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LeStrade n. 1554 - gennaio/febbraio 2020

- Sicurezza: appello per tutelare le infrastrutture critiche - Gallerie: passato, presente e futuro della Napoli sotterranea - Materiali: l'economia circolare nelle pavimentazioni

- Sicurezza: appello per tutelare le infrastrutture critiche
- Gallerie: passato, presente e futuro della Napoli sotterranea
- Materiali: l'economia circolare nelle pavimentazioni

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51 LS<br />

1, 2. Un’opera-laboratorio:<br />

è il viadotto di corso<br />

Grosseto a Torino, demolito<br />

preservando alcuni<br />

dei suoi componenti chiave,<br />

funzionali all’attività<br />

di ricerca, nell’ambito del<br />

progetto di riqualificazione<br />

urbana ferroviaria connesso<br />

al potenziamento della linea<br />

Torino-Ceres<br />

3, 4. Imprese al lavoro<br />

nel cantiere torinese<br />

N<br />

ella progettazione dei sistemi dell’ingegneria civile occorre<br />

considerare che le prestazioni del sistema sono<br />

variabili nel tempo. Un approccio consistente richiede<br />

quindi di verificare che le prestazioni attese siano garantite<br />

non solo nella fase iniziale, quando il sistema è integro, ma<br />

anche durante l’intero ciclo di vita tenendo conto dei processi<br />

di invecchiamento e degrado di materiali e componenti. La<br />

progettazione a ciclo di vita ha chiaramente importanti implicazioni<br />

economiche e sociali sulla manutenzione e gestione<br />

dei ponti e delle reti infrastrutturali e costituisce il principale<br />

strumento di supporto al processo decisionale degli enti gestori<br />

che devono garantire adeguati livelli di sicurezza, robustezza<br />

e resilienza nel tempo e un' efficace allocazione delle<br />

risorse economiche disponibili [ 1] . Il tema, di grande attualità,<br />

è stato oggetto di approfondimenti anche in alcuni recenti<br />

contributi pubblicati sulla rivista leStrade [ 2-6] .<br />

Il progetto BRIDGE|50<br />

Nato nell’ambito dei lavori di realizzazione della nuova infrastruttura<br />

di collegamento ferroviario tra la Città di Torino,<br />

gressivi di diversa natura, quali ad esempio emissioni del<br />

traffico, attacco da solfati e ingresso di cloruri.<br />

Gli attori<br />

Il progetto BRIDGE| 50 si colloca nell’ambito di un accordo<br />

di ricerca sottoscritto a fine 2018 tra enti pubblici e privati:<br />

Lombardi Ingegneria Srl, Politecnico di Milano (Dipartimento<br />

di Ingegneria Civile e Ambientale), Politecnico di<br />

Torino (Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica),<br />

Torino Nuova Economia SpA, Regione Piemonte<br />

(Assessorato ai Trasporti, Infrastrutture, Opere Pubbliche<br />

e Difesa del suolo), SCR Piemonte SpA, ATI Itinera SpA &<br />

CMB Soc. Coop., ATI Despe SpA & Perino Piero Srl, Città di<br />

Torino (Divisione Infrastrutture e Mobilità - Servizio Ponti,<br />

V ie d’Acqua ed Infrastrutture), Città Metropolitana di<br />

Torino (Area Lavori Pubblici), Studio Ing. Luigi Q uaranta.<br />

Nell’ambito dell’accordo è stato costituito un Comitato di<br />

Gestione con Presidente l’architetto Sergio Manto (S.C.R.<br />

Piemonte), Coordinatore Scientifico il professor Fabio Biondini<br />

(Politecnico di Milano) e Segretario l' ingegner Carlo<br />

Gli Specialisti<br />

2 3<br />

l’aeroporto di Caselle e le valli di Lanzo, il progetto di ricerca<br />

BRIDGE| 50 si propone di studiare con ricerche teoriche<br />

e indagini sperimentali le prestazioni residue di un viadotto<br />

in calcestruzzo armato precompresso (c.a.p.) recentemente<br />

dismesso dopo una vita di servizio di circa 50 anni. Si tratta<br />

del viadotto di Corso Grosseto a Torino, che si sviluppa su<br />

un tracciato di oltre 1.400 m con 80 campate di luce variabile<br />

da 16 a 24 m. Le strutture di impalcato sono realizzate<br />

con travi prefabbricate precompresse affiancate, collegate<br />

con traversi e soletta di completamento in calcestruzzo armato<br />

(c.a.) e appoggiate su pile a sezione rettangolare con<br />

pulvini post-tesi a sezione variabile con profilo lineare. La<br />

demolizione del viadotto in oggetto costituisce una significativa<br />

opportunità per l’acquisizione di una ampia mole di<br />

dati relativamente alle prestazioni residue di ponti esistenti<br />

in c.a./ c.a.p. ed esposti nel tempo a fenomeni di invecchiamento<br />

e fatica e al degrado indotto dall’azione di agenti ag-<br />

4<br />

1-2/<strong>2020</strong>

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