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Meccanismi di censura nel cinema. L'Italia degli anni Sessanta

La ricerca confluita nelle pagine di questa tesi prende avvio dall'idea che il cinema italiano sia legato parallelamente alla storia della censura e all'evoluzione delle sue leggi. In particolare si prende in esame il decennio degli anni Sessanta, come periodo denso di avvenimenti cruciali nel nostro paese, da un punto di vista politico, economico e culturale. L'analisi parte dalla ricostruzione del percorso storico compiuto dalla produzione cinematografica italiana, in relazione agli aspetti di trasformazione generale della società, che inevitabilmente condizionano le scelte di registi e di alcune case di produzione. La tesi mira, pertanto, a chiarire il funzionamento della revisione cinematografica come strumento di potere, con un'influente possibilità d'intervento sul cinema. Infine, tale argomentazione viene dimostrata attraverso l'analisi di due casi studio, quello dei film "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti e "8½" di Federico Fellini.

La ricerca confluita nelle pagine di questa tesi prende avvio dall'idea che
il cinema italiano sia legato parallelamente alla storia della censura e
all'evoluzione delle sue leggi. In particolare si prende in esame il decennio
degli anni Sessanta, come periodo denso di avvenimenti cruciali nel
nostro paese, da un punto di vista politico, economico e culturale.
L'analisi parte dalla ricostruzione del percorso storico compiuto dalla
produzione cinematografica italiana, in relazione agli aspetti di trasformazione generale della società, che inevitabilmente condizionano le scelte di registi e di alcune case di produzione.
La tesi mira, pertanto, a chiarire il funzionamento della revisione cinematografica come strumento di potere, con un'influente possibilità d'intervento sul cinema. Infine, tale argomentazione viene dimostrata attraverso l'analisi di due casi studio, quello dei film "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti e "8½" di Federico Fellini.

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PARTE PRIMA

25

del ‘61, è già conosciuto - oltreché per tre raccolte poetiche, due romanzi,

un volume di studi sulla poesia novecentesca, nonché articoli, saggi e

direzioni di riviste - anche come sceneggiatore, il cui nome è apparso in

una dozzina di lungometraggi. Con la sua opera prima Accattone, Pasolini

diviene sin da subito uno dei maggiori cineasti italiani e nel corso degli

anni ‘60 realizza la maggior parte dei titoli della propria filmografia, come

Mamma Roma (1962), il mediometraggio La ricotta (episodio di RoGoPag del

1963), Comizi d’amore (1964), Il Vangelo secondo Matteo (1964) e Uccellacci e uccellini

(1966), dove emerge la profonda riflessione socio-politica dell’autore

e la registrazione sconsolata della mutazione antropologica verificatasi

nel tessuto popolare del paese. 19

Goffredo Lombardo, proprietario della casa di produzione Titanus [fig.

63], è il primo a puntare sui film d’esordio (nel quadriennio ‘59/’62 ben 50

lungometraggi mentre altri 23, italiani o di coproduzione sono acquisiti,

nello stesso periodo, nei listini della Titanus/Distribuzione) e su opere di

qualità (tra il 1958 e il 1964 la Titanus produce 6o film, di cui 39 di fascia

medio-alta e 21 di genere popolare). Goffredo Lombardo, nel 1961, promuove

un convegno dal titolo Per un nuovo corso del cinema italiano e dichiara

«nel cinema non c’è più posto che per una produzione di alto livello artistico

e spettaccolare», in altri termini che la produzione seriale va abbandonata,

perchè ogni film è «un esemplare unico...tenendo conto delle sue

esigenze di costo e delle sue possibilità di rendimento». 20

Ben presto l’operazione di promozione dei giovani registi e di grandi

opere, si dimostra commercialmente infruttuosa per la Titanus, che

dovrà tra l’altro chiudere la sua attività di produzione poco tempo dopo.

Il miracolo economico insomma si rivela alquanto fragile (sul tema nel

1963 viene organizzato a Livorno un convegno dal titolo Crisi dell’industria

e cinema libero) e la spinta a sostegno dei nuovi autori si dimostra fiacca,

tanto da ridurre il tutto a pochi grandi esordi e sporadiche produzioni. 21

19. Lino Miccichè, Patrie visioni, Marsilio, Venezia, 2010, p. 203

20. Callisto Cosulich, L’operazione Titanus, in G. De Vincenti (a cura di), Storia del cinema italiano,

Vol. X, Marsilio, Venezia, 2001, p. 144

21. Callisto Cosulich, L’operazione Titanus, in G. De Vincenti (a cura di), Storia del cinema italiano,

Vol. X, Marsilio, Venezia, 2001, p. 145

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