Il Trailer Cinematografico - Analisi E Strategia Di Una Pubblicità Artistica
Tesi di Diploma Accademico di Stefano Nota di II Livello in Progettazione Artistica per l’Impresa (conseguito nel 2018 presso l'Accademia Albertina di Torino) in "Storia del Cinema e del Video" con relatore il Prof. Matteo Pollone.
Tesi di Diploma Accademico di Stefano Nota di II Livello in Progettazione Artistica per l’Impresa (conseguito nel 2018 presso l'Accademia Albertina di Torino) in "Storia del Cinema e del Video" con relatore il Prof. Matteo Pollone.
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Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Tesi di Diploma Accademico di II Livello
Indirizzo di Progettazione Artistica per l’Impresa
Anno Accademico 2016/2017
Sessione Straordinaria di Marzo 2018
Candidato
Stefano Nota
Docente relatore
Matteo Pollone
Docente d’indirizzo
Fabio Amerio
Progetto grafico
Stefano Nota
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in
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l’autorizzazione scritta dei proprietari e dell’editore.
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©Stefano Nota
di STEFANO NOTA
“
Q
Domenica pomeriggio
andiamo al Cinema?
”
Questa è stata la domanda che per anni
ha riempito interi pomeriggi, favorito
numerose discussioni e coltivato grandi passioni.
L’appuntamento fisso era alle ore 16.00 precise
davanti a casa di Lorenzo, saliti in auto di suo
papà, venivamo scortati in quattro fino al
cinema più vicino, il “Warner Bros Cinema”
di Beinasco. Il “Warner” per noi era una
grande novità, abituati da sempre al piccolo ma adorato
“Cine Corso” di Avigliana eravamo stati costretti dalla
sua chiusura a spostarci, inconsapevoli della diversa
esperienza cinematografica che ci aspettava.
I ricordi legati alla piccola sala gestita dalle sorelle Ponti,
avrebbero lasciato spazio a tutta una serie di nuove dinamiche
ed esperienze. I primi veri scalpori cinematografici di cui ho memoria
(Titanic, James Cameron, 1997, USA), la prima volta al cinema (Pokémon
il film – Mewtwo contro Mew, Kunihiko Yuyama, 1999, GPN) o il primo
appuntamento in solitaria con i compagni di classe (Shark Tale, 2004, USA)
venivano ora sostituiti dalle lunghe conversazioni in auto sulle aspettative
del film tanto discusso (Harry Potter e la pietra filosofale, Chris Columbus,
2001, UK-USA), dalla scelta del titolo difronte al botteghino solo in base
alla locandina più attraente (300, Zack Snyder, 2007, USA) o dalla scelta
di “quel film in 3D” solo perché è la novità ed è da vedere con appositi
occhialini (Avatar, James Cameron, 2009, USA-UK).
Un’esperienza filmica della durata di una pellicola, era ormai divenuta
un’esperienza pomeridiana che comprendeva diversi amici ed una
serie di rituali. Dalla prima discussione sul titolo da scegliere (il venerdì
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
3
INTRODUZIONE
all’intervallo), alla telefonata
domenicale (subito dopo pranzo)
per fissare l’appuntamento, senza
dimenticare l’eventuale pizza serale
nel caso in cui il film fosse durato
oltre le due ore. Ma addentrandoci
sempre più nello specifico nella nostra
domenica pomeriggio, di rituali ne
avevamo davvero moltissimi.
Tra i tanti riti non citati, era anche presente il vero
e proprio culto dei 20 minuti di trailer (raddoppiati
rispetto a quelli proiettati al Cine Corso), che il più delle volte veicolava le
successive discussioni per i restanti giorni della settimana.
20 minuti che riassumevano una decina di film anticipando di mesi
l’atmosfera legata alle varie narrazioni.
20 minuti che ti permettevano di vivere nel futuro.
20 minuti che calarono sistematicamente a 10 nel momento in cui andare
da soli in auto garantivano un ritardo costante.
20 minuti che “gli altri” preferivano e preferiscono risparmiare guardando
i trailer su YouTube o Facebook durante il viaggio in treno per la scuola o
l’università.
20 minuti che io tutt’oggi ritengo sacri perché visti e vissuti al cinema sono
tutta un’altra cosa!
Ma quei 20 minuti in cui evito di mangiare popcorn per lasciarli al film “vero
e proprio”, perché mi coinvolgono al punto da sentirmi già immerso nella
sensazione filmica cinematografica?
Vivere e crescere in un’epoca di costante sviluppo comunicativo “smart”,
può aver influenzato la mia soglia di attenzione verso messaggi brevi ed
efficaci?
4 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
5
SOMMARIO
8
FROM PROSUMER
TO WEBSUMER
Introduzione
Il Websumer di tendenza
e la figura dello spettatore
del III millenio
12
TRAILER HISTORY
Approfondimento
La storia della pubblicità
cinematografica
Trailer
History
21
SYSTEMA TRAILER
Approfondimento
Classificazione della
specie secondo i generi
pubblicitari cinematografici
29
TRAILER AWARDS
Approfondimento
Esposizione dei maggiori
premi pubblicitari
cinematografici
6 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
46
Focus
Analisi del film Santa Maradona
e della sua pubblicità cinematografica
49
BIOGRAFIA PONTI
Il percorso del regista
53
ANALISI FILM
63
ANALISI TRAILER
117
A TRAILER
STRATEGY
Conclusione
Caratteristiche
per una rinnovata
strategia pubblicitaria
cinematografica
123
Ringraziamenti
78
89
101
77
INTERVISTE:
Spettatori VS Regista
LORENZO
ALESSIO
MARCO PONTI
125
Bibliografia,
Filmografia e
Sitografia
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
7
From Prosumer to Websumer
La
I
In quest’era digitale dove ognuno
di noi è sia “Producer” che “Consumer”
di materiale multimediale,
la neo figura del “Prosumer” (produttore
e consumatore) cede il passo
alla figura del “Websumer”, user
del web 3.0 che grazie al suo parere
autorevole riesce a distinguersi dal
resto degli utenti.
8 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Come già ampiamente sviluppato e
approfondito nella ricerca intitolata
“Il Buzz Marketing & la figura del
Websumer di tendenza” (Tesi di Diploma
Accademico di I Livello di Stefano
Nota), troviamo rappresentato
nella figura del “Websumer di tendenza”
il pubblicitario non convenzionale
che sa distinguersi all’interno
del mercato conversazionale digitale
e che grazie alle sue capacità mette
in diretta relazione i produttori con
i consumatori. L’indagine approfondita
ha preso in esame come caso
studio il preciso ramo dell’editoria
fumettistica, che grazie allo youtuber
Dario Moccia ha saputo svilupparsi
in una precisa direzione volta
alla qualità del prodotto e basatasi
sulla raccolta del responso di critica
dei suoi follower.
Grazie al processo evolutivo intrapreso
dallo youtuber come parte
integrante del meccanismo del mercato
editoriale, oggi Dario Moccia, in
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
9
From Prosumer to Websumer
qualità di sceneggiatore, ha all’attivo
ben una pubblicazione con l’editore
Shockdom, una con Rizzoli-Lizad ed
una terza, sempre con quest’ultimo,
ancora in fase di produzione. Questi
traguardi non hanno assolutamente
vincolato o limitato il suo seguito,
anzi, hanno ufficializzato la sua posizione
autorevole rendendolo di
fatto uno dei maggiori veicoli pubblicitari
alternativi nel campo dell’editoria
fumettistica in generale. Senza
addentraci troppo nel discorso
del mercato conversazionale 3.0 e
dell’editoria fumettistica, ma cercando
di rimanere in superficie e cioè
sullo strumento che ha garantito
a svariati youtuber di occupare la
posizione di websumer di tendenza,
troviamo il video. Uno strumento
caratterizzato da precisi linguaggi e
dinamiche tecniche complesse ma
banalmente alla portata di tutti, che
grazie a siti di broadcast web come
YouTube ha privilegiato, in un oceano
di materiale, contenuti efficaci
e di qualità. Nell’era del web smart,
dove vige la regola “Less is More and
More is Less”, racchiudere in una
forma comunicativa breve ma efficace
il contenuto del nostro messaggio,
ne garantisce una quasi totale fruizione
accurata.
Potrebbe quindi capitare che uno
youtuber (con un canale di diffusione
di cultura generale) per motivi di
tempo eccessivi rispetto alla media
dei video di altri utenti, scelga di
incuriosire e garantire una futura
alta soglia dell’attenzione sul suo
prossimo video, estraendone un
trailer che ne presenti già il ritmo
e le tematiche. Come previsto dalla
policy di YouTube, durante la fase di
buffering del trailer potrebbe inoltre
essere presentato a noi un ulteriore
trailer cinematografico sponsorizzato
dalla casa di distribuzione del
film pubblicizzato. Vedremmo quindi
un trailer cinematografico precedere
la visione di un ulteriore trailer
documentaristico che riassume e
presenta un video “integrale” reso
prestigioso proprio per essere conciso
e ricercato.
Recuperando il filo generale del di-
10 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
scorso, potremmo quindi affermare
che, in qualità di utenti social, siamo
giornalmente di fronte alla scelta di
dilazionare o meno la nostra dose
quotidiana di trailer. Coloro che
non sanno apprezzare i 20 minuti di
trailer al cinema, perché stufi della
ridondanza comunicativa o perché
non abituati, si contrappongo a
personalità più simili alla mia, che
ritengono invece sacro il rapporto
cinematografico con il trailer filmico.
Un rapporto quasi feticistico rivolto
alla sala buia, al suono avvolgente
e allo spettacolo collettivo, che per
me rappresenta l’essenza stessa del
cinema e dello spettacolo cinematografico
in se, e che ne caratterizza
l’intero rapporto con il film stesso.
Uscendo dalla sala cinematografica,
tralasciando quindi il metodo di
fruizione del trailer, e ponendoci su
di un piano di comunicazione tradizionale
quale la televisione, la radio
o internet, cosa differenzia il trailer
cinematografico dal promo televisivo,
o da qualsiasi altra forma di comunicazione
pubblicitaria breve?
From Prosumer to Websumer
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
11
Approfondimento / Trailer History
Trailer
History
P
Prima di spiegare le differenze tra i diversi metodi di pubblicizzazione di
un film a seconda del mezzo, considerando comunque che mutano forma
e contenuto in base al luogo di riproduzione, bisogna tenere sempre
presente che discendendo tutti dall’istituzione dei fratelli Lumière chiamata
“Cinema” hanno in comune con esso la loro origine.
Il trailer cinematografico per comprenderlo come lo conosciamo noi oggi
deve innanzitutto dare una spiegazione del suo nome. La parola “Trailer” difatti
significa nella lingua inglese “rimorchio” e deve la sua origine proprio agli
esordi del cinema quando il trailer era presentato alla fine del film, come anticipazione
di una futura programmazione. Anche in Italia erano popolarmente
conosciuti come “Prossimamente” e si collocavano alla fine della proiezione
filmica come invito a ritornare nelle sale, appunto prossimamente.
Il primo trailer cinematografico, molto diverso da come lo conosciamo noi
oggi, fu del serial muto “The Adventure of Kathlyn” del 1913 (sebbene il
primo serial della storia del cinema sia stato in realtà “What Happened to
Mary?” del 1912) ed esso si presentava, successivamente ad un primitivo ed
innovativo cliffhanger, come un semplice invito scritto nei frame conclusivi a
ritornare nelle sale per scoprire il seguito della pellicola e dei suoi sviluppi
narrativi.
12 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Il primo vero trailer
distaccato dalla “coda”
del film e con la struttura
che potremmo
definire “odierna” fu
invece sullo spettacolo
teatrale “The Pleasure
Seeker” in opera a
Broadway nel 1913 e
riprendeva scene dello
spettacolo a fini promozionali
ed attrattivi.
Realizzato dal pubblicitario
Nil Granlund,
garantì a quest’ultimo,
dal 1914 in poi, una
proficua collaborazione
a scopo pubblicitario
con il grande artista
Charlie Chaplin.
Nella decade successiva
mutarono però
considerevolmente le
cose. Nel 1919 nacque
la NSS (National
Screen Service) che
si occupò per un intero
ventennio della
promozione cinematografica
dei film. Essa
diede alla luce il primo
trailer con anche la
componente acustica
(Il Cantante di Jazz,
1927, USA), ricavato
dal primo film sonoro
della storia del cinema
utilizzando parte della
dialettica grafica dell’epoca
composta da testi
esclamativi, voce
narrante, musica emozionale
e montaggio lineare
(tutte caratteristiche
che si poterono
riscontrare in qualsiasi
trailer proiettato nel
ventennio ’20 -’40).
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
13
Approfondimento / Trailer History
La vera rivoluzione dei trailer cinematografici
avvenne però solo nel 1941 con l’uscita del film
“Quarto Potere” di Orson Welles, considerato il
primo vero trailer moderno e curato dallo stesso
regista. Esso illustrava il cast e la trama attraverso
un punto di vista differente rispetto a quello
tradizionale, trasportando lo spettatore dietro le
quinte filmiche.
Con la diffusione della televisione e la chiusura
della NSS, nel decennio successivo (’50-’60) registi
come Alfred Hitchcock e Stanley Kubrick,
iniziarono ad occuparsi personalmente dei trailer
che avrebbero presentato le loro produzioni. Con
“Psyco” (1960) Alfred Hitchcock propose un trailer
in cui il regista in prima persona illustrava i luoghi
in cui era stata girata la pellicola, spiegandone
trama e dinamiche. Stanley Kubrick con “Il Dottor
Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non
preoccuparmi e ad amare la bomba” (1964) realizzò
un trailer dal montaggio convulso che svelava
già al suo interno l’ironia e la frenesia con la
quale l’intera narrazione aveva luogo, mantenendo
comunque una linea di presentazione generale
sia sul tema che sugli interpreti. Informazioni che
vennero invece completamente eclissate, per far
posto unicamente ai riferimenti emotivi o discordanti
(con un chiaro montaggio emotivo), in un
trailer di un film successivo dello stesso regista,
cioè “Arancia Meccanica” (1971).
Saranno solo gli anni ’70, sulla base delle profonde
mutazioni del ventennio precedente, a cambiare
completamente la narrazione nei trailer. Dal 1965
con l’assunzione alla MGM di Andrew J. Kuehn
i trailer iniziarono infatti a prendere una vera e
14 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
propria svolta. Kuehn negli anni passati alla MGM
curò, tra gli altri, i trailer dei film “Doctor Zhivago”
e “Blow Up” (innovativo sia per la serie di
fermo immagine in sequenza sia soprattutto per
l’utilizzo della musica extradiegetica emozionale
caratteristica dei trailer futuri dagli anni ’80 in poi),
e soltanto nel 1968 aprì gli uffici nella West Coast
della Kaleidoscope Films, imponendosi per i
tre decenni successivi come la maggiore industria
di trailer cinematografici d’America. Realizzò nel
corso di tre decadi per numerosi registi di rilievo,
trailer per blockbuster e film di successo quali:
Lo Squalo, La trilogia di Indiana Jones, E.T. l’Extraterrestre,
Schindler’s List, Il mondo perduto: Jurassic
Park, La Stangata, Alien, L’Esorcista, Taxi Driver,
Star Wars, Grease, Top Gun e Ritorno al Futuro.
Si può parlare però di vera e propria rivoluzione
soltanto a partire dal film “Lo Squalo” (1975) di
Steven Spielberg, capostipite da cui i “prossimamente”
divennero mini-narrazioni della trama del
film, presentando agli spettatori la struttura generale
della storia tralasciandone i momenti salienti
e mostrando solo gli effetti sorvolando le cause.
Gli anni ’70 diedero inoltre alla luce uno dei più
popolari doppiatori di trailer cinematografici, spot
televisivi e pubblicità di tutti i tempi, cioè Donald
LaFontaine, che iniziò proprio dal trailer del film
“Il Padrino: Parte II” (1974) di Francis Ford Coppola.
Non solo Steven Spielberg, ma molti altri
registi si affermarono in questi anni (come Martin
Scorsese o Ridley Scott) per le loro prestigiose
produzioni.
Solamente George Lucas ha però cavalcato il
sistema narrativo dei trailer, percorrendo con il
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
15
Approfondimento / Trailer History
franchise Star Wars
più di 40 anni di storia.
Se i trailer della prima
trilogia rappresentavano
perfettamente i
canoni narrativi loro
contemporanei, con i
trailer della seconda
trilogia avvenne un
profondo cambiamento.
Il trailer non venne
più considerato come
una semplice appendice
del film che rappresenta,
ma divenne un
vero e proprio oggetto
di culto da parte del
pubblico. Fu proprio in
concomitanza dell’uscita
di “Star Wars I:
La minaccia fantasma”
che prese piede il fenomeno
della pirateria
illegale su internet. Nel
1999, colti dalla frenesia
per l’uscita del nuovo
capitolo della saga
firmata da Lucas, molti
fan accorsero al cinema
esclusivamente per
osservare il trailer del
film. I dati del botteghino
riportarono infatti
un considerevole
aumento della vendita
dei biglietti esclusivamente
per gli spettacoli
i quali prima della
proizezione del film
mostravano il trailer di
“La minaccia fantasma”.
L’incremento improv-
viso di questo fenomeno
portò al verificarsi
dei primi casi di riprese
amatoriali illecite del
trailer proiettato, allo
scopo di un successivo
caricamento illecito sul
web, garantendo così
una esclusiva visione
del trailer risparmiando
il costo del biglietto.
Fu proprio da questo
fenomeno che le varie
case di distribuzione
iniziarono a diffondere
anche in rete i trailer
ufficiali a scopo promozionale,
modificando
considerevolmente
la fruizione futura dei
trailer stessi.
16 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
La diffusione di internet
come mezzo
di comunicazione ha
generato dal trailer di
“Blair Witch Project”
(1999, diretto da Daniel
Myric ed Eduardo
Sànchez) in poi, anche
il vero e proprio fenomeno
della viralizzazione
web.
Ad esempio, trailer
come quello del film
“Inception” (2010) diretto
da Christopher
Nolan, ha segnato
la storia recente dei
trailer cinematografici,
sia per l’utilizzo di
suoni particolareggiati
(nel caso specifico
di “Inception” realizzati
dal compositore
Hans Zimmer) spesso
addirittura riproposti
in altri trailer, sia per
la sua popolarità resa
possibile proprio dalla
viralità sul web.
La recente diffusione
di smartphone e
tablet e di conseguenza
dei social network
supportati, ha portato
anche ad una modifica
dei linguaggi tipici dei
trailer viralizzati, rendendo
violenza, nudità
e volgarità elementi
“condivisibili” e per
tanto popolarmente
riconosciuti e tollerati.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
17
Approfondimento / Trailer History
Solamente con l’uscita
del trailer del VII capitolo
della saga di Lucas
(Star Wars: Il risveglio
della forza, 2015, USA)
si potrà individuare il
capostipite di un nuovo
modello di trailer
caratteristico della decade
2010. La narrazione
della trama filmica
ha quasi completamente
abbandonato la sua
posizione per lasciar
spazio agli elementi
evocativi posti per stimolare
la curiosità del
pubblico facendo pressione
esclusivamente
su immagini o simbologie
già culturalmente
note. Così come per
“Star Wars VII”, anche
altri trailer più recenti
come “Mad Max: Fury
Road” (2015) diretto
da George Miller o
alcuni meno recenti
come “Millenium –
Uomini che odiano le
donne” (2011) di David
Fincher, puntano
completamente sulla
popolarità della trama
o la spettacolarità
delle scene per non lasciar
trapelare troppo
della narrazione, preferendo
così far leva
esclusiva sull’emotività
e la spettacolarità delle
azioni mostrate. Grazie
al sito di broadcasting
online YouTube i
trailer cinematografici
hanno avuto modo di
prolificare dando origine
a svariate tipologie
di trailer, anche per
un’unica pellicola cinematografica.
Esempi
sono quelli contenenti
le famose “special shoot”
(clip presenti solo
nel trailer) o i popolari
“fan trailer” (o “unofficial
trailer”).
Internet si è rivelato
così ad oggi, il maggior
mezzo di distribuzione
di trailer cinematografici
degli ultimi decenni,
rivelandoci inoltre
(secondo le statistiche
fatte da “AWFJ Opinion
Poll” ) che essi
si collocano al terzo
posto sui motori di
ricerca subito dopo le
notizie quotidiane e i
video amatoriali.
18 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
19
20 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Approfondimento / Systema Trailer
Systema
SpotTV
Trailer
Radiofonici
C
Consapevoli ora dello
sviluppo del trailer cinematografico
nel tempo,
possiamo individuare le differenze
che caratterizzano un trailer
cinematografico dal promo televisivo
e dal teaser online, oltre
che da tutte le altre forme di
comunicazione pubblicitaria cinematografica
breve.
Ogni mezzo di comunicazione
ha una sua diversa tipologia di
linguaggio e seppur il trailer cinematografico
classico
risulti conforme all’interno
di quasi tutti di essi, non
è detto che sia propriamente il
più efficace per ognuno.
A differenza del trailer proiettato
in sala che contiene spesso
in se parte della trama, o una
semplice evocazione tematica,
i promo televisivi sono ideati e
realizzati con una concezione
completamente differente.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
21
Approfondimento / Systema Trailer
Strutturati per essere trasmessi in
precise fasce orarie, con un target
molto più ristretto e mirato, si concentrano
in momenti ben precisi del
palinsesto televisivo. Collocati all’apertura
e alla chiusura dello spazio
pubblicitario, modulato da diversi
spot pubblicitari della durata di 30
secondi (o sottomultipli), vengono
fortemente delineati dalla struttura
ritmica tipica della programmazione
in sequenza di questi ultimi.
La prima differenza notevole individuabile
tra i trailer cinematografici
ed i promo televisivi, sta proprio
nella ridotta durata e nel differente
montaggio con cui viene riassemblata
la pellicola.
La seconda differenza è invece chiaramente
deducibile individuando la
modalità di attrazione in riferimento
al target su cui si basa il montaggio.
Definendo quindi queste differenze,
bisogna innanzitutto chiarire che il
trailer cinematografico non sempre
racchiude in se la trama del film ma
spesso ne mostra solo la modalità di
narrazione, grazie alle diverse tipologie
di assemblaggio, evocative del
tema generale. Il montaggio è quindi
il fulcro su cui si basa l’intero nostro
discorso.
Per cui, come viene gestito il lavoro
di riassemblaggio della pellicola dal
punto di vista di narrazione intrigante
breve?
Un metodo tanto efficace quanto
rischioso consiste nello stimolare la
curiosità, scegliendo di non mostrare
il tema centrale in modo chiaro e
ben definito ma lasciando che siano
esclusivamente determinati stimoli,
racchiusi in singole scene, a destare
interesse nella visione. Questa scelta
come qualunque altra scelta si allontani
dalla struttura narrativa classica
22 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
del trailer è una sfida che ne decreta
la perfetta riuscita pubblicitaria o ne
sancisce la “sconfitta” per caoticità
cognitiva o incomprensione di fabula.
La struttura classica del trailer cinematografico
prevede quindi che
vengano innanzitutto presentati i
personaggi principali ed i loro eventuali
legami ben definiti. Ne viene
poi mostrato l’intreccio sino al
punto di svolta, il quale non sempre
viene palesato ma del quale spesso
ce ne viene già mostrato il risultato
o l’effetto causato. Posti in essere
tali dettagli, sta alla scelta della distribuzione,
del regista o di chi se
ne occupa di integrare, omettere o
manipolare alcuni elementi al fine
di veicolarne l’attenzione. Grazie a
montaggi ben studiati e strutturati,
il trailer può presentare anche
scene con voiceover non presenti
in maniera equivalente all’interno
della pellicola, ma semplice frutto
di sovrapposizione di scene al puro
scopo suggestivo. Caratteristica dei
trailer classici è anche la presenza di
una voce narrante che guida lo spettatore
attraverso una presentazione
generale, e spesso temporale, come
premessa alla visione.
Determinata quindi la tipologia di
montaggio con cui si vuole attrarre
lo spettatore, si procede a diversi
metodi operativi in base agli obiettivi
comunicativi preposti.
Scelte sbagliate effettuate proprio
in fase di progettazione e programmazione
pubblicitaria, spesso danno
alla luce anche quelli che vengono
comunemente definiti “trailer ingannevoli”
o che sono quasi sempre
motivo generico di svalutazione della
pellicola da parte del pubblico medio
a cui è rivolta.
