Il Quartiere - Anno VI - Numero I
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Anno 6 - n.1
Marzo - Aprile 2020
«Raccontare quel che succede sotto casa come fosse la cosa più importante del mondo, e i grandi temi del mondo con la semplicità della porta accanto»
EDITORIALE
PAROLA D’ORDINE: SOLIDARIETÀ!
«LA DEPRESSIONE ECONOMICA POST-PANDEMIA SI SCONFIGGE RISCOPRENDO LA COMUNITÀ»
di Flavio Di Malta
Il motore globale, da tempo al massimo dei giri
(forse, talvolta, perfino fuorigiri), si è fermato.
L’ha fatto causando il tonfo dei PIL delle grandi
potenze e lasciando a piedi, a maggior ragione, la
piccola imprenditoria e le famiglie che la
sorreggono. Riavviarlo non solo è possibile, ma si
impone come impegno fondante di un nuovo
senso di comunità basato sulla solidarietà.
Qualcuno a questo punto si chiederà: vivremo
una “ricrescita felice” o una decrescita obbligata?
Starà a noi prima ancora rispetto a chi siede sugli
scranni del governo, conferire un segno positivo o
negativo al “new deal” che ci attende tra mille
dubbi e la sola certezza della discontinuità.
segue a pag. 7
POGGIO
PRESIDIO DI FEDE
LA SOTTOSCRIZIONE PER LA GUARDIA
di Andrea Gandolfo
Coll’illustre storico
sanremese procediamo
alla visita virtuale
dell’edificio sacro che
domina la frazione e
vi aggiorniamo sulla
r a c c o l t a f o n d i
promossa da Lionello
Brea per la ristrutturazione
e la messa in
s i c u r e z z a d e l
santuario. Grazie a
tutti i nostri lettori
che hanno versato il
proprio obolo per la
causa.
LAURA PARIGI
ALFREDO SCHIAVI
segue a pag. 5
a pag. 6
CENNI DI GASTROSOFIA: SE
NON È MOLLICA, È PANGRATTATO
a pag. 8
RIMETTERSI IN DISCUSSIONE
SGOMBRA LE VIE DEL SAPERE
L’INTERVISTA
SAN MARTINO, SI RIPARTE
I PROGETTI DELL’ASSESSORE DONZELLA PER IL QUARTIERE
di Gerson Maceri
N e l p r o s s i m o
triennio, il Comune
di Sanremo sarà
chiamato a dare
risposte epocali al
rione San Martino.
D o v r à f a r l o
attraverso ampie
riqualificazioni e
a d e g u a m e n t i
s t r u t t u r a l i ,
abbattimento di
barriere architetton
i c h e , o p e r e
p u b b l i c h e e
ripianificazione
della viabilità, nuovi
servizi e implementazione
di quelli
esistenti. Ce ne
parla l’Assessore ai
L avori Pubblici,
Edilizia Privata e
U r b a n i s t i c a ,
Massimo Donzella.
segue a pag. 2
L’INTERVISTA
IL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE DELL’ASSESSORE DONZELLA
IN ESCLUSIVA PER IL QUARTIERE LE ULTIME SULLA PASCOLI E SULLA DESTINAZIONE D’USO DI VILLA MERCEDE
Gerson Maceri
Il primo ospite
dell’edizione 2020 de
“Il Quartiere” è
l’Assessore ai Lavori
Pubblici, Edilizia
Privata e Urbanistica
Massimo Donzella,
scelto dal mazzo
dell’Amministrazione
comunale appositamente
per analizzare
la situazione infrastrutturale
di San
Martino con un’ampia
visuale sul futuro prossimo.
Prima di iniziare la nostra
intervista e di entrare
nel dettaglio,
l’Assessore esprime informalmente
il suo
pensiero generale sul
nostro quartiere:
Il quartiere di San
Martino necessita di
una riqualificazione
che prenda in considerazione
la sicurezza
della viabilità, la possibilità
di fruire di
aree pedonali e di
aree verdi da destinare
ai giovani e agli anziani,
e di una serie di
interventi di manutenzione
ordinaria
che consentano un miglioramento,
anche
estetico, degli edifici
pubblici e del verde.
