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ICF N° 4 Settembre e Ottobre 2019

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

ICF - Rivista dell'Industria Chimica e Farmaceutica è la rivista di Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro esaustivo sullo stato dell'arte dei due settori di riferimento, rappresenta uno strumento di lavoro qualificato, attraverso una presentazione completa dell'innovazione tecnologica ad essi dedicata.

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Il FUTURO comincia dal passato<br />

l’impegno di essere avanti<br />

1929 Anniversario <strong>2019</strong> <br />

Con orgoglio e passione, il nostro team lavora duro ogni giorno<br />

per il miglioramento continuo di una tecnologia fondamentale.<br />

Pompetravaini Spa


ATTUALITÀ<br />

In crescita il mercato<br />

italiano dei biosimilari<br />

INDUSTRIA<br />

FARMACEUTICA<br />

Nella “forma” migliore<br />

RIVISTA<br />

DELL’<br />

ENGINEERING<br />

Alta ingegneria per il<br />

trattamento delle emissioni<br />

POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE<br />

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Sommario<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

icf<br />

ANNOX NUMERO4 SETTEMBRE/OTTOBRE<strong>2019</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

icf<br />

INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

4Editoriale<br />

La bellezza<br />

della ricerca<br />

6Attualità<br />

Farmaceutica SSN<br />

in lieve calo, mentre<br />

crescono i biosimilari<br />

10<br />

Attualità<br />

La scienza<br />

della bellezza<br />

12<br />

Attualità<br />

28<br />

Ricerca<br />

32<br />

Ambiente<br />

Se la plastica fa parte<br />

dell’economia circolare<br />

24<br />

Appuntamenti<br />

Sommario<br />

2 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sommario<br />

SET/OTT <strong>2019</strong> NUMERO 4<br />

34<br />

Ambiente<br />

36<br />

Energia<br />

40<br />

Industria farmaceutica<br />

Nella forma migliore<br />

44<br />

Industria farmaceutica<br />

La Pharma Valley?<br />

È in Toscana<br />

46<br />

Macchine<br />

48<br />

Engineering<br />

Alta ingegneria<br />

per il trattamento<br />

delle emissioni<br />

52<br />

Sicurezza<br />

60<br />

Automazione/Strumentazione<br />

62<br />

Packaging<br />

Nuovo forno e linee<br />

produttive per l’imballaggio<br />

farmaceutico in vetro<br />

56<br />

Componenti<br />

64<br />

Elenco inserzionisti<br />

Colophon<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 3


Editoriale<br />

La bellezza della ricerca<br />

Siamo soliti associare la ricerca chimica<br />

allo sviluppo di farmaci sempre più<br />

efficaci e personalizzati, di materiali<br />

altamente performanti e green, o ancora<br />

di carburanti e vettori energetici<br />

più sostenibili. Tuttavia la ricerca ha<br />

un ruolo chiave anche in un comparto<br />

industriale italiano legato al valore forse più effimero<br />

dell’estetica, ma sempre più anche a quelli<br />

del benessere complessivo della persona, della percezione<br />

di sé e del rapporto con gli altri. Stiamo<br />

parlando del settore cosmetico che, in uno scenario<br />

economico internazionale di prevalente stagnazione,<br />

registra un andamento anticiclico e la crescita<br />

delle esportazioni.<br />

Come attestano i numeri del mercato (11 miliardi<br />

il fatturato globale stimato nel <strong>2019</strong> per una<br />

crescita del 2,8%), la cosmetica ha una profonda<br />

incidenza sui consumi e sulla vita degli italiani.<br />

