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Il Trailer Cinematografico - Analisi E Strategia Di Una Pubblicità Artistica

Tesi di Diploma Accademico di Stefano Nota di II Livello in Progettazione Artistica per l’Impresa (conseguito nel 2018 presso l'Accademia Albertina di Torino) in "Storia del Cinema e del Video" con relatore il Prof. Matteo Pollone.

Tesi di Diploma Accademico di Stefano Nota di II Livello in Progettazione Artistica per l’Impresa (conseguito nel 2018 presso l'Accademia Albertina di Torino) in "Storia del Cinema e del Video" con relatore il Prof. Matteo Pollone.

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Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

Tesi di Diploma Accademico di II Livello

Indirizzo di Progettazione Artistica per l’Impresa

Anno Accademico 2016/2017

Sessione Straordinaria di Marzo 2018

Candidato

Stefano Nota

Docente relatore

Matteo Pollone

Docente d’indirizzo

Fabio Amerio

Progetto grafico

Stefano Nota

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in

qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza

l’autorizzazione scritta dei proprietari e dell’editore.

Tutte le immagini utilizzate sono tutelate dal diritto d’autore dei legittimi

proprietari e non utilizzate in malafede.

Pubblicazione composta GillSans® font family

Designed by Eric Gill in 1931

©Stefano Nota



di STEFANO NOTA

Q

Domenica pomeriggio

andiamo al Cinema?

Questa è stata la domanda che per anni

ha riempito interi pomeriggi, favorito

numerose discussioni e coltivato grandi passioni.

L’appuntamento fisso era alle ore 16.00 precise

davanti a casa di Lorenzo, saliti in auto di suo

papà, venivamo scortati in quattro fino al

cinema più vicino, il “Warner Bros Cinema”

di Beinasco. Il “Warner” per noi era una

grande novità, abituati da sempre al piccolo ma adorato

“Cine Corso” di Avigliana eravamo stati costretti dalla

sua chiusura a spostarci, inconsapevoli della diversa

esperienza cinematografica che ci aspettava.

I ricordi legati alla piccola sala gestita dalle sorelle Ponti,

avrebbero lasciato spazio a tutta una serie di nuove dinamiche

ed esperienze. I primi veri scalpori cinematografici di cui ho memoria

(Titanic, James Cameron, 1997, USA), la prima volta al cinema (Pokémon

il film – Mewtwo contro Mew, Kunihiko Yuyama, 1999, GPN) o il primo

appuntamento in solitaria con i compagni di classe (Shark Tale, 2004, USA)

venivano ora sostituiti dalle lunghe conversazioni in auto sulle aspettative

del film tanto discusso (Harry Potter e la pietra filosofale, Chris Columbus,

2001, UK-USA), dalla scelta del titolo difronte al botteghino solo in base

alla locandina più attraente (300, Zack Snyder, 2007, USA) o dalla scelta

di “quel film in 3D” solo perché è la novità ed è da vedere con appositi

occhialini (Avatar, James Cameron, 2009, USA-UK).

Un’esperienza filmica della durata di una pellicola, era ormai divenuta

un’esperienza pomeridiana che comprendeva diversi amici ed una

serie di rituali. Dalla prima discussione sul titolo da scegliere (il venerdì

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

3


INTRODUZIONE

all’intervallo), alla telefonata

domenicale (subito dopo pranzo)

per fissare l’appuntamento, senza

dimenticare l’eventuale pizza serale

nel caso in cui il film fosse durato

oltre le due ore. Ma addentrandoci

sempre più nello specifico nella nostra

domenica pomeriggio, di rituali ne

avevamo davvero moltissimi.

Tra i tanti riti non citati, era anche presente il vero

e proprio culto dei 20 minuti di trailer (raddoppiati

rispetto a quelli proiettati al Cine Corso), che il più delle volte veicolava le

successive discussioni per i restanti giorni della settimana.

20 minuti che riassumevano una decina di film anticipando di mesi

l’atmosfera legata alle varie narrazioni.

20 minuti che ti permettevano di vivere nel futuro.

20 minuti che calarono sistematicamente a 10 nel momento in cui andare

da soli in auto garantivano un ritardo costante.

20 minuti che “gli altri” preferivano e preferiscono risparmiare guardando

i trailer su YouTube o Facebook durante il viaggio in treno per la scuola o

l’università.

20 minuti che io tutt’oggi ritengo sacri perché visti e vissuti al cinema sono

tutta un’altra cosa!

Ma quei 20 minuti in cui evito di mangiare popcorn per lasciarli al film “vero

e proprio”, perché mi coinvolgono al punto da sentirmi già immerso nella

sensazione filmica cinematografica?

Vivere e crescere in un’epoca di costante sviluppo comunicativo “smart”,

può aver influenzato la mia soglia di attenzione verso messaggi brevi ed

efficaci?

4 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

5


SOMMARIO

8

FROM PROSUMER

TO WEBSUMER

Introduzione

Il Websumer di tendenza

e la figura dello spettatore

del III millenio

12

TRAILER HISTORY

Approfondimento

La storia della pubblicità

cinematografica

Trailer

History

21

SYSTEMA TRAILER

Approfondimento

Classificazione della

specie secondo i generi

pubblicitari cinematografici

29

TRAILER AWARDS

Approfondimento

Esposizione dei maggiori

premi pubblicitari

cinematografici

6 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


46

Focus

Analisi del film Santa Maradona

e della sua pubblicità cinematografica

49

BIOGRAFIA PONTI

Il percorso del regista

53

ANALISI FILM

63

ANALISI TRAILER

117

A TRAILER

STRATEGY

Conclusione

Caratteristiche

per una rinnovata

strategia pubblicitaria

cinematografica

123

Ringraziamenti

78

89

101

77

INTERVISTE:

Spettatori VS Regista

LORENZO

ALESSIO

MARCO PONTI

125

Bibliografia,

Filmografia e

Sitografia

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

7


From Prosumer to Websumer

La

I

In quest’era digitale dove ognuno

di noi è sia “Producer” che “Consumer”

di materiale multimediale,

la neo figura del “Prosumer” (produttore

e consumatore) cede il passo

alla figura del “Websumer”, user

del web 3.0 che grazie al suo parere

autorevole riesce a distinguersi dal

resto degli utenti.

8 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Come già ampiamente sviluppato e

approfondito nella ricerca intitolata

“Il Buzz Marketing & la figura del

Websumer di tendenza” (Tesi di Diploma

Accademico di I Livello di Stefano

Nota), troviamo rappresentato

nella figura del “Websumer di tendenza”

il pubblicitario non convenzionale

che sa distinguersi all’interno

del mercato conversazionale digitale

e che grazie alle sue capacità mette

in diretta relazione i produttori con

i consumatori. L’indagine approfondita

ha preso in esame come caso

studio il preciso ramo dell’editoria

fumettistica, che grazie allo youtuber

Dario Moccia ha saputo svilupparsi

in una precisa direzione volta

alla qualità del prodotto e basatasi

sulla raccolta del responso di critica

dei suoi follower.

Grazie al processo evolutivo intrapreso

dallo youtuber come parte

integrante del meccanismo del mercato

editoriale, oggi Dario Moccia, in

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

9


From Prosumer to Websumer

qualità di sceneggiatore, ha all’attivo

ben una pubblicazione con l’editore

Shockdom, una con Rizzoli-Lizad ed

una terza, sempre con quest’ultimo,

ancora in fase di produzione. Questi

traguardi non hanno assolutamente

vincolato o limitato il suo seguito,

anzi, hanno ufficializzato la sua posizione

autorevole rendendolo di

fatto uno dei maggiori veicoli pubblicitari

alternativi nel campo dell’editoria

fumettistica in generale. Senza

addentraci troppo nel discorso

del mercato conversazionale 3.0 e

dell’editoria fumettistica, ma cercando

di rimanere in superficie e cioè

sullo strumento che ha garantito

a svariati youtuber di occupare la

posizione di websumer di tendenza,

troviamo il video. Uno strumento

caratterizzato da precisi linguaggi e

dinamiche tecniche complesse ma

banalmente alla portata di tutti, che

grazie a siti di broadcast web come

YouTube ha privilegiato, in un oceano

di materiale, contenuti efficaci

e di qualità. Nell’era del web smart,

dove vige la regola “Less is More and

More is Less”, racchiudere in una

forma comunicativa breve ma efficace

il contenuto del nostro messaggio,

ne garantisce una quasi totale fruizione

accurata.

Potrebbe quindi capitare che uno

youtuber (con un canale di diffusione

di cultura generale) per motivi di

tempo eccessivi rispetto alla media

dei video di altri utenti, scelga di

incuriosire e garantire una futura

alta soglia dell’attenzione sul suo

prossimo video, estraendone un

trailer che ne presenti già il ritmo

e le tematiche. Come previsto dalla

policy di YouTube, durante la fase di

buffering del trailer potrebbe inoltre

essere presentato a noi un ulteriore

trailer cinematografico sponsorizzato

dalla casa di distribuzione del

film pubblicizzato. Vedremmo quindi

un trailer cinematografico precedere

la visione di un ulteriore trailer

documentaristico che riassume e

presenta un video “integrale” reso

prestigioso proprio per essere conciso

e ricercato.

Recuperando il filo generale del di-

10 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


scorso, potremmo quindi affermare

che, in qualità di utenti social, siamo

giornalmente di fronte alla scelta di

dilazionare o meno la nostra dose

quotidiana di trailer. Coloro che

non sanno apprezzare i 20 minuti di

trailer al cinema, perché stufi della

ridondanza comunicativa o perché

non abituati, si contrappongo a

personalità più simili alla mia, che

ritengono invece sacro il rapporto

cinematografico con il trailer filmico.

Un rapporto quasi feticistico rivolto

alla sala buia, al suono avvolgente

e allo spettacolo collettivo, che per

me rappresenta l’essenza stessa del

cinema e dello spettacolo cinematografico

in se, e che ne caratterizza

l’intero rapporto con il film stesso.

Uscendo dalla sala cinematografica,

tralasciando quindi il metodo di

fruizione del trailer, e ponendoci su

di un piano di comunicazione tradizionale

quale la televisione, la radio

o internet, cosa differenzia il trailer

cinematografico dal promo televisivo,

o da qualsiasi altra forma di comunicazione

pubblicitaria breve?

From Prosumer to Websumer

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

11


Approfondimento / Trailer History

Trailer

History

P

Prima di spiegare le differenze tra i diversi metodi di pubblicizzazione di

un film a seconda del mezzo, considerando comunque che mutano forma

e contenuto in base al luogo di riproduzione, bisogna tenere sempre

presente che discendendo tutti dall’istituzione dei fratelli Lumière chiamata

“Cinema” hanno in comune con esso la loro origine.

Il trailer cinematografico per comprenderlo come lo conosciamo noi oggi

deve innanzitutto dare una spiegazione del suo nome. La parola “Trailer” difatti

significa nella lingua inglese “rimorchio” e deve la sua origine proprio agli

esordi del cinema quando il trailer era presentato alla fine del film, come anticipazione

di una futura programmazione. Anche in Italia erano popolarmente

conosciuti come “Prossimamente” e si collocavano alla fine della proiezione

filmica come invito a ritornare nelle sale, appunto prossimamente.

Il primo trailer cinematografico, molto diverso da come lo conosciamo noi

oggi, fu del serial muto “The Adventure of Kathlyn” del 1913 (sebbene il

primo serial della storia del cinema sia stato in realtà “What Happened to

Mary?” del 1912) ed esso si presentava, successivamente ad un primitivo ed

innovativo cliffhanger, come un semplice invito scritto nei frame conclusivi a

ritornare nelle sale per scoprire il seguito della pellicola e dei suoi sviluppi

narrativi.

12 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Il primo vero trailer

distaccato dalla “coda”

del film e con la struttura

che potremmo

definire “odierna” fu

invece sullo spettacolo

teatrale “The Pleasure

Seeker” in opera a

Broadway nel 1913 e

riprendeva scene dello

spettacolo a fini promozionali

ed attrattivi.

Realizzato dal pubblicitario

Nil Granlund,

garantì a quest’ultimo,

dal 1914 in poi, una

proficua collaborazione

a scopo pubblicitario

con il grande artista

Charlie Chaplin.

Nella decade successiva

mutarono però

considerevolmente le

cose. Nel 1919 nacque

la NSS (National

Screen Service) che

si occupò per un intero

ventennio della

promozione cinematografica

dei film. Essa

diede alla luce il primo

trailer con anche la

componente acustica

(Il Cantante di Jazz,

1927, USA), ricavato

dal primo film sonoro

della storia del cinema

utilizzando parte della

dialettica grafica dell’epoca

composta da testi

esclamativi, voce

narrante, musica emozionale

e montaggio lineare

(tutte caratteristiche

che si poterono

riscontrare in qualsiasi

trailer proiettato nel

ventennio ’20 -’40).

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

13


Approfondimento / Trailer History

La vera rivoluzione dei trailer cinematografici

avvenne però solo nel 1941 con l’uscita del film

“Quarto Potere” di Orson Welles, considerato il

primo vero trailer moderno e curato dallo stesso

regista. Esso illustrava il cast e la trama attraverso

un punto di vista differente rispetto a quello

tradizionale, trasportando lo spettatore dietro le

quinte filmiche.

Con la diffusione della televisione e la chiusura

della NSS, nel decennio successivo (’50-’60) registi

come Alfred Hitchcock e Stanley Kubrick,

iniziarono ad occuparsi personalmente dei trailer

che avrebbero presentato le loro produzioni. Con

“Psyco” (1960) Alfred Hitchcock propose un trailer

in cui il regista in prima persona illustrava i luoghi

in cui era stata girata la pellicola, spiegandone

trama e dinamiche. Stanley Kubrick con “Il Dottor

Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non

preoccuparmi e ad amare la bomba” (1964) realizzò

un trailer dal montaggio convulso che svelava

già al suo interno l’ironia e la frenesia con la

quale l’intera narrazione aveva luogo, mantenendo

comunque una linea di presentazione generale

sia sul tema che sugli interpreti. Informazioni che

vennero invece completamente eclissate, per far

posto unicamente ai riferimenti emotivi o discordanti

(con un chiaro montaggio emotivo), in un

trailer di un film successivo dello stesso regista,

cioè “Arancia Meccanica” (1971).

Saranno solo gli anni ’70, sulla base delle profonde

mutazioni del ventennio precedente, a cambiare

completamente la narrazione nei trailer. Dal 1965

con l’assunzione alla MGM di Andrew J. Kuehn

i trailer iniziarono infatti a prendere una vera e

14 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


propria svolta. Kuehn negli anni passati alla MGM

curò, tra gli altri, i trailer dei film “Doctor Zhivago”

e “Blow Up” (innovativo sia per la serie di

fermo immagine in sequenza sia soprattutto per

l’utilizzo della musica extradiegetica emozionale

caratteristica dei trailer futuri dagli anni ’80 in poi),

e soltanto nel 1968 aprì gli uffici nella West Coast

della Kaleidoscope Films, imponendosi per i

tre decenni successivi come la maggiore industria

di trailer cinematografici d’America. Realizzò nel

corso di tre decadi per numerosi registi di rilievo,

trailer per blockbuster e film di successo quali:

Lo Squalo, La trilogia di Indiana Jones, E.T. l’Extraterrestre,

Schindler’s List, Il mondo perduto: Jurassic

Park, La Stangata, Alien, L’Esorcista, Taxi Driver,

Star Wars, Grease, Top Gun e Ritorno al Futuro.

Si può parlare però di vera e propria rivoluzione

soltanto a partire dal film “Lo Squalo” (1975) di

Steven Spielberg, capostipite da cui i “prossimamente”

divennero mini-narrazioni della trama del

film, presentando agli spettatori la struttura generale

della storia tralasciandone i momenti salienti

e mostrando solo gli effetti sorvolando le cause.

Gli anni ’70 diedero inoltre alla luce uno dei più

popolari doppiatori di trailer cinematografici, spot

televisivi e pubblicità di tutti i tempi, cioè Donald

LaFontaine, che iniziò proprio dal trailer del film

“Il Padrino: Parte II” (1974) di Francis Ford Coppola.

Non solo Steven Spielberg, ma molti altri

registi si affermarono in questi anni (come Martin

Scorsese o Ridley Scott) per le loro prestigiose

produzioni.

Solamente George Lucas ha però cavalcato il

sistema narrativo dei trailer, percorrendo con il

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

15


Approfondimento / Trailer History

franchise Star Wars

più di 40 anni di storia.

Se i trailer della prima

trilogia rappresentavano

perfettamente i

canoni narrativi loro

contemporanei, con i

trailer della seconda

trilogia avvenne un

profondo cambiamento.

Il trailer non venne

più considerato come

una semplice appendice

del film che rappresenta,

ma divenne un

vero e proprio oggetto

di culto da parte del

pubblico. Fu proprio in

concomitanza dell’uscita

di “Star Wars I:

La minaccia fantasma”

che prese piede il fenomeno

della pirateria

illegale su internet. Nel

1999, colti dalla frenesia

per l’uscita del nuovo

capitolo della saga

firmata da Lucas, molti

fan accorsero al cinema

esclusivamente per

osservare il trailer del

film. I dati del botteghino

riportarono infatti

un considerevole

aumento della vendita

dei biglietti esclusivamente

per gli spettacoli

i quali prima della

proizezione del film

mostravano il trailer di

“La minaccia fantasma”.

L’incremento improv-

viso di questo fenomeno

portò al verificarsi

dei primi casi di riprese

amatoriali illecite del

trailer proiettato, allo

scopo di un successivo

caricamento illecito sul

web, garantendo così

una esclusiva visione

del trailer risparmiando

il costo del biglietto.

Fu proprio da questo

fenomeno che le varie

case di distribuzione

iniziarono a diffondere

anche in rete i trailer

ufficiali a scopo promozionale,

modificando

considerevolmente

la fruizione futura dei

trailer stessi.

16 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


La diffusione di internet

come mezzo

di comunicazione ha

generato dal trailer di

“Blair Witch Project”

(1999, diretto da Daniel

Myric ed Eduardo

Sànchez) in poi, anche

il vero e proprio fenomeno

della viralizzazione

web.

Ad esempio, trailer

come quello del film

“Inception” (2010) diretto

da Christopher

Nolan, ha segnato

la storia recente dei

trailer cinematografici,

sia per l’utilizzo di

suoni particolareggiati

(nel caso specifico

di “Inception” realizzati

dal compositore

Hans Zimmer) spesso

addirittura riproposti

in altri trailer, sia per

la sua popolarità resa

possibile proprio dalla

viralità sul web.

La recente diffusione

di smartphone e

tablet e di conseguenza

dei social network

supportati, ha portato

anche ad una modifica

dei linguaggi tipici dei

trailer viralizzati, rendendo

violenza, nudità

e volgarità elementi

“condivisibili” e per

tanto popolarmente

riconosciuti e tollerati.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

17


Approfondimento / Trailer History

Solamente con l’uscita

del trailer del VII capitolo

della saga di Lucas

(Star Wars: Il risveglio

della forza, 2015, USA)

si potrà individuare il

capostipite di un nuovo

modello di trailer

caratteristico della decade

2010. La narrazione

della trama filmica

ha quasi completamente

abbandonato la sua

posizione per lasciar

spazio agli elementi

evocativi posti per stimolare

la curiosità del

pubblico facendo pressione

esclusivamente

su immagini o simbologie

già culturalmente

note. Così come per

“Star Wars VII”, anche

altri trailer più recenti

come “Mad Max: Fury

Road” (2015) diretto

da George Miller o

alcuni meno recenti

come “Millenium –

Uomini che odiano le

donne” (2011) di David

Fincher, puntano

completamente sulla

popolarità della trama

o la spettacolarità

delle scene per non lasciar

trapelare troppo

della narrazione, preferendo

così far leva

esclusiva sull’emotività

e la spettacolarità delle

azioni mostrate. Grazie

al sito di broadcasting

online YouTube i

trailer cinematografici

hanno avuto modo di

prolificare dando origine

a svariate tipologie

di trailer, anche per

un’unica pellicola cinematografica.

Esempi

sono quelli contenenti

le famose “special shoot”

(clip presenti solo

nel trailer) o i popolari

“fan trailer” (o “unofficial

trailer”).

Internet si è rivelato

così ad oggi, il maggior

mezzo di distribuzione

di trailer cinematografici

degli ultimi decenni,

rivelandoci inoltre

(secondo le statistiche

fatte da “AWFJ Opinion

Poll” ) che essi

si collocano al terzo

posto sui motori di

ricerca subito dopo le

notizie quotidiane e i

video amatoriali.

18 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

19


20 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Approfondimento / Systema Trailer

Systema

SpotTV

Trailer

Radiofonici

C

Consapevoli ora dello

sviluppo del trailer cinematografico

nel tempo,

possiamo individuare le differenze

che caratterizzano un trailer

cinematografico dal promo televisivo

e dal teaser online, oltre

che da tutte le altre forme di

comunicazione pubblicitaria cinematografica

breve.

Ogni mezzo di comunicazione

ha una sua diversa tipologia di

linguaggio e seppur il trailer cinematografico

classico

risulti conforme all’interno

di quasi tutti di essi, non

è detto che sia propriamente il

più efficace per ognuno.

A differenza del trailer proiettato

in sala che contiene spesso

in se parte della trama, o una

semplice evocazione tematica,

i promo televisivi sono ideati e

realizzati con una concezione

completamente differente.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

21


Approfondimento / Systema Trailer

Strutturati per essere trasmessi in

precise fasce orarie, con un target

molto più ristretto e mirato, si concentrano

in momenti ben precisi del

palinsesto televisivo. Collocati all’apertura

e alla chiusura dello spazio

pubblicitario, modulato da diversi

spot pubblicitari della durata di 30

secondi (o sottomultipli), vengono

fortemente delineati dalla struttura

ritmica tipica della programmazione

in sequenza di questi ultimi.

La prima differenza notevole individuabile

tra i trailer cinematografici

ed i promo televisivi, sta proprio

nella ridotta durata e nel differente

montaggio con cui viene riassemblata

la pellicola.

La seconda differenza è invece chiaramente

deducibile individuando la

modalità di attrazione in riferimento

al target su cui si basa il montaggio.

Definendo quindi queste differenze,

bisogna innanzitutto chiarire che il

trailer cinematografico non sempre

racchiude in se la trama del film ma

spesso ne mostra solo la modalità di

narrazione, grazie alle diverse tipologie

di assemblaggio, evocative del

tema generale. Il montaggio è quindi

il fulcro su cui si basa l’intero nostro

discorso.

Per cui, come viene gestito il lavoro

di riassemblaggio della pellicola dal

punto di vista di narrazione intrigante

breve?

Un metodo tanto efficace quanto

rischioso consiste nello stimolare la

curiosità, scegliendo di non mostrare

il tema centrale in modo chiaro e

ben definito ma lasciando che siano

esclusivamente determinati stimoli,

racchiusi in singole scene, a destare

interesse nella visione. Questa scelta

come qualunque altra scelta si allontani

dalla struttura narrativa classica

22 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


del trailer è una sfida che ne decreta

la perfetta riuscita pubblicitaria o ne

sancisce la “sconfitta” per caoticità

cognitiva o incomprensione di fabula.

La struttura classica del trailer cinematografico

prevede quindi che

vengano innanzitutto presentati i

personaggi principali ed i loro eventuali

legami ben definiti. Ne viene

poi mostrato l’intreccio sino al

punto di svolta, il quale non sempre

viene palesato ma del quale spesso

ce ne viene già mostrato il risultato

o l’effetto causato. Posti in essere

tali dettagli, sta alla scelta della distribuzione,

del regista o di chi se

ne occupa di integrare, omettere o

manipolare alcuni elementi al fine

di veicolarne l’attenzione. Grazie a

montaggi ben studiati e strutturati,

il trailer può presentare anche

scene con voiceover non presenti

in maniera equivalente all’interno

della pellicola, ma semplice frutto

di sovrapposizione di scene al puro

scopo suggestivo. Caratteristica dei

trailer classici è anche la presenza di

una voce narrante che guida lo spettatore

attraverso una presentazione

generale, e spesso temporale, come

premessa alla visione.

Determinata quindi la tipologia di

montaggio con cui si vuole attrarre

lo spettatore, si procede a diversi

metodi operativi in base agli obiettivi

comunicativi preposti.

