11.02.2020 Views

Toponimi dell'Alta Valle Gesso • a cura di Mauro Rabbia

Un territorio prende forma, costruisce la propria identità attorno ai nomi dei luoghi che lo compongono. Nel caso di un’area di montagna: nomi di cime, di passi, di valloni, di laghi, ma anche, a quote inferiori, dove le comunità umane si erano insediate stabilmente, toponimi che sono riferiti a sorgenti, canali, appezzamenti coltivati, boschi, oltre naturalmente a tèit e jaç. Un enorme patrimonio, accumulatosi nel corso dei secoli, passato di generazione in generazione grazie alla trasmissione verbale, che con l’abbandono della montagna è in parte andato perso. Fortunatamente numerose ricerche a livello locale a partire dagli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso hanno raccolto prima e fissato su carta poi una notevole quantità di nomi di luogo, indagando anche su origini e significati dei vari termini. A questa importantissima operazione di salvataggio ha contribuito attivamente il Parco Naturale Alpi Marittime che, partendo dalla capillare conoscenza del territorio dei suoi guardiaparco, ha creato un archivio di toponimi dell’area protetta. Una parte del materiale raccolto ed elaborato viene oggi divulgato con la pubblicazione di questo Quaderno, la cui consultazione siamo sicuri renderà ancora più viva e appassionante la scoperta e la frequentazione dell’alta Valle Gesso.

Un territorio prende forma, costruisce la propria identità attorno ai nomi dei luoghi che lo compongono. Nel caso di un’area di montagna: nomi di cime, di passi, di valloni, di laghi, ma anche, a quote inferiori, dove le comunità umane si erano insediate stabilmente, toponimi che sono riferiti a sorgenti, canali, appezzamenti coltivati, boschi, oltre naturalmente a tèit e jaç.

Un enorme patrimonio, accumulatosi nel corso dei secoli, passato di generazione in generazione grazie alla trasmissione verbale, che con l’abbandono della montagna è in parte andato perso. Fortunatamente numerose ricerche a livello locale a partire dagli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso hanno raccolto prima e fissato su carta poi una notevole quantità di nomi di luogo, indagando anche su origini e significati dei vari termini. A questa importantissima operazione di salvataggio ha contribuito attivamente il Parco Naturale Alpi Marittime che, partendo dalla capillare conoscenza del territorio dei suoi guardiaparco, ha creato un archivio di toponimi dell’area protetta. Una parte del materiale raccolto ed elaborato viene oggi divulgato con la pubblicazione di questo Quaderno, la cui consultazione siamo sicuri renderà ancora più viva e appassionante la scoperta e la frequentazione dell’alta Valle Gesso.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

o<br />

205 Olivazzo (Punta), 1708 m<br />

209 Oriòl, 2943 m<br />

T13<br />

T12<br />

Poenta d’ l’Olivàs / Poenta Olivàs<br />

La Roa<br />

/ Ponta d’ l’Olivàs / Ponta Olivàs<br />

Parete rocciosa slanciata dall’inconfon<strong>di</strong>bile forma<br />

a mezza ruota, da cui il nome locale <strong>di</strong> roa,<br />

Cima rocciosa sita sul tratto iniziale della cresta<br />

che <strong>di</strong>vide la valle del (036) <strong>Gesso</strong> della Barra <strong>di</strong>venuto poi oriol, forse da orologio.<br />

e la (264) <strong>Valle</strong> della Rovina.<br />

Nel versante <strong>di</strong> Entracque era chiamata Poenta<br />

/ Ponta dal Laitós, dal nome del vallone che<br />

206 Olivazzo (<strong>Valle</strong>)<br />

<strong>di</strong>scende verso la (264) <strong>Valle</strong> della Rovina 122<br />

T13<br />

Valon d’ l’Olivàs<br />

(ve<strong>di</strong> (144) Vallone Laitùs).<br />

Olivàs è il termine con cui a Entracque viene<br />

chiamato il pino cembro, probabilmente nel 210 Orso (Bosco dell’)<br />

92 205 Olivazzo (Punta)<br />

206 Olivazzo (<strong>Valle</strong>)<br />

tentativo scherzoso <strong>di</strong> paragonarlo all’olivo.<br />

Sulla destra del vallone c’è la Barma d’ l’Olivàs,<br />

T18<br />

Bòsc d’ l’Ors<br />

Bosco <strong>di</strong> faggio molto bello. Il toponimo richiama<br />

93<br />

208 Oréglia (<strong>Valle</strong>tta <strong>di</strong>)<br />

209 Oriòl<br />

210 Orso (Bosco dell’)<br />

207 Oréglia (<strong>Valle</strong>)<br />

tempo dai pastori come ricovero per le greggi<br />

e, durante la Resistenza, dai partigiani ricercati<br />

dai nazifascisti 120 .<br />

un ampio riparo sotto una roccia utilizzato un<br />

l’orso, forse riferendosi a l’estranom <strong>di</strong><br />

valligiano, oppure proprio all’animale probabilmente<br />

presente nell’area in tempi lontani.<br />

un<br />

207 Oréglia (<strong>Valle</strong>)<br />

T17<br />

T18<br />

Orelho / Valon d’Oreglio<br />

Breve vallone dove si alternano salti rocciosi e<br />

boschi <strong>di</strong> faggio. Il toponimo potrebbe derivare<br />

dalla ra<strong>di</strong>ce prelatina OR, in<strong>di</strong>cante un luogo<br />

elevato 121 .<br />

208 Oréglia (<strong>Valle</strong>tta <strong>di</strong>)<br />

T17<br />

T18 Valon Chòt d’Orelho<br />

/ Valon Chòt d’Oreglio<br />

Vallone Piccolo d’Oreglio. Vallone boschivo posto<br />

a valle <strong>di</strong> (271) San Giacomo.<br />

120<br />

Fonte: Ghigo Francesco.<br />

121<br />

Bruno M., Alpi sud-occidentali tra Piemonte e Provenza; Dizionario toponomastico,<br />

Cuneo, Ed. l’Arciere, Coumboscuro Centre Prouvençal, 1996.<br />

122<br />

Bobba G., Alpi Marittime, Torino, CAI Sezione <strong>di</strong> Torino, 1908.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!