il cui trattamento è soggetto a delle particolari restrizioni
indicate dalle leggi e dalla nostra pratica), ha un modo
di agire che può considerarsi come un insieme sistematico.
E questo è il nostro indubbio vantaggio rispetto ad altre
realtà: avere sia un’officina interna sia unità mobili”.
Quali sono i vantaggi di poter disporre di una struttura
dedicata all’assistenza di autogrù?
Innanzitutto, un’officina interna, quale la nostra, si fonda su
un’accurata formazione e conoscenza della macchine. Le
si conosce, ma, in più, si conosce il cliente e i problemi che
ha avuto in passato. Tutti questi aspetti ci permettono di
avere maggiormente sotto controllo i mezzi e di poter fare
una conseguente, puntuale diagnosi.
Quanto la Liebherr ci tenga al controllo del territorio e della
macchina è noto. Riusciamo, con sistemi molto evoluti,
a tenere traccia di tutto quanto accade alle macchine. E
questo è un plus importante. Quando un’autogrù arriva in
officina siamo in grado di verificarne la storia, a partire già
dal commerciale: se si è spostata dal cliente A al cliente B,
quando è stata venduta, ecc. Possiamo disporre di una nitida
carta d'identità della macchina.
E questo chiaramente dà, a mio parere, un vantaggio competitivo,
perché di fatto noi abbiamo davvero tutti gli elementi
per poter procedere con cognizione di causa.
Tra l’altro, il fatto stesso che l'officina sia Liebherr presuppone
un supporto diretto della fabbrica. Questo canale
diretto col produttore è decisivo. Qualche volta, ad esempio,
certi componenti non sono verificabili da noi, perché
non abbiamo i mezzi per farlo. Dobbiamo quindi indirizzarli
in fabbrica per una revisione più puntuale. Le faccio l'esempio
della ralla. In alcuni casi, per verificarla in modo adeguato,
va alla casa madre. Questo è il canale diretto più veloce
e controllato che il cliente possa avere. E passa
attraverso di noi.
E del tema ricambi originali cosa ci dice?
È naturale che noi possiamo disporne in modo più agevole.
Ci arrivano più velocemente e con maggiore fluidità,
mentre l’officina esterna fa più fatica ad averli. Non solo.
Capita non di rado che la stessa officina esterna ci chieda
l'appoggio per alcuni tipi di intervento e, a quel punto, non
esitiamo a fornirlo in sede di consulenza.
COPPIA VINCENTE Da sinistra, Luca Baldassi,
responsabile officina Liebherr Italia e Fabio Fenzi,
general manager Liebherr Italia.
Cerchiamo di mantenere una fattiva collaborazione anche
con le officine esterne, perché è nostro preciso interesse
che il cliente sia contento delle macchine Liebherr. Ma è
chiaro che il supporto diretto che noi siamo in grado di assicurare
è differente, perché si regola anche, oltre che su
tutte le convenienze prima indicate, sull’apporto dato dalla
competenza, certificata con ripetuti corsi in casa madre,
dei nostri tecnici. Sono tutte persone formate in fabbrica
con un addestramento molto specifico (in officina sono
cinque, ma vorremmo ulteriormente potenziare l’organico).
Con la nostra competenza abbiamo anche riparato
gru della concorrenza, su richiesta del cliente stesso.
Quale approccio avete nel gestire gli interventi?
Cerchiamo di risolvere il problema in loco. L'intervento in
officina è un piano C, perché tendiamo a far tenere la macchina
inoperosa per il tempo più breve possibile. Già quello
che sarebbe necessario per il trasferimento dal cantiere
all’officina creerebbe delle dilatazioni del fermo macchina.
E debbo dire, senza malcelata soddisfazione, che siamo
in grado di risolvere in cantiere il 90% dei problemi, con l’apporto
dei nostri tecnici. Gli step sono tre: si parte con un intenso
supporto telefonico, operato dai nostri tecnici dedicati,
per provare a risolvere il problema a distanza (piano
A). La casa madre ha inoltre da poco sviluppato un sistema
digitale di diagnosi da remoto. Nel caso in cui l’assistenza
da remoto si rivelasse non sufficiente segue il rapido
intervento in esterno di un altro nostro tecnico, (piano
B). Terza e ultima risorsa (piano C): si inoltra la proposta di
un intervento da farsi in officina. Di qui in poi si spazia su
tutte le varie possibilità da noi offerte al cliente.
[12] marzo 2020 Costruzioni

Attualità&Prodotti
Pompe autocarrate
4 ASSI
PER L’ITALIA
Testi di Matthieu Colombo
Driven by innovation. È il motto della Cifa che si è contraddistinta
per una storia fatta di ricerca, tenacia
e passione e che oggi punta su primati tecnologici,
soluzioni progettuali ed elettronica avanzata per incrementare
prestazioni, efficienza e sicurezza operativa in
cantiere. Al Samoter 2020 il costruttore di tradizione tricolore
esporrà tre macchine best seller in Italia.
Due autocarrate passe-partout
Per prima vi presentiamo la pompa autocarrata con braccio
da distribuzione da 42 metri in 5 sezioni battezzata
K42L della linea più tradizionale Steeltech. Il modello esposto
sarà dotato di gruppo pompante a circuito chiuso
HP1608EC con 160 metri cubi all’ora di produzione e 80
bar di pressione massima sul calcestruzzo, ma volendo è
anche disponibile in versione con gruppo da 180 metri cubi
all’ora. La novità più grande è il sistema di gestione della
EVOLUZIONE
ELETTRONICA
La classica B5RZ 42
è offerta con Smartronic
GOLD che include
il controllo di stabilità
dinamico.
Al Samoter vedremo più produttività e sicurezza
con un fine tuning all’elettronica delle autocarrate,
ma la star sarà la Magnum più performante
macchina Smartronic, ora in versione GOLD, ossia con
sistema di controllo stabilitàASC di ultima generazione e
software che regola il regime motore costantemente per
fornire sempre la potenza necessaria al gruppo pompante
in modo da ottimizzare i consumi a pari prestazioni.
La seconda macchina sarà una tecnologica pompa autocarrata
K47H Carbotech (lancio 2018) che si annuncia
come la pompa con il braccio più lungo e l’allestimento più
leggero presente sul mercato rientrando nei limiti delle
32 tonnellate su 4 assi. Stiamo parlando di un braccio in 5
sezioni con cinematismo RZ da 47 metri operativi.
Questo modello offre di serie il sistema di gestione elettronico
Smartronic GOLD, ma la K47H esposta monterà
l’opzionale Smartronic advanced, dotato delle ultime evoluzioni
in termini di sicurezza e l’ottimizzazione del lavoro:
funzione anti oscillazione del braccio e l’apertura/chiusura
automatica dello stesso.
IL JOLLY TUTTO ITALIANO
Il bestseller italiano Magnum
MK28L-5 padda a tubazioni
da 5 pollici di diametro
per affrontare cantieri sempre
più grandi.
CARBONIO La K47H esposta
al Samoter si farà osservare per
l’elettronica Smartronic advanced
con anti oscillazione del braccio
e chiusura/apertura automatiche.
L’autobetonpompa alza la voce
Ci sarà infine anche un’italianissima autobetonpompa
Magnum MK28L-5. Come si evince dal nome, si tratta di
una nuova versione dotata di tubazione da 5 pollici invece
dei consueti 4. Questa differenza consente di ridurre significativamente
le usure della tubazione del calcestruzzo
rendendola adeguata anche a getti e cantieri di dimensioni
medie, anche grazie al gruppo pompante PB808 da
80 metri cubi/ora e 80 bar di pressione massima sul calcestruzzo
per gestire sia getti quantitativamente impegnativi,
sia con calcestruzzi speciali e addittivati che richiedono
pressioni di pompaggio piùelevate della norma.
Le novità lasciano intendere come il costruttore prosegua
nell’aggiornamento costante di ogni linea di prodotto in
modo da rispondere sempre meglio alle esigenze dei cantieri
e ha sviluppato accorgimenti e opzioni in tal senso
anche per le autobetonpompe: nel 2020 sono disponibili
le coperture della tramoggia che consentono di evitare
fuoriuscite del calcestruzzo in tramoggia durante il trasporto
su strada. La macchina esposta avràanche altre
due opzioni con un forte impatto sulla operatività quotidiana:
i grandi portatubi in alluminio laterali e la valvola
pneumatica di intercettazione calcestruzzo sul gommone
terminale.
Sul fronte dei sistemi di gestione elettronici il sistema LSC
(Light Stability Control) che controlla la corretta stabilizzazione
della pompa èdisponibile la versione advanced che
consente il pompaggio fronte cabina anche quando gli stabilizzatori
non possono essere aperti completamente.
“Negli ultimi tre anni, Cifa ha registrato una grande crescita
in termini economici-finanziari, commerciali e industriali
- ha dichiarato Marco Polastri, direttore sales, aftersales
e marketing di Cifa - . Nel 2019, le vendite nel
mercato UE hanno rappresentato circa il 60% e l’obiettivo
per il futuro è senza dubbio incrementare la presenza
sui mercati extra Europa”.
[14] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [15]

Attualità&Prodotti
Eventi
Il Saie di Bologna pensa in positivo
La nuova edizione di SAIE Bologna
in programma ad ottobre, riparte
da tre pilastri fondamentali per la ripresa
del mercato delle costruzioni:
edilizia, progettazione e impianti
Numeri che aprono
uno spiraglio di
speranza al
mercato delle costruzioni.
Se ne parla in vista della
nuova edizione di SAIE
Nel 2019
il settore
ha registrato
una crescita
del 2,3%
rispetto
al 2018.
articolerà in quattro
macro aree:
Progettazione e
Digitalizzazione, Edilizia,
Impianti, Servizi. Ognuna
di queste risponderà in
Presidente di
Federcostruzioni -.
Mancano però la
certezza sulla continuità
dei provvedimenti e una
disciplina omogenea che
ne semplifichi e velocizzi
l'attuazione.
A tal proposito,
Federcostruzioni ha
presentato una serie di
proposte alle istituzioni
per aiutare il settore, che
sull’ottimizzazione dei
costi di realizzazione,
gestione e manutenzione
di tutti gli edifici. Si tratta
di un concetto
importante per il futuro
della filiera e che sarà,
insieme all’innovazione
tecnologica, grande
protagonista della nuova
edizione di SAIE. I primi
dati pervenuti indicano
che la filiera delle
Associazioni
Aria di confronto
La multinazionale cinese
Sany diventa socio
aggregato di Unacea, la
nuova associazione delle
aziende di macchine e
attrezzature per le costruzioni.
Sany ha sviluppato prodotti
dedicati al mercato europeo
nel settore delle macchine per
il calcestruzzo, anche grazie
all’acquisizione di Putzmeister
nel 2012 e negli ultimi anni ha
variato un pò il suo operato,
ampliando la gamma alle
macchine per il movimento
terra e alle gru portuali.
“A livello europeo, e con una
particolare attenzione per
l'Italia, SANY è una realtà in
crescita ed è quindi
fondamentale essere presente,
oltre che sul mercato, anche
nelle realtà associative
nazionali - ha dichiarato Guido
Peveri, direttore vendite
dell’azienda. - Entriamo in
Unacea per confrontarci più
attivamente sui temi nazionali
con gli altri attori del settore”.
www.sanyglobal.com
Bologna che si terrà dal
21 al 24 ottobre 2020
presso BolognaFiere.
Una manifestazione
completamente
rinnovata che riparte dai
tre pilastri del mondo
delle costruzioni: edilizia,
progettazione, impianti.
Un’occasione, inoltre, per
venire incontro alle
esigenze dei
professionisti del settore
e di sostenere il loro
percorso di ripresa
economica. La fiera si
modo concreto alle
esigenze degli operatori,
mettendo a disposizione
dei visitatori un’accurata
parte espositiva e attività
formative caratterizzate
da dimostrazioni,
workshop e convegni.
"Negli anni i governi che
si sono avvicendati
hanno istituito più
strumenti per sostenere
la riqualificazione del
patrimonio immobiliare
italiano - commenta
Federica Brancaccio,
riguardano il comparto
del residenziale pubblico.
Le evoluzioni avvenute
nel mondo delle
costruzioni hanno posto
l’accento
sull’integrazione edificioimpianto.
Secondo le
nuove norme
sull’efficientamento
energetico, infatti, ogni
elemento costruito deve
essere visto in maniera
integrata per creare un
processo fluido e senza
interruzioni, con impatto
costruzioni, cresce, ma
con percentuali ancora
limitate e dinamiche
diverse per comparto
dell’Edilizia e per settore
industriale. Nel 2019 il
settore ha registrato una
crescita del 2,3% rispetto
il 2018. Un settore
rilevante per l'economia
del Paese, che vede
quasi 736.700 imprese
attive e che occupa
1.490.000 persone (dato
primi 9 mesi 2018).
saiebologna.it
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[16] marzo 2020 Costruzioni
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Attualità&Prodotti
Motori
Un accordo
decennale
Aziende
Un nuovo battesimo
PPC Italia di Casola
Valsenio (Ravenna),
cambia nome e
diventa Saint-Gobain Italia.
La società opera nel
settore delle costruzioni
con marchi noti quali
Gyproc (sistemi a secco in
cartongesso, intonaci e
rasanti a base gesso),
Isover (isolanti per
l’edilizia,
impermeabilizzanti),
Weber (sistemi a base
premiscelati per varie
applicazioni quali ad
esempio cappotto e
soluzioni per la facciata,
intonaci e rasanti, pitture,
impermeabilizzanti,
massetti, colle) e Ecophon
(controsoffitti acustici ed
estetici in lana minerale).
“Il nuovo nome è in linea
con la strategia volta a
rafforzare l’univocità
dell’azienda come leader
nell’edilizia sostenibile,
grazie al riconoscimento
di cui godono sul mercato
i nostri marchi
commerciali. Vogliamo
instaurare un legame
stretto con il consumatore
finale, che abita gli edifici
nei quali vengono
impiegate le nostre
[18] marzo 2020 Costruzioni
Saint Gobain si propone come polo
tecnologico di riferimento per il mercato
delle costruzioni anche grazie ai già noti
marchi commerciali dell’azienda
soluzioni con l’obiettivo
che tutti apprezzino la
qualità dei luoghi ottenuta
grazie alle soluzioni Saint-
Gobain”, spiega Gaetano
Terrasini, Amministratore
Delegato della società.
SAINT-GOBAIN ITALIA si
propone come polo
tecnologico di riferimento
per il mercato delle
costruzioni, grazie ad un
approccio integrato di
sistemi e soluzioni
multimateriali prodotti per
il 90% in Italia, e ad
un’attenzione particolare ai
Un prodotto
su quattro
Saint-Gobain
non esisteva
cinque anni fa.
temi del comfort termoacustico,
risparmio
energetico, sicurezza, e
qualità dell’aria. L’80% dei
prodotti dell’offerta globale
di Saint-Gobain è
realizzato con materiali
riciclati. “L’obiettivo dei
nostri edifici Multi Comfort
è creare ambienti che
rispettino tutti i criteri di
sostenibilità, performance
e qualità per il benessere
di chi abita l’edificio, che
sia una casa, un ospedale,
una scuola”, sottolinea
Terrasini. In poche parole:
godere della temperatura
ideale, di una buona
acustica e di una
adeguata quantità di luce,
prestando attenzione
verso l’estetica. Il Gruppo
Saint-Gobain risulta per
il settimo anno
consecutivo tra le prime
100 realtà più innovative al
mondo, secondo la
classifica Top 100 Global
Innovator di Clarivate
Analytics.
Gli investimenti in
Ricerca&Sviluppo, con ben
otto centri nel mondo e
partnership con Università
e laboratori internazionali,
consentono un continuo e
proficuo percorso di
sviluppo tecnologico.
1 prodotto su 4 venduto
oggi da Saint-Gobain non
esisteva 5 anni fa e circa il
30% del fatturato deriva
dai sistemi e dalle
soluzioni per il risparmio
energetico e per la
protezione ambientale.
In Italia, Saint-Gobain
conta 24 siti produttivi
dove operano oltre 2.100
dipendenti e realizza 712
milioni di euro di giro
d’affari 2018.
www.saint-gobain.it
Vieni a trovarci
al SaMoTer.
Padiglione: 9
Stand: C11 – C12
Scania ha firmato un accordo con il
produttore sudcoreano di macchine edili
Doosan Infracore per la fornitura su base
continuativa di motori.
La loro collaborazione è iniziata nel 2010, e
l’azienda svedese è stata da sempre un
affidabile fornitore di motori per DOOSAN per le
sue diverse tipologie di macchine pesanti nel
settore delle costruzioni.
ALL IT TAKES !
Tutti prodotti e servizi su www.wackerneuson.com
“Noi di SCANIA siamo orgogliosi della continua
fiducia che Doosan ripone nei nostri motori” -
ha commentato Joel Granath, Senior Vice
President, Scania Engines. - "La nostra
collaborazione si è gradualmente evoluta e
continua a basarsi sull’obiettivo comune di
garantire i massimi livelli di eccellenza”.
www.scania.com
www.doosaninfracore.com

Aziende
Nuovo e super operativo
Un nuovo centro di
distribuzione DOMETIC è
stato inaugurato in
Germania, a Emsdetten. Il sito è di
14.000 m 2 ed è il risultato di un
ampliamento di quello già esistente
nella stessa regione. Si tratta di un
magazzino alto 13 m con 18.250
posti pallet. La nuova struttura è
stata progettata per rispondere alle
esigenze del mercato, fornendo
allo stesso tempo un ambiente di
lavoro più sano e sicuro. Tra l’altro,
rispetta i requisiti di sostenibilità. Il
nuovo padiglione è stato
equipaggiato con illuminazione
LED a risparmio energetico,
l’impianto di riscaldamento è
moderno ed efficiente. Il tetto è
ricoperto di pannelli solari che
consentono un’alimentazione
elettrica green-friendly.
“Stiamo costruendo
un’infrastruttura che ci
aiuterà a crescere con
efficienza grazie a mezzi
tecnici adeguati a un mercato
in trasformazione. È bello
poter fornire un ottimo
ambiente di lavoro per il
nostro sviluppo commerciale
nella regione”, riferisce Peter
Kruk, Presidente Dometic
EMEA. Il magazzino sarà a breve in
funzione e potrà gestire ordini del
valore di 400 milioni di euro ogni
anno. Grazie all’ampliata capacità
di stoccaggio e distribuzione,
l’azienda è perfettamente in grado
di supportare la crescita nei
mercati costruttori e aftermarket,
gestendo un’ampia gamma di
SCELTA INCONFONDIBILE
www.olmark.com
&
L’accoppiata utile per tutti
prodotti come frigo portatili,
telecamere di retromarcia,
attrezzature per officine, verande e
climatizzatori. Dometic ha da poco
ricevuto un importante
riconoscimento “Best Brand 2020”,
premio conferito alla fiera CMT di
Stoccarda.
www.dometic.com
Normative
Eccezionale veramente
a cura di Marco Colombo
In collaborazione con
Con circolare del 29
Novembre 2019, la
Direzione Centrale
Polizia Stradale del
ministero dell’Interno ha
trasmesso ai suoi uffici
territoriali l’ultimo
chiarimento Anas del 17
Ottobre 2019 in ordine
alla comunicazione del
preavviso di transito e
all’annotazione della data
e dell’ora di inizio e fine
viaggio. Con l’occasione,
Annotare data e ora di inizio e fine viaggio
è fondamentale per non incorrere
in sanzioni. Soprattutto ove previsto
il pagamento dell’indennizzo di usura
sempre la Direzione
Centrale ha evidenziato le
conseguenze sotto il
profilo sanzionatorio
legate al mancato
svolgimento delle
predette formalità. In
particolare, per le
autorizzazioni di tipo
‘singole’ e ‘multiple’, dalla
lettura combinata dei
commi 10 e 12
dell’articolo 16 del
Regolamento di
FUORI SAGOMA In caso di eccedenza di sagoma
le sanzioni sono più lievi. Si entra, infatti, nel campo
di una prescrizione secondaria.
esecuzione del Codice
Stradale, risulta che la più
grave sanzione prevista
dal comma 18
dell’articolo 10 del Codice
della Strada - assenza di
autorizzazione - scatta
solo per la mancata
annotazione della data e
dell’ora di inizio e fine
viaggio, purché sia
obbligatorio il pagamento
dell’indennizzo di usura.
Diversamente, quando
l’autorizzazione preveda
l’annotazione di queste
informazioni ma il
trasporto eccezionale
non richieda il
pagamento del suddetto
indennizzo - trattandosi
di una semplice
eccedenza di sagoma - la
loro mancanza comporta
le più lievi sanzioni del
comma 19 dell’articolo
10: mancato rispetto di
una prescrizione
secondaria
dell’autorizzazione,
punita con una sanzione
pecuniaria da 159 a 642
euro, che si applicano
anche all’omessa
comunicazione del
preavviso di transito
(sempre se prescritta
nell’autorizzazione ).
Per le autorizzazioni di
tipo ‘periodiche’, la
mancata annotazione
della data di inizio/ fine
viaggio e la mancata
comunicazione del
preavviso di transito,
quando richiesto dall’ente
gestore della strada,
sono anch’esse
sanzionate ai sensi del
comma 19, articolo 10
del Codice Stradale. Il
Ministero ha ricordato
che in aggiunta
all’obbligo di annotazione
del viaggio previsto per le
autorizzazioni singole e
multiple, gli enti gestori
possono comunque
imporre delle prescrizioni
nei titoli autorizzativi
rilasciati, per tutelare il
patrimonio stradale e la
sicurezza della
circolazione.
Costruzioni marzo 2020 [21]

Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
WALKAROUND
Testi e foto dei dettagli di Matthieu Colombo
VOLVO EC200E NL
Peso operativo 21,30 t
Motore Volvo D4J Stage V
Potenza netta 115 kW

WALKAROUND di
Volvo EC200E NL
Se non lavorate in condizioni davvero estreme
il nuovo EC200E NL potrebbe essere la ricetta
ideale per incrementare la vostra efficienza.
Il nuovo Volvo si annuncia “entry level”
ma offre tantissima sostanza a costi contenuti
1
Ha le spalle larghe dell’EC220E
ma con costi di gestione e consumi
ben più contenuti. Colma un vuoto
in gamma importante e piacerà
molto in tutta Europa
4
Eco mode incisivo e non invasivo.
Riduce il regime motore
e interviene sull’idraulica tagliando
i trafilamenti in rotazione e in caso
di sovraccarico. Attivo all’avvio
2
L’idraulica con componenti
di comprovata qualità, realizzati
espressamente per Volvo,
ha nella gestione elettronica il punto
di forza. Prestazioni ed efficienza
5
L’operatore può scegliere tra 10
differenti livelli di potenza, di cui
6 con Eco mode automatico, e tre
step di reattività dell’idraulica.
Si trova sempre il giusto equilibrio
7
Cabina ai vertici della categoria
per comfort, ergonomia, pressione
acustica interna (69 dBA)
e impianto di climatizzazione.
Accesso in cabina molto curato
9
Nuovo accesso alla torretta non
più frontale ma laterale, parapetti
pieghevoli rapidamente per
trasporto e 2 telecamere di serie.
Videocontrollo birdview disponibile
3
Motore con la cilindrata più bassa
della categoria, ma potente e con
coppia robusta. Stage V che non
richiede particolari attenzioni
all’operatore, se non urea di qualità
6
Braccio indicato per scavo,
movimentazione e martello, rifinito
molto bene e ricco di dettagli
in fusione. È disponibile anche
la versione con braccio triplice
8
Impianto elettrico ed elettronico
realizzati a regola d’arte per
disposizione, qualità di cablaggi
e connettori (IP69). Monitoraggio
da remoto con Care Track
10
Pesa ben più delle 20 t prospettate
dalla sigla. Se non serve un sistema
d'aiuto allo scavo o non si nutre
un nostalgico legame ai motori sei
cilindri... È un acquisto intelligente
[24] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [25]