Scelte sbagliate effettuate proprio

in fase di progettazione e programmazione

pubblicitaria, spesso danno

alla luce anche quelli che vengono

comunemente definiti “trailer ingannevoli”

o che sono quasi sempre

motivo generico di svalutazione della

pellicola da parte del pubblico medio

a cui è rivolta.

Venire ingannati sul tema o sulla tipo-

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

23


Approfondimento / Systema Trailer

logia ritmica di narrazione del film è

ritenuto popolarmente un “crimine”

peggiore che non rivelare troppo, o

troppo poco, degli elementi narrativi.

La sorpresa, o la curiosità immersiva

nella trama, sono gli stimoli migliori

che si possono instillare allo spettatore,

e vanno gestiti in maniera

molto ben definita senza che essi

facciano presa su scene d’impatto o

scene clou, che in realtà, mostrate

già nel trailer non ritrovano nella

pellicola una migliore o equivalente

forza emotiva deludendo le aspettative

del pubblico.

Il teaser online del trailer cinematografico

si differenzia sostanzialmente

da quest’ultimo per la durata, la collocazione

e la tipologia di montaggio.

Nell’arco di tempo che va da un

minimo di una decina di secondi

ad un massimo di mezzo minuto,

viene mostrata esclusivamente una

sequenza significativa senza rivelare

nulla a riguardo di trama, narrazione

o protagonisti. La scena selezionata

da cui ne viene estratto il teaser è

il più delle volte evocativa del tema

cardine del film, ma non lascia trapelare

alcun elemento a riguardo, essa

rimanda unicamente alla visione del

trailer cinematografico facilmente

reperibile sulla stessa piattaforma in

cui il teaser è condiviso. Ecco perché

quest’ultimo trova la sua perfetta

collocazione online, indicizzato

come spot di apertura nella fase di

caricamento di altri videoclip. Il teaser,

che involontariamente si avvia,

è quasi sempre adatto ai nostri interessi,

e questo avviene perché durante

la fase di sottoscrizione ad una

casella mail (collegata ad un browser)

noi concediamo che determinati

siti web registrino il nostro passaggio

(previa conferma), lasciando

che essi raccolgano dati personali

relativi agli interessi (a volte ceduti

anche a terze parti) e che attraverso

i “tag” indirizzano a noi spot e teaser

molto vicini ai nostri gusti.

Da questo stimolo ne scaturisce

un’eventuale curiosità che il rimando

volontario al trailer soddisferà o

meno le nostre aspettative. Il teaser

online, a differenza del trailer cinematografico,

mostra quasi sempre

una singola scena o una sola sequenza

eclatante, spesso senza voce

narrante, senza incorrere nei rischi

tipici di un trailer poco accattivante

o inefficace. In base quindi all’utente

che effettua una ricerca video

vengono mostrati differenti teaser

pubblicitari distribuiti secondo gli

interessi degli users al solo scopo di

stimolare un rimando di approfondimento

web, che può andare dalla

24 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


visione del trailer cinematografico al

film stesso.

Di completamente diversa progettazione

sia a livello comunicativo, che

a livello strutturale è invece il promo

televisivo. Come già indicato in precedenza,

la durata media di un promo

televisivo è di 30 secondi circa,

cioè l’equivalente di 1/5 della durata

dei media dei trailer cinematografici

(che durano in media dai 2 minuti ai

2 minuti e mezzo). A differenza del

trailer che risponde nella sua struttura

complessiva esclusivamente ad

una logica attrattiva a discrezione

della distribuzione cinematografica

o del regista, il promo tv ha dei canoni

molto ben definiti entro i quali

è obbligato a uniformarsi. Il promo

tv ha sempre una voce narrante che

sponsorizza la programmazione anticipando

la narrazione del film, evidenziando

elementi principali come

la data e l’emittente. Quindi il fulcro

del promo tv non è più esclusivamente

il tema o la narrazione del

film, come in precedenza lo era per

il trailer, ma diviene di pari importanza

l’emittente che si occupa della

trasmissione e la data in cui si potrà

visionare. La voce narrante, univoca

per ogni emittente, diventa inoltre

elemento costante significativo e

rappresentativo del canale stesso.

Diviene per cui evidente che tra

tutti gli elementi di pari importanza

che si concentrano in un promo tv

il montaggio non potrà più rispecchiare

le diverse tipologie di scelta

“artistica” su cui si interveniva, ma si

dovrà passare una serie di informazioni

precise a discapito della trama

o del tema. Sul piano di contenuti

filmici, il promo tv contiene quindi

solamente un riassunto con le scene

di climax massimo presenti nella

pellicola, intervallate nel caso di

film popolari dalle scene più famose

e quindi facilmente riconoscibili

dall’immaginario collettivo. Queste

scelte derivano inoltre dal fatto che

i film in programmazione televisiva,

ad eccezione delle esclusive Tv,

spesso sono già da tempo a disposizione

degli spettatori in vari tipi

di formato (streaming, DVD, ecc..),

oltre che ad essere fuori dalle sale

già da svariato tempo. Lo spettatore

potrebbe quindi già essere entrato

a contatto con lo spettacolo, o può

comunque facilmente ricercare su

altri media informazioni relative ad

esso, senza che il promo tv debba

necessariamente introdurlo all’interno

del sistema narrativo ed attrattivo

del film. Elemento ulteriore

da prendere in considerazione per

un’analisi oggettiva di un promo

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

25


Approfondimento / Systema Trailer

tv è il target preciso su cui esso è

strutturato. Basandosi infatti sulle

ricerche statistiche della proiezione

in sala e sui dati di audience delle

precedenti programmazioni, il promo

tv sponsorizzerà la programmazione

con un preciso target d’età di

riferimento, trasmettendolo nelle

precise fasce orarie del palinsesto

televisivo in cui c’è l’affluenza visiva

massima dei possibili futuri spettatori.

Ecco perché un promo che

spesso può esser definito “poco

accattivante” da taluni è completamente

efficace per altri. Ci troviamo

quindi di fronte ad un particolare

esempio di montaggio promozionale

filmico che avendo il solo scopo

informativo temporaneo sulla futura

programmazione, non avrebbe alcun

collocamento al di fuori del medium

televisivo. Nel palinsesto televisivo

sono comunque presenti degli spazi

che garantiscono la proiezione dei

trailer cinematografici in serie, relativi

ai film di prossima uscita o in

programmazione nelle sale. Questi

spazi comunemente definiti “Coming

Soon”, trasmettono in serie da

cinque a dieci trailer cinematografici

nella loro veste originale, rendendo

possibile la visione dei prossimamente

anche a coloro che non navigano

sul web o non sono assidui frequentatori

di sale cinematografiche.

Sempre in questi spazi, anche se con

minore frequenza, si possono inoltre

visionare i famosi “featurette”

cioè brevi documentari sulla realizzazione

del film di durata variabile

dai 20 ai 40 minuti che contengono

“making of”, interviste al cast o sce-

26 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


ne inedite, tutti elementi che insieme

ai “blooper” vanno generalmente

a comporre i “bonus disc” delle

edizioni speciali di DVD o BlueRay.

Lo spazio “Coming Soon” non è comunque

solamente quello televisivo,

bensì ne esiste anche la sua versione

radiofonica oltre ai tradizionali i programmi

radiofonici cinematografici

come “Hollywood Party” di Radio3.

Limitato all’esclusivo ambito acustico,

il trailer radiofonico vanta un abile

ed impegnativo riassunto evocativo

lasciato a frasi particolarmente

significative dei protagonisti. Immancabile

è comunque la voce narrante

che oltre a chiarirci sul titolo del

film, il nome del regista ed il periodo

di programmazione, ci illustra le varie

considerazioni di critica delle testate

giornalistiche che lo hanno recensito

e le eventuali partecipazioni

e vittorie a festival e concorsi.

Testate giornalistiche sulle quali

spesso convivono anche le pubblicità

a banner e le rubriche di cinema,

che insieme alle locandine furono

predecessori dei trailer prima del

loro avvento negli anni ’20.

Le locandine che restano tutt’oggi

elemento fondamentale della campagna

pubblicitaria legata al film, hanno

avuto una storia profondamente

legata sia agli sviluppi del cinema che

alla storia dei trailer stessi.

Negli anni ’40 e ’50 le locandine a

colori presentavano esclusivamente

il titolo del film e gli attori protagonisti,

mentre nei successivi anni

’60 si predilesse un’impronta più

grafica mettendo in evidenza alcuni

o singoli fotogrammi del film scelti

per la loro importanza enfatica ed

artistico fotografica (ad esempio

“Easy Ryder”, 1969, Dennis Hopper).

Negli anni ’70 – ‘80 invece dominò

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

27


Approfondimento / Systema Trailer

una grafica illustrata creata appositamente

per stimolare nel futuro

spettatore una fantasia caricaturale

spesso rappresentativa di intere trilogie

come nel caso degli “Indiana

Jones” o di “Ritorno al futuro” ed

in alcuni casi, come per il primo

capitolo di “Star Wars”, subivano

addirittura un adattamento per l’esclusivo

commercio estero venendo

interamente ridisegnate (nel caso di

“Guerre Stellari”, per l’appunto, per il

mercato italiano). Gli anni ’90 hanno

invece colto spunti da tutti i decenni

precedenti, creando vere e proprie

icone grafiche come nel caso de “Il

silenzio degli innocenti”. Solo negli

anni 2000 con l’avvento del web e

dei teaser online (presentato molti

mesi prima dell’uscita del film), si

sono diffusi i primi poster promozionali

dove è raffigurato il cast dei

protagonisti e dove ne viene fotograficamente

rappresentata l’intera

atmosfera, un esempio lo possiamo

trovare nei poster di tutta la trilogia

de “Il Signore degli anelli” diretti da

Peter Jackson.

28 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Approfondimento / Trailer Awards

C

Come abbiamo visto, le locandine ed i trailer hanno avuto una storia

simile e sotto l’aspetto grafico anche di influenza reciproca nel corso

del tempo. L’importanza promozionale del film diviene quindi un

aspetto fondamentale a livello di coerenza pubblicitaria per l’intera movie

identity. Con il tempo però i trailer sono divenuti elementi di culto che, seppur

profondamente legati alla pellicola, hanno una vita a sé stante e spesso

vengono riconosciuti o citati in modo totalmente distaccato dal film senza

che lo spettatore sia mai entrato in contatto con esso. Locandine o trailer

di colossal hollywoodiani o di film particolarmente popolari vengono così

costantemente riproposti, seppur abbiano già ampiamente assolto il loro

ruolo promozionale. Contemplati come opere d’arte una volta assolto il

loro compito predestinato, essi, proprio come per i film, partecipano individualmente

a rassegne e concorsi internazionali e locali. Per quanto riguarda

le locandine i concorsi internazionali sono molteplici, ed alcuni di essi ne

premiano anche i trailer come ad esempio il “Key Art Awards” sponsorizzato

dalla rivista “The Hollywood Reporter” che dal 1989 premia le seguenti

categorie: Miglior Spot, miglior tecnica audio/visiva, miglior trailer, miglior poster

e miglior campagna pubblicitaria. Evento tutto italiano è invece il “Ciack

d’oro” instituito nel 1986 dalla rivista cinematografica italiana “Ciack”, che

seppur vanta una serie di circa venticinque categorie di partecipazione non

prevede la categoria “miglior trailer”.

Esistono quindi concorsi dedicati esclusivamente ai trailer cinematografici?

Dal 1999 negli Stati Uniti d’America esiste il “Golden Trailers Awards”, il

primo premio cinematografico statunitense assegnato a trailer, locandine e

spot tv. La giuria, annualmente selezionata, è composta da una serie di membri

dell’universo cinematografico (critici, registi, produttori…), che nel mese di

maggio, secondo votazione, decretano il “Trailer dell’anno” ed una serie di

vincitori in varie categorie. I premi più prestigiosi, da me selezionati, tra tutte

le categorie proposte (presentate nelle pagine seguenti) sono comunque

esclusivamente dodici sui centodiciassette assegnati. Evidenziati dal vasto

elenco, sono riportati nelle didascalie i vincitori della stagione 2017.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

29


Approfondimento / Trailer Awards

Trailer dell’anno 2017

Wonder Woman “What She Is”

Warner Bros., Open Road Entertainment/AV Squad

30 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Fig.1 Fig. 2

The Nice Guys “70s Trailer” Blade Runner: 2049 “Teaser 1”

Warner Bros., Big Picture

Warner Bros. Wild Card

SHOW CATEGORIES -

(Categorie Trailer di film proiettati

al cinema)

Best Action (Miglior Azione)

Best Animation/Family (Miglior

Animazione/Famiglia)

Best Comedy (Miglior Commedia)

Best Documentary (Miglior

Documentario)

Best Drama (Miglior Drammatico)

Best Fantasy/Adventure (Miglior

Fantasy/Avventura)

Best Horror (Miglior Horror)

Best Independent Trailer (Miglior

Trailer Indipendente)

Best Music (Miglior Musica)

Best Thriller (Miglior Thriller)

Golden Fleece (Vello d’Oro)

Most Original Trailer (Miglior Trailer

Originale) - Fig. 1

Summer Blockbuster Trailer (Miglior

Trailer di un Blockbuster Estivo)

Trashiest Trailer (Peggior Trailer)

Best Teaser (Miglior Teaser) - Fig. 2

NON-SHOW CATEGORIES -

(Categorie Trailer non proiettati nei

cinema)

Best Motion/Title Graphics (Miglior

Titolo Grafico in movimento)

Best Video Game Trailer (Miglior

Trailer di Video Game)

Best Independent (under $1Million)

(Miglior Indipendente sotto a

1milione$)

Best Sound Editing (Miglior montaggio

del suono)

Best Trailer for a TV Show or Miniseries*

(Miglior Trailer per uno Show Tv

o Mini-Serie)

Best Romance (Miglior Romantico)

Best Original Score (Miglior Punteggio

originale)

Best Trailer - No Movie (Miglior Trailer

per nessun film)

The Don LaFontaine Award for Best

Voice Over (Il premio Don LaFontaine

per la migliore voce narrante)

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

31


Approfondimento / Trailer Awards

Fig. 3 Fig. 4

Lady Macbeth “Teaser”

Evolution “Trailer”

Attitude Film Entertainment,

IFC Midnight,

Intermission Film

Mark Woollen & Associates

FOREIGN TRAILER CATEGORIES - (Categorie Trailer stranieri)

Golden Fleece Foreign (Vello d’Oro Straniero)

Best Foreign Independent Trailer (Miglior Trailer Straniero Indipendente)

Best Foreign Music Trailer (Miglior Musica di un Trailer Straniero)

Best Foreign Trashiest Trailer (Peggior Trailer Straniero)

Best Foreign Teaser (Miglior Teaser Straniero) - Fig. 3

Best Foreign Action Trailer (Miglior Trailer d’Azione Straniero)

Best Foreign Animation/Family Trailer

(Miglior Trailer d’Animazione/per Famiglie Straniero)

Best Foreign Comedy Trailer (Miglior Trailer di Commedia Straniero)

Best Foreign Documentary Trailer (Miglior Trailer di Documentario Straniero)

Best Foreign Drama Trailer (Miglior Trailer Drammatico Straniero)

Best Foreign Graphics in a Trailer (Migliore Grafica in un Trailer Straniero)

Best Foreign Horror Trailer (Miglior Trailer Horror Straniero)

Best Foreign Romance Trailer (Miglior Trailer Romantico Straniero)

Best Foreign Thriller Trailer (Miglior Trailer Thriller Straniero)

Most Original Foreign Trailer (Miglior Trailer Originale Straniero) - Fig. 4

32 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Fig. 5 Fig. 6

Sausage Party “high”

Sully: Miracle on

Deas Sony Pictures,

the Hudson “208”

Viacom Velocity

Warner Bros., The Editpool

TV SPOTS FOR A FEATURE FILM -

(Categorie Spot Tv di Film caratteristici)

Best Sound Editing in a TV Spot (Miglior montaggio del suono in uno Spot TV)

Best Teaser TV Spot (Miglior Teaser di uno Spot TV) - Fig. 5

Best Action TV Spot (Miglior Spot TV d’Azione)

Best Animation/Family TV Spot (Miglior Spot TV d’Animazione/per Famiglie)

Best Comedy TV Spot (Miglior Spot TV di Commedia)

Best Drama TV Spot (Miglior Spot TV Drammatico)

Best Documentary TV Spot (Miglior Spot TV di Documentario)

Best Fantasy/Adventure TV Spot (Miglior Spot TV Fantasy/d’Avventura)

Best Foreign TV Spot (Miglior Spot TV Straniero)

Best Graphics in a TV Spot (Miglior Grafica in uno Spot TV)

Best Horror TV Spot (Miglior Spot TV Horror)

Best Independent TV Spot (Miglior Spot TV Indipendente)

Best Music TV Spot (Miglior Musica in uno Spot TV)

Best Original Score TV Spot (Miglior Punteggio Originale in uno Spot TV)

Best Romance TV Spot (Miglior Spot TV Romantico)

Best Summer Blockbuster TV Spot (Miglior Spot TV di un Blockbuster Estivo)

Best Thriller TV Spot (Miglior Spot TV Thriller)

Best Voice Over TV Spot (Miglior Voce Narrante in uno Spot TV)

Most Original TV Spot (Miglior Spot TV Originale) - Fig. 6

Golden Fleece TV Spot (Vello d’Oro Spot TV)

Best Video Game TV Spot (Miglior Spot TV di un Video Game)

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

33


Approfondimento / Trailer Awards

SPOTS (TRAILERS AND/OR TV SPOTS) FOR TV SERIES,

STREAMING SERIES, LIMITED SERIES, WEB SERIES &

MINI-SERIES** -

(Categorie Spot (Trailer e/o Spot TV) per Serie TV, Serie Streaming, Serie

limitate, Web Serie & Mini Serie)

Best Action TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV d’Azione)

Best Animation/Family TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV d’Animazione/per Famiglie)

Best Comedy TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV di Commedia)

Best Drama TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Drammatica)

Best Documentary TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Documentaristica)

Best Fantasy Adventure TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Fantasy/d’Avventura)

Best Foreign TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Straniera)

Best Graphics in a TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior Grafica in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)

34

Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Fig. 7

American Horror Story “Anthology”

FX Networks, FX Networks/MOcean

Best Horror/Thriller TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV Horror/Thriller)

Best Independent TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser Indipendente di una Serie TV)

Best Music TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior Musica in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)

Best Original Score TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior Punteggio Originale in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)

Best Sound editing in a TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior Montaggio del Suono in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)

Best Voice Over in a TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior Voce Narrante in un TV Spot/Trailer/Teaser di una Serie TV)

Most Original TV Spot/Trailer/Teaser for a series**

(Miglior TV Spot/Trailer/Teaser Originale di una Serie TV) - Fig. 7

Best Promo for a TV Network:

ie: HBO, CW, ABC, FX, NBC, Hulu, Showtime et al.

(Miglior Promo per un Network TV:

cioè: HBO, CW, ABC, FX, NBC, Hulu, Showtime, ecc..)

Best TV TrailerByte (Insta / Vine / GIF / bytes / blinks)

(Migliore TrailerByte TV (Insta / Vine / GIF / bytes / blinks)

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA 35


Approfondimento / Trailer Awards

POSTER CATEGORIES - (Categorie Poster)

Best Action Poster (Miglior Poster d’Azione)

Best Animation/Family Poster (Miglior Poster d’Animazione/per Famiglie)

Best Billboard (Miglior Cartellone)

Best Comedy Poster (Miglior Poster di una Commedia)

Best Documentary Poster (Miglior Poster di un Documentario)

Best Drama Poster (Miglior Poster Drammatico)

Best Fantasy/Adventure Poster (Miglior Poster Fantasy/d’Avventura)

Best Foreign Poster (a poster for a foreign film)

(Migliore Poster Straniero (un poster per un film straniero)

Best Horror Poster (Miglior Poster Horror)

Best Independent Poster (Miglior Poster Indipendente)

Best International Poster (an international poster for a US Film)

(Migliore Poster Internazionale (un Poster Internazionale per un film USA)

Best Motion Poster (Miglior Poster in Movimento)

Best Romance Poster (Miglior Poster Romantico)

Best Summer Blockbuster Poster (Miglior Poster di un Blockbuster Estivo)

Best Teaser Poster (Miglior Teaser Poster)

Best Thriller Poster (Miglior Poster Thriller)

Best Video Game Poster (Miglior Poster di un Video Game)

Best Wildposts (a series of at least 3 posters)

(Miglior Wildposts (una serie di almeno 3 manifesti)

Most Original Poster (Miglior Poster Originale) - Fig. 8

Trashiest Poster (Peggior Poster)

Best Poster for a TV Show or TV Series

(Miglior Poster per uno Show TV o Serie TV)

36 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Fig. 8

Simpsons 600 “Homer Fritz Art”

FX, LA

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

37


Approfondimento / Trailer Awards

Fig. 9 Fig. 10

Lego Batman

Fantastic beast and where

“Black and Yellow”

to find them “Ilvermorny”

Warner Bros., Trailer Park, Inc. Warner Bros.,Jax

STANDEE -

(Poster cartonati verticali)

Best Standee for a Feature Film

(Miglior Standee per un Film

Caratteristico)

Best Standee for a Video Game

(Miglior Standee per un Video Game)

Best Standee for a Product/Brand/

Advertiser

(Miglior Standee per un Prodotto /

Marca /Pubblicità)

RADIO CATEGORY -

(Categorie Radio)

Best Radio Spot (Miglior Spor Radio)

- Fig. 9

BOOK CATEGORY -

(Categoria libro)

Best Trailer for a book or novel

(Miglior Trailer per un Libro o un

Romanzo) - Fig. 10

PRE-SHOW ADVERTISING -

(Pubblicità Pre-Show)

Best Pre-show Theatrical Advertising

for a brand

(Miglior Pubblicità di un Marchio in un

Pre-Show Teatrale)

BROADWAY (LEGIT THEATER)

CATEGORIES -

(Categoria Broadway (Legit

Theater)

Best Trailer for Legit Theater or

Broadway Trailer

(Miglior Trailer per il Legit Theatre o il

Broadway Trailer)

FILM FESTIVAL CATEGORIES -

(Categorie Film Festival)

Best Film Festival Trailer

(Miglior Trailer di un Film Festival)

Best Film Festival Poster

(Miglior Poster di un Film Festival)

38 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Fig. 11

Rings “TV Store Pranks”

Paramount Pictures, Thinkmodo

OPENING TITLE (OR CREDIT)

SEQUENCE -

(Titoli di apertura o crediti in

sequenza)

Opening Title Sequence (or closing

credit sequence) for a feature length

film or video game

(Sequenza Titolo di Apertura (o

sequenza di crediti di chiusura) per un

filmato di lunghezza funzionale o un

videogioco)

Opening Title Sequence (or closing

credit sequence) for a tv series/

Streaming Series

(Sequenza Titolo di Apertura (o

sequenza di crediti di chiusura) per

una Serie TV/Serie Streaming)

INNOVATIVE ADVERTISING -

(Pubblicità innovative)

Most Innovative Advertising for a

Feature Film

(Miglior Pubblicità Innovativa per un

Film Caratteristico)

Most Innovative Advertising for a

Video Game

(Miglior Pubblicità Innovativa per un

Video Game)

Most Innovative Cinema Advertising

for a Brand/Product

(Miglior Pubblicità Cinematografica

Innovativa per un Marchio/Prodotto)

Best Viral Campaign

(Miglior Campagna Virale) - Fig.11

Most Innovative for a TV/Series/

Streaming Series

(Miglior Pubblicità Innovativa per una

Serie Tv/ Serie Streaming)

Best TV TrailerByte (Insta / Vine / GIF

/ bytes/ blinks / SnapChat)

(Migliore TrailerByte TV (Insta / Vine /

GIF / bytes/ blinks / SnapChat)

Best TrailerByte for a feature length

film (Insta / Vine / GIF / bytes / blinks

/SnapChat)

(Miglior TrailerByte per un filmato di

lunghezza funzionale (Insta / Vine / GIF

/ Byte / Blink / SnapChat)

**

(Tutte le categorie contrassegnate dai ** indicano nuovi premi assegnati dal GTA

18 – Stagione 2017)

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

39


Approfondimento / Trailer Awards

E

vento del tutto Italiano è invece il “Trailers FilmFest” che vanta dal 2003

di essere l’unico festival europeo sul trailer cinematografico. Manifestazione

nata e cresciuta nella “città dell’elefante”, cioè Catania, deve ad essa il

simbolo da cui prende forma la statuetta premio del concorso.

