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Franz Ludwig Catel - Quaderno 1 - aprile 2020

Il numeroso gruppo di disegni dei luoghi visitati dal pittore Franz Ludwig Catel, nel lungo e articolato viaggio da Napoli a Reggio Calabria, rappresenta uno dei momenti più densi della sua intera produzione artistica. Inserito nel giro dei paesaggisti romani, trovò il proprio mercato presso i ricchi viaggiatori nordeuropei del Grand Tour che gli diedero notorietà e una certa agiatezza economica. Fu tra i primi ad avventurarsi nelle regioni inesplorate del Sud Italia insieme all’archeologo Aubin Louis Millin, l’ultimo esponente della “société des Lumières”, che rivoluzionando le consuetudini del grande viaggio, prese in considerazione non solo i monumenti dell’antichità classica, ma anche e soprattutto quelli, assai meno conosciuti, del Medioevo, del Rinascimento e dell’età moderna. Della visita a Paestum il pittore ci ha lasciato alcuni disegni e bozzetti ed un seducente dipinto ad olio realizzato successivamente in studio, una deliziosa veduta dei tre Templi immersi nella romantica luce della sera.

Il numeroso gruppo di disegni dei luoghi visitati dal pittore Franz Ludwig Catel, nel lungo e articolato viaggio da Napoli a Reggio Calabria, rappresenta uno dei momenti più densi della sua intera produzione artistica. Inserito nel giro dei paesaggisti romani, trovò il proprio mercato presso i ricchi viaggiatori nordeuropei del Grand Tour che gli diedero notorietà e una certa agiatezza economica.
Fu tra i primi ad avventurarsi nelle regioni inesplorate del Sud Italia insieme all’archeologo Aubin Louis Millin, l’ultimo esponente della “société des Lumières”, che rivoluzionando le consuetudini del grande viaggio, prese in considerazione non solo i monumenti dell’antichità classica, ma anche e soprattutto quelli, assai meno conosciuti, del Medioevo, del Rinascimento e dell’età moderna.
Della visita a Paestum il pittore ci ha lasciato alcuni disegni e bozzetti ed un seducente dipinto ad olio realizzato successivamente in studio, una deliziosa veduta dei tre Templi immersi nella romantica luce della sera.

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Tra le diverse stampe dei disegni di <strong>Catel</strong>, è da segnalare<br />

l'acquaforte dell'incisore ed editore tedesco Wilhelm<br />

Friedrich Gmelin (Guglielmo Federico), ricercato<br />

per la sua bravura dai maggiori artisti della<br />

Roma del tempo, che riproduce senza alcun dubbio la<br />

veduta più espressiva e di grande valore paesaggistico<br />

realizzata dall'artista lungo la costa cilentana (fig.<br />

16). La scena, resa volutamente drammatica da un<br />

inquietante cielo nuvoloso, che preoccupa soprattutto<br />

i pescatori in mare con le piccole barche a vela,<br />

ritrae il promontorio di Palinuro ripreso da un punto<br />

di difficile accesso. Il luogo situato nella contrada<br />

“ Valle di Marco” nei pressi di Caprioli a Pisciotta, è<br />

una piccola altura costiera a strapiombo sul mare<br />

segnata da un antico rudere, che come vuole la leggenda<br />

è conosciuto come “ Cenotafio di Palinuro”,<br />

un sepolcro in cui simbolicamente riposano le stanche<br />

membra del nocchiero di Enea.<br />

Il pittore ritornerà a Salerno e a Paestum nel 1824<br />

come ci riferisce l'archeologo tedesco Eduard Gerhard,<br />

che nella sua biografia indica il piacevole viaggio<br />

“ravvivato dalla presenza di vari eccellenti artisti,<br />

tra i quali <strong>Franz</strong> <strong>Catel</strong> e Heinrich Hess”<br />

16

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