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PORTAVOCE DI SAN LEOPOLDO MANDIC - maggio 2020

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IL BUIO E LA LUCE

i suoceri, i cognati ma anche gli

amici. Le amiche Cristina, Cristiana,

Cinzia, Sara e i rispettivi mariti,

le loro famiglie tutte, il mio collega

Luca e tutte le persone che ci vogliono

bene, si mettono a disposizione,

ognuno come può. I miei suoceri

e i miei cognati cominciano subito

a impegnarsi in vere e proprie

staffette a rotazione

dalla Sicilia.

Tutti costoro saranno

fondamentali

per affrontare

assieme la strada in

salita che ci si stava

prospettando e per

aiutarci nel migliore

dei modi nella gestione

di nostro figlio di 8

anni. Nicolò, nostro figlio,

dapprima preoccupato

per la mamma

che frequentemente

rimaneva ricoverata in

ospedale, si trovava circondato

dall’affetto e

dalla presenza dei nonni

e degli zii. Quasi non

credeva ai suoi occhi

nel vedere i nonni e gli zii venire

con tale frequenza a casa nostra.

San Leopoldo in un disegno di Nicolò,

figlio di Barbara e Vincenzo

L’“INCONTRO” CON SAN LEOPOLDO

Mia moglie, nonostante tutto, percepiva

dentro di sé un senso di gioia.

Seppure inizialmente sconvolta per

le ripercussioni che questa battaglia

avrebbe potuto avere sulla nostra

famiglia, si sentiva serena e protetta

dalla fede, come avvolta in un velo

di mistero, abbracciata e sorretta da

qualcosa di molto grande e che le

trasmetteva tranquillità e serenità.

Un po’ tutti percepivamo un’aria

di tranquillità spirituale. La notizia

del ricovero di Barbara si era propagata

quasi con la velocità della luce

e con altrettanta velocità partivano

da più parti d’Italia (anche da persone

che non conoscevamo, amici di

amici, parenti…) le recite del Rosario

a favore della guarigione di mia

moglie. Poi, un parente della Sicilia,

ignaro delle nostre disavventure e

devoto di padre Pio, appreso che

a Padova, oltre che al più famoso

sant’Antonio c’è anche il santuario

di san Leopoldo, mi manda un messaggio

via WhatsApp che dice: «Buona

domenica… ti posso chiedere un

favore? Se qualche volta vai a Padova,

puoi passare dal santuario di san Leopoldo

e dire una preghiera per me e la

mia famiglia? Grazie». Beh, sinceramente,

fino a quel momento ignoravo

l’esistenza di questo santo e non

do neanche tanto peso alla richiesta

ricevuta. Ma dopo qualche giorno,

mentre ci troviamo in ospedale e

parliamo con una carissima amica,

Cinzia Balletta, le chiedo per curiosità

dove abita sua mamma a Mirano.

La risposta è: «Sai dov’è la chiesa di

san Leopoldo? Lì vicino…». In pochi

giorni il nome di san Leopoldo mi si

ripresenta per la seconda volta!

Dopo alcune settimane, mi trovo

a Padova a casa di altri amici. Facciamo

una passeggiata lungo l’argine

del fiume Bacchiglione. Arrivati

nei pressi di una panchina ci sediamo

e noto fra gli alberi la presenza

di una grande cappella di vetro. Ci

avviciniamo pensando di trovare

all’interno una statua della

Madonna, ma con immenso

stupore troviamo un’altra

statua. Il nome del santo

riportato nella targhetta

posta ai piedi della statua

spiega: «San Leopoldo». A

quel punto il messaggio ci

apparve chiaro: san Leopoldo

ci stava venendo incontro.

Noi dovevamo assolutamente

andare al suo

santuario.

AL SUO SANTUARIO

Mia moglie Barbara deve

operarsi il 3 novembre

2017. Oramai, l’unica data

possibile per andare al

santuario prima dell’intervento

è domenica 29

ottobre. Appena arrivati al santuario,

notiamo subito la presenza

di una gran folla. La statua posta

davanti al santuario e la scritta scolpita

«Dio è medico e medicina» sono

solo il preludio di un susseguirsi di

emozioni.

Nel piccolo confessionale dove

san Leopoldo era solito ascoltare

chi si rivolgeva a lui, Barbara legge

la testimonianza di una signora che

raccontava come, per grazia ricevuta

dal santo, sua sorella era riuscita

a guarire da un edema celebrale.

Poi, mentre stiamo per entrare

in chiesa, apprendiamo la notizia

dell’arrivo imminente della statua

della Madonna Pellegrina di Fatima

che, proprio in quel giorno, era in

visita al santuario di san Leopoldo

per poter essere lì venerata fino

al 30 ottobre. Non possiamo non

assistere all’arrivo della Madonna.

32 | PORTAVOCE | MAGGIO-GIUGNO 2020

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