09.04.2020 Views

Palazzo de'Rossi. Una storia pistoiese

a cura di Roberto Cadonici fotografie di Aurelio Amendola

a cura di Roberto Cadonici
fotografie di Aurelio Amendola

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

27. Sala del primo Novecento<br />

<strong>pistoiese</strong>, anche grazie al favore della famiglia Rospigliosi (in particolare di Giulio, divenuto papa<br />

nel 1667 col nome di Clemente IX), ebbe un grande successo sia a Roma che a Firenze, oltre che<br />

nella città natale, ricevendo commesse dalle più importanti famiglie del tempo, da istituzioni<br />

pubbliche e religiose. A Pistoia si conserva ad oggi, variamente distribuita, una messe non piccola<br />

della sua vasta produzione 56 . Nella sala che è stata a lui intitolata sono adesso raccolte dieci<br />

opere di varia dimensione nonché il disegno preparatorio di una delle tele 57 .<br />

Ritornando invece alla sala, si potrebbe in parte descriverla come un doveroso omaggio ai valentissimi<br />

pittori che tra Sette e Ottocento hanno destinato parte dei loro sforzi produttivi proprio<br />

alle pareti o alle volte del palazzo. Ben tre di questi, Teodoro Matteini, Giuseppe Bezzuoli<br />

e Bartolomeo Valiani, sono adesso rappresentati anche nelle sale espositive dell’edificio che li<br />

ha visti all’opera, circa due secoli orsono, per decorare sapientemente quella dimora signorile.<br />

Matteini è presente con un’opera singolare e davvero bella, un ritratto di Pio VII che è la copia<br />

del lavoro di Jacques-Louis David conservato al Louvre (fig. 29): singolare perché il pittore (che<br />

pure non era nuovo all’esercizio della copia) aveva autonomamente ritratto il pontefice almeno<br />

in quattro altre circostanze 58 ; bella in particolare per una maggiore espressività del volto, velato<br />

da una trasparente malinconia che nell’opera originale è quasi del tutto assente.<br />

Del Bezzuoli è stata di recente acquistata la tela che illustra Cerere in cerca di Proserpina (fig.<br />

29): classico il tema, classica la stesura, un tipico prodotto di primo Ottocento italiano in<br />

cui convivono grandissima abilità pittorica e totale immersione in un passato mitologico. La<br />

contemporaneità e la <strong>storia</strong>, altra costola dello “stupido XIX secolo”, ritornano invece con<br />

l’opera di Bartolomeo Valiani, che raffigura in un grande medaglione a bassorilievo il volto<br />

di Niccolò Puccini, indiscusso protagonista delle tensioni politico-culturali cittadine del suo<br />

tempo. Il gusto per la rappresentazione del quotidiano è invece affidato a una tela di Giuseppe<br />

Magni, Focolare domestico; un lavoro che si potrà facilmente accusare di essere accademico,<br />

sorpassato, magari anche retorico, ma bello nel suo vivo e composto realismo.<br />

Il resto della sala è principalmente occupato da due soli autori presenti ciascuno con tre<br />

opere: Luigi Garzi e Antonio Puccinelli. Del primo spicca per imponenza e qualità pittorica<br />

Il ritorno del figliol prodigo; ma il vero protagonista di questi spazi è il pittore di Castelfranco<br />

di Sotto, a buon diritto anche <strong>pistoiese</strong> per il secondo matrimonio e per la sua lunga e attiva<br />

presenza in città 59 . Le opere sono una più bella dell’altra, tre autentici capolavori, a partire<br />

dal piccolo gioiello costituito dal bozzetto per La bagnante, una delle tele più riuscite e più<br />

note di questo pittore. Tra l’altro le opere sono tutte pistoiesi anche per destinazione iniziale,<br />

in quanto la tela (non il bozzetto, che si sappia) faceva parte della collezione Ganucci Cancellieri<br />

fin dall’Ottocento. Il secondo dipinto, La signora Costanza Comparini Papini, proviene<br />

originariamente dalla famiglia del personaggio ritrattato, i Baldi Papini; il terzo, di recente<br />

acquistato dall’Asilo Regina Margherita, cui era giunto per donazione, era di proprietà di Isabella<br />

