Palazzo de'Rossi. Una storia pistoiese
a cura di Roberto Cadonici fotografie di Aurelio Amendola
a cura di Roberto Cadonici
fotografie di Aurelio Amendola
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10. Ambiente B dell’edificio costruito a nord della strada<br />
glareata. La buca circolare scavata all’interno è risalente ad<br />
epoca medievale.<br />
con elementi litici e fittili legati con malta: un probabile pilastro, parzialmente documentato presso<br />
il margine orientale dello scavo, in prossimità della spalletta della canaletta; un muro costruito<br />
sulla rasatura di quello perimetrale precedente (Tav. 1, 14), come questo orientato in senso nordovest/sud-est;<br />
un muro ad esso perpendicolare (Tav. 1, 15), parallelo all’andamento della canaletta,<br />
del quale si conserva però solo la prima assisa di fondazione, priva dell’uso di leganti; una canaletta<br />
(Tav. 1, 16) destinata alla raccolta e allo smaltimento delle acque piovane (?), costruita in forma di L<br />
alle spalle di quest’ultimo muro e confluente nella più antica canaletta in fregio alla strada (fig. 13),<br />
ora a tale scopo tagliata sul lato meridionale. La nuova canaletta, coperta da grandi tegole disposte<br />
nel modo cosiddetto alla cappuccina e stabilizzate con zeppe di pietra e fittili 34 , è realizzata con<br />
spallette in tegole frammentarie disposte con le ali in corrispondenza della faccia a vista interna<br />
o con mattoni posti per taglio, legati con la medesima malta utilizzata nelle coeve strutture murarie;<br />
il fondo, inclinato e confluente nella canaletta che delimita la strada, è invece realizzato con<br />
l’impiego di mattoni disposti in sequenza per il lato corto (fig. 14).<br />
Anche questo edificio era pavimentato all’interno da una sequenza di battuti, il più recente<br />
dei quali costituito da un cocciopesto privo di legante 35 .<br />
La fase insediativa si chiude con un lungo periodo di crisi, documentato dall’obliterazione delle<br />
canalette correlate con la strada, da uno strato di deposito alluvionale che oblitera la massicciata<br />
stradale, dalla distruzione o comunque dall’abbandono dell’edificio posto a nord di essa 36 .<br />
Anche in questo caso, i dati archeologici desunti dallo scavo di palazzo de’ Rossi concordano<br />
con quanto noto dal sottosuolo di palazzo dei Vescovi. Qui, ad una serie di innalzamenti e restauri<br />
della massicciata stradale corrisponde un progressivo rialzamento dei piani pavimentali<br />
interni agli edifici costruiti in fregio alla strada, in età flavia e per tutto il II secolo. Nuove,<br />
importanti costruzioni vengono edificate a partire dalla prima metà del II secolo, a riprova di<br />
un periodo piuttosto florido che si conclude nei decenni iniziali del III, con una crisi che determina<br />
un relativo abbandono del sito e che sarà superata solo nel secolo seguente inoltrato 37 .<br />
G. M.<br />
11. Gli ambienti B e C (in primo piano) dell’edificio<br />
costruito a nord della strada romana, al termine dello<br />
scavo.<br />
12. Moneta in bronzo (sesterzio) dell’imperatore Traiano,<br />
databile tra il 103 ed il 111 d.C., dall’area del cortile di<br />
palazzo de’ Rossi (RIC 459, Cohen 7). Diritto: imp caes<br />
nervae traiano avg ger dac p m tr p cos v p p. Rovescio:<br />
spqr optimo principi s c.<br />
13. Dettaglio della copertura della canaletta dell’edificio<br />
costruito a sud della strada.<br />
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