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Casa ed Eleganza N.1 | 2020

«La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell'unità». Questa frase di Umberto Eco sintetizza la nascita di “Casa ed Eleganza”. Una rivista voluta da Fabrizio Zampetti per far conoscere questo mondo che si nutre di emozioni. Dove la bellezza, e quindi la ricerca del bello, è l’obiettivo. In una casa sono racchiuse emozioni, devono essere estratte attraverso le proprie esperienze, l’amalgama che si crea è qualcosa di unico per ognuno. Ma il fil rouge che unisce tutto è quello dell’eleganza, del raffinato, del ricercato. Luoghi dove lo spirito si può ritemprare o dove è bello lasciarsi andare, esperienze di vita da raccontare, oggetti da desiderare. Casa ed Eleganza è una rivista dove la bellezza, in tutte le sue forme, sarà di casa. Si andrà oltre la classica vetrina promozionale, ci sarà spazio per le storie di uomini e donne che cercano o creano il bello, per oggetti che incarnano l’eleganza, per mete circondate da panorami unici. Unità è varietà, varietà è unità. Un solo obiettivo diffondere la cultura del bello.

«La bellezza del cosmo è data non solo dalla unità nella varietà, ma anche dalla varietà nell'unità». Questa frase di Umberto Eco sintetizza la nascita di “Casa ed Eleganza”. Una rivista voluta da Fabrizio Zampetti per far conoscere questo mondo che si nutre di emozioni. Dove la bellezza, e quindi la ricerca del bello, è l’obiettivo. In una casa sono racchiuse emozioni, devono essere estratte attraverso le proprie esperienze, l’amalgama che si crea è qualcosa di unico per ognuno. Ma il fil rouge che unisce tutto è quello dell’eleganza, del raffinato, del ricercato. Luoghi dove lo spirito si può ritemprare o dove è bello lasciarsi andare, esperienze di vita da raccontare, oggetti da desiderare. Casa ed Eleganza è una rivista dove la bellezza, in tutte le sue forme, sarà di casa. Si andrà oltre la classica vetrina promozionale, ci sarà spazio per le storie di uomini e donne che cercano o creano il bello, per oggetti che incarnano l’eleganza, per mete circondate da panorami unici. Unità è varietà, varietà è unità. Un solo obiettivo diffondere la cultura del bello.

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Il primo importante nome,

però, da tenere presente in

questa saga di famiglia è

quello di Domenico Zonin: da

bambino, il secondo di 10 figli,

Domenico sviluppa una passione

per le attività agricole della

famiglia e in particolare per la

produzione di vino. Dopo aver

partecipato alla prima guerra

mondiale, Domenico mostra

uno spirito intraprendente e

inizia da giovanissimo la sua

prima produzione di vini e liquori.

Nel 1921 ha piantato

tutte le terre della sua famiglia

con viti e dà vita all’attività di

commercializzazione che consoliderà

nei decenni successivi

trasformandola in un’attività

imprenditoriale di successo.

Capitolo 2

Dare vita a splendide tenute

vitivinicole nelle denominazioni

più importanti d’Italia

Nel 1957, a soli 19 anni,

Gianni Zonin, il nipote maggiore

di Domenico, entra a far

parte dell’azienda e ottiene immediatamente

la fiducia di suo

zio Domenico, che lo considera

il perno del futuro sviluppo

dell’azienda da lui fondata.

Alla fine degli anni ‘60,

mentre guardava le ordinate

file di viti aggrappate alle colline

venete, nasce in Gianni

Zonin un desiderio che avrebbe

cambiato il futuro dell’azienda.

Immagina un mondo

formato da vigneti ben curati

ed eleganti, tenute situate nelle

denominazioni più interessanti

d’Italia, che potessero garantire

la qualità delle uve e dei vini

grazie al controllo dell’intero

processo produttivo. Il sogno

inizia a prendere forma nel

1970 con l’acquisizione della

tenuta di Ca’ Bolani, in Friuli,

e prosegue con l’acquisto del

Castello di Albola (1979),

simbolo dell’inconfondibile

fascino del Chianti Classico in

Toscana. La presenza di Zonin

in questa incantevole regione

si arricchisce l’anno successivo,

quando l’Abbazia Monte

Oliveto (a San Gimignano, la

patria della Vernaccia, prima

DOC italiana) entra a far parte

della Famiglia. Dopo pochi

anni si aggiunge il Piemonte

con l’acquisto del Castello

del Poggio (1985), poi la

Lombardia, con l’acquisizione

della Tenuta Il Bosco (1987),

nell’Oltrepò Pavese. Negli

anni ‘90, l’azienda si apre a

due importanti territori emergenti,

riscoprendo il Sud Italia

come terra capace di produrre

i grandi vini del futuro: Principi

di Butera (1997) in Sicilia e

Masseria Altemura (2000) nel

Salento, in Puglia. Nel frattempo,

affascinato da un luogo incantevole

in Maremma, torna

per la terza volta in Toscana,

dove acquista la tenuta Rocca

di Montemassi (1999).

Capitolo 3

La sfida internazionale: i vini

della famiglia Zonin in 110

Paesi nel mondo

Il nuovo millennio è cruciale

per lo sviluppo del business.

Dopo aver consolidato

l’attività sul mercato domestico

si dà il via al processo di

sviluppo internazionale, una

sfida fortemente voluta da

Domenico e Francesco, figli

di Gianni, che entrano a far

parte dell’azienda nel 2005.

Domenico ha studiato giurisprudenza

a Milano (1997) ed

enologia, prima alla California

UC Davis e poi alla Victor Segalen

University di Bordeaux,

dove ha lavorato per Chateau

Lafite Rothschild.

Nello stesso tempo, Francesco,

laureato in Economia

presso l’Università Bocconi di

Milano (1998) si trasferisce

negli Stati Uniti, dove lavora

per gli importatori più autorevoli

del Paese.

Una volta tornati in Italia,

dedicano le loro energie da

una parte per aumentare la

qualità dei vini della famiglia

e dall’altra per creare una moderna

rete di distribuzione che

potesse garantire la più effica-

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