Volvo EC200E NL
SCEGLIETE L’EC220E SE VOLETE
• Co-Pilot, Dig Assist 2D-3D
• Motore 6 cilindri
• Struttura braccio heavy duty
RESTYLING DI SICUREZZA
Volvo CE copia dall’auto
e, come avvenuto sulle
pale gommate, introduce
delle evoluzioni
di mezza stagione senza
cambiare Serie.
Sui nuovi escavatori
Serie E Stage V
debuttano il rassicurante
accesso laterale alla
torretta, una zavorra dal
design più aggressivo
e nuove grafiche.
HA I CILINDRI
DEL 220
L’EC200E
condivide tutti
i cilindri con
l’EC220E.
BRACCIO GENERAL
PURPOSE E TRIPLICE
Nelle geometrie
il braccio è identico
a quello dell’EC220E
che però monta di serie
elementi con lamiere più
spesse, adatte a utilizzi
veramente estremi.
Il braccio dell’EC200E
è robusto, ha molti dettagli
in fusione ed è ottimo
per scavo e martello.
UNA CABINA AL TOP
DELLA CATEGORIA
La cabina pressurizzata
è identica a quella dei fratelli
maggiori e la qualità percepita
è molto elevata. Il monitor lcd
permette di accedere
a impostazioni e menù completi.
Sull’EC200E non sono disponibili
da fabbrica i sistemi di ausilio allo
scavo Dig-Assist 2D o 3D.
Si possono richiedere la griglia
frontale e quella superiore FOPS.
DOWNSIZING
BEN RIUSCITO
Per offrire la massima
efficienza, l’EC200E
monta il 4 cilindri turbo
D4J Stage V da 115 kW
a 2.000 giri/min.
È il motore con
la cilindrata più bassa
della categoria,
ma ha una bella
coppia: 618 Nm
a 1.700 giri/min.
Con l’EC220E si passa
al 6 cilindri.
21.304 KG DICHIARATI,
23.900 KG DI TARGHETTA
...in configurazione con
monobraccio, avambraccio
da 2.500 mm e carro NL.
La base della torretta
è uguale al 220 in termini
di disegno e spessore
lamiera.
Per colmare l’offerta tra l’EC180E e l’EC220E,
Volvo introduce il nuovo EC200E ottenuto calando
un 4 cilindri Stage V sotto al cofano del fratello
maggiore e studiando una gestione elettronica
integrata. Calano i consumi e i costi di gestione
Il Volvo che mancava
[26] marzo 2020 Costruzioni
STESSA RALLA
E STESSO SOTTOCARRO
Le componenti sono
le stesse dell’EC220E. Impercettibili
le differenze in termini di coppia
di rotazione e traslazione.
*Nota: macchina NL, mono con penetratore da 2.500 mm, raggio 4,5 m, altezza 0 m.
EC200E NL VS EC220E NL
• PESO OPERATIVO DICHIARATO 19,9-24,6 T 20,6-25,8 T
• MOTORE VOLVO (STAGE V) D4J DA 115 KW D6J DA 129 KW
• CILINDRATA (CILINDRI) 4,04 (4) 5,7 (6)
• PORTATA IDRAULICA MASSIMA 2X200 LITRI/MIN 2X207 LITRI/MIN
• FORZA DI STRAPPO (MONO, AVAMBRACCIO 2.500 MM) 14.900 DAN 14.900 DAN
• FORZA DI PENETRAZIONE (MONO, AVAMB. 2.500 MM) 12.800 DAN 11.000 DAN
• FORZA DI TRASLAZIONE 17.800 DAN 18.300 DAN
• CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO* 6.600 KG 6.560 KG

Volvo EC200E NL
Elettronica vincente
L’impianto dell’EC200E ha un distributore
a centro aperto, ma con controllo delle
pompe positivo grazie alla gestione
elettronica. Con la modalità Eco,
compatibile con i livelli di potenza G e H,
si tagliano gli eccessi di portata in rotazione
e in condizioni di sovraccarico
INTELLIGENZA PROATTIVA I nuovi escavatori
Volvo Serie E riprendono essenzialmente
le collaudate componenti idrauliche
dei modelli Serie D. A fare la differenza,
ottimizzando portate e pressioni, sono
i nuovi parametri della gestione elettronica
che ottimizzano l’efficienza della pompa.
Su le prestazioni, giù i consumi.
2 POMPE KAWASAKI A CILINDRATA VARIABILE DA 200 LITRI/MIN
3 REATTIVITÀ
Dal monitor
l’operatore può
selezionare tre
modalità
di risposta
dell’impianto
idraulico: Active,
Normal e Soft.
Questa
regolazione
permette
di unire
controllo
e massima
produttività.
Distributore a centro aperto ma con positive control elettronico
L’ECO MODE RIDUCE I TRAFILAMENTI
Attivando la funzione ECO Mode,
l’avvio della rotazione è gestito
elettronicamente e permette
notevoli economie di carburante.
In sostanza una centralina
regola il flusso della pompa
in modo che una valvola by-pass
montata sulla linea di mandata
al motore di rotazione limiti
i trafilamenti in fase di avvio.
Nei grafici a destra l’ascisse
è il tempo e l’ordinata la portata
d’olio; la parte blu evidenzia l’olio
necessario alla rotazione
e quella rosa quella in eccesso,
che si riduce notevolmente.
Inoltre, quando l’elettronica
rileva una sovrapressione,
l’eccesso di portata viene
tagliato dalla valvola di by-pass.
WALKAROUND
MOVIMENTI SIMULTANEI, IL RITMO AUMENTA
Come sull’EC220E, il movimento
contemporaneo e progressivo
di sollevamento braccio e rotazione
torretta velocizza i cicli di lavoro.
L’opzione braccio flottante semplifica
le operazioni di livellamento “grading”
gestendo in simultanea il sollevamento
braccio e il richiamo del penetratore.
FILTRO OLIO
MOTORE
REMOTO
Nel vano pompe
non ci sono filtri
dell’olio idraulico,
ma soltanto
due per il gasolio
(con segnalatore
e spurgo)
e olio motore.
Escavatore tradizionale
EC200E Eco Mode
SEMPRE ECO COMPATIBILI
La funzione Eco si può
attivare e resta inserita
selezionando le modalità
G e H. In Fine mode
i trafilamenti sono limitati
in automatico. Attivando
la modalità Power
l’Eco si disattiva.
JOYSTICK
ELETTRICI
Tutta l’idraulica
è gestita
elettronicamente.
Elettro valvole
solenoidi
proporzionali
di pilotaggio
pompe
P2
P1
Sensori
d’inclinazione dei
piatti per la gestione
elettronica
delle pompe
Alla base del serbatoio
è presente un sensore
della temperatura dell’olio
idraulico. Più in alto
un indicatore ottico
di livello.
FLUSSAGGIO DEI COMPONENTI
I componenti idraulici
dell’EC200E, incluso
il serbatoio dell’olio,
sono soggetti a un lavaggio
dinamico prima di essere
assemblati sulla
macchina.
Questo scongiura
il circolare
di micro particelle
metalliche
al primo avvio
e incrementa
l’affidabilità nel
tempo.
Costruzioni marzo 2020 [29]

WALKAROUND di
Scarico rivestito per ottimizzare
il post trattamento (temperatura)
Turbina a geometria fissa
con wastegate
Common rail da 190 MPa
1
115 KW A 2.000 GIRI/MIN
Il D4J privilegia
longevità ed emissioni
sonore contenute.
La velocità media del
pistone è di 8,4 m/s.
SCR
ASC
2
618 NM A 1.700 GIRI/MIN
La curva di coppia
del motore termico
è pensata in modo
specifico per
supportare il carico
idraulico nelle differenti
modalità operative.
Pipe AdBlue ® mixer
Iniettore urea
Volvo EC200E NL
Downsizing
riuscito
Il D4J non è un motore fatto al risparmio,
ma un vero concentrato di tecnologie ultra
collaudate. La potenza non manca
PIÙ RIGIDITÀ, POTENZA E SILENZIO
I monoblocco dei motori Volvo
di generazione J hanno una
rigidità superiore rispetto
a quelli precedenti. La rigidità
trasversale della fusione
è mediamente superiore del
25% e verticalmente del 32%.
Il motore D4J supporta meglio
la coppia motrice ai bassi regimi,
vibra meno e abbassa
le emissioni sonore.
PREVIENE
INTASAMENTI
Filtro d’aspirazione
aria a triplo stadio
e sensori
d’intasamento
e temperatura.
Migliore è l’aria,
migliore
è la combustione.
LA GIUSTA TEMPERATURA
Un intercooler aria-aria incrementa
l’efficienza del turbo, ma il flusso
è regolato da una valvola elettronica
(come per il ricircolo Egr).
Vaso d’espansione più alto
di testata motore e radiatori
Coppa dell’olio profonda
Inclinazione massima di 35°
3
AFFIDABILE COME IL SEI
Il motore D4J Stage V
deriva dal noto sei
cilindri della casa con
cui condivide la corsa
di 126 mm, ma non
l’alesaggio che passa
da 98 a 101 mm.
UREA NO PROBLEM
L’impianto di gestione
dell’urea è un altro
collaudato (in applicazioni
movimento terra) Bosch
Denoxtronic 2.2 che
esegue lo spurgo
in automatico per evitare
la formazione di cristalli
alle temperature
più estreme. L’iniezione
d’urea avviene all’inizio
del “pipe mixer” per
favorire la riduzione
catalitica selettiva.
DOC
Rigenerazione al tagliando
Pipe AdBlue ® mixer
SEGNALA
IN CABINA
Il secondo
filtro del
gasolio con
vasca
trasparente
e spurgo
ha un sensore
che rileva
la presenza
di acqua
e la segnala
a monitor
in cabina prima
che sia troppo
tardi.
DPF
STAGE V SENZA PENSIERI
Le emissioni allo scarico
sono abbattute da un post
trattamento formato
in sequenza da Doc, Dpf
a rigenerazione passiva,
iniezioni di AdBlue ® ,
condotto di miscelazione,
nuovo modulo Scr e sistema
Asc per neutralizzare
gli eccessi di ammonia.
Il sistema richiede
rigenerazioni attive
periodiche ogni 500 ore,
che si fanno ai tagliandi.
PARATIA TERMICA Il vano delle
pompe idrauliche e quello motore
con relativo scarico sono separati
in modo chirurgico. Una curata
gestione del calore assicura
un funzionamento ottimale
del sistema di post trattamento.
Costruzioni marzo 2020 [31]

Intercooler aria aria del turbo
F
Condensatore
clima
Olio idraulico
PARTI IN FUSIONE
F Il braccio General
Purpose dell’EC200E
ha gli stessi rinforzi in fusione
dell’HD montato dal 220.
Di serie anche la protezione
interna del bilanciere.
F
Refrigerante
motore
F
BASE TORRETTA DEL 220
La struttura dell’EC200E
è quella del fratello maggiore.
F
Volvo EC200E NL
Dettaglio della frizione viscosa
Lo stacca batterie ha una spia rossa
che diventa verde al termine dello
spurgo dell’impianto dell’urea
Confermate le cofanature
con griglie avvitate
e blocco automatico
in apertura
VALVOLE ECOLOGICHE Alla base
degli scambiatori (tra loro separati
e non saldati) ci sono valvole con
rilascio progressivo del liquido
“a vite”. Per rimuovere la micro griglia
va rimosso il cofano superiore.
Efficiente frizione viscosa
VENTOLA ASPIRANTE La ventola plastica a 9 pale è aspirante
e azionata tramite frizione viscosa. Di fatto, non
è costantemente trascinata dalla cinghia dei servizi,
ma soltanto quando i sensori di temperatura di intercooler,
olio idraulico e olio motore lo richiedono. In questo modo
è assorbita meno potenza e calano i consumi di carburante.
Valvole contropressione
Disponibile
anche triplice
UNO “STANDARD” DI QUALITÀ ELEVATA
Volvo presenta l’EC200E come
macchina dedicata al classico cantiere,
allo scavo, all’utilizzo con martello.
Oltre al monobraccio è disponibile
quello posizionatore. Rispetto
ai 4 avambracci previsti per il 220,
il 200 è offerto con il 2.500 o il 2.900 mm.
UN TRIPLICE
DA 22.200 KG
Sulla bilancia
il braccio triplice
pesa 718 Kg in più
del mono a cui
va aggiunto il peso
del cilindro
posizionatore
e qualche litro d’olio
idraulico...
Filtro linea ritorno
Ottima legenda fusibili
Impianto curatissimo
PENSATO PER DURARE NEL TEMPO L’impianto
elettrico/elettonico dei Volvo Serie E è realizzato
a regola d’arte con fascette apri e chiudi,
cavi protetti da corrugati fissati con intelligenza
e connessioni IP69, resistenti al lavaggio con solventi
in pressione. Nessuna pericolosa fascetta tagliata!
CENTRALINE VENTILATE E BEN ACCESSIBILI
CARETRACK Il sistema
Volvo di localizzazione
gps e trasmissione dati gprs
è parte dell’allestimento di serie
e permette di monitorare da remoto
una macchina o un’intera flotta.
La centralina è protetta in cabina,
alle spalle dell’operatore.
LINEA MARTELLO DI SERIE...
...con tanto di filtro sul ritorno
e valvola di contropressione.
A richiesta è disponibile anche
un secondo filtro sul ritorno
della linea ausiliaria.
HA IL SOTTOCARRO DELL’EC220E - 2 GUIDE CINGOLO DI SERIE E RULLI EP LUBRIFICATI A VITA
[32] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [33]

Volvo EC200E NL
10 livelli di potenza
I
F
G
H
P
IDLE due i livelli di regime minimo.
Per lavori di grande precisione
FINE per lavori di fino che richiedono potenza
come il sollevamento (2 livelli)
GENERAL miglior compromesso tra produttività
e consumi (4 livelli). Da 1.680 a 1.830 giri/min
HEAVY per una produttività elevata
POWER 10% di potenza in più.
Oltre, il boost da 10 secondi
ECO All’avvio la modalità Eco si inserisce
automaticamente e interviene su idraulica
e regime motore. L’unica modalità
in cui si disattiva è la Power max.
3 TIPI
DI RISPOSTA
L’operatore
può selezionare
tre modalità
di risposta
dell’idraulica:
Active, Normal
e Soft.
DISPONIBILE ANCHE CON BIRDVIEW Oltre alle
due telecamere obbligatorie da normativa,
sull’EC20E si possono avere anche
la laterale sinistra e la frontale che
permettono anche la visualizzazione
a volo d’uccello della macchina. Sul monitor
restano sempre visibili le spie d’allarme.
PRATICA
TRADIZIONE
La consolle dei
Volvo non rinuncia
alle praticissime
pulsantiere per
attivare la maggior
parte delle funzioni.
Una scelta ottima
per funzionalità
e sicurezza.
CHIAVE PIÙ CODICE
La chiave tradizionale
è considerata da Volvo
affidabile (no transponder).
È però possibile impostare
un codice d’avvio a 4 cifre.
SCHERMATA DI BASE
Molti dati, ma ben leggibili.
Temperatura motore, livelli
gasolio e urea, ora, livelli
di potenza, climatizzatore
e spie d’emergenza.
NAVIGAZIONE INTUITIVA
I menù sono organizzati
in modo razionale
e si sfogliano rapidamente sin
dalla prima volta. Un bel
valore aggiunto per il noleggio.
PRESSIONE OLIO MOTORE
Spesso si fa affidamento
alla sola spia dell’olio.
Un indicatore a barra come
questo può essere prezioso
per prevenire danni.
CONSUMI A VISTA
La macchina memorizza
il consumo medio e permette
di visualizzare quello
istantaneo. C’è l’indicatore
di temperatura esterna.
TRASPARENTE
Per semplificare la vita
e la diagnosi da remoto,
il sistema Volvo non
ha segreti e segnala
anomalie a chiare lettere.
CONTO ALLA ROVESCIA
Gli intervalli di manutenzione
principali sono a sistema
e vengono aggiornati
in fase di manutenzione
ufficiale della macchina.
PERSONALIZZABILI
Si possono regolare anche
gli intervalli di controlli
di ordinaria manutenzione
come la verifica di impurità
nel filtro gasolio.
COME LE AUTO
Si misura il livello dell’olio
motore dalla cabina, così
come si può verificare
l’intasamento allo scarico.
TEMPERATURA IDRAULICO
Pratico anche l’indicatore
a barra della temperatura
dell’olio idraulico. Si possono
prevenire surriscaldamenti.
20 ATTREZZATURE
Il sistema registra le ore
di ognuna delle 20
attrezzature memorizzabili
con portata e pressione.
REATTIVITÀ IDRAULICA
Oltre ai livelli di potenza,
l’operatore può impostare
tre diversi tipi di reattività
dell’impianto idraulico.
IDRAULICA AL PASSO
La diagnostica è totalmente
integrata e unisce
le scadenze di ogni elemento.
Anche degli accessori.
MOLTEPLICI
Il menù delle impostazioni
permette regolazioni di fino
come, la pressione
di sovraccarico limite.
ACCESSORI IN MEMORIA
Gli accessori si possono
battezzare con caratteri
alfanumerici in modo che
ogni operatore li identifichi.
JOYSTICK O PULSANTE
Per utilizzare i differenti
accessori e funzionalità
multiple è possibile scegliere
la tipologia di comando.
[34] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [35]

WALKAROUND
Volvo EC200E NL
Grande tergicristallo a pantografo
BELLA ED ERGONOMICA
La chiave dell’EC200E apre tutte
le serrature della macchina e si impugna
bene anche se si hanno mani grandi.
LED DI SERIE
I fari standard
sono cinque.
Due sopra
cabina, due
a lato del
monoblocco
e uno sulla base
torretta.
Qualità che si vede
SPAZIO, ERGONOMIA E MATERIALI Solitamente le cabine
più curate in termini di finiture sono made in Italy. In questo
caso, però, non è così. I progettisti Volvo hanno lavorato
molto bene, oltre 10 anni fa, e ora vivono di rendita
migliorando passo passo un progetto ben fatto. Diverse
le scelte innovative. Le dimensioni premiano gli alti di statura.
CLIMA POTENTE E MODULABILE L’impianto
di climatizzazione automatica
dell’EC200E merita attenzione.
Prima di tutto lavora in concerto con una
cabina pressurizzata con una copertura
plastica del tetto che isola da caldo
e freddo. Alla spalle dell’operatore trova
poi spazio un impianto da 29.000 BTU
di potenza che lavora in base
all’orientamento dell’irraggiamento solare
e diffonde l’aria nell’abitacolo con ben
14 bocchette di cui 12 orientabili a 360°.
È uno dei migliori impianti della categoria.
LO SPAZIO NON MANCA
Le misure interne sono quelle dell’EC300E.
Il tappetino fa un cuscinetto d’aria con la
lamiera creando un effetto ammortizzante.
SOLO
69 dB(A)
IN CABINA
AMMORTIZZA!
Il corrimano
di destra è fissato
solo al pavimento
e accompagna
la porta in apertura.
Quando non
si è in piano non
si sente il peso della
maxi porta.
Cintura riavvolgibile con pretensionatore
NIENTE
CONTORSIONI
Estrarre la parte
bassa del
parabrezza
è sempre
un’operazione
delicata.
Nel Volvo non
si ripone dietro
ma nella vicina
porta
e in posizione
ben protetta.
670 mm
CORRIMANO INTERNO
La salita a bordo è facilitata dall’esclusivo
corrimano interno e dall’ampia maniglia
per l’apertura del parabrezza
ORE A MACCHINA
SPENTA Il conta
ore analogico
consultabile
da terra è una
dedicata al mondo
del noleggio.
BOTTIGLIA
E BORSA FRIGO
Lo spazio alla spalle
dell’operatore non
manca e accanto allo
spazio per la borsa
refrigerata c’è una presa
a 12V. L’intero pannello
si estrae senza bisogno
di attrezzi.
BLUETOOTH, USB, AUX
L’autoradio Volvo è aperta
a ogni fonte audio
e ha comandi remoti nella
consolle di destra.
[36] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [37]

Volvo EC200E NL
Il video
ufficiale
del nuovo
EC200E
Versione
Peso operativo (targhetta)
Cap. sollev. (360°, 0h)
Variazioni-dist. sollev.
Potenza netta
Motore Volvo
Cilindrata
Cilindri
Alesaggio x corsa
Regime di taratura.
Velocità del pistone
Valvole per cilindro
Distribuzione
Iniezione
Fasi d'iniezione
Egr esterno
Tratt. gas di scarico
Alimentazione
Pompe
Portata massima
Regolazione pompa
Distributore a cassetti
Pressione (boost)
Velocità traslazione
Velocità rotaz. torretta
Passo
Carreggiata
Lungh. braccio mono
Penetratore riferimento
Prof. di scavo
Prof. scavo al plinto
Distanza scavo a terra
Altezza di carico
Forza strappo
Forza penetrazione
Sbalzo posteriore
Largh. torretta
Larghezza cingoli
Suole
Lunghezza trasporto
Altezza braccio/cab
Batteria
Alternatore
Serb. gasolio (urea)
Serb. idraulico (sistema)
NL mono
21.304 (23.900)
6,6
4,5
115
D4J Stage V
4,038
4
101 x 126
2.000
8,4
4
convenzionale
common rail
multi
raffreddato
Doc, Dpf, Scr, Aoc
turbo interccoler
portata variabile
2 x 200
posit. elettronica
convenzionale
34,3 (36 bst)
3,4 - 5,6
11,5
3.660
2.040
5.700
2.500
5.105
3.880
9.330
7.405
14.900
12.800
2.850
2.500
2.540
500
9.750
3.070/2.915
2 x 100
100
330 (27)
140/300
kg
ton
m
kW
litri
mm
giri/min
m/s
l/min
MPa
km/h
giri/min
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
mm
daN
daN
mm
mm
mm
mm
mm
mm
Ah
A
litri
litri
Manutenzione easy
PIÙ SEMPLICE CHE IN PASSATO La prima cosa
da dire è che l’operatore non deve più
gestire le rigenerazioni attive del Dpf che
sono ora delegate al service. Il nuovo
EC200E nasce per soddisfare imprese che
eseguono per lo più scavi e movimento
terra e che ritengono importante l’efficienza
complessiva, così come i consumi e i costi
di manutenzione. Per allungare gli intervalli
di fermo macchina, Volvo offre come
standard l’olio idraulico Long Life (ISO VG
#46) che prevede il cambio a 5.000 ore
e mette nelle condizioni di monitorare
lo stato della macchina dalla cabina,
attraverso la dettagliata diagnostica
a monitor, ma anche da remoto con
il sistema telematico Care Track che
permette di pianificare le manutenzioni.
INTERVALLI DI MANUTENZIONE
• CAMBIO OLIO MOTORE 500 ORE
• FILTRO OLIO MOTORE 500 ORE
• CAMBIO OLIO IDRAULICO 5.000 ORE
• FILTRO OLIO IDRAULICO 2.000 ORE
• CAMBIO REFRIGERANTE 6.000 ORE
• PULIZIA DPF 8.000* ORE
*Nota: variabile in base all’applicazione specifica.
Si ringrazia per la collaborazione Volvo Construction Equipment Italia.
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Macchine&Componenti
MMT
ARRIVA LA SERIE
CADETTA
Con il passaggio allo Stage V i nuovi modelli
Hyundai guadagnano il suffisso A e una nuova
livrea. Il prodotto c’è, ora si lavora alla rete
Testi di Matthieu Colombo
SI APRE DA TERRA COL TELECOMANDO È un opzione
delle nuove pale Serie A che evita all’operatore di salire
due gradini, lasciare la presa di una mano per aprire
la porta (arretrando il busto), quindi di entrare nella
cabina. Così l’accesso è indubbiamente più sicuro.
Bracci dark blue, motori Stage V, connettività, sistemi
di sicurezza avanzati e automazione. Sono queste
le chiavi attorno alle quali si sviluppano le novità
Hyundai 2020. In particolare, varcano i confini italiani il nuovo
escavatore HX300A NL (in versione con carro largo
2.990 mm), il nuovo HX220A L, presto disponibile in versione
NL, e ben tre nuove pale gommate con benne standard
da 2,3 m 3 , 2,8 m 3 e 3,3 m 3 , rispettivamente battezzate
HL940A, HL955A e il HL960A. Quest’ultima, che abbiamo
già toccato con mano al Bauma 2019, è stata insignita del
riconoscimento Samoter Innovation Awards 2020 per la
categoria "Pale gommate di medie dimensioni". Nicolas
Rousseau, Direttore vendite e marketing per la divisione
Construction Equipment di HCEE, ha così commentato
questo riconoscimento: “È un vero onore ricevere il premio
innovazione da una giuria selezionata di esperti e giornalisti
delle più autorevoli testate italiane ed estere del settore
costruzione. È un'ulteriore conferma di ciò che rappresenta
Hyundai Construction Equipment Europe:
dell'esperienza dei clienti che si affidano a Hyundai, a macchine
innovative e tecnologia all'avanguardia, nella totale
tranquillità frutto dell'eccellente rete di concessionari e del
livello di assistenza offerto, anche grazie all'elevata disponibilità
dei ricambi in tutta Europa. Siamo profondamente
riconoscenti per questo premio, che ci spinge a proseguire
nella nostra continua ricerca di innovazione
tecnologica e comfort per gli operatori. Grazie davvero per
averci onorato di questo premio!"
[40] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [41]

