31.03.2020 Views

PORTAVOCE DI SAN LEOPOLDO MANDIC - aprile 2020

Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia e dell'ecumenismo spirirituale)

Portavoce di san Leopoldo Mandic (Dal 1961, a Padova, la rivista del santuario di padre Leopoldo, francescano cappuccino, il santo della misericordia e dell'ecumenismo spirirituale)

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

IL GUARITORE FERITO. PADRE LEOPOLDO E IL TUMORE

foglietto in cui si raccomandava alle

sue preghiere e precisava: «A Lei è

noto che sono stato ammalato a morte

e che ho avuto i Supremi conforti

della Fede: gli Olii Santi e il Viatico.

Ma piacque al Signore di ridonarmi

la vita. Ma ora di nuovo un altro male

mi preoccupa. La artrite da vari mesi

mi piglia il petto, ed anche le parti interne:

l’esofago, per cui stenta passare

il cibo, e alle volte affatto ottura il

canale. Quindi mi è impedito il mezzo

di alimentarmi. Certo questo mio incomodo

è molto grave». 1

Il tumore all’esofago compromette

l’alimentazione per via ordinaria.

Negli anni Quaranta del secolo scorso

non esistevano ancora le forme

alternative a quelle per bocca. Ad

esempio non c’erano ancora la cannule

di plastica o altri ritrovati della

tecnologia odierna. Se i medici si

occupavano delle cure al paziente,

come le trasfusioni di sangue, altri

si attivavano per la difficile, quasi

impossibile alimentazione dell’infermo.

Entrarono in campo Angelo Marzotto

e Ada Bonetto, una coppia di

sposi senza figli. Soprattutto Angelo

(1899-1985) era un grandissimo amico

e confidente di Padre Leopoldo,

e ciò per 19 anni fino alla morte

del cappuccino. I coniugi Marzotto,

residenti a Salboro, alle porte di

Padova, si assunsero il compito di

preparare e far giungere al venerato

amico cibi leggeri e di facile digestione.

Provvidero un po’ di pane

bianco e tenero, che in quel tempo

di guerra era quasi scomparso; poi

latte fresco di stalla, brodo di colombino,

zabaione, macedonia di frutta.

Ada confezionava e Angelo in bicicletta

recava gli alimenti al convento

di Santa Croce.

Osserva il prof. Rubaltelli, suo

medico curante: «Un’avanzata neoplasia

dell’esofago lo stava devastando:

per l’età, la sede, il volume,

il grave deperimento dell’ammalato

non lasciava alcuna speranza di gua-

Alcune tra le persone più vicine a p. Leopoldo nel tempo della sua malattia.

Sopra, i coniugi Angelo Marzotto (originario di Salboro, alle porte di Padova)

e Ada Bonetto.

Sotto, il prof. Enrico Rubaltelli, qui con il vescovo di Padova mons. Girolamo

Bortignon, medico emiliano e docente a Padova in Clinica otorinolaringoiatrica

14 | PORTAVOCE | APRILE 2020

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!