Lunigiana
Un viaggio nel territorio settentrionale della Toscana
Un viaggio nel territorio settentrionale della Toscana
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Lunigiana
Territori d’alta Toscana
UN VIAGGIO NEL TERRITORIO SETTENTRIONALE DELLA TOSCANA
alla scoperta del fascino di una terra di confine
LUNIGIANA REGIONE STORICA
Nasce dall’antica diocesi
medievale di Luni,
storica colonia romana
fondata nel II secolo a.C.
alla foce del fiume Magra al
confine tra Toscana e Liguria.
Un territorio vasto che
comprendeva le odierne
province di Massa Carrara
e La Spezia e attraversato
dalla Via Francigena oltre
che da vie storiche quali la via
degli Abati e del Volto Santo.
Innumerevoli gli scenari da scoprire, tra borghi
e castelli della Val di Magra, l’Appennino Tosco
Emiliano, le Alpi Apuane, Carrara e la Versilia.
Ricca di pievi, abbazie e testimonianze artistiche
e architettoniche medievali di prim’ordine.
Affascinanti sono le montagne ricoperte da
boschi millenari e solcate da torrenti cristallini.
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5 8
CARTINA
STORIA
il territorio della Lunigiana
Qualche cenno storico
CARTINA
I paesi della Lunigiana
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MUSEI
rete museale
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CASTELLI
la terra dei 100 castelli
12
GUSTO
IN ITINERE
alla scoperta dei luoghi
28
specialità
tipiche
TABLE OF CONTENT
4 5
La Lunigiana è una regione con una forte identità storico culturale,
i suoi confini corrispondono all’incirca al bacino del fiume Magra.
Una terra di confine dalla quale è scaturita quella particolare
mescolanza di culture che è già evidente dalla lingua locale, in
questi luoghi non sentiremo parlare il toscano ma una variegata
contaminazionie di accenti liguri ed emiliani.
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STORIA
Colonia romana dal 177 a.C. Luni era
importante per il suo porto alla foce del
Magra e per i suoi marmi, i pregevoli marmi
delle Apuane.
Per annettersi questo territorio, le legioni
romane dovettero affrontare i Liguri
un’antica popolazione di origine celta,
testimonianze del loro insediamento
sono le statue stele, raffiguranti figure
antropomorfe.
Luni, il mosaico dell’Oceano - dettaglio
favore della Repubblica Fiorentina, e successivamente dei Lucchesi dei Genovesi e
Parmigiani.
Nel 1797 la Lunigiana venne inserita nella Repubblica Cisalpina da Napoleone
Bonaparte mentre nel 1802 fece parte della nascente Repubblica Italiana.
Dopo il Congresso di Vienna, 1814-1815, l’antica Regione Lunigiana fu ripartita fra il
Regno di Sardegna e i Ducati di Modena e di Parma.
Durante la seconda guerra mondiale la Lunigiana era attraversata dalla Linea Gotica,
la linea di demarcazione del fronte che separava i territori occupati dai nazifascisti
da quelli già liberati dagli Alleati e divenne, proprio per la sua ubicazione uno dei più
importanti terreni d’azione delle formazioni partigiane.
I confini attuali, rientrano nella maggior parte alla regione Toscana, e la zona del
Sarzanese con l’antica Luni alla regione Liguria.
Nel V secolo, Luni fu saccheggiata dai
Vandali, e dai Longobardi di Rotari. Dalla
fine del primo millennio, i vescovi di Luni e i
Malaspina lottarono per il predominio della
Lunigiana.
Le successive frammentazioni dei vari feudi
portaorno ad una rapida decadenza, a
Dante la cita nei suoi versi come emblema della caducità terrena:
“Se tu riguardi Luni e Orbisaglia
come sono ite, e come se ne vanno
di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia,
udir come le schiatte si disfanno
non ti parrà nova cosa né forte,
poscia che le cittadi termine hanno”
(Paradiso XVI, 73)
8 Luni, antica lucerna Guerriero ligure
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MUSEI
Grazie ad una Rete Provinciale Museale è possibile
fare un percorso turistico culturale ricco di spunti e
di interessi. L’iniziativa della Provincia di Massa Carrara
denominata “Terre dei Malaspina e delle Statue Stele”
per guidare cittadini e visitatori alla scoperta dei musei
del territorio.