Bovani, zia della moglie di Puccinelli. Si tratta di Un episodio della strage degli innocenti (fig.<br />

30), un dipinto della maturità che riprende con eccellenti risultati un tema già affrontato in<br />

epoca giovanile quale saggio per la borsa di studio ricevuta dall’Accademia fiorentina di Belle<br />

Arti. Presidente della commissione giudicatrice, per chiudere il cerchio, era il suo insegnante<br />

di disegno, quel Giuseppe Bezzuoli che adesso sembra quasi rendere omaggio facendogli<br />

angolo nella sala con la sua Proserpina.<br />

Al Novecento sono dedicati tutti gli importanti spazi successivi, il corridoio e le due sale più<br />

vaste (figg. 27 e 35). Il percorso inizia nel braccio sinistro del corridoio 60 (fig. 32), che cronologicamente<br />

è collegato alla sala IV 61 con le opere che documentano la prima metà del secolo.<br />

Si tratta decisamente della migliore stagione per le arti a Pistoia 62 , quella che non si è limitata a<br />

produrre, a realizzare; è riuscita a crearsi un ruolo, a stare dentro le vicende del tempo in modo<br />

attivo, dinamico. Anziché vivere di luce riflessa, è stata per un certo periodo propositiva e attrattiva.<br />

Ha conquistato una propria identità, ha avuto una fisionomia; non che improvvisamente siano<br />

cambiate le proporzioni delle cose, era impossibile, ma le relazioni sì. Non sono il piccolo e il grande<br />

che stabiliscono la validità di un percorso, di un processo, e quindi di un esito, quanto piuttosto<br />

l’intensità e la consapevolezza delle azioni, unitamente alla capacità di governarle. Nei primi due<br />

career. Like that of Michelucci. Right afterwards, practically at the same time, came the “Pistoia<br />

school”, with many high level players, such as Bugiani, Agostini, Caligiani, Cappellini and<br />

more: a recognisable and recognised school, even a great distance from the city walls.<br />

It could not have been an accident, of course, but the result of a complex work of preparation<br />

that found in Renato Fondi and Giovanni Costetti’s “Tempra” – with the system of relationships<br />

it could produce – the pivot upon which the entire system revolved. The small Pistoia magazine<br />

cannot be simplistically reduced to a banal importation of a phenomenon which then made a<br />

school and a movement in the main city: it was an independent product, a driving force, alive, and<br />

therefore capable of producing life blood. And it did produce life blood, as we have just seen 64 .<br />

Without delving any more into a theory already discussed elsewhere, there is nothing to do but<br />

sum things up: room IV (fig. 27) is the feather in the cap of the entire collection, presenting a series<br />

of exemplary works , selected with precision and values 65 . A room which, regardless of its location,<br />

would always cut a fine figure. The armless Giocoliere by Marino, a work dated 1944, is at the<br />

centre of a magical space that contains genuine masterpieces by Bugiani, such as the famous “man<br />

fishing”, namely Pomeriggio domenicale, the Madonna col manto rosso and the Casa rosa (also known as<br />

Sera nell’aia). The series of futurist paintings by Nannini (fig. 34) in fact represent the most largest<br />

testament in circulation of absolute skill 66 . The self portrait by Galileo Chini, the oils by Giulio<br />

Innocenti, Alberto Caligiani, Renzo Agostini, Alfiero Cappellini and Achille Lega also form a most<br />

worthy crown for Marino’s sculpture. The work that performs the miracle of synthesis is, however,<br />

the portrait of the sculptor in his youth, which Giovanni Costetti executed in 1926 (fig. 31). It is<br />

not just a tribute to he who would become the best of the batch, but was actually painted by the<br />

most authentic driving force, together with Renato Fondi and to a lesser extent Michelucci, of this<br />

little golden age. In one single piece we have the excellent sower and the most prized fruit of the<br />

crop, Costetti, who for his age, ability, prestige, role and knowledge, was the veritable god in the<br />

Pistoia of that time. Marino Marini was undoubtedly the product of major success, who came a<br />

long way, and what a way. The established master paints an ambitious and determined youth, who<br />

28. Giuseppe Bezzuoli, Cerere in cerca di Proserpina<br />

29. Teodoro Matteini, Ritratto di Pio VII<br />

336 337

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!