MMT
BRACCIO DARK BLUE I nuovi Hyundai
Serie A si riconoscono per il braccio
scuro che dona aggressività alla macchina.
Le pale hanno una marcia in più
Le nuove pale gommate Serie A, HL940A, HL955A e il
HL960A sono conformi ai livelli di emissioni europei Stage
V grazie a una versione aggiornata del Cummins QSB6.7
dotata di post trattamento dei gas con Doc, sistema Scr
e Dpf. I primi tre modelli Serie A portano poi al debutto
una nuova gestione integrata di motore e idraulica, guadagnano
la possibilità di essere allestite con sterzo joystick
e nuovi sistemi di sicurezza come quello di videocontrollo
perimetrale AAVM integrato a un nuovo sistema
radar attivo al posteriore (Intelligent Moving Object
Detection) e l’apertura della porta da terra grazie allo sblocco
della porta tramite la chiave transponder-telecomando.
Il reparto di ricerca e sviluppo di Hyundai Construction
Equipment Europe (HCEE), non ha quindi lavorato solo
all’integrazione delle nuove motorizzazioni nella macchina,
ma si è posto anche l'obiettivo di incrementare
l’efficienza delle stesse
ottimizzando le prestazioni e
riducendone i costi in termini di manutenzione
e consumo carburante.
Non solo, gli uomini di Hyundai hanno messo la sicurezza
e il comfort degli operatori al centro dello sviluppo delle
nuove versioni Serie A.
Gestione delle pompe indipendente
Hyundai presenta il nuovo escavatore cingolato HX220A L
e il fratello maggiore HX300A NL come pietra miliare dell’evoluzione
studiata per soddisfare le esigenze dei mercati
più esigenti come quelli dell’area Emea. Anche nel
caso dei due nuovi escavatori, sotto al cofano gira la nuova
versione Stage V del 6 cilindri Cummins da 6,7 litri, con
due tarature di potenza dedicate.
Le novità più salienti sono però un nuovo sistema di regolazione
del flusso idraulico grazie a una gestione elettronica
indipendente delle pompe. Si tratta di una caratteristica
che permette di ridurre al minimo i trafilamenti
di olio, quindi di ottimizzare l’efficienza globale degli escavatori.
Altra novità è l’implementazione del pacchetto
Hi-Assist con tecnologie Machine Guidance e
Machine Control, sviluppata internamente, che
integra rispettivamente sistemi di aiuto
alla scavo 3D e 2D.
RAFFREDDAMENTO
AUTOMATICO
RESISTENZA
LAVORI
ESTREMI
INTELLIGENT MOVING
OBJECT DETECTION
Si tratta di un radar
che segnala
all’operatore la prossimità
di ostacoli, macchine o persone.
Essenzialmente è un sistema ottico
che rileva le differenti immagini.
TESTATA TRINCIANTE
FORESTALEFORCEONE
[42] marzo 2020 Costruzioni

Macchine&Componenti
Trasmissioni
IL SUCCESSO
È AUTOMATICO
L’efficacia delle trasmissioni Allison
in contesti heavy. È testimoniata dai risultati
ottenuti in gare come la Dakar e l’Africa Eco Race
nella categoria “truck”
Testi di Eliana Puccio
Aprova di dune imponenti. I veicoli dotati di trasmissioni
Allison hanno conquistato la top ten nella divisione
“truck” del Rally Dakar 2020 (5-17 gennaio).
Due giorni dopo uno Scania con cambio Allison ha vinto
l'Africa Eco Race nella categoria “truck”. Segnali positivi
che convincono sulla loro efficacia. Parliamo in particolare
della serie 4000, progettata appositamente per consentire
ai veicoli pesanti di operare in modo dolce ed efficiente,
nonché protagonista di ogni vittoria portata a casa.
Il famoso Rally Dakar si è svolto per la prima volta nel deserto
dell'Arabia Saudita. Partendo da Gedda, sul Mar
Rosso, il percorso si è diretto ad est fino ai giacimenti di
petrolio e gas della regione di Al-Hasa, prima di tornare indietro
per terminare appena fuori dalla capitale Riyadh.
Circa 46 camion (oltre ad auto, moto, quad e "speciali")
hanno dovuto affrontare variazioni di temperatura estreme,
umidità e altitudine su un percorso di 7.800 km che
comprendeva 5.000 km di prove speciali cronometrate.
“Due successi riscossi in due eventi dando prova del vantaggio
di avere una trasmissione completamente automatica
Allison", commenta Sjoerd Vos, Direttore Marketing
EMEA di Allison Transmission. "Un Allison - continua - ren-
IL PLURIVINCITORE DELLA DAKAR GERARD
DE ROOY DEL PETRONAS TEAM DE ROOY: "Abbiamo
deciso di usare gli Allison per la Dakar. Danno un grande
vantaggio sulla sabbia e sulle dune”.
PETRONAS.
Il truck del team
Petronas
De Rooy nel deserto
della Dakar.
LA SERIE 4000 di Allison
Transmission è disponibile in
tutto il mondo per un'ampia
gamma di applicazioni
professionali con rapporti
ravvicinati o
ampi e fino a sette
velocità, compresi due rapporti
di overdrive e
una seconda
retromarcia.
[44] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [45]

Trasmissioni
NUOVA EDIZIONE IN
AGGIORNAMENTO
IL TEAM SCANIA I membri della
squadra Qualisport Racing: il pilota
Miklós Kovács (a destra), László Ács
meccanico di bordo (al centro)
e Péter Czeglédi (a sinistra).
Guida CAVE d’Italia
de la guida più facile e sicura, risponde ai comandi dell'acceleratore
esattamente come il pilota vuole, e continua
a funzionare in modo affidabile anche su superfici
molto sconnesse, con un caldo feroce, per giorni e giorni.
Per queste ragioni, le trasmissioni Allison stanno diventando
essenziali nei rally di resistenza". All’Africa Eco
Race (4-19 gennaio) hanno preso parte cinquantaquattro
auto e camion (più motociclette e veicoli speciali da
competizione) attraversando il deserto roccioso e sabbioso
dell'angolo nord-occidentale del continente. Una
gara di 6.500 km partita da Tangeri che ha varcato il
Marocco, Mauritania e Senegal, con 4.200 km di gara cronometrata
su dodici tappe.
Ad aggiudicarsela, con un margine di ben tre ore e mezza
dopo cinquanta ore di guida competitiva, è stato il truck
Scania Torpedo della squadra ungherese Qualisport
Racing Team. Il motore da 13 litri del Torpedo eroga i suoi
4.700 Nm di coppia attraverso una trasmissione Allison
Serie 4000.
"La trasmissione Allison - riferisce il pilota vittorioso della
Qualisport, Miklós Kovács - ha reso la guida tra le dune
un vero piacere, perché non c'era bisogno di azionare il pedale
o la leva della frizione. Potevo sempre tenere il volante
con entrambe le mani, un grande vantaggio in con-
MIKLÓS KOVÁCS: “Non dovendo cambiare, potevo
tenere entrambe le mani sul volante e spostare la gamba
sinistra per stabilizzarmi nel camion”.
dizioni di guida così impegnative, e potevo spostare la
gamba sinistra per stabilizzarmi nel camion. E poiché la
trasmissione risponde così bene ai comandi del pilota sull'acceleratore,
l’accelerazione era forte ma fluida e consentiva
di uscire facilmente dalle dune. Non siamo mai rimasti
bloccati nella sabbia e non abbiamo mai dovuto
scavare; è così che i rally si perdono". Esprime il suo punto
di vista anche il plurivincitore della Dakar Gerard de Rooy
del Petronas Team De Rooy Iveco, che quest’anno non ha
potuto partecipare di persona per una lesione alla schiena:
"Abbiamo deciso di usare gli Allison per la Dakar. Danno
un grande vantaggio sulla sabbia e sulle dune". La serie
4000 di Allison Transmission è disponibile in tutto il mondo
per un'ampia gamma di applicazioni professionali con
rapporti ravvicinati o ampi e fino a sette velocità, compresi
due rapporti di overdrive e una seconda retromarcia.
Il funzionamento è ulteriormente migliorato dai controlli
elettronici avanzati di quinta generazione di Allison, che
hanno anche capacità diagnostiche per monitorare la vita
residua del filtro, del fluido e della frizione.
Un manuale dedicato ai siti autorizzati con l’ubicazione e i dati
della società esercente e la tipologia del materiale estratto
La guida comprende
■ le cave dei materiali di origine estrattiva
■ i produttori di bitumi
■ i produttori di calcestruzzo
La guida è consultabile anche sul sito
www.guidacaveditalia.it
Per maggiori informazioni o prenotazioni di spazi personalizzati marketing@fiaccola.it | Tel. 02 89421350
[46] marzo 2020 Costruzioni
Casa Editrice la fiaccola srl

Macchine&Componenti
Intervista
DAKAR 2020
WINNER
Alla fine sul traguardo di Qiddiya, nei pressi di Riad
in Arabia Saudita, si è ripetuta una scena ormai consueta
nella storia ultraquarantennale della Dakar. Il
trionfo, nella categoria truck, dell’Armata Blu dei russi del
Kamaz Master Team. Che si è aggiudicato, nella top ten
del rally-raid più famoso al mondo, il primo, il secondo e il
quarto posto, al termine di quasi 5mila chilometri di prove
speciali. Quest’anno, la competizione ideata da Thierry Sabine
nel lontano 1978, si è trasferita in terra d’Arabia, dopo aver
abbandonato il Sudamerica che, a sua volta, era stato preferito
alle piste dei paesi africani per ragioni di sicurezza. Il risultato
finale, però, non è cambiato, con l’ennesimo successo
team russo. Questo è il racconto del protagonista del rally,
Andrey Karginov, in esclusiva per le 32 riviste del trasporto
su gomma dell’International Truck of the Year (tra queste anche
la nostra cugina Vie&Trasporti).
Tre camion Kamaz nella top ten finale.
Si aspettava questo risultato?
“Il nostro obiettivo, nel partecipare alla prima edizione della
Dakar in Arabia Saudita, era chiaro: vincere il rally. L’abbiamo
centrato, piazzando anche altri due veicoli fra i primi dieci in
classifica generale, a dimostrazione che siamo un team competitivo.
È un risultato eccellente, maturato in una competizione
molto tirata per l’elevato ritmo di gara imposto sia dai
nostri veicoli, sia dai piloti dalle squadre avversarie”.
Intervista
ad Andrey
Karginov,
vincitore
del rally-raid
che nel 2020
ha solcato i deserti
dell’Arabia Saudita.
Ennesimo successo
per il Kamaz
Master Team
di Gianenrico Griffini
In grande
#511 Andrey
Karginov in azione.
Sotto, in sequenza,
i meccanici
del Kamaz
Master Team
al lavoro.
In basso,
una dedica
di Andrey
Karginov
ai giornalisti
del Truck
of the Year.
Che differenze ci sono fra la Dakar Sudame ricana
e quella d’Arabia?
“La prima grande differenza riguarda la stagionalità. In
Sudamerica il rally si svolgeva d’estate. In Arabia Saudita,
invece, si è corso d’inverno con temperature talvolta vicine
allo zero. Poi, l’assenza di speciali a quote elevate, il che
ha favorito il lavoro degli equipaggi e le prestazioni dei motori.
Infine, l’ampio ventaglio di tracciati offerti dalla penisola
araba, con tappe veloci alternate a sentieri sabbiosi,
dune e uadi con fondi pietrosi capaci di squarciare o di danneggiare
gravemente i pneumatici”.
Quali sono le ragioni del successo
di Kamaz? I camion, il team?
“Il risultato finale è legato a molteplici fattori. Contano l’esperienza
del team, la tattica di squadra rivista giorno dopo giorno
ma, soprattutto, i test condotti durante tutto l’anno e nelle
stagioni precedenti per mettere a punto i veicoli e i motori.
Che, come nel caso dei Donfeng-Cummins di 13 litri di cilindrata,
devono essere affidabili al cento per cento”.
Quest’anno ha adottato un cambio automatico.
Come si è trovato?
“Esatto. Durante la Dakar 2020 tutti e quatto i camion in gara
montavano un cambio automatico. La mia prima esperienza
di guida con un’unità di questo tipo è stata in occasione
del rally della Via della Seta. L’ho apprezzato soprattutto sulle
dune e sui fondi sabbiosi quando, con un dispositivo meccanico
tradizionale, sarebbe stato necessario cambiare rapporto
in continuazione. L’automatico, però, è utile anche in
derapata e sui tracciati a ridotta aderenza”.
Come definisce il suo stile di guida? Aggres sivo,
freddo, ragionatore?
“Tutti e tre i comportamenti sono indispensabili per affrontare
con successo una speciale. Il mix dipende dalle
caratteristiche del percorso. Ci sono tappe nelle quali
occorre andare veloci ed essere aggressivi nei confronti
dei diretti avversari, riducendo però al minimo il livello di
rischio. Ma, non sempre, è possibile raggiungere il com-
promesso ottimale. Infine, conta molto la tattica messa
in campo dall’intero team”.
Quali fondi preferisce? Le dune?
La sabbia? I tracciati rocciosi?
“Mi piacciono i tracciati impossibili. Più sono difficili, meglio
è. Preferisco guidare nel letti tortuosi degli uadi, evitando le
rocce appuntite che possono mettere fuori uso i pneumatici.
Mi trovo bene anche sulle dune, che devono essere superate
con cautela per scongiurare il rischio di rimanere insabbiati.Non
mi sento, invece, a mio agio nelle speciali in
altura, quando bisogna guidare nei solchi delle ruote lasciati
da altri camion fra una parete scoscesa e un burrone”.
[48] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [49]

Macchine&Componenti
Aziende
MASTER IN
FONDAZIONI SPECIALI
Siamo stati a Marcon (VE), per conoscere
da vicino chi ha scritto una delle pagine
più vibranti nel settore delle fondazioni speciali
Testi di Fabrizio Parati
DEALER ESCLUSIVO Hi-Tech è dealer sul territorio
nazionale di Dieseko Group, ICE, PVE, Woltman Piling
& DrillingRigs, Bell Dredging Pumps,
PVE Cranes & Service. Altre esclusive: Movax,
Watson & Hillhouse, IHC – IQIP.
attrezzature oleo dinamiche. Siamo agli inizi degli anni
Ottanta e l’oleodinamica dava poche soddisfazioni, perché
LOREMIPSUM si muoveva Lorem in un mercato ipsum dolor che sit andava amet, caratterizzandosi
consectetuer per una qualità adipiscing sempre elit. più Aenean bassa. commodo Dall’Ara pensa, ligulaper-
tanto, eget dolor. di operare Aenean una massa. svolta professionale Cum sociis natoque radicale: si mette
a penatibus costruire et macchinari magnis dis entrando parturient nel montes, settore nascetur delle raffinerie,
ridiculus nel campo mus. Donec navale, quam e in tutti felis, i settori ultricies dove nec, fosse richiesta
pellentesque la fornitura eu, del pretium macchinario quis, se l'automazione.
HI-TECH è dealer
esclusivo
di Dieseko Group,
ICE, PVE,
Woltman Piling
& Drilling Rigs,
Bell Dredging
Pumps, PVE Cranes
& Service.
Altre esclusive:
Watson
& Hillhouse,
IHC-IQIP e Movax
(nell’immagine,
un Movax al lavoro
in cantiere).
Si può dire, senza timore d'imperfezioni, che in Italia,
da quarant'anni a questa parte, i vibratori idraulici
sono identificabili con la figura professionale di
Roberto Dall'Ara sotto il nome di Hi-Tech.
Azienda di Marcon (VE), Hi-Tech è dealer esclusivo di
Dieseko Group, ICE, PVE, Woltman Piling & Drilling Rigs,
Bell Dredging Pumps, PVE Cranes & Service. Altre esclusive:
Movax, Watson & Hillhouse, IHC – IQIP. Ma Hi-Tech
è soprattutto identificabile con Dall’Ara e l’azienda poggia
sulla sua solida competenza e sulla sua carriera professionale
che è cominciata con l’impiego nell’ambito delle
La svolta professionale
“L’ozio è una terribile occupazione” diceva lo scrittore
Pierangelo Baratono, ma Dall’Ara non conosce, fortunatamente,
che la reale occupazione di chi fa impresa con
passione e competenza.
La svolta professionale: “Un bel giorno, nel 1984, siamo
stati chiamati per un intervento di assistenza a un vibratore
idraulico, seppure non sapevamo con esattezza cosa
fosse un vibratore idraulico!”, ci dice Dall’Ara. “Si trattava di
un vecchio vibratore americano al lavoro a Mestre. Il titolare
dell'azienda ci ha chiesto di risolvere il problema, che
si è rivelato banale e conseguente alla mancanza di manutenzione.
Non avevano cambiato un filtro e la macchina,
pertanto, non aspirava più. Perdeva di frequenza. A quei
tempi era difficile trovare uno specialista sui circuiti chiusi
americani. Noi siamo riusciti a risolvere il problema. E, da
quella circostanza, è nata l’idea. Ci siamo detti: siamo capaci
di fare le centraline andiamo a vedere cos’è il vibratore.
E da lì è nato il primo vibratore Hi-Tech”.
I primi due vibratori Hi-Tech li ha forniti a un cliente di
Chioggia (VE). Il cliente li ha impiegati per lavorare alle
foci dell’Adige del Brenta, dove ci sono argille molto toste.
E, a distanza di trent’anni anni, a testimonianza della pro-
[50] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [51]

Macchine&Componenti
Aziende
pria proficua longevità, sono ancora lì che lavorano. Lo
stesso cliente, saggiata la validità delle prime due, ha
ordinato la bellezza di dodici macchine, “mettendoci in
difficoltà, perché avevamo un’officina dalle potenzialità limitate”,
chiosa Dall’Ara.
Avviata con energia e buoni riscontri, l’attività di produttore
di vibrattori di Hi-Tech si scontra con la generale condizione
di crisi di inizio anni Novanta prodotta dal crollo della
cosiddetta Prima Repubblica e l’inizio della Seconda
Repubblica. Ma il solido e inscalfibile ottimismo del titolare
della Hi-Tech si rimette all’opera: Dall’Ara pensa di trasferire
la propria attività in un altro continente. Va a Singapore,
laddove riesce a convincere il mercato locale con la validità
dei propri prodotti, vendendo sei macchine a Singapore
e altrettante in Corea. Ma si presenta la crisi asiatica e ancora
una volta gli eventi si rivelano inesorabili.
L’azienda oggi
Siamo nel 1999. Si recuperano le latitudini italiane e la strada
professionale di Dall’Ara torna a essere quella nostrana.
Di qui in poi esiste solo Hi-Tech come dealer ufficiale
della Dieseko Group, vale a dire di un’azienda che è annoverabile
tra i principali produttori e fornitori mondiale di
attrezzature per fondazioni idrauliche. “Ci siamo strutturati
come dealer ufficiale della Dieseko, che a quel tempo non
era ancora Diseco Group, ma era la PVE, che vuol dire Paul
Van Es (uno dei due fratelli Van Es in Olanda che guidava
la società che costruiva vibratori)”.
OFFICINE MOBILI I mezzi hanno
a bordo un impianto per analizzare
la qualità dell’olio lubrificante
dell’escavatore su cui è montata
l’attrezzatura.
ALLA GUIDA DI HI-TECH Da sinistra, Davide Seidita,
sales manager di Hi-Tech, e Roberto Dall’Ara,
direttore tecnico e titolare dell’azienda.
Oggi, anno domini 2020, Hi-Tech fornisce un supporto completo
nel campo dei lavori marittimi e in quello dell’ingegneria
civile. La società di Dall’Ara si avvale della consolidata
esperienza del proprio ufficio tecnico e del supporto
tecnico commerciale dei propri partner. La professionalità
acquisita in quasi quarant’anni di alacre attività, consente
a Hi-Tech di rispondere con soluzioni alle richieste dei clien-
ti e di provvedere al dimensionamento, al noleggio e alla
vendita di una vasta gamma di prodotti: vibratori idraulici,
vibratori per escavatori, vibratori a presa laterale, martelli
Idraulici, macchine da pali e da perforazione, ma anche
pompe da dragaggio, piattaforme off-shore e vibroflottatori
idraulici.
Assistenza all’avanguardia
Hi-Tech ha realizzato un’efficace organizzazione di assistenza
e servizio tecnico e manutenzione dopo vendita.
Attualmente l’azienda veneta è in grado di riparare qualsiasi
tipologia di vibratore idraulico o d’attrezzatura
idraulica per le fondazioni speciali. Hi-Tech è specializzata
nella manutenzione e nel ripristino di pinze oleodinamiche,
pompe DOP, centraline oleodinamiche e vibratori,
con una completa gamma di macchine utensili è in
grado di riprodurre parti meccaniche di precisione e assicurare
la riconsegna al cliente in tempi rapidi.
VENDITA
E NOLEGGIO
L’azienda
di Dall’Ara
provvede
al noleggio
e alla vendita
di una vasta
gamma
di prodotti.
Tra gli altri,
quelli di Pilling
& Vibro
Equipment
(foto a lato).
Per il servizio dopo vendita, svolto anche direttamente in
cantiere, Hi-Tech si avvale di officine mobili complete di attrezzature
avazate per garantire un servizio rapido.
“Vendiamo e noleggiamo in tutta Italia e all’estero, e forniamo,
ovviamente, assistenza tecnica. Abbiamo diverse
officine mobili, ma una di queste mi sento di definirla avveniristica.
Una delle officine mobili è, in realtà, un laboratorio
mobile lungo 7,80 m. Può intervenire in cantiere, naturalmente,
e arrivare persino ad analizzare la qualità dell'olio
lubrificante dell’escavatore su cui è montata la macchina.
A bordo del mezzo d’assistenza c’è infatti un gruppo filtrante
che può analizzare la qualità dell’olio idraulico dell’escavatore
e, nel caso di olio non adeguato, può, su autorizzazione
del cliente, eseguirne la filtrazione in loco”, ci dice Roberto
Dall’Ara.
I ricambi più richiesti sono disponibili a magazzino e possono
viaggiare sulle officine mobili, per assicurare al cliente
un servizio di pronto intervento in cantiere.
RICAMBI
ON BOARD
Le officine mobili
Hi-Tech sono
allestite
per trasportare
anche un pallet
di ricambi.
[52] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [53]

Macchine&Componenti
Motori
Nuovi impulsi
Scania presenterà il suo nuovo motore
13 litri da 540 CV in occasione della
trentunesima edizione di Samoter
Scania è pronta per il
suo debutto alla
trentunesima
edizione di Samoter, il
salone internazionale
delle macchine
movimento terra e
costruzione in
programma a Verona.
Il costruttore di veicoli
industriali avrà a
disposizione un’area
dedicata (uno stand di
800 m 2 ) ai motori del
Gruppo dove verranno
esposte le innovazioni e
le nuove tecnologie di
settore, con particolare
attenzione alla
sostenibilità. Scania
presenterà il nuovo
propulsore 13 litri da 540
CV, soluzione ideale per
chi ha necessità di avere
maggiore potenza per le
proprie operazioni di
trasporto. “La ripresa
delle opere pubbliche
porta con sé la crescita
degli investimenti nel
mondo delle costruzioni.
Noi di Scania siamo
pronti a dare delle
risposte concrete a chi
opera in questo settore,
grazie alla gamma di
veicoli XT che sta
ottenendo grande
successo sul mercato,
per la versatilità,
robustezza e affidabilità
che sta dimostrando sul
campo”, ha riferito
Sabrina Loner,
Responsabile vendite e
sviluppo Costruzione,
Distribuzione e Public &
Special Vendite Veicoli di
Italscania.
Secondo Loner, SCANIA
ha degli obiettivi
ambiziosi per il 2020:
continuare a crescere nel
settore cava-cantiere e
conquistare una
posizione di primaria
importanza. “Pur nella
diversità di applicazioni
che contraddistinguono
l’industria del cava
cantiere - prosegue
Sabrina Loner - gli
imprenditori che operano
nel settore devono
massimizzare la
disponibilità dei propri
veicoli. Per ottenere tutto
ciò creiamo soluzioni su
misura per ogni cliente,
combinando la
Il nuovo propulsore Scania è la soluzione
ideale per i veicoli che necessitano di maggior
potenza per le operazioni di trasporto.
flessibilità del sistema
modulare con
l’intelligenza di servizi
ottimizzati. Samoter
rappresenta, da una
parte, la tappa di un
percorso iniziato con il
lancio della nuova
gamma XT e, dall’altra, il
consolidamento della
posizione di Scania nel
settore cava-cantiere. È
un’occasione importante
per accrescere le
opportunità in un
mercato in continua
crescita ed evoluzione, in
cui Scania vuole essere
sempre più protagonista”.
Lo spazio espositivo
dell’azienda svedese
verrà animato con diversi
eventi e momenti di
approfondimento,
durante tutte le giornate
fieristiche. Si tratta di
un’area di incontro e
confronto aperta a chi
volesse conoscere da
vicino i rappresentanti di
Scania e approfondire
meglio la realtà che
caratterizza l’azienda.
www.scania.com
Motori
Due anime da primato
Lo scorso novembre
FPT Industrial ha
presentato
all’Agritechnica di
Hannover, in Germania, il
nuovo quattro cilindri da
2,8 litri di cilindrata F28.
Si tratta di un modello
disponibile in versione
diesel e a gas naturale
concepito per garantire
compattezza, produttività
e sostenibilità.
Ideale per applicazioni
offroad, sotto al cofano
delle macchine
movimento terra e
agricole più compatte, il
neonato si distingue per il
rapporto tra dimensioni e
prestazioni che va a
soddisfare i requisiti di
spazio e produttività tipici
di queste applicazioni. Con
una potenza massima di
55 kW e una coppia
dichiarata di 375 Nm, la
versione diesel è
conforme agli standard
sulle emissioni Stage V e
Compattezza, produttività e basso impatto
ambientale. Sono queste le caratteristiche
che hanno conquistato la giuria che
ha nominato l’FPT Industrial F28 Diesel
of the year 2020 nelle versioni diesel e a gas
Tier 4 Final. Inoltre,
immaginando un
aumentare della domanda
di carburanti alternativi
anche nel settore delle
macchine operatrici, FPT
ha scelto di perfezionare
anche una versione
dell’F28 alimentata a
metano e biometano
abbattendo così le
emissioni di CO 2 . La giuria
internazionale che ha
assegnato il
riconoscimento Diesel of
the Year ® , per il 2020 ha
premiato il motore F28 per
la sua combinazione di
caratteristiche vincenti:
compattezza, produttività
e basso impatto
ambientale. La dimensioni
contenute fanno di
ONE SIDE
SERVICE
Il nuovo quattro
cilindri FPT
Industrial
prevede cambi
olio ogni 600 ore
di lavoro
e raggruppa
gli elementi
di manutenzione
su un solo lato.
questo propulsore la
soluzione ideale per le
macchine come trattori
utility, trattori speciali,
minipale compatte, pale
gommate compatte e
midi escavatori. Quanto
ad emissioni allo scarico,
l’F28 è conforme alle
DIESEL DELL’ANNO 2020
Costruttore
Modello
Architettura
Iniezione (bar)
Aspirazione
Valvole
Cilindrata
Potenza massima
Coppia massima
Intervallo cambio olio
Post trattamento Stage V (Europa)
Post trattamento Tier 4 Final (Usa)
normative Stage V e Tier
4 Final per il controllo
delle emissioni,
sfruttando i vantaggi
della soluzione
ultracompatta di posttrattamento
sviluppata
dal FPT Industrial, che
utilizza il catalizzatore di
ossidazione diesel
associato al filtro
antiparticolato diesel per
il mercato europeo e il
solo Doc per il mercato
americano, mantenendo
la stessa configurazione
per entrambe le regioni.
Ciò che la giuria ha
maggiormente apprezzato
in questo motore è
l’approccio modulare.
Sviluppato come
propulsore sia diesel che a
gas naturale, è
predisposto anche per
l’utilizzo in modalità ibrida
elettrica. La versione 100%
a gas naturale (NG) ha la
stessa cilindrata e la
stessa interfaccia della
versione diesel, con la
quale condivide anche i
componenti di base, e un
catalizzatore a tre vie nel
sistema di posttrattamento.
Ricordiamo
che in passato il
costruttore di motori FPT
Industrial si era già
aggiudicato il titolo Diesel
of the Year ® con il motore
F32 da nel 2008 e con il
Cursor 16 nel 2014.
fptindustrial.com
FPT Industrial
F28
4 in linea
common rail (1.600 bar)
turbo wastegate
2 per cilindro
2,8 litri
55 kW @ 2.300 giri/min
375 Nm @ 1.400 giri/min
600 h
ecEgr+Doc+Dpf
ecEgr+Doc
[54] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [55]

