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Palazzo de'Rossi. Una storia pistoiese

a cura di Roberto Cadonici fotografie di Aurelio Amendola

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quello che era stato il pavimento della strada di epoca romana e successivamente, tra la<br />

fine del periodo longobardo e l’età carolingia, l’area è destinata a sepolcreto, forse in concomitanza<br />

con la più antica fase della vicina chiesa di S. Jacopo in Castellare, o con una sua<br />

preesistenza. I resti antropologici rinvenuti nel contesto di palazzo de’ Rossi costituiscono<br />

ad oggi i più antichi noti dalla città di Pistoia, datati con sicurezza.<br />

Al pieno XI secolo risale la costruzione di un nuovo percorso viario, stavolta orientato in senso<br />

nord-ovest/sud-est, rinvenuto all’interno del palazzo: la sua prosecuzione verso sud coincide<br />

con l’attuale andamento di via Bracciolini e quindi presuppone la convergenza verso la<br />

cattedrale <strong>pistoiese</strong>; verso nord, invece, la strada proseguiva di fronte alla chiesa di Sant’Andrea<br />

per poi dare origine alla viabilità transappenninica diretta a Bologna e a Modena.<br />

Sempre all’interno del palazzo sono state rinvenute numerose strutture murarie pertinenti a<br />

case torri di epoca medievale che, con ogni probabilità, devono essere messe in relazione con<br />

le “case al canto de’ Rossi”, di proprietà della famiglia, ricordate nei documenti archivistici<br />

per i secoli XII-XIII.<br />

Dopo un trentennio dalla conclusione delle indagini archeologiche nel sottosuolo di palazzo<br />

dei Vescovi, questo scavo viene a fornire un nuovo ampio tassello per la ricostruzione della<br />

città di Pistoia in età antica e medievale. I dati raccolti offrono, senza dubbio, nuovi spunti<br />

per ulteriori approfondimenti ed una rilettura delle notizie già acquisite per quanto riguarda<br />

la porzione settentrionale della città. Ad esempio, l’assenza assoluta di strutture murarie riferibili<br />

alla cinta urbica di periodo altomedievale, per altro nota nel sottosuolo dell’adiacente<br />

chiesa di S. Jacopo in Castellare, pone interessanti quesiti in merito all’andamento della prima<br />

cerchia delle fortificazioni cittadine.<br />

NOTE<br />

1. I lavori, diretti dall’arch. Giovan Battista Bassi, furono seguiti<br />

per l’aspetto archeologico, da personale della Soprintendenza<br />

Archeologica: Anna Wentkowska, Elia Vargiu sotto la<br />

direzione scientifica di Paola Perazzi.<br />

2. A. Patera, P. Perazzi, Pistoia. Censimento e documentazione delle<br />

emergenze pre-protostoriche e di età antica: appunti sul complesso di<br />

San Iacopo in Castellare, in “Notiziario della Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici della Toscana”, 2007, pp. 42-45.<br />

3. P. Perazzi, <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi, in “Bullettino Storico Pistoiese”,<br />

CIII, 2001, p. 271.<br />

4. Il saggio di 8x4 m fu motivato dall’esigenza di verificare la<br />

possibilità di creare un vano sotterraneo al cortile. Lo scavo<br />

fu effettuato grazie all’interessamento dell’Ing. Natale Rauty<br />

e fu condotto dalla società SACI srl sotto la direzione scientifica<br />

di Paola Perazzi. Brevi notizie si trovano in P. Perazzi,<br />

G. Millemaci, Pistoia. <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi: resti della città romana e<br />

medievale, in “Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />

della Toscana”, 2009, pp. 175-176; Carta archeologica<br />

della Provincia di Pistoia, a cura di P. Perazzi, Firenze, Istituto<br />

Geografico Militare, 2010, pp. 394-400, sito Pt36 (G. Millemaci,<br />

P. Perazzi). Lo scavo è ora edito in P. Perazzi, G. Millemaci,<br />

G. Incammisa, C. Taddei, E. Pacciani, F. Fineschi, S.<br />

Gori, Pistoia, <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi: nuovi dati archeologici sulla città<br />

romana e medievale, in “Notiziario della Soprintendenza per i<br />

Beni Archeologici della Toscana”, 2015, pp. 137-176.<br />

5. Le indagini sono state interamente finanziate dalla Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ed eseguite dalla<br />