Tanto che la ricerca scientifica continua a sfornare<br />

numerosi studi su ingredienti e processi innovativi,<br />

destinati a migliorare i prodotti disponibili<br />

sul mercato. Al di là del titolo “impegnativo”, la<br />

venticinquesima edizione dell’IFSCC Conference,<br />

CosmEthic and Conscience, che si è svolta recentemente<br />

a Milano, è stata un’occasione importante<br />

per conoscere qualche esempio dei filoni di ricerca<br />

che stanno attraversando il settore. È stato un<br />

appuntamento di richiamo internazionale, in cui<br />

scienziati provenienti da tutto il mondo<br />

hanno condiviso i risultati delle loro ricerche.<br />

I temi fondamentali su cui si sono<br />

concentrati i relatori hanno riguardato il<br />

rapporto fra microbioma e trattamenti di<br />

bellezza, l’ecosostenibilità della filiera<br />

produttiva e l’innovazione negli<br />

ingredienti e nelle forme cosmetologiche.<br />

Il microbioma è destinato<br />

infatti ad avere un ruolo di<br />

crescente importanza nel futuro<br />

delle formulazioni cosmetiche,<br />

anche in funzione della prevenzione<br />

di alcune patologie della pelle e del suo invecchiamento.<br />

La cosmesi green, inoltre, è oggi<br />

sempre più richiesta, a partire dalla ricerca di fonti<br />

botaniche ad elevato grado di purezza. Durante<br />

la conferenza una speciale attenzione è stata anche<br />

dedicata all’impegno verso la riduzione delle<br />

materie plastiche lungo l’intera filiera.<br />

L’IFSCC Conference ha sottolineato l’importanza<br />

della cosmetica per l’industria italiana, settore che<br />

continua a dare soddisfazioni nell’export, il cui valore<br />

stimato nel <strong>2019</strong> è di 5 miliardi di euro, per<br />

una crescita del 4,5%. E chissà che, come diceva<br />

un personaggio di Dostoevskij, non sarà proprio la<br />

bellezza a salvarci.<br />

<br />

di Alessandro Bignami<br />

4 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

Nel canale farmacia<br />

dominano i farmaci<br />

off patent, soprattutto<br />

quelli a brevetto<br />

scaduto. Calano<br />

dell’0,5% i consumi<br />

a carico del Servizio<br />

Sanitario Nazionale,<br />

mentre procede<br />

a grandi passi<br />

il mercato italiano<br />

dei biosimilari.<br />

Foto Steve Buissinne (Pixabay)<br />

Farmaceutica SSN in lieve calo,<br />

mentre crescono i biosimilari<br />

Nei primi sei mesi dell’anno<br />

la spesa farmaceutica<br />

nel canale delle farmacie<br />

aperte al pubblico è ammontata<br />

a un totale di<br />

5.335 milioni di euro per un totale<br />

di 943 milioni di confezioni vendute:<br />

i farmaci generici equivalenti<br />

hanno assorbito il 22,44% del mercato<br />

a volumi, per un totale di 211,6<br />

milioni di confezioni e il 14,2% del<br />

mercato a valori, per un totale di<br />

756 milioni di euro.<br />

Equivalenti: avanti piano<br />

L’aggiornamento semestrale dei<br />

trend del mercato degli equivalenti,<br />

realizzato dall’Ufficio studi Assogenerici<br />

su dati IQVIA, documen-<br />

ta per gli off patent non griffati un<br />

giro d’affari focalizzato in classe A,<br />

dove si concentra l’89% delle confezioni<br />

vendute e l’82% del fatturato<br />

realizzato, mentre resta decisamente<br />

più contenuta l’incidenza dei prodotti<br />

in classe C (10% a volumi; 16%<br />

a valori) e nell’area dell’automedicazione<br />

(1% a volumi e 2% a valori).<br />

Complessivamente nel canale farmacia<br />

a giocare la parte del leone<br />

sono i prodotti fuori brevetto che<br />

assorbono il 74% delle confezioni<br />