Macchine&Componenti
Mini escavatori
Samoter Innovation Awards per la categoria “escavatori
idraulici, applicazioni speciali”.
Il nuovo sistema di comando ausiliario avanzato selezionabile
Bobcat prende il nome di A-SAC, acronimo di
Advanced Selectable Auxiliary Control e sarà disponibile
verso la fine del 2020 su tutti i miniescavatori serie R. La
nuova soluzione A-SAC, sviluppata in esclusiva da Bobcat,
permette agli operatori di personalizzare gli schemi di comando
dei circuiti idraulici ausiliari sugli escavatori Bobcat,
in base alle loro preferenze di configurazione per l'uso di
particolari accessori. Con il sistema A-SAC, l’operatore può
facilmente personalizzare le impostazioni fino a sette applicazioni
o accessori diversi. Ciò garantisce una maggiore
produttività e un importante risparmio di tempo e denaro
necessari per familiarizzare con nuove modalità di
lavoro o per personalizzare la macchina.
Testi di Matthieu Colombo
IL MIGLIOR
PORTA ATTREZZI
Bobcat presenta il sistema di configurazione delle
linee idrauliche ausiliarie A-SAC per mini e midi
Voi lettori di Costruzioni conoscete i nuovi mini escavatori
Bobcat R Series a menadito dato che negli ultimi
12 mesi ne abbiamo parlato in tutte le salse e
che sul numero di marzo 2019, Costruzioni 728, abbiamo
passato alla lente il nuovo E35Z con il nostro WalkAround.
Proprio in quelle pagine sono
emerse le qualità dell’impianto
idraulico flow sharing in
grado di supportare configurazioni
con un massimo di 5
linee ausiliarie configurabili
a piacere. Tramite il cruscotto
lcd a colori opzionale
DeLuxe è infatti possibile regolare
la portata di ogni singola
linea idraulica ausiliaria
e un pulsante DX/SX posto
sulla consolle destra permette
di gestire al meglio ogni ti-
BASTA UN TUTORIAL Il nuovo sistema A-SAC
per la gestione delle 5 linee idrauliche ausiliarie
è più semplice da usare che da spiegare.
Forse è per questo che un filmato è il metodo ideale
per comunicarne le potenzialità agli operatori.
SAMOTER INNOVATION AWARDS 2020 Sopra,
la consegna del riconoscimento a due rappresentanti
della Lince. Da sinistra, il product manager mini
excavator Robert Husar e il Bobcat sales district
manager per l’Italia Luca Bonadiman.
pologia di attrezzatura idraulica, fino a quelle a doppio effetto
con tilt e rotazione.
Advanced Selectable Auxiliary Control
I progettisti della Lince hanno quindi dedicato molta attenzione
all’allestimento idraulico dei mini e midi escavatori
R Series, per soddisfare le esigenze dei clienti del Centro
Europa, con in testa i tedeschi, e del Nord Europa con soluzioni
montate direttamente in linea di produzione.
L’obiettivo è offrire un pacchetto completo e garantito che
faccia apprezzare a pieno le qualità dei nuovi Bobcat, oggi
affiancati da una garanzia di 2 anni o 2.000 ore che con
pacchetti d’estensione Protection Plus può arrivare fino a
5 anni o 6.000 ore.
Per fare comprendere tutto questo al cliente finale, Bobcat
ha scelto di dare un nome al versatile e modulare sistema
d’allestimento delle linee ausiliare premiato, tra l’altro, ai
Dal martello al rototilt doppio effetto
Per essere più precisi, descriviamo quanto abbiamo toccato
con mano sul nuovo E35Z R Series. L’allestimento di
serie ha una linea ausiliaria a due vie con controllo proporzionale
(trimmer destro) e flusso regolabile direttamente
dal cruscotto. Il brandeggio è gestito dal trimmer di sinistra.
Le linee Aux 1 e Aux 2 hanno connessioni sul braccio
(a richiesta sul penetratore). Si può richiedere poi una linea
a doppia azione per avviare la rotazione di un’attrezzatura
idraulica (benna mordente) o, tramite una valvola manuale,
attivare il cilindro interno al braccio per azionare l’opzione
pinza. L’attacco rapido idraulico viene gestito da una
linea a bassa pressione (Aux 5) perfetta anche per i modelli
che richiedono due linee. Nell’allestimento massimo
è possibile gestire un’attrezzatura idraulica dotata di inclinazione
tilt e di rotazione e, spostando il brandeggio sul
manipolatore destro, anche con doppio effetto (selezionatore,
cesoia…).
Un 2020 pieno di novità
Per il resto è iniziata la vendita del mini elettrico zts E10e,
sono in arrivo le nuove pale compatte cingolate Serie M,
con motorizzazione Bobcat Stage V, S450, S510 ed S530.
Sono inoltre disponibili i nuovi sollevatori telescopici Waste
Expert, caratterizzati da un allestimento specifico realizzato
in linea di produzione sulla base dei modelli TL35.70,
TL34.65HF, TL38.70HF e TL43.80HF.
[56] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [57]

Macchine&Componenti
Midi escavatori
VISIBILITÀ I nuovi CAT sviluppati e costruiti
internamente eccellono per superficie vetrata delle
cabine. Grande visibilità uguale sicurezza.
SQUADRATO Il nuovo midi CAT 306CR si riconosce
da lontano per le linee decise e per il nuovo logo 3D.
Tra le novità il joystick steering e il cruise control.
CAT 306CR cabina
Peso operativo 6.485 Kg
Potenza netta 41,7 kW
Forza di strappo 5.150 daN
Testi di Matthieu Colombo
HA GRANDI
AMBIZIONI
Continua il rinnovamento della gamma midi by CAT.
Dopo il lancio di 4 modelli nella fascia 7-10 t,
arriva il nuovo 306CR. Più prestazioni, meno costi
Un anno fa vi abbiamo presentato i primi 8 nuovi mini
e midi CAT di nuova generazione (vedi Costruzioni
729, aprile 2019), figli di un nuovo progetto integralmente
sviluppato da Caterpillar e di un avveniristico
stabilimento costruito appositamente in Cina.
Oggi si aggiunge alla gamma un modello baricentrico all’offerta,
ovvero un midi da 6.485 kg di peso operativo in
versione con cabina e braccio standard che in versione canopy
è 74 kg più leggero. Rispetto al precedente 305.5E
CR aumenta lo sbalzo posteriore della torretta, ma aumentano
anche le prestazioni in termini di potenza, forza
e cinematica. Il motore da 2,4 litri diventa Stage V adottando
Doc e Dpf, ma guadagna il 25% di potenza supplementare
mettendo il turbo che, tra l’altro, aumenta la coppia
ai regimi più bassi.
La portata idraulica cresce del 6% e la line aux arriva a
90 l/min di portata per 24,5 MPa di pressione massima.
In crescita anche la forza di strappo, ora di 5.150 daN e
quella di penetrazione che con braccio standard è di 2.950
daN (2.650 daN con braccio lungo). Aumentano anche le
profondità di scavo, fino a un massimo di 3.710 mm (lungo,
4.110 mm) e a 2.710 mm misurati al plinto (3.165 mm,
lungo). La larghezza del sottocarro resta di 1.980 mm, mentre
lo sbalzo posteriore torretta cresce a 1.350 mm che,
scegliendo la zavorra aggiuntiva opzionale da 250 kg , ideale
per montare il braccio lungo o lavorare con attrezzature
idrauliche, cresce a 1.475 mm.
Salendo in cabina la prima cosa che si nota è l’elevata visibilità
a 360°, quindi il nuovo monitor lcd a colori interattivo,
con info diagnostiche, che a richiesta può anche diventare
touch screen. Non mancano innovazioni come il
cruise control e lo sterzo joystick. Ciliegina sulla torta? CAT
annuncia costi di manutenzione in calo del 10%, calcolati
sulle prime 3.000 ore operative.
[58] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [59]

Macchine&Componenti
Tecnologie 3D
RICOSTRUIRE
UNA LEGGENDA
La ripavimentazione di Silverstone, il circuito
più importante del Regno Unito, è stata una grande
sfida, vinta in tempi record grazie alla tecnologia
Topcon Positioning e agli attori protagonisti
in cantiere: l’impresa Tarmac, con la controllata NRP,
e lo specialista nel design di circuiti Dromo
Northamptonshire, Inghilterra. Il circuito di Silverstone
è da molti anni la pietra miliare per le corse automobilistiche
e motociclistiche della Gran Bretagna.
Nel lontano 1948 ha ospitato per la prima volta il Gran Premio
di Gran Bretagna e dal 1987 detiene il titolo di unico circuito
britannico in cui viene disputata questa gara. È sempre
qui che, nel 1977, si è svolto il primo Gran Premio motociclistico
di Gran Bretagna e, da allora, per circa dieci anni, l’appuntamento
con questa corsa annuale è stato proprio a
Silverstone. Grazie a questo suo passato glorioso, il circuito
è sempre stato elogiato come uno tra i più influenti del
settore. Di recente, Silverstone è stato confermato come pista
ufficiale del Gran Premio di Gran Bretagna per altri cinque
anni, e per l’occasione il sei volte campione del mondo
Lewis Hamilton ha definito Silverstone “il circuito per eccellenza”,
dicendo che se la Formula 1 dovesse mai perderlo,
“perderebbe gran parte della sua essenza”.
Un circuito eccezionale merita un manto stradale eccezionale,
e in vista delle stagioni di gare di MotoGP e di
Formula 1, si è deciso di procedere ai lavori di riasfaltatura
del tracciato per ricostruire una superficie omogenea.
La prima cosa da fare era eliminare ogni tipo di asperità e
L’inglese Lewis Hamilton,
cinque volte campione
del mondo di F1 ha definito
Silverstone:
“il circuito per eccellenza”.
In collaborazione con
Le opere di pavimentazione del tracciato
di Silverston sono state realizzate in sole
due settimane, anche grazie alla tecnologia
Trimble Positioning 3D SmoothRide.
[60] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [61]

Macchine&Componenti
Tecnologie 3D
Precision construction
La sede di Topcon Positioning Italy è ad Ancona,
mentre la sede centrale europea si trova a Capelle
a/d IJssel, Paesi Bassi. Questa multinazionale progetta,
produce e distribuisce soluzioni per misurazioni
di precisione e flussi di lavoro leader nel
settore delle costruzioni globali, del mercato geospaziale
e agricolo. Oltre ad applicazioni per cantieri
stradali, l’azienda è leader in soluzioni per lo
scavo 2D e 3D grazie al lavoro sinergico con i principali
costruttori di macchine. I brand più noti sono
Topcon, Sokkia, Tierra, Digi-Star, RDS Technology
e NORAC. topconpositioning.com
Topcon Positioning
ha introdotto nel progetto la propria
tecnologia di precisione 3D SmoothRide.
la possibilità che si formasse acqua stagnante, il che potrebbe
portare al pericoloso fenomeno dell’aquaplaning.
Tuttavia, avendo a disposizione solo poche settimane per
riasfaltare completamente la pista, era chiaro che per poter
tagliare la linea del traguardo in tempo, il gruppo di lavoro
si sarebbe dovuto servire delle tecnologie di pavimentazione
stradale più avanzate.
SmoothRide per la prima volta in pista
Il complesso progetto di asfaltatura è stato affidato a un
team di esperti guidato da Tarmac, l’appaltatore principale,
e dalla Dromo, azienda italiana specializzata nel design
di circuiti. NRP, azienda leader nel settore della pavimentazione
stradale acquisita da Tarmac, ha assunto la guida
del progetto di fresatura, in collaborazione con il gruppo
Topcon Positioning che ha fornito la sua avanzata tecnologia
di controllo macchine SmoothRide che garantirà l’assenza,
praticamente totale, di ogni tipo di asperità lungo
l’intero tracciato. Non si sono limitati a questo. Il team ha
anche dovuto modificare la pendenza di tutto il circuito,
lungo 5.500 m, per ottimizzare il drenaggio dell’acqua.
Anche se le analisi 3D di SmoothRide non erano mai state
utilizzate su una pista da corsa, Tarmac, NRP e Dromo
hanno riconosciuto il potenziale di questa tecnologia di
precisione, che aveva già dato ottimi risultati in progetti realizzati
su autostrade e piste di aeroporti.
Sopra, una vista aerea del circuito inglese di Silverstone
nell’attuale configurazione da 5.500 m di lunghezza.
Era la prima volta che questa tecnologia veniva utilizzata
nel Regno Unito. A proposito della natura dei circuiti, Sjoerd
Stoové, esperto di pavimentazione 3D del gruppo Topcon
Positioning, ha sottolineato: “Le piste da corsa sono completamente
diverse da qualsiasi altro tipo di strada; comportano
un lavoro altamente specialistico. La differenza
sta principalmente nel fatto che in una strada normale ci
sono corsie separate mentre, in un circuito, la traiettoria
ideale cambia costantemente da sinistra a destra.
A Silverstone, era richiesta anche la realizzazione di due
'schiene d’asino' nella strada, non sempre nello stesso punto,
e c’erano curve molto strette che necessitavano di cambi
di pendenza rapidi su distanze brevissime”. In ogni caso,
il team era pronto ad affrontare la sfida e desideroso di portare
nuova vita al circuito. Il tracciato non aveva semplicemente
bisogno di una sostituzione dello strato superiore,
[62] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [63]

Macchine&Componenti
Tecnologie 3D
Silverstone dalla Seconda guerra ad oggi
Una schermata rappresentativa dell’avanzata tecnologia
di machine control 3D SmoothRide Topcon Positioning.
ma richiedeva una riprogettazione completa. Sjoerd ha
spiegato: “Togliendo e sostituendo solo lo strato superiore,
non si fa altro che riproporre la situazione esistente.
Abbiamo dovuto realizzare un manto stradale completamente
nuovo, non solo per scongiurare il rischio che rimanessero
delle asperità, ma anche per ricreare una nuova
pendenza che favorisse il drenaggio dell’acqua così
da evitare l’aquaplaning”.
Prima di fresare il circuito, la scansione
Prima di tutto, il team di progetto ha eseguito una scansione
della pavimentazione stradale per individuare con precisione
la posizione di eventuali asperità o punti in cui l’acqua
potesse ristagnare. I dati ottenuti sono stati convertiti
in un modello digitale del terreno 3D (DTM) con il software
Magnet Collage di Topcon, e il modello è stato utilizzato
per ricostruire il nuovo progetto. Per dare forma al nuovo
tracciato si è deciso di usare delle macchine per fresatura
che riuscissero a rendere la superficie stradale estremamente
piana, il che ha consentito di eseguire i successivi
lavori di pavimentazione su uno spessore costante. Questa
modalità di lavoro è vantaggiosa dal punto di vista del posizionamento,
della cilindratura e della compattazione del
materiale, ma anche in termini di durata utile effettiva del
manto stradale. “La differenza tra la superficie esistente e
il nuovo progetto - aggiunge Stoové - ha portato a una profondità
di fresatura media di 70 mm lungo l’intero tracciato.
Tuttavia, il problema con le medie è che in alcuni punti
bisogna fresare di più, mentre in altri molto meno, o addirittura
per niente. Di norma, un topografo dovrebbe trascorrere
giornate intere sulla pista a tenere d’occhio le varie
profondità di fresatura e gli operatori di macchina, poi
dovrebbe fare un controllo manuale per verificare che i
valori siano stati rispettati”.
Grazie al sistema di controllo macchine RD-MC di Topcon,
si è potuto evitare tutto questo. In primo luogo, sono stati
usati Magnet Office e 3D Office per creare i file necessari
al controllo macchine a partire dalla progettazione. Poi, il sistema
ha sfruttato il posizionamento GNSS per calcolare
con precisione la differenza tra la superficie esistente e il
nuovo progetto in ogni punto, determinando così le profondità
di fresatura desiderate. I sensori posizionati sulle macchine
- in questo caso, due Wirtgen W210Fi - sono serviti a
misurare la profondità corrente del tamburo di fresatura su
entrambi i lati poi, in base alla profondità desiderata e a quella
effettiva, venivano date istruzioni alle macchine per sollevare
o abbassare il tamburo. “Questo - nota ancora Stoové
- ci ha permesso di rispettare il progetto al millimetro, ottenendo
un manto stradale estremamente omogeneo e con
una sezione trasversale perfetta”.
Per fresare gli 87.000 m 2 del tracciato sono serviti tre giorni
e due notti. Il risultato è stato un sottofondo omogeneo,
perfettamente in linea con il progetto 3D, il cui livello di qualità
sarebbe praticamente impossibile da eguagliare usando
metodi tradizionali. I topografi non hanno nemmeno
dovuto scrivere i valori di profondità sull’asfalto né posizionare
delle guide per le operazioni di fresatura, il che ha
permesso di ridurre i lavori di rilevamento. In più, grazie alla
precisione con cui la superficie era stata fresata, Tarmac
In origine Silverstone è formato da tre piste disposte
a triangolo ed è un aeroporto militare voluto dalla Royal
Air Force. Finito di costruire in piena Seconda Guerra
mondiale, nel 1943, il tracciato è presto diventato palcoscenico
delle prime gare. I tre lunghi rettilinei e tre
sole curve secche ne facevano un circuito molto veloce.
Nel 1950 è così iniziata l’opera di annessione di
alcune vie perimetrali, dando così origine al circuito
vero e proprio, il cui schema è rimasto quasi invariato
fino alla metà degli anni Ottanta. Nel 1987 è stata modificata
la curva Bridge, poi nel 1990 e nel 1991 si sono
svolti importanti lavori che hanno rivoluzionato
il circuito. I lavori lo hanno portato ad una
configurazione più lenta, privandolo delle sue
storiche curve Stowe, Club e Woodcote. Nel
1997 il tracciato è stato riasfaltato andando
tra l’altro a modificare le curve Priory e
Luffield. In questo stesso anno Michael
Schumacher ha vinto il GP di F1 attraversando
la linea del traguardo in pit lane. Il
2004 è stato un anno importante, visto il raggiunto
accordo tra la società che gestisce
l'impianto e Bernie Ecclestone che ha garantito
la presenza della Formula 1 a Silver -
stone fino al 2009. Per la stagione 2010 il
ha potuto calcolare in modo accurato la quantità di materiale
necessario alla pavimentazione, servendosi del suo
innovativo sistema di gestione BPO Asphlt. “Abbiamo deciso
di affrontare questo prestigioso progetto - ha dichiarato
Paul Fleetham, Managing Director del dipartimento
Construction di Tarmac - unendo l’esperienza dei nostri
team alle innovazioni più recenti nel campo della tecnologia
della costruzione digitalizzata. Volevamo assicurarci
che il nuovo tracciato desse ai piloti la sicurezza di poter
attaccare le iconiche curve ad alta velocità del circuito
fin dai primi giri. L’uso dei sistemi di precisione all’avanguardia
come SmoothRide in collaborazione con Topcon
ci ha aiutato a raggiungere l’obiettivo”.
Come da previsioni, per raggiungere il traguardo finale su
uno dei circuiti più famosi al mondo sono serviti grande
preparazione, impegno e collaborazione.
circuito è stato allungato di 750 metri, nel 2011 la griglia
di partenza è stata spostata dalla posizione originale
tra le curve Woodcote e Copse inserendola tra
le curve Club e Abbey. Nel 2018 la pista fu completamente
riasfaltata, ma il nuovo fondo suscitò varie critiche
sia dai piloti di Formula 1 che soprattutto da quelli
di MotoGP, che si videro annullare il Gran Premio a
causa dello scarso drenaggio dell'asfalto e delle troppe
cunette presenti, che rendevano troppo pericoloso
correre con la pioggia. Alla luce di questi problemi la
pista è stata nuovamente riasfaltata.
Traguardo raggiunto
Il team di professionisti Topcon è riuscito a integrare tecnologie
d’avanguardia per ottenere il massimo effetto possibile,
ovvero superfici omogenee, fresate alla perfezione,
mai viste prima su un circuito. Dette tecnologie sono
state il fil rouge che ha portato la NRP di Tarmac e la Dromo
ad elaborare i dati di progettazione e perfezionare i file necessari
al controllo macchine, inclusa la predisposizione
di un nuovo flusso di lavoro per la fresatura.
Stuart Pringle, Managing Director di Silverstone Circuits
Ltd, ha dichiarato: “Silverstone è da sempre un circuito di
importanza mondiale, ma grazie al lavoro di Topcon e
Tarmac, il nuovo manto stradale è davvero impareggiabile.
Credo che nessun tracciato al mondo possa contare su
un manto così omogeneo, e per questo dobbiamo ringraziare
Topcon e le sue eccezionali tecnologie”.
[64] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [65]

