04.05.2020 Views

Isidro González Velázquez - Quaderno 2 - maggio 2020

Tra i più importanti architetti del neoclassicismo spagnolo, Isidro Velázquez, come era solito firmare i suoi progetti, apparteneva a una famosa famiglia di artisti che si distinse nella corte spagnola e nell'ambiente accademico dall'inizio del XVIII secolo fino alla prima metà del XIX. Nel corso della sua vita conserverà un ricordo indelebile della visita a Paestum, parte del suo viaggio di formazione a Roma svolto durante gli studi alla Reale Accademia di San Fernando a Madrid, dove insegnerà dal 1799. All’età di settantadue anni, mentre lavorava ad una veduta all’acquerello su Paestum, nonostante i problemi alla vista e alle gambe che oramai non gli permettevano più di uscire di casa, in una lettera datata 4 maggio 1836 indirizzata all’architetto Aníbal Álvarez Bouquel, il suo allievo preferito, scriverà di essersi molto divertito nel dipingere quella scena che considerava come “la cosa migliore e più completa che avesse mai fatto nella sua vita”.

Tra i più importanti architetti del neoclassicismo spagnolo, Isidro Velázquez, come era solito firmare i suoi progetti, apparteneva a una famosa famiglia di artisti che si distinse nella corte spagnola e nell'ambiente accademico dall'inizio del XVIII secolo fino alla prima metà del XIX. Nel corso della sua vita conserverà un ricordo indelebile della visita a Paestum, parte del suo viaggio di formazione a Roma svolto durante gli studi alla Reale Accademia di San Fernando a Madrid, dove insegnerà dal 1799.
All’età di settantadue anni, mentre lavorava ad una veduta all’acquerello su Paestum, nonostante i problemi alla vista e alle gambe che oramai non gli permettevano più di uscire di casa, in una lettera datata 4 maggio 1836 indirizzata all’architetto Aníbal Álvarez Bouquel, il suo allievo preferito, scriverà di essersi molto divertito nel dipingere quella scena che considerava come “la cosa migliore e più completa che avesse mai fatto nella sua vita”.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Completato il suo periodo di formazione, a settembre<br />

del 1796 lasciò Roma per ritornare in Spagna, soggiornando<br />

durante il viaggio a Nizza, Marsiglia e<br />

Nîmes, un importante avamposto dell'Impero Romano,<br />

dove disegnò la Maison Carrée, le Terme di<br />

Diana e il ponte del Gard a tre livelli sul fiume Gardon.<br />

Giunto a Madrid a fine anno, presentò all'Accademia<br />

i suoi lavori finali, tra cui quattro tavole del tempio di<br />

Nettuno a Paestum, di cui una è conservata presso la<br />

Biblioteca Nazionale di Spagna.<br />

La tavola rappresenta la ricostruzione grafica del<br />

prospetto orientale del tempio con la pianta parziale<br />

del portico anteriore, crepìdoma e colonnato, su cui<br />

sono indicate le misure e le proporzioni del monumento<br />

in riferimento alla figura di un uomo appoggiato<br />

ad una delle colonne (fig. 4).<br />

Sul lato destro della pianta, con un leggero colore<br />

rosa, è indicata la proiezione della faccia inferiore<br />

della cornice aggettante al di sopra del fregio, che<br />

nell'architettura greca arcaica è indicata come “geison”.<br />

Sono visibili la sequenza dei “ mutuli”, elementi<br />

rettangolari posti in corrispondenza delle metope e<br />

triglifi segnati da file di “ guttae” (o gutte), piccoli<br />

elementi troncoconici; trasposizione in pietra della<br />

testa dei chiodi dei primitivi edifici in argilla e travi di<br />

legno. Il disegno è realizzato su carta con tecnica<br />

mista, matita, penna ad inchiostro nero e lavaggi colorati.<br />

Con la presentazione del lavoro sulle antiche<br />

rovine di Paestum, <strong>Velázquez</strong> sperava che gli venisse<br />

rilasciato il titolo di merito accademico, ma la commissione<br />

esaminatrice si mostrò non pronta ad accettare<br />

e comprendere le sobrie, pure ed insolite proporzioni<br />

di quell'arcaico ordine dorico presentate per la<br />

prima volta dal giovane allievo.<br />

A quel tempo nella biblioteca dell'Accademia ferrandina<br />

non era presente nessun testo sull'antica colonia<br />

tirrenica della Magna Grecia, che soltanto il Canonico<br />

José Ortiz y Sanz, accademico onorario di San Fernando,<br />

aveva avuto modo di visitare nel suo viaggio<br />

di studio a Roma nel 1778, compiuto per perfezionare<br />

la traduzione dei Dieci libri di architettura di Vitruvio.<br />

<strong>Velázquez</strong>, continuando a lavorare come disegnatore<br />

al servizio del suo insegnante, riuscì ad ottenere il titolo<br />

di architetto e di accademico nel 1799, inauguran-<br />

4<br />

4

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!