Partiamo dunque dal
caso Pascoli. Possiamo
confermare lo smantellamento
dei prefabbricati
sulla passeggiata
Sud Est in estate
e il ritorno degli
alunni della Pascoli
nell’edificio storico a
partire da settembre
2020?
Sì, l’inizio dei lavori
sull’edificio di corso
Cavallotti era stato calendarizzato
entro il
mese di aprile 2020,
in quanto i progetti
da parte dell’Ing.
Stefano Podestà, docente
di Tecnica delle
Costruzioni della facoltà
di Ingegneria di
Genova, sono già stati
consegnati da tempo
all’Amministrazione
comunale. Le analisi
sull’immobile dimostrano
che attraverso
interventi specifici si
potrà fruire nuovamente
del complesso
scolastico in completa
sicurezza. Verranno
utilizzati il piano seminterrato
(che si affaccia
sul cortile),
l’area sportiva ed il
piano terra, che potranno
ospitare tutte
le classi degli alunni
delle scuole medie,
compresi i laboratori
e le aule complementari.
Esiste un cronoprogramma
preciso dei lavori?
I lavori saranno eseguiti
nel minor tempo
possibile considerando
però che, per ragioni
di sicurezza,
gli interventi comprenderanno
non solo
il consolidamento statico
ed il miglioramento
antisismico ma
anche gli interventi
sull’impiantistica e
quelli di natura architettonica.
Vi è poi la questione
sospesa del deposito
della Riviera
Trasporti.
Vi sono aggiornamenti
sullo stato delle pratiche
di riconversione?
Che futuro si prevede
per la zona?
In merito all’area destinata
a deposito della
RT sono state perfezionate
le procedure
urbanistiche volte al
cambio di destinazione
dell’area. L a
Società di trasporti
metterà in vendita
l’immobile, che avrà
quindi una destinazione
commerciale e che
sarà destinata in gran
parte a giardino proprio
nel rispetto
dell’area di particolare
pregio.
Dove verrà spostata
l'officina?
Probabilmente, ma
preciso, si tratta di
una scelta della società,
sarà trasferita in
Valle Armea.
Il deposito RT visto dai giardini Villa del Sole
Il complesso scolastico Pascoli
I giardini al fondo di via Privata Scoglio
Il lungomare San Martino e i punti di maggiore interesse di sviluppo
SANREMO
TROVI ANCHE I GRANDI MARCHI
VIA G. MARSAGLIA, 59 - Tel: 0184 571770
VIA LAMARMORA, 3-5 -Tel: 0184 550138
ANCHE A
DOMICILIO
Cell 375 5062912
2
Altro tasto dolente è
quello relativo a Villa
Mercede. L’immobile
è un simbolo storico
del quartiere e il suo
parco ne rappresenta
la principale piazza
naturale. In merito a
una futura riqualificazione,
quali sono i
progetti e le idee
d e l l ’ A m m i n i s t r a
zione?
L’Amministrazione intende
rivalutare questo
immobile, non solo
per suo il valore storico
ma anche per la
sua ubicazione strategica.
La sua destinazione
futura potrebbe
essere di natura didattica
e formativa.
Restando in zona, la
realizzazione di una
rotonda di fronte alla
Chiesa della Mercede
è ancora d’attualità?
La realizzazione della
rotonda rientra nel
piano triennale delle
opere pubbliche che
sarà sottoposto
all’esame del
Consiglio comunale.
Per il Comune di
Sanremo è un’opera
strategica poiché riqualifica
la zona crea
n d o a m o n t e
un’area pedonale e
garantisce la sicurezza
e una migliore circolazione.
Affacciamoci adesso
sul lungomare di San
Martino. Dopo gli incontri
coi residenti
nelle adiacenze e le
visite esplorative della
sua coalizione politica
dello scorso anno,
è in programma una
risistemazione della
zona, a partire
dall’area dedicata ai
cani (che presenta
una superficie disastrata
e la recinzione
divelta in più punti),
proseguendo con la
ringhiera (divorata
dalla ruggine) e finendo
col pontino di collegamento
con
Portosole, secondo
molti dei nostri lettori
da ripristinare, in
qualche modo?