Macchine&Componenti
Testate trincianti
FANNO SUL SERIO
Cangini perfeziona
la sua gamma di prodotti
per la manutenzione
del verde introducendo
la nuova testata
trinciante forestale
Force One, in versione
per escavatore e frontale
MAZZE O COLTELLI?
Le differenti
configurazioni
delle testate trincianti
Cangini permettono
di processare
arbusti da 220 mm
di diametro,
come i fili d’erba.
ATTACCO FRONTALE
Le teste Cangini non
sono solo disponibili per
escavatori, ma anche
con attacco per pale
gommate compatte
e articolate.
di Antonio Fargas
ampliamento della gamma Cangini di attrezzature
idrauliche dedicate alla manutenzione del verde
contempla soluzioni per incrementare la poten-
L’ultimo
za e la precisione delle testate trincianti. Il reparto di ricerca
e sviluppo dell’azienda italiana ha lavorato soprattutto per
incrementare la solidità globale di ogni attrezzatura, sia
perfezionando soluzioni tecniche per la salvaguardia dei
motori idraulici, sia irrobustendo le strutture. L’obiettivo,
spiegano in Cangini, era ottenere una produttività elevata,
anche in applicazioni gravose e garantire prestazioni di riferimento
nel tempo.
Testate trincianti molto resistenti
Uno dei punti di forza delle testate trincianti Cangini è la
versatilità operativa che permette di spaziare dalla pulizia
del sottobosco, fino all’abbattimento di alberi, passando
per la gestione del verde pubblico. La conformazione a
mazze o coltelli permette un taglio ottimale in ogni situazione,
anche in presenza di arbusti. Nel primo caso, con
una prevalenza di mazze, si lavorano erba e vegetazione.
Nel secondo caso, si processano anche arbusti e alberi.
La scocca rinforzata delle nuove attrezzature idrauliche e il
loro gruppo valvole integrato di serie, ne incrementa la resistenza,
anche in termini di rigidità torsionale. Questo permette
di ottimizzare le prestazioni, aumentando la durata
del motore nel tempo.
La gamma di testate per escavatori Cangini conta 13 modelli
di trincia dedicati a macchine con peso operativo compreso
tra 1 e 15 t, con larghezze operative che vanno da
500 a 1.500 mm. Sono inoltre disponibili le versioni ad attacco
frontale per pale gommate e cingolate compatte che
assicurano la stessa resistenza e le stesse performance.
Quest’ultima gamma di testate trincianti frontali TCF è caratterizzata
dalla traslazione laterale del gruppo di lavoro
di serie e dal sistema flottante verticale e orizzontale per
migliorare l’adattamento alla conformazione del terreno.
Arriva l’heavy duty da forestale
Tra le novità 2020 di Cangini, merita attenzione Force One,
una testata trinciante dedicata ai professionisti che lavorano
in ambito forestale. Progettato per affrontare i lavori
più impegnativi, questo nuovo modello presenta caratteristiche
tecniche ed accorgimenti di serie che lo rendono
un’attrezzatura versatile, affidabile e sicura. Force One si
rivela essere un perfetto alleato per la pulizia profonda di
boschi e foreste, adatto anche alle zone più anguste.
Tra le caratteristiche che rendono questa attrezzatura heavy
duty, citiamo iI sistema di ventilazione forzata per raffreddare
i circuiti idraulici ed il relativo motore, mantenendo
così costante la temperatura dell’olio idraulico. Inoltre
la scocca rinforzata e la blindatura dei cuscinetti gli conferiscono
una struttura in grado di contrastare urti e torsioni.
La nuova Cangini Force One è dotata inoltre di sportelli
anteriori e posteriori apribili, pensati per dare modo di
sfruttare tutta la potenza del rotore, capace di aggredire
anche tronchi con diametri fino a 220 mm. È inoltre disponibile
una innovativa configurazione con rotore semiforestale
con mazze a scomparsa, adatto al taglio di rovi
e arbusti. A questa si aggiungono la configurazione con
rotore forestale ad utensili fissi, ideale per la frantumazione
di piante e triturazione di grossa pezzatura e quella con
rotore per cippato, ottimo per la triturazione di tronchi.
Ovviamente, la testata trinciante forestale frontale Force
One è disponibile anche in versione con attacco frontale.
[66] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [67]

Demolizione&Riciclaggio
Escavatori demolition
I primi 4 demolition al mondo con certificato
CE 100% Doosan sono sbarcati
in Italia. Il primo in assoluto è stato
venduto dalla concessionaria Mirav
alla siciliana F.lli Caschetto.
UNA BARRA
DI SICUREZZA
In cabina
è montato
il monitor
del sistema
di controllo
di stabilità che
rileva l’angolo
di rotazione
di carro
e torretta, quindi
lo sbraccio
dell’attrezzatura.
La grafica indica
in tempo reale
l’avvicinarsi del
limite operativo
con una barra
di stato.
IL PRIMO
CABINA
INCLINABILE
DI 30° Anche
se si lavora
a soli 20 m
di altezza dal
suolo, la cabina
inclinabile
incrementa
comfort
e sicurezza.
DI UNA SERIE
Doosan ha perfezionato una gamma di escavatori
demolition CE. Vi presentiamo l’apri pista
DX235DM-5 da 28 t, che porta il perno benna a 18 m
Testi di Matthieu Colombo
La crisi di mercato iniziata nel 2008 e culminata, su alcuni
mercati, nel 2012 ha fatto desistere molti costruttori
dal proporre macchine demolition. Poi è iniziata
la corsa alla migliore gamma sviluppata internamente
dai costruttori. Gli svedesi hanno spiazzato i classici attori
del mercato con una gamma prodotta “in serie” e ora arriva
anche Doosan con un piccolo da leccarsi i baffi.
Si chiama DX235DM-5, pesa 28 t circa, ha un braccio da
18 m al perno e sfoggia un carro allargabile da urlo che
passa dai 2.540 mm per il trasporto in sagoma, senza permessi
speciali, a 3.730 mm ed è più lungo di circa 300 mm.
Al suo fianco è già annunciato un DX530DM-5 con braccio
da circa 24 m al perno (un esemplare potrebbe trovare
posto nella flotta di Despe) ed è in fase di sviluppo anche
un DX380DM-7 da 22 m al perno circa che, come si
evince dal nome, è già basato su una macchina Serie 7.
[68] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [69]

e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
Anno IV
Febbraio
2020
Soluzioni e tecnologie
per l’ambiente
Economia Circolare
2
20 ORO E METALLI
ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni
Escavatori demolition
ANCHE
DA SCAVO
Oltre al braccio
in foto, si può
montare
un braccio corto
configurabile
dritto
o inclinato.
SVILUPPATO SU BASE
DEL TRIPLICE
Il DX235DM-5 è venduto
con CE e garanzia
del costruttore.
Il progetto è sviluppato
sulla base
del DX235NLC-5.
FINE MA HD
L’elemento più alto del
braccio è disegnato per
non “rubare” peso
all’attrezzatura idraulica
da demolizione.
Le tubazioni sono protette
e non mancano le forcelle per
appoggiare l’elemento a terra.
Casa Editrice la fiaccola Srl
PLASTIC
À PORTER
RICICLARE È SEMPRE
PIÙ DI MODA.
IL CONTRIBUTO DI UNA
GRANDE GRIFFE
ECONOMIA DEI RIFIUTI,
SERVE STRATEGIA PER
EVITARE LA CRISI
E TUTELARE L’AMBIENTE
NASCE DA BIOGAS
DI DISCARICA L’ALGA
SPIRULINA PER USO
ALIMENTARE
IN OGNI NUMERO
• Rifiuti solidi • Trattamento acque reflue • Biowaste
• Economia Circolare • News • Focus on • Mercato • Case History
abbonamenti@fiaccola.it
Federica Lugaresi
Abbonamento annuo €60,00
L’
Tutti in miniera
Si stima che nel 2020, soltanto nella Comunità Europea,
verranno prodotte 12 milioni di tonnellate/anno
di rifiuti RAEE. Un corretto trattamento consente
il recupero dei metalli preziosi che li compongono.
È tutto oro quello che luccica?
anno 2019 è stato proclamato dall’UNE -
SCO come quello Inter na zionale della
Tavola Periodica. Stiamo parlando
dell’“invenzione”
Ldell’“in del 1869 di Dmitrij Mendeleev,
per catalogare gli elementi chimici. In tema di
sviluppo sostenibile - e soprattutto di circular
economy - di certo la chimica fornisce impor-
tanti ed efficaci soluzioni applicabili a numerosi
settori, compreso quello relativo al recupero di
metalli preziosi da schede ed apparecchiature
elettroniche.
Non solo la gestione mirata dei RAEE contribuisce
a rispondere alle sfide globali minimizzando
l’impatto ambientale (all’interno di essi
sono contenute sostanze tossiche), ma consente
anche il recupero e conseguente riuti-
Febbraio 2020
SGANCIO
RAPIDO
A sinistra
e sopra i due
lati del braccio
con elementi
di spinatura
e connessioni
rapide a faccia
piana.
DA 2.540
A 3.730 MM
Non volgari sfili
a sezione
rettangolare,
ma cilindri
degni
di macchine
top di gamma.
Il carro è...
un’opera d’arte!
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[70] marzo 2020 Costruzioni
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Demolizione&Riciclaggio
Movimentatori
Terzo Sennebogen per la tedesca
Max Aicher Umwelt
che movimenta 200mila t
di scarti d’acciaieria all’anno
Testi di Antonio Fargas
La produttività è importante anche nel settore del recupero
e riciclaggio dei materiali. Se poi, l’attività di
recupero diventa funzionale ad assicurare il corretto
funzionamento dei processi di lavorazione di un’acciaieria,
è fondamentale poter garantire le giuste tempistiche
di lavorazione.
Detto in altri termini, il recupero dell’acciaio è un’attività
sempre più interessante, sinergico al concetto di produttività
odierno e che permette di dare vita a nuovi
prodotti partendo da scorie di lavorazione, ma l’approccio
operativo di chi esegue il recupero deve essere,
anch’esso, di matrice industriale. L’azienda
tedesca Max Aicher Umwelt di Meitingen, in
Baviera, si è specializzata proprio nella movimentazione
e nel trattamento di queste scorie di lavorazione e, in
particolare, lavora in sinergia con la catena del produttore
di acciai speciali Lech-Stahlwerke.
In 34 anni d’attività, la Max Aicher Umwelt è diventata parte
strategica della filiera dell’acciaieria Lech-Stahlwerke di
Meitingen, in Germania. Oggi il sito di riciclaggio da 35.000 m 2 ,
impiega 25 persone, movimenta e tratta tutti i co-prodotti
e sottoprodotti delle acciaierie, in particolare le scorie delle
fornaci ad arco elettrico (EAFS), per un totale di 200.000
t annue di materiale. Le scorie di materiale fuso solidificato
vengono movimentate, trattate e valorizzate in modo
da diventare nuovamente una risorsa, sostenibile, per-
CHI SI FERMA È
PERDUTO
AFFIDABILITÀ
ED EFFICIENZA
Sono queste
le caratteristiche
base che hanno
portato alla
scelta del nuovo
Sennebogen
Serie 835E.
[72] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [73]

Demolizione&Riciclaggio
Movimentatori
Stefan
Jentsch
operatore Max
Aicher Umwelt
Benjamin
Kinlinger
responsabile Eafs
Max Aicher
Umwelt
fetta per essere utilizzata nel settore delle costruzioni e
in quello delle infrastrutture. Quando si tratta di costruire
strade, ad esempio, le scorie sono una valida alternativa
agli inerti.
“Per noi un fermo macchina può voler dire,
nel peggiore dei casi, arrestare la produzione
dell’acciaieria. Per questo, il nostro primo
criterio di scelta delle macchine è l’affidabilità,
poi la funzionalità, quindi la produttività.
E sempre per questo, quando acquistiamo
delle macchine, scegliamo formule con contratti
di manutenzione e garanzie estese.
Dopo migliaia di ore di lavoro con due movimentatori
Sennebogen, ne abbiamo comprato un terzo, il nuovo Serie 835E. Siamo soddisfatti
sia delle prestazioni, sia dei consumi di carburante che, con una certa sorpresa, abbiamo
riscontrato essere in linea con i dati dichiarati dal costruttore”.
FRANTUMAZIONE
FINO A 150 MM
Le scorie d’acciaieria
movimentate con
magnete dal
Sennebogen Serie
835E sono poi
frantumate in differenti
pezzature funzionali
al loro riciclaggio,
anche nel settore delle
costruzioni.
Prima di tutto affidabile
Tra gli attori meccanici protagonisti del palcoscenico di riciclaggio
della Max Aicher Umwelt, il movimentatore industriale
Sennebogen Serie 835E è l’ultimo arrivato, ma
solo in termini cronologici, s’intende. L’azienda tedesca ha
infatti sviluppato un rapporto di reciproca fiducia con il dealer
locale della Casa Fischer & Schweiger e l’835E è il terzo
Sennebogen della flotta.
A detta della Max Aicher Umwelt, si tratta di una macchina
multifunzionale, potente e robusta. Nonostante sia un
movimentatore da 45,5 t di peso operativo, il suo motore
Stage V da 231 kW di potenza massima fa registrare consumi
medi di 13,9 litri di gasolio all'ora lavorando alla movimentazione
di scorie (pezzature fino a 10 tonnellate) con
magnete. La scelta di una macchina diesel è stata fatta
per motivi di mobilità sul piazzale e versatilità d’azione in
futuro. Si tratta però di una motorizzazione d’ultima generazione,
integrata al funzionamento idraulico della macchina
per assicurare in tempo reale la potenza adatta al
carico idraulico richiesto. La portata d’olio idraulico viene
quindi adattata in modo proporzionale alle attività svolte
dalla macchina e a seconda della potenza richiesta, per ottenere
il massimo in termini d’efficienza.
Inoltre, la macchina è ora proposta di serie con le funzioni
di fermo e arresto automatico del motore di serie che riducono
sia i consumi di gasolio quando la macchina non
viene utilizzata costantemente, sia i costi di manutenzione
complessivi perché non vengono conteggiate ore operative
che tali non sono. Per maggiori informazioni sul prototto
potete contattare il distributore esclusivi per l’Italia di
Sennebogen: cesaromacimport.com
Eventi internazionali
Ritorna la biennale di Monaco di Baviera dedicata
alle soluzioni e alle tecnologie per vivere e produrre
in modo più sostenibile. Ifat spazia dal trattamento
di acque reflue, a quello dei rifiuti, passando
per compostaggio, biogas e carburanti alternativi
Testi di Isabella Visentin
GRANDE ATTESA
La manifestazione IFAT 2020 si svolgerà dal 4 all’8
maggio presso il Centro Fieristico in terra teutonica.
La scorsa edizione ha visto la partecipazione
di 3.305 espositori, provenienti da 58 paesi e 142.472
visitatori di 162 nazioni diverse. Quest’anno, al momento
in cui stiamo scrivendo, gli spazi sono già sold out: sono
18 i padiglioni del centro fieristico con un’area esterna ancora
più estesa, che raggiungeranno complessivamente
270.000 metri quadrati.
Decisamente importante la partecipazione delle aziende
estere che si aggira intorno al 50%, con molte richieste provenienti
per la prima volta anche dalla Russia. Sicuramente,
l’edizione 2020 sarà ancora più scoppiettante grazie al contributo
del Green New Deal, un programma climatico ed
economico molto ambizioso. In questi termini, imprescindibile
il concetto di economia circolare – leva importante
che consente di ridurre rapidamente le emissioni di
gas climalteranti – in sinergia con le nuove tecnologie ambientali
presentate al Salone.
L’oro del futuro sarà blu
Tra i contenuti della kermesse, troveremo le più moderne
soluzioni ecologiche per le acque chiare e reflue.
Oltre ai servizi tradizionali relativi al trattamento, distribu-
[74] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [75]

Demolizione&Riciclaggio
Eventi internazionali
VEDERE PER CREDERE Alla fiera di Monaco le aree
demo sono innumerevoli, soprattutto per dimostrare
il funzionamento della macchine della filiera della
movimentazione e trattamento rifiuti. Il cliente tipo
di IFAT non si accontenta certo di un depliant.
zione e depurazione, esistono però ben altre sfide che il
settore dell’industria sostenibile deve risolvere. L’acqua
infatti identifica un patrimonio sociale molto prezioso che
deve essere garantito e protetto: ecco che quindi tracciare
la presenza di sostanze pericolose (dannose sia per la
salute che per l’ambiente) all’interno delle infrastrutture ed
affrontare problemi di carenza idrica, si rivelano tematiche
decisamente prioritarie.
CARTA D’IDENTITÀ IFAT 2020
Luogo: Monaco di Baviera (Germania)
Centro
fieristico: International Congress Centre Munich
Data
dal 4 all’8 maggio
Periodicità biennale
Numero padiglioni 18
Superficie
espositiva 270.000 metri quadrati
Online - ifat.de
A questo proposito, Siemens presenterà applicazioni digitali
per la gestione delle risorse idriche: in particolare, mediante
il pacchetto SIWA (acronimo di Siemens Water) appositamente
sviluppato, sarà possibile minimizzarne le
perdite, prevenire inondazioni e adottare misure di manutenzione
predittiva.
Il costruttore di macchinari Flottweg, specializzato nella
separazione dei composti liquido-solido, proporrà l’ultimo
modello di centrifuga della serie Xelletor che consente un
aumento del 15% in termini di produttività, riducendo sino
al 20% il consumo energetico e del polimero flocculante.
Gestione dei rifiuti e riciclo
Un mantra che non ci stancheremo mai di ripetere: riusare,
riciclare e recuperare. In pratica la risposta, che ci per-
mette di garantire una elevata qualità della vita alla popolazione
globale del futuro, evitando il depauperamento delle
risorse naturali. Riciclare i rifiuti significa rintrodurre le
materie prime nel “circuito” (per ricavarne materie prime
seconde), differenziandone al meglio la raccolta ed il conseguente
trattamento. Pure in questo settore l’offerta degli
espositori sarà ampia e altamente specializzata.
Cogelme, azienda leader anche nel trattamento del vetro
proveniente da rifiuti, industria farmaceutica e alimentare,
proporrà Mulini a Cilindri capaci di frantumare alla dimensione
desiderata, mettendo a disposizione tecnologie in
AUTOMAZIONE E RISPARMIO Case costruttrici
esporranno la propria gamma di veicoli preposti alla
raccolta, ma saranno presenti anche trituratori
a risparmio energetico e mezzi con sistemi
di selezione completamente automatizzati.
grado di garantire alti livelli di recupero e valorizzazione della
materia prima.
Da Stokkemill invece, occhi puntati sugli impianti per riciclaggio
di cavi elettrici, con una gamma di apparecchiature
specifiche che consentono di trattare (anche cavi a
differenti diametri e particolarmente problematici) quantitativi
da 80 a oltre 5.000 kg /h.
Ovviamente non mancheranno tecnologie all’avanguardia
relative al conferimento del waste in discarica: alcune
delle Case costruttrici esporranno la propria gamma
di veicoli (dotati di propulsori ibridi e quindi già green nel
DNA) preposti alla raccolta, ma saranno presenti anche
trituratori a risparmio energetico e mezzi con sistemi di
selezione completamente automatizzati. Decisamente
un appuntamento imperdibile e assolutamente “cutting
adge”, quello di IFAT 2020. Noi ci saremo e… ne vedremo
delle belle!
[76] marzo 2020 Costruzioni Costruzioni marzo 2020 [76]

Demolizione&Riciclaggio
Escavatori demolition
Testi di Antonio Fargas
CAT 352 UHD
Peso operativo 63,3/65,5 t
Altezza massima al perno 27,67 m
Peso max attrezzatura 3,7 t
8-9 PIANI
Il nuovo CAT 352 UHD
da demolizione
può montare sia
il braccio lungo,
sia un braccio corto
configurabile dritto
per piccole
demolizioni o curvo
per sbancamenti.
Un colpo a 22 m, poi uno a 14 e ora a 28 m.
In 4 anni CAT è tornata a produrre una gamma
di demolition. Gli italiani, grazie al service CGT,
hanno sempre apprezzato questa dinastia
IL RITORNO
DELLO JEDI
Se la filiera delle macchine movimento terra fosse l’universo
fantascientifico di Guerre Stellari, allora gli escavatori
demolition sarebbero degli Jedi, ossia esseri
rari e caratterizzati da un generale aumento delle abilità fisiche,
armati non di spada laser ma di braccio “high reach”.
Dopo un breve periodo di assenza, CAT è ritornata nell’universo
delle macchine demolition nel 2016 lanciando
al Bauma il 340F UHD presentato con braccio da 22 m al
perno benna, sbraccio orizzontale di 15 m e in grado di
lavorare con attrezzature da 3,6 t in questa configurazione.
Poi, nel 2019, è stato presentato il 340SB ovvero un
escavatore con dna Next Gen, tutte le caratteristiche heavy
duty del 340F UHD, ma con un braccio dritto (SB come
straight boom) da 13,77 m dichiarati come altezza di lavoro
massima e 12,35 m di sbraccio massimo a terra.
Finalmente il 28 metri
Oggi il ritorno di CAT in questo segmento compie un altro
passo importante, con la presentazione del Cat 352 UHD
Ultra High Demolition da 28 m al perno benna di altezza
massima, 15,8 m di sbraccio orizzontale massimo e la possibilità
di lavorare in configurazione massima con una at-
[78] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [79]

Demolizione&Riciclaggio
Escavatori demolition
trezzatura idraulica da 3,7 t di peso. Il nuovo
escavatore da demolizione Cat 352 UHD Ultra
High Demolition è progettato per lavorare con multiprocessori,
pinze, cesoie e, con braccio corto, anche
con martelli idraulici. Oltre al braccio Ultra High Demolition
per eseguire lavori di demolizione, è possibile montare
un braccio corto in configurazione dritta o piegata per sfruttare
la macchina in cantieri più piccolo o in classiche applicazioni
di sbancamento. Per il passaggio da braccio lungo
a braccio corto, CAT dichiara necessario un tempo di
soli 15 minuti con due operatori. Nella configurazione SB
con braccio dritto “retrofit” da 9.100 mm, il 352 UHD monta
un penetratore hd da 2.900 mm, oppure una versiona
maggiorata a 3.350 mm di lunghezza. Con quest’ultimo
avambraccio il 352 UHD assicura una profondità di scavo
di 6.670 mm e uno sbraccio massimo di ben 11.880 mm.
Come da copione, il 352 UHD assicura la massima stabilità
operative grazie ad un carro a carreggiata variabile idraulicamente
che, nel caso si montino suole da 600 mm, pas-
CABINA FINO A 30°
La cabina del nuovo
CAT 352 ha griglia
frontale e superiore
Quando monta il
FOGS e monta
braccio corto, il 352 è un
vetri stratificati
Next Gen al 100% ed è
rispondenti
quindi allestito con tecnologia
di aiuto allo scavo Cat
P5A.
agli standard
GRADE 2D, delimitazione dell’area
di lavoro elettronica (rotazione
torretta e altezza braccio)
e sistema di pesatura a
bordo Cat Payload che può condividere
i dati rilevato in tempo tra
le grazie alla tecnologie VisionLink®,
consentendo di visualizzare da remoto
l’avvicinarsi degli obiettivi di produzione
tramite Product Link .
34
0 SB
li UHD sono predisposti per montare un kit telecamera anche
in testa al braccio da demolizione.
Sotto al cofano del nuovo 352 gira un motore 6 cilindri
Stage V battezzato Cat C13 Acert da 317 kW di potenza
massima e un gruppo di scambiatori con ventola idraulica
termosensibile per ottimizzare la termodinamica e ottimizzare
iconsumi riducendo al minimo gli assorbimenti
di potenza.
Tra le novità, CAT annuncia una funzione di riscaldamento
automatico dell'olio idraulico che porta il sistema alla
temperatura d’esercizio corretta più velocemente per prolungare
la vita dei component e costi di gestione al ribasso
grazie a intervalli di manutenzione prolungati.
IL NUOVO 340SB È UN NEXT GEN Con questo modello
CAT ha voluto creare l’arma assoluta per le demolizioni
di strutture indistriali e residenziali basse.
CAT 340SB 340F UHD 352 UHD
Peso operativo 39,9 t 50,9 t 63-65,5 t
Altezza max 13,7 m 22 m 27,67 m
Sbraccio max 12,35 m 15 m 15,80 m
Motore C9.3 Acert C9.3 Acert C13 Acert
Potenza max 232 kW 234 kW 317 kW
Carro HD fisso HD/ HD VAR HD VAR
sa da 3.000 mm di larghezza a 4.000 mm di larghezza
massima. In ogni caso l’esclusivo sistema di monitoraggio
attivo della stabilità CAT, indica in tempo reale all’operatore
la posizione dell'utensile, tramite un’infografica che
evidenzia il campo dinamico di lavoro sicuro, e avvisa quando
si avvicinano ai limiti di stabilità.
Sicurezza ed efficienza
La cabina del 352 è inclinabile di 30° per favorire la visibilità
in ogni configurazione di lavoro ed è dotata sia di griglie
di protezione superiori e frontali FOGS, sia di vetro anteriore
e vetro superiore stratificati e certificati P5A. Oltre
alla telecamera posteriore laterale destra di serie, i model-
Primo della nuova era
Il CAT 340F UHD fa segnare un’altezza massima al
perno di 22 m e al massimo sbraccio orizzontale di 15
m movimenta fino a 3,6 t. Il peso operativo varia, in
base all’allestimento frontale, da 44.100 a 50.400 kg.
La concezione modulare del braccio, permette di installare
e rimuovere con un sistema di spinatura idraulica
sia il braccio corto (dritto o inclinato) sia quello
lungo. Con il braccio corto si possono montare tre differenti
avambracci, mentre con quello lungo si raggiunge
l’altezza massima di 22 m. L’impianto idraulico
ha una portata massima di ben 570 litri/min e
raggiunge pressioni d’esercizio di 35 MPa.
Non manca, ovviamente, anche il sistema di monitoraggio
attivo della stabilità, che segnala la posizione
dell’attrezzatura ed emette un segnale acustico quando
si avvicinano i limiti di sicurezza.
34
0 D
[80] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [81]

Demolizione&Riciclaggio
Attrezzature
Novità da Epiroc,
accanto alla propria
consolidata gamma,
all'edizione 2020
del Samoter
Testi di Fabrizio Parati
Vi presentiamo alcuni tra i modelli più innovativi dell’intera
gamma Epiroc di attrezzature per la demolizione
composta da pinze, frantumatori, cesoie,
frese e naturalmente martelli idraulici. In primo piano la
pinza combinata multiprocessore CC 1600 e l’innovativo
martello idraulico demolitore SB 1102.
Nuova soluzione
Si chiama CC 1600. È la nuova pinza combinata di Epiroc
che si presenta con il carattere di ciò che davvero apre nuovi
scenari di impiego: è una valida e inedita soluzione per
la demolizione primaria e riduzione secondaria di strutture
in cemento e per il taglio di strutture in acciaio.
LA NUOVA
DEMOLIZIONE
La CC 1600 è una pinza combinata che garantisce alte
prestazioni e, grazie alla rotazione idraulica continua a
360° che facilita le operazioni in cantiere.
La nuova Epiroc è completa della tecnologia CAPS, per
la facile sostituzione, possibile direttamente in cantiere,
delle ganasce. È affidabile, perché ha due potenti cilindri
idraulici completamenti protetti, e riduce i tempi di
lavoro, per effetto di una valvola di velocità integrata.
Ogni ganascia della CC 1600 si muove in modo indipendente
annullando di fatto effetti autocentranti e sollecitazioni
che vengono ridotte al minimo per garantire la
massima precisione di lavoro. La versatilità della pinza si
misura anche dalla possibilità di montare su di essa lame
di diverse versioni: le lame della versione U sono indicate
per la demolizione di strutture di cemento, mentre quelle
della versione S sono impiegabili per il taglio di strutture
in acciaio nei siti di demolizione.
Frantumatore e collaudate pinze
Il frantumatore BP 2050 R è la soluzione proposta da Epiroc
[82] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [83]

