LeStrade n. 1554 - gennaio/febbraio 2020
- Sicurezza: appello per tutelare le infrastrutture critiche - Gallerie: passato, presente e futuro della Napoli sotterranea - Materiali: l'economia circolare nelle pavimentazioni
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Normativa e Infrastrutture<br />
Le modifiche al Codice dei Contratti<br />
con riferimento al Decreto Fiscale<br />
Normativa e appalti: grandi cambiamenti nel 2019 per il D.Lgs 50/2016<br />
Claudio Guccione<br />
Avvocato<br />
Fondatore di P&I - Studio Legale Guccione<br />
& Associati<br />
L’avvocato Claudio Guccione è referente scientifico dell’Executive Master<br />
in Management delle Imprese di Costruzione della LUISS Business<br />
School (claudio.guccione@peilex.com)<br />
L’Opinione legale<br />
I<br />
l Codice dei Contratti Pubblici nell’anno che si è<br />
appena concluso ha subito numerosi e, a volte rilevanti,<br />
interventi di modifica, l’ultimo dei quali è<br />
rappresentato dalle recentissime novità del c.d. Decreto<br />
fiscale, D.L. 26 ottobre 2019, n. 124, convertito in<br />
legge L. 19 dicembre 2019, n. 157.<br />
In principio fu il D.Lgs. n. 32/ 2019, cd. decreto “Sblocca<br />
cantieri”, convertito con varie modifiche in L. n. 55/ 2019<br />
e sorto dall’esigenza di meglio adattare le disposizioni<br />
del nostro diritto interno a quelle del diritto comunitario.<br />
Difatti, mediante l’apertura della procedura di infrazione<br />
n. 2018/ 2273, la Commissione europea aveva<br />
segnalato l’incompatibilità di alcune norme del D.Lgs..<br />
50/ 2016 - nella sua formulazione originaria - rispetto<br />
ai principi europei e, in particolare, ai contenuti delle<br />
direttive appalti del 2014. La parte più cospicua di tali<br />
censure, come noto, era indirizzata all’istituto del subappalto,<br />
con particolare riferimento al tema dei limiti<br />
quantitativi apposti allo stesso, all’obbligo di indicazione<br />
della terna dei subappaltatori, al divieto del cd.<br />
“subappalto a cascata” e al divieto di subappalto a favore<br />
di un operatore che fosse anche concorrente nella<br />
medesima gara. Sono poi stati oggetto di attenzione<br />
della Commissione anche i motivi di esclusione di cui<br />
all’art. 80 del D.Lgs. n. 50/ 2016 per irregolarità fiscali<br />
e contributive e per illecito professionale, le limitazioni<br />
all’avvalimento, l’esclusione automatica delle offerte<br />
anomale e il criterio di computo dei lotti per l’individuazione<br />
del valore dell’appalto, anche con riferimento<br />
alle opere di urbanizzazione a scomputo.<br />
Il D.Lgs. n. 32/ 2019, dunque, si è posto quale intervento<br />
dovuto, in base al principio di leale collaborazione<br />
dell’Unione europea, per recepire sia le indicazioni scaturenti<br />
dalla summenzionata procedura di infrazione -<br />
la n. 2018/ 2273 -, sia quelle scaturenti dal precedente<br />
rilievo comunitario - rappresentato dalla procedura di<br />
infrazione n. 2017/ 2090 - nonché le indicazioni emerse<br />
da alcune pronunce della Corte di Giustizia (si confrontino,<br />
ad esempio, le cause CGUE C-425/ 14, C-406/ 14,<br />
C-54/ 2018 e C-309/ 18). Tuttavia, l’operazione non può<br />
comunque dirsi completamente riuscita, atteso che sulle<br />
questioni in cui la Commissione ha lasciato maggior<br />
margine di manovra, il Legislatore italiano ha tentato<br />
di mantenere la precedente impostazione. Fra tutti,<br />
l’esempio più eclatante è certamente quello relativo<br />
ai limiti apposti al subappalto di cui l’Unione europea<br />
chiedeva la rimozione, mentre con il decreto “Sblocca<br />
cantieri” i limiti quantitativi erano solamente stati aumentati<br />
- dal 30% al 40% - e solo in via sperimentale<br />
e temporanea - fino al 31 dicembre <strong>2020</strong>. La questione<br />
si è, comunque, conclusa nel senso auspicato dalla<br />
Commissione europea grazie al per diretto intervento<br />
della Corte di Giustizia la quale, con la nota sentenza<br />
del 26 settembre 2019, causa C-63/ 18, ha imposto la<br />
rimozione di qualsiasi limite generale alla quota parte<br />
subappaltabile: il Legislatore italiano aveva tentato di<br />
opporre resistenza, ma tale resistenza ha dovuto comunque<br />
recedere rispetto al principio di diretta applicabilità<br />
del diritto europeo negli Stati membri.<br />
Tra le numerose modifiche apportate al Codice dei Contratti<br />
Pubblici ad opera del decreto “Sblocca cantieri”, bisogna<br />
poi sicuramente menzionare quelle proposte solo<br />
in via sperimentale fino a dicembre <strong>2020</strong>: la sospensione<br />
dell’obbligo per i Comuni non capoluogo di provincia<br />
di rivolgersi alle centrali di committenza, la sospensione<br />
dell’obbligo di utilizzare l’albo ANAC per la scelta<br />
dei commissari di gara, la sospensione dei limiti all’affidamento<br />
congiunto di progettazione ed esecuzione,<br />
l’applicazione delle regole sulla verifica posticipata del<br />
possesso dei requisiti nei settori ordinari… solo per citare<br />
le modifiche ad effetti temporaneamente limitati.<br />
In un’ottica di semplificazione sono state, infine, snellite<br />
le procedure di affidamento degli appalti sotto soglia<br />
con l’esclusione automatica delle offerte anomale<br />
e, in generale, è stata semplificata la disciplina della verifica<br />
delle offerte anomale. È stato ampliato lo spazio<br />
di applicazione del criterio di aggiudicazione del prezzo<br />
più basso, è stata prevista una nuova disciplina per la<br />
partecipazione alle gare da parte di operatori che versano<br />
in crisi di impresa, l’art. 80 sui requisiti di partecipazione<br />
è stato modificato in più punti ed è stata prevista<br />
l’attuazione di un Regolamento unico, ad oggi in<br />
fase di elaborazione, che accorpi i dieci regolamenti attuativi<br />
attualmente vigenti.<br />
Per concludere la rassegna degli interventi operati sul<br />
Codice nel corso dello scorso anno non bisogna infine<br />
dimenticare quelli più limitati e settoriali, conseguenti<br />
(i) al D.Lgs. n. 14 del 12 <strong>gennaio</strong> 2019, recante “Codice<br />
della crisi d' impresa e dell' insolvenza in attuazione<br />
della legge 1 9 ottobre 2 0 1 7 , n. 1 5 5 ”; (ii) alla legge n.<br />
37 del 3 maggio 2019, rubricata “Disposizioni per l' a-<br />
dempimento degli obblighi derivanti dall' appartenenza<br />
dell' Italia all' U nione europea - Legge europea 2 0 1 8 ”;<br />
(iii) alla legge n. 56 del 19 giugno 2019, rubricata “Interventi<br />
per la concretezza delle azioni delle pubbliche<br />
1-2/<strong>2020</strong> leStrade