09.04.2020 Views

Palazzo de'Rossi. Una storia pistoiese

a cura di Roberto Cadonici fotografie di Aurelio Amendola

a cura di Roberto Cadonici
fotografie di Aurelio Amendola

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

sull’intonaco di quel muro fu pitturato sopra; ma indica anche che allora dovette essere possibile<br />

disporre di un’altra porta d’ingresso, al primo piano; e infine segnala che più tardi la<br />

vecchia porta dovette essere riaperta, andando ad incidere sulla superficie dipinta, e poi di<br />

nuovo murata, in un tempo imprecisato.<br />

Non fu possibile comunque avere a disposizione un diverso ingresso all’appartamento al primo<br />

piano dal lato di ponente se non quando il salone d’onore non fu completato, fra 1793<br />

e 1794: ed era stato Luigi Rafanelli a decorarlo in sobrio stile antichizzante, che si avvaleva<br />

anche di riquadri al centro delle pareti, dove figuravano paesaggi. Nel 1793 sei erano le porte<br />

di accesso all’ampio ambiente, in posizione simmetrica: due sul lato sud, due sul lato est, due<br />

sul lato nord (queste ultime lo collegavano con la “casa vecchia” per i servizi e l’alloggio della<br />

servitù). Delle due porte sul lato meridionale, quella di sinistra, guardando dall’interno, era<br />

d’ingresso dallo scalone; quella di destra immetteva direttamente, come ancor oggi, nella<br />

prima delle due stanze che formavano un tempo l’alloggio di Girolamo Alessandro e poi del<br />

canonico Giulio, dal 1799. È possibile dunque che il secondo abbia preferito (non sappiamo<br />

quanto a lungo) l’accesso dal salone al suo piccolo appartamento, eliminando quello originario:<br />

come volendo giovarsi dell’impressione grandiosa che suscitava il solenne ambiente per<br />

nobilitare anche la sua dimora. Questo potrebbe essere stato un motivo plausibile per decidere<br />

di affrescarne il vano d’ingresso con “quadri” a “paesi” analoghi a quelli che decoravano<br />

le pareti del salone. Tuttavia, così il canonico Giulio creava una servitù di passo e d’uso con<br />

cui si dovevano misurare gli altri familiari.<br />

Questo potrebbe essere stato un buon motivo per ripristinare, in seguito, senza rinunciare<br />

all’accesso allo stesso illustre ambiente di ricevimento, l’originario ingresso dal pianerottolo<br />

dello scalone: troppo comodo per la libertà di movimento di chi risiedeva nel “quartiere” e<br />

per quella dei suoi ospiti.<br />

TAVOLA X<br />

<strong>Palazzo</strong> de’ Rossi, fronte posteriore, esterno. Posizione<br />

della “specola” sul tetto del terzo pia no, realizzatoda<br />

Francesco dei Rossi fra 1797 e 1798. Particolare della<br />

ricostruzione grafica dello Studio arch. Adolfo Natalini e<br />

Associati.<br />

65. Ivi, altro particolare con finto quadro con Veduta campestre e ponticello; dopo il restauro.<br />

66. Ivi, altro particolare con finto quadro con Panorama alpestre, con casa colonica prospiciente su torrente attraversato da un ponticello; dopo il<br />

restauro.<br />

67. Ivi, altro particolare con finto quadro con ampio Panorama su un fiume con cascatella; dopo il restauro.<br />

68. Ivi, altro particolare con finto quadro con Paesaggio alpestre e piccolo borgo sulle pendici di un monte, sotto un cielo tempestoso; dopo il<br />

restauro.<br />

79

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!