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1910-2010. Un secolo d'arte a Pistoia

Opere dalla collezione della fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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Hidetoshi Nagasawa<br />

Giardino rovesciato, 2008<br />

alberese, cotto, pigmento, pianta di melograno<br />

m 1,60 x 0,60 x 6,50<br />

Parco di Villa La Màgia, Quarrata, <strong>Pistoia</strong><br />

Il Giardino rovesciato è l’opera permanente che Nagasawa ha<br />

realizzato, in occasione della sua mostra, nel parco della villa,<br />

presso la Tinaia di Levante.<br />

Con questo lavoro l’artista porta avanti il suo tema da anni<br />

consueto, quello del giardino, al quale sembra volere, in certo<br />

senso, unire anche l’altro suo tema, altrettanto costante, della<br />

barca. La forma della barca sembra quasi si venga a costituire<br />

all’interno dell’incrocio tra le due sezioni aperte, uguali e<br />

intersecate, del muro formato da pietre connesse “a secco” e<br />

lasciate “a vista” all’esterno dei due cerchi aperti, all’interno<br />

levigati e verniciati di un rosso acceso. La sommità delle due<br />

sezioni è come coronata di coppi rovesciati, un omaggio ad una<br />

delle attività caratteristiche della zona. All’interno dei due anelli<br />

percorribili che circondano la sezione incrociata e più segreta,<br />

che, appunto, ha la forma oblunga di una barca, è stato piantato<br />

un piccolo alberello di melograno che Nagasawa ha scelto anche<br />

perché ha la sua stessa età; una sorta, quindi, di fratello naturale,<br />

a portare avanti il rapporto diretto dell’uomo – di affinità e quasi<br />

di simbiosi, secondo la filosofia orientale – con gli elementi della<br />

natura. Il piccolo albero, cioè, non è qui collocato nello spazio<br />

interno, ovoidale, ma lungo uno dei due percorsi che portano<br />

fuori dal giardino, ad evocare l’idea del cammino, del viaggio e,<br />

allo stesso tempo, di radicamento alla terra.<br />

Anche questo lavoro corrisponde all’intenzionalità consueta di<br />

Nagasawa, di collocare i suoi giardini in spazi diversi, ciascuno<br />

con la propria individualità e con le proprie connotazioni, cui<br />

egli si riferisce, come dice “in sintonia”. “Voglio restare legato<br />

allo spazio in cui l’opera si manifesta; questa relazione tra opera<br />

e luogo per me funziona ancora”, H. Nagasawa, in Il Giardino<br />

rovesciato, <strong>Pistoia</strong> 2008. È come se, all’interno del grande<br />

giardino, il parco della Màgia, un altro piccolo giardino segreto<br />

e ‘rovesciato’, si sia inserito come un cuore pulsante, autonomo,<br />

che non cerca di essere curato, seguito, ma si adagia nella<br />

spontaneità del suo vivere e del suo vegetare.<br />

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