Venire ingannati sul tema o sulla tipo-
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
23
Approfondimento / Systema Trailer
logia ritmica di narrazione del film è
ritenuto popolarmente un “crimine”
peggiore che non rivelare troppo, o
troppo poco, degli elementi narrativi.
La sorpresa, o la curiosità immersiva
nella trama, sono gli stimoli migliori
che si possono instillare allo spettatore,
e vanno gestiti in maniera
molto ben definita senza che essi
facciano presa su scene d’impatto o
scene clou, che in realtà, mostrate
già nel trailer non ritrovano nella
pellicola una migliore o equivalente
forza emotiva deludendo le aspettative
del pubblico.
Il teaser online del trailer cinematografico
si differenzia sostanzialmente
da quest’ultimo per la durata, la collocazione
e la tipologia di montaggio.
Nell’arco di tempo che va da un
minimo di una decina di secondi
ad un massimo di mezzo minuto,
viene mostrata esclusivamente una
sequenza significativa senza rivelare
nulla a riguardo di trama, narrazione
o protagonisti. La scena selezionata
da cui ne viene estratto il teaser è
il più delle volte evocativa del tema
cardine del film, ma non lascia trapelare
alcun elemento a riguardo, essa
rimanda unicamente alla visione del
trailer cinematografico facilmente
reperibile sulla stessa piattaforma in
cui il teaser è condiviso. Ecco perché
quest’ultimo trova la sua perfetta
collocazione online, indicizzato
come spot di apertura nella fase di
caricamento di altri videoclip. Il teaser,
che involontariamente si avvia,
è quasi sempre adatto ai nostri interessi,
e questo avviene perché durante
la fase di sottoscrizione ad una
casella mail (collegata ad un browser)
noi concediamo che determinati
siti web registrino il nostro passaggio
(previa conferma), lasciando
che essi raccolgano dati personali
relativi agli interessi (a volte ceduti
anche a terze parti) e che attraverso
i “tag” indirizzano a noi spot e teaser
molto vicini ai nostri gusti.
Da questo stimolo ne scaturisce
un’eventuale curiosità che il rimando
volontario al trailer soddisferà o
meno le nostre aspettative. Il teaser
online, a differenza del trailer cinematografico,
mostra quasi sempre
una singola scena o una sola sequenza
eclatante, spesso senza voce
narrante, senza incorrere nei rischi
tipici di un trailer poco accattivante
o inefficace. In base quindi all’utente
che effettua una ricerca video
vengono mostrati differenti teaser
pubblicitari distribuiti secondo gli
interessi degli users al solo scopo di
stimolare un rimando di approfondimento
web, che può andare dalla
24 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
visione del trailer cinematografico al
film stesso.
Di completamente diversa progettazione
sia a livello comunicativo, che
a livello strutturale è invece il promo
televisivo. Come già indicato in precedenza,
la durata media di un promo
televisivo è di 30 secondi circa,
cioè l’equivalente di 1/5 della durata
dei media dei trailer cinematografici
(che durano in media dai 2 minuti ai
2 minuti e mezzo). A differenza del
trailer che risponde nella sua struttura
complessiva esclusivamente ad
una logica attrattiva a discrezione
della distribuzione cinematografica
o del regista, il promo tv ha dei canoni
molto ben definiti entro i quali
è obbligato a uniformarsi. Il promo
tv ha sempre una voce narrante che
sponsorizza la programmazione anticipando
la narrazione del film, evidenziando
elementi principali come
la data e l’emittente. Quindi il fulcro
del promo tv non è più esclusivamente
il tema o la narrazione del
film, come in precedenza lo era per
il trailer, ma diviene di pari importanza
l’emittente che si occupa della
trasmissione e la data in cui si potrà
visionare. La voce narrante, univoca
per ogni emittente, diventa inoltre
elemento costante significativo e
rappresentativo del canale stesso.
Diviene per cui evidente che tra
tutti gli elementi di pari importanza
che si concentrano in un promo tv
il montaggio non potrà più rispecchiare
le diverse tipologie di scelta
“artistica” su cui si interveniva, ma si
dovrà passare una serie di informazioni
precise a discapito della trama
o del tema. Sul piano di contenuti
filmici, il promo tv contiene quindi
solamente un riassunto con le scene
di climax massimo presenti nella
pellicola, intervallate nel caso di
film popolari dalle scene più famose
e quindi facilmente riconoscibili
dall’immaginario collettivo. Queste
scelte derivano inoltre dal fatto che
i film in programmazione televisiva,
ad eccezione delle esclusive Tv,
spesso sono già da tempo a disposizione
degli spettatori in vari tipi
di formato (streaming, DVD, ecc..),
oltre che ad essere fuori dalle sale
già da svariato tempo. Lo spettatore
potrebbe quindi già essere entrato
a contatto con lo spettacolo, o può
comunque facilmente ricercare su
altri media informazioni relative ad
esso, senza che il promo tv debba
necessariamente introdurlo all’interno
del sistema narrativo ed attrattivo
del film. Elemento ulteriore
da prendere in considerazione per
un’analisi oggettiva di un promo
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
25
Approfondimento / Systema Trailer
tv è il target preciso su cui esso è
strutturato. Basandosi infatti sulle
ricerche statistiche della proiezione
in sala e sui dati di audience delle
precedenti programmazioni, il promo
tv sponsorizzerà la programmazione
con un preciso target d’età di
riferimento, trasmettendolo nelle
precise fasce orarie del palinsesto
televisivo in cui c’è l’affluenza visiva
massima dei possibili futuri spettatori.
Ecco perché un promo che
spesso può esser definito “poco
accattivante” da taluni è completamente
efficace per altri. Ci troviamo
quindi di fronte ad un particolare
esempio di montaggio promozionale
filmico che avendo il solo scopo
informativo temporaneo sulla futura
programmazione, non avrebbe alcun
collocamento al di fuori del medium
televisivo. Nel palinsesto televisivo
sono comunque presenti degli spazi
che garantiscono la proiezione dei
trailer cinematografici in serie, relativi
ai film di prossima uscita o in
programmazione nelle sale. Questi
spazi comunemente definiti “Coming
Soon”, trasmettono in serie da
cinque a dieci trailer cinematografici
nella loro veste originale, rendendo
possibile la visione dei prossimamente
anche a coloro che non navigano
sul web o non sono assidui frequentatori
di sale cinematografiche.
Sempre in questi spazi, anche se con
minore frequenza, si possono inoltre
visionare i famosi “featurette”
cioè brevi documentari sulla realizzazione
del film di durata variabile
dai 20 ai 40 minuti che contengono
“making of”, interviste al cast o sce-
26 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
ne inedite, tutti elementi che insieme
ai “blooper” vanno generalmente
a comporre i “bonus disc” delle
edizioni speciali di DVD o BlueRay.
Lo spazio “Coming Soon” non è comunque
solamente quello televisivo,
bensì ne esiste anche la sua versione
radiofonica oltre ai tradizionali i programmi
radiofonici cinematografici
come “Hollywood Party” di Radio3.
Limitato all’esclusivo ambito acustico,
il trailer radiofonico vanta un abile
ed impegnativo riassunto evocativo
lasciato a frasi particolarmente
significative dei protagonisti. Immancabile
è comunque la voce narrante
che oltre a chiarirci sul titolo del
film, il nome del regista ed il periodo
di programmazione, ci illustra le varie
considerazioni di critica delle testate
giornalistiche che lo hanno recensito
e le eventuali partecipazioni
e vittorie a festival e concorsi.
Testate giornalistiche sulle quali
spesso convivono anche le pubblicità
a banner e le rubriche di cinema,
che insieme alle locandine furono
predecessori dei trailer prima del
loro avvento negli anni ’20.
Le locandine che restano tutt’oggi
elemento fondamentale della campagna
pubblicitaria legata al film, hanno
avuto una storia profondamente
legata sia agli sviluppi del cinema che
alla storia dei trailer stessi.
Negli anni ’40 e ’50 le locandine a
colori presentavano esclusivamente
il titolo del film e gli attori protagonisti,
mentre nei successivi anni
’60 si predilesse un’impronta più
grafica mettendo in evidenza alcuni
o singoli fotogrammi del film scelti
per la loro importanza enfatica ed
artistico fotografica (ad esempio
“Easy Ryder”, 1969, Dennis Hopper).
Negli anni ’70 – ‘80 invece dominò
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
27
Approfondimento / Systema Trailer
una grafica illustrata creata appositamente
per stimolare nel futuro
spettatore una fantasia caricaturale
spesso rappresentativa di intere trilogie
come nel caso degli “Indiana
Jones” o di “Ritorno al futuro” ed
in alcuni casi, come per il primo
capitolo di “Star Wars”, subivano
addirittura un adattamento per l’esclusivo
commercio estero venendo
interamente ridisegnate (nel caso di
“Guerre Stellari”, per l’appunto, per il
mercato italiano). Gli anni ’90 hanno
invece colto spunti da tutti i decenni
precedenti, creando vere e proprie
icone grafiche come nel caso de “Il
silenzio degli innocenti”. Solo negli
anni 2000 con l’avvento del web e
dei teaser online (presentato molti
mesi prima dell’uscita del film), si
sono diffusi i primi poster promozionali
dove è raffigurato il cast dei
protagonisti e dove ne viene fotograficamente
rappresentata l’intera
atmosfera, un esempio lo possiamo
trovare nei poster di tutta la trilogia
de “Il Signore degli anelli” diretti da
Peter Jackson.
28 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Approfondimento / Trailer Awards
C
Come abbiamo visto, le locandine ed i trailer hanno avuto una storia
simile e sotto l’aspetto grafico anche di influenza reciproca nel corso
del tempo. L’importanza promozionale del film diviene quindi un
aspetto fondamentale a livello di coerenza pubblicitaria per l’intera movie
identity. Con il tempo però i trailer sono divenuti elementi di culto che, seppur
profondamente legati alla pellicola, hanno una vita a sé stante e spesso
vengono riconosciuti o citati in modo totalmente distaccato dal film senza
che lo spettatore sia mai entrato in contatto con esso. Locandine o trailer
di colossal hollywoodiani o di film particolarmente popolari vengono così
costantemente riproposti, seppur abbiano già ampiamente assolto il loro
ruolo promozionale. Contemplati come opere d’arte una volta assolto il
loro compito predestinato, essi, proprio come per i film, partecipano individualmente
a rassegne e concorsi internazionali e locali. Per quanto riguarda
le locandine i concorsi internazionali sono molteplici, ed alcuni di essi ne
premiano anche i trailer come ad esempio il “Key Art Awards” sponsorizzato
dalla rivista “The Hollywood Reporter” che dal 1989 premia le seguenti
categorie: Miglior Spot, miglior tecnica audio/visiva, miglior trailer, miglior poster
e miglior campagna pubblicitaria. Evento tutto italiano è invece il “Ciack
d’oro” instituito nel 1986 dalla rivista cinematografica italiana “Ciack”, che
seppur vanta una serie di circa venticinque categorie di partecipazione non
prevede la categoria “miglior trailer”.
Esistono quindi concorsi dedicati esclusivamente ai trailer cinematografici?
Dal 1999 negli Stati Uniti d’America esiste il “Golden Trailers Awards”, il
primo premio cinematografico statunitense assegnato a trailer, locandine e
spot tv. La giuria, annualmente selezionata, è composta da una serie di membri
dell’universo cinematografico (critici, registi, produttori…), che nel mese di
maggio, secondo votazione, decretano il “Trailer dell’anno” ed una serie di
vincitori in varie categorie. I premi più prestigiosi, da me selezionati, tra tutte
le categorie proposte (presentate nelle pagine seguenti) sono comunque
esclusivamente dodici sui centodiciassette assegnati. Evidenziati dal vasto
elenco, sono riportati nelle didascalie i vincitori della stagione 2017.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
29
Approfondimento / Trailer Awards
Trailer dell’anno 2017
Wonder Woman “What She Is”
Warner Bros., Open Road Entertainment/AV Squad
30 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Fig.1 Fig. 2
The Nice Guys “70s Trailer” Blade Runner: 2049 “Teaser 1”
Warner Bros., Big Picture
Warner Bros. Wild Card
SHOW CATEGORIES -
(Categorie Trailer di film proiettati
al cinema)
Best Action (Miglior Azione)
Best Animation/Family (Miglior
Animazione/Famiglia)
Best Comedy (Miglior Commedia)
Best Documentary (Miglior
Documentario)
Best Drama (Miglior Drammatico)
Best Fantasy/Adventure (Miglior
Fantasy/Avventura)
Best Horror (Miglior Horror)
Best Independent Trailer (Miglior
Trailer Indipendente)
Best Music (Miglior Musica)
Best Thriller (Miglior Thriller)
Golden Fleece (Vello d’Oro)
Most Original Trailer (Miglior Trailer
Originale) - Fig. 1
Summer Blockbuster Trailer (Miglior
Trailer di un Blockbuster Estivo)
Trashiest Trailer (Peggior Trailer)
Best Teaser (Miglior Teaser) - Fig. 2
NON-SHOW CATEGORIES -
(Categorie Trailer non proiettati nei
cinema)
Best Motion/Title Graphics (Miglior
Titolo Grafico in movimento)
Best Video Game Trailer (Miglior
Trailer di Video Game)
Best Independent (under $1Million)
(Miglior Indipendente sotto a
1milione$)
Best Sound Editing (Miglior montaggio
del suono)
Best Trailer for a TV Show or Miniseries*
(Miglior Trailer per uno Show Tv
o Mini-Serie)
Best Romance (Miglior Romantico)
Best Original Score (Miglior Punteggio
originale)
Best Trailer - No Movie (Miglior Trailer
per nessun film)
The Don LaFontaine Award for Best
Voice Over (Il premio Don LaFontaine
per la migliore voce narrante)
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
31
Approfondimento / Trailer Awards
Fig. 3 Fig. 4
Lady Macbeth “Teaser”
Evolution “Trailer”
Attitude Film Entertainment,
IFC Midnight,
Intermission Film
Mark Woollen & Associates
FOREIGN TRAILER CATEGORIES - (Categorie Trailer stranieri)
Golden Fleece Foreign (Vello d’Oro Straniero)
Best Foreign Independent Trailer (Miglior Trailer Straniero Indipendente)
Best Foreign Music Trailer (Miglior Musica di un Trailer Straniero)
Best Foreign Trashiest Trailer (Peggior Trailer Straniero)
Best Foreign Teaser (Miglior Teaser Straniero) - Fig. 3
Best Foreign Action Trailer (Miglior Trailer d’Azione Straniero)
Best Foreign Animation/Family Trailer
(Miglior Trailer d’Animazione/per Famiglie Straniero)
Best Foreign Comedy Trailer (Miglior Trailer di Commedia Straniero)
Best Foreign Documentary Trailer (Miglior Trailer di Documentario Straniero)
Best Foreign Drama Trailer (Miglior Trailer Drammatico Straniero)
Best Foreign Graphics in a Trailer (Migliore Grafica in un Trailer Straniero)
Best Foreign Horror Trailer (Miglior Trailer Horror Straniero)
Best Foreign Romance Trailer (Miglior Trailer Romantico Straniero)
Best Foreign Thriller Trailer (Miglior Trailer Thriller Straniero)
Most Original Foreign Trailer (Miglior Trailer Originale Straniero) - Fig. 4
32 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Fig. 5 Fig. 6
Sausage Party “high”
Sully: Miracle on
Deas Sony Pictures,
the Hudson “208”
Viacom Velocity
Warner Bros., The Editpool
TV SPOTS FOR A FEATURE FILM -
(Categorie Spot Tv di Film caratteristici)
Best Sound Editing in a TV Spot (Miglior montaggio del suono in uno Spot TV)
Best Teaser TV Spot (Miglior Teaser di uno Spot TV) - Fig. 5
Best Action TV Spot (Miglior Spot TV d’Azione)
Best Animation/Family TV Spot (Miglior Spot TV d’Animazione/per Famiglie)
Best Comedy TV Spot (Miglior Spot TV di Commedia)
Best Drama TV Spot (Miglior Spot TV Drammatico)
Best Documentary TV Spot (Miglior Spot TV di Documentario)
Best Fantasy/Adventure TV Spot (Miglior Spot TV Fantasy/d’Avventura)
Best Foreign TV Spot (Miglior Spot TV Straniero)
Best Graphics in a TV Spot (Miglior Grafica in uno Spot TV)
Best Horror TV Spot (Miglior Spot TV Horror)
Best Independent TV Spot (Miglior Spot TV Indipendente)
Best Music TV Spot (Miglior Musica in uno Spot TV)
Best Original Score TV Spot (Miglior Punteggio Originale in uno Spot TV)
Best Romance TV Spot (Miglior Spot TV Romantico)
Best Summer Blockbuster TV Spot (Miglior Spot TV di un Blockbuster Estivo)
Best Thriller TV Spot (Miglior Spot TV Thriller)
Best Voice Over TV Spot (Miglior Voce Narrante in uno Spot TV)
Most Original TV Spot (Miglior Spot TV Originale) - Fig. 6
Golden Fleece TV Spot (Vello d’Oro Spot TV)
Best Video Game TV Spot (Miglior Spot TV di un Video Game)
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
33
Approfondimento / Trailer Awards
SPOTS (TRAILERS AND/OR TV SPOTS) FOR TV SERIES,
STREAMING SERIES, LIMITED SERIES, WEB SERIES &
MINI-SERIES** -
(Categorie Spot (Trailer e/o Spot TV) per Serie TV, Serie Streaming, Serie
limitate, Web Serie & Mini Serie)
Best Action TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV d’Azione)
Best Animation/Family TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV d’Animazione/per Famiglie)
Best Comedy TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV di Commedia)
Best Drama TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Drammatica)
Best Documentary TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Documentaristica)
Best Fantasy Adventure TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Fantasy/d’Avventura)
Best Foreign TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Straniera)
Best Graphics in a TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior Grafica in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)
34
Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Fig. 7
American Horror Story “Anthology”
FX Networks, FX Networks/MOcean
Best Horror/Thriller TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Horror/Thriller)
Best Independent TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser Indipendente di una Serie TV)
Best Music TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior Musica in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)
Best Original Score TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior Punteggio Originale in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)
Best Sound editing in a TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior Montaggio del Suono in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)
Best Voice Over in a TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior Voce Narrante in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)
Most Original TV Spot/Trailer/Teaser for a series**
(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser Originale di una Serie TV) - Fig. 7
Best Promo for a TV Network:
ie: HBO, CW, ABC, FX, NBC, Hulu, Showtime et al.
(Miglior Promo per un Network TV:
cioè: HBO, CW, ABC, FX, NBC, Hulu, Showtime, ecc..)
Best TV TrailerByte (Insta / Vine / GIF / bytes / blinks)
(Migliore TrailerByte TV (Insta / Vine / GIF / bytes / blinks)
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA 35
Approfondimento / Trailer Awards
POSTER CATEGORIES - (Categorie Poster)
Best Action Poster (Miglior Poster d’Azione)
Best Animation/Family Poster (Miglior Poster d’Animazione/per Famiglie)
Best Billboard (Miglior Cartellone)
Best Comedy Poster (Miglior Poster di una Commedia)
Best Documentary Poster (Miglior Poster di un Documentario)
Best Drama Poster (Miglior Poster Drammatico)
Best Fantasy/Adventure Poster (Miglior Poster Fantasy/d’Avventura)
Best Foreign Poster (a poster for a foreign film)
(Migliore Poster Straniero (un poster per un film straniero)
Best Horror Poster (Miglior Poster Horror)
Best Independent Poster (Miglior Poster Indipendente)
Best International Poster (an international poster for a US Film)
(Migliore Poster Internazionale (un Poster Internazionale per un film USA)
Best Motion Poster (Miglior Poster in Movimento)
Best Romance Poster (Miglior Poster Romantico)
Best Summer Blockbuster Poster (Miglior Poster di un Blockbuster Estivo)
Best Teaser Poster (Miglior Teaser Poster)
Best Thriller Poster (Miglior Poster Thriller)
Best Video Game Poster (Miglior Poster di un Video Game)
Best Wildposts (a series of at least 3 posters)
(Miglior Wildposts (una serie di almeno 3 manifesti)
Most Original Poster (Miglior Poster Originale) - Fig. 8
Trashiest Poster (Peggior Poster)
Best Poster for a TV Show or TV Series
(Miglior Poster per uno Show TV o Serie TV)
36 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Fig. 8
Simpsons 600 “Homer Fritz Art”
FX, LA
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
37
Approfondimento / Trailer Awards
Fig. 9 Fig. 10
Lego Batman
Fantastic beast and where
“Black and Yellow”
to find them “Ilvermorny”
Warner Bros., Trailer Park, Inc. Warner Bros.,Jax
STANDEE -
(Poster cartonati verticali)
Best Standee for a Feature Film
(Miglior Standee per un Film
Caratteristico)
Best Standee for a Video Game
(Miglior Standee per un Video Game)
Best Standee for a Product/Brand/
Advertiser
(Miglior Standee per un Prodotto /
Marca /Pubblicità)
RADIO CATEGORY -
(Categorie Radio)
Best Radio Spot (Miglior Spor Radio)
- Fig. 9
BOOK CATEGORY -
(Categoria libro)
Best Trailer for a book or novel
(Miglior Trailer per un Libro o un
Romanzo) - Fig. 10
PRE-SHOW ADVERTISING -
(Pubblicità Pre-Show)
Best Pre-show Theatrical Advertising
for a brand
(Miglior Pubblicità di un Marchio in un
Pre-Show Teatrale)
BROADWAY (LEGIT THEATER)
CATEGORIES -
(Categoria Broadway (Legit
Theater)
Best Trailer for Legit Theater or
Broadway Trailer
(Miglior Trailer per il Legit Theatre o il
Broadway Trailer)
FILM FESTIVAL CATEGORIES -
(Categorie Film Festival)
Best Film Festival Trailer
(Miglior Trailer di un Film Festival)
Best Film Festival Poster
(Miglior Poster di un Film Festival)
38 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Fig. 11
Rings “TV Store Pranks”
Paramount Pictures, Thinkmodo
OPENING TITLE (OR CREDIT)
SEQUENCE -
(Titoli di apertura o crediti in
sequenza)
Opening Title Sequence (or closing
credit sequence) for a feature length
film or video game
(Sequenza Titolo di Apertura (o
sequenza di crediti di chiusura) per un
filmato di lunghezza funzionale o un
videogioco)
Opening Title Sequence (or closing
credit sequence) for a tv series/
Streaming Series
(Sequenza Titolo di Apertura (o
sequenza di crediti di chiusura) per
una Serie TV/Serie Streaming)
INNOVATIVE ADVERTISING -
(Pubblicità innovative)
Most Innovative Advertising for a
Feature Film
(Miglior Pubblicità Innovativa per un
Film Caratteristico)
Most Innovative Advertising for a
Video Game
(Miglior Pubblicità Innovativa per un
Video Game)
Most Innovative Cinema Advertising
for a Brand/Product
(Miglior Pubblicità Cinematografica
Innovativa per un Marchio/Prodotto)
Best Viral Campaign
(Miglior Campagna Virale) - Fig.11
Most Innovative for a TV/Series/
Streaming Series
(Miglior Pubblicità Innovativa per una
Serie Tv/ Serie Streaming)
Best TV TrailerByte (Insta / Vine / GIF
/ bytes/ blinks / SnapChat)
(Migliore TrailerByte TV (Insta / Vine /
GIF / bytes/ blinks / SnapChat)
Best TrailerByte for a feature length
film (Insta / Vine / GIF / bytes / blinks
/SnapChat)
(Miglior TrailerByte per un filmato di
lunghezza funzionale (Insta / Vine / GIF
/ Byte / Blink / SnapChat)
**
(Tutte le categorie contrassegnate dai ** indicano nuovi premi assegnati dal GTA
18 – Stagione 2017)
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
39
Approfondimento / Trailer Awards
E
vento del tutto Italiano è invece il “Trailers FilmFest” che vanta dal 2003
di essere l’unico festival europeo sul trailer cinematografico. Manifestazione
nata e cresciuta nella “città dell’elefante”, cioè Catania, deve ad essa il
simbolo da cui prende forma la statuetta premio del concorso.