L ’ i n t e n z i o n e
dell’Amministrazione
comunale, di concerto
con Area 24, è quella
di provvedere alla manutenzione
straordinaria
e ordinaria del
percorso, certamente
consentendo in sicurezza
gli accessi verso
il mare e con
Portosole.
Da mare a monte, planiamo
sulle vicende
dello svincolo Aurelia
Bis a San Martino.
Nell’ottobre scorso,
Regione Liguria ha inviato
al Ministro dei
Trasporti Paola De
Micheli una lista di richieste
inerenti al miglioramento
delle infrastrutture,
che comprende
anche il suddetto
nodo cruciale
per il nostro quartiere.
Sono stati compiuti
passi concreti in
questa direzione?
Dalle recenti notizie
di stampa è emerso
che questi lavori sono
stati inseriti nel nuovo
bando di gara per
la concessione della
g e s t i o n e
dell’Autostrada dei
Fiori. La previsione di
inizio lavori è per
l’anno 2021/2022.
Concludiamo con una
struttura di cui si parla
sempre troppo poco:
lo stadio “Comunale”.
Da più parti ci
giungono segnalazioni
inerenti alle pessime
c o n d i z i o n i
dell’impianto, in particolare
della facciata
della tribuna prospiciente
corso Mazzini:
VIABILITÀ E URBANISTICA
TANTI GLI INTERVENTI RIVOLTI A ISTRUZIONE E VIABILITÀ
SUL TACCUINO, VI SONO ANCHE LA REALIZZAZIONE DELLA ROTONDA CON AREE VERDI E L’USCITA DELL’AURELIA BIS
Il deposito - officina della Riviera Trasporti, oggetto di cambio destinazione d’uso e messa in vendita
La gradinata nord dello stadio “Comunale”
colonne profondamente
fessurate, balconcino
alto crepato
in più parti, finestre
in stato di degrado...
pur trattandosi di un
bene storico che si avvia
ai novant’anni di
vita e in gestione a
una società sportiva, il
Comune può intervenire?
È nelle sue prerogative
e, soprattutto,
nelle sue intenzioni?
L’Amministrazione
sta completando le
opere di sostituzione
dell’illuminazione secondo
gli indirizzi
di efficientamento
energetico del campo
Rino Grammatica,
nonché le opere di
illuminazione dello
Stadio stesso, al fine
di consentire
l’organizzazione di manifestazioni
sportive
notturne. Dovranno,
invece, essere programmati
e finanziati
i lavori per gli interventi
sulla struttura e
sulla facciata dello stadio
adiacente corso
Mazzini.
ANCHE A
DOMICILIO
3
IL PATRIMONIO ARTISTICO DELLA MADONNA DELLA GUARDIA
SUI PREGEVOLI DIPINTI DELLE NAVATE LATERALI VEGLIA LA STATUA DELLA VERGINE CON IL BAMBINO SULL’ALTARE
Andrea Gandolfo
ARTE E CULTURA A POGGIO
Nell’ultimo numero,
assieme ad Andrea
Gandolfo, ci eravamo
piacevolmente dilungati
sulla “leggenda”
legata all’apparizione
a Giovanni Peri e alla
conseguente costruzione
del Santuario della
Madonna della
Guardia.
Proseguiamo, dunque,
con la storia più recente
dell’edificio sacro,
andando ad approfondire
il tema del patrimonio
artistico in esso
conservato.
Ai primi del secolo scorso
il Comune decise di
allargare il piazzale antistante
il santuario
con una serie di lavori
che furono resi possibili
dalla delibera del
Consiglio comunale
del 16 dicembre 1903,
c o n l a q u a l e
l’Amministrazione mun
i c i p a l e r a t i f i c ò
l’acquisto di un terreno
di poco più di mille
metri quadrati allo scopo
di erigervi un porticato,
la cui progettazione
venne affidata
nel 1906 all’ingegnere
Pietro Agosti, mentre i
massari della chiesa si
facevano promotori di
una raccolta di fondi
per sovvenzionare
l’opera.