Ormai giunto alla sua XV edizione, se pur non cambiato in nulla, si svolge

oggi nella ben più nordica città di Milano. Il festival nasce come punto di

incontro e aggregazione di svariate personalità legate al mondo del cinema

e del marketing pubblicitario, comprendendo svariati ruoli che vanno dagli

aspiranti registi ai produttori cinematografici passando per esperti di comunicazione

e direttori creativi. L’evento si propone come luogo di associazione

e networking di svariate figure professionali che gravitano attorno al mondo

cinematografico, per garantire un’ambiente prolifico di creatività connesso

ad un modello di concorso tipico delle rassegne cinematografiche.

40 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Esattamente per adempire al compito per cui il trailer nasce, questo evento

permette a giovani concorrenti selezionati di proporre il loro Pitch Trailer

(trailer di idee da realizzare) per la categoria di concorso predestinata, e di

testare per la prima volta la risposta di pubblico durante una proiezione.

L’evento si pone quindi su di un piano anche formativo per le successive generazioni

di creativi che hanno la possibilità di un confronto diretto sia con

il pubblico che con i rappresentati delle maggiori case di distribuzione, quali:

20Th Century Fox, Warner Bros, Universal Pictures e Medusa Film.

Il Trailers FilmFest si compone di quatto sezioni con annesse sottocategorie

di concorso, ed esse vengono giudicate da una giuria composta da personalità

note che occupano all’interno dell’universo cinematografico svariate

mansioni, quali: sceneggiatori, scrittori, critici, attori, storici del cinema, produttori,

giornalisti e registi. Tali figure professionali presenziano inoltre alle

anteprime cinematografiche e alle premiazioni di omaggi alla carriera (attribuiti

ad esempio a Sandra Milo, Tito Brass, i fratelli Vanzina, ecc.) assegnati in

concomitanza dei concorsi.

Le multiculturalità professionali e creative che convivono ed entrano in contatto

in queste giornate di festival, anche grazie ai numerosi workshop, incontri

e lezioni in collaborazione con università e scuole di cinema, danno vita ad

un week end prolifico sotto svariati aspetti professionali e culturali.

I Trailer presi in esame vengono selezionati dal 1 settembre dell’anno precedente,

sino al 15 agosto dell’anno in cui si effettua la manifestazione, coprendo

così l’intera annata di film pubblicizzati attraverso Teaser, Trailer, Poster e

campagne pubblicitarie.

L’evento prevede la premiazione nel mese di ottobre, lasciando così spazio

anche al pubblico online di effettuare il proprio giudizio.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

41


Approfondimento / Trailer Awards

Le quattro sezioni del “Trailers FilmFest” sono:

I Concorsi:

Concorsi dei Migliori Trailer

Cinematografici:

(30 Film in gara, giudicati da una

giuria di qualità e dal pubblico a casa

ed in sala)

Miglior Trailer Italiano - Fig. 1

Miglior Trailer Europeo - Fig 2

Miglior Trailer World - Fig.3

Miglior Trailer del Pubblico - Fig. 4

Concorso Miglior Poster - Fig 5

(Tra i 15 poster selezionati si eleggerà

il vincitore riconoscendolo all’Art Director

e alla agenzia creativa che lo

ha realizzato).

Fig. 5

Moonlight –

Studio grafite, Lucky Red

Fig. 1 Fig. 3

Indivisibili

La La Land

Patrizio Marone, Medusa Film

01 Distribution

Fig. 2 Fig. 4

Io, Daniel Blake

Il viaggio di Fanny

Mattia Bessero per P&B

Daniele Cametti per

Communication, Cinema

DVDOMAIN, Lucky Red

42 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Concorso Pitch Trailer per idee di film

da realizzare

(Selezione di Pitch Trailer che verranno

sottoposti a giudizio da una giuria

di produttori e distributori. A differenza

dei Trailer classici che presentano

un prodotto filmico finito, i Pitch

Trailer presentano un’idea di film

ancora da realizzare, riassumendo a

trailer un concept filmico).

Concorso Booktrailer

(Utilizzato dal 1994 anche per la

pubblicizzazione di libri, il trailer attraverso

l’utilizzo di suoni, parole e

immagini grafiche cerca di rendere

idea dell’atmosfera che si respirerà

all’interno del libro durante la lettura.

In questa categoria vengono premiati

i Booktrailer che più riescono ad

esprimere queste sensazioni).

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

43


Approfondimento / Trailer Awards

Premio campagna pubblicitaria per il

lancio di un film

(Non solo il trailer pubblicizza l’uscita

di una pellicola, un’intera immagine

coordinata tramite diversi mezzi e

media, utilizzati secondo metodi originali

e funzionali, possono rendere

semplici film in grandi successi. Con

tale premio vengono riconosiute le

migliori campagne pubblicitarie innovative

dell’anno).

Non Assegnato nell’edizione 2017

Premio Film Rivelazione - Fig.6

(Premio assegnato come riconoscimento

ad un’opera che ci fa scoprire

un nuovo autore o una realtà generalmente

celata agli occhi della quotidianità).

Concorso Miglior Videogame Trailer

(Instituito dall’edizione del 2014, premia

il miglior trailer videoludico della

stagione, essendo promozionalmente

equiparabile alla pubblicità cinematografica).

Non Assegnato nell’edizione 2017

Fig. 6

I Babysitter –

Giovanni Bognetti, Medusa Film

Il TrailersLab

(Incontri creativi attraverso workshop e lectio magistralis organizzati in collaborazione

con scuole di cinema e università).

Il TrailersPremière

(Selezione in cui sono presentati trailer e film in anteprima nazionale con la

presenza in sala di registi, attori e produttori. In questa sede vengono inoltre

assegnati il premio Professional e i premi per i migliori trailer).

Il TrailersProfessional

(Evento di incontro tra le varie figure pubblicitarie e cinematografiche neofite

e professioniste. Passerella ideale per mostrare i Pitch Trailer in concorso,

effettuando i test screaning e i testing trailer per confrontarsi con le diverse

figure professionali. Luogo ideale per discussioni e presentazioni sui premi della

categoria “professionisti della promozione”).

44 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

45


Focus / Santa Maradona

I

Introdotto storicamente, suddiviso

per intenti e capillarmente categorizzato

per concorsi, il trailer

mantiene una sua struttura identitaria

ben precisa.

Se pur mutevole nel linguaggio a

seconda della sua indicizzazione

finale, le caratteristiche che compongono

il suo scheletro identitario

sono sempre le stesse. Nel nostro

caso prenderemo in esame esclusivamente

il trailer cinematografico,

tralasciando tutte le altre forme di

comunicazione pubblicitaria filmica.

Premettendo una visione del trailer

in quanto traduzione del film, come

idea sostenuta da Martina Federico

in “Le operazioni del Trailer”, (in

Trailer e Film, Strategie di seduzione

cinematografica nel dialogo tra i due

testi, Milano-Udine, Mimesis Edizioni,

2017), la nostra comprensione relativa

ai “prossimamente” non deve

assolutamente porsi esclusivamente

su di un piano riassuntivo dell’opera

filmica originaria, ma piuttosto su di

una libera reinterpretazione tematica

ed emotiva contemplabile come

opera a se stante e associabile alla

sua sorgente mediale esclusivamente

dallo scopo pubblicitario. Il trailer

non si può quindi definire una semplice

operazione riassuntiva del film

di riferimento ma piuttosto è ricon-

ducibile ad un intervento sinottico,

attraverso figure retoriche come la

metonimia o la sineddoche, tale da

renderlo indipendente e singolarmente

giudicabile.

Un trailer “sbagliato” promozionalmente,

in quanto tematicamente fuorviante

o ritmicamente avulso, non è

per cui necessariamente una pessima

operazione tecnico-multimediale.

L’esempio popolarmente palese

è infatti visibile nelle situazioni opposte,

in cui trailer magistralmente

assemblati promuovono film carenti

della stessa carica emotiva, così da

garantirne a posteriori un riconoscimento

come opere a sé.

La riuscita di un ottimo trailer è data

quindi dalla coniugazione della sua

funzione promozionale con le giuste

tecniche operative cinematografiche.

La scelta delle scene è sempre fondamentale

in funzione alla tipologia

di trailer che si vuole strutturare.

La giustapposizione di scene con

conversazioni o suoni diegetici provenienti

da diverse situazioni, l’accostamento

di scene distanti nel film a

scopo associativo o l’accavallamento

di scene estrapolate e ricontestualizzate,

sono solo alcune delle più

comuni operazioni di montaggio di

cui il trailer si compone.

46 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Il montaggio è l’intervento essenziale

sul quale si struttura qualsiasi

trailer cinematografico, spot Tv o altro,

ed è l’operazione principale che

nobilita la scelta tematica sulla quale

si vuole fondare l’intero processo

strutturale, oltre che veicolarne, o

meno, la garanzia di riuscita della

sua funzione pubblicitaria. Alla base

della tipologia di montaggio, scelto

in relazione al modello di trailer

evocativo che si intende realizzare,

c’è sempre un ben preciso ritmo

spesso connesso direttamente alla

musica extradiegetica che accompagna

la visione. Il ritmo struttura sulla

sua base il montaggio, l’intenzione e

gran parte delle aspettative emotive.

Un montaggio serrato su una base

ritmica frenetica, o un piano sequenza

di una singola scena su un ritmo

lento ci introdurrà in precisi e differenti

stati emotivi che per associazione

ricercheremo costantemente

nella pellicola. Il trailer però a differenza

del film non riuscirà mai a

splendere di luce propria, perché tra

di essi rimarrà sempre una sospensione,

un’interruzione o un qualcosa

di non detto. I rimandi per una continuità

di approfondimento, sono alla

base del rapporto che li coinvolge. Il

trailer presenta una storia che il film

narra, e stimolandoci la curiosità ci

attrae infatuandoci dell’atmosfera.

Per un gioco di completamento noi

siamo stimolati a ricercare nel film

tutte le risposte che il trailer pone

come domande.

Pronti alla ridefinizione di ruoli, al

rovesciamento di sotto trame e a

sconvolgimenti tematici, non accettiamo

però un cambio di atmosfera

che il trailer ci ha promesso. Siamo

pronti a qualsiasi tipo di risposta che

il trailer domanda, e siamo disposti

anche ad accettare nuovi quesiti,

purché il film ci conduca sempre ad

una soluzione.

Il coinvolgimento in un rapporto

con un film inizia quindi nella fase

di seduzione del trailer. Attraverso il

ritmo, dato dal montaggio di giustapposizioni

evocative, ci infatuiamo

dell’atmosfera, che grazie al tipico

“vedo e non vedo” cognitivo ci spinge

a metterci in gioco con curiosità,

consapevolezza e voglia di sorpresa.

Trascinati ora in un amplesso visuale

con la pellicola, lasceremo che sia

essa a farci provare il piacere fisico

di un’esperienza nuova. Se l’appagamento

finale sarà proporzionale al

feeling avuto con il trailer al primo

incontro, si parlerà di amore.

Ecco perché posso sostenere di amare la pellicola intitolata Santa Maradona.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

47


48 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


S

anta Maradona (2001) opera

prima del regista Marco Ponti,

di cui ne è scrittore, sceneggiatore

e regista, vede la luce dopo anni di

ideazione e lavorazione su soggetto

e sceneggiatura.

Marco Ponti nasce

nella cittadina di

Avigliana, ai piedi

della Valle di Susa,

il 25 Luglio 1967 e

qui vive l’intera sua

giovinezza. Conseguita

la Laurea in

Lettere Moderne

presso l’Università

di Torino, lavora

negli anni seguenti

come copywriter e

come assistente di

cattedra di Semiotica

nella medesima facoltà. Negli

anni seguenti la Laurea, prende

parte attraverso dei corsi serali ad

un Master in “tecniche della narrazione”

presso la Scuola Holden di

Torino, dove oggi siede alla cattedra

di narrazione cinematografica. Matura

esperienza come sceneggiatore

scrivendo da prima cortometraggi

come “Blue(S)” (1997) di Domenico

Liggeri o “Benveuto in San Salvario”

(1999) di Enrico Verra (di cui è

anche assistente alla regia), approdando

dietro la cinepresa solo nel

Biografia del regista Marco Ponti /

1999 con “Amsterdam” che gli varrà

il riconoscimento di “Miglior Cortometraggio”

alla V Edizione di “Cinema

in Diretta” della città di Saint

Vincent - Gressoney Saint Jean. Nel

2001 sceneggia il cortometraggio

“Kissing Paul Newman”

sul soggetto

di Luca Bianchini

(scrittore e amico

con il quale collaborerà

per le trasposizioni

cinematografiche

dei suoi

due libri “Io che

amo solo te” e “La

cena di natale”), che

vede l’esordio alla

regia di Fabio Tagliavia

(già aiuto regista

per il corto di Verra

e operatore del reparto produzione

per svariati film, tra cui “Tutti giù per

terra” (1997) di Davide Ferrario),

una collaborazione di due amicizie

che perdureranno nel futuro anche

come sodalizio artistico.

È la mattina del 7 maggio 2001 quando

inizia l’avventura chiamata Santa

Maradona con le prime riprese dentro

la libreria “Fontana” di Torino, riprese

che termineranno il 20 giugno

in previsione dell’uscita nelle sale il

26 ottobre dello stesso anno. Nel

ruolo di “aiuto regia” troviamo Fa-

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

49


Focus / Santa Maradona

bio Tagliavia, che sulla base della sceneggiatura

di Ponti girerà nel 2002

il corto “Playgirl”, e nel 2007 il suo

primo film “Cardiofitness”. Nel cast

troviamo un giovane Stefano Accorsi

(protagonista) insieme a Libero de

Rienzo (coprotagonista) interprete

magistrale del suo eccentrico personaggio.

L’ottimo risultato al botteghino

e le numerose critiche positive

di pubblico daranno a Ponti una

notevole visibilità a livello nazionale,

anche se la sua vera e propria consacrazione

a regista, avverrà grazie agli

svariati riconoscimenti di cui il film

venne insignito.

In ordine di importanza essi furono:

David di Donatello 2002 a Marco Ponti

come Miglior Regista Esordiente;

David di Donatello a Libero De Rienzo

come Miglior Attore non Protagonista;

Ciack d’Oro come Miglior Opera prima

2002;

Premio Migliore Film Rivelazione al festival

delle Cerase 2002;

Premio FiPRESCI come Miglior Film e

Premio Miglior Attore (ex-aequo) a Libero

De Rienzo al Festival Internazionale

di Mar del Plata 2002.

Candidatura ai Nastri d’argento come

Miglior Regista Esordiente.

50 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Biografia del regista Marco Ponti /

Dopo l’esperienza di Santa Maradona

tornerà dietro la cinepresa

solo nel 2004 per le riprese di “A/R

Andata+Ritorno”, con Vanessa Incontrada

e Libero De Rienzo, che

seppur considerata una pellicola di

minor successo e qualità mantiene

evidente la stessa carica poetica ed

espressiva già gustata nel film precedente.

Gli anni successivi lo vedranno

impegnato in progetti alternativi

al ruolo autoriale. Oltre a sceneggiature

cinematografiche, si dedicherà

a sceneggiature televisive e alla traduzione

e adattamento di tesi teatrali,

da cui ne sono derivati anche

libri in corso di pubblicazione.

Nel 2007 girerà a Los Angeles il suo

primo film-documentario “La luna

di giorno – un ritratto in movimento”

dedicato a Lorenzo Cherubini

in arte Jovanotti, di cui ne seguirà la

tournée “Safari” nel 2008 per girare

il film dedicato “Nessuna ombra

introno”. Sempre nel 2008 nel capoluogo

californiano girerà inoltre

il suo primo videoclip musicale “Il

mondo che vorrei” per la rockstar

italiana Vasco Rossi, esperienza ripetuta

poi solamente nel 2016 per

il videoclip “Quando le canzoni finiranno”

di Emma.

Nel successivo film del regista Ponti “A/R Andata+Ritorno” del 2004 insieme a

Vanessa Incontrada torna Libero De Rienzo, questa volta nel ruolo di Protagonista.

Il film non condivide però con il precendete “Santa Maradona” solamente l’attore,

ma bensì sia la location nella città di Torino sia le numerose citazioni filmiche, a

partire proprio dal nome del protagonista “Dante Cruciani”.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

51


Focus / Santa Maradona

Il ritorno vero e proprio al cinema

giungerà solo nel 2013 con “Passione

Sinistra” tratto dal libro di Chiara

Gamberale che garantirà la candidatura

ai Nastri d’Argento come “miglior

attrice non protagonista” a Eva

Riccobono, ed il Ciack d’Oro guadagnato

nella stessa categoria.

Nel 2014 girerà il film televisivo “Ti

amo troppo per dirtelo” e nello stesso

anno inizierà a scrivere la sceneggiatura

per il film “Io che amo solo

te”, tratto dal best sellers di Luca

Bianchini, uscito nelle sale il 22 Ottobre

2015 debuttando al primo posto

del box office italiano.

Il 2016 è seguito da “La cena di

Natale”, sequel del film uscito l’anno

precedente precedente, lodato

molto positivamente dal giudizio del

pubblico.

Tra giugno e luglio 2017 sono iniziate

le riprese del film “Vita Spericolata”

che vedrà la luce, nel buio delle

sale, nella primavera 2018. Questo

film, che avrà come protagonisti i

giovani Lorenzo Richelmy e Matilda

de Angelis, è girato tra la Puglia ed il

Piemonte in una location d’onore: la

Valle di Susa, terra natia del regista.

La profonda cultura cinematografica del regista Marco Ponti, è inoltre evidente in

tutte le sue successive pellicole arricchite di numerosi cameo e riferimenti filmici.

Partendo da sinistra, tutte le locandine dei suoi film in ordine cronologico:

Passione Sinistra (2013); Io che amo solo te (2015); La cena di natale (2016)

52 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Film /

C

Concentrandoci

esclusivamente

sulla pellicola

che lo ha presentato

nel panorama cinematografico

italiano,

individuiamo in Santa

Maradona una colta

capacità espressiva

ricca di citazionismi

cinematografici (non

sempre dichiarati), capace

di coinvolgere in

tematiche sensibili i

ragazzi sulla soglia dei

trent’anni, senza lavoro

e senza certezze.

Andrea (Stefano Accorsi),

neolaureato

in Lettere, vive l’avvicinarsi

dei trent’anni

cercando di affrontare

le difficoltà del passaggio

“all’età adulta”,

assumendo atteggiamenti

adolescenziali

che gli permettono

di evadere dai criteri

sociali imposti dalla

sua età anagrafica. Il

coronamento del sogno

adolescenziale di

vivere distaccato dalla

propria famiglia, lo

possiamo comprendere

perfettamente

osservando l’arredamento

e la scenografia

dell’appartamento

libero da ogni criterio,

disordinato e ricolmo

di oggetti radunati con

la “teoria dell’accumulo”.

A riportarci con i

piedi per terra dal sogno

adolescenziale che

Andrea sta vivendo è

la necessità di un lavoro,

unica soluzione per

evitare il rientro a casa

obbligato con annessa

mansione nell’attività

commerciale del padre.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

53


Focus / Santa Maradona

Le sue giornate si svolgono

tra colloqui lavorativi

esageratamente

caricaturali, visioni di

film e discussioni eccentriche

con il coinquilino

“Bart” (Libero

De Rienzo), all’anagrafe

Bartolomeo Vanzetti.

La scelta del nome di

quest’ultimo non pare

casuale, il nome infatti

ci riporta al noto

anarchico piemontese

giustiziato negli anni

’20 a Boston, spingendoci

ad associare per

“nomen omen” il suo

modo di vivere ad uno

stile libertario. Bart

difatti, con i suoi atteggiamenti

scaltri, sembra

avere il ruolo di

un pigro lucignolo in

grado di stimolare Andrea

verso scelte “sbagliate”

come il furto o

la truffa (essendo egli

di professione un giornalista

con “articoli di

altri”), ma al contempo

lo ragguaglia con

profonde e pungenti

morali in merito alle

sue scelte relazionali.

Il ruolo di Dolores

(Anita Caprioli), incontrata

per caso da

Andrea e da subito

“amante”, pone un vago

accento rosa sul-

le note del film.

A pareggiare il ruolo

femminile di Dolores

c’è Lucia (Mandala

Tayde), una ragazza

italo-indiana ancora

studentessa universitaria

che nel cercare

in Andrea un conforto

per la sua altrettanto

travagliata relazione

trova Bart. La forte intesa

che c’è tra i due

è pari esclusivamente

al distacco emotivo

volontario che lascia

intendere in una relazione

futura fuori

dalla trama del film. Il

Flashback di apertura

ci riporta ora alla rottura

della relazione

con Dolores, donna

che incarna una chimera

troppo vicina

54 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


alle paure di Andrea,

contemporaneamente

al coinvolgimento

del primo colloquio

di lavoro volto a buon

fine ma rifiutato, proprio

perché l’imposizione

di una distanza

fisica comporterebbe

la nascita di nuove incertezze

e ulteriori

paure. La discussione

finale tra Andrea e

Bart, assume invece

toni molto più maturi

rispetto agli atteggiamenti

tenuti durante

tutta la durata del film,

portandoci in evidenza

come sentimenti veri,

quale l’amicizia, siano

già parte della loro

maturità e di come

parallelamente Andrea

debba prenderne coscienza

per affrontare

tutte le sue paure sino

ad ora troppo dominanti.

Le varie vicissitudini

vissute dai ragazzi

non portano quindi

al classico esito finale,

ma esattamente come

nella vita reale prendiamo

la decisone di

voltare pagina inconsapevoli

del futuro, il film

si interrompe con un

balzo dei due protagonisti

verso lo spettatore

(ora incarnato nella

televisione che stanno

guardando) senza darci

a sapere quale sia il

Analisi Film /

destino che li aspetta.

Torino è la New York

perfetta dove ammorbidire

un clima teso

come quello di Edimburgo.

Se escludiamo

la problematica della

droga che era alla base

del film “Trainspotting”

(1996) di Danny Boyle,

ritroviamo in “Santa

Maradona” oltre a varie

citazioni registiche,

una struttura tematica

di fondo molto simile.

Il gruppo di ragazzi

di Boyle, perfora con

l’eroina tutte le paure

generazionali legate

al lavoro, alle relazioni,

all’amicizia ed alla vita

in generale.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

55


Focus / Santa Maradona

Gli esiti, ovviamente

sono proporzionalmente

drastici quanto

i metodi con cui vengono

affrontate le paure,

verosimilmente comunque

le stesse.

Renton (Ewan McGregor),

proprio come

Andrea, ha difficoltà

ad accettare lo status

in cui versa la sua vita,

ma travolto dalle paure

ne viene costantemente

inghiottito. Il

fallimento su più traguardi,

tra cui quello

relazionale, non lo

sprona a maturare un

cambiamento che potrebbe

salvargli la vita.

Nell’illusione di una

momentanea presa di

coscienza con negazione

dello stile di vita

che lo accompagnava,

ci ritroviamo reimmersi

nel problema

nell’esatto momento

in cui le paure di una

“vita scomoda” tornano

a fare da capolino.

Solamente nel finale,

presa la decisione di

tradire gli amici che incarnano

i suoi problemi,

viene rivelata una

seria maturità emotiva

tale da permettergli di

riconoscere nel suo

amico più debole un

reale rapporto di amicizia

e affetto. La camminata

finale verso lo

spettatore, che viene

interrogato nel celebre

monologo, tende a

perdere un chiarimento

emotivo con l’avvicinarsi

del protagonista

alla videocamera.

Siamo così consapevoli

di una maturata

presa di coscienza del

protagonista che con

passo incalzante giunge

verso di noi, senza

darci modo di sapere

quale sia realmente la

sua vera destinazione

futura.

56 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Film /

Sin dai titoli di testa,

entrambi a tema

“calcistico” i parallelismi

tra le due opere

sembrano non terminare

mai. Le corse

sfrenate seguite dalle

forze dell’ordine di

Edimburgo, in “Santa

Maradona” diventano

brevi inseguimenti per

furto. Blondie viene

sostituita dai torinesi

Motel Connection nella

serata in discoteca

ed i colloqui di lavoro

imbarazzanti vengono

emulati negli eccentrici

dialoghi tra datori

di lavoro ed Andrea.

