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1910-2010. Un secolo d'arte a Pistoia

Opere dalla collezione della fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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Gianni Ruffi<br />

Giotto, 1972<br />

vinili su legno, dittico, cm 170 x 190 x 12<br />

Composto da due pannelli della stessa altezza e larghezza,<br />

accostati, che trattano ironicamente di una grande personalità<br />

di artista, Giotto, rifacendosi peraltro allo scritto e alle immagini<br />

che trovavamo, da bambini, nelle scatolina di cartone “Fila”,<br />

che conservava le nostre piccole matite scolastiche e che portava<br />

su una faccia la storia romanzata di “Angelo da Bondone detto<br />

GIOTTO” che, da ragazzino, mentre guardava un gregge,<br />

tracciava su una pietra, inginocchiato a terra, con una matita,<br />

l’immagine di una pecorella, quando fu osservato dal “famoso<br />

pittore Cimabue, che, osservando la perfezione del disegno<br />

intuì in quel fanciullo un artista” e “lo portò seco a Firenze e gli<br />

fu maestro”; con tutta la storia che segue fino alla morte e alla<br />

sepoltura “in Santa Maria del Fiore a Firenze”.<br />

Le due figurette del ragazzo piegato sulla pietra e del “grande”<br />

pittore di cui si indovinano le vesti alla moda si perdono un poco<br />

nella logica cancellazione del tempo.<br />

Con questo lavoro Ruffi contrappone il ricordo infantile<br />

all’ingigantimento delle stesse matite nel suo lavoro precedente,<br />

Giallo, Rosso, Verde del 1968 di carattere “Pop-ular”, a cui viene<br />

in qualche modo confrontato in mostra.<br />

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