Fu però soltanto quattro
anni dopo che, su interessamento
di un apposito
comitato, si poterono
avviare concretamente
i lavori del nuovo
porticato, la cui prima
pietra fu posta il 20
marzo 1910 con una solenne
cerimonia alla
quale intervenne anc
h e i l v e s c o v o d i
Ventimiglia Ambrogio
Daffra. Il porticato fu
quindi portato a termine
su due lati in circa
sei mesi tanto da poter
accogliere i fedeli già
in occasione della festa
della Madonna della
Guardia la seconda domenica
di settembre
del 1910.
Il santuario, innalzato
nel luogo dove era situata
un tempo una
vecchia torre di guardia,
allo stesso modo di
quanto era accaduto
per il Monte Figogna e
la Guardia di Alassio,
derivò il suo titolo
dall’antica posizione
di difesa del sito su cui
sorge. La chiesa, delimitata
anteriormente
ai due lati dal portico
ad archi, si presenta a
una sola navata.
All’interno si segnala
in particolare la statua
m a r m o r e a d e l l a
V e r g i n e c o n i l
Bambino, realizzata in
ambito genovese verso
il 1670 e collocata nella
zona presbiteriale sopra
l’altare maggiore,
con basamento che reca
il seguente passo biblico:
Sacerdotes tui induantur
iustitiam (i tuoi
sacerdoti si rivestano
di giustizia).
Nave ex voto risalente al 1885, dono del capitano marittimo G. Capurro
Tra i dipinti meritano
invece la citazione
un’Annunciazione , realizzata
in Liguria nel
corso del XVIII secolo
e sita al centro della parete
sinistra della navat
a ; M a d o n n a d e l
Carmine e santi, tela
ottocentesca di produzione
ligure collocata
sul lato sinistro della
navata accanto al presbiterio;
il Sacro Cuore
di Gesù e santi, eseguit
o d a G i o v a n n i
Battista Panario nel
1873 e posizionato sulla
parete destra della
navata a fianco del pres
b i t e r i o ; e u n a
Visitazione, di ambito
ligure settecentesco
posta sul lato destro
della navata.
La Madonna del Poggio
viene anche chiamata
dai numerosi fedeli
che le sono particolarmente
devoti
«Stella Maris» per invocare
la sua protezione
sulla gente che naviga,
afflitta nei secoli scorsi
dalle frequenti incursioni
dei pirati saraceni
e barbareschi, oltreché
da violente burra-
A sinistra l'altare maggiore su cui è posta la Vergine col Bambino marmorea; a destra il Sacro Cuore di Gesù e Santi
Nuova sede in Via Lamarmora 47
4
ARTE E CULTURA A POGGIO
GRAZIE AI SOTTOSCRITTORI DELLA NOSTRA RACCOLTA FONDI
I LETTORI DE “IL QUARTIERE” A SOSTEGNO DELL’INIZIATIVA PER IL RESTAURO DEL SANTUARIO PROMOSSA DA LIONELLO BREA
sche. Nella sacrestia si
trovano inoltre molti
ex voto di marinai
scampati ai pericoli
s e m p r e g r a z i e
all’intercessione della
Madonna, attualmente
ritirati dal santuario,
dove è però ancora
possibile ammirare un
prezioso modellino di
nave risalente al 1885
di notevoli dimensioni.
Socchiudendo gli occhi,
vedendo sfumare
via via i colori tenui pastello
del Santuario,
sembra quasi di ripercepire
quella quiete laboriosa
che, nel 1667,
portò una piccola comunità
di credenti a
posare la prima pietra
in brevissimo tempo.
Trecentocinquantatré
anni dopo, novello Giovanni
Peri, è Lionello
Brea a diffondere il
“verbo” per le vie e per
le case di Poggio, a sensibilizzare
la popolazione,
a caricarsi sulle
spalle l’onore e l’onere
del tentativo di riapertura
del luogo di culto
simbolo della frazione
attraverso una raccolta
fondi “pro restauro”.
