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1910-2010. Un secolo d'arte a Pistoia

Opere dalla collezione della fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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Massimo Biagi<br />

Marliana, <strong>Pistoia</strong>, 1949; vive a Marliana<br />

Ha compiuto i suoi studi artistici presso l’Istituto d’Arte Petrocchi a <strong>Pistoia</strong> e<br />

all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Si dedicava, inizialmente, alla pittura<br />

e a sperimentazioni grafiche. Infaticabile organizzatore e ricercatore ha pubblicato<br />

manifesti e scritti suoi.<br />

Nel ’78 usciva il suo primo Manifesto sul “graficismo”, che Pierre Restany<br />

pubblicherà su “Natura integrale” e al quale aderivano artisti e letterati italiani<br />

e stranieri, tra i quali Samuel Beckett, Emilio Vedova, Raphael Alberti...<br />

Del 1984 è la sua prima mostra sul Graficismo, presentata da Mario Nigro.<br />

Dall’85 tiene rapporti con alcuni importanti Centri di Documentazione. Alla<br />

Biennale del 1985 presentava il suo Manifesto del Dissenso Totale e i suoi<br />

Art Spaces. <strong>Un</strong> suo grande intervento plastico, il progetto di una grande facciata,<br />

sarà collocato nella zona industriale di Calenzano.<br />

Ha organizzato molte personali e ha partecipato a molte manifestazioni artistiche.<br />

Si è anche dedicato al “libro d’artista”. Del 1990 è il libro a quattro<br />

mani (con Anna Brancolini).<br />

Ha lavorato anche nella ceramica. A questo proposito va ricordato il “Cenacolo”<br />

(25 marzo 2010), la cena di incontro e di discussione che vedeva riunite<br />

presso la galleria Vannucci di <strong>Pistoia</strong>, alcune fra le personalità più note della<br />

cultura della città; incontro per il quale realizzava i piatti e le suppellettili<br />

in ceramica dipinta, oggetti di grande effetto<br />

e di grande gusto decorativo. Famosi anche i<br />

suoi “eccitoplastici” (grandi lavori sagomati in<br />

legno, generalmente monocromi, nei quali il<br />

disegno è come incastonato da un lieve bordo<br />

rialzato), e soprattutto le sue sculture “estroflesse”,<br />

che realizza in legno e lavora asportandone<br />

strati, a ricavare una sorta di bassorilievo,<br />

che tratta a colori vivi, giallo, verde, viola, azzurro<br />

(Bagnanti, Nudonauti...).<br />

Cenni bibliografici<br />

M. Biagi, I manifesti del Graficismo, Firenze<br />

1986.<br />

Dal Graficismo all’Eccitoplastica, cat. mostra a<br />

cura di M. Biagi, Monsummano Terme 1989.<br />

M. Bazzini, Massimo Biagi, <strong>Pistoia</strong> 1997.<br />

Ma. Biagi, Miradario. Pagine Manoscritte, <strong>Pistoia</strong><br />

2005.<br />

Massimo Biagi Miradario. Il segreto dei corpi<br />

sospesi, cat. mostra Galleria Vannucci, <strong>Pistoia</strong><br />

2007.<br />

Immagina. Arte e poesia e made in Italy, cat.<br />

mostra, a cura di S. Simoncini, <strong>Pistoia</strong> 2009.<br />

Massimo Biagi. Terrecotte musicali, <strong>Pistoia</strong> 2009.<br />

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