Ormai giunto alla sua XV edizione, se pur non cambiato in nulla, si svolge
oggi nella ben più nordica città di Milano. Il festival nasce come punto di
incontro e aggregazione di svariate personalità legate al mondo del cinema
e del marketing pubblicitario, comprendendo svariati ruoli che vanno dagli
aspiranti registi ai produttori cinematografici passando per esperti di comunicazione
e direttori creativi. L’evento si propone come luogo di associazione
e networking di svariate figure professionali che gravitano attorno al mondo
cinematografico, per garantire un’ambiente prolifico di creatività connesso
ad un modello di concorso tipico delle rassegne cinematografiche.
40 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Esattamente per adempire al compito per cui il trailer nasce, questo evento
permette a giovani concorrenti selezionati di proporre il loro Pitch Trailer
(trailer di idee da realizzare) per la categoria di concorso predestinata, e di
testare per la prima volta la risposta di pubblico durante una proiezione.
L’evento si pone quindi su di un piano anche formativo per le successive generazioni
di creativi che hanno la possibilità di un confronto diretto sia con
il pubblico che con i rappresentati delle maggiori case di distribuzione, quali:
20Th Century Fox, Warner Bros, Universal Pictures e Medusa Film.
Il Trailers FilmFest si compone di quatto sezioni con annesse sottocategorie
di concorso, ed esse vengono giudicate da una giuria composta da personalità
note che occupano all’interno dell’universo cinematografico svariate
mansioni, quali: sceneggiatori, scrittori, critici, attori, storici del cinema, produttori,
giornalisti e registi. Tali figure professionali presenziano inoltre alle
anteprime cinematografiche e alle premiazioni di omaggi alla carriera (attribuiti
ad esempio a Sandra Milo, Tito Brass, i fratelli Vanzina, ecc.) assegnati in
concomitanza dei concorsi.
Le multiculturalità professionali e creative che convivono ed entrano in contatto
in queste giornate di festival, anche grazie ai numerosi workshop, incontri
e lezioni in collaborazione con università e scuole di cinema, danno vita ad
un week end prolifico sotto svariati aspetti professionali e culturali.
I Trailer presi in esame vengono selezionati dal 1 settembre dell’anno precedente,
sino al 15 agosto dell’anno in cui si effettua la manifestazione, coprendo
così l’intera annata di film pubblicizzati attraverso Teaser, Trailer, Poster e
campagne pubblicitarie.
L’evento prevede la premiazione nel mese di ottobre, lasciando così spazio
anche al pubblico online di effettuare il proprio giudizio.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
41
Approfondimento / Trailer Awards
Le quattro sezioni del “Trailers FilmFest” sono:
I Concorsi:
Concorsi dei Migliori Trailer
Cinematografici:
(30 Film in gara, giudicati da una
giuria di qualità e dal pubblico a casa
ed in sala)
Miglior Trailer Italiano - Fig. 1
Miglior Trailer Europeo - Fig 2
Miglior Trailer World - Fig.3
Miglior Trailer del Pubblico - Fig. 4
Concorso Miglior Poster - Fig 5
(Tra i 15 poster selezionati si eleggerà
il vincitore riconoscendolo all’Art Director
e alla agenzia creativa che lo
ha realizzato).
Fig. 5
Moonlight –
Studio grafite, Lucky Red
Fig. 1 Fig. 3
Indivisibili
La La Land
Patrizio Marone, Medusa Film
01 Distribution
Fig. 2 Fig. 4
Io, Daniel Blake
Il viaggio di Fanny
Mattia Bessero per P&B
Daniele Cametti per
Communication, Cinema
DVDOMAIN, Lucky Red
42 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Concorso Pitch Trailer per idee di film
da realizzare
(Selezione di Pitch Trailer che verranno
sottoposti a giudizio da una giuria
di produttori e distributori. A differenza
dei Trailer classici che presentano
un prodotto filmico finito, i Pitch
Trailer presentano un’idea di film
ancora da realizzare, riassumendo a
trailer un concept filmico).
Concorso Booktrailer
(Utilizzato dal 1994 anche per la
pubblicizzazione di libri, il trailer attraverso
l’utilizzo di suoni, parole e
immagini grafiche cerca di rendere
idea dell’atmosfera che si respirerà
all’interno del libro durante la lettura.
In questa categoria vengono premiati
i Booktrailer che più riescono ad
esprimere queste sensazioni).
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
43
Approfondimento / Trailer Awards
Premio campagna pubblicitaria per il
lancio di un film
(Non solo il trailer pubblicizza l’uscita
di una pellicola, un’intera immagine
coordinata tramite diversi mezzi e
media, utilizzati secondo metodi originali
e funzionali, possono rendere
semplici film in grandi successi. Con
tale premio vengono riconosiute le
migliori campagne pubblicitarie innovative
dell’anno).
Non Assegnato nell’edizione 2017
Premio Film Rivelazione - Fig.6
(Premio assegnato come riconoscimento
ad un’opera che ci fa scoprire
un nuovo autore o una realtà generalmente
celata agli occhi della quotidianità).
Concorso Miglior Videogame Trailer
(Instituito dall’edizione del 2014, premia
il miglior trailer videoludico della
stagione, essendo promozionalmente
equiparabile alla pubblicità cinematografica).
Non Assegnato nell’edizione 2017
Fig. 6
I Babysitter –
Giovanni Bognetti, Medusa Film
Il TrailersLab
(Incontri creativi attraverso workshop e lectio magistralis organizzati in collaborazione
con scuole di cinema e università).
Il TrailersPremière
(Selezione in cui sono presentati trailer e film in anteprima nazionale con la
presenza in sala di registi, attori e produttori. In questa sede vengono inoltre
assegnati il premio Professional e i premi per i migliori trailer).
Il TrailersProfessional
(Evento di incontro tra le varie figure pubblicitarie e cinematografiche neofite
e professioniste. Passerella ideale per mostrare i Pitch Trailer in concorso,
effettuando i test screaning e i testing trailer per confrontarsi con le diverse
figure professionali. Luogo ideale per discussioni e presentazioni sui premi della
categoria “professionisti della promozione”).
44 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
45
Focus / Santa Maradona
I
Introdotto storicamente, suddiviso
per intenti e capillarmente categorizzato
per concorsi, il trailer
mantiene una sua struttura identitaria
ben precisa.
Se pur mutevole nel linguaggio a
seconda della sua indicizzazione
finale, le caratteristiche che compongono
il suo scheletro identitario
sono sempre le stesse. Nel nostro
caso prenderemo in esame esclusivamente
il trailer cinematografico,
tralasciando tutte le altre forme di
comunicazione pubblicitaria filmica.
Premettendo una visione del trailer
in quanto traduzione del film, come
idea sostenuta da Martina Federico
in “Le operazioni del Trailer”, (in
Trailer e Film, Strategie di seduzione
cinematografica nel dialogo tra i due
testi, Milano-Udine, Mimesis Edizioni,
2017), la nostra comprensione relativa
ai “prossimamente” non deve
assolutamente porsi esclusivamente
su di un piano riassuntivo dell’opera
filmica originaria, ma piuttosto su di
una libera reinterpretazione tematica
ed emotiva contemplabile come
opera a se stante e associabile alla
sua sorgente mediale esclusivamente
dallo scopo pubblicitario. Il trailer
non si può quindi definire una semplice
operazione riassuntiva del film
di riferimento ma piuttosto è ricon-
ducibile ad un intervento sinottico,
attraverso figure retoriche come la
metonimia o la sineddoche, tale da
renderlo indipendente e singolarmente
giudicabile.
Un trailer “sbagliato” promozionalmente,
in quanto tematicamente fuorviante
o ritmicamente avulso, non è
per cui necessariamente una pessima
operazione tecnico-multimediale.
L’esempio popolarmente palese
è infatti visibile nelle situazioni opposte,
in cui trailer magistralmente
assemblati promuovono film carenti
della stessa carica emotiva, così da
garantirne a posteriori un riconoscimento
come opere a sé.
La riuscita di un ottimo trailer è data
quindi dalla coniugazione della sua
funzione promozionale con le giuste
tecniche operative cinematografiche.
La scelta delle scene è sempre fondamentale
in funzione alla tipologia
di trailer che si vuole strutturare.
La giustapposizione di scene con
conversazioni o suoni diegetici provenienti
da diverse situazioni, l’accostamento
di scene distanti nel film a
scopo associativo o l’accavallamento
di scene estrapolate e ricontestualizzate,
sono solo alcune delle più
comuni operazioni di montaggio di
cui il trailer si compone.
46 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Il montaggio è l’intervento essenziale
sul quale si struttura qualsiasi
trailer cinematografico, spot Tv o altro,
ed è l’operazione principale che
nobilita la scelta tematica sulla quale
si vuole fondare l’intero processo
strutturale, oltre che veicolarne, o
meno, la garanzia di riuscita della
sua funzione pubblicitaria. Alla base
della tipologia di montaggio, scelto
in relazione al modello di trailer
evocativo che si intende realizzare,
c’è sempre un ben preciso ritmo
spesso connesso direttamente alla
musica extradiegetica che accompagna
la visione. Il ritmo struttura sulla
sua base il montaggio, l’intenzione e
gran parte delle aspettative emotive.
Un montaggio serrato su una base
ritmica frenetica, o un piano sequenza
di una singola scena su un ritmo
lento ci introdurrà in precisi e differenti
stati emotivi che per associazione
ricercheremo costantemente
nella pellicola. Il trailer però a differenza
del film non riuscirà mai a
splendere di luce propria, perché tra
di essi rimarrà sempre una sospensione,
un’interruzione o un qualcosa
di non detto. I rimandi per una continuità
di approfondimento, sono alla
base del rapporto che li coinvolge. Il
trailer presenta una storia che il film
narra, e stimolandoci la curiosità ci
attrae infatuandoci dell’atmosfera.
Per un gioco di completamento noi
siamo stimolati a ricercare nel film
tutte le risposte che il trailer pone
come domande.
Pronti alla ridefinizione di ruoli, al
rovesciamento di sotto trame e a
sconvolgimenti tematici, non accettiamo
però un cambio di atmosfera
che il trailer ci ha promesso. Siamo
pronti a qualsiasi tipo di risposta che
il trailer domanda, e siamo disposti
anche ad accettare nuovi quesiti,
purché il film ci conduca sempre ad
una soluzione.
Il coinvolgimento in un rapporto
con un film inizia quindi nella fase
di seduzione del trailer. Attraverso il
ritmo, dato dal montaggio di giustapposizioni
evocative, ci infatuiamo
dell’atmosfera, che grazie al tipico
“vedo e non vedo” cognitivo ci spinge
a metterci in gioco con curiosità,
consapevolezza e voglia di sorpresa.
Trascinati ora in un amplesso visuale
con la pellicola, lasceremo che sia
essa a farci provare il piacere fisico
di un’esperienza nuova. Se l’appagamento
finale sarà proporzionale al
feeling avuto con il trailer al primo
incontro, si parlerà di amore.
Ecco perché posso sostenere di amare la pellicola intitolata Santa Maradona.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
47
48 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
S
anta Maradona (2001) opera
prima del regista Marco Ponti,
di cui ne è scrittore, sceneggiatore
e regista, vede la luce dopo anni di
ideazione e lavorazione su soggetto
e sceneggiatura.
Marco Ponti nasce
nella cittadina di
Avigliana, ai piedi
della Valle di Susa,
il 25 Luglio 1967 e
qui vive l’intera sua
giovinezza. Conseguita
la Laurea in
Lettere Moderne
presso l’Università
di Torino, lavora
negli anni seguenti
come copywriter e
come assistente di
cattedra di Semiotica
nella medesima facoltà. Negli
anni seguenti la Laurea, prende
parte attraverso dei corsi serali ad
un Master in “tecniche della narrazione”
presso la Scuola Holden di
Torino, dove oggi siede alla cattedra
di narrazione cinematografica. Matura
esperienza come sceneggiatore
scrivendo da prima cortometraggi
come “Blue(S)” (1997) di Domenico
Liggeri o “Benveuto in San Salvario”
(1999) di Enrico Verra (di cui è
anche assistente alla regia), approdando
dietro la cinepresa solo nel
Biografia del regista Marco Ponti /
1999 con “Amsterdam” che gli varrà
il riconoscimento di “Miglior Cortometraggio”
alla V Edizione di “Cinema
in Diretta” della città di Saint
Vincent - Gressoney Saint Jean. Nel
2001 sceneggia il cortometraggio
“Kissing Paul Newman”
sul soggetto
di Luca Bianchini
(scrittore e amico
con il quale collaborerà
per le trasposizioni
cinematografiche
dei suoi
due libri “Io che
amo solo te” e “La
cena di natale”), che
vede l’esordio alla
regia di Fabio Tagliavia
(già aiuto regista
per il corto di Verra
e operatore del reparto produzione
per svariati film, tra cui “Tutti giù per
terra” (1997) di Davide Ferrario),
una collaborazione di due amicizie
che perdureranno nel futuro anche
come sodalizio artistico.
È la mattina del 7 maggio 2001 quando
inizia l’avventura chiamata Santa
Maradona con le prime riprese dentro
la libreria “Fontana” di Torino, riprese
che termineranno il 20 giugno
in previsione dell’uscita nelle sale il
26 ottobre dello stesso anno. Nel
ruolo di “aiuto regia” troviamo Fa-
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
49
Focus / Santa Maradona
bio Tagliavia, che sulla base della sceneggiatura
di Ponti girerà nel 2002
il corto “Playgirl”, e nel 2007 il suo
primo film “Cardiofitness”. Nel cast
troviamo un giovane Stefano Accorsi
(protagonista) insieme a Libero de
Rienzo (coprotagonista) interprete
magistrale del suo eccentrico personaggio.
L’ottimo risultato al botteghino
e le numerose critiche positive
di pubblico daranno a Ponti una
notevole visibilità a livello nazionale,
anche se la sua vera e propria consacrazione
a regista, avverrà grazie agli
svariati riconoscimenti di cui il film
venne insignito.
In ordine di importanza essi furono:
David di Donatello 2002 a Marco Ponti
come Miglior Regista Esordiente;
David di Donatello a Libero De Rienzo
come Miglior Attore non Protagonista;
Ciack d’Oro come Miglior Opera prima
2002;
Premio Migliore Film Rivelazione al festival
delle Cerase 2002;
Premio FiPRESCI come Miglior Film e
Premio Miglior Attore (ex-aequo) a Libero
De Rienzo al Festival Internazionale
di Mar del Plata 2002.
Candidatura ai Nastri d’argento come
Miglior Regista Esordiente.
50 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Biografia del regista Marco Ponti /
Dopo l’esperienza di Santa Maradona
tornerà dietro la cinepresa
solo nel 2004 per le riprese di “A/R
Andata+Ritorno”, con Vanessa Incontrada
e Libero De Rienzo, che
seppur considerata una pellicola di
minor successo e qualità mantiene
evidente la stessa carica poetica ed
espressiva già gustata nel film precedente.
Gli anni successivi lo vedranno
impegnato in progetti alternativi
al ruolo autoriale. Oltre a sceneggiature
cinematografiche, si dedicherà
a sceneggiature televisive e alla traduzione
e adattamento di tesi teatrali,
da cui ne sono derivati anche
libri in corso di pubblicazione.
Nel 2007 girerà a Los Angeles il suo
primo film-documentario “La luna
di giorno – un ritratto in movimento”
dedicato a Lorenzo Cherubini
in arte Jovanotti, di cui ne seguirà la
tournée “Safari” nel 2008 per girare
il film dedicato “Nessuna ombra
introno”. Sempre nel 2008 nel capoluogo
californiano girerà inoltre
il suo primo videoclip musicale “Il
mondo che vorrei” per la rockstar
italiana Vasco Rossi, esperienza ripetuta
poi solamente nel 2016 per
il videoclip “Quando le canzoni finiranno”
di Emma.
Nel successivo film del regista Ponti “A/R Andata+Ritorno” del 2004 insieme a
Vanessa Incontrada torna Libero De Rienzo, questa volta nel ruolo di Protagonista.
Il film non condivide però con il precendete “Santa Maradona” solamente l’attore,
ma bensì sia la location nella città di Torino sia le numerose citazioni filmiche, a
partire proprio dal nome del protagonista “Dante Cruciani”.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
51
Focus / Santa Maradona
Il ritorno vero e proprio al cinema
giungerà solo nel 2013 con “Passione
Sinistra” tratto dal libro di Chiara
Gamberale che garantirà la candidatura
ai Nastri d’Argento come “miglior
attrice non protagonista” a Eva
Riccobono, ed il Ciack d’Oro guadagnato
nella stessa categoria.
Nel 2014 girerà il film televisivo “Ti
amo troppo per dirtelo” e nello stesso
anno inizierà a scrivere la sceneggiatura
per il film “Io che amo solo
te”, tratto dal best sellers di Luca
Bianchini, uscito nelle sale il 22 Ottobre
2015 debuttando al primo posto
del box office italiano.
Il 2016 è seguito da “La cena di
Natale”, sequel del film uscito l’anno
precedente precedente, lodato
molto positivamente dal giudizio del
pubblico.
Tra giugno e luglio 2017 sono iniziate
le riprese del film “Vita Spericolata”
che vedrà la luce, nel buio delle
sale, nella primavera 2018. Questo
film, che avrà come protagonisti i
giovani Lorenzo Richelmy e Matilda
de Angelis, è girato tra la Puglia ed il
Piemonte in una location d’onore: la
Valle di Susa, terra natia del regista.
La profonda cultura cinematografica del regista Marco Ponti, è inoltre evidente in
tutte le sue successive pellicole arricchite di numerosi cameo e riferimenti filmici.
Partendo da sinistra, tutte le locandine dei suoi film in ordine cronologico:
Passione Sinistra (2013); Io che amo solo te (2015); La cena di natale (2016)
52 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Film /
C
Concentrandoci
esclusivamente
sulla pellicola
che lo ha presentato
nel panorama cinematografico
italiano,
individuiamo in Santa
Maradona una colta
capacità espressiva
ricca di citazionismi
cinematografici (non
sempre dichiarati), capace
di coinvolgere in
tematiche sensibili i
ragazzi sulla soglia dei
trent’anni, senza lavoro
e senza certezze.
Andrea (Stefano Accorsi),
neolaureato
in Lettere, vive l’avvicinarsi
dei trent’anni
cercando di affrontare
le difficoltà del passaggio
“all’età adulta”,
assumendo atteggiamenti
adolescenziali
che gli permettono
di evadere dai criteri
sociali imposti dalla
sua età anagrafica. Il
coronamento del sogno
adolescenziale di
vivere distaccato dalla
propria famiglia, lo
possiamo comprendere
perfettamente
osservando l’arredamento
e la scenografia
dell’appartamento
libero da ogni criterio,
disordinato e ricolmo
di oggetti radunati con
la “teoria dell’accumulo”.
A riportarci con i
piedi per terra dal sogno
adolescenziale che
Andrea sta vivendo è
la necessità di un lavoro,
unica soluzione per
evitare il rientro a casa
obbligato con annessa
mansione nell’attività
commerciale del padre.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
53
Focus / Santa Maradona
Le sue giornate si svolgono
tra colloqui lavorativi
esageratamente
caricaturali, visioni di
film e discussioni eccentriche
con il coinquilino
“Bart” (Libero
De Rienzo), all’anagrafe
Bartolomeo Vanzetti.
La scelta del nome di
quest’ultimo non pare
casuale, il nome infatti
ci riporta al noto
anarchico piemontese
giustiziato negli anni
’20 a Boston, spingendoci
ad associare per
“nomen omen” il suo
modo di vivere ad uno
stile libertario. Bart
difatti, con i suoi atteggiamenti
scaltri, sembra
avere il ruolo di
un pigro lucignolo in
grado di stimolare Andrea
verso scelte “sbagliate”
come il furto o
la truffa (essendo egli
di professione un giornalista
con “articoli di
altri”), ma al contempo
lo ragguaglia con
profonde e pungenti
morali in merito alle
sue scelte relazionali.
Il ruolo di Dolores
(Anita Caprioli), incontrata
per caso da
Andrea e da subito
“amante”, pone un vago
accento rosa sul-
le note del film.
A pareggiare il ruolo
femminile di Dolores
c’è Lucia (Mandala
Tayde), una ragazza
italo-indiana ancora
studentessa universitaria
che nel cercare
in Andrea un conforto
per la sua altrettanto
travagliata relazione
trova Bart. La forte intesa
che c’è tra i due
è pari esclusivamente
al distacco emotivo
volontario che lascia
intendere in una relazione
futura fuori
dalla trama del film. Il
Flashback di apertura
ci riporta ora alla rottura
della relazione
con Dolores, donna
che incarna una chimera
troppo vicina
54 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
alle paure di Andrea,
contemporaneamente
al coinvolgimento
del primo colloquio
di lavoro volto a buon
fine ma rifiutato, proprio
perché l’imposizione
di una distanza
fisica comporterebbe
la nascita di nuove incertezze
e ulteriori
paure. La discussione
finale tra Andrea e
Bart, assume invece
toni molto più maturi
rispetto agli atteggiamenti
tenuti durante
tutta la durata del film,
portandoci in evidenza
come sentimenti veri,
quale l’amicizia, siano
già parte della loro
maturità e di come
parallelamente Andrea
debba prenderne coscienza
per affrontare
tutte le sue paure sino
ad ora troppo dominanti.
Le varie vicissitudini
vissute dai ragazzi
non portano quindi
al classico esito finale,
ma esattamente come
nella vita reale prendiamo
la decisone di
voltare pagina inconsapevoli
del futuro, il film
si interrompe con un
balzo dei due protagonisti
verso lo spettatore
(ora incarnato nella
televisione che stanno
guardando) senza darci
a sapere quale sia il
Analisi Film /
destino che li aspetta.
Torino è la New York
perfetta dove ammorbidire
un clima teso
come quello di Edimburgo.
Se escludiamo
la problematica della
droga che era alla base
del film “Trainspotting”
(1996) di Danny Boyle,
ritroviamo in “Santa
Maradona” oltre a varie
citazioni registiche,
una struttura tematica
di fondo molto simile.
Il gruppo di ragazzi
di Boyle, perfora con
l’eroina tutte le paure
generazionali legate
al lavoro, alle relazioni,
all’amicizia ed alla vita
in generale.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
55
Focus / Santa Maradona
Gli esiti, ovviamente
sono proporzionalmente
drastici quanto
i metodi con cui vengono
affrontate le paure,
verosimilmente comunque
le stesse.
Renton (Ewan McGregor),
proprio come
Andrea, ha difficoltà
ad accettare lo status
in cui versa la sua vita,
ma travolto dalle paure
ne viene costantemente
inghiottito. Il
fallimento su più traguardi,
tra cui quello
relazionale, non lo
sprona a maturare un
cambiamento che potrebbe
salvargli la vita.
Nell’illusione di una
momentanea presa di
coscienza con negazione
dello stile di vita
che lo accompagnava,
ci ritroviamo reimmersi
nel problema
nell’esatto momento
in cui le paure di una
“vita scomoda” tornano
a fare da capolino.
Solamente nel finale,
presa la decisione di
tradire gli amici che incarnano
i suoi problemi,
viene rivelata una
seria maturità emotiva
tale da permettergli di
riconoscere nel suo
amico più debole un
reale rapporto di amicizia
e affetto. La camminata
finale verso lo
spettatore, che viene
interrogato nel celebre
monologo, tende a
perdere un chiarimento
emotivo con l’avvicinarsi
del protagonista
alla videocamera.
Siamo così consapevoli
di una maturata
presa di coscienza del
protagonista che con
passo incalzante giunge
verso di noi, senza
darci modo di sapere
quale sia realmente la
sua vera destinazione
futura.
56 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Film /
Sin dai titoli di testa,
entrambi a tema
“calcistico” i parallelismi
tra le due opere
sembrano non terminare
mai. Le corse
sfrenate seguite dalle
forze dell’ordine di
Edimburgo, in “Santa
Maradona” diventano
brevi inseguimenti per
furto. Blondie viene
sostituita dai torinesi
Motel Connection nella
serata in discoteca
ed i colloqui di lavoro
imbarazzanti vengono
emulati negli eccentrici
dialoghi tra datori
di lavoro ed Andrea.