Come sapete – per
averci letto e/o per
aver contribuito – “Il
Quartiere”, poco prima
di Natale, ha deciso
d i a p p o g g i a r e
l’iniziativa aprendo
una sottoscrizione parallela
i cui proventi sono
già andati ad assommarsi
al pregresso.
Circa dodicimila euro:
questa la somma
fin qui raggranellata
da Brea, che ci aggiorna
sull’avanzamento
dei lavori: «L’ultimo sopralluogo
dei periti ha
confermato l’entità
dei danni – probabilmente
le converse si sono
logorate irrimediabilmente
– e dei costi
degli interventi di ristrutturazione:
si tratta
di circa trecentomila
euro che la parrocchia
dovrà pagare di tasca
propria.
La CEI, tuttavia, si è
impegnata a risarcire
fra il 70 e il 73% delle
spese (ndr: fino a duecentoventimila
euro).
Rispetto a quanto già
raccolto, dunque, ci
mancano ancora circa
sessantottomila euro.
E fortuna che le recenti
raffiche di vento,
qui, hanno solo danneggiato
qualche persiana!».
In primo piano, i calcinacci caduti dal soffitto
La canonica trasformata in chiesa con diversi doni ex-voto alle pareti
La poesia-preghiera di Lionello Brea dedicata alla Madonna della Guardia
ANCHE A
DOMICILIO
5
CENNI DI GASTROSOFIA: SE NON È MOLLICA, È PANGRATTATO
L’AFFASCINANTE GENESI DEI PIÙ CARATTERISTICI RIPIENI E POLPETTONI DELL’ESTREMO PONENTE A BASE DI PANE RICICLATO
Laura Parigi
IN CUCINA
La memoria gastronomica
di un lembo di terra
pietrosa e aspra, profumata
e ombreggiata,
in abrìgu (al sole)
tra ulivi, lecci e pini, in
ubàgu (all'ombra) tra
castagni e faggi, bagnata
da acque profonde,
preziose per il gambero
rosso e il pesce azzurro,
denominato dai
vecchi pan de ma, diventa
pura 'poesia' che
va al di là del tempo,
ispiratrice di valori
identitari, legati autenticamente
a pastori,
contadini e pescatori.
Sia pure raffermo, il
pane, alimento che accomuna
davvero tutti,
era ed è utilizzabile in
ottime maniere, tra
cui ancora vivo è l'uso
di grattarlo oppure di
bagnarne la mollica indurita
nell'acqua aromatizzata,
nel brodo vegetale
o nel latte.
Contro lo spreco alimentare
causato dal
consumismo odierno
si ricorda con piacere e
curiosità la saggezza
antica di riciclare con
gustosa creatività gli
avanzi, soprattutto il
pane 'vecchio', che per
tradizione comune, in
famiglia e in società,
andava sempre trasmesso
e condiviso.
I nostri anziani ci hanno
insegnato a non buttarlo
mai, dando così vita
a pietanze a base di
pane riciclato: precisamente,
utilizzando pangrattato,
al naturale o
unito al tipico trito di
erbe profumate, e mollica
di pane raffermo,
opportunamente inumidita,
si possono preparare
ripieni o polpette
e polpettoni molto invitanti.