società SACI srl con il supporto della ditta edile ZG, sotto la<br />

direzione scientifica di Paola Perazzi.<br />

6. G. Millemaci, Note di topografia urbana:la parte settentrionale<br />

di Pistoia tra l’alto medioevo e la prima età comunale, in “Bullettino<br />

Storico Pistoiese”, CXIII, 2011, pp.43-59.<br />

7. Si veda la pianta del centro storico di Pistoia con sovrapposizione<br />

delle curve di livello del paleosuolo, in N. Rauty, Storia<br />

di Pistoia, I, Dall’alto medioevo all’età precomunale (406-1105), Firenze,<br />

Le Monnier, 1988, p. 5, fig. 2.<br />

8. Precisamente, fra i 70,30 m del saggio 4 (2009-2010) e i<br />

69,53 m del saggio 2 (2009-2010). Notizie preliminari sullo<br />

scavo dell’area archeologica di palazzo de’ Rossi sono in P.<br />

Perazzi, G. Millemaci, Pistoia. <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi, cit.; Carta archeologica,<br />

cit., pp. 394-400, sito Pt36 (G. Millemaci, P. Perazzi).<br />

9. In particolare, si rimanda alle indagini archeologiche condotte<br />

nel sottosuolo dell’antico palazzo dei Vescovi, in piazza<br />

del Duomo: L’antico palazzo dei Vescovi a Pistoia, II, 1, Indagini<br />

archeologiche, a cura di G. Vannini, Firenze, Olschki, 1985, p.<br />

20 e nota 45 (G. Vannini), pp. 41-42 (G. De Tommaso). Tracce<br />

evidenti di un utilizzo agricolo del suolo sono state documentate<br />

anche lungo il lato meridionale di piazza della Sala e<br />

nell’area adiacente il vicolo S. Atto: Carta archeologica, cit., p.<br />

368, sito Pt24-1 (G. Millemaci), p. 411, sito Pt45 (P. Perazzi).<br />

Cfr. anche C. Taddei, Il popolamento del territorio in epoca romana,<br />

ibidem, pp. 77-103: 82; P. Perazzi, C. Taddei, Pi<strong>storia</strong>: resti<br />

