TRAKS MAGAZINE 034
Ecco il nuovo numero di TRAKS MAGAZINE! La rivista di TRAKS, tutta online e da sfogliare subito, per il numero di giugno prevede in copertina Mezzalibbra e all'interno interviste a Esc, Rio, Synthagma Project e Samuele Fortunato. Leggila subito!
Ecco il nuovo numero di TRAKS MAGAZINE! La rivista di TRAKS, tutta online e da sfogliare subito, per il numero di giugno prevede in copertina Mezzalibbra e all'interno interviste a Esc, Rio, Synthagma Project e Samuele Fortunato. Leggila subito!
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di lettura
che, speriamo,
risulti
altrettanto
affascinante.
Come nasce
“Fragments”
e perché l’avete scelta come singolo
e video?
Quando abbiamo dato vita al progetto
una delle cose che più ci intrigavano
era quella di “estrarre”
sonorità inusuali da strumenti
acustici che, pur con tutte le loro
limitazioni come nel caso della
ghironda, conservavano il loro
fascino arcaico. Fragments, che
è nato quasi per caso nel nostro
studio di registrazione, nella sua
brevità è quasi un “corpo estraneo”
all’interno di un cd in cui la
maggioranza dei brani sono strutturati
in modo abbastanza esteso
e complesso. Al tempo stesso esso
costituisce una sorta di “compendio”
della nostra filosofia musicale
e del lavoro fatto per Onirica: al
suo interno coesistono improvvisazione,
suoni acustici e voce, il
tutto modificato e filtrato. Il video,
quindi, anziché “raccontare una
storia” legata al testo ci ha permesso
piuttosto di esprimere anche
per immagini le sensazioni e
le atmosfere che vogliamo comunicare
con la nostra musica.
Siete musicisti esperti e collocati
in posizione decisamente “alternativa”
rispetto alle tendenze
odierne. Qual è il vostro giudizio
sulla musica italiana in questo
momento?
Abbiamo cominciato a suonare,
purtroppo o per fortuna, quando
ancora non c’erano talent o contest
vari: l’unico modo per esibirsi
erano sale da ballo, sagre e discoteche.
Era la cosiddetta “gavetta”:
situazioni spesso non molto
esaltanti ma che ti permettevano
di confrontarti con molti generi
musicali diversi e di crescere “on
the road”. Riuscivamo con fatica
a ritagliarci comunque degli
spazi dove poter fare ascoltare le
nostre cose. I mezzi che abbiamo
attualmente a disposizione (parlo
di internet, ma anche di scuole
di ottimo livello e di stage) hanno
permesso a molti giovani musicisti
di crescere molto più rapidamente
e con un tasso tecnico im-
pressionante: purtroppo la voglia
di “sfondare” subito relega spesso
in secondo piano la parte “creativa”
della musica, sprecando così
dei talenti notevoli. I fermenti
creativi degli anni ‘70 e ‘80, la voglia
di fare qualcosa di diverso si
sono persi per strada, facendo posto,
con l’instaurarsi della società
dell’apparire, a un’omologazione
verso il basso quale scorciatoia
per il successo (effimero in molti
casi). Questo grazie ad un’industria
musicale sempre più miope
ed interessata solo al profitto e
ad una cultura musicale sempre
più povera per il disinteresse della
scuola e delle istituzioni. Però,
cercando bene, riusciamo a scovare
delle cose notevoli a cui andrebbe
data la possibilità di avere
più spazio e maggiore visibilità.
In questo contesto è molto importante
l’attività delle cosiddette
“etichette indipendenti” che hanno
il merito, nonostante le grosse
difficoltà con cui si scontrano, di
privilegiare l’aspetto creativo.
Quali i vostri progetti futuri?
Intanto vogliamo ricominciare a
fare concerti in modo da portare
finalmente i brani di Onirica davanti
a un pubblico “reale” e non
solo virtuale. Purtroppo l’anno
scorso abbiamo dovuto annullare,
per motivi di salute, tutti le date
fissate ritardando di conseguenza
anche l’uscita del cd. Quest’anno,
invece, con il disco appena stampato
abbiamo dovuto affrontare
un ulteriore stop forzato dovuto
al Covid-19. La speranza è di poter
iniziare già con l’estate. Inoltre
vorremmo sviluppare nei nostri
spettacoli dal vivo l’aspetto “immagine”,
elemento fondamentale
del nostro progetto, attraverso
animazioni, magari partendo proprio
dai disegni del booklet dove
abbiamo contaminato foto, elaborazione
grafica e disegno. Infine
stiamo già pensando a un nuovo
disco: infatti, oltre ad alcuni brani
che pur essendo eseguiti regolarmente
in concerto non hanno trovato
posto nel Cd, abbiamo anche
diverso materiale non utilizzato
durante le registrazioni che potrà
costituire una buona base di partenza
per nuove composizioni.
Ma per il momento... godiamoci
Onirica.
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