vendute nel canale, senza distinzione<br />

di classe (61% a valori), ma con<br />

una netta predominanza dei brand<br />

a brevetto scaduto, che quotano il<br />

70% a volumi e il 76% a valori del<br />

relativo mercato fuori brevetto.<br />

Classe A: sei mesi al risparmio<br />

Tra gennaio e giugno <strong>2019</strong> i consumi<br />

a carico del SSN nel canale farmacia<br />

sono complessivamente diminuiti<br />

dello 0,5% rispetto allo stesso<br />

periodo del 2018: In particolare<br />

si registra una flessione delle confezioni<br />

relative ai prodotti ancora coperti<br />

da brevetto del -4,9% rispetto<br />

allo stesso periodo del 2018. In<br />

crescita invece il segmento relativo<br />

ai farmaci a brevetto scaduto in particolare<br />

quello dei generici puri che<br />

fa registrare una crescita del +1,7%<br />

rispetto al periodo gennaio-giugno<br />

dell’anno precedente.<br />

Ai minori volumi rimborsati è corrisposta<br />

una flessione dello 0,5% della<br />

spesa a carico del SSN rispetto al-<br />

6 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

lo stesso periodo dell’anno precedente:<br />

In particolare si registra una<br />

flessione delle spesa relativa ai prodotti<br />

ancora coperti da brevetto del<br />

-7,8% rispetto allo stesso periodo<br />

del 2018.<br />

In crescita invece il segmento relativo<br />

ai farmaci a brevetto scaduto,<br />

in particolare quello dei generici unbranded<br />

che fa registrare una crescita<br />

del 7,6% rispetto allo stesso periodo<br />

dell’anno precedente.<br />

mi sei mesi del <strong>2019</strong> per ottenere<br />

il branded a brevetto scaduto invece<br />

del generico: la quota più alta in<br />

Lombardia (dove il differenziale versato<br />

nel semestre ammonta a 75 milioni<br />

di euro), seguita da Lazio (73<br />

I trend per area geografica<br />

Per quanto riguarda l’analisi dei consumi<br />

per area geografica, nel primo<br />

semestre <strong>2019</strong> il consumo degli<br />

equivalenti di classe A resta concentrato<br />

al Nord (37,1% a unità; 28,8%<br />

a valori), mentre risultano distanziati<br />

sia il Centro (27,6%; 22,2%)<br />

che il Sud Italia (22,1%; 17,7%), a<br />

fronte di una media Italia del 29,9%<br />

a volumi e del 23,8% a valori. A separare<br />

Nord da Sud sono ancora 10<br />

punti percentuali a unità e 11 punti<br />

percentuali a valori.<br />

In particolare, a guidare la classifica<br />

dei consumi di equivalenti è la<br />

Provincia Autonoma di Trento (42,9<br />

sul totale delle unità dispensate<br />

SSN nel periodo gennaio-giugno a<br />

fronte di una incidenza degli off patent<br />

sul totale dell’84,3%), seguita<br />

da Lombardia (39% sull’81,7%<br />

di off patent), Friuli Venezia Giulia<br />

(37,1% sull’83% di off patent) ed<br />

Emilia Romagna (36,8% sull’84% di<br />

off patent).<br />

Ultima in classifica la Calabria<br />

(20,3% di equivalenti sull’83,3% di<br />

off patent rimborsati SSN nel primo<br />

semestre dell’anno). Poco sopra<br />

Basilicata (20,4% sull’82,6%<br />

di off patent), Campania (21,4%<br />

sull’83,5% di off patent) e Sicilia<br />

(21,7% sull’82,8% di off patent).<br />

Ammonta infine a 569,5 milioni di<br />

euro il totale del differenziale di<br />

prezzo pagato dai cittadini nei primilioni),<br />

Campania (67 milioni) e<br />

Sicilia (59 milioni).<br />

Il mercato ospedaliero<br />

Equivalenti in crescita, infine, nel<br />

mercato ospedaliero in classe A e H,<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 7