Entrambe le pellicole

trovano ulteriori

punti in comune negli

ambienti caratterizzati

da stretti corridoi,

negli interventi allo

specchio e nei dialoghi

sagaci. Senza tralasciare

inoltre le VHS che

sembrano essere una

passione comune tra

i protagonisti di ambedue

le pellicole.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

57


Focus / Santa Maradona

Un omaggio esplicito

al cinema di Stanley

Kubrick si trova invece

sia in “Trainspotting”,

dove la discoteca riporta

murales identici

a quelli del celebre bar

di “Arancia Meccanica”

(1971), sia in “Santa

Maradona”, dove l’inquadratura

del piede di

Dolores intenta a mettersi

lo smalto riprende l’inquadratura iniziale di “Lolita” (1962), dettaglio

ulteriormente sottolineato pochi secondi dopo da Andrea, che nella vasca

da bagno legge l’incipit dell’omonimo libro di Nabokov;

58 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Film /

Numerosi sono inoltre

gli omaggi ad altri

film di successo.

Il dialogo dentro la

videoteca, si rifà chiaramente

a “Clercks”

(1994) di Kevin Smith,

o lo scherzo messo

in scena dai quattro

ragazzi nel negozio di

vestiti da sposa ricorda

molto lo stile delle

tipiche zingarate dei

cinque amici di “Amici

Miei” (1975) di Mario

Monicelli. La scena finale

riprende in modo

pressoché quasi identico la scena con cui termina lo stesso film che i ragazzi

stanno guardando in TV cioè “Butch Cassidy” (1969) di George Roy Hill.

L’atmosfera di incertezza

e l’ambientazione

ricordano invece

nettamente la Torino

di “Tutti giù per terra”

(1997) di Davide Ferrario,

del quale i protagonisti

ne condividono

anche una fallimentare

e breve relazione con

i ruoli interpretati da

“Anita Caprioli”.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

59


Focus / Santa Maradona

Il mondo universitario che per Walter

Verra (Valerio Mastandrea), protagonista

di “Tutti giù per terra” è

ancora una realtà, per Andrea Straniero

(Stefano Accorsi) appartine

già al passato. Le discoteche asettiche

di emozioni, i colloqui di lavoro

imbarazzanti ed un posto nel mondo

“non su misura” sono il filo conduttore

che collega le due pellicole

in quella che sembra una narrazione

in sequenza.

I film che sono invece stati esplicitamente

citati all’interno della pellicola

sono:

“Mission Kashmir” (2000) di Vidhu Vinod

Chopra;

“Europa” (1991) di Lars Von Trier;

“La febbre del sabato sera” (1997) di

John Badham;

“Grase” (1978) di Randel Kleiser; “

Lo chiamavano Trinità…” (1970) di

E.B. Clucher;

“…Continuavano a chiamarlo Trinità!

(1971) di E.B. Clucher;

“Digimon – Il film” (2001) di Mamoru

Hosoda;

“Basic Instinct” (1992) di Paul Verhoeven;

“Butch Cassidy” (1969) di George Roy

Hill.

60 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Film /

Analizzando quindi sotto l’aspetto

tematico e citazionistico la prima

opera cinematografica del regista

torinese possiamo ora farci un’idea

più chiara sul perché la pellicola

abbia ottenuto fin da subito

una valutazione critica positiva su

vari siti di recensione. I siti più popolari

riportano tali giudizi:

Rotten Tomatoes – 3.8/5,

MyMovies – 3.5/5,

Coming Soon – 4.4/5,

IMDb – 6.9/10.

Però oltre ad un complessivo giudizio

positivo di pubblico, non esitano

a mancare recensioni e giudizi meno

positivi sia sul web che su fonti cartacee

come su “il Farinotti – Dizionario

di tutti i film”. Pur assegnando

2 stelle su 4, “il Farinotti” definisce

“apprezzabile la scrittura (più della

regia) di Ponti, esordiente che viene

dalla pubblicità. Discreta ventata

generale.” Mentre occupa una

posizione notevolmente più critica

riguardo al cast, definendo: “la storia

diventa noiosa e astratta quando

entra in gioco Dolores. Accorsi

è sempre lo stesso (solita nevrosi,

solita ambiguità) ma, si sa, ha mercato.

Straordinario invece Libero de

Rienzo dette da lui battute discrete

diventano ottime. Davvero una sorpresa.

Ne sentiremo parlare.” *

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

61


Focus / Santa Maradona

Risalenti al 2001, contemporanei

all’uscita nelle sale del film, sono

invece due recensioni scritte da

Sergio Gatti e Luca Malavasi allora

studenti venticinquenni, oggi critici

cinematografici e docenti universitari,

che prendevano precise posizioni

riguardo alla pellicola rivolta al loro

stesso target d’età. La critica negativa

maggiore che rivolgono entrambi

è sul personaggio di Accorsi, troppo

simile per carattere, dubbi e incertezze

al Carlo, personaggio sempre

da lui interpretato, de “L’ultimo

Bacio” (2001) di Gabriele Muccino.

Inoltre un’analisi comparativa effettuata

da Sergio Gatti ha portato

alla luce riferimenti con le seguenti

pellicole: “Tutti giù per terra” (1997)

di Davide Ferrario; “Cresceranno i

carciofi a Mimongo” (1996) di Fulvio

Ottaviano; “Clercks” (1994) di

Kevin Smith, “Pulp Fiction” (1994) di

Quentin Tarantino e “Butch Cassidy”

(1969) di George Roy Hill.

Individuati i punti di forza narrativi

della pellicola, percorrendo da prima

la formazione del regista, tracciandone

successivamente la trama

ed infine individuandone i temi ed

i riferimenti, possiamo ora interrogarci

sulla costruzione e sull’efficacia

del suo trailer.

*Farinotti P.,

il Farinotti 2009. Dizionario di tutti i film,

Roma, Newton Compton editori (2008)

p. 1725-1726

62 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


U

tilizzando il modello di analisi

proposto da Martina Federico

nel libro “Trailer e Film, Strategie

di seduzione cinematografica nel

dialogo tra i due testi” (Milano-Udine,

Mimesis Edizioni, 2017),

bisogna prima di tutto

presentare le due tipologie

di trailer ben

analizzate nel testo, cioè

il trailer narrativo ed il

trailer antinarrativo, più

una terza proposta giunta

come conclusione logica

dall’analisi delle 50 pellicole

prese in esame , nonché

la più frequente nel cinema

degli ultimi decenni, cioè il trailer

omissivo.

Fermi restando che il trailer è una

manipolazione di montaggio, le vie

che collegano una pellicola con il

suo trailer sono infinite, esattamente

come la possibile distanza che li

separa, facendo correre il rischio di

farci ritrovare su false piste o fuori

strada. Per lo spettatore percorrere

un tragitto differente da quello

promesso, non sempre garantisce

un ottimo spettacolo “fuori dal finestrino”,

seppur “i paesaggi possano

essere magnifici”.

Con questa metafora legata al viaggio,

volevo esprimere il concetto

di come viene vissuta l’esperienza

Analisi Trailer /

cinematografica a fronte della preventiva

visione del trailer. Questo ci

fa comprendere che, mentre l’indicizzazione

in una delle tre tipologie

strutturali del trailer si può ragionare

sin da subito, un giudizio

valutativo sulla qualità del

trailer va effettuato necessariamente

a posteriori

della visione del film. Una

forma di analisi precisa

successiva alla visione

della pellicola, permette

inoltre di ridefinire la

tipologia strutturale del

trailer contemplata inizialmente,

garantendo ai

trailer omissivi di esser riconosciuti

e valutati secondo la loro efficacia.

Del trailer va presa in considerazione

la domanda principale che vuole

porre allo spettatore, valutandone

la tipologia di risposta che si riceve

dal film secondo i criteri della fedeltà

trailer/pellicola, delle aspettative

di completamento narrativo e della

sorpresa positiva o negativa data

dal ribaltamento valoriale della trama.

La struttura analitica proposta

da Martina Federico, si compone

principalmente di questi tre passaggi

fondamentali: La prima visione

del trailer, la visione della pellicola

connessa e la revisione del trailer

iniziale.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

63


Focus / Santa Maradona

Il processo attivo dettagliato comprende,

oltre alla regola delle 5W

(Chi? Come? Dove? Quando? Perché?)

a cui aggiungiamo anche il

sesto quesito “Cosa?”, la creazione

di una base strutturale sulla quale

partire con le nostre considerazioni

dopo una prima visione vergine

del trailer. Segue un’osservazione

dettagliata del “prossimamente”, per

stilare i vari quesiti tematici con annesse

previsioni di completamento

narrativo, a cui scorta la contemplazione

della pellicola alla ricerca delle

risposte desiderate. In base allo stupore

o alla débâcle del ribaltamento

nel film, verrà assegnato un primo

giudizio sommario al trailer. Grazie

alla terza visione più consapevole

del trailer a seguito del film, si riuscirà

con precisione ad individuare

e valutare tutti i criteri con i quali

è stato ritmicamente e tematicamente

montato, determinando così

minuziosamente i punti di forza e di

debolezza che formeranno il giudizio

finale di forma e contenuto.

Un passaggio ulteriore all’analisi

proposta da Martina Federico, che

mi sento di incorporare come appendice

al giudizio complessivo finale,

è la contestualizzazione nel panorama

pubblicitario cinematografico

contemporaneo del trailer esaminato,

considerando anche le eventuali

ispirazioni che lo hanno indirizzato.

Questi elementi valutativi permetteranno

un giudizio critico maggiore

anche per la trasversalità e il riciclo

vocativo con il quale il cinema spesso

si autocita, non solo su pellicola

ma anche su mezzi promozionali.

Alla fine del percorso di analisi

giungeremo quindi ad una valutazione

parzialmente soggettiva, ma

strutturalmente oggettiva, del trailer

relazionato sia alla sua pellicola

di riferimento, sia al suo panorama

cinematografico di appartenenza oltre

che ad opera fine a se stessa.

64 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Trailer /

Cosa (tema): La difficoltà di entrare nella vita adulta

Chi: Un ragazzo sui 30 anni

Come: problematicamente

Quando: nell’attualità (2001)

Dove: Torino

Perché: Riuscirà a far svoltare la sua vita?

IL TRAILER PRIMA

DI VEDERE IL FILM

Il muggito tipico dell’omaggio

“in scatoletta”

Simmenthal, regalo

ai consumatori nei

decenni passati, apre

acusticamente ad

un’inquadratura che

riprende l’insoddisfazione

e la noia di due

ragazzi “svaccati” sul

divano, lasciandoci così

percepire che il suono

in apertura proveniva

dal giocattolo tenuto

ora in mano dal ragazzo

in primo piano. Da

questa prima scena

ne deduciamo già una

collocazione tematica

e temporale. Questa

noia, che viene sotto-

MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA

65


Focus / Santa Maradona

lineata dal gioco nervoso con una

pallina da baseball dal ragazzo in secondo

piano, viene enfatizzata dallo

sguardo assente di entrambi. Noia

che viene spezzata dalla tipica domanda

“Che si fa stasera?”, posta dal

secondo ragazzo al primo. Questa

domanda ci aiuta a definire ulteriormente

la fascia d’età dei protagonisti,

essendo l’incipit ad una conversazione

tipica della gioventù e dei

ventenni. Domanda e dialogo che

proseguendo ci aiutano ad entrare

nel tema generale. “Sentito qualcuno?”

risponde il primo, “Nessuno

fa un cazzo…” riprende l’altro, “…

Bastardi, si divertono di nascosto!”.

Con quest’ultima frase, entriamo in

contatto con quello che deduciamo

essere il protagonista e con la sua

completa insoddisfazione e visione

negativa della vita. Stacco. Musica

elettronica extradiegetica di sottofondo

con un ritmo veloce, ci porta

sulla strada mentre il protagonista

vestito elegante corre verso una

destinazione imprecisata. Durante

la corsa avviene lo scontro con una

donna, illustrato tramite un veloce

montaggio coronato da ripetuti split

screen, che vengono commentati

dalla voce del protagonista, diegetica

per pochi secondi, che subito

diventa voce fuori campo. La frase

pronunciata in questione è “Quando

succedono le cose, sono… inaspettate,

anche se sono perfettamente

prevedibili”, essa ci addentra nella

storia lasciandoci intendere che tra

i due nascerà qualcosa. Segue un

montaggio concitato fatto di urla e

gesti stravaganti fino ad un primo

piano sul coprotagonista che rivolgendosi

ad una ragazza chiede: “Possiamo

fare l’amore adesso?” e alla

risposta di lei “Temo sia prematuro

adesso” cogliamo la vena ironica

con cui lui si è espresso fin dall’inizio,

ironia sottolineata anche dallo stacco

alla scena successiva in cui egli

interpreta una veloce gag con il telefono.

Presentati i ragazzi, si vedrà un

susseguirsi di scene che riguardano

il protagonista che prima effettua un

colloquio di lavoro andato male, poi

è vittima di una figura imbarazzante

con la “fidanzata” ed infine ha una

conversazione con l’amico che cita:”

Non lavoriamo. Non siamo iscritti a

nessuna lista di collocamento. Tecnicamente

non esistiamo.” a cui il cinico

coprotagonista risponde: “Io lo

direi con un po’ meno di orgoglio”.

Definiti quindi i caratteri dei personaggi,

il tema generale e le loro

strette relazioni, si apre ora uno spiraglio

a vortice verso la narrazione

della trama che coinvolge il protagonista

con la “fidanzata” e l’amico con

l’altra ragazza (che deduciamo es-

66 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Trailer /

sere la sua compagna)

fatto di fugaci dialoghi,

partite di calcio, nomignoli

amorosi e battute

simpatiche. Vediamo

inoltre la sorridente

fidanzata del protagonista

vestita da sposa

fuggire freneticamente

da qualcosa insieme al

protagonista e all’altra

coppia di amici, il

che ci lascia intendere

che tra i due le cose

si faranno più serie.

Ma fino a che punto?

Oppure, che cosa non

sappiamo di lei?

Seguirà un montaggio

sempre più frenetico,

comunque ritmato dalla

musica elettronica di

sottofondo, intervallando

scene d’amore

tra il protagonista e

la fidanzata, conversazioni

amorose, sguardi

intensi e attimi di litigio.

Personaggi secondari,

scorci di Torino

in automobile, serate

in discoteca e conversazioni

amichevoli ci

proiettano nella quotidianità

giovanile tori-

MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA

67


Focus / Santa Maradona

nese. La sequenza finale con cui si

conclude il trailer, vede la fidanza

del protagonista che seduta ad un

tavolino di un bar afferma: “Abbiamo

fatto l’amore…”. Stacco. Ripresa

di repertorio di Maradona che segna

dopo aver fatto goal. Stacco. Il

protagonista incupito incalza allora

di riposta la domanda alla fidanzata:

“In che senso?” a cui risponde intromettendosi

imbarazzato l’amico coprotagonista:

“In senso orizzontale,

mi sa Andre…”

Il dissolversi con un fade out della

musica elettronica dei “Motel Connection”,

ci lascia al marchio del

film “Santa Maradona” su fondo

rosso con la dicitura “Scritto e diretto

da Marco Ponti” in bianco.

Il tema principale di questo film pare

la quotidianità di un tipico ragazzo

disoccupato, non più giovane per essere

ragazzo, ma nemmeno ancora

pronto a diventare adulto, che cerca

un posto nel mondo attraverso

le amicizie e la relazione. Sarà la

relazione a cambiare la sua vita? Riuscirà

a diventare adulto grazie alle

difficoltà che la relazione impone?

Inoltre, cosa non sappiamo di lei? E

a che tradimento si riferisce la sequenza

finale mostrataci? Oltre al

tradimento di coppia, c’è anche un

tradimento dell’amicizia? Il tema sul

quale sembra vertere l’intero film

sarà proprio l’amicizia e l’amore di

giovani, non più giovani ma non ancora

adulti.

DOPO AVER VISTO IL FILM

Seppur il trailer evoca perfettamente

il tema generale del film, esso non

risponde con precisione a tutte le

nostre domande, o più nello specifico

non ci soddisfa con risposte

esaustive.

Infatti sebbene il carattere dei personaggi

sia perfettamente delineato,

per quanto riguarda i rapporti umani

non si può dire lo stesso. Scopriamo

infatti che tra il coprotagonista

“Bart” e l’amica “Lucia” non c’è alcun

tipo di relazione, anche se il rapporto

tra i due, sviluppatosi nella trama,

lascia presagire a degli sviluppi futuri

che non ci è dato sapere. Lucia, difatti,

si rivolge principalmente al protagonista

Andrea, per il quale sembra

nascondere in realtà un debole,

ed è da una conversazione intima

tra loro che egli pronuncia la frase:

“Quando succedono le cose, sono…

inaspettate, anche se sono perfettamente

prevedibili”. Sebbene la frase

venga pronunciata in merito ad altre

vicende completamente estranee

alla sua vita relazionale, quest’ultima

risuona come premonizione agli

eventi che gli accadranno a breve, si-

68 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Trailer /

tuazioni che allo spettatore

alla prima visione

non è dato sapere.

L’abilità del montaggio

tramite la tecnica dello

split screen e del montaggio

ritmato veloce,

ricontestualizza perfettamente

nel trailer

la frase pronunciata

facendole assumere un

significato molto più

diretto e meno evocativo.

La scelta di inserire

nel trailer una sola

scena di colloquio di

lavoro, ed una singola

battuta in riferimento

al mondo lavorativo, è

invece una sineddoche

azzardata. L’intero film

dal suo “prossimamente”

sembra vertere sul

rapporto di amore e

di amicizia dei quattro

ragazzi, ed in particolare

sulla coppia di cui

fa parte il protagonista,

invece ci rendiamo

conto dalla visione

del film che il cuore

centrale della trama è

l’insoddisfazione e la

delusione professionale

dovuta soprattutto

MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA

69


Focus / Santa Maradona

alla disoccupazione e all’incapacità

di trovare il proprio posto nel mondo,

a cui fanno da contorno relazioni

precarie e insicure. La stessa relazione

del protagonista Andrea con la

ragazza Dolores, seppure scheletro

della narrazione complessiva, non ci

fa addentrare mai nell’intimità della

coppia. Discorsi all’apparenza profondi

rimangono sempre superficiali

lasciandoci per immedesimazione

con costante distacco e incertezza.

La stessa scena presentata nel trailer

della “fuga” con il vestito da sposa

non nasconde alcun retroscena o

approfondimento di trama, essa infatti

non è che una semplice goliardata

tra amici in un negozio di vestiti,

che si conclude con una fuga divertita.

Fuorviante è anche o lo scambio

di battute finali del trailer.

Dolores: “Abbiamo fatto l’amore…”

Andrea: “In che senso?”

Bart: “In senso orizzontale, mi sa Andre…”

Con questo breve dialogo la possibilità

di un tradimento amoroso

seguito da un tradimento d’amicizia

prende, nel trailer, il sopravvento.

Invece, sottovalutando il carattere

cinico e ironico del coprotagonista,

fugacemente ma perfettamente presentato

nel “prossimamente”, non

prediamo in considerazione che

quell’intromissione di Bart nella discussione

possa semplicemente essere

un commento estraneo e fuori

luogo. Dubbio immediatamente

svelato nella scena iniziale del film

dopo i titoli di testa, nei quali Dolores

annuncia al protagonista Andrea

di aver fatto l’amore con il regista

dello spettacolo a cui partecipa, scena

che proseguirà con la battura

sarcastica di Bart solamente dopo

il Flashback che ci riporta ai giorni

precedenti alla relazione.

Con il proseguire del lungo dialogo

della coppia (con Bart spettatore),

veniamo inoltre a conoscenza che

questo “tradimento” è avvenuto

due giorni prima del loro incontro,

lasciando intravedere nella scelta di

Andrea di concludere la relazione,

un chiaro gesto avventato spinto

dalla paura e dall’insicurezza piuttosto

che non dai sentimenti.

Ecco che il tema centrale ritorna

con prepotenza, anche se avevamo

l’impressione che non se ne fosse

mai andato, esattamente come nelle

scene in auto di ritorno dalla serata

al cinema, nelle quali il silenzio tra i

due fa da padrone, lasciando che a

parlare sia una deserta e illuminata

Torino con le splendide inquadrature

dal cofano dell’auto in movimento.

Paura, insicurezza e incertezza sono

gli unici sentimenti che proviamo

per immedesimazione nel protago-

70 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Trailer /

nista. Scaricato il colpo

di fulmine non restano

che le ceneri della felicità.

La sequenza in discoteca,

i dialoghi con

Bart, l’arrivo del “collassato”

terzo inquilino,

sono solamente

sprazzi già presentati

nel trailer, ma che ora

osserviamo con occhi

diversi, e con la tipica

insoddisfazione che

domina la trama. La

scelta di cambiare vita

arriva solamente nella

scena finale, dove non

ci è dato sapere con

quale esito si sia svolta.

Il calcio, elemento di

contorno filmico, prende

allora vita come

figura retorica dell’esistenza

di Andrea e

Bart. Seppur vincolato

da rigide regole sportive,

le azioni calcistiche

migliori sono quelle

che aprono dibattiti

proprio per la sfrontatezza

con cui sono realizzate

violando spesso

le regole, esattamente

come il goal di mano

di Maradona ai mon-

MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA

71


Focus / Santa Maradona

diali di calcio del 1986. Ispirazione

da cui ne deriva il titolo della canzone

“Santa Maradona” di Manu Chao,

utilizzata per i titoli di testa del film,

e da cui ne deriva il nome della pellicola

stessa.

CONCLUSIONI

Pur non rispondendo alla maggior

parte delle domande che il trailer ci

pone, siamo di fronte ad un ottimo

trailer ben strutturato dove il vero

tema è fedelmente anticipato. Il carattere

dei due protagonisti infatti

emerge pienamente sia dallo scambio

di battute selezionate, che dal

loro modo di porsi con l’altro sesso

e le circostanze. La narrazione filmica,

esattamente come il trailer ci anticipa,

è strutturata principalmente

sulla relazione tra il protagonista e

la sua “fiamma” Dolores, relazione

che fin da subito lascia pensare ad

un lieto svolgersi degli eventi. La delusione

che proviamo nello scorgere

un esito fallimentare del rapporto

tra i due, sia nel trailer che nella

pellicola, ci riporta allo stesso stato

d’animo insicuro del protagonista.

Le alte aspettative relazionali che il

trailer ci aveva promesso vengono

così lentamente sfatate e infrante. Il

ribaltamento emotivo delle aspettative

che avviene tra trailer e pellicola

fa risaltare ancora di più il vero tema

centrale della storia, cioè la difficoltà

di aderire alla vita adulta con serietà.

Tramite un processo di immedesimazione

emotiva noi veniamo traditi,

come il protagonista, dalle risposte

che il film ci dà senza che esse siano

menzogne. Difatti le domande

che il trailer pone mostrandoci un

riassunto emotivo della narrazione

possono quasi esser definite come

il tipico “film mentale”, molto simile

a quello che ognuno di noi fa ripensando

e riassumendo le vicende

passate. Immedesimandoci quindi in

Andrea, potremmo definire con lui

questo scorcio di vita come adolescenziale,

insicuro e deludente. La

delusione, dovuta alla negazione

della fine dell’adolescenza, è infatti

il sentimento che velatamente domina

sia le scene del trailer, che più

esplicitamente l’atmosfera del film. Il

ritmo proposto dal trailer è invece

leggermente differente dal ritmo filmico

generale, quest’ultimo è infatti

coronato la lunghi, quanto geniali,

scambi di battute che, seppur ne

rallentano il ritmo complessivo, riescono

comunque a mantenere alta

sia l’attenzione che il coinvolgimento.

Ritmo comunque perfettamente

cadenzato dalla corretta scelta della

colonna sonora, individuata nel

brano “The Light of the Morning

72 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Trailer /

(microphone mix)”

dei torinesi Motel

Connection (progetto

parallelo della band

Subsonica).

In conclusione possiamo

dire che il trailer

di Santa Maradona è

un buon trailer, perché

riesce ad incuriosire

emotivamente lo

spettatore seppur le

risposte che troverà

nella pellicola siano

“deludenti”. L’evocazione

del medesimo

stato d’animo fa si che

riguardando il trailer

successivamente al film,

non non lo giudicheremo

negativamente per

quello che ci mostra o

per le aspettative infrante

che ci aveva proposto,

altresì lo osserveremo

con un sorriso,

esattamente come se

evocassimo la pellicola

in un ricordo del quale

vogliamo mantenerne

vive solo le circostanze

migliori.