Demolizione&Riciclaggio
Attrezzature
SISTEMA
CAPS
La nuova pinza
combinata CC
1600 è dotata
del sistema
CAPS,
per la facile
sostituzione
delle ganasce
in cantiere.
La CC 1600
può montare
lame
di diverse
versioni.
FRANTUMAZIONE A TERRA
Il frantumatore BP 2050 R (a sinistra)
è l'attrezzatura ideale per la
frantumazione a terra di vari materiali.
AFFIDABILE
La pinza
combinata CC
1600 ha due
cilindri idraulici
completamente
protetti e una
valvola
di velocità
integrata che
riduce i tempi
di lavoro.
Altro vantaggio:
ogni ganascia
si muove
in modo
indipendente.
per la frantumazione a terra di vari materiali,
come la separazione delle armature
dal calcestruzzo. Ha una rotazione
idraulica a 360° che lo rende più maneggevole
e una valvola di velocità che accorcia
i tempi di lavoro.
Componenti robusti e un sistema antiusura
applicato sulle piastre sono le
condizioni che assicurano una lunga
durata operativa del BP 2050 R.
Infine, le lame e la piastra dentata
sono sostituibili e reversibili per una veloce
e semplice manutenzione, che è possibile fare direttamente
in cantiere.
Un’altra attrezzatura Epiroc di assoluto rilievo per svolgere
tutte le attività di movimentazione di materiali in ambiti
applicativi tipici delle demolizioni leggere è la pinza
selezionatrice MG 400. Anche in questo caso l’attrezzatura
è caratterizzata dalla rotazione idraulica completa di
360° che rende rapida e precisa l’attività di selezione di
ogni tipo di materiale e le strutture in Hardox assicurano
una presa solida che si associa a una
costante forza di chiusura. Su questo selezionatore
è possibile montare lame di
copertura laterali per lavorare i materiali
più fini e un set di denti per la movimentazione
dei materiali più difficili.
Miglior durata e minor costi
Nuovo e con peso operativo di 1.060 kg,
il martello demolitore SB 1102 va a completare
la storica gamma SB di Epiroc, che è
pensata per svolgere lavori di demolizione, di ristrutturazione,
di costruzione e per il movimento terra.
Il martello demolitore SB 1102 è portatore di innegabili
vantaggi, che si esprimono a partire da un’elevata produttività
ed efficienza in cantiere. Il sistema Solid Body
pensato da Epiroc consente di eliminare i componenti
più deboli presenti sui tradizionali martelli (elementi di
guida e tiranti). Cresce così la durata e diminuiscono i costi
di gestione. L'istanza di maggiori prestazioni è assicurata
dal sistema Energy Recovery, che utilizza auto-
ROTAZIONE
COMPLETA
La pinza selezionatrice
MG 400 ha rotazione
completa di 360°,che
rende precisa la movimentazione
di ogni tipo di materiale.
SENZA PUNTI DEBOLI Il nuovo martello
demolitore SB 1102 è stato costruito
senza i componenti più deboli presenti
sui tradizionali martelli.
maticamente l’energia generata dai contraccolpi
del pistone per aumentare le prestazioni
di percussione e ridurre i livelli di vibrazioni.
L’accumulatore ad alta pressione,
senza manutenzione, dotato di una membrana
brevettata, garantisce prestazioni costanti
e massima affidabilità.
La bussola flottante a guida completa con sistema
di bloccaggio utensile brevettato consente la
facile e rapida sostituzione in loco dell'utensile.
Sistema automatizzato
Epiroc ha brevettato un sistemata, detto IPS
(Intelligent Protection System), per accrescere le
HATCON è il nuovo sistema di monitoraggio
remoto per martelli demolitori e frese che traccia
la posizione e le ore di funzionamento della macchina.
I dati sono disponibili su qualsiasi dispositivo.
prestazioni dei demolitori idraulici. I demolitori idraulici pesanti
sono ora dotati del sistema IPS che coniuga tra di
esse le funzioni AutoControl e StartSelect di Epiroc, questo
sistema completamente automatizzato offre un funzionamento
più semplice ed efficiente che mai.
AutoControl e StartSelect sono funzioni che contraddistinguono
da anni i demolitori idraulici di Epiroc.
L’AutoControl ottimizza le prestazioni del demolitore regolando
automaticamente la lunghezza della corsa del pistone,
mentre il sistema StartSelect offre la commutazione manuale
tra due modalità: la modalità AutoStart consente il
facile posizionamento all'inizio del ciclo di lavoro, mentre nella
modalità AutoStop il demolitore si arresta automaticamente
per evitare i colpi a vuoto alla fine del ciclo di lavoro.
[84] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [85]

Cave&Calcestruzzo
Impianti mobili
Testi di Fabrizio Parati
UN SECOLO
DI FRANTUMAZIONE
È nuovo ed è il più grande impianto mobile della
gamma Lokotrack. È ideale per la produzione
di aggregati su vasta scala. È il Lokotrack ST4.10
Ha ben oltre 100 anni di esperienza nella frantumazione
e nella vagliatura e offre soluzioni a cui si affidano
produttori e appaltatori in tutto il mondo per
aumentare la produzione e la redditività. Anno dopo anno,
questa è Metso. E ogni impianto di Metso è costruito per
durare decenni. Il primo Lokotrack, datato 1985, è ancora
in funzione. Grazie all’alto livello di progettazione e alla continuità
delle prove di qualità, ogni impianto mobile di frantumazione
Lokotrack è in grado di funzionare 24 ore al giorno
e per 365 giorni all’anno. Condizione prima perché ciò
sia possibile è l'uso di una componentistica di alta qualità
associata ai motori diesel Cartepillar.
Metso presenta a CONEXPO-CON/AGG 2020, la più grande
fiera del Nord America dedicata al settore delle macchine
edili, stradali e del movimento terra, il proprio nuovo
gruppo mobile cingolato di vagliatura, l'ST4.10.
Gli impianti Lokotrack ST4.10 sono utilizzati dai clienti in
Europa dal 2019, ma hanno già convinto il mercato del vec-
IL LOKOTRACK ST4.10 è il nuovo
impianto mobile proposto da Metso.
Il più grande della gamma e in grado
di restituire quattro prodotti finali
grazie al vaglio a tre piani.
chio continente, e l'unità esposta a Las Vegas è stata venduta
a CB Con-Agg, una divisione di Cleveland Brothers
Equipment Co., con sede a Murrysville, in Pennsylvania.
Il nuovo impianto mobile ST4.10 è in grado di restituire
quattro prodotti finali grazie al vaglio a tre piani. L’unità monta
un nastro trasportatore principale (la tramoggia di alimentazione)
e tre laterali (lunghi 10 m), che lo rendono facilmente
compatibile con impianti di frantumazione su
larga scala (come, ad esempio, il Lokotrack LT120 o
l’LT300HP). Il vaglio a tre piani ad alte prestazioni è stato
sviluppato per ottenere la massima capacità possibile nelle
applicazioni mobili e, per avere la massima precisione,
ha un angolo di inclinazione più pronunciato all’estremità
di carico. Può anche montare un’ampia gamma di griglie
in modo da adeguarsi alle diverse dimensioni e ai singoli
requisiti del prodotto. Ma oltre al rapido adattamento alle
diverse applicazioni, avere griglie intercambiabili significa
anche avere meno problemi in cantiere e in magazzino.
Le piattaforme laterali di serie consentono la manutenzione
in sicurezza dell’unità. Tra l’altro, tutti i nastri sono
ripiegabili idraulicamente e, in tal modo, l’impianto è trasportabile
come unità singola.
Visione d’insieme
Il sistema diagnostico e di monitoraggio di processo Metso
IC (scelta opzionale) offre il controllo automatico di tutte le
funzioni della macchina. La velocità, l’ampiezza del vaglio, le
velocità del trasportatore sono monitorate e regolate costantemente
per fornire alti tassi di produzione e prodotti finali
precisi. L’accesso a una visione d'insieme del processo
si ha con il nuovo servizio di visualizzazione dei dati Metso
Metrics. La gestione delle risorse di cui si ha bisogno, sia
che si tratti di un'unica macchina o di una flotta che lavora
in più siti, può rappresentare una sfida.
Con i frantoi mobili spesso situati in posizioni remote o distribuiti
tra molti siti di produzione, può essere difficile tracciare
le condizioni operative e le prestazioni delle apparecchiature.
Inoltre, la gestione dei programmi di manutenzione
per più macchine e la garanzia di poter contare sui pezzi di
ricambio adeguati quando sono necessari possono essere
ulteriori ragioni di complicazione. Date tutte queste circostanze,
se non vengono attuati i passaggi corretti, si rischia
di incorrere in tempi di inattività prolungati. Qui, quindi, risalta
il ruolo del nuovo sistema Metso Metrics, che prevede il
montaggio di un dispositivo di comunicazione remoto sull'apparecchiatura
di frantumazione e vagliatura Lokotrack
per consentire una trasmissione facile e sicura dei principali
dati operativi e di manutenzione.
Le informazioni misurate e registrate includono i tassi di utilizzo
delle macchine, i livelli di produzione, nonché il consumo
di carburante, la geolocalizzazione di tutte le macchine
della flotta e l’accesso, sempre disponibile, ai dati
da qualsiasi parte del mondo si voglia consultarli.
Il sistema, naturalmente, ha la capacità di generare dei report
che si traducono in notifiche inviate quotidianamente,
settimanalmente e mensilmente via e-mail, e in rapporti disponibili
on-line con riepiloghi dei dati giornalieri, settimanali,
mensili. Con Metso Metrics non manca la possibilità
di pianificare gli interventi di manutenzione per ogni macchina,
che possono essere anche tracciati su un registro di
manutenzione digitale. Il cliente può dare facoltà di accesso
al registro ai consulenti di Metso Life Cycle Service (LCS),
per interpretazione dei dati e risoluzione di problemi.
Soluzioni per il ciclo di vita
Metso significa impianti affidabili e di lunga durata, ma questa
certezza lievita sull’offerta di un’assistenza per tutto il
ciclo di vita dei prodotti. In aggiunta ai servizi previsti dai
normali contratti di assistenza, ci sono diversi livelli di supporto
tecnico modulati secondo le necessità di chi usa
gli impianti. Lo EPP, ad esempio, è un programma di assicurazione
dell’affidabilità che copre i componenti essenziali
delle apparecchiature fino al 75% del valore dell’impianto
di frantumazione completo.
[86] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [87]

Casseforme
LA RAPIDA
RINASCITA
Testi di Fabrizio Parati
H 24 SETTE SU SETTE Il cantiere per il nuovo
ponte sul Polcevera è sempre aperto e ha numeri
da record: volume scavi di 9.000 m 3 , 60.000 m 3
di calcestruzzo e 15.000 t di acciaio.
IL SISTEMA TRIO, composto di una cassaforma
a telaio universale con un solo componente
di congiunzione, usato per le fondazioni.
Tempi di costruzione
da record, grandi
numeri e qualificati
attori per il nuovo
ponte sul Polcevera
Un domani, quando si vorrà esercitare la memoria, il
2020 sarà ricordato, nel mondo delle costruzioni,
per la saturazione della ferita apertasi a Genova (e
in Italia) nell’agosto 2018 con il crollo del Ponte Morandi:
quest’anno saranno conclusi i lavori per la realizzazione
del nuovo viadotto sul Polcevera: che è, come noto, un’infrastruttura
fondamentale per la rinascita economica della
città di Genova. Se il caso e/o l’incuria predispose al disastro,
la competenza professionale e la tenacia hanno
portato alla rinascita. Tra i molti protagonisti del cantiere
va annoverato anche Peri, che ha fornito soluzioni e sistemi
di casseforme impiegati per la realizzazione dei plin-
[88] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [89]

Cave&Calcestruzzo
Casseforme
VARIO GT 24
è la cassaforma
a travi per pareti
di Peri usata per
la realizzazione
delle pile, alte
sino a 39 m,
del nuovo ponte.
CON LA VARIO GT 24 la disposizione dei singoli
componenti può essere scelta liberamente.
Per questa ragione, Vario può essere adattata
a qualsiasi geometria e applicazione.
ti di fondazione e per le ventuno pile in calcestruzzo armato
alte fino a 39 m. Diciotto di esse sono per il ponte e tre
per le rampe d'accesso.
Cantiere ad orario continuato
Un cantiere attivo sette giorni su sette e significativo anche
nei numeri. Così importanti da rendere il cantiere memorabile,
già solo per questo. Il volume degli scavi è stato di
9.000 m 3 . Si sono impiegati 60.000 m 3 di calcestruzzo per
le parti di opera in c.a. e 15.000 t di acciaio per la carpenteria
metallica. E si sono realizzati 250 pali di fondazione da
1 m e mezzo di diametro. Il progetto, invece, prevede la costruzione
di un viadotto di acciaio alto 42 m, lungo 1.067 m
e con un impalcato la cui forma ricorda la chiglia di una
nave. A sostenere la colossale struttura saranno diciannove
campate con interasse variabile tra i 50 e i 100 m.
Forte della propria esperienza internazionale nella costruzione
di ponti e viadotti, Peri ha fornito una soluzione tec-
nologica per i sistemi di casseforme e impalcature che, per
la realizzazione delle fondazioni e delle pile in c.a., ha consentito
di avanzare con un ritmo regolare di un ciclo di getto
ogni 2-3 giorni. Si è ricorsi all'impiego della cassaforma
per pareti Trio, per la realizzazione delle fondazioni, che permette
rapidità e facilità di messa in opera, grazie al solo
componente di congiunzione che il sistema prevede per
accostare, allineare e serrare ermeticamente gli elementi a
telaio, cioè la morsa BFD.
Si è pensato di impiegare un sistema adatto alle realizzazioni
di elementi costruttivi in calcestruzzo faccia a vista,
e cioè Vario GT24 (la cassaforma per pareti componibili
con la trave reticolare GT24), per la realizzazione delle pile
alte sino a 39 m e con sezione di forma ellittica di 9,50 x
4 m. Per l’elevazione sono state impiegate cinque unità di
cassaforma Vario GT24, con cicli di getto di 4,50 m di altezza
e due unità per la realizzazione della rampa di accesso.
Usciti dallo stabilimento Peri di Cremona, i moduli
di questa cassaforma sono stati forniti pre-assemblati e
quindi pronti all’uso. Conseguenti, immediati vantaggi dei
sistemi pre-assemblati sono la velocità di messa in opera
e l'ordine in cantiere.
La sicurezza prima di tutto
Tema centrale del cantiere di Genova, ma anche, da sempre,
tema caro a Peri sia nella progettazione dei propri prodotti
sia nell'uso degli stessi. Nello specifico, per le fondazioni
la cassaforma a telaio Trio è stata abbinata al sistema
di protezione anti caduta Prokit, che ha avuto la funzione
di parapetto perimetrale per evitare le cadute dall’alto. Inoltre,
lo stesso sistema di protezione è stato utilizzato per tutte
le lavorazioni di posa dell’impalcato in sommità alle pile.
Composto da un grigliato di protezione alto 110 cm e dai
relativi montanti e attacchi per solai e pareti, è un sistema
veloce da montare ed estremamente versatile per le
diverse applicazioni in cantiere.
[90] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [91]

Cave&Calcestruzzo
Casseforme
Campus curvo
lavoro dritto
Oltre 22 milioni di euro e 11.000 m 2
di cantiere per la realizzazione di un campus
a Karlsruhe, in Germania. I sistemi Paschal
sono protagonisti di questo maxi cantiere
Lo straordinario
progetto dello
studio tedesco
Architekten Essari +
Lequime combina cinque
“case”, caratterizzate da
curve e forme organiche,
che andranno a formare
un campus aziendale dal
design davvero
accattivante.
Le costruzioni e gli spazi
progettati sia all'interno
sia all'esterno,
costituiscono la base per
un'atmosfera di lavoro
positiva per circa 250
persone all'inizio e sono
la premessa ideale per
l'espansione delle singole
aziende. La costruzione
di questo speciale
campus è iniziata nel
luglio 2018, su una
superficie di 15.000 m 2 di
pavimento ed un volume
di 52.000 m 3 , creati al
100% in cemento armato.
Le parti non portanti degli
edifici sono state
progettate in modo
flessibile per soddisfare
le esigenze degli inquilini
del campus. I sistemi di
casseratura sono stati
affidati alla società
PASCHAL che ha
realizzato l'architettura
richiesta, sia all’esterno
sia all’interno. Oltre alle
forme arrotondate e
spigolose degli ambienti
e degli edifici, l'impresa
edile ha dovuto anche
affrontare la sfida di
eseguire i lavori di
costruzione delle cinque
“case" in modo
contemporaneo.
Tutte e cinque le singole
costruzioni hanno per
base il medesimo piano
seminterrato, che ha
la funzione di parcheggio
e che ospita
l'approvvigionamento
della mensa e lo
smaltimento dei rifiuti.
Le strutture comuni,
come la reception, la
mensa, l'asilo nido per
bambini, il bar e le grandi
aree per conferenze,
riunioni e sport sono
pianificate centralmente
negli edifici A e D. Dal
piano di base verso l'alto,
le strutture ascensionali
sono essenzialmente
progettate come
costruzioni a tre piani
con piani intermittenti al
di sopra, il che si traduce
in una progettazione
costruttiva più flessibile.
Lo spazio aperto al primo
piano è caratterizzato da
aperture circolari e curve.
Mediante uno strumento
di misura ottico, i dati di
progettazione e di
pianificazione della
cassaforma vengono
trasferiti in cantiere e
controllati dopo il
montaggio della
cassaforma stessa.
Più piccolo è il raggio, più
punti fissi sono adottati e
contrassegnati per la
cassaforma circolare.
Lo stesso vale per le
costruzioni angolari delle
pareti. La classificazione
ottimale dei sistemi di
casseforme Paschal
consente la formatura
precisa e il getto in opera
delle geometrie
desiderate senza
l'impiego di riempitivi in
legno in loco.
I direttori di cantiere e i
capisquadra, per i quali
questa è la loro prima
collaborazione con
Paschal, sono sempre
sorpresi dalla versatilità
dei sistemi di
casseforme Paschal e
dal livello di precisione
con cui le specifiche di
progettazione degli
ingegneri strutturali
possono essere
implementate nel
sistema. Le lastre in
calcestruzzo, compresa
la rampa di parcheggio
sotterranea, ammontano
a 14.900 m 2 . La soletta
in cemento armato dello
spessore di 45 cm che
ricopre il piano interrato
viene utilizzata come
sistema di accumulo di
energia mediante
l'attivazione dell'anima in
calcestruzzo e le altre
solette in cemento
armato sono tutte
progettate per la
climatizzazione degli
ambienti (riscaldamento
e raffreddamento),
mediante sistemi di
tubazioni incassate nel
calcestruzzo. Le lastre
interpiano in cemento
armato nelle case da A a
F sono costruite con
Paschal Deck.
Le coperture dei piani
superiori sono anch'esse
in cemento armato e
saranno caratterizzate da
un disegno a verde dopo
che saranno terminati gli
accurati lavori
d’impermeabilizzazione.
Le superfici delle pareti in
cemento armato sono
specificate con 19.000 m 2 .
Inoltre, ci sono le colonne
in cemento armato e
numerose costruzioni di
parapetti in calcestruzzo.
paschal.de
[92] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [93]

Cave&Calcestruzzo
In collaborazione...
CALCESTRUZZO
materiale del futuro
Le innovazioni nel prodotto e nel processo
Atecap dedica
alle innovazioni
di prodotto
e di processo
un modulo dei
propri seminari
Associazione Tecnico-Economica
del Calcestruzzo Preconfezionato
Via Giovanni Amendola, 46 - 00185 Roma
tel. 06 42016103 - fax 06 42020145
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Andrea Bolondi
Presidente
Salvatore Avallone
Vicepresidente
Paola Colaiacovo
Vicepresidente
Gianpaolo Martin
Tesoriere
Massimiliano Pescosolido
Segretario Generale
è, da sempre, la chiave di volta che ha permesso al calcestruzzo
di essere protagonista della storia delle costruzioni, adattandosi
L’innovazione
alle nuove esigenze architettoniche e costruttive. Ciò è dovuto in gran parte
alla capacità di innovare mostrata della filiera italiana del cemento e del calcestruzzo.
Atecap ha deciso di dedicare alle innovazioni di prodotto e di processo anche
un modulo dei seminari formativi “Concrete: dalle norme al cantiere” che sta
organizzando sul territorio nazionale. C’è un panorama inedito di possibilità per
il comparto delle costruzioni ed è doveroso per l’Associazione promuoverne
la conoscenza e l’utilizzo. Se ne riportano di seguito alcuni esempi.
Il calcestruzzo è auto-riparante: in Europa il 70% delle infrastrutture sono
costruite in calcestruzzo. Questa considerazione e la necessità di manutenere
in maniera efficace e semplice un gran numero di strutture ha spinto i ricercatori
ad indagare la possibilità di mettere a punto un materiale capace di
auto-ripararsi. In caso di fratture sulla superficie, l’ingresso di umidità attiva una
reazione chimica tra particolari additivi detti “cristallizzanti” e i sottoprodotti chimici
derivanti dal processo d’idratazione del cemento, formando cristalli aghiformi
che di fatto riparano la frattura.
Il calcestruzzo è drenante: ha la capacità di replicare le modalità con le quali
l’acqua filtra naturalmente nel suolo. Consente il naturale flusso delle acque, riduce
il rischio di impermeabilizzazione dei terreni e assicura una maggiore resilienza
rispetto a inondazioni o altri eventi metereologici importanti. Si tratta di
una soluzione che risponde alla sempre crescente esigenza di ridurre l'impermeabilizzazione
dei suoli, soprattutto in ambito urbano. Questa esigenza trova
spazio anche nella più recente normativa sugli acquisti verdi (CAM – Criteri
Ambientali Minimi).
Il calcestruzzo è fotoluminescente: si può utilizzare per pavimentazioni con
effetto architettonico. La fotoluminescenza, cioè la capacità di assorbire energia
solare e riemetterla come fonte luminosa di notte, è una fonte di energia pulita,
rinnovabile e sicura. Questi calcestruzzi sono, dunque, ideali per la mobilità
lenta (marciapiedi, sentieri pedonali e ciclabili luminosi, piazze e parcheggi in
zone di scarsa illuminazione).
Queste sono solo alcune delle tecnologie innovative di prodotto, ma l’innovazione
non riguarda solo il materiale, bensì anche i processi di produzione e
fornitura del calcestruzzo. Grazie a un adeguato progetto organizzativo, per
coordinare l'attività produttiva, di trasporto, di impiego delle betonpompe, di controllo,
di consegna e di ripartenza, una opportuna attività di formazione, relativa
a mansioni, ruolo nel getto, importanza dei propri comportamenti, identificazione
dei risultati e degli obiettivi attesi, è possibile fornire calcestruzzo con
continuità. Una soluzione fondamentale per la gestione efficace del cantiere. È
un’innovazione di processo di cui beneficiano tutti gli attori in gioco: l'impresa
committente riduce i costi, i lavoratori limitano i rischi sulla sicurezza, il fornitore
di calcestruzzo contribuisce a una migliore qualità del manufatto e la comunità
percepisce un impatto minore delle attività di costruzione.
Pneumatici
2019Climate Change a List
Yokohama Rubber torna a far parte del prestigioso
elenco di aziende virtuose dal punto di vista della sostenibilità
stilato da CDP. È tra le 179 aziende selezionate su 8 mila
globale senza
L’organizzazione
scopo di lucro
CDP, opera su richiesta
degli investitori
istituzionali globali e delle
principali società di
acquisto con un forte
interesse per le questioni
ambientali, raccoglie i dati
delle aziende e dei governi
locali sulle loro risposte
alle questioni ambientali,
compresi i cambiamenti
climatici, la protezione di
risorse idriche e
conservazione delle
foreste. Questa
importante istituzione ha
scelto di includere
YOKOHAMA RUBBER
Co. Ltd. nel prestigioso
elenco internazionale di
aziende con eccellenti
prestazioni ambientali
“2019 Climate Change a
List”. L’organizzazione
riconosce quindi gli sforzi
dell’azienda per mitigare i
cambiamenti climatici
come uno degli standard
globali più sentiti
dall’intera azienda. Questa
è la seconda volta che
Yokohama Rubber è stata
inclusa nell'elenco dei
cambiamenti climatici del
CDP, dopo la sua prima
quotazione nel 2016. Il
processo annuale di
divulgazione ambientale e
valutazione del CDP è
ampiamente riconosciuto
come lo standard di
eccellenza della
trasparenza ambientale
aziendale. La selezione
dell'elenco CDP si basa
sulle risposte delle
aziende a un questionario
Gli OTR Yokohama by MAI Italia
Dal primo giugno 2018, MAI ITALIA è distributore esclusivo
per l’Italia dei prodotti Yokohama OTR. L’azienda ve ronese,
che fa parte del Gruppo Mai presente da oltre 60 anni
nel settore degli pneumatici OTR ed industriali, si occupa
del mercato italiano per la distribuzione di pneumatici radiali
e convenzionali per movimento terra ed utilizzo industriale,
di cerchioni ingegnerizzati per applicazioni speciali
e garantisce sul territorio nazionale un servizio di
assistenza altamente qualificato. mai.it
sui cambiamenti
climatici. Delle oltre
8.000 aziende che
hanno risposto al
questionario del 2019,
solo 179 sono rientrate
nella lista top, incluse
38 aziende giapponesi.
Al meeting nel quale
venivano annunciati i
risultati dell'indagine del
CDP del 2019
sull'azione dei
cambiamenti climaticici
aziendali, Gota Matsuo,
membro del consiglio o di
amministrazione,
amministratore delegato e
responsabile del
dipartimento di
responsabilità sociale
della casa madre, ha
dichiarato che Yokohama
Rubber lavora
costantemente per
raggiungere una società
sostenibile attraverso le
attività di CSR inserite nel
piano di gestione a medio
termine chiamato Grand
Design 2020 (GD2020),
avviato nel 2018. Matsuo
ha affermato che
Yokohama Rubber sta
promuovendo gli obiettivi
globali di sviluppo
sostenibile attraverso
azioni proattive basate sul
suo slogan "prendersi cura
del futuro: rendere la vita
più soddisfacente per le
persone, ovunque." Due
recenti attività citate da
Matsuo raccontano
questo impegno: per
prima, l’impianto di un
sistema di generazione di
energia
solare che utilizza
il sistema di credito
bilaterale e poi gli accordi
con i partner commerciali
e le comunità locali per
l'approvvigionamento
sostenibile di gomma
naturale. Oltre alle attività
che promuovono l'uso di
energia rinnovabile e
l'approvvigionamento
sostenibile di gomma
naturale, le azioni che
aiutano a preservare
l'ambiente terrestre
includono lo sviluppo di
prodotti ecocompatibili,
l'installazione di
apparecchiature ad alta
efficienza energetica e la
realizzazione di
programmi di risparmio
energetico approfonditi.
yokohama.it
[94] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [95]