Attualità<br />

con i volumi che si attestano nel primo<br />

trimestre dell’anno a 29,3% del<br />

totale e valori ex factory che si attestano<br />

al 6,5%: un dato tuttavia “teorico”<br />

che realisticamente corrisponde<br />

al 2,1% in valori al prezzo medio delle<br />

forniture ospedaliere, notoriamente<br />

effettuate solo per bandi di gara.<br />

Anche nel mercato ospedaliero dominano<br />

i medicinali senza brevetto,<br />

che assorbono complessivamente<br />

il 68% a volumi e uno striminzito<br />

5,4% a valori, mentre i farmaci in<br />

esclusiva (protetti da brevetto o privi<br />

di generico corrispondente), assorbono<br />

il 32,3% a unità e il 94,6%<br />

a valori (prezzo medio).<br />

Nel pool degli off patent non esclusivi<br />

di classe A e H, i generici equivalenti<br />

quotano il 43% a volumi e<br />

il 39% a valori.<br />

Biosimilari: sei mesi in crescita<br />

Prosegue a grandi passi la crescita<br />

del mercato italiano dei biosimilari.<br />

Nel primo semestre dell’anno<br />

le tredici molecole in commercio<br />

sul mercato nazionale (Enoxaparina,<br />

Epoetine, Etanercept, Filgrastim,<br />

Follitropina alfa, Infliximab,<br />

Insulina glargine, Rituximab, Somatropina,<br />

Insulina Lispo, Trastuzumab<br />

e Adalimumab e Pegfilgrastim<br />

biosimilari) hanno assorbito il<br />

28% dei consumi nazionali a volumi<br />

(17% il dato consolidato 2018)<br />

contro il 72% detenuto dai corrispondenti<br />

originator. Su base annua,<br />

tra il primo semestre 2018 e<br />

il primo semestre <strong>2019</strong> il consumo<br />

dei biosimilari risulta in crescita<br />

dell’88,2%%, al netto dei nuovi<br />

principi attivi biosimilari lanciati a<br />

partire dal giugno 2018.<br />

In quattro casi i biosimilari hanno<br />

quasi completamente saturato<br />

il mercato di riferimento sostituendosi<br />

al biologico originatore. Performance<br />

da star per il Filgrastim,<br />

i cui 5 biosimilari in commercio assorbono<br />

ormai il 95,99% del mercato<br />

a volumi (93% a valori); seguono<br />

le Epoetine biosimilari, che concentrano<br />

l’84,01% del mercato di riferimento<br />

a volumi (72,77% a valori).<br />

Entrambe le molecole citate<br />

sono in commercio in versione biosimilare<br />

dal 2009.<br />

Ancora più brillante la performance<br />

di altre due molecole: l’Infliximab<br />

biosimilare – in commercio dal febbraio<br />

2015 – che totalizza l’84,01%<br />

del mercato a volumi (69,30% a valori)<br />

e il rituximab – in versione biosimilare<br />

dal luglio 2017 – che assorbe<br />

l’83,77% del mercato di riferimento<br />

(58,11% a valori).<br />

Crescite di rilievo si registrano comunque<br />

anche per le molecole di<br />

più recente registrazione: adalimumab<br />

entrato sul nazionale mercato<br />

in veste biosimilare nel marzo 2018,<br />

concentra già il 41,74% del mercato<br />

di riferimento a volumi (11,38%<br />

a valori); trastuzumab biosimilare,<br />

commercializzato dal settembre<br />

2018, quota dopo neanche un anno<br />

di vita il 28,54% del mercato a volumi<br />

(18,09% a valori).<br />

E sembra destinato a registrare gli<br />

stessi trend anche il neonato pegfilgrastim<br />

biosimilare, affacciatosi<br />

sul mercato nazionale nel febbraio<br />

di quest’anno e già titolare a giugno<br />

del 7,60% del mercato a volumi<br />

(3,07% a valori).<br />

Ampiamente diversificato, e comunque<br />

generalmente in crescita, il quadro<br />

dei consumi a livello regionale:<br />

a registrare il maggior consumo di<br />

biosimilari per tutte le molecole in<br />

commercio sono la Valle d’Aosta e<br />

il Piemonte con una incidenza dei<br />

biosimilari del 60,90% sul mercato<br />

complessivo di riferimento. Seguono<br />

Toscana (44,25% di incidenza di<br />

biosimilari sul mercato complessivo<br />

di riferimento), Marche (41,97%),<br />

Emilia Romagna (41,76%). All’estremo<br />

opposto, il minor grado di<br />

penetrazione dei biosimilari si registra<br />

in Umbria (8,14%), Calabria<br />

(10,78%) e Puglia (11,74%). <br />

Fonte: Italian Biosimilars Group e Assogenerici<br />

8 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

La scienza<br />

della bellezza<br />

Alla 25esima edizione<br />

dell’IFSCC Conference sono<br />