MARZO 2018 TESI DI I STEFANO NOTA

73


Focus / Santa Maradona

Sul piano strutturale invece la scelta

più inconsueta rispetto ai trailer

suoi contemporanei è sicuramente

quella di non inserire una voce narrante

che presenti i personaggi o la

trama. Questa scelta, tipica dei trailer

antinarrativi, è sicuramente un

azzardo ottimamente riuscito.

Balzano comunque subito alla nostra

attenzione le vicende, le relazioni e

gli sviluppi perché per noi rappresentano

un regolare svolgersi della

vita, con rapporti di causa ed effetto

similari alla realtà. L’unica narrazione

che abbiamo all’interno del trailer

può essere individuata in alcune

frasi diegetiche pronunciate da Andrea

che tramite una manipolazione

di montaggio, diventano voce fuori

campo descrittiva delle vicende mostrate.

Per il resto l’intera struttura

narrativa è lasciata al montaggio sequenziale,

che cerca di riprendere in

maniera temporale lo svolersi della

vicenda esattamente con le stesse

tempistiche con le quali si svolge il

film. Come possiamo osservare nelle

scene proposte dal trailer e confrontate

con la pellicola, sono esclusivamente

2 i casi in cui il montaggio

ha generato un riadattamento della

sequenza rispetto alla pellicola, finalizzato

alla migliore comprensione

della narrazione (cioè l’incontro con

Dolores, riadattato con uno split

screen con l’aggiunta della scena

in cui Andrea commenta l’incontro,

e la sequenza del colloquio, con la

preventiva carica motivazionale di

Bart in realtà ricavata dalla sequenza

di un colloquio cronologicamente

successivo).

Altra decisione grafica degna di

nota è la scelta di presentare gli

interpreti e la produzione con dei

titoli in sovrimpressione aventi lo

stesso font del titolo, già di per sé

realizzato come marchio. Scelta che

ricorda molto il film “Trainspotting”,

che seppur montato e strutturato in

maniera completamente differente,

ha con il trailer di “Santa Maradona”

numerosi punti in comune, come ad

esempio: la scelta di scene e sequenze

simili (il colloquio, la discoteca, o i

dialoghi con gli amici), il ritmo incalzante

della musica, la scena di corsa

in apertura o i titoli in sovrimpressione

ai personaggi.

Elemento del tutto originale è invece

la scelta di inserire una scena non

canonica, evidente frutto di un outtakes

escluso dall’editing finale del

film (evidenziata con un bordo giallo

tra i frame qui proposti), presente

esclusivamente nei titoli di coda.

Scelta responsabilmente adeguata,

tenuto conto di tutto il materiale

“extra” girato dal regista, e successivamente

montato nei titoli di coda

74 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Analisi Trailer /

o comunque presente

nel bonus disc del

DVD. Solo da un’accurata

osservazione

del trailer possiamo

inoltre individuare dei

veloci frame “subliminali”

tratti tutti da

scene presenti nel film

(evidenziati in questo

caso con un bordo

rosso) con evidente

funzione cromatica di

transizione o ritmica.

Solamente nei due casi

ad occhio più evidenti

hanno anche funzione

“associativo - narrativa”,

in quanto esplicativi

delle scene subito precedenti

o successive.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

75


76 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Interviste /

Ma come è stato progettato questo trailer in fase di pianificazione?

Quali sono i retroscena di questo particolare elaborato artistico dal fine

pubblicitario, relativo ad un film che “parla di cinema”?

P

Prima di rispondere a tali domande riguardanti la struttura storico - tecnica

e narrativa di questo particolare trailer, bisogna porsi alcune domande

riguardo all’efficacia generale dei trailer odierni su varie tipologie di pubblico.

Prendendo sempre come riferimento il trailer del film “Santa Maradona”, ho

individuato due spettatori “modello”, che rientrano perfettamente nei canoni

del target a cui il film è rivolto, per interrogarli riguardo ai loro metodi

valutativi della produzione filmica e della parte promozionale legata al trailer.

Riconosciuti e selezionati per le loro differenti e contrapposte posizioni di

spettatore, ho posto ad essi alcune domande relative all’efficacia complessiva

che i trailer stimolano su di loro, ricavando risposte tali da formulare un quadro

generale delle carenze e dei punti di forza dei “prossimamente”.

Il risultato curioso emerso da questi due incontri, non riguarda tanto le

posizioni antitetiche sulla scelta e la valutazione di una pellicola, quanto piuttosto

sulle loro posizioni notevolmente critiche riguardo all’efficacia della

strategia comunicativa delle campagne promozionali, ed in particolare dei

trailer cinematografici.

Risposte esaustive che generano ulteriori domande hanno consentito di focalizzare

la mia attenzione su quelli che, mano a mano, stanno andando a

definire una giusta strategia pubblicitaria del prodotto artistico, partendo

proprio dall’analisi del trailer di “Santa Maradona”.

Interviste a cura di

STEFANO

NOTA

Pag.78 Lorenzo

Pag.89 Alessio

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

77


Focus / Santa Maradona

L

orenzo, 25 anni, torinese dalla nascita, è un appassionato di cinema fin

dall’infanzia. Nel suo percorso di vita ha avuto modo di affrontare studi

scolastici relativi al mondo cinematografico che lo hanno portato ha lavorare

a diretto contatto con il mondo del cinema e del dietro le quinte. Come

l’Andrea di Marco Ponti ha affrontato un periodo di disoccupazione, oggi

superato come commesso in un negozio di elettronica e DVD.

Senza mai smettere di appassionarsi a tutto il mondo del cinema, spinto

anche dalla sua profonda cultura letteraria, filmica e della nona arte, è sicuramente

del target perfetto come modello di riferimento per l’analisi che

stiamo formulando.

Ciao Lorenzo. Sono

proprio contento che

questo pomeriggio riusciamo

a farci una chiacchierata

sul cinema, anzi

oserei dire “l’ennesima chiacchierata

sul cinema” come in realtà

facciamo spesso. Questa volta

però vorrei concentrarmi di più su

alcuni argomenti che normalmente

trattiamo meno. Partirei comunque

con domande più generiche, per far

capire come vivi il rapporto con il

cinema.

Come ti sei avvicinato al mondo del

cinema e quali contatti diretti hai

avuto con esso nell’arco del tempo?

«Ciao Stefano! Mi sono avvicinato

al mondo del cinema

la prima volta che sono

entrato in una sala cinematografica

all’età di 5 anni. Allora

i miei genitori mi portarono a

vedere “Il Re Leone” uno dei grandi

classici Disney.

Da quel giorno la passione è proseguita

crescendo con me, e ancora

bambino approfondii la mia curiosità

filmica guardando alcuni classici del

cinema dei decenni ’70, ’80, ’90 quali

“Jurassic Park” o la saga di “Star Wars”,

rimanendo comunque principalmente

sui generi d’avventura e fantascienza.

Giunta l’adolescenza, la volontà di

78 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Lorenzo /

approfondire ulteriormente questa

passione mi ha portato ad iscrivermi

ad un Istituto Superiore di indirizzo

cinematografico, l’Istituto Fellini di

Torino, che mi ha fatto scoprire svariatati

aspetti che fino ad allora mi

incuriosivano sui retroscena del mondo

cinematografico, mostrandomi il

dietro le quinte con tutti i suoi ruoli

tecnici, dall’operatore di ripresa all’operatore

audio, dagli scenografi a tutte

le mansioni che compongono una

troupe cinematografica.

Dietro i banchi del “Fellini” ho colto

inoltre la possibilità di poter studiare

approfonditamente la storia del

cinema dai suoi albori, partendo dai

fratelli Lumierè fino ad arrivare alle

pellicole dei primi anni 2000.

Diplomatomi, ho avuto la possibilità

di lavorare come stagista nella lavorazione

di un film intitolato “Il mondo

fino in fondo”, esperienza che mi ha

messo in diretto contatto con tutte

le figure tecniche, in special modo in

cabina di regia. Dal regista, all’aiuto regista

fino al direttore della fotografia

ho avuto così finalmente la possibilità

di vedere da vicino e soprattutto

“dal vivo”, quello che fino ad ora

avevo visto solamente attraverso uno

schermo.»

Avendo quindi avuto la possibilità di

“vivere” il cinema anche sotto aspetti

più interni, avrai sicuramente

maturato gusti cinematografici ben

precisi. Hai quindi un genere che ti

piace più di altri?

«Certo! Dopo aver visionato pressoché

qualunque genere, dall’espressionismo

tedesco al neorealismo, ho

formato un mio gusto personale molto

più vicino al cinema autoriale e al

cinema indipendente, rispetto ad un

cinema più commerciale che comunque

non disprezzo.»

Un gusto meno “comune” quindi…

«No, semplicemente rivolto di più ad

una ricerca di film con contenuti non

popolarmente diffusi. »

Come fai allora a venire a conoscenza

dell’uscita di una nuova pellicola

indipendente o di un genere poco

pubblicizzato?

«Innanzi tutto cerco di rimanere costantemente

informato tramite blog

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

79


Focus / Santa Maradona

o social network che, oggi più che

mai, si sono rivelati utili per la scoperta

di titoli nuovi che raramente trovo

nelle sale insieme agli, ormai comuni,

“cinecomic” o ai classici “blockbuster”.

I siti specializzati, ma soprattutto i festival

quali il “Tribeca Film Festival” o il

“Sundance Film Festival”, mi portano

a scoprire sempre diverse pellicole

nuove e interessanti.»

Asserito ciò, frequenti comunque

spesso la sala cinematografica?

«Si! Anche se devo dire che grazie a

tutte le nuove piattaforme come la

PayTv o piattaforme online, come

Netflix, ho modo comunque di avere

accesso a tutti i titoli che mi interessano

in tempi brevi anche da casa.»

Che rapporto hai con la Televisione?

«Solo dagli ultimi anni ho un ottimo

rapporto. Devo dire che è mutato

considerevolmente nel tempo in

quanto le produzioni relative alla serialità

sono diventate, sia a livello di

potenzialità che di contenuti stessi,

molto più vicine nel “modus operandi”

a quelle cinematografiche. Esempi ne

abbiamo potuti vedere grazie a prodotti

seriali come “Breaking Bad”, che

dal mio punto di vista ha superato in

qualità molti film proiettati al cinema

negli ultimi anni.»

80 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Lorenzo /

La tua relazione con la serialità e

le serie Tv, in questo rapporto rinnovato

con la televisione, è stata influenzata

anche dalla tua passione

di lettore di libri e fumetti?

Il dialogo tra narrativa letteraria o

fumettistica e arte filmica ti appassiona,

o ritieni che debbano vivere

due realtà separate?

«Credo che il rapporto tra letteratura

e cinema sia imprescindibile perché

vanno esattamente di pari passo.

Non solo relativamente alle trasposizioni

filmiche di opere letterarie, ma

proprio nel modo di narrare del cinema

stesso che nasce pur sempre da

una sceneggiatura scritta, e che senza

di essa non può esistere. Relativamente

alle trasposizioni cinematografiche

sicuramente dalla nascita del cinema

c’è da sempre una grossa ricchezza

letteraria da cui attingere, coronata

da una costante volontà di portare i

classici sul grande schermo.»

“Il Signore degli Anelli” ne è un esempio

lampante…

«Certo, come anche la serie degli

“Harry Potter” e tante altre saghe…»

Hai registi che preferisci?

«Certo! Partendo da registi che è

impossibile non citare quali Kubrick,

Hitchcock o Welles che sono stati lo

scheletro, ma soprattutto Welles che

possiamo dire abbia cambiato letteralmente

il modo di fare cinema poi

esaltato al suo massimo della tecnica

e della pignoleria da Kubrick nella realizzazione

di prodotti quasi sempre

perfetti, fino ad arrivare a nomi della

fine degli anni ’90 come Tarantino... o

il danese Lars Von Trier, per non tralasciare

il carattere europeo. Questi

sono sicuramente i nomi che mi hanno

da sempre appassionato.»

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

81


Focus / Santa Maradona

Hai appena citato tre registi che

hanno operato con metodologie

particolari non solo sulle loro pellicole

filmiche, ma anche sull’intero

aspetto promozionale delle loro

opere. Sto parlando di Welles, Hitchcock

e Kubrick, tre registi che

sono intervenuti attivamente in prima

persona in particolar modo sui

trailer dandone una visione diversa

rispetto anche a quelli odierni. Secondo

te, il loro metodo operativo

nei confronti del trailer, era più efficace

rispetto a metodi operativi e

comunicativi attuali?

«Sicuramente si. Dal mio punto di vista

oggi si tende a far trailer con una

metodologia che reputo inconcepibile,

in quanto un trailer deve porsi nei

confronti di un film in modo esclusivamente

pubblicitario senza sviscerarne

all’eccesso la trama. Basta dire

che i trailer oggi “parlano” troppo, o

per lo meno “parlano” di cose sbagliate,

spesso nemmeno relative al tema

del film. Vendono quindi un prodotto

illudendo le aspettative.»

Hai notato quindi che nei trailer di

oggi spesso la promessa non viene

mantenuta nel rimando alla pellicola

pubblicizzata. Mentre nei trailer

più vecchi dei grandi autori prima

citati, la semplice evocazione della

trama non svelava nulla…

«Esattamente, il prossimamente

ti invogliava esclusivamente ad

andar a vedere il prodotto

pubblicizzato.»

Ricordi in tempi recenti di

esserti recato al cinema

unicamente spinto dalla

curiosità innescata da un

trailer?

«Si, ma solo in parte. Ricordo

che per il film IT, di freschissima

uscita, avevo discrete aspettative

in quanto mi sembrava, non

tanto dal trailer quanto dal teaser,

un prodotto leggermente diverso da

quello proposto dal classico panorama

del cinema horror degli ultimi

anni. Ricollegandomi a quello detto

prima, essendo tratto da una grande

opera letteraria di Stephen King, nonché

una delle sue opere più amate

degli ultimi trenta anni, avevo riposto

notevoli aspettative ma anche in

questo caso mi sono trovato di fronte

ad una promessa non mantenuta,

in quanto veniva proposto come un

film “diverso” dai canoni convenzionali

e a conti fatti non è stato così.»

82 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Lorenzo /

Condividendo a pieno la tua

analisi, volevo inoltre sottolineare

come questo prodotto

sia un remake di una

nota pellicola televisiva,

quindi dai canoni pubblicitari

completamente

differenti. Presupponendo

con certezza che sei al

corrente della differenza

tra spot Tv, teaser e trailer,

reputo il teaser la forma

comunicativa odierna più

vicina al nostro modo di comunicare.

Vivendo in una società

“smart” ed avendo tutto a disposizione

immediata di un “tocco”,

un teaser di pochi secondi

trova perfettamente il

suo spazio. Sai quindi

farmi l’esempio di un

teaser di cui sei rimasto

colpito?

«Per quanto riguarda un teaser che

all’epoca mi colpì ti cito il film “Cloverfield”,

pellicola del 2008, che complessivamente

nella sua campagna

pubblicitaria, comprensiva di locandina,

teaser e trailer, mi ha suscitato

notevole curiosità soprattutto per

quell’alone di mistero che circondava

l’intero film. Ricordo, che la volontà di

andare al cinema per scoprire di più

era proprio dovuta al fatto

che ne nel teaser ne nel

trailer c’era un accenno

di trama, ma c’erano

solo dei rimandi per immagini

di oggetti. Forse è

stato il caso più eclatante di

Viral Marketing che ricordo

degli ultimi dieci anni, in

quanto nemmeno il breve

teaser lasciava spazio ad intuizioni.

Sicuramente sono

teaser del genere che ti invogliano

a scoprire il film. »

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

83


Focus / Santa Maradona

Recentemente a me è capitato di

provare curiosità verso una pellicola

attraverso il teaser, per il film “Blade

Runner: 2049”. Teaser che ha

partecipato ad entrambi i concorsi

di trailer di cui uno, sicuramente saprai,

è tutto italiano, cioè il “Trailer

FilmFest”. Per caso, lo conosci? Lo

segui?

«In realtà lo conosco, ma non lo seguo

molto… Anche perché bisogna

ricordare una cosa molto importante,

cioè che il trailer è un prodotto a se

stante…»

Invece, ritornando ora sul panorama

filmico italiano, hai qualche regista

o qualche pellicola che ritieni

davvero degna di nota?

«Sicuramente sono più legato alle

pellicole anni ’40/’50 relative al periodo

del neorealismo. Decenni che

hanno prodotto film di una qualità a

livello contenutistico non ancora paragonabile,

certamente dovuti al periodo

storico post-bellico totalmente

differente al panorama che si è presentato

successivamente sino ad oggi.

Ecco perché ritengo che la cinematografia

di De Sica, Fellini e Rossellini è

stata, ed è tutt’oggi, impareggiabile.»

Anche se devo dire che nell’ultimo

periodo i prodotti italiani, forse

proprio grazie alla diffusione della

serialità televisiva, hanno acquisito

nuovamente un certo pregio riuscendo

a sbarcare anche nel “nuovo

mondo”.

«Anche secondo me oggi stiamo vivendo

la rinascita di nuovo splendore

italiano, almeno da un paio di anni a

questa parte. Grazie a recenti pellicole

come “Veloce come il vento”, “Indivisibili”,

“Lo chiamavano Jeeg Robot”,

e prodotti di serialità come “Gomorra”,

o prima ancora “Romanzo Criminale”

fino ad arrivare a “Suburra” che

ci stanno ridando una certa visibilità

sul panorama internazionale. »

Stefano Sollima, regista per l’appunto

di alcune opere da te appena

citate, è stato infatti assoldato negli

Stati Uniti per girare il film “Soldado”,

seguito del successo di Denis

Villeneuve, quest’ultimo molto citato

negli ultimi mesi visto il successo

84 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Lorenzo /

di “Blade Runner: 2049”.

Stiamo quindi mantenendo una coerenza

produttiva…

«Si, ci stiamo uniformando a livello

europeo soprattutto con il cinema

francese e tedesco, che seppur non

godendo dello stesso clamore del

cinema britannico, producono ottimi

risultati.»

Io ad esempio sono molto legato ad

una pellicola che reputo rappresentativa

del decennio “anni ‘90” e della

sua generazione.

Sto parlando di “Santa Maradona”

di Marco Ponti.

Hai mai visto il film? Cosa ne pensi?

«Certamente che l’ho visto, e lo reputo

anche un ottimo film!

Una pellicola che sicuramente per l’epoca

in cui era stata girata era considerabile

“diversa” dal gusto comune e

dalla chiara influenza britannica, a mio

parere, molto vicino al film “Trainspotting”.»

Anche tu, come me, hai notato quindi

numerosi citazionismi alla pellicola

di Danny Boyle…

«Assolutamente si, soprattutto nelle

sequenze ritmate!

Il rimando alla qualità della regia, mi

vien quasi da pensare, sia completamente

ispirata al film “Trainspotting”

in una serie di riferimenti sicuramente

voluti.»

“Credo che il rapporto

tra letteratura e cinema

sia imprescindibile perché

vanno esattamente

di pari passo.”

Parlando invece dal punto di vista

pubblicitario, avendo visto il trailer

e colti anche i riferimenti a “Trainspotting”,

hai notato qualche cosa

in particolare che ti ha colpito di

più? Ed in generale ti ha convinto?

«Il trailer devo dirti che mi ha convinto,

molto probabilmente perché non

riesco a non relazionarlo al film che

ho rivisto recentemente.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

85


Focus / Santa Maradona

Lo reputo efficace perché punta

molto sull’esuberanza dei due protagonisti,

nonché punto centrale della

trama su cui verte l’intera pellicola.

Stefano Accorsi e Libero De Rienzo,

sono tanto centrali nel film quanto

nel trailer, e le sequenze mostrateci in

quest’ultimo sono ritmate in perfetta

sintonia con il film. Dopo aver visto il

trailer e successivamente la pellicola

non rimaniamo delusi perché esso

rappresenta ciò che ti aspetti lasciando

che la premessa non disilluda le

aspettative.

Se avessi visto il trailer all’epoca della

sua uscita, sono certo che avrei

voluto vederne il

film soprattutto

per l’umorismo

di fondo e per

l’interpretazione

attoriale dei due

protagonisti, ritenendolo

a posteriori

assolutamente

incisivo. »

Tutto ciò lo rende quindi un trailer

sufficientemente efficace?

«Secondo me si. Lo definirei un trailer

dalla giusta durata, che non svela

troppo della trama ma focalizza la

sua attenzione sui protagonisti.»

Che modifiche attueresti dovessi attualizzarlo?

«Probabilmente nessuna, perché rivedendolo

ad oggi mi pare ancora molto

adatto. Purtroppo trailer simili non

se ne vedono più, anzi accade spesso

che nei film italiani, soprattutto comici,

vengano introdotte le battute

migliori dell’intera pellicola solo per

attrarre al cinema, lasciandone scadere

la qualità promessa. In questo caso

invece abbiamo di fronte un trailer

ben fatto perché viene mostrato un

impegno forte nel voler mantenere

un giusto peso tra la forma, nella quale

anche la colonna sonora è perfettamente

cadenzata, e la

trama, redendolo perfetto

anche per i nostri

tempi. Il carattere citazionistico

non lo trovo

inoltre un aspetto

negativo, anzi riguarda

esclusivamente

un fattore estetico e

non ne coinvolge il

contenuto che scopriamo solamente

guardando il film. »

Ricordi invece quale è stata la tua

reazione alla prima visione della

pellicola?

«Ricordo di averla vista alcuni anni

86 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Lorenzo /

dopo l’uscita nelle sale, perché nel

2001 avendo solamente nove anni risultava

poco adatta alla

mia età. Vedendolo successivamente,

da più

grande e con maggiore

consapevolezza, ho

capito anche perché

se ne parlò molto all’epoca

e ne riconosco

tutt’oggi la particolarità

del punto di vista

filmico.»

L’unico elemento che, a mio parere,

trae in inganno venendo leggermente

forzato rispetto al

reale ruolo nella trama

filmica, è il rapporto

tra Stefano Accorsi

e Anita Caprioli.

«No, forse da un determinato

punto di

vista è anche un bene.

Chiaramente nel film il

rapporto tra il protagonista

e la ragazza è pre-

“Non conoscendo molto del film dovremmo intuire

grazie al trailer quello che stiamo per andare a

vedere, identificandone innanzi tutto l’autore e

riconoscendone poi la sua paternità.”

Reputi il trailer comunicativamente

corretto in riferimento al target?

«Si, perché essendo oggi in età da

target, penso che anche allora, avessi

avuto l’età odierna, mi avrebbe attirato

per la sua particolarità.»

Dal mio punto di vista questo trailer

è efficace perché, anche se con

un’impronta indiretta, è presente la

mano del regista...

«Condivido. Anche secondo me vedendo

il film concepisci che anche il

trailer è un impegno registico. »

sente, e la scelta di inserire un’giusta

proporzione di scene legate alla relazione

nel trailer ha avuto la funzione

di non omologarlo con altre pellicole

dello stesso genere e target. La relazione

la scopriamo infatti nella sua

interezza solamente nel film senza i

classici romanticismi o banalità, concependola

sin dal trailer come diversa

da quella promessa dai classici cliché.

Secondo me il trailer ribadisce solamente

il concetto che la relazione

cardine è quella tra Accorsi e De

Rienzo, e non quella della coppia di

fidanzati.»

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

87


Focus / Santa Maradona

Quand’è invece l’ultima volta che

sei andato al cinema?

«Circa tre settimane fa, quando sono

andato a vedere It.»

Ti lascio ora con un’ultima osservazione,

di cui sono curioso sapere il

tuo parere. Ho visto recentemente

il trailer di “Deadpool 2” e lo reputo

davvero persuasivo perché riassume

in se una buona parte dei canoni

che abbiamo definito come efficaci,

anche se in realtà fa parte di un genere

cinematografico oggi è davvero

inflazionato, cioè i “cinecomic”.

L’hai visto? Che ne pensi?

«Il trailer di cui parli ad essere onesti

non l’ho ancora visto, certo è che anche

relativamente al primo capitolo

del film di “Deadpool” ci fu una campagna

marketing bizzarra, aggressiva

e soprattutto dissacrante che attirò

nelle sale anche chi non era propriamente

appassionato di super eroi… »

Questo genere che, secondo me, a

già dato “troppo” all’industria cinematografica,

ci può quindi dimostrare

che grazie al trailer è ancora in

grado di sorprendere...