Entrambe le pellicole
trovano ulteriori
punti in comune negli
ambienti caratterizzati
da stretti corridoi,
negli interventi allo
specchio e nei dialoghi
sagaci. Senza tralasciare
inoltre le VHS che
sembrano essere una
passione comune tra
i protagonisti di ambedue
le pellicole.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
57
Focus / Santa Maradona
Un omaggio esplicito
al cinema di Stanley
Kubrick si trova invece
sia in “Trainspotting”,
dove la discoteca riporta
murales identici
a quelli del celebre bar
di “Arancia Meccanica”
(1971), sia in “Santa
Maradona”, dove l’inquadratura
del piede di
Dolores intenta a mettersi
lo smalto riprende l’inquadratura iniziale di “Lolita” (1962), dettaglio
ulteriormente sottolineato pochi secondi dopo da Andrea, che nella vasca
da bagno legge l’incipit dell’omonimo libro di Nabokov;
58 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Film /
Numerosi sono inoltre
gli omaggi ad altri
film di successo.
Il dialogo dentro la
videoteca, si rifà chiaramente
a “Clercks”
(1994) di Kevin Smith,
o lo scherzo messo
in scena dai quattro
ragazzi nel negozio di
vestiti da sposa ricorda
molto lo stile delle
tipiche zingarate dei
cinque amici di “Amici
Miei” (1975) di Mario
Monicelli. La scena finale
riprende in modo
pressoché quasi identico la scena con cui termina lo stesso film che i ragazzi
stanno guardando in TV cioè “Butch Cassidy” (1969) di George Roy Hill.
L’atmosfera di incertezza
e l’ambientazione
ricordano invece
nettamente la Torino
di “Tutti giù per terra”
(1997) di Davide Ferrario,
del quale i protagonisti
ne condividono
anche una fallimentare
e breve relazione con
i ruoli interpretati da
“Anita Caprioli”.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
59
Focus / Santa Maradona
Il mondo universitario che per Walter
Verra (Valerio Mastandrea), protagonista
di “Tutti giù per terra” è
ancora una realtà, per Andrea Straniero
(Stefano Accorsi) appartine
già al passato. Le discoteche asettiche
di emozioni, i colloqui di lavoro
imbarazzanti ed un posto nel mondo
“non su misura” sono il filo conduttore
che collega le due pellicole
in quella che sembra una narrazione
in sequenza.
I film che sono invece stati esplicitamente
citati all’interno della pellicola
sono:
“Mission Kashmir” (2000) di Vidhu Vinod
Chopra;
“Europa” (1991) di Lars Von Trier;
“La febbre del sabato sera” (1997) di
John Badham;
“Grase” (1978) di Randel Kleiser; “
Lo chiamavano Trinità…” (1970) di
E.B. Clucher;
“…Continuavano a chiamarlo Trinità!
(1971) di E.B. Clucher;
“Digimon – Il film” (2001) di Mamoru
Hosoda;
“Basic Instinct” (1992) di Paul Verhoeven;
“Butch Cassidy” (1969) di George Roy
Hill.
60 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Film /
Analizzando quindi sotto l’aspetto
tematico e citazionistico la prima
opera cinematografica del regista
torinese possiamo ora farci un’idea
più chiara sul perché la pellicola
abbia ottenuto fin da subito
una valutazione critica positiva su
vari siti di recensione. I siti più popolari
riportano tali giudizi:
Rotten Tomatoes – 3.8/5,
MyMovies – 3.5/5,
Coming Soon – 4.4/5,
IMDb – 6.9/10.
Però oltre ad un complessivo giudizio
positivo di pubblico, non esitano
a mancare recensioni e giudizi meno
positivi sia sul web che su fonti cartacee
come su “il Farinotti – Dizionario
di tutti i film”. Pur assegnando
2 stelle su 4, “il Farinotti” definisce
“apprezzabile la scrittura (più della
regia) di Ponti, esordiente che viene
dalla pubblicità. Discreta ventata
generale.” Mentre occupa una
posizione notevolmente più critica
riguardo al cast, definendo: “la storia
diventa noiosa e astratta quando
entra in gioco Dolores. Accorsi
è sempre lo stesso (solita nevrosi,
solita ambiguità) ma, si sa, ha mercato.
Straordinario invece Libero de
Rienzo dette da lui battute discrete
diventano ottime. Davvero una sorpresa.
Ne sentiremo parlare.” *
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
61
Focus / Santa Maradona
Risalenti al 2001, contemporanei
all’uscita nelle sale del film, sono
invece due recensioni scritte da
Sergio Gatti e Luca Malavasi allora
studenti venticinquenni, oggi critici
cinematografici e docenti universitari,
che prendevano precise posizioni
riguardo alla pellicola rivolta al loro
stesso target d’età. La critica negativa
maggiore che rivolgono entrambi
è sul personaggio di Accorsi, troppo
simile per carattere, dubbi e incertezze
al Carlo, personaggio sempre
da lui interpretato, de “L’ultimo
Bacio” (2001) di Gabriele Muccino.
Inoltre un’analisi comparativa effettuata
da Sergio Gatti ha portato
alla luce riferimenti con le seguenti
pellicole: “Tutti giù per terra” (1997)
di Davide Ferrario; “Cresceranno i
carciofi a Mimongo” (1996) di Fulvio
Ottaviano; “Clercks” (1994) di
Kevin Smith, “Pulp Fiction” (1994) di
Quentin Tarantino e “Butch Cassidy”
(1969) di George Roy Hill.
Individuati i punti di forza narrativi
della pellicola, percorrendo da prima
la formazione del regista, tracciandone
successivamente la trama
ed infine individuandone i temi ed
i riferimenti, possiamo ora interrogarci
sulla costruzione e sull’efficacia
del suo trailer.
*Farinotti P.,
il Farinotti 2009. Dizionario di tutti i film,
Roma, Newton Compton editori (2008)
p. 1725-1726
62 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
U
tilizzando il modello di analisi
proposto da Martina Federico
nel libro “Trailer e Film, Strategie
di seduzione cinematografica nel
dialogo tra i due testi” (Milano-Udine,
Mimesis Edizioni, 2017),
bisogna prima di tutto
presentare le due tipologie
di trailer ben
analizzate nel testo, cioè
il trailer narrativo ed il
trailer antinarrativo, più
una terza proposta giunta
come conclusione logica
dall’analisi delle 50 pellicole
prese in esame , nonché
la più frequente nel cinema
degli ultimi decenni, cioè il trailer
omissivo.
Fermi restando che il trailer è una
manipolazione di montaggio, le vie
che collegano una pellicola con il
suo trailer sono infinite, esattamente
come la possibile distanza che li
separa, facendo correre il rischio di
farci ritrovare su false piste o fuori
strada. Per lo spettatore percorrere
un tragitto differente da quello
promesso, non sempre garantisce
un ottimo spettacolo “fuori dal finestrino”,
seppur “i paesaggi possano
essere magnifici”.
Con questa metafora legata al viaggio,
volevo esprimere il concetto
di come viene vissuta l’esperienza
Analisi Trailer /
cinematografica a fronte della preventiva
visione del trailer. Questo ci
fa comprendere che, mentre l’indicizzazione
in una delle tre tipologie
strutturali del trailer si può ragionare
sin da subito, un giudizio
valutativo sulla qualità del
trailer va effettuato necessariamente
a posteriori
della visione del film. Una
forma di analisi precisa
successiva alla visione
della pellicola, permette
inoltre di ridefinire la
tipologia strutturale del
trailer contemplata inizialmente,
garantendo ai
trailer omissivi di esser riconosciuti
e valutati secondo la loro efficacia.
Del trailer va presa in considerazione
la domanda principale che vuole
porre allo spettatore, valutandone
la tipologia di risposta che si riceve
dal film secondo i criteri della fedeltà
trailer/pellicola, delle aspettative
di completamento narrativo e della
sorpresa positiva o negativa data
dal ribaltamento valoriale della trama.
La struttura analitica proposta
da Martina Federico, si compone
principalmente di questi tre passaggi
fondamentali: La prima visione
del trailer, la visione della pellicola
connessa e la revisione del trailer
iniziale.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
63
Focus / Santa Maradona
Il processo attivo dettagliato comprende,
oltre alla regola delle 5W
(Chi? Come? Dove? Quando? Perché?)
a cui aggiungiamo anche il
sesto quesito “Cosa?”, la creazione
di una base strutturale sulla quale
partire con le nostre considerazioni
dopo una prima visione vergine
del trailer. Segue un’osservazione
dettagliata del “prossimamente”, per
stilare i vari quesiti tematici con annesse
previsioni di completamento
narrativo, a cui scorta la contemplazione
della pellicola alla ricerca delle
risposte desiderate. In base allo stupore
o alla débâcle del ribaltamento
nel film, verrà assegnato un primo
giudizio sommario al trailer. Grazie
alla terza visione più consapevole
del trailer a seguito del film, si riuscirà
con precisione ad individuare
e valutare tutti i criteri con i quali
è stato ritmicamente e tematicamente
montato, determinando così
minuziosamente i punti di forza e di
debolezza che formeranno il giudizio
finale di forma e contenuto.
Un passaggio ulteriore all’analisi
proposta da Martina Federico, che
mi sento di incorporare come appendice
al giudizio complessivo finale,
è la contestualizzazione nel panorama
pubblicitario cinematografico
contemporaneo del trailer esaminato,
considerando anche le eventuali
ispirazioni che lo hanno indirizzato.
Questi elementi valutativi permetteranno
un giudizio critico maggiore
anche per la trasversalità e il riciclo
vocativo con il quale il cinema spesso
si autocita, non solo su pellicola
ma anche su mezzi promozionali.
Alla fine del percorso di analisi
giungeremo quindi ad una valutazione
parzialmente soggettiva, ma
strutturalmente oggettiva, del trailer
relazionato sia alla sua pellicola
di riferimento, sia al suo panorama
cinematografico di appartenenza oltre
che ad opera fine a se stessa.
64 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Trailer /
Cosa (tema): La difficoltà di entrare nella vita adulta
Chi: Un ragazzo sui 30 anni
Come: problematicamente
Quando: nell’attualità (2001)
Dove: Torino
Perché: Riuscirà a far svoltare la sua vita?
IL TRAILER PRIMA
DI VEDERE IL FILM
Il muggito tipico dell’omaggio
“in scatoletta”
Simmenthal, regalo
ai consumatori nei
decenni passati, apre
acusticamente ad
un’inquadratura che
riprende l’insoddisfazione
e la noia di due
ragazzi “svaccati” sul
divano, lasciandoci così
percepire che il suono
in apertura proveniva
dal giocattolo tenuto
ora in mano dal ragazzo
in primo piano. Da
questa prima scena
ne deduciamo già una
collocazione tematica
e temporale. Questa
noia, che viene sotto-
MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA
65
Focus / Santa Maradona
lineata dal gioco nervoso con una
pallina da baseball dal ragazzo in secondo
piano, viene enfatizzata dallo
sguardo assente di entrambi. Noia
che viene spezzata dalla tipica domanda
“Che si fa stasera?”, posta dal
secondo ragazzo al primo. Questa
domanda ci aiuta a definire ulteriormente
la fascia d’età dei protagonisti,
essendo l’incipit ad una conversazione
tipica della gioventù e dei
ventenni. Domanda e dialogo che
proseguendo ci aiutano ad entrare
nel tema generale. “Sentito qualcuno?”
risponde il primo, “Nessuno
fa un cazzo…” riprende l’altro, “…
Bastardi, si divertono di nascosto!”.
Con quest’ultima frase, entriamo in
contatto con quello che deduciamo
essere il protagonista e con la sua
completa insoddisfazione e visione
negativa della vita. Stacco. Musica
elettronica extradiegetica di sottofondo
con un ritmo veloce, ci porta
sulla strada mentre il protagonista
vestito elegante corre verso una
destinazione imprecisata. Durante
la corsa avviene lo scontro con una
donna, illustrato tramite un veloce
montaggio coronato da ripetuti split
screen, che vengono commentati
dalla voce del protagonista, diegetica
per pochi secondi, che subito
diventa voce fuori campo. La frase
pronunciata in questione è “Quando
succedono le cose, sono… inaspettate,
anche se sono perfettamente
prevedibili”, essa ci addentra nella
storia lasciandoci intendere che tra
i due nascerà qualcosa. Segue un
montaggio concitato fatto di urla e
gesti stravaganti fino ad un primo
piano sul coprotagonista che rivolgendosi
ad una ragazza chiede: “Possiamo
fare l’amore adesso?” e alla
risposta di lei “Temo sia prematuro
adesso” cogliamo la vena ironica
con cui lui si è espresso fin dall’inizio,
ironia sottolineata anche dallo stacco
alla scena successiva in cui egli
interpreta una veloce gag con il telefono.
Presentati i ragazzi, si vedrà un
susseguirsi di scene che riguardano
il protagonista che prima effettua un
colloquio di lavoro andato male, poi
è vittima di una figura imbarazzante
con la “fidanzata” ed infine ha una
conversazione con l’amico che cita:”
Non lavoriamo. Non siamo iscritti a
nessuna lista di collocamento. Tecnicamente
non esistiamo.” a cui il cinico
coprotagonista risponde: “Io lo
direi con un po’ meno di orgoglio”.
Definiti quindi i caratteri dei personaggi,
il tema generale e le loro
strette relazioni, si apre ora uno spiraglio
a vortice verso la narrazione
della trama che coinvolge il protagonista
con la “fidanzata” e l’amico con
l’altra ragazza (che deduciamo es-
66 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Trailer /
sere la sua compagna)
fatto di fugaci dialoghi,
partite di calcio, nomignoli
amorosi e battute
simpatiche. Vediamo
inoltre la sorridente
fidanzata del protagonista
vestita da sposa
fuggire freneticamente
da qualcosa insieme al
protagonista e all’altra
coppia di amici, il
che ci lascia intendere
che tra i due le cose
si faranno più serie.
Ma fino a che punto?
Oppure, che cosa non
sappiamo di lei?
Seguirà un montaggio
sempre più frenetico,
comunque ritmato dalla
musica elettronica di
sottofondo, intervallando
scene d’amore
tra il protagonista e
la fidanzata, conversazioni
amorose, sguardi
intensi e attimi di litigio.
Personaggi secondari,
scorci di Torino
in automobile, serate
in discoteca e conversazioni
amichevoli ci
proiettano nella quotidianità
giovanile tori-
MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA
67
Focus / Santa Maradona
nese. La sequenza finale con cui si
conclude il trailer, vede la fidanza
del protagonista che seduta ad un
tavolino di un bar afferma: “Abbiamo
fatto l’amore…”. Stacco. Ripresa
di repertorio di Maradona che segna
dopo aver fatto goal. Stacco. Il
protagonista incupito incalza allora
di riposta la domanda alla fidanzata:
“In che senso?” a cui risponde intromettendosi
imbarazzato l’amico coprotagonista:
“In senso orizzontale,
mi sa Andre…”
Il dissolversi con un fade out della
musica elettronica dei “Motel Connection”,
ci lascia al marchio del
film “Santa Maradona” su fondo
rosso con la dicitura “Scritto e diretto
da Marco Ponti” in bianco.
Il tema principale di questo film pare
la quotidianità di un tipico ragazzo
disoccupato, non più giovane per essere
ragazzo, ma nemmeno ancora
pronto a diventare adulto, che cerca
un posto nel mondo attraverso
le amicizie e la relazione. Sarà la
relazione a cambiare la sua vita? Riuscirà
a diventare adulto grazie alle
difficoltà che la relazione impone?
Inoltre, cosa non sappiamo di lei? E
a che tradimento si riferisce la sequenza
finale mostrataci? Oltre al
tradimento di coppia, c’è anche un
tradimento dell’amicizia? Il tema sul
quale sembra vertere l’intero film
sarà proprio l’amicizia e l’amore di
giovani, non più giovani ma non ancora
adulti.
DOPO AVER VISTO IL FILM
Seppur il trailer evoca perfettamente
il tema generale del film, esso non
risponde con precisione a tutte le
nostre domande, o più nello specifico
non ci soddisfa con risposte
esaustive.
Infatti sebbene il carattere dei personaggi
sia perfettamente delineato,
per quanto riguarda i rapporti umani
non si può dire lo stesso. Scopriamo
infatti che tra il coprotagonista
“Bart” e l’amica “Lucia” non c’è alcun
tipo di relazione, anche se il rapporto
tra i due, sviluppatosi nella trama,
lascia presagire a degli sviluppi futuri
che non ci è dato sapere. Lucia, difatti,
si rivolge principalmente al protagonista
Andrea, per il quale sembra
nascondere in realtà un debole,
ed è da una conversazione intima
tra loro che egli pronuncia la frase:
“Quando succedono le cose, sono…
inaspettate, anche se sono perfettamente
prevedibili”. Sebbene la frase
venga pronunciata in merito ad altre
vicende completamente estranee
alla sua vita relazionale, quest’ultima
risuona come premonizione agli
eventi che gli accadranno a breve, si-
68 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Trailer /
tuazioni che allo spettatore
alla prima visione
non è dato sapere.
L’abilità del montaggio
tramite la tecnica dello
split screen e del montaggio
ritmato veloce,
ricontestualizza perfettamente
nel trailer
la frase pronunciata
facendole assumere un
significato molto più
diretto e meno evocativo.
La scelta di inserire
nel trailer una sola
scena di colloquio di
lavoro, ed una singola
battuta in riferimento
al mondo lavorativo, è
invece una sineddoche
azzardata. L’intero film
dal suo “prossimamente”
sembra vertere sul
rapporto di amore e
di amicizia dei quattro
ragazzi, ed in particolare
sulla coppia di cui
fa parte il protagonista,
invece ci rendiamo
conto dalla visione
del film che il cuore
centrale della trama è
l’insoddisfazione e la
delusione professionale
dovuta soprattutto
MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA
69
Focus / Santa Maradona
alla disoccupazione e all’incapacità
di trovare il proprio posto nel mondo,
a cui fanno da contorno relazioni
precarie e insicure. La stessa relazione
del protagonista Andrea con la
ragazza Dolores, seppure scheletro
della narrazione complessiva, non ci
fa addentrare mai nell’intimità della
coppia. Discorsi all’apparenza profondi
rimangono sempre superficiali
lasciandoci per immedesimazione
con costante distacco e incertezza.
La stessa scena presentata nel trailer
della “fuga” con il vestito da sposa
non nasconde alcun retroscena o
approfondimento di trama, essa infatti
non è che una semplice goliardata
tra amici in un negozio di vestiti,
che si conclude con una fuga divertita.
Fuorviante è anche o lo scambio
di battute finali del trailer.
Dolores: “Abbiamo fatto l’amore…”
Andrea: “In che senso?”
Bart: “In senso orizzontale, mi sa Andre…”
Con questo breve dialogo la possibilità
di un tradimento amoroso
seguito da un tradimento d’amicizia
prende, nel trailer, il sopravvento.
Invece, sottovalutando il carattere
cinico e ironico del coprotagonista,
fugacemente ma perfettamente presentato
nel “prossimamente”, non
prediamo in considerazione che
quell’intromissione di Bart nella discussione
possa semplicemente essere
un commento estraneo e fuori
luogo. Dubbio immediatamente
svelato nella scena iniziale del film
dopo i titoli di testa, nei quali Dolores
annuncia al protagonista Andrea
di aver fatto l’amore con il regista
dello spettacolo a cui partecipa, scena
che proseguirà con la battura
sarcastica di Bart solamente dopo
il Flashback che ci riporta ai giorni
precedenti alla relazione.
Con il proseguire del lungo dialogo
della coppia (con Bart spettatore),
veniamo inoltre a conoscenza che
questo “tradimento” è avvenuto
due giorni prima del loro incontro,
lasciando intravedere nella scelta di
Andrea di concludere la relazione,
un chiaro gesto avventato spinto
dalla paura e dall’insicurezza piuttosto
che non dai sentimenti.
Ecco che il tema centrale ritorna
con prepotenza, anche se avevamo
l’impressione che non se ne fosse
mai andato, esattamente come nelle
scene in auto di ritorno dalla serata
al cinema, nelle quali il silenzio tra i
due fa da padrone, lasciando che a
parlare sia una deserta e illuminata
Torino con le splendide inquadrature
dal cofano dell’auto in movimento.
Paura, insicurezza e incertezza sono
gli unici sentimenti che proviamo
per immedesimazione nel protago-
70 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Trailer /
nista. Scaricato il colpo
di fulmine non restano
che le ceneri della felicità.
La sequenza in discoteca,
i dialoghi con
Bart, l’arrivo del “collassato”
terzo inquilino,
sono solamente
sprazzi già presentati
nel trailer, ma che ora
osserviamo con occhi
diversi, e con la tipica
insoddisfazione che
domina la trama. La
scelta di cambiare vita
arriva solamente nella
scena finale, dove non
ci è dato sapere con
quale esito si sia svolta.
Il calcio, elemento di
contorno filmico, prende
allora vita come
figura retorica dell’esistenza
di Andrea e
Bart. Seppur vincolato
da rigide regole sportive,
le azioni calcistiche
migliori sono quelle
che aprono dibattiti
proprio per la sfrontatezza
con cui sono realizzate
violando spesso
le regole, esattamente
come il goal di mano
di Maradona ai mon-
MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA
71
Focus / Santa Maradona
diali di calcio del 1986. Ispirazione
da cui ne deriva il titolo della canzone
“Santa Maradona” di Manu Chao,
utilizzata per i titoli di testa del film,
e da cui ne deriva il nome della pellicola
stessa.
CONCLUSIONI
Pur non rispondendo alla maggior
parte delle domande che il trailer ci
pone, siamo di fronte ad un ottimo
trailer ben strutturato dove il vero
tema è fedelmente anticipato. Il carattere
dei due protagonisti infatti
emerge pienamente sia dallo scambio
di battute selezionate, che dal
loro modo di porsi con l’altro sesso
e le circostanze. La narrazione filmica,
esattamente come il trailer ci anticipa,
è strutturata principalmente
sulla relazione tra il protagonista e
la sua “fiamma” Dolores, relazione
che fin da subito lascia pensare ad
un lieto svolgersi degli eventi. La delusione
che proviamo nello scorgere
un esito fallimentare del rapporto
tra i due, sia nel trailer che nella
pellicola, ci riporta allo stesso stato
d’animo insicuro del protagonista.
Le alte aspettative relazionali che il
trailer ci aveva promesso vengono
così lentamente sfatate e infrante. Il
ribaltamento emotivo delle aspettative
che avviene tra trailer e pellicola
fa risaltare ancora di più il vero tema
centrale della storia, cioè la difficoltà
di aderire alla vita adulta con serietà.
Tramite un processo di immedesimazione
emotiva noi veniamo traditi,
come il protagonista, dalle risposte
che il film ci dà senza che esse siano
menzogne. Difatti le domande
che il trailer pone mostrandoci un
riassunto emotivo della narrazione
possono quasi esser definite come
il tipico “film mentale”, molto simile
a quello che ognuno di noi fa ripensando
e riassumendo le vicende
passate. Immedesimandoci quindi in
Andrea, potremmo definire con lui
questo scorcio di vita come adolescenziale,
insicuro e deludente. La
delusione, dovuta alla negazione
della fine dell’adolescenza, è infatti
il sentimento che velatamente domina
sia le scene del trailer, che più
esplicitamente l’atmosfera del film. Il
ritmo proposto dal trailer è invece
leggermente differente dal ritmo filmico
generale, quest’ultimo è infatti
coronato la lunghi, quanto geniali,
scambi di battute che, seppur ne
rallentano il ritmo complessivo, riescono
comunque a mantenere alta
sia l’attenzione che il coinvolgimento.
Ritmo comunque perfettamente
cadenzato dalla corretta scelta della
colonna sonora, individuata nel
brano “The Light of the Morning
72 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Trailer /
(microphone mix)”
dei torinesi Motel
Connection (progetto
parallelo della band
Subsonica).
In conclusione possiamo
dire che il trailer
di Santa Maradona è
un buon trailer, perché
riesce ad incuriosire
emotivamente lo
spettatore seppur le
risposte che troverà
nella pellicola siano
“deludenti”. L’evocazione
del medesimo
stato d’animo fa si che
riguardando il trailer
successivamente al film,
non non lo giudicheremo
negativamente per
quello che ci mostra o
per le aspettative infrante
che ci aveva proposto,
altresì lo osserveremo
con un sorriso,
esattamente come se
evocassimo la pellicola
in un ricordo del quale
vogliamo mantenerne
vive solo le circostanze
migliori.
MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA
73
Focus / Santa Maradona
Sul piano strutturale invece la scelta
più inconsueta rispetto ai trailer
suoi contemporanei è sicuramente
quella di non inserire una voce narrante
che presenti i personaggi o la
trama. Questa scelta, tipica dei trailer
antinarrativi, è sicuramente un
azzardo ottimamente riuscito.
Balzano comunque subito alla nostra
attenzione le vicende, le relazioni e
gli sviluppi perché per noi rappresentano
un regolare svolgersi della
vita, con rapporti di causa ed effetto
similari alla realtà. L’unica narrazione
che abbiamo all’interno del trailer
può essere individuata in alcune
frasi diegetiche pronunciate da Andrea
che tramite una manipolazione
di montaggio, diventano voce fuori
campo descrittiva delle vicende mostrate.
Per il resto l’intera struttura
narrativa è lasciata al montaggio sequenziale,
che cerca di riprendere in
maniera temporale lo svolersi della
vicenda esattamente con le stesse
tempistiche con le quali si svolge il
film. Come possiamo osservare nelle
scene proposte dal trailer e confrontate
con la pellicola, sono esclusivamente
2 i casi in cui il montaggio
ha generato un riadattamento della
sequenza rispetto alla pellicola, finalizzato
alla migliore comprensione
della narrazione (cioè l’incontro con
Dolores, riadattato con uno split
screen con l’aggiunta della scena
in cui Andrea commenta l’incontro,
e la sequenza del colloquio, con la
preventiva carica motivazionale di
Bart in realtà ricavata dalla sequenza
di un colloquio cronologicamente
successivo).
Altra decisione grafica degna di
nota è la scelta di presentare gli
interpreti e la produzione con dei
titoli in sovrimpressione aventi lo
stesso font del titolo, già di per sé
realizzato come marchio. Scelta che
ricorda molto il film “Trainspotting”,
che seppur montato e strutturato in
maniera completamente differente,
ha con il trailer di “Santa Maradona”
numerosi punti in comune, come ad
esempio: la scelta di scene e sequenze
simili (il colloquio, la discoteca, o i
dialoghi con gli amici), il ritmo incalzante
della musica, la scena di corsa
in apertura o i titoli in sovrimpressione
ai personaggi.
Elemento del tutto originale è invece
la scelta di inserire una scena non
canonica, evidente frutto di un outtakes
escluso dall’editing finale del
film (evidenziata con un bordo giallo
tra i frame qui proposti), presente
esclusivamente nei titoli di coda.
Scelta responsabilmente adeguata,
tenuto conto di tutto il materiale
“extra” girato dal regista, e successivamente
montato nei titoli di coda
74 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Analisi Trailer /
o comunque presente
nel bonus disc del
DVD. Solo da un’accurata
osservazione
del trailer possiamo
inoltre individuare dei
veloci frame “subliminali”
tratti tutti da
scene presenti nel film
(evidenziati in questo
caso con un bordo
rosso) con evidente
funzione cromatica di
transizione o ritmica.
Solamente nei due casi
ad occhio più evidenti
hanno anche funzione
“associativo - narrativa”,
in quanto esplicativi
delle scene subito precedenti
o successive.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
75
76 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Interviste /
Ma come è stato progettato questo trailer in fase di pianificazione?
Quali sono i retroscena di questo particolare elaborato artistico dal fine
pubblicitario, relativo ad un film che “parla di cinema”?
P
Prima di rispondere a tali domande riguardanti la struttura storico - tecnica
e narrativa di questo particolare trailer, bisogna porsi alcune domande
riguardo all’efficacia generale dei trailer odierni su varie tipologie di pubblico.
Prendendo sempre come riferimento il trailer del film “Santa Maradona”, ho
individuato due spettatori “modello”, che rientrano perfettamente nei canoni
del target a cui il film è rivolto, per interrogarli riguardo ai loro metodi
valutativi della produzione filmica e della parte promozionale legata al trailer.
Riconosciuti e selezionati per le loro differenti e contrapposte posizioni di
spettatore, ho posto ad essi alcune domande relative all’efficacia complessiva
che i trailer stimolano su di loro, ricavando risposte tali da formulare un quadro
generale delle carenze e dei punti di forza dei “prossimamente”.
Il risultato curioso emerso da questi due incontri, non riguarda tanto le
posizioni antitetiche sulla scelta e la valutazione di una pellicola, quanto piuttosto
sulle loro posizioni notevolmente critiche riguardo all’efficacia della
strategia comunicativa delle campagne promozionali, ed in particolare dei
trailer cinematografici.
Risposte esaustive che generano ulteriori domande hanno consentito di focalizzare
la mia attenzione su quelli che, mano a mano, stanno andando a
definire una giusta strategia pubblicitaria del prodotto artistico, partendo
proprio dall’analisi del trailer di “Santa Maradona”.
Interviste a cura di
STEFANO
NOTA
Pag.78 Lorenzo
Pag.89 Alessio
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
77
Focus / Santa Maradona
L
orenzo, 25 anni, torinese dalla nascita, è un appassionato di cinema fin
dall’infanzia. Nel suo percorso di vita ha avuto modo di affrontare studi
scolastici relativi al mondo cinematografico che lo hanno portato ha lavorare
a diretto contatto con il mondo del cinema e del dietro le quinte. Come
l’Andrea di Marco Ponti ha affrontato un periodo di disoccupazione, oggi
superato come commesso in un negozio di elettronica e DVD.
Senza mai smettere di appassionarsi a tutto il mondo del cinema, spinto
anche dalla sua profonda cultura letteraria, filmica e della nona arte, è sicuramente
del target perfetto come modello di riferimento per l’analisi che
stiamo formulando.
Ciao Lorenzo. Sono
proprio contento che
questo pomeriggio riusciamo
a farci una chiacchierata
sul cinema, anzi
oserei dire “l’ennesima chiacchierata
sul cinema” come in realtà
facciamo spesso. Questa volta
però vorrei concentrarmi di più su
alcuni argomenti che normalmente
trattiamo meno. Partirei comunque
con domande più generiche, per far
capire come vivi il rapporto con il
cinema.
Come ti sei avvicinato al mondo del
cinema e quali contatti diretti hai
avuto con esso nell’arco del tempo?
«Ciao Stefano! Mi sono avvicinato
al mondo del cinema
la prima volta che sono
entrato in una sala cinematografica
all’età di 5 anni. Allora
i miei genitori mi portarono a
vedere “Il Re Leone” uno dei grandi
classici Disney.
Da quel giorno la passione è proseguita
crescendo con me, e ancora
bambino approfondii la mia curiosità
filmica guardando alcuni classici del
cinema dei decenni ’70, ’80, ’90 quali
“Jurassic Park” o la saga di “Star Wars”,
rimanendo comunque principalmente
sui generi d’avventura e fantascienza.
Giunta l’adolescenza, la volontà di
78 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Lorenzo /
approfondire ulteriormente questa
passione mi ha portato ad iscrivermi
ad un Istituto Superiore di indirizzo
cinematografico, l’Istituto Fellini di
Torino, che mi ha fatto scoprire svariatati
aspetti che fino ad allora mi
incuriosivano sui retroscena del mondo
cinematografico, mostrandomi il
dietro le quinte con tutti i suoi ruoli
tecnici, dall’operatore di ripresa all’operatore
audio, dagli scenografi a tutte
le mansioni che compongono una
troupe cinematografica.
Dietro i banchi del “Fellini” ho colto
inoltre la possibilità di poter studiare
approfonditamente la storia del
cinema dai suoi albori, partendo dai
fratelli Lumierè fino ad arrivare alle
pellicole dei primi anni 2000.
Diplomatomi, ho avuto la possibilità
di lavorare come stagista nella lavorazione
di un film intitolato “Il mondo
fino in fondo”, esperienza che mi ha
messo in diretto contatto con tutte
le figure tecniche, in special modo in
cabina di regia. Dal regista, all’aiuto regista
fino al direttore della fotografia
ho avuto così finalmente la possibilità
di vedere da vicino e soprattutto
“dal vivo”, quello che fino ad ora
avevo visto solamente attraverso uno
schermo.»
Avendo quindi avuto la possibilità di
“vivere” il cinema anche sotto aspetti
più interni, avrai sicuramente
maturato gusti cinematografici ben
precisi. Hai quindi un genere che ti
piace più di altri?
«Certo! Dopo aver visionato pressoché
qualunque genere, dall’espressionismo
tedesco al neorealismo, ho
formato un mio gusto personale molto
più vicino al cinema autoriale e al
cinema indipendente, rispetto ad un
cinema più commerciale che comunque
non disprezzo.»
Un gusto meno “comune” quindi…
«No, semplicemente rivolto di più ad
una ricerca di film con contenuti non
popolarmente diffusi. »
Come fai allora a venire a conoscenza
dell’uscita di una nuova pellicola
indipendente o di un genere poco
pubblicizzato?
«Innanzi tutto cerco di rimanere costantemente
informato tramite blog
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
79
Focus / Santa Maradona
o social network che, oggi più che
mai, si sono rivelati utili per la scoperta
di titoli nuovi che raramente trovo
nelle sale insieme agli, ormai comuni,
“cinecomic” o ai classici “blockbuster”.
I siti specializzati, ma soprattutto i festival
quali il “Tribeca Film Festival” o il
“Sundance Film Festival”, mi portano
a scoprire sempre diverse pellicole
nuove e interessanti.»
Asserito ciò, frequenti comunque
spesso la sala cinematografica?
«Si! Anche se devo dire che grazie a
tutte le nuove piattaforme come la
PayTv o piattaforme online, come
Netflix, ho modo comunque di avere
accesso a tutti i titoli che mi interessano
in tempi brevi anche da casa.»
Che rapporto hai con la Televisione?
«Solo dagli ultimi anni ho un ottimo
rapporto. Devo dire che è mutato
considerevolmente nel tempo in
quanto le produzioni relative alla serialità
sono diventate, sia a livello di
potenzialità che di contenuti stessi,
molto più vicine nel “modus operandi”
a quelle cinematografiche. Esempi ne
abbiamo potuti vedere grazie a prodotti
seriali come “Breaking Bad”, che
dal mio punto di vista ha superato in
qualità molti film proiettati al cinema
negli ultimi anni.»
80 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Lorenzo /
La tua relazione con la serialità e
le serie Tv, in questo rapporto rinnovato
con la televisione, è stata influenzata
anche dalla tua passione
di lettore di libri e fumetti?
Il dialogo tra narrativa letteraria o
fumettistica e arte filmica ti appassiona,
o ritieni che debbano vivere
due realtà separate?
«Credo che il rapporto tra letteratura
e cinema sia imprescindibile perché
vanno esattamente di pari passo.
Non solo relativamente alle trasposizioni
filmiche di opere letterarie, ma
proprio nel modo di narrare del cinema
stesso che nasce pur sempre da
una sceneggiatura scritta, e che senza
di essa non può esistere. Relativamente
alle trasposizioni cinematografiche
sicuramente dalla nascita del cinema
c’è da sempre una grossa ricchezza
letteraria da cui attingere, coronata
da una costante volontà di portare i
classici sul grande schermo.»
“Il Signore degli Anelli” ne è un esempio
lampante…
«Certo, come anche la serie degli
“Harry Potter” e tante altre saghe…»
Hai registi che preferisci?
«Certo! Partendo da registi che è
impossibile non citare quali Kubrick,
Hitchcock o Welles che sono stati lo
scheletro, ma soprattutto Welles che
possiamo dire abbia cambiato letteralmente
il modo di fare cinema poi
esaltato al suo massimo della tecnica
e della pignoleria da Kubrick nella realizzazione
di prodotti quasi sempre
perfetti, fino ad arrivare a nomi della
fine degli anni ’90 come Tarantino... o
il danese Lars Von Trier, per non tralasciare
il carattere europeo. Questi
sono sicuramente i nomi che mi hanno
da sempre appassionato.»
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
81
Focus / Santa Maradona
Hai appena citato tre registi che
hanno operato con metodologie
particolari non solo sulle loro pellicole
filmiche, ma anche sull’intero
aspetto promozionale delle loro
opere. Sto parlando di Welles, Hitchcock
e Kubrick, tre registi che
sono intervenuti attivamente in prima
persona in particolar modo sui
trailer dandone una visione diversa
rispetto anche a quelli odierni. Secondo
te, il loro metodo operativo
nei confronti del trailer, era più efficace
rispetto a metodi operativi e
comunicativi attuali?
«Sicuramente si. Dal mio punto di vista
oggi si tende a far trailer con una
metodologia che reputo inconcepibile,
in quanto un trailer deve porsi nei
confronti di un film in modo esclusivamente
pubblicitario senza sviscerarne
all’eccesso la trama. Basta dire
che i trailer oggi “parlano” troppo, o
per lo meno “parlano” di cose sbagliate,
spesso nemmeno relative al tema
del film. Vendono quindi un prodotto
illudendo le aspettative.»
Hai notato quindi che nei trailer di
oggi spesso la promessa non viene
mantenuta nel rimando alla pellicola
pubblicizzata. Mentre nei trailer
più vecchi dei grandi autori prima
citati, la semplice evocazione della
trama non svelava nulla…
«Esattamente, il prossimamente
ti invogliava esclusivamente ad
andar a vedere il prodotto
pubblicizzato.»
Ricordi in tempi recenti di
esserti recato al cinema
unicamente spinto dalla
curiosità innescata da un
trailer?
«Si, ma solo in parte. Ricordo
che per il film IT, di freschissima
uscita, avevo discrete aspettative
in quanto mi sembrava, non
tanto dal trailer quanto dal teaser,
un prodotto leggermente diverso da
quello proposto dal classico panorama
del cinema horror degli ultimi
anni. Ricollegandomi a quello detto
prima, essendo tratto da una grande
opera letteraria di Stephen King, nonché
una delle sue opere più amate
degli ultimi trenta anni, avevo riposto
notevoli aspettative ma anche in
questo caso mi sono trovato di fronte
ad una promessa non mantenuta,
in quanto veniva proposto come un
film “diverso” dai canoni convenzionali
e a conti fatti non è stato così.»
82 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Lorenzo /
Condividendo a pieno la tua
analisi, volevo inoltre sottolineare
come questo prodotto
sia un remake di una
nota pellicola televisiva,
quindi dai canoni pubblicitari
completamente
differenti. Presupponendo
con certezza che sei al
corrente della differenza
tra spot Tv, teaser e trailer,
reputo il teaser la forma
comunicativa odierna più
vicina al nostro modo di comunicare.
Vivendo in una società
“smart” ed avendo tutto a disposizione
immediata di un “tocco”,
un teaser di pochi secondi
trova perfettamente il
suo spazio. Sai quindi
farmi l’esempio di un
teaser di cui sei rimasto
colpito?
«Per quanto riguarda un teaser che
all’epoca mi colpì ti cito il film “Cloverfield”,
pellicola del 2008, che complessivamente
nella sua campagna
pubblicitaria, comprensiva di locandina,
teaser e trailer, mi ha suscitato
notevole curiosità soprattutto per
quell’alone di mistero che circondava
l’intero film. Ricordo, che la volontà di
andare al cinema per scoprire di più
era proprio dovuta al fatto
che ne nel teaser ne nel
trailer c’era un accenno
di trama, ma c’erano
solo dei rimandi per immagini
di oggetti. Forse è
stato il caso più eclatante di
Viral Marketing che ricordo
degli ultimi dieci anni, in
quanto nemmeno il breve
teaser lasciava spazio ad intuizioni.
Sicuramente sono
teaser del genere che ti invogliano
a scoprire il film. »
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
83
Focus / Santa Maradona
Recentemente a me è capitato di
provare curiosità verso una pellicola
attraverso il teaser, per il film “Blade
Runner: 2049”. Teaser che ha
partecipato ad entrambi i concorsi
di trailer di cui uno, sicuramente saprai,
è tutto italiano, cioè il “Trailer
FilmFest”. Per caso, lo conosci? Lo
segui?
«In realtà lo conosco, ma non lo seguo
molto… Anche perché bisogna
ricordare una cosa molto importante,
cioè che il trailer è un prodotto a se
stante…»
Invece, ritornando ora sul panorama
filmico italiano, hai qualche regista
o qualche pellicola che ritieni
davvero degna di nota?
«Sicuramente sono più legato alle
pellicole anni ’40/’50 relative al periodo
del neorealismo. Decenni che
hanno prodotto film di una qualità a
livello contenutistico non ancora paragonabile,
certamente dovuti al periodo
storico post-bellico totalmente
differente al panorama che si è presentato
successivamente sino ad oggi.
Ecco perché ritengo che la cinematografia
di De Sica, Fellini e Rossellini è
stata, ed è tutt’oggi, impareggiabile.»
Anche se devo dire che nell’ultimo
periodo i prodotti italiani, forse
proprio grazie alla diffusione della
serialità televisiva, hanno acquisito
nuovamente un certo pregio riuscendo
a sbarcare anche nel “nuovo
mondo”.
«Anche secondo me oggi stiamo vivendo
la rinascita di nuovo splendore
italiano, almeno da un paio di anni a
questa parte. Grazie a recenti pellicole
come “Veloce come il vento”, “Indivisibili”,
“Lo chiamavano Jeeg Robot”,
e prodotti di serialità come “Gomorra”,
o prima ancora “Romanzo Criminale”
fino ad arrivare a “Suburra” che
ci stanno ridando una certa visibilità
sul panorama internazionale. »
Stefano Sollima, regista per l’appunto
di alcune opere da te appena
citate, è stato infatti assoldato negli
Stati Uniti per girare il film “Soldado”,
seguito del successo di Denis
Villeneuve, quest’ultimo molto citato
negli ultimi mesi visto il successo
84 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Lorenzo /
di “Blade Runner: 2049”.
Stiamo quindi mantenendo una coerenza
produttiva…
«Si, ci stiamo uniformando a livello
europeo soprattutto con il cinema
francese e tedesco, che seppur non
godendo dello stesso clamore del
cinema britannico, producono ottimi
risultati.»
Io ad esempio sono molto legato ad
una pellicola che reputo rappresentativa
del decennio “anni ‘90” e della
sua generazione.
Sto parlando di “Santa Maradona”
di Marco Ponti.
Hai mai visto il film? Cosa ne pensi?
«Certamente che l’ho visto, e lo reputo
anche un ottimo film!
Una pellicola che sicuramente per l’epoca
in cui era stata girata era considerabile
“diversa” dal gusto comune e
dalla chiara influenza britannica, a mio
parere, molto vicino al film “Trainspotting”.»
Anche tu, come me, hai notato quindi
numerosi citazionismi alla pellicola
di Danny Boyle…
«Assolutamente si, soprattutto nelle
sequenze ritmate!
Il rimando alla qualità della regia, mi
vien quasi da pensare, sia completamente
ispirata al film “Trainspotting”
in una serie di riferimenti sicuramente
voluti.»
“Credo che il rapporto
tra letteratura e cinema
sia imprescindibile perché
vanno esattamente
di pari passo.”
Parlando invece dal punto di vista
pubblicitario, avendo visto il trailer
e colti anche i riferimenti a “Trainspotting”,
hai notato qualche cosa
in particolare che ti ha colpito di
più? Ed in generale ti ha convinto?
«Il trailer devo dirti che mi ha convinto,
molto probabilmente perché non
riesco a non relazionarlo al film che
ho rivisto recentemente.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
85
Focus / Santa Maradona
Lo reputo efficace perché punta
molto sull’esuberanza dei due protagonisti,
nonché punto centrale della
trama su cui verte l’intera pellicola.
Stefano Accorsi e Libero De Rienzo,
sono tanto centrali nel film quanto
nel trailer, e le sequenze mostrateci in
quest’ultimo sono ritmate in perfetta
sintonia con il film. Dopo aver visto il
trailer e successivamente la pellicola
non rimaniamo delusi perché esso
rappresenta ciò che ti aspetti lasciando
che la premessa non disilluda le
aspettative.
Se avessi visto il trailer all’epoca della
sua uscita, sono certo che avrei
voluto vederne il
film soprattutto
per l’umorismo
di fondo e per
l’interpretazione
attoriale dei due
protagonisti, ritenendolo
a posteriori
assolutamente
incisivo. »
Tutto ciò lo rende quindi un trailer
sufficientemente efficace?
«Secondo me si. Lo definirei un trailer
dalla giusta durata, che non svela
troppo della trama ma focalizza la
sua attenzione sui protagonisti.»
Che modifiche attueresti dovessi attualizzarlo?
«Probabilmente nessuna, perché rivedendolo
ad oggi mi pare ancora molto
adatto. Purtroppo trailer simili non
se ne vedono più, anzi accade spesso
che nei film italiani, soprattutto comici,
vengano introdotte le battute
migliori dell’intera pellicola solo per
attrarre al cinema, lasciandone scadere
la qualità promessa. In questo caso
invece abbiamo di fronte un trailer
ben fatto perché viene mostrato un
impegno forte nel voler mantenere
un giusto peso tra la forma, nella quale
anche la colonna sonora è perfettamente
cadenzata, e la
trama, redendolo perfetto
anche per i nostri
tempi. Il carattere citazionistico
non lo trovo
inoltre un aspetto
negativo, anzi riguarda
esclusivamente
un fattore estetico e
non ne coinvolge il
contenuto che scopriamo solamente
guardando il film. »
Ricordi invece quale è stata la tua
reazione alla prima visione della
pellicola?
«Ricordo di averla vista alcuni anni
86 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Lorenzo /
dopo l’uscita nelle sale, perché nel
2001 avendo solamente nove anni risultava
poco adatta alla
mia età. Vedendolo successivamente,
da più
grande e con maggiore
consapevolezza, ho
capito anche perché
se ne parlò molto all’epoca
e ne riconosco
tutt’oggi la particolarità
del punto di vista
filmico.»
L’unico elemento che, a mio parere,
trae in inganno venendo leggermente
forzato rispetto al
reale ruolo nella trama
filmica, è il rapporto
tra Stefano Accorsi
e Anita Caprioli.
«No, forse da un determinato
punto di
vista è anche un bene.
Chiaramente nel film il
rapporto tra il protagonista
e la ragazza è pre-
“Non conoscendo molto del film dovremmo intuire
grazie al trailer quello che stiamo per andare a
vedere, identificandone innanzi tutto l’autore e
riconoscendone poi la sua paternità.”
Reputi il trailer comunicativamente
corretto in riferimento al target?
«Si, perché essendo oggi in età da
target, penso che anche allora, avessi
avuto l’età odierna, mi avrebbe attirato
per la sua particolarità.»
Dal mio punto di vista questo trailer
è efficace perché, anche se con
un’impronta indiretta, è presente la
mano del regista...
«Condivido. Anche secondo me vedendo
il film concepisci che anche il
trailer è un impegno registico. »
sente, e la scelta di inserire un’giusta
proporzione di scene legate alla relazione
nel trailer ha avuto la funzione
di non omologarlo con altre pellicole
dello stesso genere e target. La relazione
la scopriamo infatti nella sua
interezza solamente nel film senza i
classici romanticismi o banalità, concependola
sin dal trailer come diversa
da quella promessa dai classici cliché.
Secondo me il trailer ribadisce solamente
il concetto che la relazione
cardine è quella tra Accorsi e De
Rienzo, e non quella della coppia di
fidanzati.»
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
87
Focus / Santa Maradona
Quand’è invece l’ultima volta che
sei andato al cinema?
«Circa tre settimane fa, quando sono
andato a vedere It.»
Ti lascio ora con un’ultima osservazione,
di cui sono curioso sapere il
tuo parere. Ho visto recentemente
il trailer di “Deadpool 2” e lo reputo
davvero persuasivo perché riassume
in se una buona parte dei canoni
che abbiamo definito come efficaci,
anche se in realtà fa parte di un genere
cinematografico oggi è davvero
inflazionato, cioè i “cinecomic”.
L’hai visto? Che ne pensi?
«Il trailer di cui parli ad essere onesti
non l’ho ancora visto, certo è che anche
relativamente al primo capitolo
del film di “Deadpool” ci fu una campagna
marketing bizzarra, aggressiva
e soprattutto dissacrante che attirò
nelle sale anche chi non era propriamente
appassionato di super eroi… »
Questo genere che, secondo me, a
già dato “troppo” all’industria cinematografica,
ci può quindi dimostrare
che grazie al trailer è ancora in
grado di sorprendere...