Per approfondimenti visitare il sito
www.museimassacarrara.it - scan QR code
Di seguito un breve elenco di alcuni siti del circuito museale.
Museo delle Statue Stele
www.museimassacarrara.it
Museo Etnografico della Lunigiana
Villafranca in Lunigiana - Un percorso nella
cultura popolare lunigianese. Sono proposti
itinerari esterni alla scoperta dei luoghi dell’abitare
(borghi e castelli), degli edifici specialistici (mulini
e frantoi).
Grotte di Equi, Geo-Archeo Park
Equi Terme - Nella struttura si trovano: il Museo
interattivo di Scienze della Terra ‘ApuanGeoLab’,
grotte carsiche visitabili, escursioni Speleoavventura;
la zipline per osservare in volo il torrente
carsico; Una mostra archeologica e il Museo delle
Grotte.
Pontremoli - Il Museo delle Statue Stele
Lunigianesi, allestito all’interno del castello del
Piagnaro, offre la possibilità di un suggestivo ed
emozionante viaggio alla scoperta delle stele
rinvenute negli anni nel territorio della Lunigiana
Storica.
Archivio Museo dei Malaspina
Mulazzo - dedicato alla storia della grande
consorteria Malaspiniana di Lunigiana e del
navigatore Alessandro Malaspina, attraverso
oggetti, strumenti nautici, carte, documenti,
manoscritti, libri che ne ricreano con grande
suggestione la leggendaria figura.
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IN ITINERE
Un itinerario per visitare la
Lunigiana, potrebbe partire
dalla punta settentrionale, ovvero
da Pontremoli.
Pontremoli è il comune più a nord di tutta la
Toscana e uno dei centri più caratteristici della
Lunigiana. Posta su un pianoro
circondato da colli e monti,
percorrendo i suoi ponti
medioevali e e le sue vie
si rivive un’epoca mitica,
tra gli storici è infatti
comune l’opinione che
Pontremoli sia la sede di
Apua, l’antica capitale dei
Liguri-Apuani.
Si può far visita al castello del Piagnaro con il
Museo delle Statue Stele per poi scendere verso
piazza Duomo e piazza della Repubblica, divise
dal Campanone, continuando per Via Cavour
fino alla torre dei Seratti e la torre di Castelnuovo,
accanto all’oratorio di Nostra Donna.
Addentrandosi poi nei singoli
comuni si possono fare
innumerevoli scoperte tra borghi
e castelli.
Pontremoli
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Da Pontremoli ci si sposta verso
Zeri una località ricca di natura
lussureggiante, di boschi, campi
e costellato da molti borghi
in pietra che riprendono vita
d’estate è la meta ideale per chi
ama la montagna e il silenzio.
Da segnalare il villaggio
d’alpeggio della Formentara, un
antico insediamento a oltre 1100
metri di quota, risalente ai primi del 1500 costituito da
una ventina di case, costruite in pietra e con il tetto di
“piagne”, larghe pietre piatte.
Inoltre la Cascata della Colombara, vicino alla strada
comunale per Bosco, dove nelle giornate d’estate si
possono godere spettacolari giochi di luce.
Sulla parte destra della Magra troviamo Mulazzo sede del
Bancarelvino, con la torre di Dante, i bei palazzi signorili e la
porta di accesso al borgo con l’acquedotto malaspiniano.
La frazione di Montereggio ha una storia interessante infatti i
suoi abitanti da metà Ottocento sono partiti (per generazioni)
con una gerla di libri in spalla e l’intenzione di colonizzare tutto
il centro e il nord Italia, raggiungendo ogni città sprovvista di
librerie e aprendone di nuove.
Montereggio è, in tutta Italia, l’unico paese inserito nel circuito
internazionale delle Book Town, una vera città del libro.
Si segnala infine l’antichissimo Castello Malaspina di Castevoli che, fondato nell’anno 1000
dagli Estensi, passa nel 1195 ai Marchesi Malaspina, i quali nel 1306 annoverano tra i loro
ospiti anche Dante Alighieri.
Lungo i declivi della campagna verdeggiante si
incontrano placidamente al pascolano razze ovine e
bovine.
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Alessandro Vecchi [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)]
Filattiera, dal termine
Fulacterion, con cui i
bizantini indicavano le
fortificazioni poste a
sbarramento dei punti
strategici.
Tra le diverse chiese
della zona spicca senza
dubbio la bella Pieve
di Sorano, rilevante
esempio di architettura
romanica.
