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LEZIONARIO-FERIALE-TEMPI-FORTI

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PRINCIPI GENERALI PER LA CELEBRAZIONE LITURGICA DELLA PAROLA DI DIO

annuncia e proclama la parola di Dio, sa di essere il nuovo popolo, nel quale l’alleanza, sancita

negli antichi tempi, diventa finalmente piena e completa. A loro volta tutti i fedeli, che in

forza del Battesimo e della Cresima, sono divenuti nello Spirito annunciatori della parola di

Dio, una volta ricevuta la grazia di ascoltare questa parola, devono farsene annunciatori nella

Chiesa e nel mondo, almeno con la testimonianza della loro vita.

La stessa parola di Dio, proclamata nella celebrazione dei divini misteri, non si riferisce soltanto

alla presente situazione che stiamo vivendo, ma rievoca il passato e fa intravedere il futuro,

ravvivandone in noi il desiderio e la speranza, perché tra il vario fluire delle vicende

umane là siano fissi i nostri cuori, dov’è la vera gioia 19 .

B. LA PAROLA DI DIO NELL’ESPOSIZIONE CHE NE FA LA CHIESA

8. Poiché per volontà di Cristo stesso il nuovo popolo di Dio è distinto nella mirabile varietà

delle sue membra, così anche diversi sono i compiti e gli uffici che spettano a ciascuno riguardo

alla parola di Dio: ai fedeli spetta l’ascoltarla e il meditarla; l’esporla invece spetta soltanto

a coloro che in forza della sacra ordinazione hanno il compito magisteriale, o a coloro ai quali

viene affidato l’esercizio di questo ministero.

Così, nella dottrina, nella vita e nel culto la Chiesa perpetua e trasmette a tutte le generazioni

tutto ciò che essa stessa è e tutto ciò che crede, in modo tale da tendere incessantemente, nel

volgere dei secoli, alla pienezza della verità divina, finché si compia in essa la parola di Dio 20 .

C. RELAZIONE TRA LA PAROLA DI DIO PROCLAMATA E L’AZIONE DELLO SPIRITO SANTO

9. Perché la parola di Dio operi davvero nei cuori ciò che fa risuonare negli orecchi, si richiede

l’azione dello Spirito Santo; sotto la sua ispirazione e con il suo aiuto la parola di Dio diventa

fondamento dell’azione liturgica, norma e sostegno di tutta la vita.

L’azione dello stesso Spirito Santo non solo previene, accompagna e prosegue tutta l’azione liturgica,

ma a ciascuno suggerisce nel cuore 21 tutto ciò che nella proclamazione della parola di

Dio viene detto per l’intera assemblea del fedeli e, mentre rinsalda l’unità di tutti, favorisce

anche la diversità dei carismi e ne valorizza la molteplice azione.

19 Cf. Messale Romano, Colletta della domenica XXI del Tempo Ordinario, 1983, p. 267.

20 Cf. CONC. ECUM. VATICANO II, Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione, Dei Verbum, n. 8.

21 Cf. Gv 14, 15-17.25-26; 15, 26 – 16, 15.

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