stati condivisi numerosi studi<br />

e progetti innovativi<br />

nel campo delle scienze<br />

cosmetiche: dalla relazione<br />

tra microbioma e trattamenti<br />

di bellezza al concetto<br />

di green nella filiera<br />

produttiva.<br />

La 25esima edizione dell’IFSCC<br />

Conference, CosmEthic Science<br />

and Conscience ha riunito,<br />

a inizio ottobre a Milano, un<br />

folto gruppo multidisciplinare<br />

di scienziati, provenienti da tutto il<br />

mondo, per promuovere e sviluppare<br />

la condivisione di progetti e studi innovativi<br />

nel campo delle scienze cosmetiche.<br />

Nei due giorni di lavori sono<br />

state presentate numerose ricerche<br />

scientifiche dalle quali sono emerse innovazioni<br />

destinate ad influenzare la<br />

cosmetica del futuro.<br />

Tra gli argomenti trattati durante le varie<br />

sessioni, sono emersi tre temi su<br />

cui si è particolarmente concentrata<br />

l’attenzione dei partecipanti: la relazione<br />

tra microbioma e trattamenti di<br />

bellezza, l’applicazione del concetto<br />

green declinato nella filiera cosmetica,<br />

e infine l’innovazione, che propone<br />

nuovi ingredienti inseriti in forme<br />

cosmetologiche altamente funzionali<br />

e di particolare efficacia cosmetica.<br />

Il tema complesso e affascinante del<br />

ruolo del microbioma presente su pelle<br />

e capelli, ha suscitato particolare interesse<br />

in quanto nuova frontiera della<br />

ricerca cosmetologica e dermatologica.<br />

Una maggiore autodifesa della pelle,<br />

del cuoio capelluto, delle parti intime<br />

è importante per prevenire patologie<br />

cutanee, aumentare la salute e la giovinezza<br />

delle cellule, rafforzare le difese<br />

immunitarie e prevenire l’invecchiamento.<br />

Si studiano così nuove creme e<br />

nuovi sieri per prevenire e combattere i<br />

danni dovuti all’inquinamento ambientale,<br />

aumentare la risposta immunitaria<br />

e ridurre le reazioni cutanee causate da<br />

agenti irritanti. La ricerca scientifica si<br />

concentra in particolare sul mondo naturale<br />

studiando, accanto ai tradizionali<br />

estratti vegetali, il mondo dei funghi,<br />

delle micro-alghe e più in generale<br />

dei derivati marini, per preservare la<br />

giovinezza della pelle e attenuare i segni<br />

del suo inevitabile invecchiamento.<br />

“Credo che il ruolo del microbioma sia<br />

il futuro delle formulazioni cosmetiche,<br />

per agire su eventuali patologie<br />

e ottenere il comfort della pelle e la<br />

sua resistenza ai raggi UV”, ha dichiarato<br />

Marisa Meloni, CEO & Founder di<br />

Vitroscreen.<br />

Il congresso ha affrontato temi scientifici<br />

sull’innovazione, declinata in varie<br />

forme, a partire dalla maggiore conoscenza<br />

dei meccanismi biochimici<br />

che sono alla base dei problemi cutanei<br />

e poter sviluppare nuove soluzioni<br />

per combattere l’invecchiamento.<br />

Una relazione di particolare interesse<br />

ha analizzato l’importanza del microcircolo<br />

sanguigno nello skin ageing<br />

attraverso tecniche di indagine cutanea<br />

tridimensionale. Sono state inoltre<br />

introdotte metodologie innovative<br />

per saggiare la stabilità e l’idoneità<br />

cutanea dei prodotti fino alla valutazione<br />

della loro efficacia: oggi c’è<br />

10 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

e condivisione di importanti momenti<br />

di networking”.<br />

La 25esima edizione dell’IFSCC Conference,<br />

CosmEthic Science and Conscience<br />

è stata un successo italiano e internazionale<br />

e ha visto la partecipazione<br />

di oltre 1.100 addetti ai lavori, relatori,<br />

espositori e studenti, provenienti da 37<br />

nazioni di tutto il mondo. Solo dall’Asia<br />

sono arrivati oltre 400 delegati.<br />

infatti una crescente attenzione verso<br />

gli ingredienti attivi, in particolare<br />

quelli di origine naturale o provenienti<br />

da etno-culture e tradizioni da tutto<br />

il mondo. L’innovazione è anche alla<br />

base di nuove forme cosmetiche in<br />

particolare sono state evidenziate microemulsioni<br />

contenenti miscele di oli<br />

antiossidanti o nanoparticelle di oro in<br />

bava di lumaca ad azione riparatrice.<br />