Il paese è parte integrande del Parco Nazionale
dell’Appennino Tosco-Emiliano, quindi un punto di
partenza ideale per chi volesse esplorarne le bellezze
naturalistiche.
Nel paese alto invece, seguendo l’antica Via
Francigena, conserva ancor oggi intatto il primo
insediamento del XIII secolo, si trova il castello, la
chiesa di Santa Maria, la torre e la chiesetta di San
Giorgio.
Pieve di Sorano
Villafranca in Lunigiana
Villafranca in Lunigiana si trova lungo il
percorso della Via Francigena, le vestigia del
passato medievale
di queste terre sono
ben visibili.
Il territorio ha
diverse frazioni
fra le quali Filetto,
un borgo murato
che presenta un
singolare impianto
urbano quadrilatero
di fondovalle,
caratteristiche
proprie dei centri di
fondazione.
Interessante è il Museo Etnografico della
Lunigiana, al suo interno si possono ammirare
gli attrezzi agricoli e pastorali, gli strumenti
artigianali, e gli oggetti d’uso comune,
personale e domestico, nonché quelli
magico-protettivi e di devozione provenienti
da tutto il territorio della Lunigiana.
La sede del museo è ospitata negli edifici
dei mulini trecenteschi della comunità di
Villafranca.
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Filetto
Nominato per la prima volta in un documento del 963, il
nome di Bagnone si deve a quello del torrente che scorreva
non lontano dal castello, nucleo originario dell’abitato che
svolgeva una funzione di controllo per la presenza a valle di
un tratto della via Francigena. La cittadina divenne quindi
sede di vicariato sotto il dominio di Firenze nel XV secolo.
Si sviluppa su uno promontorio roccioso, racchiuso da un
rigolgioso bosco di pini e querce. È collocato sulla sponda
destra del torrente Bagnone.
Il suo antico castello è stato per molto tempo il fulcro del
borgo sito in cima ad un colle in una posizione privilegiata
comprendente l’abitato e l’intricato percorso dell’omonimo
torrente.
Perfettamente conservata è invece la struttura medievale del primitivo borgo, articolato in
anelli semianulari degradanti verso il fondovalle, alla sommità dei quali, nei pressi del muro
di cinta della villa, è presente la chiesa di San Nicola, all’interno della quale è conservato un
pulpito ligneo risalente al XIII secolo.
Il castello è attualmente di proprietà privata e non è visitabile.
Due le chiese principali, la chiesa di San Rocco e la chiesa di Santa Maria è inoltre presente
una piazza.
Bagnone
18 19
Aulla fu un punto strategico negli anni
della grande fortuna della via Francigena,
sia come strada di pellegrinaggio che
come arteria commerciale.
In quel periodo venne fondata l’Abbazia
di San Caprasio, la cui prima edificazione
risale all’anno 884 affidata ai monaci
legati alla famiglia Malaspina.
È tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo
che Aulla assume la massima influenza
religiosa ed economica. Verso il 1070 la
costruzione originaria venne modificata
acquisendo l’attuale impianto a tre navate. Seguirono ulteriori
rifacimenti nel XIV secolo e durante l’età barocca.
Da visitare la Fortezza della Brunella, un tipico esempio di
architettura militare di tipo rinascimentale, si tratta di una
costruzione quasi quadrata con grossi puntoni poligonali, che oggi
accoglie il Museo di Storia Naturale della Lunigiana. Altra tappa è il
Museo Archeologico Nazionale di Luni, dove ammirare notevoli resti
di epoca etrusco-romana, il più importante dei quali è certamente
lo splendido Anfiteatro di Luni.
Nella frazione di Pallerone, è visibile il presepe meccanico uno dei
più antichi in Italia.
Podenzana è un territorio diviso in due centri, uno
appunto Podenzana, e l’altro Montedivalli. In realtà
la zona di Montedivalli è
un’exclave – vale a dire una
sorta di isola – del territorio
comunale che sconfina
parzialmente in Liguria (i
due lembi di territorio di
Podenzana sono separati
dalla presenza, tra loro,
di parte del territorio dei
comuni di Bolano e di
Tresana).
Il borgo principale è
dominato da uno splendido Castello Malaspina, oggi
privato, ammirabile dalla bassa vallata.
