TRAKS MAGAZINE 029
C'è Belita sulla copertina del nuovo numero di TRAKS MAGAZINE, una fresca ventata pop per un numero che prosegue con le interviste a Random Clockwork, Maione, Portfolio, Mouth Water, Gastone, Hike, Marcello Parrilli, Gian Maria Castro, Sue. Leggilo subito!
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MARCELLO PARRILLI
Quarto lavoro per il toscano Marcello Parrilli, che torna in scena con un
disco dal titolo Moderne solitudini pubblicato da RadiciMusic. Una raccolta
di canzoni d’amore, anticipata dal singolo Perso nei tuoi occhi, un
viaggio in cui proprio l’amore è il vero leitmotiv
Come hai affrontato il lavoro sul
tuo quarto album?
Ho iniziato a lavorare a questo disco
circa due anni fa a casa scrivendo
le canzoni, poi ho registrato
le demo chitarra e voce in studio
e successivamente ho registrato i
synth e alcuni pianoforti a casa.
Dopo sono andato in studio da
voro uscito per la Radici Music.
Il titolo del disco, “Moderne solitudini”,
sembra far riferimento a
un mondo sempre più connesso
a livello tecnologico ma sempre
più scollato. Hai una tua ricetta
personale per evadere da queste
solitudini?
La tecnologia è una gran cosa, ma
Gianfilippo Boni a finire di registrare
tutto il resto, Lorenzo Forti
ha suonato i bassi e Fabrizio Morganti
le batterie, così poi abbiamo
registrato altri strumenti come
l’ukulele e abbiamo aggiunto dei
pianoforti suonati da Gianfilippo
Boni, così il disco ha preso forma.
Sono molto contento di questo lanon
dobbiamo abusarne e soprattutto
non deve sostituire i rapporti
umani. La tecnologia deve rimanere
un mezzo per migliorare la
qualità della vita e non per stravolgercela
e peggiorarla. La solitudine
in sé può essere una gran
cosa, possiamo riflettere in solitudine,
possiamo scrivere, suonare,
comporre e riconciliarci con noi
stessi. L’importante è che si tratti
di solitudine volontaria e non di
emarginazione.
Il disco suona spesso molto intimo
e parla quasi sempre d’amore.
E’ stato più naturale o più
difficile esporsi così in queste
canzoni?
Direi che è stato molto naturale.
Mi sono reso conto solo durante
la stesura del disco che tutte le
canzoni in realtà parlavano d’amore.
Questo è stato il filo conduttore
e sinceramente mi è piaciuta
molto l’idea di pubblicare un
disco di canzoni d’amore, ognuna
con un arrangiamento diverso,
uno stile diverso ma tutte legate
tra loro.
Si parla tutto sommato poco della
produzione musicale contem-
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