In aggiunta, molto interessanti gli<br />

studi sul make up, che enfatizzano<br />

la tendenza della percezione del sé e<br />

dell’importanza dell’estetica nella nostra<br />

epoca. Si sottolineano i miglioramenti<br />

tecnologici sui pigmenti tradizionali,<br />

affiancati da nuovi pigmenti<br />

ottenuti da tecniche tridimensionali o<br />

da biopolimeri, per un make-up di lunga<br />

durata e una riduzione visiva delle<br />

rughe d’espressione.<br />

Da anni il comparto cosmetologico<br />

strizza l’occhio al green, tema di grande<br />

attualità, che ha visto protagonista<br />

varie sessioni e poster. In particolare<br />

si studiano metodologie per valutare<br />

gli effetti dell’inquinamento sulla pelle<br />

e l’efficacia dei trattamenti cosmetici.<br />

Un altro problema molto diffuso<br />

è quello delle pelli atopiche, che costituisce<br />

una sfida scientifica di grande<br />

interesse cosmetologico. Inoltre, in<br />

questo contesto si inseriscono la cosmesi<br />

green e la ricerca di fonti botaniche<br />

ad elevato grado di purezza, garanzia<br />

ed efficacia cutanea.<br />

Tutta la filiera cosmetica è interessata<br />

ad un progetto globale di difesa<br />

dell’ambiente, riproducibilità ed efficacia<br />

che comporta un forte impegno<br />

nella riduzione di materie plastiche.<br />

“Dopo due giorni di lavoro assiduo con<br />

la presenza massiva e costante di tutta<br />

la filiera dell’industria cosmetica<br />

(aziende di settore, ricercatori, partecipanti<br />

provenienti da tutto il mondo),<br />

possiamo dichiararci altamente<br />

soddisfatti”, ha affermato Stefania<br />

Motta, presidente di SICC, associazione<br />

no profit che raggruppa i professionisti<br />

del mondo cosmetico italiano,<br />

con l’obiettivo di dare credito e visibilità<br />

alla figura del cosmetologo e della<br />

scienza cosmetica. “La conferenza<br />

è stata una straordinaria occasione di<br />

incontro, scambio di idee, esperienze<br />

Gli studi premiati<br />

Durante la serata di gala a chiusura<br />

dell’evento sono stati assegnati alcuni<br />

premi.<br />

Shiseido si è aggiudicata il “Johann<br />

Wiechers Award”, per la presentazione<br />

della ricerca “Holistic Beauty - Three<br />

Dimensional Macroscopic Visualization<br />

of Vasculature in Skin and its Physical<br />

Relevance in Skin Aging”.<br />

Università di Bari (in partnership con<br />

Pechoin Daily Chemical Cor) si è aggiudicata<br />

il premio “The 2018 IFSCC<br />

Host Society Award” per la presentazione<br />

delle ricerca: ”One Pot Environmental<br />

Friendly Synthesis of Gold Nanoparticles<br />

Using Snail Slime for Cosmetic<br />

Applications”.<br />

Vitroscreen ha vinto il premio “The IF-<br />

SCC <strong>2019</strong> Best Poster Award” per il poster<br />

dal titolo: “New Insights on the<br />

Role of Adipose Tissue by Using Scaffold-free<br />

Organoids”.<br />

<br />

Oltre 1.100<br />

addetti ai lavori<br />

provenienti<br />

da 37 nazioni<br />

di tutto il<br />

mondo hanno<br />

partecipato<br />

all’IFSCC<br />

Conference<br />

a Milano<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 11


Attualità<br />

DHL Global Forwarding: il magazzino di Fiumicino potrà stoccare farmaci<br />

DHL Global Forwarding annuncia<br />

che la nuova sede di Roma Fiumicino<br />

potrà effettuare d’ora in<br />

avanti lo stoccaggio di prodotti<br />

farmaceutici: l’autorizzazione,<br />

pervenuta dalla Regione Lazio in<br />

seguito a controlli di sicurezza<br />

e adeguamento alle normative,<br />

renderà possibile l’utilizzo del<br />

deposito anche come stock per<br />

medicinali prima della loro distribuzione.<br />

Questo si traduce in<br />

procedure di gestione più semplici<br />

per i clienti, che potranno<br />

contare su uno spazio autorizzato<br />

per l’immagazzinamento di<br />

farmaci e medicinali.<br />

La logistica di un deposito farmaceutico<br />

risulta particolarmente<br />

complessa e articolata<br />

per via degli elevati standard<br />

qualitativi richiesti, la presenza<br />

necessaria di personale addetto<br />

qualificato per la corretta<br />

conservazione dei farmaci, oltre<br />

al mantenimento della cold<br />

supply-chain: alla base ci deve<br />

essere una struttura organizzativa<br />