Sul monte Gaggio si può invece visitare il Santuario
della Madonna della Neve, risalente al Seicento.
Montedivalli tra i suoi borghi ha l’antica Pieve di
Sant’Andrea, arroccata in cima a un pugno di case su
di un colle isolato tra tre piccole splendide valli.
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Tresana, il borgo si arrocca su un colle. Caratteristici del
paesaggio del piccolo paese sono i maestosi resti della
torre e quelli, ancor più imponenti, dell’antico Castello dei
Malaspina, risalenti addirittura al periodo longobardo.
Dall’altra parte del fiume si
trova Licciana Nardi, sede di
un castello, di antiche mura e
della chiesa dei Santi Giacomo
e Cristoforo. Da Licciana, ci
spostiamo a Comano, ai piedi
dell’appennino, con i resti del
castello e bei borghi montani.
Sul versante
orientale della
Lunigiana ci
sono le Alpi
Apuane.
Il prossimo
paese è Casola
in Lunigiana,
dove è possibile
visitare il Museo
del Territorio e
la torre. Nelle
vicinanze Equi
Terme, con le
grotte e le terme. Ci troviamo già nel territorio di
Fivizzano, la Firenze di Lunigiana, con la piazza
e la fontana medicea, il Museo della Stampa e
le antiche mura volute da Cosimo de’ Medici nel
1540.
Infine, verso il mare, sorge Fosdinovo, ultima meta
dell’itinerario prima di entrare in Liguria, in cui è
possibile visitare il castello malaspiniano, tuttora
proprietà della famiglia Malaspina.
Da vedere anche la chiesa di San Remigio, e
l’Oratorio dei Bianchi.
22 23
CASTELLI
Per la gran ricchezza di borghi e castelli la
Lunigiana è spesso chiamata la valle dei 100
Castelli costruiti quasi tutti dai Malaspina.
Differenti sono anche le condizioni e lo stato di
conservazione, alcuni conservano ancora intatti
persino gli arredi interni, altri ospitano interessanti
musei, ci sono poi quelli in stato di completo
abbandono oppure acquistati da privati.
Nella breve rassegna sui castelli verranno presentate
le schede dei siti visitabili di particolare interesse.
Per approfondimenti visitare il sito
www.visitlunigiana.it/cosa-visitare/castelli/
scan QR code
Malgrate
24
www.visitlunigiana.it/cosa-visitare/castelli/
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CASTELLI
Castello del Piagnaro
Pontremoli
www.statuestele.org
Castello Malaspina
Fosdinovo
www.castellodifosdinovo.it
Castello Malaspina
di Monti
Licciana Nardi
www.sigeric.it
Castello di Malgrate
Villafranca in Lunigina
info@farfalleincammino.org
Fortezza della Brunella
Aulla
www.museimassacarrara.it
Castello di Lusuolo
Mulazzo
www.museogenteditoscana.it
CASTELLI
Come un’appendice muraria che Il Castello, feudo di uno dei rami Il castello domina la Valle del Per secoli al centro delle vicende La Fortezza della Brunella domina Il Castello di Lusuolo domina
si protrae dal borgo fortificato di dei Malaspina del Ramo Fiorito Taverone, area di antichissimo militari lunigianesi il castello di dall’alto di un colle lo strategico un guado sul fiume Magra,
Pontremoli verso l’Appennino, il dal XIV al XVIII secolo, riveste insediamento, fin dall’XI Malgrate, costruito in posizione borgo di Aulla, posizionato alla
attivo fino ai primi anni del
Castello del Piagnaro controllava una notevole importanza oltre secolo, per controllare le vie di strategica come cerniera fra confluenza dei fiumi Magra e
‘900, ed un tratto della valle
le strade che, scendendo dai che storica, anche, e soprattutto, comunicazione dirette verso Bagnone, Villafranca e Filattiera, Aulella.
valichi appenninici, conducevano architettonica. La costruzione
fu per secoli legato (assieme a Una prima ipotesi indica che la
dove le colline, stringendosi
l’Appennino attraverso l’Abbazia
in Val Magra.
dell’imponente fortezza, che si dei Linari.
