11.02.2020 Views

Toponimi dell'Alta Valle Gesso • a cura di Mauro Rabbia

Un territorio prende forma, costruisce la propria identità attorno ai nomi dei luoghi che lo compongono. Nel caso di un’area di montagna: nomi di cime, di passi, di valloni, di laghi, ma anche, a quote inferiori, dove le comunità umane si erano insediate stabilmente, toponimi che sono riferiti a sorgenti, canali, appezzamenti coltivati, boschi, oltre naturalmente a tèit e jaç. Un enorme patrimonio, accumulatosi nel corso dei secoli, passato di generazione in generazione grazie alla trasmissione verbale, che con l’abbandono della montagna è in parte andato perso. Fortunatamente numerose ricerche a livello locale a partire dagli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso hanno raccolto prima e fissato su carta poi una notevole quantità di nomi di luogo, indagando anche su origini e significati dei vari termini. A questa importantissima operazione di salvataggio ha contribuito attivamente il Parco Naturale Alpi Marittime che, partendo dalla capillare conoscenza del territorio dei suoi guardiaparco, ha creato un archivio di toponimi dell’area protetta. Una parte del materiale raccolto ed elaborato viene oggi divulgato con la pubblicazione di questo Quaderno, la cui consultazione siamo sicuri renderà ancora più viva e appassionante la scoperta e la frequentazione dell’alta Valle Gesso.

Un territorio prende forma, costruisce la propria identità attorno ai nomi dei luoghi che lo compongono. Nel caso di un’area di montagna: nomi di cime, di passi, di valloni, di laghi, ma anche, a quote inferiori, dove le comunità umane si erano insediate stabilmente, toponimi che sono riferiti a sorgenti, canali, appezzamenti coltivati, boschi, oltre naturalmente a tèit e jaç.

Un enorme patrimonio, accumulatosi nel corso dei secoli, passato di generazione in generazione grazie alla trasmissione verbale, che con l’abbandono della montagna è in parte andato perso. Fortunatamente numerose ricerche a livello locale a partire dagli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso hanno raccolto prima e fissato su carta poi una notevole quantità di nomi di luogo, indagando anche su origini e significati dei vari termini. A questa importantissima operazione di salvataggio ha contribuito attivamente il Parco Naturale Alpi Marittime che, partendo dalla capillare conoscenza del territorio dei suoi guardiaparco, ha creato un archivio di toponimi dell’area protetta. Una parte del materiale raccolto ed elaborato viene oggi divulgato con la pubblicazione di questo Quaderno, la cui consultazione siamo sicuri renderà ancora più viva e appassionante la scoperta e la frequentazione dell’alta Valle Gesso.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

72<br />

alle (304) Terme, <strong>di</strong> cui si vede ancora il tracciato,<br />

passava a valle delle borgata, a ridosso<br />

del <strong>Gesso</strong>, scavalcando grosse rocce, lausas in<br />

occitano. L’altro toponimo, Tèits d’ Brau, si rifà<br />

a un cognome comune qui. L’attuale tracciato<br />

della strada provinciale fu realizzato solo negli<br />

anni 1920. A monte dell’inse<strong>di</strong>amento scende<br />

lo Valon d’ Rigo<strong>di</strong>n, dal nome oscuro e curioso,<br />

ormai quasi invisibile poiché invaso dal bosco;<br />

fino agli anni 1950 era invece alquanto pericoloso<br />

per il <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> rovinose valanghe.<br />

Nell’inverno 1918-19 una valanga arrivò fino ai<br />

Tèits d’ Brau seppellendo la casa <strong>di</strong> Bartolomeo<br />

Landra detto Pepeto, che dormiva nella stalla.<br />

Lui non si accorse <strong>di</strong> nulla, non aveva orologi.<br />

A un certo punto, tuttavia, si accorse che la luce<br />

del giorno tardava un po’ troppo ad arrivare e<br />

in più le pecore belavano. Decise <strong>di</strong> uscire e si<br />

trovò bloccato. Intanto anche i vicini si erano allertati.<br />

Pepeto fu salvato dalle donne, dato che<br />

gli uomini erano ancora in guerra 82 .<br />

Con l’opera <strong>di</strong> forestazione della zona <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco<br />

delle valanghe chiamata (289) Smiùn, lentamente<br />

i versanti si sono assestati.<br />

149 Làusa (Vallone della)<br />

T14<br />

Valon d’ la Lausa<br />

«Losa, pietra regolarmente tagliata per lastricare<br />

pavimenti. Dall’arabo lauj, larga tavola» 83 :<br />

con lausa in occitano vengono in<strong>di</strong>cate lastre<br />

<strong>di</strong> pietra scistose, proprio la tipologia <strong>di</strong> roccia<br />

