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LeStrade n. 1554 - gennaio/febbraio 2020

- Sicurezza: appello per tutelare le infrastrutture critiche - Gallerie: passato, presente e futuro della Napoli sotterranea - Materiali: l'economia circolare nelle pavimentazioni

- Sicurezza: appello per tutelare le infrastrutture critiche
- Gallerie: passato, presente e futuro della Napoli sotterranea
- Materiali: l'economia circolare nelle pavimentazioni

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33 LS<br />

1. Il palazzo del MIT a Roma<br />

2. Paola De Micheli, Ministro<br />

delle Infrastrutture e Trasporti<br />

3. Passi avanti<br />

per l’Archivio AINOP<br />

4. Una visione globale delle<br />

nostre reti infrastrutturali<br />

4<br />

S<br />

arà l’anno dell’AINOP a pieni giri? Ovvero dell’Archivio<br />

Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche, il database<br />

dei database, necessario come l’acqua, quello<br />

che negli USA esiste già da 20 anni e che è serenamente<br />

in rete basta cliccare sul sito web infrastructurereportcard.<br />

org, uno strumento che permette di assegnare a ogni santa<br />

infrastruttura un valore di ranking, ovviamente modificabile<br />

in base agli interventi di manutenzione effettuati o meno.<br />

La vicenda (italiana) è travagliata, tanto per cambiare, e in<br />

passato ha portato a tante promesse e altrettante delusioni.<br />

Lo schema è quello dei commissari non nominati, dello<br />

Sblocca Cantieri che ben poco sblocca, dello scollamento tra<br />

spirito e attività normativa ed esigenze di mercato e di cantiere,<br />

della deriva del Catasto Strade, quello che doveva sorgere<br />

trionfalmente dal 2001.<br />

La versione Beta dell’AINOP (ainop.mit.<br />

gov.it) è stata messa online giusto un anno<br />

fa, ma si è trattato, come si dice dei TG in<br />

giorni di sciopero, di una versione “in forma<br />

ridotta”. Poi, dal secondo semestre dello<br />

anno è stata impressa un’accelerazione<br />

2<br />

© MIT<br />

alla pratica, sia normativa sia operativa. Sul primo punto, il<br />

21 novembre, è entrato in vigore il Decreto Ministeriale n.<br />

430, firmato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti<br />

Paola De Micheli il precedente 8 ottobre 2019, che ha completato<br />

positivamente l’iter finalizzato alla registrazione da<br />

parte dei competenti Organi di controllo del progetto AINOP.<br />

Dal Decreto Genova<br />

al lancio dell’Archivio<br />

Il Decreto ha definito così le modalità con cui i soggetti di cui<br />

all’art. 13, comma 4 del DL 28/ 9/ 2018 n. 109 (il cosiddetto<br />

“Decreto Genova”), rendono disponibili i servizi informatici di<br />

rispettiva titolarità in materia di opere pubbliche per la condivisione<br />

dei dati e delle informazioni all’interno dell’Archivio<br />

Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche. In particolare,<br />

rileva il MIT, “l’art. 2 del Decreto Ministeriale n. 430 definisce<br />

le tempistiche e le fasi entro le quali avviare la condivisione<br />

dei dati e delle informazioni, attivando il censimento<br />

delle Opere Pubbliche con la finalità di garantire un costante<br />

monitoraggio dello stato e del grado di efficienza delle opere<br />

pubbliche, pervenire ad una valutazione complessiva sul<br />

livello di sicurezza delle stesse, nonché agevolare il processo<br />

di programmazione e finanziamento degli interventi di riqualificazione<br />

e di manutenzione delle infrastrutture e la determinazione<br />

del grado di priorità dei medesimi”.<br />

Obiettivo dell’AINOP è quello di censire il patrimonio delle<br />

opere pubbliche di competenza degli Enti e delle Amministrazioni<br />

centrali e periferiche dello Stato, delle Regioni, delle<br />

autonomie locali e di tutti i Comuni italiani. Previsto all’interno<br />

del citato Decreto Genova, l’AINOP ha come obiettivo<br />

primario quello di consentire un maggiore controllo delle opere<br />

durante il loro ciclo di vita, attraverso un censimento costante<br />

del patrimonio di competenza delle PA su tutto il territorio<br />

nazionale. Nella sua prima fase di attivazione, rileva il<br />

MIT, la piattaforma sarà utilizzata dai soggetti conferenti e dai<br />

3<br />

soggetti vigilanti ai fini dell’alimentazione<br />

della base dati. In seguito, una volta consolidato<br />

il processo di acquisizione, alcune<br />

delle informazioni saranno rese disponibili<br />

anche in modalità opendata.<br />

Network, finalità e tipologie di opere<br />

Ma entriamo maggiormente nello specifico di quanto previsto<br />

dal Decreto, che definisce, tra le altre cose, le modalità<br />

con cui i soggetti elencati nel Decreto Genova (Regioni, enti<br />

locali, Anas, RFI, concessionari autostradali, concessionari di<br />

derivazioni, Provveditorati Interregionali alle Opere Pubbliche,<br />

ENAC, autorità portuali, Agenzia del Demanio, eccetera),<br />

rendono disponibili i servizi informatici di rispettiva titolarità<br />

in materia di OO.PP. e per la condivisione dei dati e delle informazioni<br />

all’interno dell’Archivio AINOP. Il Decreto specifica<br />

quindi anche le tempistiche e le fasi entro le quali gli enti<br />

titolati sono tenuti a condividere i dati e le informazioni, attivando<br />

il censimento delle Opere Pubbliche con la finalità di:<br />

• garantire un costante monitoraggio dello stato e del grado<br />

di efficienza delle opere pubbliche;<br />

• pervenire a una valutazione complessiva sul livello di sicurezza<br />

delle stesse;<br />

I Protagonisti<br />

1-2/<strong>2020</strong>

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