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LEZIONARIO-FERIALE-TEMPI-FORTI

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ORDINAMENTO GENERALE DELLE LETTURE DELLA MESSA

ve essere privo, o da carenza di quella preparazione biblica, che ogni pastore d’anime dovrebbe

possedere. Non di rado una lettura biblica piuttosto difficile è resa più facile grazie alla sua

armonizzazione con un’altra lettura della medesima Messa.

4. Omissione di alcuni versetti

77. Una tradizione presente in molte liturgie, non esclusa la stessa liturgia romana, suole

omettere a volte alcuni versetti in varie letture bibliche. Si deve riconoscere che tali omissioni

non si possono fare alla leggera, per non falsare il senso del testo o svisare il pensiero e lo

stile stesso del libro sacro. Tuttavia, ferma restando l’essenziale integrità del testo, si è creduto

bene, per ragioni pastorali, conservare questa tradizione anche nel presente Ordinamento delle

letture. Altrimenti alcuni testi si presenterebbero in una stesura troppo prolissa, e non poche

letture, d’altronde assai indicate per l’utilità spirituale dei fedeli, si sarebbero dovute

omettere del tutto, per il solo fatto che includono qualche versetto sotto l’aspetto pastorale

poco indicato o suscettibile di problematiche troppo complesse.

3. Criteri per l’uso dell’Ordinamento delle letture

A. FACOLTÀ DI SCELTA DI ALCUNI TESTI

78. Nell’Ordinamento delle letture viene talvolta lasciata al celebrante la facoltà di scegliere

l’uno o l’altro testo fra due o più proposti per la stessa lettura. Eventualità piuttosto rara nelle

domeniche, solennità e feste, per evitare che sia snaturato il carattere particolare di un determinato

tempo liturgico o sia indebitamente interrotta la lettura semicontinua di un determinato

libro. Al contrario, questa facoltà è contemplata più facilmente nelle celebrazioni dei

Santi e nelle Messe rituali, per varie necessità, votive e dei defunti.

Queste facoltà, come altre indicate nell’Ordinamento generale del Messale Romano e nell’Ordo

Cantus Missae 103 , hanno una finalità pastorale. Pertanto, il sacerdote nel predisporre lo

svolgimento della liturgia della Parola «tenga presente più il bene spirituale del popolo di Dio

che la propria personale inclinazione. Si ricordi anche che la scelta di queste parti si deve fare

insieme con i ministri e con coloro che svolgono qualche ufficio nella celebrazione, senza

escludere i fedeli, in ciò che li riguarda direttamente» 104 .

103 Cf. Messale Romano, Ordinamento generale, terza edizione, 2000, nn. 61-64; Missale Romanum, Ordo Cantus Missae,

1972, Praenotanda, nn. 5-9.

104 Messale Romano, Ordinamento generale, terza edizione, 2000, n. 352.

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