«Certo, soprattutto perché il trailer
può e deve essere fondamentale!»
Sarà forse il ritorno ad un trailer
autoriale, volendo anche con un’impronta
più registica, a far riemergere
la qualità e l’efficacia pubblicitaria?
«Certamente si!»
Anche per un film non d’autore
quindi…
«Assolutamente, anche perché noi
non conoscendo molto del film sotto
alcun aspetto, dovremmo intuire
grazie al trailer quello che stiamo per
andare a vedere identificandone innanzi
tutto l’autore e cercando poi di
riconoscerne la sua paternità.»
Grazie Lorenzo per la chiacchierata
che abbiamo fatto. Sono felice di
aver la conferma di condividere con
te svariate opinioni e gusti cinematografici
simili, probabilmente dovuti
ai percorsi culturali vicini. Spero
di poter continuare in futuro a
scambiare opinioni sul cinema con
te, quindi ringraziandoti ti saluto!
«Grazie a te, a presto!»
88
Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Alessio /
A
lessio, 25 anni, torinese anch’egli dalla nascita, ha ricordi legati al cinema
sin dai primi anni della sua vita. Appassionato di cinema, ne riempie con
costanza il suo tempo libero senza tralasciarne alla sua passione di lettore.
Seleziona libri e film basandosi su di un suo preciso e mirato gusto personale,
forgiato da innumerevoli ore dinnanzi ad una proiezione o a carta stampata.
Neolaureato in ingegneria civile, e professionalmente lontano dalla sua passione,
sta per immettersi nella realtà lavorativa esattamente come il protagonista
del film “Santa Maradona”, condividendone oltre che le difficoltà anche
la realtà locale. Esempio sicuramente calzante di spettatore medio modello,
a pieno titolo nel target a cui volgiamo la nostra analisi.
Ciao Alessio. Sono contento
di essere qui per
fare una chiacchierata
con te sul cinema sapendoti
molto appassionato, oltre
che collezionista di cofanetti
cinematografici e cultore della sala
cinematografica, al punto di aver
riprodotto, tramite proiettore ed
impianto Dolby Sorround, una vera
e propria sala in miniatura in casa
tua. Quindi mi affretterei subito a
chiederti come è nata la tua passione
e quali sono i film che ti hanno
guidato in quello che è il tuo percorso
culturale cinematografico...
«Ciao Stefano! Inizio facendoti una
premessa importante, e cioè che pur
non ricordando quale sia stato il primo
film che ho visto nella mia vita
ricordo di aver iniziato a
vederne fin da quando
ero un bambino. Il primo
ricordo legato alla mia passione
risale proprio a quegli
anni, in cui mio papà mi regalò
il primo cofanetto in VHS di “Star
Wars” contenente “la vecchia trilogia”
diretta da George Lucas, dando così
inizio alla mia curiosità allora rivolta
principalmente al genere fantascientifico
ed in particolare all’universo
di “Guerre Stellari”. Ricordo inoltre
di aver frequentato sin da bambino
la sala cinematografica, quando i
miei genitori mi accompagnavano al
cinema del paese per vedere i cartoni
animati Disney, come “Tarzan” o
“Hercules”, ed alcuni film per ragazzi
come la saga degli “Harry Potter”.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
89
Focus / Santa Maradona
Solo crescendo ho avuto modo di
approcciarmi a molti altri generi cinematografici...»
Quindi ti sei appassionato solo successivamente
a molti generi cinematografici
rimanendo in particolar
modo legato alla fantascienza, al
fantasy ed ai film contenenti “effetti
speciali”. Ma la televisione ha
influenzato i tuoi gusti?
«No, anche se devo dire che un
tempo ero molto più legato alle programmazioni
televisive, oggi guardo la
maggior parte dei film e delle serie tv
attraverso il computer grazie a servizi
On Demand online.
Posso però sicuramente asserire che
la televisione non è stato il mezzo attraverso
il quale mi sono avvicinato
alla mia passione.»
Sapendo che sei un gran
lettore, sono i libri che
ti hanno avvicinato al
cinema?
«No, in realtà è
stato l’esatto contrario.
Ricordo che
iniziai ad espandere
la mia curiosità
all’ambito letterario
quando vidi per la prima
volta “Harry Potter
e la pietra filosofale” e mi incuriosii
nel ricercare nell’opera da cui era
tratto differenze o stravolgimenti di
trama, fenomeno che purtroppo oggi
avviene per molte pellicole cinematografiche
tratte da opere letterarie.»
Il tuo rapporto libri / film non è
quindi quello che normalmente ci si
aspetta...
«No, ma anche se è un rapporto anomalo,
devo precisare che oggi leggo
molti libri che non hanno legami con
il cinema, sebbene il mio gusto letterario
in fatto di generi sia comunque
molto vicino a quest’ultimo.»
Quanti film vedi in media alla settimana?
«Settimanalmente ne guardo una media
di cinque o sei, anche se possono
capitare settimane dove
non ne vedo nessuno. Diciamo
che mensilmente
riesco a vederne un
numero considerevole.»
90
Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Alessio /
Di questa settimana sei già andato
quindi al tuo appuntamento con la
sala buia?
«Si, certo! Sono andato a vedere
“Justice League”, l’ultimo cinecomic
tratto da una testata DC Comics, e
devo dirti che ne sono uscito molto
soddisfatto.»
Ma quanti di essi vedi
a casa e quanti in una
sala cinematografica?
«Diciamo che la maggior
parte dei film li
vedo a casa, anche se
settimanalmente cerco
almeno un giorno per
godermi uno spettacolo
in sala. Mantengo
quindi una media
costante tra proiezioni
private e proiezioni
al cinema.»
Mi pare quindi di intuire che la
tua opinione non è fondata sulla
base di un giudizio critico
o tecnico comprensivo
della “macchina” e
della storia cinematografica...
«Esattamente, perché la
mia formazione professionale
è molto lontana
dall’ambito cinematografico.
Questo mi porta a giudicare
un film inizialmente
dalla locandina e dal tema
e non dal trailer che, anche
se non manco mai di
vedere, lo reputo troppo
fuorviante rispetto ad una
sinossi scritta.»
Parlando dunque di trailer,
e premettendo che
sei sicuramente al corrente
delle differenze con
il teaser o lo spot tv, as-
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
91
Focus / Santa Maradona
serisci comunque che esso non ti attrae.
Non ti piace quindi il metodo
comunicativo del trailer e come esso
viene proposto?
«No. Senza farti esempi concreti ma
prendendo a modello un qualsiasi
film che potrei reputare narrativamente
“lento”, dal trailer potrebbe
apparire avvincente mostrandoti un
montaggio delle uniche scene d’azione,
promettendoti così una pellicola
“spettacolare”. La delusione arriverebbe
solamente in sala quando ci troveremmo
di fronte ad un film, che seppur
molto bello resta troppo distante
da quello che il trailer ci ha promesso
o comunicato.»
Chi è quindi il tuo regista preferito?
«Sicuramente George Lucas che con
la saga di “Star Wars” mi ha accompagnato
dall’infanzia fino ad oggi all’età
adulta.»
Andando allora nello specifico, mi
viene da chiederti se non ti sono
piaciuti nemmeno i trailer di “Star
Wars”…
«Avendo visto i primi tre film molti
anni dopo la loro uscita nelle sale per
ovvi motivi temporali, non mi sento
di giudicarne i trailer a posteriori.
Dall’uscita del Film “Star Wars: Episodio
I – La minaccia fantasma” del
1999 invece, li ho visti tutti sino ad
oggi.
Del penultimo film “Star Wars: Episodio
VII – Il risveglio della forza”, canonico
nella saga temporale sebbene
non ultimo film del franchise cinematografico
ed inoltre terzultimo in fatto
di trailer, avendo già visto lo scorso
ottobre quello relativo a “Star Wars:
Episodio VIII – Gli ultimi Jedi” di prossima
uscita, non saprei come giudicarti
la mia reazione al trailer, avendomi
comunicato quest’ultimo davvero
molto poco.
Soprattutto il teaser, che sebbene Lucas
non diriga più da anni sia la promozione
che i film, mi ha solamente
incuriosito con nuove domande.»
Ma quindi, questa operazione ti è
piaciuta?
«Si, certo. Mi è piaciuta perché senza
dirmi nulla del film, proprio perché
dava per scontato che io sapessi già
a che genere apparteneva e di cosa
92 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Alessio /
trattava, è riuscita a coinvolgermi notevolmente.
Mi rendo inoltre conto di
aver saputo giudicare che fosse un bel
teaser fin da subito, proprio perché
già sapendo il tema del film, stimolava
le mie aspettative permettendomi di
giudicarlo anche prima della visione
della pellicola.
Quando invece mi trovo dinnanzi al
trailer di un film del quale non so cosa
aspettarmi, sebbene le musiche siano
curate e le scene minuziosamente
selezionate (ed a mio parere sempre
le migliori dell’intera pellicola), non
riesco a darne un giudizio obiettivo.»
Per ora ci siamo concentrati esclusivamente
su George Lucas, e di riflesso
su J.J. Abrams, ma non sono gli
unici registi che stimi…
«No, assolutamente no. Apprezzo
molto anche Peter Jackson o Christopher
Nolan, che con i suoi film mi
ha sempre fatto sognare.»
E la tua opinione riguardante i trailer
è sempre la stessa anche nei confronti
di tutti i film di questi registi
che mi stai citando?
«Si, senza ombra di dubbio!»
Cosa ne pensi invece del panorama
cinematografico italiano?
Hai un regista nostrano preferito o
una pellicola in particolare che apprezzi?
«In realtà non ho film preferiti italiani
ed il mio rapporto con le pellicole
nostrane è legato al periodo dell’infanzia
in cui guardavo i film definiti
“cinepanettoni” o più in generale di
genere comico.
Solo recentemente mi sono riavvicinato
a pellicole italiane anche di genere
drammatico. Ricordo ad esempio
con piacere la pellicola “Il ragazzo
invisibile” di Gabriele Salvatores, che
mi ha aiutato a realizzare come sia
avvenuta una bella evoluzione cinematografica
anche nel nostro paese.
Secondo me, un tempo eravamo
troppo legati a pellicole comiche…»
Intendi comunque un tempo recente,
avendo noi avuto anche grandi
opere filmiche nel nostro passato…
«Certo! Tutte le pellicole che ricordo
mi sono piaciute molto e da ragazzino
mi divertivano parecchio.»
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
93
Focus / Santa Maradona
Riguardo invece a periodi come il
Neorealismo, con registi quali Fellini
o Rossellini, hai mai visto film di
tale epoca o di altri grandi registi?
«Non ricordo, ma comunque non
penso di averne mai visti.»
Deduco quindi tu sia in generale
molto più legato al cinema degli ultimi
vent’anni e di quello più odierno.
Inoltre mi è parso di capire che
il tuo criterio di selezione
e giudizio di
una pellicola filmica è
legato esclusivamente
al tuo gusto personale.
«Certo. Generalmente
seleziono i film in base
alle proiezioni in sala,
tralasciando i film del
cinema indipendente
che, seppur non giudico
“brutti”, non mi interessano
non facendo
parte dei mei gusti preferiti.»
Vista la tua posizione non prettamente
positiva e piuttosto critica
verso i trailer, volevo sapere da
te se eri a conoscenza del fatto
che esistono due grandi festival
dedicati al trailer cinematografico.
Il primo celebrato negli Stati Uniti
che svolge un ruolo più internazionale
e che premia anche teaser e
locandine in numerose categorie. Il
secondo del tutto italiano, che premia
annualmente i migliori trailer.
Conosci questi festival?
«Purtroppo no. Seguo
altresì alcuni festival del
cinema quali “il Festival
del Cinema di Venezia”, “Il
Festival di Cannes” e i “Premi
Oscar” cercando se mi
è possibile di vederne addirittura
la premiazione in
diretta streaming.»
Non hai però citato il concorso
italiano dei “David
di Donatello”…
«Già, perché in realtà non
lo seguo.»
Te lo citavo, perché ora volevo chiederti
se conosci invece il film “Santa
Maradona” diretto da Marco Ponti,
vincitore del David di Donatello
come Miglior regista esordiente
nel 2002,
94 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Alessio /
un film che reputo significativo sotto
vari aspetti. Lo hai mai visto?
«Si, rientra per l’appunto, tra i film italiani
che ho visto!»
Quale è il tuo parere su questo film?
«Devo sincerarmi con te sul fatto
che si è trattato di un film che mi ha
coinvolto sin da subito, invogliandomi
a continuarlo fino alla fine. L’aspetto
negativo che però non ho apprezzato
è riposto in un finale molto “aperto”
che lascia troppo spazio a noi
per esser definito. Tutta la narrazione
filmica è incentrata sulla definizione
dei personaggi, anche attraverso l’innamoramento
e le relazioni personali
che nel finale non portano a nessuna
particolare svolta, anzi ci lasciano in
un modo inconcludente. Alla fine del
film mi sono sentito come se in realtà
fossi nuovamente all’inizio.»
Dal mio punto di vista l’ho comunque
apprezzato anche per via dei
numerosi riferimenti ad altre pellicole
che probabilmente, essendo
lontane dai tuoi orizzonti cinematografici
prima estraniati, tu non hai
colto. Mi sbaglio?
«Non ho notato alcun citazionismo
a pellicole che conosco, quindi non
posso far altro che darti assoluta ragione.»
Non conscendo quindi a fondo la
storia del cinema, non interessandoti
sul cinema indipendente, ma
guardando per la maggior parte
pellicole blockbuster odierne, non
hai avuto il necessario per notare
alcuni parallelismi di trama, scene
o inquadrature. Giusto?
«Esattamente. Ho osservato piacevolmente
questo film, che pur considerandolo
“indipendente” e valutandolo
esclusivamente per gusto personale,
l’ho considerato un bel film.»
“Il trailer di Santa
Maradona è onesto
perchè rispecchia il film
senza lasciare sorprese
alle aspettative che
avevamo riposto.”
Non so a questo punto se tu prima
della proiezione hai visto il trailer di
questo film, oppure no…
«No, il trailer non l’ho visto, ma come
abitudine ho visto prima la locandina,
ne ho letto poi la sinossi, e spinto
allora dalla curiosità ho deciso di dargli
una possibilità di visione. Quando
ho deciso di guardare la pellicola mi
sono preposto che nel caso in cui
non mi fosse piaciuta avrei interrotto
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
95
Focus / Santa Maradona
la proiezione. Un’eventualità che non
è poi capitata. »
Visto poi il trailer invece cosa ne hai
pensato?
«Ho pensato che esattamente come
l’intero film, dice tutto e non dice
nulla.
Si intuiscono chiaramente i temi del
film cioè la disoccupazione e la storia
d’amore, senza ovviamente lasciar
intuire nulla riguardo agli esiti della
relazione. »
Possiamo quindi dire che ti ha convinto?
«Si, mi ha abbastanza convinto proprio
perché rispecchia quello che in
realtà poi il film è!»
Avessi quindi visto il trailer nel 2001
prima dell’uscita del film, ti avrebbe
convinto ad andare in sala per vederne
la pellicola?
«Innanzi tutto ti devo dire che nel
2001 era un film di un genere che
non mi interessava, ma visto attraverso
“i miei occhi attuali” probabilmente
mi avrebbe
convinto. Inoltre,
a film visto, mi sarei
ritenuto soddisfatto
delle aspettative
che il trailer
mi proponeva.»
Mi sono concentrato particolarmente
su questo trailer, perché ritengo
che abbia una caratteristica
molto importante che altri trailer
non hanno. Sto parlando dell’evidente
impronta registica, palesata
anche attraverso alcuni riferimenti
citazionistici che però, come abbiamo
detto prima, non hai colto.
Tenendo come riferimento i trailer
di registi quali Hitchcock, Kubrick o
Welles che presentarono alcuni loro
film solo stimolando la curiosità e
tralasciando scene rimontate del
film, hai notato anche tu questa
peculiarità nel trailer di Santa Maradona?
«Secondo me si. Esattamente come
hai appena asserito riguardo alla promozione
filmica dei grandi registi, i
trailer andrebbero realizzati con quel
tipo di struttura. Mi stimolerebbe di
più una presentazione registica che
pone interrogativi, simile a quella effettuata
dai “grandi registi”, che troverebbe
risposte solo nella vera e
propria pellicola.
Con questo sistema
mi sentirei
sicuramente più
invogliato a vederne
il film. »
96 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Intervista allo spettatore modello Alessio /
Quindi l’evidente impronta registica
nel trailer di Santa Maradona, o
la presentazione registica alla Hitchcock,
o gli stimoli accattivanti
di Kubrick sono soluzioni migliori
rispetto a quelle dei trailer che vedi
ultimamente?
«Si, proprio perché i trailer odierni
sono esclusivamente montaggi di
scene del film con musiche particolarmente
belle e coinvolgenti, ma che
alla fine non rispecchiano affatto il
film che vanno a pubblicizzare. »
Reputi allora l’impronta registica un
elemento importante?
«Si. Apprezzerei anche di più un film
se lo notassi da un trailer che non
comunica troppo sulla pellicola stessa,
ma che piuttosto stimolando la mia
curiosità riguardo al punto di vista registico,
esponga la trama senza svelarti
troppo degli sviluppi. Ad esempio
come, secondo me, ha fatto Abrams
con il teaser di “Star Wars VII – Il Risveglio
della Forza”. Teaser che ripeto,
mi è piaciuto molto. »
Quindi il tuo giudizio finale riguardo
al trailer di Santa Maradona in relazione
al film, è positivo?
«Si, perché è onesto e rispecchia il
film senza lasciare sorprese alle aspettative
che avevamo riposto.»
Ricordi l’ultimo trailer che hai visto?
«Ne ho visti molti al cinema e soprattutto
di recente, ma l’ultimo che mi
ha colpito è quello di “Justice League”
che rispecchia a pieno l’idea che mi
ero fatto del film.»
Sapendo che l’ambito cinecomic
ti appassiona abbastanza,
volevo chiederti se hai
visto il recente trailer del film
“Deadpool 2”…
«Si, e mi è piaciuto molto perché
mi ha fatto morire dal ridere!»
E secondo te, potrebbe rispecchiare
in alcune cose parte del discorso
che abbiamo finora fatto io e te?
«Si, nel senso che avendo visto il primo
film e potendomi rapportare ad
esso, se il secondo film sarà di pari
emotività il trailer risulterà perfetto
ed efficace. Proprio perché lascia
solo a pochissimi secondi un montaggio
scollegato di scene tratte dal
film, lasciando per il resto una presentazione
che non sarà presente nella
pellicola, posso dire che mi è piaciuto
e che ha stimolato la mia curiosità.»
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
97
Focus / Santa Maradona
Anche io, ad esempio, lo reputo il
più bello tra i trailer recenti dei cinecomic…
«Secondo me, proprio perché gli altri
cinecomic sono generalmente un
eccessivo montaggio delle scene migliori
e delle azioni più “clou” tratte
dai film. Mi viene inoltre da dirti che
anche rispetto al trailer del film “Justice
League” che ti ho citato poco
fa, lo reputo migliore perché molto
più calzante e personalmente e più
attrattivo.»
“Mi stimolerebbe di più
una presentazione registica
che pone interrogativi,
simile a quella
effettuata dai “grandi
registi”, che trovano
risposte solo nella vera
e propria pellicola.”
Ti ringrazio per la tua disponibilità
nel concedermi queste tue opinioni
cinematografiche che, seppur molto
vicine e a tratti molto lontane dalle
mie, rappresentano un parere fondato
sul gusto personale dello spettatore
medio, in te individuato come
modello.
«Figurati, grazie a te.»
98 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Incontro con il regista Marco Ponti /
D
all’analisi sinora condotta, avvalorata dalle due interviste a spettatori
modello, possiamo già desumere alcune osservazioni importanti riguardo
ai punti di forza e di debolezza che i trailer esercitano su diverse categorie
di spettatori. Sebbene le interviste siano molto distanti come punto di
osservazione filmico, entrambe lamentano una carenza di attrattività dovuta
alla scarsità di curiosità che il trailer stimola in loro. Lamentano inoltre che
la disillusione provocata alla visione della pellicola, porti a non osservare più
con attenzione alcun trailer, eccezion fatta nel caso in cui essi abbiano contenuti
originali o esclusivi del materiale promozionale.
Sia che si desti maggiore attenzione ad una paternità registica dell’opera di
riferimento, sia che si tratti esclusivamente di gusto personale nello scoprire
scene e retroscene di un nuovo film proposto, l’attenzione pare si ponga
maggiormente alle scene scritturate esclusivamente per il materiale promozionale.
Individuare scene non riproposte nella pellicola di riferimento, giustificherebbe
la narrativa fuorviante insita nel carattere pubblicitario stesso. Da
paratesto il trailer diventerebbe quindi testo narrante, come già parzialmente
avviene in tutti i casi nei quali non abbiamo una piena visione della trama
proposta, ma individuati il tema ed i protagonisti, veniamo catapultati in una
realtà “causa – effetto” della quale siamo esclusivamente spettatori di uno
dei due fattori.
Inserire nel trailer “le scene migliori”, spesso nel caso in cui esse non coincidano
nemmeno con una svolta narrativa, o assistere ad una rielaborazione
di materiale filmico rimontato con una finalità narrativa distante dal testo
di riferimento, si sono rivelate le cause principali della scarsità attrattiva dei
trailer. In assenza di materiale pubblicitario esclusivo, solamente una manipolazione
filmica evocativa del tema, ed assolutamente non troppo illustrativa
del carattere dei protagonisti, può garantire una giusta stimolazione dello
spettatore nel target di riferimento.
Ecco quindi i motivi per i quali entrambi i nostri spettatori modello hanno
provato un certo tipo di curiosità alla visione del trailer di Santa Maradona.
Ritmato in un modo molto simile al carattere narrativo della pellicola, tematicamente
illustrato e molto ben caratterizzato sulle personalità dei protagonisti,
presenta inoltre al suo interno scene non presenti nella pellicola. Il
montaggio cromaticamente e narrativamente evocativo è sottolineato dall’i-
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
99
Focus / Santa Maradona
nusuale utilizzo di inquadrature subliminali che data la loro velocità sono
difficilmente percepibili ad occhio nudo, e che sebbene siano anche presenti
nella pellicola di riferimento espongono implicitamente il ritmo generale, location
e situazioni che il trailer dichiaratamente palesa.
Siamo quindi di fronte ad un trailer italiano che espone parzialmente un
metodo comunicativo pubblicitario sufficientemente efficace.
Quindi per rispondere alle varie domande e curiosità con le quali abbiamo
iniziato la nostra analisi ora giunta ad un mirato approfondimento, non ci
resta che ascoltare il parere registico di chi il film lo ha ideato, ed il trailer
supervisionato.
100 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
C
ontattato personalmente
venerdì 13 ottobre
2017, il regista Marco Ponti
non ha esitato nel fissare
una data d’incontro
per discutere in modo informale
di una passione che
ci accomuna. “Passione” che lo
ha spinto sin dall’età giovanile ad interessarsi
di cinema e ad accrescere la
sua curiosità verso tutti gli aspetti che
gravitano intorno alla realtà cinematografica,
tra cui anche l’importanza
dei trailer, tema centrale della sua tesi
di Laurea alla facoltà di Lettere Moderne
dell’Università di Torino.
Mosso quindi da una forte curiosità
mi sono recato mercoledì 20 Dicembre
2017 presso un intimo bar nella
cittadina natale del regista, luogo
dove avevamo fissato il nostro
appuntamento.
Dopo i convenevoli di presentazione,
e di fronte ad una tazza di thè caldo,
Incontro con il regista Marco Ponti /
la curiosità iniziale che il regista
Ponti ha mosso nei miei
confronti è stata molto
particolare: “Hai amici qui
in zona con i quali condividi
questa tua passione?”
Domanda alla quale ho risposto
con non poca difficoltà,
condividendo la mia passione esclusivamente
sul piano critico con pochi
amici stretti, e sul piano “tecnico”
con nessun amico entro i 25 km di
distanza.
Il regista, con un sorriso compassionevole,
ha proiettato la sua esperienza
giovanile nella mia risposta, reimmedesimandosi
nella stessa realtà
nella quale entrambi siamo cresciuti.
