LeStrade n. 1554 - gennaio/febbraio 2020
- Sicurezza: appello per tutelare le infrastrutture critiche - Gallerie: passato, presente e futuro della Napoli sotterranea - Materiali: l'economia circolare nelle pavimentazioni
- Sicurezza: appello per tutelare le infrastrutture critiche
- Gallerie: passato, presente e futuro della Napoli sotterranea
- Materiali: l'economia circolare nelle pavimentazioni
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77 LS<br />
6. Schema di carico<br />
della prova di flessione<br />
su quattro punti in accordo<br />
alla UNI 11039<br />
7. Fase di getto di Mapegrout<br />
Betontech HPC10 in un<br />
intervento di ripristino<br />
di un cordolo autostradale<br />
8. Cordolo dopo l’indurimento<br />
del betoncino e la rimozione<br />
delle casseforme<br />
Gli Specialisti<br />
6<br />
7<br />
• Mapegrout Betontech H P C1 0 , betoncino cementizio reoplastico<br />
di consistenza S5, fibrorinforzato con fibre strutturali,<br />
a comportamento incrudente, con aggregati di granulometria<br />
massima di 10 mm da impiegarsi per il risanamento<br />
del calcestruzzo dove è richiesta un’elevata duttilità.<br />
L’applicazione di Mapegrout Betontech H P C e Mapegrout Betontech<br />
H P C1 0 si esegue mediante colatura all’interno di casseri<br />
a tenuta eventualmente aiutandosi con listelli di legno,<br />
tondini di ferro oppure con una leggera vibrazione mediante<br />
ago vibrante per facilitare il passaggio del prodotto in zone<br />
con geometrie complesse. Mapegrout Betontech H P può essere<br />
impiegato per ripristinare elementi in calcestruzzo fino<br />
a 10 cm di spessore, mentre Mapegrout Betontech H P C1 0 è<br />
idoneo per ripristini fino a 30 cm. Q uesti betoncini possono<br />
pertanto essere assimilati a dei microcalcestruzzi caratterizzati<br />
da elevate prestazioni meccaniche, così come identificato<br />
dalla sigla HPC: high performance concrete. Grazie alla duttilità<br />
e al comportamento incrudente, questi prodotti sono indicati<br />
per eseguire la riparazione e il ringrosso di superfici in<br />
calcestruzzo e in particolar modo di strutture che sono soggette<br />
a sollecitazioni di tipo dinamico, come per esempio il<br />
ripristino dei cordoli stradali sui quali sarà eseguito il fissaggio<br />
di barriere integrate (barriere antirumore e guardrail), il<br />
ripristino delle strutture viarie e delle superfici soggette ad<br />
abrasione (canali, pavimenti industriali, ecc).<br />
In fig. 7 è illustrata la fase di getto di Mapegrout Betontech<br />
H P C1 0 utilizzato al fine di ripristinare un cordolo autostradale<br />
prima dell’installazione di barriere antirumore e guardrail.<br />
In fig. 8 è invece riportato il cordolo dopo il completo<br />
indurimento del betoncino e la rimozione delle casseforme.<br />
Le fibre polimeriche utilizzate, oltre a incrementare la duttilità<br />
della malta, sono caratterizzate da un elevato rapporto<br />
di forma e, pertanto, sono in grado di disperdersi con facilità<br />
e omogeneità all’interno della matrice cementizia, migliorando<br />
di conseguenza anche gli aspetti reologici della<br />
malta stessa. Inoltre, questi prodotti sono caratterizzati da:<br />
• facilità di miscelazione;<br />
• facilità di messa in opera;<br />
• stabilità volumetrica;<br />
• elevata resistenza a trazione;<br />
• elevata resistenza a compressione;<br />
• impermeabilità all’acqua.<br />
8<br />
In tab. 3 sono riassunte le principali caratteristiche meccaniche<br />
e prestazionali di Mapegrout Betontech H P C e Mapegrout<br />
Betontech H P C1 0 . Al fine di migliorare ulteriormente<br />
la stabilità volumetrica di questi due prodotti, è possibile<br />
aggiungere, durante la fase di miscelazione Mapecure SR A ,<br />
speciale additivo liquido in grado di migliorare la stagionatura<br />
della malta in quanto riduce la tensione superficiale all’interno<br />
dei pori capillari e ritarda l’evaporazione dell’acqua di<br />
impasto favorendo lo sviluppo delle reazioni di idratazione.<br />
Mapecure SRA, agisce come uno “stagionante” interno e,<br />
grazie all’interazione con alcuni componenti principali del<br />
cemento, riduce i ritiri finali dal 20 al 50% rispetto ai valori<br />
standard del prodotto non additivato, con un’evidente minor<br />
rischio di possibili microfessurazioni.<br />
Mapegrout Betontech H P C e Mapegrout Betontech H P C1 0 ,<br />
inoltre, rispondono ai principi definiti nella EN 15049 (“P rodotti<br />
e sistemi per la protezione e la riparazione delle strutture<br />
in calcestruzzo: definizioni, req uisiti, controllo di q ualità<br />
e valutazione della conformità. P rincipi generali per l’uso<br />
dei prodotti e sistemi” ) e ai req uisiti minimi richiesti dalla<br />
E N 1 5 0 4 3 ( “ R iparazione strutturale e non strutturale”) per<br />
le malte strutturali di classe R4.<br />
Nell’intento di definire la tipologia di comportamento dei due<br />
betoncini, sono stati quindi calcolati i valori degli indici di<br />
duttilità e della resistenza di prima fessurazione in accordo<br />
alla EN 11039 e i valori di resistenza a flessione residua in<br />
1-2/<strong>2020</strong>