Cave&Calcestruzzo
Autobetoniere fuoristrada
LA FABBRICA
DI MATTONI
La tedesca Garten Richter ha scelto
la centrale di calcestruzzo mobile
Carmix 3.5 TT per produrre blocchi
ecologici a mattoncino ispirati ai LEGO
Testi di Fabrizio Parati
LA CARMIX 3.5 TT
nel cantiere
tedesco.
La macchina
ha un tamburo
da 4.850 litri,
una pala
di caricamento
da 600 litri,
e una resa per
impasto di 3,5 t.
[96] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [97]

Cave&Calcestruzzo
Autobetoniere fuoristrada
LA PALA FRONTALE
ha una capacità di carico
di 600 litri ed è dotata
di un'apertura a comando
idraulico per lo scarico
nel bicchiere.
Èuna delle più alte e riuscite espressioni di versatilità: è
la centrale di calcestruzzo mobile fuori strada 4x4
Carmix 3.5 TT. È un'applicazione “ecologica”, perché
viene sfruttato il materiale che risulta dagli scavi. La produzione
è pratica, perché i blocchi possono essere spostati molto
facilmente, al contrario dei residui. Quando sono maturati,
possono essere impilati o messi in modo da creare muri,
fare delle paratie, ecc. La Carmix 3.5 TT è una macchina con
un tamburo da 4.850 litri, una pala di caricamento da 600 litri,
e una resa effettiva per impasto di 3,5 m 3 . Ha una velocità
d'impasto e di scarico indipendenti dal numero di giri del
motore diesel ed è dotata di apertura a comando idraulico
per lo scarico nel bicchiere. Quest'ultimo ha facoltà di ruotare
di 300° per scaricare a un'altezza di oltre 2 m sui quattro
lati della macchina stessa. Velocità di lavoro: da 0 a 9 Km/h,
mentre quella di trasferimento è da 0 a 25 Km/h.
Come dei maxi LEGO
Attiva da oltre quarant'anni (e già questo è un motivo di per
sé netto per valutarne la solida competenza), la Garten
Richter è un’azienda tedesca, di Glashuetten, che opera nel
settore paesaggistico e orticolo. L'azienda ha un parco macchine
fornito che, da non molto, comprende anche una
Carmix 3.5 TT, di cui la Garten Richter si serve per realizzare
infrastrutture, terrazze, recinzioni, piscine naturali, muretti,
lavorazioni con il calcestruzzo, ma anche per rispondere
CALCESTRUZZO MAGRO La Carmix può
produrre anche calcestruzzo magro, che è facile
da trasportare con i camion e da raccogliere
con rimorchi di dimensioni ridotte.
ad esigenze più specifiche come la semina di piante e la potatura
o l’abbattimento di alberi. Ma non solo. La Carmix è
stata usata dall'azienda tedesca per un progetto del tutto
particolare, che è specchio, al contempo, sia della creatività
della Garten Richter sia della affidabilità e della versatilità
della centrale di calcestruzzo mobile 3.5 TT: Garten Richter
ha scelto la Carmix 3.5 TT per produrre blocchi di cemento,
di 180 x 60 x 60 cm, realizzati con l'impiego di materiale riciclato,
a forma di mattoncino LEGO.
Miscela continua e uniforme in cantiere
Garten Richter aveva bisogno di una macchina per produrre
piccole quantità di calcestruzzo in determinati momenti
e con materiali e ricette personalizzati.
Esaminando le apparecchiature sul mercato, l’azienda
ha optato per Carmix. Vale a dire che si è orientata su una
centrale di calcestruzzo capace di produrre una miscela
continua e uniforme direttamente in cantiere e senza l’apporto
di un'altra macchina. Hedke, distributore di Carmix
[98] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [99]

Cave&Calcestruzzo
Autobetoniere fuoristrada
SISTEMA DI PESATURA La centrale
di calcestruzzo Carmix ha un sistema di pesatura
tipo “load cells”, con celle di carico sotto
il gruppo betoniera, e, a richiesta, un display
e una stampante in cabina.
in Germania, ha quindi provveduto a fornirle la Carmix 3.5 TT.
La piccola centrale di calcestruzzo mobile si è dimostrata
adeguata per produrre i blocchi LEGO di calcestruzzo, perché
ha permesso di costruire compartimenti per diversi aggregati
e di ottimizzare, allo stesso tempo, la gestione del
cantiere e l’organizzazione dei materiali.
Il successo dell'iniziativa si fonda sui vantaggi dati dalle Carmix:
permettono di ridurre i costi del calcestruzzo rispetto ad altri
metodi di miscelazione, hanno una maggiore capacità in
rapporto alla resa data da attrezzature a coclea abbinate a
trattori o ad altre macchine operatrici, e semplificano le fasi
di miscela e di scarico. Con un ciclo completo di lavoro, la
betoniera Carmix 3.5 TT produce il calcestruzzo necessa-
rio per realizzare cinque blocchi di cemento costituiti da
una miscela di 5.580 Kg di materiale riciclato, con diametro
1-12 mm, 410 l d'acqua e 920 kg di cemento. E si ottiene
un calcestruzzo con una resistenza pari a C25/30 kp.
In chiusura, le considerazioni di Enrico Tronfi, Area sales
manager Europa e Medio Oriente di Carmix: “La Carmix
3.5 TT apre un modo di utilizzo alternativo delle macchine
che crediamo sia molto interessante per l'Europa rispetto
alla produzione ordinaria di calcestruzzo, perché risolve
molti problemi soprattutto in quei paesi dove l'utilizzo
del materiale di scarto è soggetto a norme. Gli scarti degli
scavi, senza questa macchina, andrebbero manipolati con
altri sistemi.”
LO SCIVOLO DI
SCARICO
è trilaterale,
ed è applicato
in modo sia
da consentire
un facile
spostamento
laterale sia
di aumentare
l’altezza
di scarico.
L'inclinazione
idraulica
è comandata
direttamente
dal posto guida
in cabina.
[100] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [101]

Cave&Calcestruzzo
Casseforme
UN GIGANTE POLACCO
La Varso Tower sarà
pronta nel 2021.
Comprende 53 piani
fuori terra e 70.000 m 2 .
Le due gemelle
Un progetto analogo cui ha preso parte sempre
Doka è quello che riguarda la nuova sede
VakifBank a Instanbul. La struttura si estende su
un’area totale di 690.000 m² con 257.464 m² di
superficie utilizzabile, e sarà uno degli edifici più
spettacolari situati nel centro finanziario di
Istanbul. Doka ha offerto una soluzione di cassaforma
che si adatta al design speciale delle due
torri aziendali. Le torri raggiungeranno rispettivamente
le altezze di 221,3 e 151,6 m, con, rispettivamente,
52 e 36 piani.
300 METRI
SU VARSAVIA
Lo skyline della capitale Polacca si sta
espandendo costantemente. Doka contribuisce al
progetto fornendo alcuni modelli di cassaforme
Testi di Eliana Puccio
Per l’esattezza i metri saranno 310 e sarà il grattacielo
più alto della Polonia e dell’Europa. I la vo ri per la costruzione
della Varso Tower, uno dei tre edifici del Varso
Place, iniziati lo scorso dicembre 2016, si concluderanno nel
2021 e il cielo di Varsavia inizia già a sentire il solletico.
Progettata da Foster + Partners e costruita da HB Reavis,
la torre comprende cinquantatre piani fuori terra e circa
70.000 m². Il costo totale dell’investimento supera i 500
milioni di euro. Il finanziamento è stato concesso sotto forma
di prestito da un consorzio di quattro banche: Bank
Pekao SA, Santander Bank Polska, UniCredit e Helaba.
Situato nel centro della città, vicino al Palazzo della Cultura
e della Scienza, l'edificio disporrà di un ristorante e di un
ponte di osservazione in cima con vista panoramica sulla
città. Doka, azienda italiana operante nella progettazione,
produzione e distribuzione di casseforme industrializzate
per l’utilizzo in tutti i campi del settore delle costruzioni,
ha preso parte al cantiere fornendo una soluzione di
cassaforma personalizzata, che si sposa perfettamente
con l'architettura moderna del nuovo edificio, per il fornitore
internazionale HB Reavis.
In particolare, la complessa geometria dell'edificio ha reso
necessario l'uso della cassaforma a telaio Framax Xlife
che consente di raggiungere ottime performance anche
in condizioni di lavoro estreme. Un sistema che richiede
l’impiego di pochi elementi, disposti in orizzontale o in verticale,
per creare una griglia di 15 cm in cui tutti i materiali
di collegamento potessero essere perfettamente integrati.
Per la costruzione dei singoli livelli è stato utilizzato
Dokadek 30: una cas saforma manuale senza travi, con
struttura in accia io leggera, telai verniciati e pannelli multistrato
in legno, con rivestimento plastico.Tra le altre forniture
proposte da Doka anche la piattaforma autorampante
Scp che garantisce una sicurezza a 360°, al riparo
dalle intemperie. La piattaforma trasporta contemporaneamente
tutte le attrezzature neces sarie alla costruzione
ed è completamente chiusa. Tutto ciò ha permesso un
significativo aumento della velocità nel processo di costruzione
della Varso Tower.
[102] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [103]

Additivi
L’innovazione nel DNA
Chryso Italia ha
salutato il 2019
con un fatturato di
35 milioni di euro.
Un numero che ne
attesta l’impegno nella
messa a punto di servizi
innovativi e affidabili, e
nella creazione di
prodotti di qualità
sempre più green e
sicuri. “Siamo orgogliosi
di aver chiuso il 2019 con
Chryso offre soluzioni sicure e innovative,
crea prodotti di qualità sempre più green e
investe nello sviluppo di tecnologie sempre
più avanzate per l’industria delle costruzioni
un bilancio positivo che
testimonia il successo
della nostra azienda nel
garantire servizi di
qualità e sviluppare
nuove soluzioni per
soddisfare al meglio le
esigenze tecniche ed
economiche dei clienti -
commenta Paolo
Novello, CEO di CHRYSO
ITALIA - L’innovazione è
parte integrante del
nostro DNA poiché il
35% del fatturato è
generato da prodotti che
hanno meno di cinque
anni e il 3% viene
investito ogni anno in
ricerca e sviluppo. Un
lavoro svolto con
un’attenzione costante
alla sicurezza sul
lavoro”.
Chryso mette a
disposizione un’ampia
gamma di soluzioni tra
cui additivi per
calcestruzzo, additivi per
cemento, sistemi di
sollevamento e
fissaggio per la
prefabbricazione leggera
e pesante, fibre e malte.
L’azienda è inoltre attiva
in un progetto di sviluppo
sostenibile che consiste
nella creazione di
soluzioni che riducano
l’impatto ambientale,
utilizzando componenti
di origine vegetale e
materie prime e
consentano di formulare
prodotti finalizzati alla
riduzione dell’esposizione
degli utilizzatori ai rischi
del mestiere. L’azienda ha
ottenuto quattro
certificazioni che
garantiscono
un’evoluzione e un
costante miglioramento
dei processi. Parliamo
delle ISO 9001 (dal 1997),
OHSAS 18001 (dal 2005),
ISO 14001 (dal 2006) e
SA 8000 (dal 2012).
www.chryso.it
Piattaforme aeree
Partner spagnolo
Oil & Steel ha scelto
GAM come nuovo
distributore per
il mercato iberico
GAM, fondata nel
2003, è una
società spagnola
di distribuzione e
noleggio. Opera in dieci
paesi e in quattro
continenti ed è la
principale società di
noleggio macchinari in
Spagna e Portogallo.
La flotta della
compagnia è composta
da oltre 16.000
macchine. Fabrizio
Girotti, direttore generale
di Oil & Steel, ha
dichiarato: “Nella scelta
di un partner
commerciale per la
penisola iberica era
essenziale garantire un
servizio post-vendita a
livelli eccellenti. GAM,
con i propri 70 punti di
assistenza, un eccellente
servizio di ricambi e
un'elevata competenza
tecnica e commerciale,
cura attentamente il
servizio verso il cliente.
Sono sicuro che questa
collaborazione
contribuirà all'ulteriore
sviluppo di un mercato
storico e ritrovo in GAM
la stessa passione e lo
stesso valore presenti
nella squadra che
caratterizza il business
OIL & STEEL.” Pedro
Luis Fernández, Ceo e
Presidente di GAM,
aggiunge: “Questo
accordo ci consente di
offrire una vasta gamma
di piattaforme di alta
qualità Oil & Steel ed è
un altro passo
nell'impegno di GAM
come fornitore di
soluzioni per i propri
clienti.”
GAM ha siglato il suo
primo ordine
Oil & Steel, che include
una Snake 189
e una Scorpion 1812.
oilsteel.com
[104] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [105]

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
DISPLAY E BRACCIO Sui telescopici Magni sono
stati adottati nuovi display e, sull’RTH 6.51, si sono
introdotte soluzioni per portare al massimo
la sezione dei tubi idraulici del braccio telescopico,
in modo da ridurre le perdite di carico.
SPOSTAMENTO
VERSO L'ALTO
Motori Stage V, Volvo e Deutz,
per tutta la gamma dei
telescopici Magni, sia per i rotativi
sia per i fissi, a partire da maggio 2020.
E nuova maxi sede entro l'anno
Testi di Fabrizio Parati
Entro l’anno entrerà in funzione il nuovo quartier generale
Magni, cioè uno spazio produttivo di 36.000 m 2 di
superficie costruita (3.200 m 2 destinati a uffici) e 20
ettari di superficie totale. La produzione potrà così essere
triplicata anche grazie all’implementazione di celle robotizzate.
Accanto a quello della crescita (molto alta in soli sei
anni di storia aziendale) in Magni cresce anche il dettato della
sostenibilità sotto il profilo della motorizzazione. E porta
con sé altri vantaggi.
È stata migliorata la gestione del freno di parcheggio, per iniziare,
dando alla macchina la possibilità di una guida più confortevole
e sicura. Non è più necessario usare il pulsante dedicato
sulla colonna dello sterzo, perché il freno si inserisce
ogni volta che la velocità del veicolo è prossima allo zero e
si disinserisce usando il pedale di guida.
È stata implementata su tutte le macchine una funzione
di correzione di livello del telaio, per quando il braccio sia
alzato oltre i 3 m. Si può così utilizzare il pulsante di correttore
di livello su gomme a braccio sollevato, per riportarsi
verso il baricentro della macchina.
Inoltre, per dare maggiore risalto all’alto livello qualitativo
della gamma alta, è stato deciso di montare componenti
costruiti da Liebherr, per quanto riguarda la rotazione.
Le modifiche introdotte da Magni sono, oltre che di carattere
tecnico-meccanico, anche commerciali: si è deciso
di organizzare la gamma secondo una nuova classificazione:
si parla ora di gamma da 4/5 t, per salire alle
6/7 t e concludere con 8/13 t. Il senso di questo cambiamento
è - dicono in Magni - quello di “poter coprire ogni
necessità del mercato e spostare la nostra offerta verso
l’alto, in tutti i sensi!”.
NUOVI ASSALI sul sollevatore
RTH 6.51, che permettono
un carico duplicato rispetto
ai precedenti modelli montati
sull'RTH 6.46.
Nuovi monitor capacitivi e sistema Gps
Tutta la gamma dei sollevatori telescopici dalle 4 alle 5 t
monta uno schermo touch-screen da 7 pollici che passa
alla versione da 10 pollici sui sollevatori da 6, 7, 8, 13 t.
A partire da ottobre 2020, arriverà un nuovissimo monitor
XXL da 12 pollici che andrà a sostituire quello da 10.
Tutta la gamma Magni è stata equipaggiata con un nuovo
e potente sistema Gps, che permette di localizzare facilmente
la propria macchina e di analizzarne i parametri
e le funzioni principali, per poter così scongiurare fermo
macchina o danni facilmente prevedibili.
[106] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [107]

Sollevamento&Noleggio
Service
PLATEAU
ROYAL
Irradia competenza, tempestività e assicura
interventi ad alto valore aggiunto: è il servizio
d’assistenza fornito dalla squadra Haulotte Italia
Testi di Fabrizio Parati
Una volta un servizio di assistenza puntuale e tempestivo
poteva essere annoverato tra le condizioni vantaggiose
di cui il cliente poteva avvalersi. Oggi, invece,
è un impronta di distinzione inalienabile per l'azienda
che voglia vendere macchine, perché è uno dei fattori determinanti
per orientare la scelta d'acquisto di una macchina
operatrice. E lo è a tal punto da pesare sul piatto della
bilancia allo stesso modo delle caratteristiche tecniche
del mezzo che si voglia acquistare.
Haulotte Italia lo sa ed è passata rapidamente dalla consapevolezza
alla concretezza: è stata tra le prime filiali al
mondo del gruppo francese a estendere un programma di
potenziamento della propria struttura di assistenza, nell'obiettivo
di supportare al meglio i propri clienti e di fornire
loro concreti e reali vantaggi sia in termini di operatività
delle macchine sia di competitività sul mercato.
La strategia
Giova capire le mosse di questa accorta strategia di
Haulotte Italia. Per iniziare, si è potenziato lo staff tecnico
dedicato all’assistenza (9 tecnici, tra interni e esterni), per
migliorare il supporto diretto al cliente. Il primo soccorso,
in caso di necessità, è fornito in tempo reale al telefono. Un
servizio grazie al quale l’operatore della Ple è spesso in grado
di risolvere da se, direttamente in cantiere, i problemi
più semplici. A fronte di interventi più articolati, s'innesca
l'intervento dei tecnici Haulotte o si provvede al trasporto
della macchina presso l’officina centrale di San Giuliano
Milanese, a seconda della complessità del problema e delle
esigenze operative.
“Il nostro è un processo” - afferma l’ing. Nicola Violini,
GLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE vengono
presentati attraverso checklist corredate dal relativo
intervallo manutentivo, in modo da rendere
la gestione più intuitiva, più comprensibile e migliore.
[108] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [109]

Sollevamento&Noleggio
Service
HAULOTTE DEDICA ATTENZIONE
sia all’ottimizzazione dei criteri
costruttivi delle proprie macchine
sia alla loro manutenzione a lungo
termine. E coniuga personale
altamente qualificato
con una officina centrale totalmente
rinnovata negli strumenti di lavoro.
Direttore Generale Haulotte Italia - “che
garantisce diversi vantaggi, non solo in
termini di reattività e rapidità di risposta
ma anche e soprattutto di completa
indipendenza e autonomia nella gestione
del service, con intuibili ricadute
sia in termini di qualità del servizio che
di capacità di ridurre al minimo i tempi
di fermo macchina rispetto alla media
del mercato”.
Ricadute di cui, peraltro, si avvantaggiano
non solamente gli utilizzatori finali
delle macchine ma anche i noleggiatori,
che pur continuando a gestire autonomamente
gli interventi di prima necessità
possono a loro volta contare su
un efficiente supporto da parte della filiale,
che comprende come vedremo anche
la disponibilità di una macchina sostitutiva.
Nuova officina
In Haulotte Italia hanno valutato che, per
assicurare un servizio d’assistenza con
i crismi, requisito indispensabile, oltre
alle valide risorse umane, fosse dotarsi
di un'officina centrale con strumenti e
attrezzature tali da ottimizzare gli interventi
di revisione e riparazione.
Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione
oggi non vengono più organizzati
per tipologia di componente, ma presentati attraverso
apposite checklist corredate del relativo intervallo
manutentivo, in modo da renderne la gestione più intuitiva,
più comprensibile e più efficiente. Nell'ottica di facilitare ulteriormente
gli utilizzatori, poi, Haulotte ha provveduto, da
un lato, a inserire all'interno del manuale utente l'elenco dei
controlli quotidiani, dall'altro a includere nella checklist uno
spazio dedicato ad eventuali osservazioni/informazioni.
Mezzo sostitutivo e seconda vita
Novità assoluta di questi mesi: la “Courtesy Machine
Haulotte”, vale a dire una piattaforma di lavoro aereo articolata
da 26 m di altezza operativa. La macchina viene
messa a disposizione dei clienti come mezzo sostitutivo
nel caso di interventi di assistenza complessi e che richiedano
tempi non brevi.
A questo servizio si affianca “Second Life”, un programma
di rigenerazione delle macchine più datate, condotto sia
sul piano estetico sia su quello funzionale. Si può arrivare
anche alla rigenerazione completa della piattaforma.
Proposto da Haulotte sia per il mercato italiano sia per quelli
esteri, Second Life consente di prolungare la vita utile della
macchina per mezzo di interventi calibrati in funzione
dello stato di efficienza del mezzo: sostituzione di cablaggi,
degli automatismi dei cilindri, della raccorderia. Ma si
può anche avere la riverniciatura della macchina. Senza dimenticare
naturalmente le consolidate formule di manutenzione
programmata e i servizi finanziari Haulotte, pensati
per integrare il pacchetto Haulotte con un ulteriore
valore aggiunto.
Risparmi fino al 35%
Il programma di potenziamento dei servizi Haulotte si fonda
anche su un modello di assistenza a 360 gradi. Un modo
di operare che parte dei clienti, inserito in una strategia di
ottimizzazione del Total Cost of Ownership (TCO) che ha
un impatto rilevante nel caso delle piattaforme aeree articolate
e telescopiche, con risparmi che possono arrivare
anche fino al 35%. Un risultato importante, quindi, che rende
oggi le macchine del costruttore francese tra le più economiche
sul mercato sotto il profilo dei costi di gestione.
“Non a caso, in questo primo anno di attività la reazione
dei clienti, sia utilizzatori finali sia grandi strutture di noleggio,
è stata decisamente positiva.” - afferma Giovanni
Zaccaria, Service Manager Haulotte - “Non solo in termini
di risultati economici, ma anche di miglioramento della
customer experience in rapporto ai servizi di assistenza
Haulotte.”
L’azienda francese ha nel tempo adottato una serie di accorgimenti
volti a ridurre sensibilmente la possibilità di
“RITENIAMO CHE
IL NOSTRO MIX
di caratteristiche
tecniche, costruttive
e servizi postvendita
renda oggi
le macchine
Haulotte una
soluzione
in grado di offrire
il migliore rapporto
tra qualità, prezzo
e prestazioni
disponibile
nel mercato
del sollevamento”.
Parola del General
Manager
di Haulotte Italia,
Nicola Violini
(qui a sinistra).
Sotto la squadra
service di San
Giuliano Milanese.
rotture e di malfunzionamenti, fra cui l'adozione di un singolo
cilindro per l'azionamento di più cinematismi, l'utilizzo
di materiali di alta qualità e resistenza all'usura, l'adozione
di componentistica di primo livello e una diagnostica
a bordo che consente il monitoraggio predittivo delle condizioni
della macchina e una gestione proattiva della sua
manutenzione.
Le formule di assistenza offerte da Haulotte, oggetto a loro
volta di continui affinamenti e forti di una struttura in costante
potenziamento, permettono poi all'utilizzatore di poter
contare non solo su una manutenzione di qualità ma anche
su costi certi e programmabili nel tempo, che oltre a
massimizzare il tempo di utilizzo della macchina incidono
in misura consistente anche sul valore residuo del mezzo.
[110] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [111]