Filetto) ai Malaspina dello spino fortificazione è stata costruita alla intorno al corso d’acqua,
fonde incredibilmente con la
fiorito.
fine del Quattrocento per mano facilitavano il controllo della
Museo delle Statue Stele:
roccia arenaria tanto da farla Legato in origine al capo feudo
dell’allora signore di Aulla Jacopo Via Francigena. Le strutture
Le Statue Stele, rinvenute negli sembrare scolpita nella pietra malaspiniano di Villafranca, Nel 1631 i Marchesi Ariberti di Ambrogio Malaspina, mentre la più antiche sono della metà
anni nel territorio della Lunigiana viva, ebbe inizio nella seconda oggi questo castello è l’unico, Cremona acquistarono il feudo seconda ipotesi riferisce la nascita del XIV secolo, quando Lusuolo
Storica, rappresentano il più antico metà del XII secolo. Nel ‘500, insieme a quello di Fosdinovo, per 70000 scudi e trasformarono della fortezza a Giovanni delle diviene la sede di un feudo
e misterioso patrimonio di questa grazie all’opera di Gabriele e poi ad essere rimasto nelle proprietà la residenza fortificata in un Bande Nere. La fortezza oggi
il cui primo marchese era
terra antiche testimonianze di Lorenzo Malaspina, il Castello dei discendenti dei suoi primi elegante palazzo signorile, ospita il Museo di Storia Naturale
Azzone Malaspina.
scolpite nella pietra. Le Statue acquistò l’aspetto e la dimensione feudatari. Il Marchese Moroello inglobando nella costruzione la della Lunigiana, che racconta la
della Stele, in particolare, sono di Corte Rinascimentale, mentre Malaspina lo trasforma in una torre cilindrica. Oggi il castello storia e le trasformazioni subite
ll Museo dell’Emigrazione
interessanti poiché rappresentano nel ‘600, con Jacopo Malaspina, nobile dimora signorile, con di Malgrate è completamente dal territorio.
della Gente di Toscana fa
il fenomeno del megalitismo.
si ingrandì ancora di più fino a meravigliosi soffitti voltati e restaurato.
conoscere e valorizza il
contare, nel 1636, ben ottocento camini monumentali.
fenomeno dell’emigrazione
26 “Fuochi”.
toscana nel mondo.
27
GUSTO
L’enogastronomia della Lunigiana
si basa su prodotti della tradizione
contadina. La cucina è il risultato della
fusione di diverse tradizioni provenienti
da regioni confinanti con una forte
cultura gastronomiche.
Gli ingredienti usati sono molto semplici,
sapientemente miscelati tra loro creano
sapori forti e delicati al tempo stesso.
Materie prime povere quindi, come le
erbe spontanee che crescono nella zona,
alla base della prelibata torta d’erbi.
Le castagne, i cui alberi coprono le
colline lunigianesi, sono le protagoniste di molti piatti.
È ancora possibile trovare chi cucina con antichi strumenti di cottura come per esempio il
“testo“.
Di seguito qualche esempio delle specialità della tradizione.
Lo sapevi che...
Il “testo” con cui
si preparano i
gustosissimi “testaroli”
è un tipico strumento
anticamente fatto
di cotto e più tardi
di ghisa, formato da
una parte inferiore
(chiamato sottano) una
teglia a base circolare
senza manici, coperta
da una parte superiore
(soprano) di forma
conica.
Torta d’Erbi
Solo erbe di stagione: ecco cosa la rende
speciale. La ricetta è tramandata da
generazioni. Solitamente il periodo ideale
per preparare ma alcuni la preparano anche
in gennaio.
Testaroli
Il loro nome deriva dal contenitore (testo)
che viene arroventato sul fuoco, sul quale
si versa la pastella e nel quale avviene la
prima fase della loro cottura. Sono a base di
farina di grano (ma anticamente erano fatti
certamente col farro), acqua e sale.
Lasagne bastarde
Nome derivato dall’ibridazione dell’impasto
50% farina di castagne e 50% di bianca. Le
castagne hanno rappresentato il principale
sostentamento, nei secoli passati o durante le
guerre mondiali. Per questo motivo il castagno
fu anche rinominato “albero del pane”
La Polenta Meschia
La Meschia di Casola é una polenta di farina
di granturco arricchita da fagioli, cavolo nero,
patate e lardo, condita a piacere con olio e
parmigiano. porta avanti la tradizione della
cosiddetta “cucina povera” di preparare il cibo
mescolando (meschia), con gli ingredienti
disponibili dal popolo.
28 29
Cesterphoto
photo & Graphic
BOOKTravel
www.cesterphoto.altervista.org