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LEZIONARIO-FERIALE-TEMPI-FORTI

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INTRODUZIONE

C. L’ACCLAMAZIONE PRIMA DELLA LETTURA DEL VANGELO

23. Anche l’alleluia o, secondo il tempo liturgico, il versetto prima del Vangelo, costituisce

«un rito o atto a sé stante» 41 , con il quale l’assemblea dei fedeli accoglie e saluta il Signore

che sta per rivolgere a essa la sua parola, ed esprime col canto la sua fede. L’alleluia e il versetto

prima del Vangelo si devono cantare, mentre tutti stanno in piedi, in modo che non il solo

cantore o il coro che lo intona, ma tutto il popolo unisca nel canto le sue voci 42 .

D. L’OMELIA

24. L’omelia, con la quale nel corso dell’anno liturgico vengono esposti, in base al testo sacro,

i misteri della fede e le norme della vita cristiana, come parte della liturgia della Parola 43 , è

particolarmente raccomandata a partire specialmente dalla Costituzione liturgica del Concilio

Vaticano II, anzi in alcuni casi è espressamente prescritta.

Tenuta, di norma, da colui che presiede 44 , nella celebrazione della Messa l’omelia ha lo scopo

di far sì che la proclamazione della parola di Dio diventi, insieme con la liturgia eucaristica,

«quasi un annuncio delle mirabili opere di Dio nella storia della salvezza, ossia nel mistero di

Cristo» 45 . Infatti, il mistero pasquale di Cristo, che viene annunciato nelle letture e nell’omelia,

viene attualizzato per mezzo del Sacrificio della Messa 46 . Sempre poi Cristo è presente e

agisce nella predicazione della sua Chiesa 47 .

Pertanto l’omelia, sia che spieghi la parola della sacra Scrittura appena proclamata, o un altro

testo liturgico 48 , deve guidare la comunità dei fedeli a partecipare attivamente all’Eucaristia,

perché «esprimano nella vita ciò che hanno ricevuto mediante la fede» 49 . Con questa viva

41 Cf. Messale Romano, Ordinamento generale, terza edizione, 2000, nn. 37a, 62.

42 Cf. anche ibidem, nn. 62-63c; Missale Romanum, Ordo Cantus Missae, 1972, Praenotanda, nn.7-9; Graduale Romanum,

1974, Praenotanda, n. 7; Graduale simplex, editio typica altera 1975, Praenotanda, n. 16.

43 CONC. ECUM. VATICANO II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 52; cf. SACRA CONGREGAZIONE

DEI RITI, Istruzione Inter Oecumenici, 26 settembre 1964, n. 54: AAS 56 (1964) 890.

44 Cf. Messale Romano, Ordinamento generale, terza edizione, 2000, n. 66.

45 CONC. ECUM. VATICANO II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 35, §2.

46 Cf. CONC. ECUM. VATICANO II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, nn. 6 e 47.

47 Cf. PAOLO VI, Lett. Enc. Mysterium fidei, 3 settembre 1965: AAS 57 (1965) 753; cf. CONC. ECUM. VATICANO II, Decreto

sull’attività missionaria della Chiesa, Ad gentes divinitus, n. 9; PAOLO VI, Esort. Ap. Evangelii nuntiandi, 8 dicembre 1975,

n. 43: AAS 69 (1976) 33-34.

48 Cf. CONC. ECUM. VATICANO II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 35, §2; cf. Messale Romano,

Ordinamento generale, terza edizione, 2000, n. 65.

49 CONC. ECUM. VATICANO II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 10.

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