della città romana, in Pistoia tra età romana e alto medioevo, Giornata<br />

di Studio in memoria di Natale Rauty, Bologna CISSA,<br />

2015, pp. 13-46.<br />

10. Larghi fra 0,60 e 1,60 m, presentano una sezione a forma<br />

di V, oppure pareti dritte e fondo piano. Questo tipo di fossi<br />

agricoli è ampiamente documentato in età repubblicana e in<br />

quella augustea nel limitrofo agro lucchese: Gli Agri Divisi di<br />

Lucca. Ricerche sull’insediamento negli agri centuriati di Lucca fra<br />

Tarda Repubblica e Tarda Antichità, a cura di G. Ciampoltrini,<br />

Siena, Nuova Immagine, 2004, pp. 17, 19-21.<br />

11. Accanto a pochissimi frammenti di ceramica a vernice nera<br />

sono stati raccolti alcuni frammenti di ceramica sigillata aretina.<br />

12. Larga circa 1,20 m, è documentata per una lunghezza di<br />

3,60 m.<br />

13. Anche l’unica struttura muraria della tarda età repubblicana,<br />

rinvenuta nel sottosuolo di palazzo dei Vescovi, è realizzata<br />

in ciottoli legati con terra: G. De Tommaso, in Indagini<br />

archeologiche, cit., pp. 41-42, fig. 8.<br />

14. Poco a nord del pozzo di epoca romana si trova un pozzo<br />

in mattoni di epoca moderna (Tav. 1, 2). Per assicurarsi<br />

sull’eventuale prosecuzione in profondità della struttura, è<br />

stato deciso di effettuare un carotaggio, esattamente al centro<br />

del pozzo, fino alla profondità di 8 m. Il campione così<br />

ottenuto ha pienamente confermato la natura geologica del<br />

terreno sottostante, costituito da sabbie e ghiaie di deposito<br />

(fino a 4 m circa) e poi da un nuovo livello di argilla plastica di<br />

colore giallo ocra. Anche il flottaggio dei suoli, finalizzato al<br />

recupero di eventuali semi, non ha dato alcun esito.<br />

15. L’area retrostante il palazzo era, in origine, in consistente<br />

rilievo rispetto a quella frontale, tanto che si dovettero prevedere<br />

lavori di sterro per ripianare e livellare il terreno: cfr. L.<br />

Gai, Il palazzo dei Rossi. Architettura e decorazione d’interni a Pistoia<br />

fra Sette e Ottocento, in “Storia locale”, 2008, pp. 4-120: 29, 35.<br />

Esso fu acquistato dalla famiglia dei Rossi con contratto del<br />

28 aprile 1762; successivamente, il terreno venne recintato con<br />

la costruzione di un muro (ibidem, pp. 35-36): in tale occasione,<br />

il canonico Tommaso de’ Rossi ricorda che vennero portati<br />

alla luce alcuni reperti archeologici di epoca romana, tra i quali<br />

«un idoletto figurante il dio della guerra […] nominato il dio<br />

Marte». Ancora, fra il 1800 ed il 1801 Francesco de’ Rossi fece<br />

costruire un nuovo annesso nella parte posteriore del palazzo,<br />

nel «Prato di S. Iacopo in Castellare»: «furono trovati sassi, e<br />

terra smossa, ossi di morto, e de’ muri che attraversavano le<br />

linee dei fondamenti disegnati» (in L. Gai, Il palazzo dei Rossi,<br />

cit., p. 30, nota 59 e p. 82, nota 228).<br />

16. Si segnalano, tra gli altri, frammenti di anfore di tipo Dressel<br />

1B e frammenti di ceramica sigillata italica. Per il tipo di<br />

pavimentazione stradale, oltre che al caso di palazzo dei Ve-<br />

the Longobard period and the Carolingian period, the area was used as a cemetery, perhaps<br />

coinciding with the oldest phase of the nearby church of S. Jacopo in Castellare, or with a<br />

pre-existing church. The anthropological remains found in the area of <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi still<br />

today constitute the most ancient known in the city of Pistoia, dated with certainty.<br />

Dating back to the mid 11th century is the construction of a new road, this time running<br />

northwest/southwest, and found inside the palazzo: its continuation southwards coincides<br />

with the current course of Via Bracciolini and therefore points to a convergence towards Pistoia<br />

cathedral; northwards, instead, the road continued in front of the church of Sant’Andrea,<br />

to then give origin to the trans-Apennine road in the direction of Bologna and of Modena.<br />

Again, inside the palazzo, numerous masonry constructions were found, pertinent to<br />

tower houses from the medieval age which, most probably, should be put in relation with<br />

the “case al canto de’ Rossi”, belonging to the family and recorded in archives for the<br />

12th-13th centuries.<br />

Thirty years after the conclusion of the archaeological investigations into the subsurface of<br />

<strong>Palazzo</strong> dei Vescovi, this excavation provides a new and broad element for the reconstruction<br />

of the city of Pistoia in the ancient and medieval ages. The data collected offer, undoubtedly,<br />

new cues for further research and a reinterpretation of the information already obtained as<br />

regards the northern portion of the city. For example, the absolute absence of masonry constructions<br />

pertaining to the early medieval city walls, noted, moreover, in the subsurface of<br />

the adjacent church of S. Jacopo in Castellare, asks interesting questions regarding the course<br />

of the first circle of the city’s fortifications.<br />

NOTES<br />

1. The works, directed by Giovan Battista Bassi, architect,<br />

were followed archaeologically by the staff of the Tuscan<br />

Archaeological Department: Anna Wentkowska, Elia Vargiu<br />

and under the technical direction of Paola Perazzi.<br />

2. A. Patera, P. Perazzi, Pistoia. Censimento e documentazione<br />

delle emergenze pre-protostoriche e di età antica: appunti sul complesso<br />

di San Iacopo in Castellare, in “Notiziario della Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici della Toscana”, 2007, pp.<br />

42-45.<br />

3. P. Perazzi, <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi, in “Bullettino Storico Pistoiese”,<br />

C III, 2001, p. 271.<br />

4. The trial excavation of 8x4 m was carried out in order<br />

to verify whether an underground room could be created<br />

beneath the courtyard. The excavation was conducted<br />

thanks to the involvement of Natale Rauty, engineer, and<br />

by the company SACI srl under the technical direction of<br />

Paola Perazzi. Some references can be found in P. Perazzi,<br />

G. Millemaci, Pistoia. <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi: resti della città romana<br />

e medievale, in “Notiziario della Soprintendenza per i Beni<br />

Archeologici della Toscana”, 2009, pp. 175-176; Carta archeologica<br />

della Provincia di Pistoia, by P. Perazzi, Florence, Istituto<br />

Geografico Militare, 2010, pp. 394-400, site Pt36 (G.<br />

Millemaci, P. Perazzi).<br />

5. The investigations were entirely funded by Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia and carried out by<br />

the company SACI srl with the support of the construction<br />

company ZG, under the technical direction of Paola Perazzi.<br />

6. G. Millemaci, Note di topografia urbana:la parte settentrionale<br />

di Pistoia tra l’alto medioevo e la prima età comunale, in “Bullettino<br />

Storico Pistoiese”, CXIII, 2011, pp.43-59.<br />

7. See the plan of the old city centre of Pistoia with overlap<br />

of the curves in the paleosol level, in N. Rauty, Storia di Pistoia,<br />

I, Dall’alto medioevo all’età precomunale (406-1105), Florence,<br />

Le Monnier, 1988, p. 5, fig. 2.<br />

8. Specifically, between 70.3m of excavation 4 (2009-2010)<br />

and 69.53m of excavation 2 (2009-2010). Preliminary information<br />

regarding the excavation of the archaeological area<br />

of <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi can be found in P. Perazzi, G. Millemaci,<br />