Si tratta di ricette
della società patriarcale,
autoctone e
‘localizzate’, tramandate
di madre in figlia
‘a occhio’ e ‘a orecchio’,
di cui non è sempre
facile poter dare dosi
perfettamente equilibrate,
nel corso del
tempo contaminate di
‘esperienze’ regionali
vicine differenti, relative
al duro lavoro sui
monti, in campagna e
in mare, ricette tutte
che conferiscono un sano
e colorato eclettismo
alla cucina povera
l i g u r e . A t u r t a
d'angiùe, concepita
con strati di acciughe
senza lisca e testa, aperte
a ventaglio, disposte
in una tortiera unta di
olio evo del territorio
con il fondo spolverato
della 'farcia' odorosa di
pangrattato e coperte
con altro strato di pane
e aromi, rappresenta
un piatto unico caratteristico,
così come
le cipolle, peperoni e
zucchine, scavati a barchetta
e riempiti di magro,
ricoperte di un velo
di pangrattato e olio
e x t r a v e r g i n e d i
Taggiasca in teglie
grandi di rame (a
Meanzana) o ancora
carciofi di Albenga, privati
delle foglie esterne,
dei gambi, delle spine,
della ‘barba’ interna,
sbollentati, con ripieno
‘verde’ di cipolla,
gambi tritati, prezzemolo,
pane inumidito
e generoso olio evo,
cotti sul fuoco, una volta
ricoperti di pangrattato
e irrorati di olio nostrano.
I cuculli dorati
di patate con pinoli (ricordano
i coccoli del baco
da seta) sono palline
d’impasto grosse
quanto una noce, immerse
nell’albume
d’uovo e poi passate
nel pangrattato, girate
nell’olio bollente
con la ramaiola, accompagnate
di solito
all’agnello impanato o
al forno e gustate calde.
Il latte brusco è
‘piatto’ salato con semola,
uova, aglio, maggiorana
e cipolla, bollito,
fatto raffreddare, tagliato
a rombi e poi trattato
con doppia panatura
ed infine fritto,
dal fantastico cuore cremoso.
Gli stecchi, di origine
genovese, che vengono
preparati anche
nel Ponente, sono una
sorta di spiedini ‘di terra’,
un tempo fatti di
avanzi di cucina, fritti
dopo essere ricoperti
con una miscela di uova,
parmigiano, mollica
di pane, successivamente
passati nel pangrattato
e cotti in olio
bollente. Zucchine
trombette e carciofi in
frisceu (frittella), tagliati
sottilissimi, lessati
e poi fritti con panatura,
si propongono
di buon grado come
aperitivo, antipasto o
contorno sfizioso.
Continua nel numero
di giugno-luglio in
Piatto tipico della tradizione, tra ripieni e polpettoni
quanto il prossimo sarà
monotematico sul
C o r o n a v i r u s .
Laura Parigi,
storica collaboratrice de “Il Quartiere”,
apprezzatissima dai nostri lettori
appassionati di gastronomia e non
Verdure di stagione ripiene
6
LA SOLIDARIETÀ DOVRÀ ESSERE LA NOSTRA RICCHEZZA!
FAMIGLIE E PICCOLE IMPRESE ACCUMUNATI DALLA NECESSITÀ DI RIASSESTARSI E REINVENTARSI TORNANDO COMUNITÀ
Flavio Di Malta
L’incertezza, la paura,
l’impotenza. Ma anche
il pensiero, la riflessione,
il fermarsi
per comprendere.
L’aggressiva infezione
che sta colpendo il nostro
paese, che ha indotto
il governo a chiudere
le scuole, ad annullare
le manifestazioni,
a invitare le persone
a restare a casa e
a chiudere strade e interi
paesi, ha sconvolto
e continuerà a sconvolgere
a lungo la vita
della popolazione.
Il primo pensiero della
nostra redazione va alle
famiglie direttamente
colpite, al personale
ospedaliero oggi
più che mai in prima
linea e anche a tutte
quelle imprese grandi
e piccole che si trovano
a fare i conti con
gli effetti economicamente
devastanti di
questa situazione.
Dopo un iniziale caos
per il forzato riassesto
di abitudini consolidate,
però, l’ampia disponibilità
di tempo e la
possibilità, finalmente,
di respirare, ci ha
messo di fronte allo
specchio della nostra
vita. Lo specchio delle
cose veramente importanti,
degli affetti più
cari e del valore della
nostra città, dei nostri
vicini e delle nostre relazioni.
Passate le restrizioni,
i divieti, le
chiusure e la paura resterà,
ci auguriamo,
un rinnovato piacere
ed interesse per il prossimo
ed il valore della
nostra cultura e società,
fatta appunto di persone,
attività e incontri.
