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ART&STORIA
IL CONTADINO POGGESE CHE EBBE UNA DOPPIA APPARIZIONE
NEL 1667 LA MADONNA INTIMÒ AL PERI L’EREZIONE DI QUELLO CHE OGGI È IL “SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DELLA GUARDIA”
Andrea Gandolfo
Situato in un eccezionale
punto panoramico
a levante della città, sul
promontorio sovrastante
Capo Verde nei pressi
della frazione sanremese
di Poggio, il Santuario
di Nostra Signora della
Guardia, particolarmente
venerato dalla popolazione
locale, trae le sue
origini da un’apparizione
della Madonna che la tradizione
vuole sia avvenuta
un mattino dell’anno
1667 ad un contadino del
luogo, di nome Giovanni
Peri, il quale, mentre
era intento al lavoro dei
campi in un podere di
sua proprietà coltivato a
ulivi e limoni situato nei
pressi di Capo Verde, si
sentì chiamare per nome,
si guardò intorno e scorse
davanti a sé una gran
luce, in mezzo alla quale
vide la Vergine Maria.
L’anziano contadino
allora si prostrò non
osando alzare gli occhi,
ma la Madonna gli si avvicinò,
lo invitò a non
aver paura e gli espresse
il desiderio di vedere innalzata
sul luogo dell’apparizione
una chiesa in
cui aveva intenzione di
stabilirsi a consolazio-
ne dei fedeli poggesi e a
difesa delle popolazioni
circostanti. Subito dopo
l’apparizione Peri ritornò
a casa cominciando a
fare progetti per l’erezione
della nuova cappella.
Si rese però immediatamente
conto che, data la
sua estrema povertà, non
avrebbe mai potuto trovare
da solo il denaro per
costruire il tempio, possedendo
soltanto un modesto
podere. Si convinse
alla fine che lui la chiesa
non avrebbe certo potuto
costruirla.
Ritrovandosi qualche
Il panorama a ponente, con San Martino e più in là il centro città
tempo dopo nella sua
campagna, la Madonna
gli apparve nuovamente
per ricordargli quando
gli aveva chiesto alcuni
giorni prima. Al che il
contadino, alquanto confuso
e mortificato, le rispose
che per erigere la
cappella occorreva molto
denaro e che lui non ne
aveva. Per tutta risposta
la Vergine lo rincuorò e
gli ordinò di non indugiare
oltre a compiere l’opera
pattuita.
Questa volta Peri non
rimase inattivo e cominciò
a diffondere la notizia
dell’apparizione della
Madonna e della richiesta
avutane prima ad
amici e parenti e poi a
tutti gli abitanti del paese,
tanto che in poco tempo
la nuova si sparse anche
a Sanremo e in tutti
i centri vicini. Giunsero
allora le prime offerte
di mano d’opera e di
denaro, mentre lo stesso
vescovo di Albenga Giovanni
Tommaso Pinelli
non solo diede il suo entusiastico
consenso all’erezione
della chiesa, ma
concesse un’indulgenza
di quaranta giorni a
chiunque avesse contribuito
con un giorno di
lavoro alla costruzione
dell’edificio sacro. Anche
il povero veggente volle
partecipare alle offerte
donando casa e podere
e tutto ciò che possedeva
per la causa del futuro
santuario.
Dopo soli tre o quattro
mesi dall’apparizione
della Vergine a Peri,
la devozione e l’intraprendenza
dei numerosi
fedeli mariani consentì
di avviare la costruzione
della chiesa, tanto che già
l’11 marzo 1668 si tenne
la solenne cerimonia di
posa della prima pietra,
che fu benedetta dal curato
del paese don Giacomo
Peri. I lavori ebbero
immediatamente inizio e
dopo tre anni e sette mesi
il santuario era terminato
grazie soprattutto alla
mano d’opera offerta gratuitamente
dai poggesi,
che intendevano così invocare
la protezione della
Madonna sulle colture
dalle ricorrenti minacce
del gelo, della siccità,
della grandine e dei voraci
vermi noti localmente
come beghe.
L’11 ottobre 1671 la
nuova chiesa fu solennemente
benedetta dal rettore
del borgo don Giuseppe
Saccheri, mentre
dal bastione del porto
di Sanremo tutti i pezzi
d’artiglieria spararono
a salve alcuni colpi di
cannone in segno di festa
per il lieto avvenimento,
così come era stato stabilito
due giorni prima in
una seduta del Consiglio
comunale, che aveva accolto
una supplica in tal
senso presentata da mastro
Andrea Biga a nome
di tutta la popolazione
di Poggio. Secondo altre
fonti, il santuario sarebbe
invece sorto sulle fondamenta
di una chiesa precedente
eretta nel 1489
dopo l’apparizione della
Madonna ad un contadino
del posto, la quale
venne poi ampliata nel
1530 da un certo Bartolomeo
Ghersi. [continua
nel prossimo numero].
L'accidentato piazzale d'accesso, di Davide Papalini -
Opera propria, CC BY-SA 2.5
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