efficiente per garantire che<br />

il prodotto consegnato mantenga<br />

la sua qualità e integrità e<br />

rimanga all’interno della filiera<br />

farmaceutica durante lo stoccaggio<br />

e poi il trasporto.<br />

“Nella nostra sede smistiamo e<br />

rispediamo merce di tutti i tipi”,<br />

dice Francesca Montanaro,<br />

Responsible Person Process&Quality<br />

Compliance Manager<br />

di DHL Global Forwarding. “Con<br />

l’autorizzazione a deposito farmaceutico<br />

siamo ora in grado di<br />

offrire ai clienti un valore aggiunto<br />

e molti vantaggi in termini<br />

di semplificazione della<br />

gestione della merce. Non tutti<br />

infatti sono abilitati allo stoccaggio<br />

dei medicinali, tenendo<br />

conto delle particolari e specifiche<br />

norme in questo ambito.<br />

Si tratta di un traguardo importante<br />

per il Gruppo, in termini<br />

di vantaggio competitivo rispetto<br />

alla concorrenza”.<br />

La nuova sede di Fiumicino di<br />

DHL Global Forwarding, attiva<br />

da fine agosto, di ben 5522<br />

m 2 , risponde a tutti i requisiti di<br />

compliance richiesti da Regione,<br />

ASL e Ministero della Sanità per<br />

l’autorizzazione a deposito farmaceutico.<br />

Ora, a distanza di un<br />

anno dall’avvio delle procedure,<br />

il magazzino presenta le caratteristiche<br />

essenziali per rispondere<br />

adeguatamente alle normative<br />

vigenti ed essere compliant alle<br />

certificazioni e normative che riguardano<br />

lo stock dei farmaci: è<br />

dotato infatti di due celle a temperatura<br />

controllata, una a 15°-<br />

25° e l’altra a 2°- 8° C. Tutte le<br />

attrezzature sono calibrate, l’area<br />

adeguatamente controllata.<br />

Inoltre, secondo quanto richiesto<br />

dall’atto di autorizzazione,<br />

nel deposito DHL Global Forwarding<br />

la persona responsabile di<br />

sede è una figura professionale<br />

qualificata con laurea specialistica<br />

in Farmacia o Chimica e Tecnologie<br />

Farmaceutiche; si occupa,<br />

tra le altre cose, di gestire<br />

i rapporti con l’Agenzia Italiana<br />

del Farmaco AIFA, ASL e altri enti,<br />

assicurare il rispetto delle norme<br />

di buona fabbricazione GMP<br />

in Officina farmaceutica, garantire<br />

la corretta documentazione<br />

delle operazioni eseguite durante<br />

i processi di lavorazione, rilasciare<br />

i lotti di prodotto lavorati,<br />

gestire eventuali richiami, reclami<br />

e non conformità.<br />

Premiati i prodotti farmaceutici e i dispositivi più innovativi<br />

Si è tenuta lo scorso 9 ottobre, presso la Sala Consiglio di Palazzo<br />

Emilio Turati, la 27esima edizione italiana del Prix Galien, riconoscimento<br />

assegnato ai farmaci e ai dispositivi medici più innovativi,<br />

da molti considerato un “Nobel” di settore. Il premio, nato in<br />

Francia e organizzato in numerosi Paesi del mondo, è coordinato<br />

dalla Galien Foundation di New York.<br />

I vincitori del premio, in ordine di categoria, sono i farmaci: Kisqali®<br />

(ribociclib) di Novartis nella categoria “farmaci di sintesi<br />

chimica”, Hemlibra (emicizumab) di Roche nella categoria “farmaci<br />

biologici”, patisiran di Alnylam Pharmaceuticals nella categoria<br />

“farmaci orfani”, Luxturna® (voretigene neparvovec) di Novartis<br />

nella categoria “terapie avanzate (ATMP)”, Zostavax® (vaccino<br />

anti Herpes Zoster) di MSD nella categoria “real world evidence”.<br />

Menzioni speciali sono state assegnate ai farmaci: axicabtagene<br />

ciloleucel di Kite – Gilead nella categoria “ATMP”, Crysvita® (burosumab)<br />

di Kyowa Kirin nella categoria “biologici”, Kymriah® (tisagenlecleucel)<br />

di Novartis nella categoria “terapie avanzate”, Vyxeos®<br />

(daunorubicina e citarabina in associazione) di Jazz Pharmaceuticals<br />

nella categoria “sintesi chimica”.<br />

Nell’ambito dei dispositivi medici, si è aggiudicato il premio FreeStyle<br />

Libre® misuratore del livello di glucosio di Abbott Diabetes<br />

Care, mentre una menzione speciale va a Gloreha Sinfonia<br />

Plus, guanto robotico per riabilitazione dell’arto superiore prodotto<br />

dall’azienda Idrogenet.<br />

12 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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Attualità<br />