«Certo, soprattutto perché il trailer

può e deve essere fondamentale!»

Sarà forse il ritorno ad un trailer

autoriale, volendo anche con un’impronta

più registica, a far riemergere

la qualità e l’efficacia pubblicitaria?

«Certamente si!»

Anche per un film non d’autore

quindi…

«Assolutamente, anche perché noi

non conoscendo molto del film sotto

alcun aspetto, dovremmo intuire

grazie al trailer quello che stiamo per

andare a vedere identificandone innanzi

tutto l’autore e cercando poi di

riconoscerne la sua paternità.»

Grazie Lorenzo per la chiacchierata

che abbiamo fatto. Sono felice di

aver la conferma di condividere con

te svariate opinioni e gusti cinematografici

simili, probabilmente dovuti

ai percorsi culturali vicini. Spero

di poter continuare in futuro a

scambiare opinioni sul cinema con

te, quindi ringraziandoti ti saluto!

«Grazie a te, a presto!»

88

Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Alessio /

A

lessio, 25 anni, torinese anch’egli dalla nascita, ha ricordi legati al cinema

sin dai primi anni della sua vita. Appassionato di cinema, ne riempie con

costanza il suo tempo libero senza tralasciarne alla sua passione di lettore.

Seleziona libri e film basandosi su di un suo preciso e mirato gusto personale,

forgiato da innumerevoli ore dinnanzi ad una proiezione o a carta stampata.

Neolaureato in ingegneria civile, e professionalmente lontano dalla sua passione,

sta per immettersi nella realtà lavorativa esattamente come il protagonista

del film “Santa Maradona”, condividendone oltre che le difficoltà anche

la realtà locale. Esempio sicuramente calzante di spettatore medio modello,

a pieno titolo nel target a cui volgiamo la nostra analisi.

Ciao Alessio. Sono contento

di essere qui per

fare una chiacchierata

con te sul cinema sapendoti

molto appassionato, oltre

che collezionista di cofanetti

cinematografici e cultore della sala

cinematografica, al punto di aver

riprodotto, tramite proiettore ed

impianto Dolby Sorround, una vera

e propria sala in miniatura in casa

tua. Quindi mi affretterei subito a

chiederti come è nata la tua passione

e quali sono i film che ti hanno

guidato in quello che è il tuo percorso

culturale cinematografico...

«Ciao Stefano! Inizio facendoti una

premessa importante, e cioè che pur

non ricordando quale sia stato il primo

film che ho visto nella mia vita

ricordo di aver iniziato a

vederne fin da quando

ero un bambino. Il primo

ricordo legato alla mia passione

risale proprio a quegli

anni, in cui mio papà mi regalò

il primo cofanetto in VHS di “Star

Wars” contenente “la vecchia trilogia”

diretta da George Lucas, dando così

inizio alla mia curiosità allora rivolta

principalmente al genere fantascientifico

ed in particolare all’universo

di “Guerre Stellari”. Ricordo inoltre

di aver frequentato sin da bambino

la sala cinematografica, quando i

miei genitori mi accompagnavano al

cinema del paese per vedere i cartoni

animati Disney, come “Tarzan” o

“Hercules”, ed alcuni film per ragazzi

come la saga degli “Harry Potter”.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

89


Focus / Santa Maradona

Solo crescendo ho avuto modo di

approcciarmi a molti altri generi cinematografici...»

Quindi ti sei appassionato solo successivamente

a molti generi cinematografici

rimanendo in particolar

modo legato alla fantascienza, al

fantasy ed ai film contenenti “effetti

speciali”. Ma la televisione ha

influenzato i tuoi gusti?

«No, anche se devo dire che un

tempo ero molto più legato alle programmazioni

televisive, oggi guardo la

maggior parte dei film e delle serie tv

attraverso il computer grazie a servizi

On Demand online.

Posso però sicuramente asserire che

la televisione non è stato il mezzo attraverso

il quale mi sono avvicinato

alla mia passione.»

Sapendo che sei un gran

lettore, sono i libri che

ti hanno avvicinato al

cinema?

«No, in realtà è

stato l’esatto contrario.

Ricordo che

iniziai ad espandere

la mia curiosità

all’ambito letterario

quando vidi per la prima

volta “Harry Potter

e la pietra filosofale” e mi incuriosii

nel ricercare nell’opera da cui era

tratto differenze o stravolgimenti di

trama, fenomeno che purtroppo oggi

avviene per molte pellicole cinematografiche

tratte da opere letterarie.»

Il tuo rapporto libri / film non è

quindi quello che normalmente ci si

aspetta...

«No, ma anche se è un rapporto anomalo,

devo precisare che oggi leggo

molti libri che non hanno legami con

il cinema, sebbene il mio gusto letterario

in fatto di generi sia comunque

molto vicino a quest’ultimo.»

Quanti film vedi in media alla settimana?

«Settimanalmente ne guardo una media

di cinque o sei, anche se possono

capitare settimane dove

non ne vedo nessuno. Diciamo

che mensilmente

riesco a vederne un

numero considerevole.»

90

Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Alessio /

Di questa settimana sei già andato

quindi al tuo appuntamento con la

sala buia?

«Si, certo! Sono andato a vedere

“Justice League”, l’ultimo cinecomic

tratto da una testata DC Comics, e

devo dirti che ne sono uscito molto

soddisfatto.»

Ma quanti di essi vedi

a casa e quanti in una

sala cinematografica?

«Diciamo che la maggior

parte dei film li

vedo a casa, anche se

settimanalmente cerco

almeno un giorno per

godermi uno spettacolo

in sala. Mantengo

quindi una media

costante tra proiezioni

private e proiezioni

al cinema.»

Mi pare quindi di intuire che la

tua opinione non è fondata sulla

base di un giudizio critico

o tecnico comprensivo

della “macchina” e

della storia cinematografica...

«Esattamente, perché la

mia formazione professionale

è molto lontana

dall’ambito cinematografico.

Questo mi porta a giudicare

un film inizialmente

dalla locandina e dal tema

e non dal trailer che, anche

se non manco mai di

vedere, lo reputo troppo

fuorviante rispetto ad una

sinossi scritta.»

Parlando dunque di trailer,

e premettendo che

sei sicuramente al corrente

delle differenze con

il teaser o lo spot tv, as-

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

91


Focus / Santa Maradona

serisci comunque che esso non ti attrae.

Non ti piace quindi il metodo

comunicativo del trailer e come esso

viene proposto?

«No. Senza farti esempi concreti ma

prendendo a modello un qualsiasi

film che potrei reputare narrativamente

“lento”, dal trailer potrebbe

apparire avvincente mostrandoti un

montaggio delle uniche scene d’azione,

promettendoti così una pellicola

“spettacolare”. La delusione arriverebbe

solamente in sala quando ci troveremmo

di fronte ad un film, che seppur

molto bello resta troppo distante

da quello che il trailer ci ha promesso

o comunicato.»

Chi è quindi il tuo regista preferito?

«Sicuramente George Lucas che con

la saga di “Star Wars” mi ha accompagnato

dall’infanzia fino ad oggi all’età

adulta.»

Andando allora nello specifico, mi

viene da chiederti se non ti sono

piaciuti nemmeno i trailer di “Star

Wars”…

«Avendo visto i primi tre film molti

anni dopo la loro uscita nelle sale per

ovvi motivi temporali, non mi sento

di giudicarne i trailer a posteriori.

Dall’uscita del Film “Star Wars: Episodio

I – La minaccia fantasma” del

1999 invece, li ho visti tutti sino ad

oggi.

Del penultimo film “Star Wars: Episodio

VII – Il risveglio della forza”, canonico

nella saga temporale sebbene

non ultimo film del franchise cinematografico

ed inoltre terzultimo in fatto

di trailer, avendo già visto lo scorso

ottobre quello relativo a “Star Wars:

Episodio VIII – Gli ultimi Jedi” di prossima

uscita, non saprei come giudicarti

la mia reazione al trailer, avendomi

comunicato quest’ultimo davvero

molto poco.

Soprattutto il teaser, che sebbene Lucas

non diriga più da anni sia la promozione

che i film, mi ha solamente

incuriosito con nuove domande.»

Ma quindi, questa operazione ti è

piaciuta?

«Si, certo. Mi è piaciuta perché senza

dirmi nulla del film, proprio perché

dava per scontato che io sapessi già

a che genere apparteneva e di cosa

92 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Alessio /

trattava, è riuscita a coinvolgermi notevolmente.

Mi rendo inoltre conto di

aver saputo giudicare che fosse un bel

teaser fin da subito, proprio perché

già sapendo il tema del film, stimolava

le mie aspettative permettendomi di

giudicarlo anche prima della visione

della pellicola.

Quando invece mi trovo dinnanzi al

trailer di un film del quale non so cosa

aspettarmi, sebbene le musiche siano

curate e le scene minuziosamente

selezionate (ed a mio parere sempre

le migliori dell’intera pellicola), non

riesco a darne un giudizio obiettivo.»

Per ora ci siamo concentrati esclusivamente

su George Lucas, e di riflesso

su J.J. Abrams, ma non sono gli

unici registi che stimi…

«No, assolutamente no. Apprezzo

molto anche Peter Jackson o Christopher

Nolan, che con i suoi film mi

ha sempre fatto sognare.»

E la tua opinione riguardante i trailer

è sempre la stessa anche nei confronti

di tutti i film di questi registi

che mi stai citando?

«Si, senza ombra di dubbio!»

Cosa ne pensi invece del panorama

cinematografico italiano?

Hai un regista nostrano preferito o

una pellicola in particolare che apprezzi?

«In realtà non ho film preferiti italiani

ed il mio rapporto con le pellicole

nostrane è legato al periodo dell’infanzia

in cui guardavo i film definiti

“cinepanettoni” o più in generale di

genere comico.

Solo recentemente mi sono riavvicinato

a pellicole italiane anche di genere

drammatico. Ricordo ad esempio

con piacere la pellicola “Il ragazzo

invisibile” di Gabriele Salvatores, che

mi ha aiutato a realizzare come sia

avvenuta una bella evoluzione cinematografica

anche nel nostro paese.

Secondo me, un tempo eravamo

troppo legati a pellicole comiche…»

Intendi comunque un tempo recente,

avendo noi avuto anche grandi

opere filmiche nel nostro passato…

«Certo! Tutte le pellicole che ricordo

mi sono piaciute molto e da ragazzino

mi divertivano parecchio.»

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

93


Focus / Santa Maradona

Riguardo invece a periodi come il

Neorealismo, con registi quali Fellini

o Rossellini, hai mai visto film di

tale epoca o di altri grandi registi?

«Non ricordo, ma comunque non

penso di averne mai visti.»

Deduco quindi tu sia in generale

molto più legato al cinema degli ultimi

vent’anni e di quello più odierno.

Inoltre mi è parso di capire che

il tuo criterio di selezione

e giudizio di

una pellicola filmica è

legato esclusivamente

al tuo gusto personale.

«Certo. Generalmente

seleziono i film in base

alle proiezioni in sala,

tralasciando i film del

cinema indipendente

che, seppur non giudico

“brutti”, non mi interessano

non facendo

parte dei mei gusti preferiti.»

Vista la tua posizione non prettamente

positiva e piuttosto critica

verso i trailer, volevo sapere da

te se eri a conoscenza del fatto

che esistono due grandi festival

dedicati al trailer cinematografico.

Il primo celebrato negli Stati Uniti

che svolge un ruolo più internazionale

e che premia anche teaser e

locandine in numerose categorie. Il

secondo del tutto italiano, che premia

annualmente i migliori trailer.

Conosci questi festival?

«Purtroppo no. Seguo

altresì alcuni festival del

cinema quali “il Festival

del Cinema di Venezia”, “Il

Festival di Cannes” e i “Premi

Oscar” cercando se mi

è possibile di vederne addirittura

la premiazione in

diretta streaming.»

Non hai però citato il concorso

italiano dei “David

di Donatello”…

«Già, perché in realtà non

lo seguo.»

Te lo citavo, perché ora volevo chiederti

se conosci invece il film “Santa

Maradona” diretto da Marco Ponti,

vincitore del David di Donatello

come Miglior regista esordiente

nel 2002,

94 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Alessio /

un film che reputo significativo sotto

vari aspetti. Lo hai mai visto?

«Si, rientra per l’appunto, tra i film italiani

che ho visto!»

Quale è il tuo parere su questo film?

«Devo sincerarmi con te sul fatto

che si è trattato di un film che mi ha

coinvolto sin da subito, invogliandomi

a continuarlo fino alla fine. L’aspetto

negativo che però non ho apprezzato

è riposto in un finale molto “aperto”

che lascia troppo spazio a noi

per esser definito. Tutta la narrazione

filmica è incentrata sulla definizione

dei personaggi, anche attraverso l’innamoramento

e le relazioni personali

che nel finale non portano a nessuna

particolare svolta, anzi ci lasciano in

un modo inconcludente. Alla fine del

film mi sono sentito come se in realtà

fossi nuovamente all’inizio.»

Dal mio punto di vista l’ho comunque

apprezzato anche per via dei

numerosi riferimenti ad altre pellicole

che probabilmente, essendo

lontane dai tuoi orizzonti cinematografici

prima estraniati, tu non hai

colto. Mi sbaglio?

«Non ho notato alcun citazionismo

a pellicole che conosco, quindi non

posso far altro che darti assoluta ragione.»

Non conscendo quindi a fondo la

storia del cinema, non interessandoti

sul cinema indipendente, ma

guardando per la maggior parte

pellicole blockbuster odierne, non

hai avuto il necessario per notare

alcuni parallelismi di trama, scene

o inquadrature. Giusto?

«Esattamente. Ho osservato piacevolmente

questo film, che pur considerandolo

“indipendente” e valutandolo

esclusivamente per gusto personale,

l’ho considerato un bel film.»

“Il trailer di Santa

Maradona è onesto

perchè rispecchia il film

senza lasciare sorprese

alle aspettative che

avevamo riposto.”

Non so a questo punto se tu prima

della proiezione hai visto il trailer di

questo film, oppure no…

«No, il trailer non l’ho visto, ma come

abitudine ho visto prima la locandina,

ne ho letto poi la sinossi, e spinto

allora dalla curiosità ho deciso di dargli

una possibilità di visione. Quando

ho deciso di guardare la pellicola mi

sono preposto che nel caso in cui

non mi fosse piaciuta avrei interrotto

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

95


Focus / Santa Maradona

la proiezione. Un’eventualità che non

è poi capitata. »

Visto poi il trailer invece cosa ne hai

pensato?

«Ho pensato che esattamente come

l’intero film, dice tutto e non dice

nulla.

Si intuiscono chiaramente i temi del

film cioè la disoccupazione e la storia

d’amore, senza ovviamente lasciar

intuire nulla riguardo agli esiti della

relazione. »

Possiamo quindi dire che ti ha convinto?

«Si, mi ha abbastanza convinto proprio

perché rispecchia quello che in

realtà poi il film è!»

Avessi quindi visto il trailer nel 2001

prima dell’uscita del film, ti avrebbe

convinto ad andare in sala per vederne

la pellicola?

«Innanzi tutto ti devo dire che nel

2001 era un film di un genere che

non mi interessava, ma visto attraverso

“i miei occhi attuali” probabilmente

mi avrebbe

convinto. Inoltre,

a film visto, mi sarei

ritenuto soddisfatto

delle aspettative

che il trailer

mi proponeva.»

Mi sono concentrato particolarmente

su questo trailer, perché ritengo

che abbia una caratteristica

molto importante che altri trailer

non hanno. Sto parlando dell’evidente

impronta registica, palesata

anche attraverso alcuni riferimenti

citazionistici che però, come abbiamo

detto prima, non hai colto.

Tenendo come riferimento i trailer

di registi quali Hitchcock, Kubrick o

Welles che presentarono alcuni loro

film solo stimolando la curiosità e

tralasciando scene rimontate del

film, hai notato anche tu questa

peculiarità nel trailer di Santa Maradona?

«Secondo me si. Esattamente come

hai appena asserito riguardo alla promozione

filmica dei grandi registi, i

trailer andrebbero realizzati con quel

tipo di struttura. Mi stimolerebbe di

più una presentazione registica che

pone interrogativi, simile a quella effettuata

dai “grandi registi”, che troverebbe

risposte solo nella vera e

propria pellicola.

Con questo sistema

mi sentirei

sicuramente più

invogliato a vederne

il film. »

96 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Intervista allo spettatore modello Alessio /

Quindi l’evidente impronta registica

nel trailer di Santa Maradona, o

la presentazione registica alla Hitchcock,

o gli stimoli accattivanti

di Kubrick sono soluzioni migliori

rispetto a quelle dei trailer che vedi

ultimamente?

«Si, proprio perché i trailer odierni

sono esclusivamente montaggi di

scene del film con musiche particolarmente

belle e coinvolgenti, ma che

alla fine non rispecchiano affatto il

film che vanno a pubblicizzare. »

Reputi allora l’impronta registica un

elemento importante?

«Si. Apprezzerei anche di più un film

se lo notassi da un trailer che non

comunica troppo sulla pellicola stessa,

ma che piuttosto stimolando la mia

curiosità riguardo al punto di vista registico,

esponga la trama senza svelarti

troppo degli sviluppi. Ad esempio

come, secondo me, ha fatto Abrams

con il teaser di “Star Wars VII – Il Risveglio

della Forza”. Teaser che ripeto,

mi è piaciuto molto. »

Quindi il tuo giudizio finale riguardo

al trailer di Santa Maradona in relazione

al film, è positivo?

«Si, perché è onesto e rispecchia il

film senza lasciare sorprese alle aspettative

che avevamo riposto.»

Ricordi l’ultimo trailer che hai visto?

«Ne ho visti molti al cinema e soprattutto

di recente, ma l’ultimo che mi

ha colpito è quello di “Justice League”

che rispecchia a pieno l’idea che mi

ero fatto del film.»

Sapendo che l’ambito cinecomic

ti appassiona abbastanza,

volevo chiederti se hai

visto il recente trailer del film

“Deadpool 2”…

«Si, e mi è piaciuto molto perché

mi ha fatto morire dal ridere!»

E secondo te, potrebbe rispecchiare

in alcune cose parte del discorso

che abbiamo finora fatto io e te?

«Si, nel senso che avendo visto il primo

film e potendomi rapportare ad

esso, se il secondo film sarà di pari

emotività il trailer risulterà perfetto

ed efficace. Proprio perché lascia

solo a pochissimi secondi un montaggio

scollegato di scene tratte dal

film, lasciando per il resto una presentazione

che non sarà presente nella

pellicola, posso dire che mi è piaciuto

e che ha stimolato la mia curiosità.»

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

97


Focus / Santa Maradona

Anche io, ad esempio, lo reputo il

più bello tra i trailer recenti dei cinecomic…

«Secondo me, proprio perché gli altri

cinecomic sono generalmente un

eccessivo montaggio delle scene migliori

e delle azioni più “clou” tratte

dai film. Mi viene inoltre da dirti che

anche rispetto al trailer del film “Justice

League” che ti ho citato poco

fa, lo reputo migliore perché molto

più calzante e personalmente e più

attrattivo.»

“Mi stimolerebbe di più

una presentazione registica

che pone interrogativi,

simile a quella

effettuata dai “grandi

registi”, che trovano

risposte solo nella vera

e propria pellicola.”

Ti ringrazio per la tua disponibilità

nel concedermi queste tue opinioni

cinematografiche che, seppur molto

vicine e a tratti molto lontane dalle

mie, rappresentano un parere fondato

sul gusto personale dello spettatore

medio, in te individuato come

modello.

«Figurati, grazie a te.»

98 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Incontro con il regista Marco Ponti /

D

all’analisi sinora condotta, avvalorata dalle due interviste a spettatori

modello, possiamo già desumere alcune osservazioni importanti riguardo

ai punti di forza e di debolezza che i trailer esercitano su diverse categorie

di spettatori. Sebbene le interviste siano molto distanti come punto di

osservazione filmico, entrambe lamentano una carenza di attrattività dovuta

alla scarsità di curiosità che il trailer stimola in loro. Lamentano inoltre che

la disillusione provocata alla visione della pellicola, porti a non osservare più

con attenzione alcun trailer, eccezion fatta nel caso in cui essi abbiano contenuti

originali o esclusivi del materiale promozionale.

Sia che si desti maggiore attenzione ad una paternità registica dell’opera di

riferimento, sia che si tratti esclusivamente di gusto personale nello scoprire

scene e retroscene di un nuovo film proposto, l’attenzione pare si ponga

maggiormente alle scene scritturate esclusivamente per il materiale promozionale.

Individuare scene non riproposte nella pellicola di riferimento, giustificherebbe

la narrativa fuorviante insita nel carattere pubblicitario stesso. Da

paratesto il trailer diventerebbe quindi testo narrante, come già parzialmente

avviene in tutti i casi nei quali non abbiamo una piena visione della trama

proposta, ma individuati il tema ed i protagonisti, veniamo catapultati in una

realtà “causa – effetto” della quale siamo esclusivamente spettatori di uno

dei due fattori.

Inserire nel trailer “le scene migliori”, spesso nel caso in cui esse non coincidano

nemmeno con una svolta narrativa, o assistere ad una rielaborazione

di materiale filmico rimontato con una finalità narrativa distante dal testo

di riferimento, si sono rivelate le cause principali della scarsità attrattiva dei

trailer. In assenza di materiale pubblicitario esclusivo, solamente una manipolazione

filmica evocativa del tema, ed assolutamente non troppo illustrativa

del carattere dei protagonisti, può garantire una giusta stimolazione dello

spettatore nel target di riferimento.

Ecco quindi i motivi per i quali entrambi i nostri spettatori modello hanno

provato un certo tipo di curiosità alla visione del trailer di Santa Maradona.

Ritmato in un modo molto simile al carattere narrativo della pellicola, tematicamente

illustrato e molto ben caratterizzato sulle personalità dei protagonisti,

presenta inoltre al suo interno scene non presenti nella pellicola. Il

montaggio cromaticamente e narrativamente evocativo è sottolineato dall’i-

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

99


Focus / Santa Maradona

nusuale utilizzo di inquadrature subliminali che data la loro velocità sono

difficilmente percepibili ad occhio nudo, e che sebbene siano anche presenti

nella pellicola di riferimento espongono implicitamente il ritmo generale, location

e situazioni che il trailer dichiaratamente palesa.

Siamo quindi di fronte ad un trailer italiano che espone parzialmente un

metodo comunicativo pubblicitario sufficientemente efficace.

Quindi per rispondere alle varie domande e curiosità con le quali abbiamo

iniziato la nostra analisi ora giunta ad un mirato approfondimento, non ci

resta che ascoltare il parere registico di chi il film lo ha ideato, ed il trailer

supervisionato.

100 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


C

ontattato personalmente

venerdì 13 ottobre

2017, il regista Marco Ponti

non ha esitato nel fissare

una data d’incontro

per discutere in modo informale

di una passione che

ci accomuna. “Passione” che lo

ha spinto sin dall’età giovanile ad interessarsi

di cinema e ad accrescere la

sua curiosità verso tutti gli aspetti che

gravitano intorno alla realtà cinematografica,

tra cui anche l’importanza

dei trailer, tema centrale della sua tesi

di Laurea alla facoltà di Lettere Moderne

dell’Università di Torino.

Mosso quindi da una forte curiosità

mi sono recato mercoledì 20 Dicembre

2017 presso un intimo bar nella

cittadina natale del regista, luogo

dove avevamo fissato il nostro

appuntamento.

Dopo i convenevoli di presentazione,

e di fronte ad una tazza di thè caldo,

Incontro con il regista Marco Ponti /

la curiosità iniziale che il regista

Ponti ha mosso nei miei

confronti è stata molto

particolare: “Hai amici qui

in zona con i quali condividi

questa tua passione?”

Domanda alla quale ho risposto

con non poca difficoltà,

condividendo la mia passione esclusivamente

sul piano critico con pochi

amici stretti, e sul piano “tecnico”

con nessun amico entro i 25 km di

distanza.

Il regista, con un sorriso compassionevole,

ha proiettato la sua esperienza

giovanile nella mia risposta, reimmedesimandosi

nella stessa realtà

nella quale entrambi siamo cresciuti.