Le difficoltà iniziali per intraprendere
questo tipo di carriera quando non si
vive in una realtà cittadina, obbligano
necessariamente ad allargare i propri
orizzonti. L’università ha il potere di
mettere in contatto le realtà individuali
che per passioni si manifestano
affini, e questo si rivela essere un
passaggio molto importante nella
vita di chi intraprende questo tipo
di percorso. Una realtà che ha visto
dare alla luce anche il primo soggetto
di Santa Maradona ben cinque anni
prima della nascita del film, e tre prima
della stesura della sua sceneggiatura.
Un’esperienza che si è rivelata
maggiormente formativa durante gli
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
101
Focus / Santa Maradona
anni passati al corso serale di sceneggiatura
alla scuola Holden di Torino
cha ha garantito un primo contatto
con il mondo cinematografico, ed in
particolar modo con i “corti”. Sebbene
non presente sul set, sceneggiare il
corto “Blue(S)” e partecipare ad un
concorso indetto dalla scuola Holden,
hanno svezzato la sua neonata carriera
nel mondo del cinema.
La difficoltà iniziale dopo aver elaborato
un buon soggetto, accuratamente
sceneggiato, è stata quella
di trovare i contatti per avviarne la
pre-produzione. Santa Maradona, ha
colpito sin da subito per la particolarità
della realtà che andava a rappresentare.
Negli anni ’90 Torino non era
assolutamente la città ideale frenetica,
ricca di locali notturni e culturali presenti
nel film. La vita universitaria non
aveva ancora quel sapore di divertimento
che oggi è una caratteristica
per la maggior parte degli studenti.
La convivenza tra coinquilini fatta di
discussioni altalenanti, nasce cinematograficamente
in Italia con questa
pellicola, come l’intera realtà ideale
universitaria.
I protagonisti, sebbene siano in un’età
subito successiva all’esperienza scolastica,
vivono ancora con la stessa identica
disposizione vitale evidenziata sia
dalla scenografia dell’appartamento
che dall’intraprendenza svogliata nel
voler diventare adulti attraverso un
lavoro serio. Una realtà volutamente
distante da quella simile
rappresentata pochi mesi
prima da Gabriele Muccino
nella sua pellicola “L’ultimo ba-
102 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Incontro con il regista Marco Ponti /
cio” che ha come protagonista sempre
un giovane Stefano Accorsi. Torino,
grazie a Santa Maradona, diventa
una meta universitaria ideale, sebbene
nel 2001 essa non avesse nulla di
tutto ciò che il film mostrava, e sicuramente
grazie anche alla band Subsonica,
presente nel film con il progetto
alternativo “Motel Connection”,
assume il titolo di capofila tra le città
del divertimento giovanile illudendo,
almeno inizialmente, le aspettative di
molti studenti fuorisede.
Tutte queste informazioni sono state
raccolte da Ponti attraverso le
numerosi tesi di laurea rivolte al cinema,
che citano il film come pietra
miliare del genere anche se, al di là
dei due David di Donatello assegnati
nel 2002, alla sua uscita subì critiche
molto pesanti dall’itero mondo della
critica cinematografica. “Bart è il
classico coinquilino che tutti avremmo
voluto… Ma non oltre una settimana!”,
con questa frase il regista
descrive i due protagonisti
come i classici “sfigati”
dei primi anni 2000. La camicia
Hawaiana, il carattere
NERD di entrambi e la
svogliatezza con la quale affrontano
anche le difficoltà più serie, fanno di
loro il classico modello di sfigato con
cui è piacevole passare la serata. La
loro passione per i fumetti è inoltre
un riflesso del regista e della sua passione
come lettore, della quale abbiamo
evidenziato inoltre anche alcuni
gusti in comune. Il film girato con un
basso budget, ha inoltre reso l’ambiente
“sfigato” molto più reale e veritiero,
un esempio fu “mitica” Ford
Capri del ’69 affittata per l’occasione,
che avendo problemi di avviamento,
venne spinta a mano durante alcune
riprese. L’esperienza filmica in se è
stata molto divertente e formativa
anche dal punto di vista tecnico.
Solo quest’anno, dopo 17 anni, per
il regista è arrivata l’occasione, con
il prossimo film “Vita Spericolata” in
uscita in primavera 2018, di inserire
un cameo di Libero De Rienzo nel
ruolo di Bart. La camicia Hawaiana
sotto la divisa sanitaria
di un dipendente della
scientifica, riporta il
ruolo di Libero al Bart
di Santa Maradona
oggi divenuto adulto
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
103
Focus / Santa Maradona
e con un lavoro serio. Non tanto seria
sarà invece la scena dissacrate nel
quale è coinvolto, essendo ripreso
mentre intraprende un’esuberante
conversazione con un poliziotto intento
a fumare uno spinello tenuto
tra le dita di una mano di un braccio
mozzato di un cadavere.
“La convivenza
tra coinquilini
fatta di discussioni
altalenanti, nasce
cinematograficamente
in Italia con Santa
Maradona, come
l’intera realtà ideale
universitaria.”
Anche sotto l’aspetto tecnico 17 anni
sono tanti, ed il budget è sicuramente
differente. Per girare una scena di pochi
secondi nella quale il cast dei protagonisti
si trova in un’auto in fiamme
che avanza, al di là della richiesta folle
effettuata agli attori, gli oggetti di
scena e tutti gli strumenti tecnici di
ripresa hanno un costo di affitto e un
determinato tempo di utilizzo. Generalmente
quando la sceneggiatura è
pronta e depositata, viene compilata
una “lista della spesa” nella quale
sono contemplati tutti gli oggetti di
scena e tutti gli strumenti tecnici necessari,
reperibili nel magazzino della
“Panavision” di Roma, dove il regista si
reca personalmente per individuare
gli strumenti più adatti.
Della stessa forza dissacrante e immorale
è invece un’altra folle scena
presente nel prossimo film, che vedrà
un agente di polizia intento a fare uso
di cocaina nel suo ufficio alla presenza
del quadro del presidente della
repubblica, prima di partire per un
inseguimento. “Per di più, la cocaina
sul tavolo forma la scritta W LA FIGA…
Sicuramente avrò problemi di denunce
e censure per eventuali trasmissioni in
tv, o proiezioni!” dice ridendo il regista.
Da qui si apre il discorso sulla distribuzione
di una pellicola.
Un film nasce da una perfetta tripartizione
di precisi compiti affidati ai tre
principali ruoli legati ad esso: regista,
produzione e distribuzione.
Mentre il regista si occupa della parte
creativa e tecnico-pratica della realizzazione
di un film (essendo esso una
proiezione della visione mentale del
regista), la casa di produzione si occupa
di rendere possibile tutte le fasi
dallo sviluppo e pre-produzione sino
alla post-produzione, finanziando interamente
i costi totali e reperendo
ruoli e strumenti necessari a renderlo
“reale”.
104 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Incontro con il regista Marco Ponti /
La casa di distribuzione entra invece
in gioco solamente a film concluso,
dovendosi occupare della distribuzione
della pellicola in ogni luogo in
cui essa viene riprodotta. Vengono
così stipulati contratti sia con sale
cinematografiche, che con emittenti
televisive o siti streaming online
che prevedono
inoltre accordi
riguardanti la
percentuale di
guadagno su
ogni singolo
spettatore. Il
rimanente guadagno
ottenuto
viene versato
alla casa di
produzione per pareggiare le spese
sostenute e per ottenerne profitto, e
da ciò ne deriva anche una percentuale
di guadagno del regista (oltre
alla cifra di ingaggio) in quanto soggetto
detentore del diritto di autore
dell’opera cinematografica. Attrarre
gli spettatori per ottenere il maggior
guadagno possibile da una pellicola
cinematografica spetta quindi alla
casa di distribuzione e agli investimenti
che essa decide di effettuare a
scopo pubblicitario. Il regista, in quanto
membro creativo del “trio produttivo”
filmico, ha comunque sempre
voce in capitolo riguardo alle scelte
creative relative alla pubblicizzazione
della propria opera, ma non sempre
ne ha il diritto di veto. Ad esempio
nel caso della locandina promozionale
di un film, sebbene se ne debba occupare
generalmente la casa di distribuzione,
spesso se ne occupa la casa
di produzione sulla quale ha diritto
di veto il regista
e viceversa.
Il regista può
liberamente
decidere quale
sia l’immagine
da porre sulla
locandina, ma
la produzione
deve concordare
tale scelta,
esattamente come la produzione
deve chiedere al regista se l’immagine
selezionata può essere mostrata
come locandina o meno. Avviene
quindi una collaborazione costante
tra i diversi ruoli, per ottenere un risultato
soddisfacente.
Spesso accade però che in questa
fase il regista dia solamente un parere
veloce sugli aspetti promozionali del
film, in quanto oltre ad essere intento
alla realizzazione del prodotto in se
piuttosto che non delle sue appendici,
rischierebbe di far realizzare prodotti
troppo distanti dal film e non
sufficientemente accattivanti per uno
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
105
Focus / Santa Maradona
spettatore alla prima visione. Molto
più semplicemente spesso invece è
stufo di dover visionare per l’ennesima
volta del materiale su cui lavora
già da mesi, ed in alcuni casi da anni.
Per quanto riguarda il trailer, paratesto
per eccellenza di un film, se
ne occupa sempre la distribuzione,
come per tutto il resto del materiale
pubblicitario. Sebbene durante la
fase di contratto sia possibile stabilire
una clausola a
favore del regista
per la realizzazione
di un trailer originale
senza estratti
di girato del film,
ma ciò graverebbe
interamente sulle
spalle di quest’ultimo
oltre al già
dispendioso impegno temporale
che la pellicola di per
se prevede. Inoltre essendo
compito della casa di distribuzione
riuscire a
realizzare pubblicità
sufficientemente
attrattive ed accattivanti
per ottenere il guadagno desiderato,
la dialettica pubblicitaria è affidata
a questi ultimi e prevede di imporre
precise linee guida per i propri prodotti
con conseguenti vincoli registici.
Anche se alla maggior parte del pubblico
cinematograficamente acculturato
pare che un trailer ricavato da
un montaggio delle scene migliori, o
tematicamente fuorviante, possa avere
un risvolto negativo sul risultato
economico finale,
purtroppo non
è così. Il pubblico
fedele alle proiezioni,
appassionato
ed informato
sulle uscite e sulle
novità sebbene
non abbia
un prodotto
pubblicitario
cinematograficamente
elevato
alla sua
106
Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Incontro con il regista Marco Ponti /
altezza, nella maggior parte dei casi
si reca comunque in sala. Il compito
prefissato del trailer allora è quello di
attrarre con ogni strumento lo spettatore
occasionale, non informato, e
non eccessivamente disilludibile una
volta visionata la pellicola.
Ecco perché i trailer della realtà italiana
odierna non possono essere
paragonati a trailer di altre epoche,
o di altri grandi autori stranieri o più
in generale di un mercato estero. Di
positivo bisogna comunque sostenere
che la diffusione di internet e di
prodotti di produzioni internazionali
in contemporanea mondiale, sta
formando una generazione culturale
globale che da la possibilità anche a
trailer esteri di colpire il bersaglio a
migliaia di chilometri di distanza. Sicuramente
questo fenomeno è dovuto
anche alla diffusione delle serie
televisive in lingua originale (dilatatosi
nell’ultimo periodo anche ai neofiti
grazie al fenomeno “spoiler”), di cui
Ponti ne è appassionato, spendendone
anche un’ottima critica personale
verso serie britanniche come “Peaky
Blinders”, oltre che a piccole osservazioni
gradite come la partecipazione
di Rosabell Laurenti Sellers (“Angelica”
nel suo film “Passione Sinistra”)
in “Game of Thrones” o la scelta di
Lorenzo Richelmy come protagonista
del suo prossimo film “Vita Spericolata”
conosciuto dopo il suo ruolo principale
nella ben più sfortunata serie
Netflix “Marco Polo”.
“Un film nasce da una
perfetta tripartizione
di precisi compiti affidati
ai tre principali
ruoli legati ad esso:
regista, produzione e
distribuzione. Del trailer
se ne occupa sempre
quest’ultima come per
tutto il resto del materiale
pubblicitario.”
Per la realizzazione dei trailer tratti
dai suoi film, Ponti si affida come da
contratto alla casa di distribuzione.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA 107
Focus / Santa Maradona
Essa si appoggia a ditte esterne di
pubblicitari e montatori cinematografici
professionisti, che si occupano
esclusivamente della realizzazione di
trailer, teaser ed eventualmente spot
televisivi. Riguardo alla distribuzione
televisiva Ponti preferisce non esprimersi,
non essendo da molto tempo
uno spettatore televisivo e non essendo
nemmeno messo al corrente
riguardo alla messa in onda dei suoi
film, ma dichiara apertamente di trovare
assolutamente poco gradevoli e
assolutamente non attrattivi gli spot
Tv. Relativamente al trailer cinematografico
invece il compito viene sicuramente
affidato individualmente
ad una persona che in tempi molto
ristretti (circa una settimana) realizza
il trailer partendo dal montato finale.
In alcuni casi addirittura per l’uscita
del teaser, il montatore pubblicitario
non ha nemmeno a disposizione il
montato finale, ma esclusivamente il
girato post-prodotto. Ponti intrattiene
esclusivamente per via telefonica
un breve quanto intenso rapporto
con il montatore, che basandosi sulle
scelte del regista di quali scene includere
e quali escludere, sottopone a
quest’ultimo ogni singola variazione,
instaurando un costante dialogo fino
al prodotto finito.
Sicuramente il trailer di “Santa Maradona”
è stato un buon prodotto, sia
per l’eccellente
lavoro di Alessandro
Heffler, sia per
la minuziosa supervisione
telefonica
di Ponti a suo
dire “ancora fresco di
tesi!”. Soprattutto ci tiene a precisare
una cosa fondamentale.
A differenza dei teaser o degli spot Tv
(duramente criticati da Ponti), i trailer
si trovano inoltre a comunicare spesso
già con i diretti interessati, infatti il
luogo più frequente dove ci troviamo
sottoposti alla visione di un trailer è
proprio la sala cinematografica prima
della proiezione di un altro film. Per
questo motivo le produzioni negli ultimi
anni hanno provato a dar spazio
a giovani YouTuber, per cercare di attrarre
nuovo pubblico in sala ma con
risultati sempre disastrosi (diverso
potrebbe solo essere nel prossimo
2018 il caso di Fabio Rovazzi con il
suo primo film “Il Vegetale” diretto da
Gennaro Nunziante, regista di Checco
Zalone, e prodotto dalla Walt Disney
Company).
Uno sbaglio purtroppo ancora frequente
è la
proiezione in
sala di trailer
non indicati al
target del film
che precedono,
108 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Incontro con il regista Marco Ponti /
oltre che alla scelta sbagliata del periodo
nel quale fissare la data di uscita
della pellicola (in concomitanza con
colossal o film particolarmente attesi).
A questi aspetti, si deve prestare
sempre molta attenzione perché se
accompagnati da un trailer non sufficientemente
adeguato rischiano di
annullare completamente l’interesse
verso l’attesa di una pellicola.
Ecco perché nei trailer dei film di
Ponti, un occhio di riguardo è sempre
rivolto all’emozione che esso fa provare.
Senza fuorviare sulla trama o sul
tema generale del film, il trailer deve
proiettare sempre nello spettatore
la stessa emozione che proietterà il
film in lui. Prendiamo come esempio
il suo film “La Cena di Natale”, presentato
nelle sale il 24 Novembre
2016 (periodo pre natalizio, ma non
in concomitanza dell’uscita di pellicole
come “Star Wars: Rogue One”), dal
trailer noi desumiamo che il film sia
fondamentalmente per donne. Non
per donne in quanto mogli, madri
o lavoratrici, ma semplicemente in
qualità di “donne”, che si recano al cinema
con le amiche per trascorrere
in compagnia una serata alternativa.
L’emozione che trasmette il trailer è
la stessa che trasmetterà la pellicola,
lasciando che sia il film stesso a far
trapelare risvolti tragicomici della nostra
società, senza che il trailer ce ne
debba mettere al corrente. Questa
“mancanza” di sincerità totale non viene
vissuta come un tradimento dallo
spettatore, esclusivamente perché
l’emotività non viene illusa nemmeno
dagli stravolgimenti della trama che
accadono con la stessa naturalezza
con la quale eravamo stati preparati.
Nel caso del prossimo film previsto
per la primavera 2018 “Vita Spericolata”,
il target di riferimento sono
i giovani under 30. La scelta del cast
principale è ricaduta per l’appunto
su Lorenzo Richelmy (“Marco Polo”)
e su Matilda De Angelis (“Giulia De
Martino” in “Veloce come il vento”)
due volti giovani del panorama italiano
attoriale e per la comunicazione ha
voluto sperimentare un teaser online
girato appositamente e contenente
materiale inedito e distaccato dalla
pellicola, che presentato sulla pagina
Facebook vedrà la luce in concomitanza
con l’uscita del trailer ufficiale.
L’ultima cosa fondamentale da tenere
sempre conto, è l’importanza di saper
imparare dagli sbagli altrui valutando
bene la risposta di pubblico dei film
in rapporto al periodo di uscita, oltre
che ad una corretta valutazione dei
film concorrenti in sala. Il confronto
con il panorama filmico locale è fondamentale
per un buon risultato al
botteghino, e conseguentemente di
critica valutativa.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
109
Focus / Santa Maradona
Non solamente però le cause dei
trailer poco efficaci sono queste, e
nemmeno possiamo permetterci
paragoni con trailer come quello di
“Thor: Ragnarok” prodotto da Marvel
e distribuito dalla The Walt Disney
Company che oltre ai diversi metodi
comunicativi dispone di una somma
di budget “stellare” rispetto alle somme
italiane, senza tener conto inoltre
del fatto che in questo caso il trailer
non deve attrarre al cinema ma esclusivamente
ricordare al pubblico l’uscita
di un film atteso. Senza ritornare
a parlare delle differenze di metodi
comunicativi, c’è però da sottolineare
come la crisi abbia profondamente
colpito anche il mondo del cinema,
riducendo notevolmente le cifre di
budget. Un lavoro divertente e relativamente
poco impegnativo quale un
videoclip musicale, ha visto la riduzione
del proprio budget in maniera assolutamente
drastica, come asserisce
anche Samuel dei Subsonica sempre
in contatto di amicizia con Ponti, e
come il regista stesso mi conferma
rapportando
alla cifra per la quale si investì per la
realizzazione del videoclip “Il mondo
che vorrei” di Vasco Rossi che ammontava
a 100.000€, i 10.000€ o
5.000€ attualmente stanziati per un
prodotto similare.
Questa situazione coinvolge di riflesso
anche il mondo del cinema, perché
senza la possibilità di sperimentare
attraverso questi canali quella che è
la “macchina registica” o comunque
senza i giusti finanziamenti di distribuzione,
i ragazzi giovani trovano numerose
difficoltà nel riuscire ad intraprendere
questo tipo di carriera ed
ottenere i primi risultati. Attualmente
in Italia il lavoro di “regista” è svolto
da relativamente poche persone
che formano una sua personale rete
di contatti, conoscenze e amicizie
che non ha un’età giovanile.
Attualmente tutti i registi con i quali
Ponti intrattiene rapporti hanno circa
50 anni, anche i più giovani “esordienti”
del panorama italiano come
Fabio&Fabio, che hanno raggiunto il
successo con il film “MINE” nel 2016,
hanno rispettivamente 37 e 38 anni.
Autori più popolari come Fausto
110
Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Incontro con il regista Marco Ponti /
Brizzi, recentemente nell’occhio del
ciclone per scandali sessuali, e anche
meno popolari come Luca Guadagnino
che sta ricevendo un particolare
elogio di critica e numerosissime candidature
a svariati premi internazionali
con la sua pellicola “Call me by
your name” (2017), devono compiere
o hanno appena compiuto 50 anni.
Lo stesso Gabriele Mainetti, che ha
esordito nel 2015 con la pellicola “Lo
chiamavano Jeeg Robot” ha da poco
compiuto i 40 anni, (sebbene egli non
faccia testo in quando il film è stato
interamente prodotto dalla sua stessa
casa produttrice.) L’assenza di un
ricambio giovanile dietro la macchina
da presa, porta inevitabilmente anche
alla carenza di volti nuovi nel mondo
della recitazione. Sono molto pochi i
giovani attori che riescono ad emergere
nel panorama cinematografico
italiano attuale. Se le produzioni e le
distribuzioni non scommettono su
registi emergenti e quindi conseguentemente
su attori agli esordi, i registi
conosciuti nella maggioranza dei casi
si affidano a volti noti in grado di garantire
parzialmente una buona riuscita
“pubblicitaria” veicolata dai divi.
La crisi economica sta letteralmente
facendo invecchiare il cinema italiano
ed ecco perché conseguentemente
anche il metodo comunicativo invecchia,
non facendo più presa sui giovani.
La scelta di Ponti di scommettere su
due volti giovani per il suo prossimo
film, e di provare un sistema comunicativo
alternativo e contemporaneo
ai metodi tradizionali, è una sfida ad
un ritorno ad un cinema giovane, sebbene
non sia l’unico nel panorama
attuale e sebbene non sia nemmeno
più lui considerabile “giovane”. (Un
altro esempio può essere la serie dei
film “Smetto quando voglio” di Sydney
Sibilia, nata sulla scia del popolare
ShowTv “Breaking Bad”).
Un cambiamento evidente dei tempi
che mutano, soprattutto a causa della
crisi, può essere individuabile nella
sempre meno frequente “Prima” cinematografica,
imbastita dell’immancabile
tappeto rosso e buffet offerto,
che ad oggi non svolgendo più alcun
scopo pubblicitario ed essendo divenuta
esclusivamente una festa generale
è rientrata nei costi risparmiabili.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
111
Focus / Santa Maradona
Essere regista ha inoltre dato a Ponti
la possibilità di realizzare esperienze
che dal punto di vista di appassionato
di cinema rendono entusiasti. Esordisce
allora raccontandomi alcuni
aneddoti particolari. Durante un periodo
che trascorse nella città di Los
Angeles ebbe occasione di incontrare
il regista statunitense Quentin Tarantino,
durante una rassegna cinematografica
organizzata da quest’ultimo
che prevedeva la proiezione di due
film western italiani preceduti da
una sua presentazione e susseguiti
da commenti. “Durante la pausa mi
recai a prendere i popcorn, ed al mio
ritorno trovai il mio posto occupato.
Quando chiamai la persona che si era
seduta sulla mia poltrona, si voltò ed
era Quentin Tarantino”, mi riferisce
con un sorriso compiaciuto. “Abbiamo
commentato alcune parti del film e
lui e rimasto molto colpito che io conoscessi
personalmente il regista Giuliano
Montaldo, al punto che sembrava lui
esaltato di poter parlare con me!”. Una
persona indubbiamente colta, ecco
l’unico commento che Ponti ha rivolto
in merito a Tarantino. Stare sui set
hollywoodiani di 007 o Iron Man 2
hanno cambiato radicalmente la sua
visione di come nasce un film negli
Stati Uniti. “Ero sul set di Iron Man 2,
quando era tutto pronto per girare la
scena. Tutti in posizione, attori pronti
112 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
mancava solamente il regista. Dopo pochi
minuti lo vidi arrivare a bordo di un
caddy, fermarsi davanti alla cinepresa
e urlare: “Action!”. Finito di girare risalì
sul suo mezzo e se ne andò, così che
la truppe potesse liberamente organizzare
tutto per le scene successive… Incredibile,
vero?”. Di altrettanto stupore
per me è stato il racconto di quando
recatosi alla Panavision di Roma per
prendere le armi necessarie al suo
film (di tre tipologie: una reale per le
scene in tasca, una a canna “tappata”
per quando si spara ed una in plastica
per le botte in testa, tutte fedelmente
riprodotte) ebbe l’occasione di impugnare
la pistola COLT utilizzata da
Clint Eastwood nei suoi film di Sergio
Leone “…Quella originale!”. Sempre
alla Panavsion si è trovato a dover
rinunciare ad una particolare ottica
“rétro” (voluta per l’effetto “sbagliato”
di fabbrica che rendeva particolare
l’inquadratura scelta) perché già prenotata
da Ridley Scott in quei giorni
a Roma per girare “Tutti i soldi del
mondo”. Senza tener conto della sua
collezione personale di pellicole che
archivia sin da ragazzo, quando suo
zio gestiva il cinema del paese. “Oltre
a tante pellicole di trailer, tra cui quello
di Eyes Wide Shut di Kubrick, ho ancora
tutte le bobine dei miei film.” Effettivamente,
ci tiene a precisare che non gli
sarebbe dispiaciuto poter effettuare
Incontro con il regista Marco Ponti /
la scansione in BlueRay della pellicola
di Santa Maradona per un’edizione
celebrativa dei 15 anni, ma visti gli
impegni ed i costi troppo dispendiosi
e poco remunerativi l’idea è stata abbandonata.
