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TRAKS MAGAZINE #33

Ecco il numero di maggio 2020 di TRAKS MAGAZINE: in copertina Pierpaolo Lauriola, che parla del suo nuovo album in arrivo a breve. E all'interno interviste a Ivan Francesco Ballerini, San Diego, Dettori & Moretti, Ubba Bond, Eleviole?, Zero Portrait, Il Tipo di Jesi, oZZo, kmfrommyills, Iron Mais, Silek.

Ecco il numero di maggio 2020 di TRAKS MAGAZINE: in copertina Pierpaolo Lauriola, che parla del suo nuovo album in arrivo a breve. E all'interno interviste a Ivan Francesco Ballerini, San Diego, Dettori & Moretti, Ubba Bond, Eleviole?, Zero Portrait, Il Tipo di Jesi, oZZo, kmfrommyills, Iron Mais, Silek.

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ZERO PORTRAIT

Misterioso e mascherato, dopo un’intensa attività da dj, varie collaborazioni

e produzioni con differenti moniker, firma il suo primo lavoro discografico

in uscita l’8 maggio 2020 per Antistandard Records. “Pulp”

Il tuo attuale moniker fa riferimento

alla negazione dell’immagine

che mai come in questi anni

ha “colpito” anche i personaggi

del pop e dei generi contigui.

Che cosa rappresenta la tua denominazione

Zero Portrait?

Da che ho memoria nella mia

infanzia ho sempre ascoltato la

musica in radio e guardato i video

musicali su Mtv cercando i

programmi che trasmettessero la

musica che mi faceva fantasticare

mondi lontani dalla quotidianità.

All’epoca era la musica che mi ricordava

i videogiochi e i fumetti,

e che mi rimandavano mondi cyberpunk

o distese californiane con

quei suoi elettronici che, nella mia

fantasia, venivano direttamente

dal futuro. Questi ascolti creavano

in me un’aspettativa sui musicisti,

immaginando che facessero una

vita diversa da quella di noi altri

e mi sono sempre chiesto quale

fosse il loro volto. Questo desiderio

ha mantenuto vivo in me

quell’attenzione alla ricerca della

musica con la fantasia di un bambino

che provava ad andare oltre

dell’ascoltato. Il passaggio negli

anni è stato che i dj/produttori e

beatmaker sono passati da essere

autentici sconosciuti dietro alle

macchine a superstar, con volti

sovraesposti, interviste fatte trite

e ritrite. L’occasione di mostrare

l’autenticità artistica è diventata

mezzo di propaganda di uno stile

di vita consumistico e orientato

a fare sponsor più che parlare da

esseri umani a esseri umani. Forse

abbiamo barattato la piacevolezza

del desiderio con la mercificazione

ossessiva quasi pornografica

dell’atto creativo. Per cui credo,

almeno per me ha funzionato, di

voler ripristinare una parte di quel

“mistero” creativo, non esponendomi,

anche se in realtà si tratta di

mera protezione del mio me più

autentico, lasciando che la musica

sia da colonna sonora e che non

parli necessariamente di me ma

che, come un’opera cinematografica,

ti trasporti in mondi diversi

del quotidiano. Il nome pertanto

dovrebbe essere Portrait, ovvero

ritratto di un’idea, di un luogo geografico

o meta. L’aggiunta dello

Zero è dovuta in quanto in passato

ho avuto altri progetti sotto

diversi moniker e, alla giovane

soddisfazione di sapere di aver totalizzato

1k di listens, mi è stato

rimandato da gente più dentro di

me nel mondo della musica che

1k ad oggi (all’epoca) corrisponde(va)

a Zero. Ho fatto quindi risorsa

di questa “delusione”. Per cui

voglio concedermi la possibilità di

iniziare sempre da zero ogni cosa

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