Le difficoltà iniziali per intraprendere

questo tipo di carriera quando non si

vive in una realtà cittadina, obbligano

necessariamente ad allargare i propri

orizzonti. L’università ha il potere di

mettere in contatto le realtà individuali

che per passioni si manifestano

affini, e questo si rivela essere un

passaggio molto importante nella

vita di chi intraprende questo tipo

di percorso. Una realtà che ha visto

dare alla luce anche il primo soggetto

di Santa Maradona ben cinque anni

prima della nascita del film, e tre prima

della stesura della sua sceneggiatura.

Un’esperienza che si è rivelata

maggiormente formativa durante gli

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

101


Focus / Santa Maradona

anni passati al corso serale di sceneggiatura

alla scuola Holden di Torino

cha ha garantito un primo contatto

con il mondo cinematografico, ed in

particolar modo con i “corti”. Sebbene

non presente sul set, sceneggiare il

corto “Blue(S)” e partecipare ad un

concorso indetto dalla scuola Holden,

hanno svezzato la sua neonata carriera

nel mondo del cinema.

La difficoltà iniziale dopo aver elaborato

un buon soggetto, accuratamente

sceneggiato, è stata quella

di trovare i contatti per avviarne la

pre-produzione. Santa Maradona, ha

colpito sin da subito per la particolarità

della realtà che andava a rappresentare.

Negli anni ’90 Torino non era

assolutamente la città ideale frenetica,

ricca di locali notturni e culturali presenti

nel film. La vita universitaria non

aveva ancora quel sapore di divertimento

che oggi è una caratteristica

per la maggior parte degli studenti.

La convivenza tra coinquilini fatta di

discussioni altalenanti, nasce cinematograficamente

in Italia con questa

pellicola, come l’intera realtà ideale

universitaria.

I protagonisti, sebbene siano in un’età

subito successiva all’esperienza scolastica,

vivono ancora con la stessa identica

disposizione vitale evidenziata sia

dalla scenografia dell’appartamento

che dall’intraprendenza svogliata nel

voler diventare adulti attraverso un

lavoro serio. Una realtà volutamente

distante da quella simile

rappresentata pochi mesi

prima da Gabriele Muccino

nella sua pellicola “L’ultimo ba-

102 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Incontro con il regista Marco Ponti /

cio” che ha come protagonista sempre

un giovane Stefano Accorsi. Torino,

grazie a Santa Maradona, diventa

una meta universitaria ideale, sebbene

nel 2001 essa non avesse nulla di

tutto ciò che il film mostrava, e sicuramente

grazie anche alla band Subsonica,

presente nel film con il progetto

alternativo “Motel Connection”,

assume il titolo di capofila tra le città

del divertimento giovanile illudendo,

almeno inizialmente, le aspettative di

molti studenti fuorisede.

Tutte queste informazioni sono state

raccolte da Ponti attraverso le

numerosi tesi di laurea rivolte al cinema,

che citano il film come pietra

miliare del genere anche se, al di là

dei due David di Donatello assegnati

nel 2002, alla sua uscita subì critiche

molto pesanti dall’itero mondo della

critica cinematografica. “Bart è il

classico coinquilino che tutti avremmo

voluto… Ma non oltre una settimana!”,

con questa frase il regista

descrive i due protagonisti

come i classici “sfigati”

dei primi anni 2000. La camicia

Hawaiana, il carattere

NERD di entrambi e la

svogliatezza con la quale affrontano

anche le difficoltà più serie, fanno di

loro il classico modello di sfigato con

cui è piacevole passare la serata. La

loro passione per i fumetti è inoltre

un riflesso del regista e della sua passione

come lettore, della quale abbiamo

evidenziato inoltre anche alcuni

gusti in comune. Il film girato con un

basso budget, ha inoltre reso l’ambiente

“sfigato” molto più reale e veritiero,

un esempio fu “mitica” Ford

Capri del ’69 affittata per l’occasione,

che avendo problemi di avviamento,

venne spinta a mano durante alcune

riprese. L’esperienza filmica in se è

stata molto divertente e formativa

anche dal punto di vista tecnico.

Solo quest’anno, dopo 17 anni, per

il regista è arrivata l’occasione, con

il prossimo film “Vita Spericolata” in

uscita in primavera 2018, di inserire

un cameo di Libero De Rienzo nel

ruolo di Bart. La camicia Hawaiana

sotto la divisa sanitaria

di un dipendente della

scientifica, riporta il

ruolo di Libero al Bart

di Santa Maradona

oggi divenuto adulto

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

103


Focus / Santa Maradona

e con un lavoro serio. Non tanto seria

sarà invece la scena dissacrate nel

quale è coinvolto, essendo ripreso

mentre intraprende un’esuberante

conversazione con un poliziotto intento

a fumare uno spinello tenuto

tra le dita di una mano di un braccio

mozzato di un cadavere.

“La convivenza

tra coinquilini

fatta di discussioni

altalenanti, nasce

cinematograficamente

in Italia con Santa

Maradona, come

l’intera realtà ideale

universitaria.”

Anche sotto l’aspetto tecnico 17 anni

sono tanti, ed il budget è sicuramente

differente. Per girare una scena di pochi

secondi nella quale il cast dei protagonisti

si trova in un’auto in fiamme

che avanza, al di là della richiesta folle

effettuata agli attori, gli oggetti di

scena e tutti gli strumenti tecnici di

ripresa hanno un costo di affitto e un

determinato tempo di utilizzo. Generalmente

quando la sceneggiatura è

pronta e depositata, viene compilata

una “lista della spesa” nella quale

sono contemplati tutti gli oggetti di

scena e tutti gli strumenti tecnici necessari,

reperibili nel magazzino della

“Panavision” di Roma, dove il regista si

reca personalmente per individuare

gli strumenti più adatti.

Della stessa forza dissacrante e immorale

è invece un’altra folle scena

presente nel prossimo film, che vedrà

un agente di polizia intento a fare uso

di cocaina nel suo ufficio alla presenza

del quadro del presidente della

repubblica, prima di partire per un

inseguimento. “Per di più, la cocaina

sul tavolo forma la scritta W LA FIGA…

Sicuramente avrò problemi di denunce

e censure per eventuali trasmissioni in

tv, o proiezioni!” dice ridendo il regista.

Da qui si apre il discorso sulla distribuzione

di una pellicola.

Un film nasce da una perfetta tripartizione

di precisi compiti affidati ai tre

principali ruoli legati ad esso: regista,

produzione e distribuzione.

Mentre il regista si occupa della parte

creativa e tecnico-pratica della realizzazione

di un film (essendo esso una

proiezione della visione mentale del

regista), la casa di produzione si occupa

di rendere possibile tutte le fasi

dallo sviluppo e pre-produzione sino

alla post-produzione, finanziando interamente

i costi totali e reperendo

ruoli e strumenti necessari a renderlo

“reale”.

104 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Incontro con il regista Marco Ponti /

La casa di distribuzione entra invece

in gioco solamente a film concluso,

dovendosi occupare della distribuzione

della pellicola in ogni luogo in

cui essa viene riprodotta. Vengono

così stipulati contratti sia con sale

cinematografiche, che con emittenti

televisive o siti streaming online

che prevedono

inoltre accordi

riguardanti la

percentuale di

guadagno su

ogni singolo

spettatore. Il

rimanente guadagno

ottenuto

viene versato

alla casa di

produzione per pareggiare le spese

sostenute e per ottenerne profitto, e

da ciò ne deriva anche una percentuale

di guadagno del regista (oltre

alla cifra di ingaggio) in quanto soggetto

detentore del diritto di autore

dell’opera cinematografica. Attrarre

gli spettatori per ottenere il maggior

guadagno possibile da una pellicola

cinematografica spetta quindi alla

casa di distribuzione e agli investimenti

che essa decide di effettuare a

scopo pubblicitario. Il regista, in quanto

membro creativo del “trio produttivo”

filmico, ha comunque sempre

voce in capitolo riguardo alle scelte

creative relative alla pubblicizzazione

della propria opera, ma non sempre

ne ha il diritto di veto. Ad esempio

nel caso della locandina promozionale

di un film, sebbene se ne debba occupare

generalmente la casa di distribuzione,

spesso se ne occupa la casa

di produzione sulla quale ha diritto

di veto il regista

e viceversa.

Il regista può

liberamente

decidere quale

sia l’immagine

da porre sulla

locandina, ma

la produzione

deve concordare

tale scelta,

esattamente come la produzione

deve chiedere al regista se l’immagine

selezionata può essere mostrata

come locandina o meno. Avviene

quindi una collaborazione costante

tra i diversi ruoli, per ottenere un risultato

soddisfacente.

Spesso accade però che in questa

fase il regista dia solamente un parere

veloce sugli aspetti promozionali del

film, in quanto oltre ad essere intento

alla realizzazione del prodotto in se

piuttosto che non delle sue appendici,

rischierebbe di far realizzare prodotti

troppo distanti dal film e non

sufficientemente accattivanti per uno

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

105


Focus / Santa Maradona

spettatore alla prima visione. Molto

più semplicemente spesso invece è

stufo di dover visionare per l’ennesima

volta del materiale su cui lavora

già da mesi, ed in alcuni casi da anni.

Per quanto riguarda il trailer, paratesto

per eccellenza di un film, se

ne occupa sempre la distribuzione,

come per tutto il resto del materiale

pubblicitario. Sebbene durante la

fase di contratto sia possibile stabilire

una clausola a

favore del regista

per la realizzazione

di un trailer originale

senza estratti

di girato del film,

ma ciò graverebbe

interamente sulle

spalle di quest’ultimo

oltre al già

dispendioso impegno temporale

che la pellicola di per

se prevede. Inoltre essendo

compito della casa di distribuzione

riuscire a

realizzare pubblicità

sufficientemente

attrattive ed accattivanti

per ottenere il guadagno desiderato,

la dialettica pubblicitaria è affidata

a questi ultimi e prevede di imporre

precise linee guida per i propri prodotti

con conseguenti vincoli registici.

Anche se alla maggior parte del pubblico

cinematograficamente acculturato

pare che un trailer ricavato da

un montaggio delle scene migliori, o

tematicamente fuorviante, possa avere

un risvolto negativo sul risultato

economico finale,

purtroppo non

è così. Il pubblico

fedele alle proiezioni,

appassionato

ed informato

sulle uscite e sulle

novità sebbene

non abbia

un prodotto

pubblicitario

cinematograficamente

elevato

alla sua

106

Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Incontro con il regista Marco Ponti /

altezza, nella maggior parte dei casi

si reca comunque in sala. Il compito

prefissato del trailer allora è quello di

attrarre con ogni strumento lo spettatore

occasionale, non informato, e

non eccessivamente disilludibile una

volta visionata la pellicola.

Ecco perché i trailer della realtà italiana

odierna non possono essere

paragonati a trailer di altre epoche,

o di altri grandi autori stranieri o più

in generale di un mercato estero. Di

positivo bisogna comunque sostenere

che la diffusione di internet e di

prodotti di produzioni internazionali

in contemporanea mondiale, sta

formando una generazione culturale

globale che da la possibilità anche a

trailer esteri di colpire il bersaglio a

migliaia di chilometri di distanza. Sicuramente

questo fenomeno è dovuto

anche alla diffusione delle serie

televisive in lingua originale (dilatatosi

nell’ultimo periodo anche ai neofiti

grazie al fenomeno “spoiler”), di cui

Ponti ne è appassionato, spendendone

anche un’ottima critica personale

verso serie britanniche come “Peaky

Blinders”, oltre che a piccole osservazioni

gradite come la partecipazione

di Rosabell Laurenti Sellers (“Angelica”

nel suo film “Passione Sinistra”)

in “Game of Thrones” o la scelta di

Lorenzo Richelmy come protagonista

del suo prossimo film “Vita Spericolata”

conosciuto dopo il suo ruolo principale

nella ben più sfortunata serie

Netflix “Marco Polo”.

“Un film nasce da una

perfetta tripartizione

di precisi compiti affidati

ai tre principali

ruoli legati ad esso:

regista, produzione e

distribuzione. Del trailer

se ne occupa sempre

quest’ultima come per

tutto il resto del materiale

pubblicitario.”

Per la realizzazione dei trailer tratti

dai suoi film, Ponti si affida come da

contratto alla casa di distribuzione.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA 107


Focus / Santa Maradona

Essa si appoggia a ditte esterne di

pubblicitari e montatori cinematografici

professionisti, che si occupano

esclusivamente della realizzazione di

trailer, teaser ed eventualmente spot

televisivi. Riguardo alla distribuzione

televisiva Ponti preferisce non esprimersi,

non essendo da molto tempo

uno spettatore televisivo e non essendo

nemmeno messo al corrente

riguardo alla messa in onda dei suoi

film, ma dichiara apertamente di trovare

assolutamente poco gradevoli e

assolutamente non attrattivi gli spot

Tv. Relativamente al trailer cinematografico

invece il compito viene sicuramente

affidato individualmente

ad una persona che in tempi molto

ristretti (circa una settimana) realizza

il trailer partendo dal montato finale.

In alcuni casi addirittura per l’uscita

del teaser, il montatore pubblicitario

non ha nemmeno a disposizione il

montato finale, ma esclusivamente il

girato post-prodotto. Ponti intrattiene

esclusivamente per via telefonica

un breve quanto intenso rapporto

con il montatore, che basandosi sulle

scelte del regista di quali scene includere

e quali escludere, sottopone a

quest’ultimo ogni singola variazione,

instaurando un costante dialogo fino

al prodotto finito.

Sicuramente il trailer di “Santa Maradona”

è stato un buon prodotto, sia

per l’eccellente

lavoro di Alessandro

Heffler, sia per

la minuziosa supervisione

telefonica

di Ponti a suo

dire “ancora fresco di

tesi!”. Soprattutto ci tiene a precisare

una cosa fondamentale.

A differenza dei teaser o degli spot Tv

(duramente criticati da Ponti), i trailer

si trovano inoltre a comunicare spesso

già con i diretti interessati, infatti il

luogo più frequente dove ci troviamo

sottoposti alla visione di un trailer è

proprio la sala cinematografica prima

della proiezione di un altro film. Per

questo motivo le produzioni negli ultimi

anni hanno provato a dar spazio

a giovani YouTuber, per cercare di attrarre

nuovo pubblico in sala ma con

risultati sempre disastrosi (diverso

potrebbe solo essere nel prossimo

2018 il caso di Fabio Rovazzi con il

suo primo film “Il Vegetale” diretto da

Gennaro Nunziante, regista di Checco

Zalone, e prodotto dalla Walt Disney

Company).

Uno sbaglio purtroppo ancora frequente

è la

proiezione in

sala di trailer

non indicati al

target del film

che precedono,

108 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Incontro con il regista Marco Ponti /

oltre che alla scelta sbagliata del periodo

nel quale fissare la data di uscita

della pellicola (in concomitanza con

colossal o film particolarmente attesi).

A questi aspetti, si deve prestare

sempre molta attenzione perché se

accompagnati da un trailer non sufficientemente

adeguato rischiano di

annullare completamente l’interesse

verso l’attesa di una pellicola.

Ecco perché nei trailer dei film di

Ponti, un occhio di riguardo è sempre

rivolto all’emozione che esso fa provare.

Senza fuorviare sulla trama o sul

tema generale del film, il trailer deve

proiettare sempre nello spettatore

la stessa emozione che proietterà il

film in lui. Prendiamo come esempio

il suo film “La Cena di Natale”, presentato

nelle sale il 24 Novembre

2016 (periodo pre natalizio, ma non

in concomitanza dell’uscita di pellicole

come “Star Wars: Rogue One”), dal

trailer noi desumiamo che il film sia

fondamentalmente per donne. Non

per donne in quanto mogli, madri

o lavoratrici, ma semplicemente in

qualità di “donne”, che si recano al cinema

con le amiche per trascorrere

in compagnia una serata alternativa.

L’emozione che trasmette il trailer è

la stessa che trasmetterà la pellicola,

lasciando che sia il film stesso a far

trapelare risvolti tragicomici della nostra

società, senza che il trailer ce ne

debba mettere al corrente. Questa

“mancanza” di sincerità totale non viene

vissuta come un tradimento dallo

spettatore, esclusivamente perché

l’emotività non viene illusa nemmeno

dagli stravolgimenti della trama che

accadono con la stessa naturalezza

con la quale eravamo stati preparati.

Nel caso del prossimo film previsto

per la primavera 2018 “Vita Spericolata”,

il target di riferimento sono

i giovani under 30. La scelta del cast

principale è ricaduta per l’appunto

su Lorenzo Richelmy (“Marco Polo”)

e su Matilda De Angelis (“Giulia De

Martino” in “Veloce come il vento”)

due volti giovani del panorama italiano

attoriale e per la comunicazione ha

voluto sperimentare un teaser online

girato appositamente e contenente

materiale inedito e distaccato dalla

pellicola, che presentato sulla pagina

Facebook vedrà la luce in concomitanza

con l’uscita del trailer ufficiale.

L’ultima cosa fondamentale da tenere

sempre conto, è l’importanza di saper

imparare dagli sbagli altrui valutando

bene la risposta di pubblico dei film

in rapporto al periodo di uscita, oltre

che ad una corretta valutazione dei

film concorrenti in sala. Il confronto

con il panorama filmico locale è fondamentale

per un buon risultato al

botteghino, e conseguentemente di

critica valutativa.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

109


Focus / Santa Maradona

Non solamente però le cause dei

trailer poco efficaci sono queste, e

nemmeno possiamo permetterci

paragoni con trailer come quello di

“Thor: Ragnarok” prodotto da Marvel

e distribuito dalla The Walt Disney

Company che oltre ai diversi metodi

comunicativi dispone di una somma

di budget “stellare” rispetto alle somme

italiane, senza tener conto inoltre

del fatto che in questo caso il trailer

non deve attrarre al cinema ma esclusivamente

ricordare al pubblico l’uscita

di un film atteso. Senza ritornare

a parlare delle differenze di metodi

comunicativi, c’è però da sottolineare

come la crisi abbia profondamente

colpito anche il mondo del cinema,

riducendo notevolmente le cifre di

budget. Un lavoro divertente e relativamente

poco impegnativo quale un

videoclip musicale, ha visto la riduzione

del proprio budget in maniera assolutamente

drastica, come asserisce

anche Samuel dei Subsonica sempre

in contatto di amicizia con Ponti, e

come il regista stesso mi conferma

rapportando

alla cifra per la quale si investì per la

realizzazione del videoclip “Il mondo

che vorrei” di Vasco Rossi che ammontava

a 100.000€, i 10.000€ o

5.000€ attualmente stanziati per un

prodotto similare.

Questa situazione coinvolge di riflesso

anche il mondo del cinema, perché

senza la possibilità di sperimentare

attraverso questi canali quella che è

la “macchina registica” o comunque

senza i giusti finanziamenti di distribuzione,

i ragazzi giovani trovano numerose

difficoltà nel riuscire ad intraprendere

questo tipo di carriera ed

ottenere i primi risultati. Attualmente

in Italia il lavoro di “regista” è svolto

da relativamente poche persone

che formano una sua personale rete

di contatti, conoscenze e amicizie

che non ha un’età giovanile.

Attualmente tutti i registi con i quali

Ponti intrattiene rapporti hanno circa

50 anni, anche i più giovani “esordienti”

del panorama italiano come

Fabio&Fabio, che hanno raggiunto il

successo con il film “MINE” nel 2016,

hanno rispettivamente 37 e 38 anni.

Autori più popolari come Fausto

110

Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Incontro con il regista Marco Ponti /

Brizzi, recentemente nell’occhio del

ciclone per scandali sessuali, e anche

meno popolari come Luca Guadagnino

che sta ricevendo un particolare

elogio di critica e numerosissime candidature

a svariati premi internazionali

con la sua pellicola “Call me by

your name” (2017), devono compiere

o hanno appena compiuto 50 anni.

Lo stesso Gabriele Mainetti, che ha

esordito nel 2015 con la pellicola “Lo

chiamavano Jeeg Robot” ha da poco

compiuto i 40 anni, (sebbene egli non

faccia testo in quando il film è stato

interamente prodotto dalla sua stessa

casa produttrice.) L’assenza di un

ricambio giovanile dietro la macchina

da presa, porta inevitabilmente anche

alla carenza di volti nuovi nel mondo

della recitazione. Sono molto pochi i

giovani attori che riescono ad emergere

nel panorama cinematografico

italiano attuale. Se le produzioni e le

distribuzioni non scommettono su

registi emergenti e quindi conseguentemente

su attori agli esordi, i registi

conosciuti nella maggioranza dei casi

si affidano a volti noti in grado di garantire

parzialmente una buona riuscita

“pubblicitaria” veicolata dai divi.

La crisi economica sta letteralmente

facendo invecchiare il cinema italiano

ed ecco perché conseguentemente

anche il metodo comunicativo invecchia,

non facendo più presa sui giovani.

La scelta di Ponti di scommettere su

due volti giovani per il suo prossimo

film, e di provare un sistema comunicativo

alternativo e contemporaneo

ai metodi tradizionali, è una sfida ad

un ritorno ad un cinema giovane, sebbene

non sia l’unico nel panorama

attuale e sebbene non sia nemmeno

più lui considerabile “giovane”. (Un

altro esempio può essere la serie dei

film “Smetto quando voglio” di Sydney

Sibilia, nata sulla scia del popolare

ShowTv “Breaking Bad”).

Un cambiamento evidente dei tempi

che mutano, soprattutto a causa della

crisi, può essere individuabile nella

sempre meno frequente “Prima” cinematografica,

imbastita dell’immancabile

tappeto rosso e buffet offerto,

che ad oggi non svolgendo più alcun

scopo pubblicitario ed essendo divenuta

esclusivamente una festa generale

è rientrata nei costi risparmiabili.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

111


Focus / Santa Maradona

Essere regista ha inoltre dato a Ponti

la possibilità di realizzare esperienze

che dal punto di vista di appassionato

di cinema rendono entusiasti. Esordisce

allora raccontandomi alcuni

aneddoti particolari. Durante un periodo

che trascorse nella città di Los

Angeles ebbe occasione di incontrare

il regista statunitense Quentin Tarantino,

durante una rassegna cinematografica

organizzata da quest’ultimo

che prevedeva la proiezione di due

film western italiani preceduti da

una sua presentazione e susseguiti

da commenti. “Durante la pausa mi

recai a prendere i popcorn, ed al mio

ritorno trovai il mio posto occupato.

Quando chiamai la persona che si era

seduta sulla mia poltrona, si voltò ed

era Quentin Tarantino”, mi riferisce

con un sorriso compiaciuto. “Abbiamo

commentato alcune parti del film e

lui e rimasto molto colpito che io conoscessi

personalmente il regista Giuliano

Montaldo, al punto che sembrava lui

esaltato di poter parlare con me!”. Una

persona indubbiamente colta, ecco

l’unico commento che Ponti ha rivolto

in merito a Tarantino. Stare sui set

hollywoodiani di 007 o Iron Man 2

hanno cambiato radicalmente la sua

visione di come nasce un film negli

Stati Uniti. “Ero sul set di Iron Man 2,

quando era tutto pronto per girare la

scena. Tutti in posizione, attori pronti

112 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


mancava solamente il regista. Dopo pochi

minuti lo vidi arrivare a bordo di un

caddy, fermarsi davanti alla cinepresa

e urlare: “Action!”. Finito di girare risalì

sul suo mezzo e se ne andò, così che

la truppe potesse liberamente organizzare

tutto per le scene successive… Incredibile,

vero?”. Di altrettanto stupore

per me è stato il racconto di quando

recatosi alla Panavision di Roma per

prendere le armi necessarie al suo

film (di tre tipologie: una reale per le

scene in tasca, una a canna “tappata”

per quando si spara ed una in plastica

per le botte in testa, tutte fedelmente

riprodotte) ebbe l’occasione di impugnare

la pistola COLT utilizzata da

Clint Eastwood nei suoi film di Sergio

Leone “…Quella originale!”. Sempre

alla Panavsion si è trovato a dover

rinunciare ad una particolare ottica

“rétro” (voluta per l’effetto “sbagliato”

di fabbrica che rendeva particolare

l’inquadratura scelta) perché già prenotata

da Ridley Scott in quei giorni

a Roma per girare “Tutti i soldi del

mondo”. Senza tener conto della sua

collezione personale di pellicole che

archivia sin da ragazzo, quando suo

zio gestiva il cinema del paese. “Oltre

a tante pellicole di trailer, tra cui quello

di Eyes Wide Shut di Kubrick, ho ancora

tutte le bobine dei miei film.” Effettivamente,

ci tiene a precisare che non gli

sarebbe dispiaciuto poter effettuare

Incontro con il regista Marco Ponti /

la scansione in BlueRay della pellicola

di Santa Maradona per un’edizione

celebrativa dei 15 anni, ma visti gli

impegni ed i costi troppo dispendiosi

e poco remunerativi l’idea è stata abbandonata.

