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1910-2010. Un secolo d'arte a Pistoia

Opere dalla collezione della fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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Roberto Barni<br />

<strong>Pistoia</strong>, 1939; vive a Firenze<br />

Membro della “Scuola di <strong>Pistoia</strong>” (denominazione che Cesare Vivaldi attribuiva<br />

al gruppo nel 1964, Vivaldi 1969), con Buscioni, Ruffi, inizialmente<br />

anche Natalini, che si trasferirà poi a Firenze e sarà il promotore dei gruppi di<br />

Architettura Radicale Archizoom e Superstudio.<br />

Artista inquieto, ombroso, esuberante si è sempre dedicato, con la stessa passione<br />

e intensità, alla scultura, alla pittura e, non certo con minor impegno e<br />

risultato, al disegno, secondo le leggi della storia dell’arte italiana, che egli ripercorre<br />

fin dagli anni Settanta, che da sempre ha dato grande importanza al<br />

concetto di “primato del disegno”, e che quasi tutti i pittori pistoiesi del ‘900<br />

hanno seguito.<br />

Iniziava ai primi anni Sessanta con un interessante, materiale e naturalistico<br />

concetto di “campo di intervento”, per passare a una sua interpretazione di<br />

“popular-art”, con le sue immagini colorate di oggetti tecnologici e ludici<br />

(catene, corde, tubi Innocenti, bastoncini dello Shangai), per volgere subito<br />

dopo verso la “citazione iconografica”, in un suo ripercorrimento della storia<br />

della pittura, dagli angeli di Piero della Francesca al recupero di una sorta<br />

di mitologismo allegorico, riferito per gran parte all’arte italiana degli anni<br />

Trenta.<br />

Affrontava, con grande violenza espressiva e con la irruente carica della sua “pittoricità”,<br />

l’enigma complesso della pittura di De Chirico, il “fascino discreto”<br />

della letterarietà pittorica di Savinio, che si rivela vincente nel suo disegno degli<br />

anni Ottanta, a recuperare anche certa matrice metafisica, che la sua grande mostra<br />

fiorentina del 2007 di scultura e pittura, Gambe in spalla, ha messo in luce.<br />

Tra l’altro, nella sezione organizzata da Mirella Branca, I passi mettono i rami, alle<br />

Pagliere esprimeva una sua grande forza sintetica e un’apertura essenziale in<br />

certi nuovi grandi lavori pittorici su fondo rosso, con violente gestualità di grandi<br />

tralci neri; lavori che, in certo senso, recuperano, “in progress”, certe istanze<br />

di alcune sue interessanti opere della metà degli anni Cinquanta.<br />

Porta avanti, con la stessa urgenza espressiva, non priva di una sottile ironia, anche<br />

il suo lavoro di scultore, incentrato sempre sul concetto dell’uomo, isolato e<br />

chiuso in una sua drammatica e profonda grandezza, nella sua astratta distanza<br />

dal mondo, come chiuso nella sua assenza totale.<br />

Cito qui alcuni pensieri dell’artista perché mi sembrano definire bene il significato<br />

che egli intende attribuire al suo Uomo che cammina (in Roberto Barni.<br />

Passaggi..., 1998): “L’arte all’inizio ti fa sentire un tutto uno con il mondo | in<br />

seguito quel tutto si allontana e l’arte ne misura la distanza”.<br />

E: “il pittore non riesce a tenere gli occhi aperti. Significati e simboli sono ani-<br />

mali che non possono essere lasciati liberi su<br />

territori troppo vasti, rischiano di perdersi. Gli<br />

artisti fanno il possibile per entrarci. La loro opera<br />

ne riceverà un’attribuzione di valore, gli sarà<br />

garantito il contatto col mondo ma anche il suo<br />

distacco, al di fuori di questo recinto che sarà la<br />

fine e un nuovo inizio”.<br />

Cenni bibliografici<br />

C. Vivaldi, Barni, Buscioni, Ruffi.<br />

<strong>Un</strong>’avanguardia in Toscana, Roma 1969.<br />

Roberto Barni. Disegni e sculture, cat. mostra a<br />

cura di G. Carandente, Firenze 1994.<br />

Roberto Barni. Affezioni, cat. mostra a cura di A.<br />

Boatto, <strong>Pistoia</strong> 1997.<br />

Roberto Barni. Passaggi di fortuna: scritti e<br />

disegnati, cat. mostra, Prato 1998.<br />

A. Boatto, Roberto Barni Sculptures, cat. mostra<br />

Marlborough Gallery Monaco 2007.<br />

Roberto Barni. Gambe in spalla, cat. mostra,<br />

Prato-Siena 2008.<br />

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