Pistoia. <strong>Palazzo</strong> de’ Rossi, cit.; Carta archeologica, cit., pp. 394-<br />

400, site Pt36 (G. Millemaci, P. Perazzi).<br />

9. In particular, reference is made to the archaeological investigations<br />

conducted beneath the old <strong>Palazzo</strong> dei Vescovi,<br />

in Piazza del Duomo: L’antico palazzo dei Vescovi a Pistoia, II, 1,<br />

Indagini archeologiche, by G. Vannini, Florence, Olschki, 1985,<br />

p. 20 and note 45 (G. Vannini), pp. 41-42 (G. De Tommaso).<br />

Clear traces of an agricultural use of the land were documented<br />

also along the southern side of Piazza della Sala and<br />

in the area next to Vicolo S. Atto: Carta archeologica, cit., p.<br />

368, site Pt24-1 (G. Millemaci), p. 411, site Pt45 (P. Perazzi).<br />

Cf. also C. Taddei, Il popolamento del territorio in epoca romana,<br />

ibidem, pp. 77-103: 82; P. Perazzi, C. Taddei, Pi<strong>storia</strong>: resti della<br />

città romana, in Pistoia tra età romana e alto medioevo, Giornata<br />

di Studio in memoria di Natale Rauty, c.s.<br />

10. Between 0.6 and 1.6m wide, they have a V-shaped section,<br />

or straight walls and flat bottom. This type of agricultural<br />

ditches is widely documented in the republican age<br />

and the Augustan age in the neighbouring ager of Lucca:<br />

Gli Agri Divisi di Lucca. Ricerche sull’insediamento negli agri<br />

centuriati di Lucca fra Tarda Repubblica e Tarda Antichità, by G.<br />

Ciampoltrini, Siena, Nuova Immagine, 2004, pp. 17, 19-21.<br />

11. Next to very few fragments of black-glaze ceramic some<br />

fragments of Arretine sigillata ware were found.<br />

12. About 1.2m wide, it is documented for a length of 3.6m.<br />

13. Also the only masonry structure from the late republic,<br />

found in the ground beneath <strong>Palazzo</strong> dei Vescovi, is made<br />

in cobbles bound together with earth: G. De Tommaso, in<br />

Indagini archeologiche, cit., pp. 41-42, fig. 8.<br />

14. Just north of the Roman well is a modern-day brick well<br />

(Table 1. 2). To check for the possible continuation of the<br />

depth of the structure, it was decided to carry out a core<br />

survey, right in the centre of the well, to a depth of 8 m. The<br />

sample thus obtained fully confirmed the geological nature<br />

of the underlying soil, made of alluvial sand and gravel (up<br />

to about 4 m) and then by a new level of plastic clay, yellow<br />

ochre in colour. Also the soil flotation, to recover any seeds,<br />

had no outcome.<br />

15. The area behind the palazzo was, originally, quite raised<br />

compared to the front, to the point where excavation works<br />

were carried out to flatten and level out the ground: cf. L.<br />

Gai, Il palazzo dei Rossi. Architettura e decorazione d’interni a Pistoia<br />

fra Sette e Ottocento, in “Storia locale”, 2008, pp. 4-120:<br />

29, 35. It was purchased by the Rossi family by deed dated<br />

28 April 1762; later, the land was enclosed by a wall (ibidem,<br />

pp. 35-36): on that occasion, the cleric Tommaso de’ Rossi<br />

recalls that some Roman archaeological findings were<br />

brought to light, including “a statuette of the god of war […]<br />

called Mars”. Again, between 1800 and 1801 Francesco de’<br />

Rossi had a new annex built at the rear of the palazzo, in<br />

the “Prato di S. Iacopo in Castellare”: “stones, disturbed soil<br />

and bones of the dead were found, and walls that crossed<br />

the lines of the planned foundations” (in L. Gai, Il palazzo dei<br />

Rossi, cit., p. 30, note 59 and p. 82, note 228).<br />

16. In particular, fragments of Dressel 1B amphorae and<br />

fragments of sigillata ware. For the type of road surface,<br />

besides the case of <strong>Palazzo</strong> dei Vescovi, reference is also<br />

made to the examples from the ager of Lucca: P. Perazzi, Su<br />

alcuni rinvenimenti archeologici a Pieve a Nievole. Nota preliminare<br />

sull’area di Via Cosimini, in “Bullettino Storico Pistoiese”,<br />

CVII, 2005, pp. 111-124: 113-114, fig. 2-3; Glarea stratae. Vie<br />

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