“Si potrà sempre fare per i

20 anni!” esordisco sorridendo, “Non

si sa mai!” ribatte lui in tono cordiale

“…Anche perché di Santa Maradona

non ne ho una copia a casa nemmeno

io, dato che sono sempre costretto

a regalare il DVD non appena me la

chiedono!”

“Il Cinema mi ha fatto

capire quanto credere

in un sogno, per quanto

difficile, possa in verità

diventare reale.”

Quando siamo in procinto di salutarci,

senza esserci nemmeno resi conto di

aver trascorso più di un’ora e mezza

a chiacchierare sul cinema e a scambiare

opinioni, ci vestiamo e usciamo

dal locale. Prima dell’ultimo saluto

Ponti mi rivolge un’ultima domanda

“Cosa ti piacerebbe fare nel futuro?” e

tempestiva arriva la mia risposta “Se

mi è concesso sognare, perché no? Il

regista magari!”. Al che, dopo i classici

“in bocca al lupo” di rito, mi precisa

un’ultima cosa. Il cinema nel corso

della sua vita gli ha dato tante possi-

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

113


Focus / Santa Maradona

bilità. Gli ha fatto capire quanto credere

in un sogno, per quanto difficile,

possa in verità diventare reale. Lo ha

messo in contatto con persone di

qualsiasi estrazione sociale, portandolo

addirittura a conoscere “colleghi”

che stimava da prima di intraprendere

questa carriera. Ricorda gli

esordi nel corto di “Benvenuti a San

Salvario”, dove offrendosi come correttore

della sceneggiatura ottenne il

posto di assistente alla regia di Verra,

“Offrii lavoro gratis per avere altro

lavoro gratis! Conveniente, no?”. Un’esperienza

formativa totale che lo ha

portato nella sua vita ad intrattenere

conversazioni sia con

prostitute nigeriane di

San Salvario, assoldate

a giornata per 80Mila

Lire, sia con artisti di

fama nazionale e internazionale

come

Vasco Rossi e Ligabue

o Quentin Tarantino.

Ed io dalla chiacchierata

di questo pomeriggio

o imparato

molto di più dei retroscena

che muovono

la macchina “cinema”,

ho imparato

che dietro ogni regista

c’è un sognatore.

“Un regista che mi piacerebbe conoscere?

Steven Spielberg! L’ultima volta che

doveva venire in Italia l’ho mancato per

un soffio!”

114 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA 115


116 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Conclusione / A Trailer Strategy

D

Delineato il percorso storico del trailer e definite le differenze con le

molteplici pubblicità “della stessa specie”, alla luce della caratterizzazione

distinta in varie tipologie, ne abbiamo individuato molteplici

esempi e concorsi.

Dall’analisi meticolosa del film Santa Maradona, e del suo trailer, abbiamo

potuto inoltre introdurre un discorso più specifico sull’efficienza e sulla strategia

pubblicitaria di questa particolare pubblicità artistica. Dedotte le posizioni

culturalmente divergenti di due spettatori medi modello, rispetto sia a

quest’ultimo trailer citato che al panorama cinematografico più in generale,

le abbiamo poste poi a diretto confronto con la visione dirimpetta del regista

del film pubblicizzato. Le differenti posizioni prese nei confronti di esso, ci

hanno esortato quindi a provare di ridefinire teoricamente la forma strategica

pubblicitaria per cercare di migliorare l’efficienza promozionale valorizzando

il prodotto artistico. Possiamo

quindi asserire che il trailer cinematografico

di un film, sebbene sia un

paratesto di quest’ultimo, debba innanzitutto

venir contemplato come

testo comunicante a se stante. Esso

non deve quindi essere un riassunto

narrativo per espedienti, ma bensì

deve essere concepito e recepito

«

Il trailer, sebbene

sia un paratesto

del film, deve venir

contemplato come

testo comunicante a se

stante.

come uno stimolo espositivo di protagonisti, tematiche ed emozioni. L’attenta

analisi di mercato deve inoltre focalizzarsi, oltre che sul target anagrafico,

anche sul target emotivo e culturale a cui mira. Il metodo “Best of” (ricavato

dal montaggio delle scene migliori) della maggior parte dei trailer italiani

odierni non è quindi totalmente errato ma semplicemente è da considerarsi

decentrato rispetto al target emotivo che prende in considerazione.

Ad esempio, capostipite dei trailer con metodo “Best Of” possono essere

individuati nei prossimamente dei classici cinepanettone che presentano

esclusivamente le scene migliori e più divertenti della pellicola tralasciando

completamente trama, tema ed emozione. In questo caso la strategia non

si rileva errata dal momento che anche nel film tutti questi elementi sono

un pretesto per contestualizzare le “gag” e per dare spazio ai volti noti con

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

117


Conclusione / A Trailer Strategy

le loro battute di scena. Però lo

stesso metodo utilizzato per altre

tipologie di film risulterebbe sicuramente

fuori luogo sebbene esso

possa attrarre comunque spettatori

cinematograficamente meno

colti. Ecco perché la maggioranza

L’analisi di mercato deve

focalizzarsi, oltre che sul

target anagrafico, anche

sul target emotivo e culturale

a cui mira.

della pubblicità cinematografica, utilizzando questa metodologia “decentrata”

come forma di paratesto, viene considerata illusoria ed esplicitamente

attrattiva al solo fine commerciale, portando in minima parte ad una svalorizzazione

della cultura visivo-comunicativa.

Al di fuori del panorama italiano invece sono storicamente molto più presenti

trailer “testo” narrativi (originali e non “paratesto”), realizzati su misura

con l’esclusivo scopo pubblicitario. Il trailer del film “Spider-Man” di

Sam Raimi del 2001 (ritirato successivamente dal mercato per via dell’attentato

dell’11/09), era una sequenza di scene girate nel World Trade Center

appositamente a questo scopo, e riprendeva nel suo complesso le stesse

emotività e lo stesso ritmo che avremmo poi ritrovato nella pellicola. Esattamente

come i prossimamente dei film dei grandi registi antecedenti (quali

Kubrick, Hitchcock o Welles), anche quello di “Spider-Man” può rientrare in

una moderna categoria dei trailer “testo” emotivamente narrativi.

Di natura geografica completamente differente è invece il contemporaneo

trailer di “Santa Maradona” che, sebbene attraverso

strumenti comunicativi cronologicamente contemporanei

ma localmente differenti, trae evidente

spunto da una tipologia narrativamente emotiva simile

a quella sopracitata. Infatti, il panorama spettatoriale

italiano medio attuale non è per la maggior

parte in grado di concepire tipologie differenti di

trailer, che abbiano ruoli narrativamente evocativi

e trasversali al testo a cui fanno riferimento. Sul

piano internazionale invece molti registi (per la

maggior parte detentori di un “nome-brand” o

autori di un “titolo-brand”) stanno sperimentando

questa rinnovata forma pubblicitaria, rivolta

118 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


ad un pubblico più consapevole ed

acculturato riscontrando esiti positivi

sia a livello locale che anche

al di fuori dei confini nazionali. La

diffusione delle serie televisive e

del conseguente fenomeno “spoiler”

ha mutato profondamente anche il

rapporto con le pellicole cinematografiche

coinvolgendo un più ampio pubblico medio globale che ricercando

un prodotto il più possibile vicino alla data di uscita, trova un prodotto frutto

di una campagna pubblicitaria differente. Ecco quindi che un trailer per il pubblico

statunitense, come quello recentemente presentato per il film Deadpool

2, trova grazie ad internet ed ai social network bersagli anche oltre oceano,

dimostrandosi efficace nei confronti di un pubblico tanto distante quanto

cinematograficamente erudito. Essendo la comunicazione per immagini lo

strumento più semplice ed efficace che l’essere umano conosca, definita

la chiave di codifica di un messaggio, oltre che al mezzo, esso è in grado di

essere recepito anche senza l’ausilio della comprensione della lingua. Ulteriore

problema di fondo della pubblicità cinematografica italiana, esattamente

come ha espresso il regista Marco Ponti, resta l’errata priorità di distribuzione

nelle sale. Capita spesso, ad esempio, che il trailer proiettato al cinema

abbia un differente target in riferimento al film successivamente proiettato,

stimolando inoltre un pubblico già

Il trailer “testo” narrativo

invece trova grazie

ad internet ed ai social

network bersagli anche

oltre oceano, dimostrandosi

efficace nei

confronti di un pubblico

tanto distante quanto

cinematograficamente

erudito.

Il metodo “Best of”

non è quindi totalmente

errato ma semplicemente

è da considerarsi

decentrato rispetto al

target.

di per sé critico ed interessato e

tralasciando una porzione pubblico

esterno ancora da rendere curioso

e partecipe.

Sebbene quindi, riferendoci al panorama

internazionale abbiamo

individuato una precisa strategia in

grado di rendere più accattivanti

ed attrattivi i trailer, nel panorama

nostrano questa strategia non troverebbe

un adeguato contesto ed

avrebbe una scarsa efficacia.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

119


Conclusione / A Trailer Strategy

Come può allora un trailer nostrano, sottostando sia alle dinamiche contrattuali

della distribuzione che al panorama culturale comunicativo, essere

efficace per la maggioranza del pubblico?

Un trailer odierno pienamente inserito nel panorama italiano per risultare

efficace deve saper mixare al suo interno una giusta proporzione di materiale

tratto dal montato finale con scene o sequenze esclusive girate appositamente

o appartenenti ad outtakes. Elementi comunicativi fondamentali in grado

di non tradire le aspettative di pubblico, sia acculturato che generalista, sono

l’emotività ed il ritmo. Rispecchiando saggiamente queste due caratteristiche

basilari, noi ritroveremo sempre le peculiarità reattive del film all’interno del

trailer e viceversa, rendendo palese il rapporto tra testo e paratesto che,

grazie alle sue scene esclusive, sottolinea anche la sua funzione individuale

come narrazione a sé stante. Individuate quindi le sequenze chiave della

nostra narrazione filmica e selezionate o realizzate le sue scene esclusive,

possiamo provare a ideare il trailer condensando l’emozione generale che

guida la tematica della pellicola, utilizzando espedienti rievocativi in grado di

riproporre, grazie al montaggio, lo stesso ritmo narrativo. Ecco allora che

nella fase di selezione delle scene o nelle scene girate apposite, si possono

intenzionalmente individuare le

caratteristiche peculiari del regista

da evidenziare nel montaggio delle

Un trailer italiano

sequenze finali. Ulteriore elemento

odierno deve quindi

importate da tenere saldamente in

fondere al suo interno

considerazione è la brevità ed es-

una giusta proporzione

senzialità con la quale i personaggi

di materiale tratto dal

e la trama devono essere presentati.

Dei primi serve un’unica quanto

montato finale con scene

o sequenze esclusive

breve definizione, mentre della seconda

ne deve trasparire unicamen-

girate appositamente,

te la domanda “causa” cui solo la

tutto mixato con la

pellicola ne darà la risposta “effet-

giusta emotività e lo

to”. La giusta immagine coordinata

tra trailer, teaser, locandine e spot

stesso ritmo del film

tv garantirà inoltre che nessuno di pubblicizzato.»

120 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


essi dia risposte alle domande che altri elementi pubblicitari pongono, ma

bensì che convergano nell’unica risposta possibile lasciata alla visione del film.

Ulteriore caratteristica fondamentale alla base della differenza teaser – trailer

è la brevità che, sebbene nel teaser sia elemento fondante su cui lasciar

trasparire alcuni elementi a discapito di altri, nel trailer dev’essere pretesto

per costruire sagacemente una trama emozionale.

Definite quindi tali caratteristiche riusciamo ora a concepire il motivo per

cui la nostra analisi si è concentrata in particolar modo sul trailer del film

“Santa Maradona”; Trailer che, valutandolo da una diversa prospettiva, include

in sé in forma embrionale tutte le caratteristiche strategiche individuate.

L’insieme di queste osservazioni, ricavate dall’analisi effettuata sul trailer del

film “Santa Maradona” e dalle ricerche sul sistema dei prossimamente, ha

permesso di definire le caratteristiche qui esposte per una rinnovata metodologia

strategica rivolta a questa particolare pubblicità artistica chiamata

“Trailer”.

«

Sai qual è la verità? E che è tutta la vita che

aspetto di dire questa cosa e non me l’aveva

mai chiesta nessuno. E guarda

»

che è brutto

avere una risposta bella e pronta e nessuno

mai ti fa la domanda giusta…

- Bart

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

121



Ringraziamenti / «Prosit!»

« Se “ogni occasione è buona per brindare!”, allora quale avvenimento migliore

per alzare al cielo i nostri bicchieri.

Propongo un brindisi:

Alla salute di Susanna e Carlo, i miei genitori, che sostengono giorno per

giorno le mie passioni, i miei impegni, le mie gioie e i miei dolori. A loro devo

tutto ciò che sono;

Alla salute di mia nonna Linda, che mi ha cresciuto e mi nutre per farmi

diventare forte, sano ed in salute;

Alla memoria di mio nonno Renzo, che per primo mi ha fatto crescere

facendomi capire il vuoto incolmabile che genera l’assenza;

Alla memoria di mia nonna Alma e mio zio Fulvio, che hanno avuto il

piacere di congratularsi con me scherzando sul mio titolo di “dottore”,

sebbene non avessi alcuna capacità di tenerli ancora qui per scherzare ancora;

Alla salute della mia fidanzata Giulia, motivo speciale per il quale su infinite

vite ripeterei infinite volte l’esperienza accademica tale e quale;

Alla salute dei miei amici Lorenzo, Alessandro e Simone, dato che senza di

loro non si sarebbe mai accesa la miccia che fa ardere costantemente la mia

passione per cinema e fumetti;

Alla salute dei miei amici Alessio, Pietro, Mattia e Ludovica, incontrati

piano piano sul mio percorso di vita e partecipi di una moltitudine infinita di

ricordi;

Alla salute dei Danger, il gruppo di amici più solido, sincero e duraturo che

vanto nella mia vita. Una famiglia cerialese fatta di fratelli e sorelle degni di

essere considerati i veri “Amici Miei” in tutte le nostre zingarate;

Alla memoria del mio amico Federico, che come promesso ha preso ferie

dal cielo per essere qui oggi a sentire la discussione della mia tesi sul “Porno

post avanguardistico sovietico”, sperando per lui che “ne sia valsa la pena”;

Alla salute dei miei compagni d’Accademia in particolare ad Alessio De C.,

amico e professionista a cui auguro tanta fortuna quanta la sua creatività;

Alla salute del mio amico Alessio B., pronto ad aiutarmi e sostenermi in tutti

i progetti audiovisivi sin dalle mie prime sperimentazioni;

Alla salute del mio docente relatore Matteo Pollone, fondamentale nelle sue

conoscenze per rendere possibile questo testo;

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

123


Ringraziamenti / «Prosit!»

Alla salute del regista Marco Ponti, a cui prima di esser grato per il

contributo concessomi, gli sono grato per avermi dato prova che nella vita

anche chi parte da Avigliana può arrivare al cuore di milioni di spettatori.

Alla salute di tutti coloro che hanno preso parte da vicino a quest’ultimo

progetto e a chi ha sostenuto nel tempo, con una critica o un consiglio, ogni

mia iniziativa creativa sia accademica che personale.

In ultimo, ma non meno importante, alla salute della mia gatta Tata, ormai

anziana, ma ancora arzilla con il suo fascino da valchiria.

Prosit!»

124 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Bibliografia, filmografia e sitografia

Bibliografia

Federico M., Trailer e film. Strategie di seduzione cinematografica nel dialogo tra

i due testi, Milano - Udine, Mimesis Edizioni (2017)

Regosa M., Per un’analisi del trailer cinematografico, Firenze, Alinea Editrice

(2003)

in Trailer, spot, clip, siti, banner. Le forme brevi della comunicazione audiovisiva,

Roma, Meltemi Editore (2002), p. 31 - 66

Dusi N., Le forme del trailer come manipolazione intrasemiotica, Pezzini I. (a

cura di)

Casetti F., La galassia Lumière. Sette parole chiave per il cinema che viene, Milano,

Bompiani/RCS Libri S.p.A. (2015)

Filmografia

Santa Maradona. Dir. Marco Ponti. Perf. Stefano Accorsi, Libero De Rienzo,

Anita Caprioli, Mandala Tayde. Mikado Film, Harold, Rai Cinema, 2001. Film.

A/R Andata+Ritorno. Dir. Marco Ponti. Perf. Libero De Rienzo, Vanessa Incontrada.

Mikado Film, Rai Cinema, 01 Distribution, 2004. Film.

Passione Sinistra. Dir. Marco Ponti. Perf. Valentina Lodovini, Vinicio Marchioni,

Alessandro Preziosi, Eva Riccobono. Bianca Film, Rai Cinema, 01 Distribution,

2013. Film.

Io che amo solo te. Dir. Marco Ponti. Perf. Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti,

Michele Placido, Maria Pia Calzone. IIF, Lucisano Media Group, Rai Cinema, 01

Distrubution, 2015. Film.

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

125


Bibliografia, filmografia e sitografia

La cena di natale. Dir. Marco Ponti. Perf. Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti,

Michele Placido, Maria Pia Calzone. IIF, Lucisano Media Group, Rai Cinema, 01

Distrubution, 2016. Film.

Tutti giù per terra. Dir. Davide Ferrario, Perf. Valerio Mastrandrea, Carlo Moni,

Caterina Caselli. Hera International Film, 1997. Film.

Cresceranno i carciofi a Mimongo. Dir. Fulvio Ottaviano, Perf. Daniele Liotti,

Francesca Schiavo, Valerio Mastrandrea. Cecchi Gori Group, 1996. Film.

Amici Miei. Dir. Mario Monicelli, Perf. Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe

Noiret, Dulio Del Prete, Adolfo Celi. Rizzoli Film, 1975. Film.

Clerks. Dir. Kevin Smith, Perf. Brian O’Halloran, Jeff Anderson, View Askew

Production, Miramax Films, 1994. Film.

Trainspotting. Dir. Danny Boyle, Perf. Ewan McGregor, Robert Carlyle, Ewen

Bremner, Jonny Lee Miller, KevinMc Kidd. Channel Four Films, PolyGram Filmed

Entertainment, 1996. Film.

Lolita. Dir. Stanley Kubrick, Perf. Perf. James Mason, Sue Lyon, Cherlotte Haze.

Seven Arts, Metro Goldwyn Mayer, 1962. Film.

Arancia Meccanica. Dir. Stanley Kubrick, Perf. Malcom McDowell. Hawk Films,

Warner Bros. Company, 1971. Film.

Sitografia

Fonti Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/Trailer

Trailer

https://it.wikipedia.org/wiki/Golden_Trailer_Awards

Golden Trailer Awards

126 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Bibliografia, filmografia e sitografia

https://it.wikipedia.org/wiki/Trailers_FilmFest

Trailer Film Fest

https://it.wikipedia.org/wiki/Ciak_d’oro

Ciack d’Oro

https://it.wikipedia.org/wiki/Teaser_(pubblicità)

Teaser

https://it.wikipedia.org/wiki/Pubblicità_televisiva

Pubblicità Televisiva (Spot TV)

https://it.wikipedia.org/wiki/Featurette

Featurette

https://it.wikipedia.org/wiki/Blooper

Blooper

https://it.wikipedia.org/wiki/Locandina

Locandina

https://en.wikipedia.org/wiki/Andrew_J._Kuehn

Andrew J. Kuehn

https://en.wikipedia.org/wiki/Don_LaFontaine

Don LaFontaine

https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Ponti

Marco Ponti

https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Maradona

Santa Maradona

https://it.wikipedia.org/wiki/A/R_Andata_%2B_Ritorno

A/R Andata+Ritorno

https://it.wikipedia.org/wiki/Amsterdam_(film)

Amsterdam (Corto d’esordio di Marco Ponti)

Fonti per “Trailer Story”

https://www.wired.it/play/cinema/2015/02/17/evoluzione-trailer-cinema/

Articolo della rivista Wired sulla storia dei trailer

http://www.ilpost.it/2016/06/04/trailer-storia/

Articolo della rivista ilPost sulla storia dei trailer

http://www.cinecriticaweb.it/panoramiche/analisi-e-tendenze-del-trailer-cinematografico/

Articolo del sito CineCriticaWeb sul trailer

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

127


Bibliografia, filmografia e sitografia

http://www.hopesandfears.com/hopes/culture/film/214473-epic-history-movie-trailers-mad-max-independence-day

Articolo del sito Hope&Fears sulla storia dei trailer (En)

http://www.stevenbenedict.ie/

Sito ufficiale del professore, scrittore e regista Steven Benedict

https://vimeo.com/stevenbenedict

Canale Vimeo del professore, scrittore e regista Steven Benedict

http://nonstoptrailers.com/

Sito ufficiale dello studio NonStop Trailer divisione della Warner/

Chappel Production Music

Fonti per “Trailer Awards”

http://trailersfilmfest.ivid.it/

Sito ufficiale dell’evento Trailer FilmFest

https://www.youtube.com/watch?v=-diZasKk05k

Video dei 10 Pitch Trailer in concorso per il Trailer FilmFest 2016

https://www.youtube.com/channel/UCbFaq8cYdaXb96RbEKhFJog

Canale Youtube dell’evento Trailer FilmFest

http://www.goldentrailer.com/

Sito ufficiale dell’evento Golden Trailer Award

Fonti per “Biografia Marco Ponti”

http://www.lagenda.news/intervista-regista-marco-ponti-set-moncenisio/

Intervista a Marco Ponti dal set del suo ultimo film “Vita Spericolata”

http://www.ilpost.it/robertogagnor/2013/04/29/il-film-ha-sempre-ragione-marco-ponti-e-passione-sinistra/

Intervista a Marco Ponti sul suo film “Passione Sinistra”

http://www2.film.it/marco-ponti/biografia/

Biografia del regista Marco Ponti del sito Film.it

http://www.cortoinbra.it/it/il-festival-di-corto-in-bra/27/kissing-paul-newman

Info e sinossi del corto sceneggiato da Marco Ponti nel 2001

http://www.lastampa.it/2016/10/18/spettacoli/ancora-tutti-gi-per-terra-ventanni-dopo-il-film-resta-attuale-gpC84BniCIOcqk7somBDxJ/pagina.html

Articolo del quotidiano “La Stampa” sul film di Davide Ferrario

128 Il TRAILER CINEMATOGRAFICO MARZO 2018


Bibliografia, filmografia e sitografia

Fonti per “Analisi Film e Analisi Trailer di Santa Maradona”

https://www.cinemaitaliano.info/santamaradona

Info e sinossi del film Santa Maradona

https://www.comingsoon.it/film/santa-maradona/41127/scheda/

Info e sinossi del film Santa Maradona a cura di RdC-Cinematografo.it

http://www.kinematrix.net/articoli/santamaradona.htm

Sceneggiatura completa e lista dei dialoghi del film Santa Maradona

http://www.sentieriselvaggi.it/santa-maradona-di-marco-ponti/

Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Marina Nasi

http://filmup.leonardo.it/santamaradona.htm

Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Valeria Chiari

http://news.cinecitta.com/IT/it-it/news/55/53523/santa-maradona.aspx

Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Daniela Canizzaro

http://www-3.unipv.it/cinema/spazio/Vecchie%20recensioni/santamaradonasg.htm

Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Sergio Gatti

http://civet.berkeley.edu/~atrave/slih/maradona.html

Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di Andrea Trave

https://www.pianetafilm.it/recensioni-film/santa-maradona/

Analisi e critica del film Santa Maradona a cura di pianetafilm.it

http://www.torinocittadelcinema.it/schedafilm.php?film_id=154

Informazioni, critiche e approfondimenti del film Santa Maradona a

cura di Davide Larocca

http://digilander.libero.it/stefanoaccorsi/specialemaradona.htm

Approfondimenti e curiosità sul film Santa Maradona

http://www.joeinchincoli.it/05-05-02.html

Foto dal Set a cura di Joe Inchincoli

http://www.bloopers.it/testo/index.php?id_film=1849&Lettera=S

Elenco dei bloopers nel film Santa Maradona

MARZO 2018 TESI DI STEFANO NOTA

129




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