Fatta di socialità,
perché semplicemente
è “bello” stare insieme;
fatta di rispetto e
di solidarietà, che per
fortuna non viene a
m a n c a r e n e a n c h e
quando costretti a restare
chiusi in casa, neanche
con i negozi
e le scuole chiuse.
*** L'imprenditoria
cittadina, dopo un primo
momento di disorientamento,
ha saputo
reagire e adeguarsi
in fretta al nuovo contesto.
Fin dai primi
giorni dell’emergenza
Covid-19, i supermercati
e altri negozi non
soggetti a chiusura si
sono dotati di opportune
segnaletiche per il
distanziamento e di dispositivi
di protezione
per garantire in tutta
sicurezza i propri servizi.
Molte delle attività
chiuse al pubblico,
invece, si sono riorganizzate
per effettuare
consegne a domicilio
o, comunque, al di fuori
dell’esercizio commerciale.
Certo, si tratta
di un momento difficile,
delicato, dominato
dal timore costante
di contagiare o essere
contagiati, ma in qualche
modo bisogna andare
avanti. C’è chi ha
addirittura aumentato
la propria offerta, come
“Enea Sardenaira”
in via Lamarmora, che
alla tradizionale produzione
di panificio e
affini ha aggiunto la pasta
fresca e i latticini,
o il “Conad City” di corso
Cavallotti che ha dedicato
uno spazio alla
vendita di piante in vaso
per fornire un piccolo
sostegno ai nostri coltivatori.
E non dimentichiamo
nemmeno le
consegne a domicilio a
c o s t o z e r o d i
Francesco Iavarone e
del suo “Alimentari da
Fra” di corso Mazzini e
quelle su appuntamento
del “DimaPoint”.
Mille modi, insomma,
per sopravvivere
e per evitare chiusure
definitive o tagli
al personale. Certo:
nulla sarà più come prima.
Ce lo stiamo e ce
lo stanno ripetendo da
s e t t i m a n e .
Oltre alle molte vittime
che abbiamo pianto
e stiamo ancora
piangendo, il virus sta
mettendo (se non ha
già messo) a repentaglio,
nonostante gli
sforzi descritti sopra,
molte delle attività
più fragili del tessuto
economico. Esse stanno
sperimentando un
nuovo tipo di povertà,
che prende il nome e
la forma della “crisi di
liquidità” e si riflette
sulle famiglie dei titolari,
spesso in apnea
per arrivare a fine mese.
L’attesa degli interventi
dello stato, che
notoriamente ha tempi
lunghi, diluiti dalla
burocrazia, le spinge a
uscire di casa per la spesa
giorno per giorno,
per acquistare quel poco
che i soldi messi insieme
nella giornata
consentono di comprare.
Allo stesso modo, le
famiglie si trovano a
dover fronteggiare
una crisi del tutto nuova,
che può e deve essere
affrontata con strumenti
altrettanto innovativi
(o che forse sono
s o l o u n r i t o r n o
L’EDITORIALE
all’antica e genuina socialità
di un tempo).
Parliamo, per esempio
della “spesa sospesa”,
che consiste nel lasciare
una spesa pagata
per chi ha meno, per
chi si trova in un momento
di provvisoria
difficoltà. Il contenuto
dei carrelli riempiti in
questo modo può essere
redistribuito in vari
modi dai gestori: ai
clienti che ne avessero
necessità, alle parrocc
h i e o a n c o r a
all’“emporio solidale”
della città. Il futuro, ins
o m m a , s a r à
ineditamente in salita,
ma la solidarietà
d e l l a c o m u n i t à –
come dimostra anche
l ’ o g g i , i n c u i
l’emergenza sanitaria
rallenta e quella economica
accelera –
continuerà a fare la differenza,
in una società
che ne uscirà più
povera, certamente,
m a a n c h e p i ù
u n i t a e d u m a n a .
