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1910-2010. Un secolo d'arte a Pistoia

Opere dalla collezione della fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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Renzo Agostini<br />

La chiesa di Candeglia, 1928<br />

olio su cartone, cm 49 x 42; firmato in basso a destra<br />

Tra i lavori più famosi di Agostini, questo quadro, la cui data<br />

coincide col suo ritorno dal servizio militare, incarna il significato<br />

più autentico del suo dipingere: il colore chiaro che dagli alberi<br />

più alti, secondo il suo fare, morbidi e bianchi come piumini,<br />

venati di un leggero azzurro, sale verso la chiesa che domina la<br />

scena, sulle costruzioni più basse che si susseguono sul retro,<br />

interrotte dalle linee rosse dei tetti, per perdersi in un rapporto<br />

tonale perfettamente calibrato, verso le colline azzurre. In<br />

primo piano, di scorcio, una strada tra cipressi dal verde vivo e, a<br />

sinistra, una donna con una pecora e un agnellino, in un rapporto<br />

prospettico sfasato e fuori scala, che sembrano, da un lato, un<br />

disegno infantile, ma anche immagini tratte da un codice antico.<br />

<strong>Un</strong> lavoro, secondo la stampa del tempo, in cui “ogni aspetto<br />

trovava il suo arabescato ordine, come se prati, boschi, ruscelli, si<br />

componessero per un gioco del caso”.<br />

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