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1910-2010. Un secolo d'arte a Pistoia

Opere dalla collezione della fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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Maurizio Nannucci<br />

Firenze, 1939; vive a Firenze<br />

Iniziava, verso la fine degli anni Cinquanta, secondo una linea di ricerca concreta,<br />

basata su una progettualità di carattere razionale, anche se con continue<br />

digressioni, attento e curioso, come è sempre stato, al tema della comunicazione<br />

e al comportamento dei media.<br />

La ricerca verbale attraversa e domina, in modo quasi assoluto, tutto il suo<br />

percorso, dall’esperienza di poesia concreta (i “dattilogrammi”), fino all’attuale,<br />

totalizzante uso verbale, a mezzo della luce (neon) e del colore, nei<br />

suoi interventi spettacolari, pressoché in tutta Europa, nel territorio e nell’architettura.<br />

Dalla sua partecipazione alle ricerche di Pietro Grossi nell’ambito della fonologia<br />

musicale al Conservatorio Cherubini a Firenze nascevano le sue “programmazioni<br />

vocali”, i suoi “audioworks”.<br />

Usciva, peraltro, spesso, dallo specifico, nella sua ricerca di mezzi agevoli,<br />

come dichiarava, alla diffusione “delle idee”, coi suoi “libri d’artista”, i suoi<br />

dischi, i multipli, le cartoline degli artisti, nelle edizioni Exempla. Ha aperto<br />

anche, con altri artisti, centri di sperimentazione e di presentazione di lavori<br />

e ricerche artistiche, come ad esempio lo spazio Zona a Firenze.<br />

Il suo interesse, orientato sempre sul “visuale”, sul linguaggio tecnologico,<br />

si allargava al suono, anche questo filtrato attraverso la tecnica. Questi temi<br />

si sono ormai riuniti nella sua attività attuale, nelle sue installazioni urbane e<br />

territoriali (“lo scrivere col neon è per me, prima di tutto, la possibilità di dar<br />

luce ai pensieri, alle parole, di dar loro i colori che predispongono all’ immaginazione”,<br />

ha dichiarato).<br />

Le sue grandi scritte, studiate e organizzate in stretto rapporto e con preciso<br />

riferimento al luogo nel quale si collocano, tutte rigorosamente in inglese,<br />

tranne che in poche eccezioni, costituiscono, a questo punto, la trama del<br />

suo lavoro “in progress”, che fa parte della sua “Anthology” (sezioni della<br />

quale ha presentato nella sua mostra a La Màgia), che costituisce anche il suo<br />

straordinario “archivio”, un’ altra delle sue grandi passioni, cui ha dedicato<br />

e dedica gran parte della sua coerente e perseverante attenzione, Maurizio<br />

Nannucci. Something happened, <strong>Pistoia</strong> 2009.<br />

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