“Si potrà sempre fare per i
20 anni!” esordisco sorridendo, “Non
si sa mai!” ribatte lui in tono cordiale
“…Anche perché di Santa Maradona
non ne ho una copia a casa nemmeno
io, dato che sono sempre costretto
a regalare il DVD non appena me la
chiedono!”
“Il Cinema mi ha fatto
capire quanto credere
in un sogno, per quanto
difficile, possa in verità
diventare reale.”
Quando siamo in procinto di salutarci,
senza esserci nemmeno resi conto di
aver trascorso più di un’ora e mezza
a chiacchierare sul cinema e a scambiare
opinioni, ci vestiamo e usciamo
dal locale. Prima dell’ultimo saluto
Ponti mi rivolge un’ultima domanda
“Cosa ti piacerebbe fare nel futuro?” e
tempestiva arriva la mia risposta “Se
mi è concesso sognare, perché no? Il
regista magari!”. Al che, dopo i classici
“in bocca al lupo” di rito, mi precisa
un’ultima cosa. Il cinema nel corso
della sua vita gli ha dato tante possi-
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
113
Focus / Santa Maradona
bilità. Gli ha fatto capire quanto credere
in un sogno, per quanto difficile,
possa in verità diventare reale. Lo ha
messo in contatto con persone di
qualsiasi estrazione sociale, portandolo
addirittura a conoscere “colleghi”
che stimava da prima di intraprendere
questa carriera. Ricorda gli
esordi nel corto di “Benvenuti a San
Salvario”, dove offrendosi come correttore
della sceneggiatura ottenne il
posto di assistente alla regia di Verra,
“Offrii lavoro gratis per avere altro
lavoro gratis! Conveniente, no?”. Un’esperienza
formativa totale che lo ha
portato nella sua vita ad intrattenere
conversazioni sia con
prostitute nigeriane di
San Salvario, assoldate
a giornata per 80Mila
Lire, sia con artisti di
fama nazionale e internazionale
come
Vasco Rossi e Ligabue
o Quentin Tarantino.
Ed io dalla chiacchierata
di questo pomeriggio
o imparato
molto di più dei retroscena
che muovono
la macchina “cinema”,
ho imparato
che dietro ogni regista
c’è un sognatore.
“Un regista che mi piacerebbe conoscere?
Steven Spielberg! L’ultima volta che
doveva venire in Italia l’ho mancato per
un soffio!”
114 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA 115
116 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Conclusione / A Trailer Strategy
D
Delineato il percorso storico del trailer e definite le differenze con le
molteplici pubblicità “della stessa specie”, alla luce della caratterizzazione
distinta in varie tipologie, ne abbiamo individuato molteplici
esempi e concorsi.
Dall’analisi meticolosa del film Santa Maradona, e del suo trailer, abbiamo
potuto inoltre introdurre un discorso più specifico sull’efficienza e sulla strategia
pubblicitaria di questa particolare pubblicità artistica. Dedotte le posizioni
culturalmente divergenti di due spettatori medi modello, rispetto sia a
quest’ultimo trailer citato che al panorama cinematografico più in generale,
le abbiamo poste poi a diretto confronto con la visione dirimpetta del regista
del film pubblicizzato. Le differenti posizioni prese nei confronti di esso, ci
hanno esortato quindi a provare di ridefinire teoricamente la forma strategica
pubblicitaria per cercare di migliorare l’efficienza promozionale valorizzando
il prodotto artistico. Possiamo
quindi asserire che il trailer cinematografico
di un film, sebbene sia un
paratesto di quest’ultimo, debba innanzitutto
venir contemplato come
testo comunicante a se stante. Esso
non deve quindi essere un riassunto
narrativo per espedienti, ma bensì
deve essere concepito e recepito
«
Il trailer, sebbene
sia un paratesto
del film, deve venir
contemplato come
testo comunicante a se
stante.
come uno stimolo espositivo di protagonisti, tematiche ed emozioni. L’attenta
analisi di mercato deve inoltre focalizzarsi, oltre che sul target anagrafico,
anche sul target emotivo e culturale a cui mira. Il metodo “Best of” (ricavato
dal montaggio delle scene migliori) della maggior parte dei trailer italiani
odierni non è quindi totalmente errato ma semplicemente è da considerarsi
decentrato rispetto al target emotivo che prende in considerazione.
Ad esempio, capostipite dei trailer con metodo “Best Of” possono essere
individuati nei prossimamente dei classici cinepanettone che presentano
esclusivamente le scene migliori e più divertenti della pellicola tralasciando
completamente trama, tema ed emozione. In questo caso la strategia non
si rileva errata dal momento che anche nel film tutti questi elementi sono
un pretesto per contestualizzare le “gag” e per dare spazio ai volti noti con
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
117
Conclusione / A Trailer Strategy
le loro battute di scena. Però lo
stesso metodo utilizzato per altre
tipologie di film risulterebbe sicuramente
fuori luogo sebbene esso
possa attrarre comunque spettatori
cinematograficamente meno
colti. Ecco perché la maggioranza
L’analisi di mercato deve
focalizzarsi, oltre che sul
target anagrafico, anche
sul target emotivo e culturale
a cui mira.
della pubblicità cinematografica, utilizzando questa metodologia “decentrata”
come forma di paratesto, viene considerata illusoria ed esplicitamente
attrattiva al solo fine commerciale, portando in minima parte ad una svalorizzazione
della cultura visivo-comunicativa.
Al di fuori del panorama italiano invece sono storicamente molto più presenti
trailer “testo” narrativi (originali e non “paratesto”), realizzati su misura
con l’esclusivo scopo pubblicitario. Il trailer del film “Spider-Man” di
Sam Raimi del 2001 (ritirato successivamente dal mercato per via dell’attentato
dell’11/09), era una sequenza di scene girate nel World Trade Center
appositamente a questo scopo, e riprendeva nel suo complesso le stesse
emotività e lo stesso ritmo che avremmo poi ritrovato nella pellicola. Esattamente
come i prossimamente dei film dei grandi registi antecedenti (quali
Kubrick, Hitchcock o Welles), anche quello di “Spider-Man” può rientrare in
una moderna categoria dei trailer “testo” emotivamente narrativi.
Di natura geografica completamente differente è invece il contemporaneo
trailer di “Santa Maradona” che, sebbene attraverso
strumenti comunicativi cronologicamente contemporanei
ma localmente differenti, trae evidente
spunto da una tipologia narrativamente emotiva simile
a quella sopracitata. Infatti, il panorama spettatoriale
italiano medio attuale non è per la maggior
parte in grado di concepire tipologie differenti di
trailer, che abbiano ruoli narrativamente evocativi
e trasversali al testo a cui fanno riferimento. Sul
piano internazionale invece molti registi (per la
maggior parte detentori di un “nome-brand” o
autori di un “titolo-brand”) stanno sperimentando
questa rinnovata forma pubblicitaria, rivolta
118 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
ad un pubblico più consapevole ed
acculturato riscontrando esiti positivi
sia a livello locale che anche
al di fuori dei confini nazionali. La
diffusione delle serie televisive e
del conseguente fenomeno “spoiler”
ha mutato profondamente anche il
rapporto con le pellicole cinematografiche
coinvolgendo un più ampio pubblico medio globale che ricercando
un prodotto il più possibile vicino alla data di uscita, trova un prodotto frutto
di una campagna pubblicitaria differente. Ecco quindi che un trailer per il pubblico
statunitense, come quello recentemente presentato per il film Deadpool
2, trova grazie ad internet ed ai social network bersagli anche oltre oceano,
dimostrandosi efficace nei confronti di un pubblico tanto distante quanto
cinematograficamente erudito. Essendo la comunicazione per immagini lo
strumento più semplice ed efficace che l’essere umano conosca, definita
la chiave di codifica di un messaggio, oltre che al mezzo, esso è in grado di
essere recepito anche senza l’ausilio della comprensione della lingua. Ulteriore
problema di fondo della pubblicità cinematografica italiana, esattamente
come ha espresso il regista Marco Ponti, resta l’errata priorità di distribuzione
nelle sale. Capita spesso, ad esempio, che il trailer proiettato al cinema
abbia un differente target in riferimento al film successivamente proiettato,
stimolando inoltre un pubblico già
Il trailer “testo” narrativo
invece trova grazie
ad internet ed ai social
network bersagli anche
oltre oceano, dimostrandosi
efficace nei
confronti di un pubblico
tanto distante quanto
cinematograficamente
erudito.
Il metodo “Best of”
non è quindi totalmente
errato ma semplicemente
è da considerarsi
decentrato rispetto al
target.
di per sé critico ed interessato e
tralasciando una porzione pubblico
esterno ancora da rendere curioso
e partecipe.
Sebbene quindi, riferendoci al panorama
internazionale abbiamo
individuato una precisa strategia in
grado di rendere più accattivanti
ed attrattivi i trailer, nel panorama
nostrano questa strategia non troverebbe
un adeguato contesto ed
avrebbe una scarsa efficacia.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
119
Conclusione / A Trailer Strategy
Come può allora un trailer nostrano, sottostando sia alle dinamiche contrattuali
della distribuzione che al panorama culturale comunicativo, essere
efficace per la maggioranza del pubblico?
Un trailer odierno pienamente inserito nel panorama italiano per risultare
efficace deve saper mixare al suo interno una giusta proporzione di materiale
tratto dal montato finale con scene o sequenze esclusive girate appositamente
o appartenenti ad outtakes. Elementi comunicativi fondamentali in grado
di non tradire le aspettative di pubblico, sia acculturato che generalista, sono
l’emotività ed il ritmo. Rispecchiando saggiamente queste due caratteristiche
basilari, noi ritroveremo sempre le peculiarità reattive del film all’interno del
trailer e viceversa, rendendo palese il rapporto tra testo e paratesto che,
grazie alle sue scene esclusive, sottolinea anche la sua funzione individuale
come narrazione a sé stante. Individuate quindi le sequenze chiave della
nostra narrazione filmica e selezionate o realizzate le sue scene esclusive,
possiamo provare a ideare il trailer condensando l’emozione generale che
guida la tematica della pellicola, utilizzando espedienti rievocativi in grado di
riproporre, grazie al montaggio, lo stesso ritmo narrativo. Ecco allora che
nella fase di selezione delle scene o nelle scene girate apposite, si possono
intenzionalmente individuare le
caratteristiche peculiari del regista
da evidenziare nel montaggio delle
Un trailer italiano
sequenze finali. Ulteriore elemento
odierno deve quindi
importate da tenere saldamente in
fondere al suo interno
considerazione è la brevità ed es-
una giusta proporzione
senzialità con la quale i personaggi
di materiale tratto dal
e la trama devono essere presentati.
Dei primi serve un’unica quanto
montato finale con scene
o sequenze esclusive
breve definizione, mentre della seconda
ne deve trasparire unicamen-
girate appositamente,
te la domanda “causa” cui solo la
tutto mixato con la
pellicola ne darà la risposta “effet-
giusta emotività e lo
to”. La giusta immagine coordinata
tra trailer, teaser, locandine e spot
stesso ritmo del film
tv garantirà inoltre che nessuno di pubblicizzato.»
120 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
essi dia risposte alle domande che altri elementi pubblicitari pongono, ma
bensì che convergano nell’unica risposta possibile lasciata alla visione del film.
Ulteriore caratteristica fondamentale alla base della differenza teaser – trailer
è la brevità che, sebbene nel teaser sia elemento fondante su cui lasciar
trasparire alcuni elementi a discapito di altri, nel trailer dev’essere pretesto
per costruire sagacemente una trama emozionale.
Definite quindi tali caratteristiche riusciamo ora a concepire il motivo per
cui la nostra analisi si è concentrata in particolar modo sul trailer del film
“Santa Maradona”; Trailer che, valutandolo da una diversa prospettiva, include
in sé in forma embrionale tutte le caratteristiche strategiche individuate.
L’insieme di queste osservazioni, ricavate dall’analisi effettuata sul trailer del
film “Santa Maradona” e dalle ricerche sul sistema dei prossimamente, ha
permesso di definire le caratteristiche qui esposte per una rinnovata metodologia
strategica rivolta a questa particolare pubblicità artistica chiamata
“Trailer”.
«
Sai qual è la verità? E che è tutta la vita che
aspetto di dire questa cosa e non me l’aveva
mai chiesta nessuno. E guarda
»
che è brutto
avere una risposta bella e pronta e nessuno
mai ti fa la domanda giusta…
- Bart
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
121
Ringraziamenti / «Prosit!»
« Se “ogni occasione è buona per brindare!”, allora quale avvenimento migliore
per alzare al cielo i nostri bicchieri.
Propongo un brindisi:
Alla salute di Susanna e Carlo, i miei genitori, che sostengono giorno per
giorno le mie passioni, i miei impegni, le mie gioie e i miei dolori. A loro devo
tutto ciò che sono;
Alla salute di mia nonna Linda, che mi ha cresciuto e mi nutre per farmi
diventare forte, sano ed in salute;
Alla memoria di mio nonno Renzo, che per primo mi ha fatto crescere
facendomi capire il vuoto incolmabile che genera l’assenza;
Alla memoria di mia nonna Alma e mio zio Fulvio, che hanno avuto il
piacere di congratularsi con me scherzando sul mio titolo di “dottore”,
sebbene non avessi alcuna capacità di tenerli ancora qui per scherzare ancora;
Alla salute della mia fidanzata Giulia, motivo speciale per il quale su infinite
vite ripeterei infinite volte l’esperienza accademica tale e quale;
Alla salute dei miei amici Lorenzo, Alessandro e Simone, dato che senza di
loro non si sarebbe mai accesa la miccia che fa ardere costantemente la mia
passione per cinema e fumetti;
Alla salute dei miei amici Alessio, Pietro, Mattia e Ludovica, incontrati
piano piano sul mio percorso di vita e partecipi di una moltitudine infinita di
ricordi;
Alla salute dei Danger, il gruppo di amici più solido, sincero e duraturo che
vanto nella mia vita. Una famiglia cerialese fatta di fratelli e sorelle degni di
essere considerati i veri “Amici Miei” in tutte le nostre zingarate;
Alla memoria del mio amico Federico, che come promesso ha preso ferie
dal cielo per essere qui oggi a sentire la discussione della mia tesi sul “Porno
post avanguardistico sovietico”, sperando per lui che “ne sia valsa la pena”;
Alla salute dei miei compagni d’Accademia in particolare ad Alessio De C.,
amico e professionista a cui auguro tanta fortuna quanta la sua creatività;
Alla salute del mio amico Alessio B., pronto ad aiutarmi e sostenermi in tutti
i progetti audiovisivi sin dalle mie prime sperimentazioni;
Alla salute del mio docente relatore Matteo Pollone, fondamentale nelle sue
conoscenze per rendere possibile questo testo;
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
123
Ringraziamenti / «Prosit!»
Alla salute del regista Marco Ponti, a cui prima di esser grato per il
contributo concessomi, gli sono grato per avermi dato prova che nella vita
anche chi parte da Avigliana può arrivare al cuore di milioni di spettatori.
Alla salute di tutti coloro che hanno preso parte da vicino a quest’ultimo
progetto e a chi ha sostenuto nel tempo, con una critica o un consiglio, ogni
mia iniziativa creativa sia accademica che personale.
In ultimo, ma non meno importante, alla salute della mia gatta Tata, ormai
anziana, ma ancora arzilla con il suo fascino da valchiria.
Prosit!»
124 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Bibliografia, filmografia e sitografia
Bibliografia
Federico M., Trailer e film. Strategie di seduzione cinematografica nel dialogo tra
i due testi, Milano - Udine, Mimesis Edizioni (2017)
Regosa M., Per un’analisi del trailer cinematografico, Firenze, Alinea Editrice
(2003)
in Trailer, spot, clip, siti, banner. Le forme brevi della comunicazione audiovisiva,
Roma, Meltemi Editore (2002), p. 31 - 66
Dusi N., Le forme del trailer come manipolazione intrasemiotica, Pezzini I. (a
cura di)
Casetti F., La galassia Lumière. Sette parole chiave per il cinema che viene, Milano,
Bompiani/RCS Libri S.p.A. (2015)
Filmografia
Santa Maradona. Dir. Marco Ponti. Perf. Stefano Accorsi, Libero De Rienzo,
Anita Caprioli, Mandala Tayde. Mikado Film, Harold, Rai Cinema, 2001. Film.
A/R Andata+Ritorno. Dir. Marco Ponti. Perf. Libero De Rienzo, Vanessa Incontrada.
Mikado Film, Rai Cinema, 01 Distribution, 2004. Film.
Passione Sinistra. Dir. Marco Ponti. Perf. Valentina Lodovini, Vinicio Marchioni,
Alessandro Preziosi, Eva Riccobono. Bianca Film, Rai Cinema, 01 Distribution,
2013. Film.
Io che amo solo te. Dir. Marco Ponti. Perf. Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti,
Michele Placido, Maria Pia Calzone. IIF, Lucisano Media Group, Rai Cinema, 01
Distrubution, 2015. Film.
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
125
Bibliografia, filmografia e sitografia
La cena di natale. Dir. Marco Ponti. Perf. Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti,
Michele Placido, Maria Pia Calzone. IIF, Lucisano Media Group, Rai Cinema, 01
Distrubution, 2016. Film.
Tutti giù per terra. Dir. Davide Ferrario, Perf. Valerio Mastrandrea, Carlo Moni,
Caterina Caselli. Hera International Film, 1997. Film.
Cresceranno i carciofi a Mimongo. Dir. Fulvio Ottaviano, Perf. Daniele Liotti,
Francesca Schiavo, Valerio Mastrandrea. Cecchi Gori Group, 1996. Film.
Amici Miei. Dir. Mario Monicelli, Perf. Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe
Noiret, Dulio Del Prete, Adolfo Celi. Rizzoli Film, 1975. Film.
Clerks. Dir. Kevin Smith, Perf. Brian O’Halloran, Jeff Anderson, View Askew
Production, Miramax Films, 1994. Film.
Trainspotting. Dir. Danny Boyle, Perf. Ewan McGregor, Robert Carlyle, Ewen
Bremner, Jonny Lee Miller, KevinMc Kidd. Channel Four Films, PolyGram Filmed
Entertainment, 1996. Film.
Lolita. Dir. Stanley Kubrick, Perf. Perf. James Mason, Sue Lyon, Cherlotte Haze.
Seven Arts, Metro Goldwyn Mayer, 1962. Film.
Arancia Meccanica. Dir. Stanley Kubrick, Perf. Malcom McDowell. Hawk Films,
Warner Bros. Company, 1971. Film.
Sitografia
Fonti Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Trailer
Trailer
https://it.wikipedia.org/wiki/Golden_Trailer_Awards
Golden Trailer Awards
126 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Bibliografia, filmografia e sitografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Trailers_FilmFest
Trailer Film Fest
https://it.wikipedia.org/wiki/Ciak_d’oro
Ciack d’Oro
https://it.wikipedia.org/wiki/Teaser_(pubblicità)
Teaser
https://it.wikipedia.org/wiki/Pubblicità_televisiva
Pubblicità Televisiva (Spot TV)
https://it.wikipedia.org/wiki/Featurette
Featurette
https://it.wikipedia.org/wiki/Blooper
Blooper
https://it.wikipedia.org/wiki/Locandina
Locandina
https://en.wikipedia.org/wiki/Andrew_J._Kuehn
Andrew J. Kuehn
https://en.wikipedia.org/wiki/Don_LaFontaine
Don LaFontaine
https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Ponti
Marco Ponti
https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Maradona
Santa Maradona
https://it.wikipedia.org/wiki/A/R_Andata_%2B_Ritorno
A/R Andata+Ritorno
https://it.wikipedia.org/wiki/Amsterdam_(film)
Amsterdam (Corto d’esordio di Marco Ponti)
Fonti per “Trailer Story”
https://www.wired.it/play/cinema/2015/02/17/evoluzione-trailer-cinema/
Articolo della rivista Wired sulla storia dei trailer
http://www.ilpost.it/2016/06/04/trailer-storia/
Articolo della rivista ilPost sulla storia dei trailer
http://www.cinecriticaweb.it/panoramiche/analisi-e-tendenze-del-trailer-cinematografico/
Articolo del sito CineCriticaWeb sul trailer
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
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Bibliografia, filmografia e sitografia
http://www.hopesandfears.com/hopes/culture/film/214473-epic-history-movie-trailers-mad-max-independence-day
Articolo del sito Hope&Fears sulla storia dei trailer (En)
http://www.stevenbenedict.ie/
Sito ufficiale del professore, scrittore e regista Steven Benedict
https://vimeo.com/stevenbenedict
Canale Vimeo del professore, scrittore e regista Steven Benedict
http://nonstoptrailers.com/
Sito ufficiale dello studio NonStop Trailer divisione della Warner/
Chappel Production Music
Fonti per “Trailer Awards”
http://trailersfilmfest.ivid.it/
Sito ufficiale dell’evento Trailer FilmFest
https://www.youtube.com/watch?v=-diZasKk05k
Video dei 10 Pitch Trailer in concorso per il Trailer FilmFest 2016
https://www.youtube.com/channel/UCbFaq8cYdaXb96RbEKhFJog
Canale Youtube dell’evento Trailer FilmFest
http://www.goldentrailer.com/
Sito ufficiale dell’evento Golden Trailer Award
Fonti per “Biografia Marco Ponti”
http://www.lagenda.news/intervista-regista-marco-ponti-set-moncenisio/
Intervista a Marco Ponti dal set del suo ultimo film “Vita Spericolata”
http://www.ilpost.it/robertogagnor/2013/04/29/il-film-ha-sempre-ragione-marco-ponti-e-passione-sinistra/
Intervista a Marco Ponti sul suo film “Passione Sinistra”
http://www2.film.it/marco-ponti/biografia/
Biografia del regista Marco Ponti del sito Film.it
http://www.cortoinbra.it/it/il-festival-di-corto-in-bra/27/kissing-paul-newman
Info e sinossi del corto sceneggiato da Marco Ponti nel 2001
http://www.lastampa.it/2016/10/18/spettacoli/ancora-tutti-gi-per-terra-ventanni-dopo-il-film-resta-attuale-gpC84BniCIOcqk7somBDxJ/pagina.html
Articolo del quotidiano “La Stampa” sul film di Davide Ferrario
128 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018
Bibliografia, filmografia e sitografia
Fonti per “Analisi Film e Analisi Trailer di Santa Maradona”
https://www.cinemaitaliano.info/santamaradona
Info e sinossi del film Santa Maradona
https://www.comingsoon.it/film/santa-maradona/41127/scheda/
Info e sinossi del film Santa Maradona a cura di RdC-Cinematografo.it
http://www.kinematrix.net/articoli/santamaradona.htm
Sceneggiatura completa e lista dei dialoghi del film Santa Maradona
http://www.sentieriselvaggi.it/santa-maradona-di-marco-ponti/
Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Marina Nasi
http://filmup.leonardo.it/santamaradona.htm
Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Valeria Chiari
http://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/55/53523/santa-maradona.aspx
Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Daniela Canizzaro
http://www-3.unipv.it/cinema/spazio/Vecchie%20recensioni/santamaradonasg.htm
Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Sergio Gatti
http://civet.berkeley.edu/~atrave/slih/maradona.html
Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Andrea Trave
https://www.pianetafilm.it/recensioni-film/santa-maradona/
Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di pianetafilm.it
http://www.torinocittadelcinema.it/schedafilm.php?film_id=154
Informazioni, critiche e approfondimenti del film Santa Maradona a
cura di Davide Larocca
http://digilander.libero.it/stefanoaccorsi/specialemaradona.htm
Approfondimenti e curiosità sul film Santa Maradona
http://www.joeinchincoli.it/05-05-02.html
Foto dal Set a cura di Joe Inchincoli
http://www.bloopers.it/testo/index.php?id_film=1849&Lettera=S
Elenco dei bloopers nel film Santa Maradona
MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA
129