1910-2010. Un secolo d'arte a Pistoia

Opere dalla collezione della fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia Opere dalla collezione della fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

studiometilene
from studiometilene More from this publisher
09.04.2020 Views

Marco Bagnoli Empoli, Firenze, 1949; vive a Firenze Ha sempre lavorato sulle categorie di “Spazio e Tempo”, partendo dal titolo “(Spaz)io e Te(mpo)”, sempre sul dualismo, su concetti diversi: l’Uno e il suo Doppio, le coordinate legate alla razionalità e alla geometria, su cui interviene con continue divaricazioni, con scarti, trasgressioni, secondo un ermetismo che si carica di temi di filosofie orientali ma anche di un concettualismo astratto, trasformando, spesso, situazioni ordinarie, arcaiche, lingue morte, in elementi di rimando mentale, in esperienze formali. I suoi interventi sono spesso complessi, si caricano di riferimenti ermetici e rituali provocando atmosfere magiche, rapporti di tensione che egli rende attivi attraverso segni e colori, raggiungendo spesso una sottile, sottesa, carica poetica. Alla Galleria Persano di Torino disponeva nel 1990 una “banda rossa” su fondo bianco, attraversata da una linea nera che univa la frase “Io X Te”, dall’esterno all’interno della galleria, disponendosi poi su una grande tela bianca preparata a intonaco. Sulla tela riusciva a creare un effetto di anamorfosi con un disegno blu a spirale oltre la quale si proiettavano i profili di un corpo femminile, di uno maschile e di un robot, sotto la luce di una lampada a mercurio che faceva virare il rosso della banda in mattone, mentre da un foro si proiettava un disco di luce bianca. Sul tavolo una pila del giornale dal titolo “(Spaz)io e Te(mpo)”, si trasformava, a mezzo di una colata di solfato, in una scultura azzurra. Tutte le mostre di Bagnoli, le sue installazioni si arricchiscono di elementi simbolici e misteriosi. Della mostra tenuta a villa La Màgia sono rimaste permanenti le opere Ascolta il flauto di canna e una passerella rossa, la sua Banda rossa, sospesa nel parco all’inglese verso una piccola isola nel laghetto. 372 373

Marco Bagnoli<br />

Empoli, Firenze, 1949; vive a Firenze<br />

Ha sempre lavorato sulle categorie di “Spazio e Tempo”, partendo dal titolo<br />

“(Spaz)io e Te(mpo)”, sempre sul dualismo, su concetti diversi: l’<strong>Un</strong>o e il suo<br />

Doppio, le coordinate legate alla razionalità e alla geometria, su cui interviene<br />

con continue divaricazioni, con scarti, trasgressioni, secondo un ermetismo<br />

che si carica di temi di filosofie orientali ma anche di un concettualismo<br />

astratto, trasformando, spesso, situazioni ordinarie, arcaiche, lingue morte, in<br />

elementi di rimando mentale, in esperienze formali. I suoi interventi sono<br />

spesso complessi, si caricano di riferimenti ermetici e rituali provocando atmosfere<br />

magiche, rapporti di tensione che egli rende attivi attraverso segni e<br />

colori, raggiungendo spesso una sottile, sottesa, carica poetica. Alla Galleria<br />

Persano di Torino disponeva nel 1990 una “banda rossa” su fondo bianco,<br />

attraversata da una linea nera che univa la frase “Io X Te”, dall’esterno all’interno<br />

della galleria, disponendosi poi su una grande tela bianca preparata a<br />

intonaco. Sulla tela riusciva a creare un effetto di anamorfosi con un disegno<br />

blu a spirale oltre la quale si proiettavano i profili di un corpo femminile, di<br />

uno maschile e di un robot, sotto la luce di una lampada a mercurio che faceva<br />

virare il rosso della banda in mattone, mentre da un foro si proiettava un disco<br />

di luce bianca. Sul tavolo una pila del giornale dal titolo “(Spaz)io e Te(mpo)”,<br />

si trasformava, a mezzo di una colata di solfato, in una scultura azzurra. Tutte<br />

le mostre di Bagnoli, le sue installazioni si arricchiscono di elementi simbolici<br />

e misteriosi. Della mostra tenuta a villa La Màgia sono rimaste permanenti<br />

le opere Ascolta il flauto di canna e una passerella rossa, la sua Banda rossa,<br />

sospesa nel parco all’inglese verso una piccola isola nel laghetto.<br />

372 373

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!