7
LA LEGGEREZZA DI ALFREDO
RIMETTERSI IN DISCUSSIONE SGOMBRA LE VIE DEL SAPERE
NOVELLI CALVINO, PRENDIAMO «LA VITA CON LEGGEREZZA, CHE NON È SUPERFICIALITÀ, MA PLANARE SULLE COSE DALL’ALTO»
Alfredo Schiavi
Molti di voi avranno
avuto la fortuna di visitare
– magari anche
più volte: da soli, coi figli,
con l’amante... – i
g i a r d i n i d i v i l l a
Ormond a Sanremo.
In essi – come ben saprete
– si ritrova tutto
ciò che concerne la botanica,
il giardinaggio,
il verde. Si possono ammirare
piante rare, tropicali
e persino un giard
i n o g i a p p o n e s e .
Una parte di questo
meraviglioso parco urbano,
proprio in corrispondenza
del principale
ingresso dal piano
strada, ospita una
serie di vasche comunicanti,
nelle cui acque
si dondolano elegantemente
degli stupendi
cigni bianchi e si
specchiano variopinti
fiori acquatici. Perché
dico ciò che per molti
Il nostro decano: Alfredo Schiavi
Un’iniziativa solidale con lo zampino di Alfredo Schiavi
La vasca dei cigni di villa Ormond, appuntamento fisso di giovani e meno giovani (foto tratta da Facebook)
di voi è ovvio?
Per chiedervi se
nella vostra vita avete
mai visto dei cigni e se
questi fossero bianchi.
Mi risponderete certamente
di sì, sottolineando
come tutti i cigni
visti nella vostra vita,
ripescati nella vostra
memoria, fossero assolutamente
bianchi.
Vero? Allora potremmo
supporre che tutti
i cigni di questo mondo
siano bianchi... o
no? E se vi dicessi che
esistono anche dei cigni
neri? Vi suonerebbe
qualche campanello?
Un certo Karl
Raimund Popper – filosofo
austro britannico
propugnatore della teoria
secondo la quale, invece
di cercare conferme
alle nostre ipotesi,
dovremmo cercare ciò
che dovrebbe smentirle
– , afferma che se crediamo
che una cosa sia
v e r a s o l o p e r c h é
l ’ a b b i a m o v i s t a
un’infinità di volte, potremmo
sbagliarci. Ed
è così. Quanti di voi lettori
erano convinti che
tutti i cigni fossero
bianchi? Tuttavia, il
giorno che cesseranno
le restrizioni, nel visitare
con rinnovato piacere
le vasche di cui sopra,
potreste scoprire
che esiste un cigno nero.
«Mi sono sbagliato!
Ero convinto che i cigni
fossero tutti bianchi!»,
ammetterete.
Questa amena storiella,
ammantata da un
velo filosofico, ci fa capire
come quello che
non conosciamo conti
di più di quello che conosciamo.
Ma allora,
se non basta aver visto
una cosa succedere tante
volte per definirla
“vera”, come facciamo
a sapere se questa cosa
sia effettivamente
v e r a o m e n o ?
Semplicemente non
possiamo saperlo, perché
non esiste un sapere
certo. Facciamo delle
congetture... cioè...
pensiamo che qualcosa,
con molta probabilità,
possa essere vero...
ma anche no.
Quindi rimettiamo in
discussione tutte le nostre
congetture e riscopriamoci
liberi di cercare
di conoscere.
Pensate a quando vi è
capitato di scoprire
che una cosa era diversa
da come voi la credevate.
Che effetto vi
ha fatto? Scrivetecelo
al nostro indirizzo
info@ilquartiere.eu
EDITORE
Dima s.r.l.s. - p.i. 01569980087
“Il Quartiere” Testata giornalistica registrata presso il
tribunale di Sanremo N. di reg. 1/13 del 29-04-2013
REDAZIONE
Paolo Staltari - Direttore Responsabile
Gerson Maceri - Redattore
Alfredo Schiavi - Redattore
Flavio Di Malta - Redattore
Laura Parigi - Collaboratrice
Andrea Gandolfo - Collaboratore
Claudio Della Croce - Vignettista
CONTATTI
info@ilquartiere.eu - 0184 508892
Inserzioni e pubblicità - 320 68 60 550
8