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Testi e foto di Fabrizio Parati
Siamo stati a Breganze (VI), nella sede
di Faresin Industries, per visitare la produzione
e vedere il nuovo telescopico elettrico 6.26
INNOVAZIONE
AUTOCTONA
NELLO STABILIMENTO
di Breganze (VI) abbiamo
avuto occasione di seguire
l’avanzato processo costruttivo
dei sollevatori telescopici
(Small Range) di Faresin.
Ha raggiunto, nel 2019, un primato di prosperità, partecipando
in modo diretto a circa venti fiere, immatricolando
novecento macchine (otto prodotti su dieci
vanno all'estero) e accrescendo sensibilmente il fatturato:
è Faresin Industries, di Breganze (VI), azienda, nata nel 1973,
che progetta, produce e commercializza carri miscelatori
e strumenti per l’analisi della razione per il settore zootecnico,
sollevatori telescopici per uso agricolo e industriale. In
azienda si parlano dieci lingue e l'orientamento è quello di
plasmare l'attività per dare al mercato ciò che al mercato
DA 6 A 17 METRI La gamma dei sollevatori telescopici
Faresin comprende modelli da 6 a 17 m suddivisi
in 5 famiglie e con capacità massime di sollevamento
da 2,6 fino a 7 t. Ogni modello può essere allestito
con configurazioni differenti per prestazioni e optional.
davvero serve: è il caso dell'ultimo nato tra i sollevatori: l’innovativo
6.26 Full Electric.
Con la guida di Mattia Benetti, che in azienda si occupa di
marketing, abbiamo visitato gli stabilimenti Faresin di
Breganze, laddove appare perentoria l'attitudine alla vantaggiosa
autarchia: in Faresin fanno tutto da sé, e lo fanno
bene, a partire dal taglio delle lastre. Tagliano, saldano, piegano,
verniciano e assemblano le macchine. “Abbiamo acquistato
di recente una nuova macchina per i processi di taglio
laser, una per la saldatura ad arco sommerso e una per
[112] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [113]

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
BREGANZE La sede
di Faresin Industries. Sopra,
il banco per il collaudo dei
bracci dei sollevatori
telescopici.
la saldatura degli elementi dei bracci telescopici. E abbiamo
organizzato un magazzino verticale. Ci miglioriamo in continuazione.
E siamo in continua espansione, il mercato, per
fortuna, continua a crescere”, ci dice Mattia Benetti.
Nuova linea per i telescopici
La sede Faresin di Breganze (VI) si distribuisce su cinque
stabilimenti. In quello principale (stabilimento 1) c’è una linea
di assemblaggio per i carri miscelatori semoventi e
due per i sollevatori telescopici. Una delle due è nuova.
Entrata in funzione ad agosto 2019, è dedicata ai telescopici
6.26 sia elettrici sia diesel (Small Range). Il processo
produttivo inizia dallo stabilimento 3. Entrando si vedono
lastre d'acciaio ad alta resistenza S355, di 6 x 3 m, di diverso
spessore. Qui lavorano due macchine per il taglio
al plasma, per il taglio di componenti di alto spessore, e
una nuova macchina per il taglio al laser, dedicata ai componenti
più leggeri. Il reparto di piegatura ha due presse
e una macchina per il taglio. Diverse le tipologie di saldatura:
manuale, robotizzata e la saldatura ad arco sommerso,
per i bracci e gli sfili. Prima dell’impiego di questa macchina
si usava un robot ed erano necessarie due fasi di saldatura.
Lo stabilimento 4 è deputato al processo di verniciatura
e all’assemblaggio dei bracci dei sollevatori telescopici.
Tutti i pezzi da verniciare sono caricati su binari. I prodotti,
dopo essere usciti dall'impianto di lavaggio, sono fatti oggetto
di processi di lucidatura manuali e viene ad essi dato
il primer. Seguono il forno per asciugare il primer stesso
e due mani finali di verniciatura. Un forno, che raggiunge
gli 80 gradi, serve all’asciugatura. Il tutto è poi portato
nelle varie linee di assemblaggio, che sono quattro (due
per i telescopici e due per i carri miscelatori). Nel reparto
dedicato al montaggio, con un banco prova, il braccio
viene montato, testato e collaudato e portato alla linea di
montaggio dove è messo sulla macchina. Montato il perno
posteriore e fissata sia la parte idraulica sia l'elettrica,
la macchina ha così il braccio già collaudato e funzionante.
Il servizio di assistenza è un punto di forza di Faresin: “Siamo
disponibili per il cliente sette giorni su sette, soprattutto per
i carri miscelatori. Il carro è una macchina che lavora 365
giorni l'anno. Deve funzionare sempre. E noi diamo continua
assistenza con officine mobili sul territorio e con i
nostri concessionari”, precisa Benetti.
Compatto e silenzioso
Zero emissioni di CO 2 e alte
prestazioni danno al sollevatore
telescopico 6.26 di Faresin la patente
per lavorare in ogni circostanza
Èstata tra le prime aziende, a livello mondiale, a presentare
sul mercato un sollevatore telescopico completamente
elettrico, ossia senza motore endotermico:
il 6.26 Full Electric. Accadeva al Bauma 2019. La
macchina appartiene alla famiglia degli Small range (a cui
si affiancano Compact range, Middle range, Heavy Duty range,
Big range). Ha portata massima di 2.600 kg e altezza
di lavoro di 5,9 m.
Come la versione diesel
Il sollevatore telescopico 6.26 elettrico è identico alla versione
diesel del 6.26. Ha lo stesso telaio. Ha uguali dimensioni:
l’altezza è di 1.935 mm, la larghezza è di 1.890 mm e
il passo è di 2.525 mm. Non varia, tra i due modelli prodotti
da Faresin, neanche la larghezza della cabina (960 mm). Ha
SPECULARI I sollevatori telescopici 6.26
sul piazzale prove dello stabilimento di Faresin.
Le due macchine hanno lo stesso telaio e uguali
capacità e portate. Cambiano sotto il cofano.
le stesse prestazioni (stessa portata e altezza di lavoro).
Cambia, tuttavia, il display, perché tra elettrico e diesel ci sono
parametri diversi da visualizzare e la pulsantiera, che ha un
nuovo layout e che sarà presente anche sui prossimi modelli.
La velocità è limitata a 13 km/orari. Naturalmente sul
6.26 elettrico non c'è la trasmissione idrostatica, bensì due
motori: quello dei servizi idraulici e il motore della trasmissione,
rispettivamente da 10 e 15 kW.
La ovvia, macroscopica differenza con il diesel è data dalle
zero emissioni di CO 2 e dalla capacità di lavorare in silenzio.
Molti campi d’impiego
Per quanto riguarda il parco batterie. È da 300 Ah quello
standard, mentre la scelta opzionale offre una batteria
da 400 Ah. Le prestazioni assicurano, con la batteria standard,
una durata di utilizzo di sei ore (di otto ore con quella
opzionale), con prestazioni del tutto comparabili con i
modelli dotati di motore endotermico. Il sollevatore elettrico
Faresin ha un caricatore on-board (con la presa di carica
classica, per ricaricare la macchina di notte) e un caricabatterie
esterno, che abbatte il tempo di ricarica e in
grado di ricaricare la macchina in tre ore. La durata del par-
[114] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [115]

Sollevamento&Noleggio
Sollevatori telescopici
Cabina con più spazio
Cercare di rendere sempre più comodo e preciso l’utilizzo
quotidiano dei movimentatori è un impegno continuo
di Faresin.
Con questa cabina in Faresin sono riusciti a regolare in
maniera accorta la distribuzione dei comandi, per renderne
più intuitivo l’utilizzo e per ottimizzare la comodità
di guida. Un nuovo display ad alta risoluzione rende
più facile la lettura dei dati di lavoro.
Sono aumentati anche lo spazio a disposizione del conducente
e l’angolo di visibilità sull’esterno. In cabina, per
altro molto silenziosa, si sente un leggero rumore: è la
pompa che muove tutta l'idraulica. La pompa silenziata
nel diesel non si sente, perchè c’è il rumore del motore.
Qui si avverte leggermente.
Il Faresin 6.26 in numeri
• Motore trasmissione S2 (60')
• Motore servizi idraulici S3 (70%)
• Emissioni
15 kW
10 kW
zero emissioni
co batterie è pari a circa 2.000 cicli di lavoro, che significa cicli
di lavoro di 4 anni e mezzo.
Molti sono i campi di impiego del nuovo sollevatore Faresin
che vanno dall’utilizzo in cantieri di aree urbane, ambienti
chiusi e di piccole dimensioni. È idoneo a qualsiasi tipo di
uso laddove un motore endotermico costituirebbe un grosso
limite: centri storici, fiere, eventi, logistica, allevamenti di
animali, serre e vivaistica, agricoltura bio, settore minerario
e ambienti ospedalieri. È naturalmente possibile il suo impiego
anche in orari in cui la rumorosità dei motori endotermici
sarebbe un fattore limitante. A favorire l’uso del 6.26
in qualsiasi condizione contribuiscono anche le 4 ruote sterzanti
antitraccia a trazione integrale.
Le gamme
Le gamme dei sollevatori telescopici di Faresin, con capacità
di sollevamento da 2,6 a 7 t, sono pensate secondo la
seguente classificazione. Si parte dalla Small Range, che
comprende il modello 6.26 diesel e il 6.26 Full Electric (entrambi
i mezzi hanno portata massima di 2.600 kg e altezza
di lavoro di 5,9 m).
Segue la Compact Range, con il 7.30C e il 9.30C. Con ben
dieci modelli, la Middle Range ha mezzi che, come il 7.30E,
partono da capacità di sollevamento di 3.000 kg e altezza
di sollevamento di 7,1 m, e arrivano (è il caso del 7.45) a
macchine con 4.500 kg di capacità di sollevamento e altezza
di 9,9 m. Quattro sono, invece, le macchine della
Heavy Duty Range: il 9.40, il 9.60, il 9.70 e il 10.65. La gam-
Il joystick e le nuove pulsantiere
per gestire i comandi.
AGILE OVUNQUE Due diverse modalità di guida, 4
ruote motrici sterzanti e 3 modalità di sterzatura.
ma di sollevatori più prestanti, vale a dire la Big Range, esprime
tre modelli. Si parte dal 14.42, dove 14 sta a indicare l’altezza
di sollevamento (che, per essere precisi, è di 13,6 m)
e 42 è la capacità di sollevamento (4.200 kg).
Si prosegue con il 17.40, che consente di alzare 4.000 kg e arriva
a 16,4 m d’altezza. La gamma Big Range si chiude con il
sollevatore telescopico Faresin che ha le più “ricche” prestazioni:
il 17.45, che ha capacità di sollevamento di 4.500 kg e altezza
di 16,4 m.
LA NOSTRA GUIDA durante la visita alla sede
di Breganze (VI) della Faresin Industries: Mattia Benetti
che, in azienda, è tra le tre figure deputate al marketing.
• Batteria standard litio
80 V
• Capacità nominale
300 Ah
• Tempo ricarica
(carica batteria a
bordo monofase standard) 0-100% 13 h
• Tempo ricarica
(carica batteria trifase rapido) 0-100% 2,5 h
• Tempo ricarica
(carica batteria trifase esterno) 0-100% 5 h
• Durata in ciclo continuo,
operazioni continue
fino a 3 h
• Durata in attività normali,
operazioni discontinue
fino a 6 h
• Batteria opzionale litio
• Capacità nominale
• Tempo ricarica (carica batteria a
bordo monofase standard) 0-100%
80 V
400 Ah
16 h
• Tempo ricarica
(carica batteria trifase rapido) 0-100% 3,5 h
• Tempo ricarica
(carica batteria trifase esterno) 0-100% 6,5 h
• Durata in ciclo continuo,
operazioni continue
fino a 4 h
• Durata in attività normali,
operazioni discontinue
fino a 8 h
• Tensione di alimentazione
carica batteria on board (standard) 220 V
• Tensione di alimentazione
carica batteria esterno rapido (optional) 400 V
• Tensione di alimentazione
carica batteria esterno (optional) 400 V
[116] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [117]

ProvatiperVoi
Man TGL&TGM
LEGGERI
ALLA RISCOSSA
Passano all’Euro 6D i motori della serie 08
destinati ai light/mid truck del Leone.
Con l’occasione introduce anche qualche novità
In collaborazione con
Aspettando il nuovo pesante che farà il proprio debutto
in società tra la fine dell’inverno e la primavera,
Man ne approfitta per dare anche una rinfrescatina
alla gamma dei truck da distribuzione, i piccoli TGL
e i medi TGM. I quali, già dallo scorso anno, nascondono
sotto la cabina motori della serie D08 a quattro (solo per
la gamma L) e a sei cilindri in linea (il meno potente va anche
sotto il TgL da 12 tonnellate) aggiornati allo step D della
normativa antinquinamento Euro 6. Offerti ognuno in
tre tarature, 118, 140 e 162 kW (160, 190 e 220 Cv) per il
piccolo D0834 da 4,6 litri e 184, 213 e 235 kW (250 , 290
e 320 Cv) per il D0836 da 6,9, forniscono coppie di 600,
750 e 850 Netwonmetro nel primo caso, di 1.050, 1.150 e
1.250 nel secondo: valori che restano tuttavia invariati rispetto
allo step C precedente.
‘Ripuliti’ per mezzo solo di post-trattamento Scr con urea
(la valvola Egr non c’è più), promettono risparmi di gasolio
dell’1 per cento, ottenuto principalmente dall’utilizzo di
aggregati intelligenti, come l’alternatore di tipo Lin (cfr. box
nella pagina 120), programmato per caricare soprattutto
nelle fasi di rilascio.
Sopra, dall’alto, un TGE allestito Scattolini
e uno equipaggiato con cassone scarrabile.
Sullo sfondo,
da sinistra,
un TGM 15.290
allestito con
vasca Meiller
e un piccolo TGE
6.180 con ponte
posteriore
gemellato
e cassone
ribaltabile.
Nella sequenza a sinistra, un TgL
12.220 in versione doppia cabina
col relativo abitacolo (al centro)
e catena cinematica.
Costruzioni marzo 2020 [119]

Man TGL&TGM
Le novità introdotte sui TGL e TGM
Tettuccio a basculazione
elettrica in vetro
(per cabine L e Lx)
Più luce nell’abitacolo per
renderlo più accogliente.
Tachigrafo intelligente
L’interfaccia Dsrc (Dedicated Short
Range Communication) consente alle
autorità di fare controlli da remoto per
determinati dati durante il viaggio.
Grande
NOVITÀ by
Gamma motori D08
a norme Euro 6d
Aggregati ottimizzati e
l’adeguamento allo step D
portano in dote un risparmio
combustibile dell’1% rispetto
al precedente Euro 6c.
Lane Return Assist
(per TGM oltre 18 ton)
Aiuta a mantenere la traiettoria
prevenendo attivamente
l’allontanamento accidentale
dalla corsia impegnata.
Man ComfortSteering
(per TgM oltre 18 ton)
Alleggerisce il volante
offrendo al conducente una
coppia sterzante aggiuntiva
elettronica durante
le manovre e indurendolo
a velocità elevata per
migliorare la tenuta
di strada.
Motori D08, cosa cambia con lo step D
Filtro gasolio a doppio stadio migliorato: incrementa l’affidabilità
d’esercizio, allunga la vita del filtro e migliora il funzionamento
a freddo. Il primo stadio è un pre-filtro con separatore
acqua/gasolio, valvola di miscelazione più sensore
acqua, mentre il secondo è il filtro principale.
Ess (Energy Saving System): quando il compressore d’aria gira
al minimo, il sistema riduce la richiesta di potenza ausiliaria.
Alternatore Lin (Local Interconnect Network) ad alta efficienza:
per una gestione intelligente dell’energia.
Cambi olio: l’intervallo sale da 12 a 18 mesi.
È disponibile la nuova guida sulle
piattaforme di lavoro elevabili (PLE)
[120] marzo 2020 Costruzioni
Campioni di versatilità
Ma i plus della gamma leggera Man non finiscono qui. Il
TGL, disponibile solo 4x2, ha una tara contenuta in appena
3.500 chili nella versione più leggera, offre cambi
manuali e robotizzati TipMatic 6 (su base ZF ASTronic
Lite) con Idle Speed Driving (dopo lo spunto da fermo, il
motore si setta al regime di minimo) ed Easy Start per
le partenze in salita. A ciò si sommano quattro tipi di cabine
- C, L, LX e Crew -, una grande varietà di telai e prese
di forza sul motore o sul cambio.
Anche il TGM non è da meno. Pesi compresi 12 e 26 tonnellate,
motori a 6 cilindri e soprattutto un cambio automatizzato
su base ZF TraXon 12 rapporti senza Intarder,
ma con le medesime funzioni della gamma leggera. Vasta
la gamma di trazioni disponibili: 4x2, 4x4, 6x2 e 6x4.
Infine, per i truck e anche per i commerciali della gamma
TGE, Man punta sempre più su uno stretto contatto con
gli allestitori, fornendo loro tool informatici preziosi, come
il conosciuto Manted o il recente Man Abbi, che consente
ai carrozzieri di seguire il processo produttivo del veicolo
e di scambiare informazioni tecniche dettagliate per
lavorare in sinergia con altri colleghi.
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Casa Editrice la fiaccola srl

ProvatiperVoi
Camion elettrici
In collaborazione con
CAVA CANTIERE
ELETTRICO
Volvo Trucks presenta due camion elettrici concept.
Uno per impieghi cantieristici in ambito urbano e uno
per trasporti a medio raggio. Sarà il futuro? Valutiamo
le caratteristiche tecniche dei due truck a batterie
Gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni
di CO2 dei camion fissati dall’Unione europea
(-15% entro il 2025, rispetto al 2019-2020, e -30%
entro il 2030), hanno spinto le Case costruttrici ad accelerare
lo sviluppo di veicoli a trazione alternativa. Come
ha fatto Volvo Trucks, che ha recentemente presentato
due concept di mezzi pesanti rivolti rispettivamente,
al settore della distribuzione a medio raggio (si tratta di
un trattore con cabina Globetrotter) e agli impieghi cantieristici
in ambito urbano (un quattro assi, allestito con
cassone scarrabile).
Questi due concept, che verranno utilizzati in via sperimentale
da alcuni selezionati clienti europei del brand
svedese per un progetto pilota di validazione sul campo,
si affiancano agli elettrici FL Electric (di 16 ton di peso
totale a terra) ed FE Electric (di 26 tonnellate a tre assi)
presentati nel 2018, che entrano in produzione a primavera
di quest’anno.
In alto uno dei due prototipi Volvo Trucks sviluppati
per il trasporto a medio raggio con powertrain 100%
elettrico. È dedicato ai cantieri urbani e intra urbani.
[122] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [123]

ProvatiperVoi
Camion elettrici
FINO A 80.000/ANNO
Lo schema evidenzia
quali sono, secondo
il costruttore svedese,
le applicazioni più
indicate per camion
100% elettrici.
Visto il raggio d’azione medio,
Volvo Trucks ha scelto una cabina
corta a tetto basso per il suo
concept elettrico da cava cantiere.
“Vediamo un grande potenziale a lungo termine per i veicoli
pesanti elettrici nei trasporti regionali e per la cantieristica
- ha affermato Roger Alm, Presidente di Volvo Trucks.
Con i nostri Concept Trucks puntiamo a esplorare e dimostrare
diverse soluzioni per il futuro, valutando al contempo
il livello di interesse del mercato e della società. Per
aumentare la domanda di camion elettrici, oltre a dover
ampliare rapidamente l'infrastruttura di ricarica, è necessario
creare incentivi finanziari più validi a vantaggio di quei
trasportatori all'avanguardia che scelgono nuovi veicoli
con un minore impatto sull'ambiente e sul clima”.
I mezzi elettrici da cantiere migliorano l'ambiente di lavoro
per i conducenti e gli addetti ai lavori, grazie alla ridotta
rumorosità e all'assenza di emissioni allo scarico.
Silenzio e zero emissioni locali
Quest’ultima caratteristica può avere effetti positivi sulla
qualità dell'aria in ambiente urbano, nelle aree edificabili
o soggette a ristrutturazioni edilizie. Grazie alla quasi as-
senza di emissioni sonore,
questi veicoli consentono
anche di estendere
la finestra temporale disponibile
per le operazioni
di trasporto, il che apre
nuove possibilità per snellire
la logistica delle attività
in cantiere. La tipica missione di trasporto di un camion
per il rifornimento dei cantieri urbani prevede una percorrenza
giornaliera attorno a 200 chilometri al giorno
(40-50mila chilometri l’anno) con allestimenti costituiti
da un cassone scarrabile o, in alternativa, da un ribaltabile
con gru retro-cabina o da una betoniera per la consegna
del calcestruzzo premiscelato. Il consumo previsto
di energia dovrebbe attestarsi attorno ai 200-220 kWh
per 100 chilometri. Due le tipologie di ricarica disponibili:
rapida, con corrente continua da 150 kW di potenza,
o lenta mediante corrente alternata da 22 kW. Le batterie
possono essere ricaricate, secondo lo sviluppo e la
diffusione delle infrastrutture di distribuzione, presso il
deposito dell’azienda di trasporto (8-12 ore per raggiungere
il 70-80% del livello massimo di carica), durante le
fasi di carico e scarico del veicolo (30-90 minuti per ottenere
un 15-20% di contenuto energetico) o lungo il percorso,
in concomitanza con le pause di guida (15-45 minuti,
pari a un 5-10% di ricarica) previste dalla normativa
europea. In ogni caso, per garantire una rapida diffusione
dei camion elettrici occorreranno cospicui investimenti
per ampliare la rete delle stazioni di rifornimento che
[124] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [125]

ProvatiperVoi
Camion elettrici
CHE COPPIA! La trasmissione
montata dai concept Volvo trasmette
alle ruote coppia massima di 28 kNm,
disponibile già a velocità zero.
DUE RAPPORTI
La catena
cinematica
sviluppata
da Volvo Trucks
per i due concept
prevede due
motori elettrici
da 400 kW
di potenza
di picco abbinati
a un cambio
a due rapporti.
CONCEPT
SCARRABILI
Gli esemplari con
cui sarà testato l’utilizzo
in cantiere del truck
100% elettrico hanno
allestimento scarrabile
per sperimentare il più
applicazioni possibili.
secondo l’ACEA, l’Associazione europea dei costruttori di veicoli,
dovrebbe raggiungere le 20mila unità (da 150-500 kW)
a livello Ue nel periodo 2025-2030, cui si aggiungono circa
6mila colonnine da oltre 500 kW da distribuire lungo i principali
assi autostradali.
Come è fatta la catena cinematica
La catena cinematica sviluppata da Volvo Trucks per i due
concept prevede due motori elettrici da 400 kW di potenza
di picco (330 kW in continuo), abbinati a un cambio a
due rapporti. La coppia massima alle ruote è di 28 kNm disponibile
già a velocità zero, il che consente rapide accelerazioni
in fase di spunto.
Nel complesso, gli organi della catena cinematica hanno
un peso di circa 340 chili, cui si aggiungono i 520 chili di
ciascun pacco batterie agli ioni di litio da 50 kWh, raffreddato
a liquido. Il numero delle batterie installate a bordo di-
pende dalla specifica missione di trasporto cui il veicolo è
adibito. Volvo Trucks ha anche allo studio catene cinematiche
più performanti di quelle attualmente in uso, progettate
per compiti più gravosi sia sotto il profilo del peso
totale a terra e del carico trasportato dal camion, sia dal
punto di vista del consumo energetico previsto per il veicolo
e per l’azionamento in solo elettrico dell’allestimento.
[126] marzo 2020 Costruzioni
Costruzioni marzo 2020 [127]

3 marzo 2020
Macchine Mezzi d’opera Attrezzature
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Speciale WalkAround
Costruzioni
n. 738 | anno LXVIII
TUTTI PAZZI
PER I DEMOLITION
Macchine
&Componenti
RALLY DAKAR
2020
La squadra vincente
parla ancora una volta
russo. Sotto al cofano
cambia qualcosa...
Demolizione
&Riciclaggio
CAT RITORNA
CON IL 352 UHD
L’offerta di escavatori
demolition color
senape torna a fare
gamma. Fino a 28 m
Provati
perVoi
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100% ELETTRICO
Alla guida dei concept
Volvo Truck a batteria
per utilizzo urbano
e a medio raggio
738
anno LXVIII 3 marzo 2020
WALKAROUND ESCAVATORE CINGOLATO VOLVO EC200E NL
OGNI MESE
• Attualità & Prodotti • Macchine & Componenti
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