che caratterizza l’imbocco <strong>di</strong> questo vallone.<br />

L’informatore Tonio ricorda <strong>di</strong>versi microtoponimi<br />

interessanti legati a questa zona. Verso i<br />

2000 metri <strong>di</strong> quota troviamo la Còsta dal Gri,<br />

il Pen<strong>di</strong>o del Grillo, che collega il Vallone della<br />

Lausa al (265) Vallone della Rua; un tempo<br />

qui l’erba veniva falciata. Nei pressi c’è la Barma<br />

Rossa, un riparo usato dai falciatori in caso <strong>di</strong><br />

cattivo tempo; vicino, si forma un piccolo lago<br />

primaverile. Più a valle si trova lo Jaç dal Lapasor,<br />

il Tramuto (giàs) del romiceto, il cui accesso,<br />

detto lo Pas d’ la Mota (uno stretto passaggio<br />

delimitato da salti rocciosi strapiombanti da un<br />

lato e da una grande roccia tondeggiante, la<br />

mota, dall’altro) era temuto sia dai pastori, sia<br />

dai portatori <strong>di</strong> fieno a causa della sua posizione<br />

aerea 84 .<br />

Anche il nome <strong>di</strong> una roccia tondeggiante può<br />

portarci lontano. Infatti dalla ra<strong>di</strong>ce MOT, MUT<br />

sono derivati toponimi <strong>di</strong>ffusi in tutta l’Europa:<br />

Mouttas in Val Susa, Mottarone sul lago Maggiore,<br />

la Grande Motte in Vanoise (Francia), il<br />

Pico della Motilla in Spagna, tutti caratterizzati<br />

da rocce <strong>di</strong> forma tondeggiante 85 .<br />

Infine, verso il Vallone della Lausa, spicca lo Bèc<br />

d’ la Pernítz, 2055 m, un masso la cui forma<br />

ricorda la testa <strong>di</strong> una pernice.<br />

150 Lausetto (Cima del), 2687 m<br />

T06<br />

T08 Lo Lauset<br />

In alcune carte è riportato il toponimo Lago<br />

del Lausetto, cioè Lago del Laghetto: classico<br />

esempio <strong>di</strong> tautologia, un’inutile ripetizione<br />

derivante dalla per<strong>di</strong>ta del significato originario<br />

del toponimo.<br />

151 Lausetto (Lago del), 1788 m<br />

T05<br />

T06 Lauset<br />

Lago del Laghetto: classico esempio <strong>di</strong> tautologia,<br />

un’inutile ripetizione derivante dalla per<strong>di</strong>ta<br />

del significato originario del toponimo.<br />

152 Lavassè (Monte), 2314 m<br />

T19<br />

Lavasset /Poenta Lavasset<br />

/ Ponta Lavasset,<br />

Toponimo che trae origine da la lavassa, erba a<br />

larghe foglie tipica dei luoghi umi<strong>di</strong> 86 .<br />

153 Lavassè (Vallone <strong>di</strong>)<br />

T19<br />

Valon dal Lavasset<br />

Vallone che confluisce nel Torrente Bousset. La<br />

parte bassa era caratterizzata da ampi pascoli<br />

che ora si stanno rapidamente trasformando<br />

in bosco. In alto il vallone si biforca ne la Part<br />

Chòta, la <strong>Valle</strong>tta Piccola, e la Part Gròssa, la<br />

<strong>Valle</strong>tta Grande; anche qui c’erano pascoli, piccolo<br />

quello <strong>di</strong> sinistra, più esteso quello a destra.<br />

Il Vallone del Lavassè e il (265) Vallone della<br />

Rua sono <strong>di</strong>visi da un salto roccioso chiamato<br />

lo Culasson, termine con cui localmente viene<br />

in<strong>di</strong>cato quanto rimane <strong>di</strong> qualcosa (culasson <strong>di</strong><br />

pane, <strong>di</strong> formaggio, <strong>di</strong> salame).<br />

154 Lavassèt (Giàs sutàn dal), 1300 m<br />

T19<br />

Jaç sotan dal Lavasset<br />

Pascolo ancora parzialmente utilizzato dai bovini<br />

che alpeggiano nella (268) <strong>Valle</strong> del Sabbione,<br />

in via <strong>di</strong> colonizzazione da parte del<br />

bosco <strong>di</strong> faggio.<br />

155 Limbo (Passo del), 2355 m<br />

T08<br />

Colarin d’ las Ànimas<br />

Punto sommitale della (156) <strong>Valle</strong> del Limbo,<br />

chiamato localmente Colletto delle Anime. Chissà<br />

quali storie e significati cela questo luogo <strong>di</strong><br />

passaggio e chissà a chi appartengono le anime…<br />

Sul colletto c’è uno sperone roccioso, un<br />

piccolo monolite che, visto a una certa <strong>di</strong>stanza,<br />

pare una persona. Forse un’anima in pena?<br />

156 Limbo (<strong>Valle</strong> del)<br />

T08<br />

Valon dal Limbo<br />

Piccolo vallone dove si alternano pascoli e pietraie.<br />

Limbo potrebbe derivare dal latino limes<br />

e significare confine: il colletto sommitale del<br />

vallone infatti segna il limite tra i comuni <strong>di</strong><br />

Val<strong>di</strong>eri e <strong>di</strong> Entracque e tra le rispettive aree<br />

pascolive, zone un tempo <strong>di</strong> vitale importanza<br />

per l’economia della valle. L’origine del toponimo<br />

potrebbe rifarsi anche alla sfera teologica: il<br />

colletto è infatti denominato Colarin d’ las Ànimas,<br />

Colletto delle anime (ve<strong>di</strong> (156) <strong>Valle</strong> del<br />

Limbo), riferendosi probabilmente al limbo,<br />

inteso come confine tra purgatorio e para<strong>di</strong>so.<br />

73<br />

082<br />

Fonte: Franco Antonio.<br />

083<br />

De <strong>Mauro</strong> T., Mancini M., Dizionario etimologico, Garzanti Linguistica, 2000.<br />

084<br />

Fonte: Tonio.<br />

085<br />

Rousset P.L., Ipotesi sulle ra<strong>di</strong>ci preindoeuropee dei toponimi alpini, Aosta, Priuli & Verlucca e<strong>di</strong>tori, 1991.<br />

086<br />

Rousset P.L., Ipotesi sulle ra<strong>di</strong>ci preindoeuropee dei toponimi alpini, Aosta, Priuli & Verlucca e<strong>di</strong>tori, 1991.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!