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Attualità<br />

Basf investe in un nuovo reparto produttivo<br />

Si è tenuta presso lo stabilimento Basf di<br />

Pontecchio Marconi la cerimonia di posa della<br />

prima pietra che ha dato il via alla costruzione<br />

di un nuovo reparto all’interno del<br />

Gruppo in Italia.<br />

Alla cerimonia erano presenti il presidente<br />

della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini,<br />

il vicepresidente della Commissione<br />

per le Attività Produttive, Commercio e Turismo<br />

della Camera Gianluca Benamati e del<br />

sindaco di Sasso Marconi Roberto Parmeggiani,<br />

accolti da Andreas Riehemann, amministratore<br />

delegato e presidente di Basf Italia<br />

e da Manuel Pianazzi, Site Director di Pontecchio<br />

Marconi.<br />

L’ampliamento del sito di Pontecchio Marconi,<br />

che prevede la realizzazione di un nuovo<br />

reparto con un valore di investimenti di oltre<br />

20 milioni di euro, rientra in un più ampio<br />

piano di consolidamento di Basf in Italia<br />

che negli ultimi cinque anni ha realizzato investimenti<br />

per 130 milioni di euro nel paese.<br />

Lo stabilimento, specializzato in additivi destinati<br />

al mondo della plastica, sarà dotato di<br />

un nuovo reparto per produrre un innovativo<br />

prodotto, cui lo stabilimento ha contribuito<br />

anche nella fase di sviluppo, che è stato<br />

presentato alla fiera K di Düsseldorf. Il nuovo<br />

stabilizzante alla luce fornisce prestazioni<br />

particolarmente elevate pensate soprattutto<br />

per rispondere alle esigenze dell’agricoltura<br />

biologica realizzata in serra.<br />

I lavori per la costruzione saranno ultimati<br />

nella seconda metà del prossimo anno, in<br />

modo da potere avviare la produzione a partire<br />

dalla fine dell’estate 2020. Il reparto sarà<br />

realizzato utilizzando le più moderne tecnologie<br />

e la nuova linea di produzione sarà totalmente<br />

automatizzata con le logiche tipiche<br />

dell’industria 4.0.<br />

“L’ampliamento del sito di Pontecchio Marconi<br />

rappresenta un ulteriore momento di consolidamento<br />

per Basf Italia”, ha dichiarato<br />

Riehemann. “Costruire un nuovo reparto testimonia<br />

la volontà del Gruppo di continuare<br />

ad investire nel Paese e in Emilia-Romagna<br />

in particolare dove oggi lavorano quasi<br />

un terzo dei nostri 1400 dipendenti”.<br />

Lo stabilimento Basf di Pontecchio Marconi è<br />

il più importante del Gruppo nel Paese. Nato<br />

nel 1967 su iniziativa di un imprenditore locale,<br />

dal 2009 fa parte del Gruppo BASF che,<br />

con circa 100 milioni di euro di investimenti<br />

negli ultimi 5 anni, lo ha portato ad accrescere<br />

le proprie capacità produttive e a sviluppare<br />

programmi di innovazione tecnologica,<br />

di ottimizzazione dell’impatto ambientale<br />

e di potenziamento dei sistemi di sicurezza.<br />

Il sito è parte della Divisione Performance<br />

Chemicals di Basf ed è specializzato nella produzione<br />

di additivi destinati al mondo della<br />

plastica, esportati in oltre 50 Paesi nel mondo.<br />

Il legame con il territorio è forte: il sito<br />

oggi occupa circa 330 collaboratori ed è una<br />

realtà innovativa che impiega giovani laureati<br />

e operatori qualificati. A Pontecchio Marconi<br />

nel 2017 è stato inaugurato il laboratorio<br />

di Process Technology che ha riportato in<br />

Da sinistra: Manuel Pianazzi, site<br />

director di Pontecchio Marconi; Andreas<br />

Riehemann, presidente di Basf Italia;<br />

Roberto Parmeggiani, sindaco di<br />

Sasso Marconi; Gianluca Benamati,<br />

vicepresidente della Commissione per<br />

le Attività Produttive, Commercio e<br />

Turismo della Camera; Stefano Bonaccini,<br />

presidente della Regione Emilia-Romagna<br />

Italia l’attività di ricerca sui processi produttivi<br />

degli stabilizzanti luce. Il laboratorio si<br />

aggiunge al Weathering Center Europe, in cui<br />

si studia l’impatto degli agenti atmosferici sui<br />

materiali plastici. La regione Emilia-Romagna<br />

gioca un ruolo significativo per l’azienda che<br />

in Italia si avvale di oltre 1.400 collaboratori,<br />

450 dei quali sono impiegati in regione. Sono<br />

suddivisi tra il sito produttivo di Pontecchio<br />

Marconi che si avvale di circa 330 dipendenti<br />

e il Centro di ricerca e sviluppo Agricultural<br />

Solutions di Lugo di Romagna ai quali si<br />

è aggiunto, nel 2018, il centro di Santagata<br />

Bolognese con i suoi 80 collaboratori.<br />

L’Acido -Lipoico festeggia 25 anni in Italia<br />

Azienda dedicata alla salute e al benessere delle persone e punto di<br />

riferimento nel segmento della nutraceutica per medici, professionisti<br />

e consumatori, Uriach Italy Srl festeggia il 25esimo anniversario<br />

della linea Tiobec, l’ampia e articolata linea di integratori a base<br />

di Acido -Lipoico.<br />

L’introduzione e l’utilizzo dell’Acido -Lipoico in Italia si deve, infatti,<br />

a Laborest Italia, oggi brand di Uriach Italy che identifica i nutraceutici<br />

dedicati alla classe medica. A partire dal 1994, grazie a studi<br />

attenti delle proprietà dell’Acido -Lipoico, i team di ricerca e sviluppo<br />

di Laborest ne hanno intuito il potenziale terapeutico all’interno<br />

di formulazioni nutraceutiche. Nasce, così, Tiobec 50/200, il<br />

primo integratore alimentare in Italia a base di Acido -Lipoico e di<br />

vitamine del gruppo B, E, C. Viene svelato così anche il motivo del<br />

nome del prodotto come combinazione dell’acido alfa lipoico detto<br />

anche acido TIOttico e delle vitamine del gruppo B,E e C.<br />

Diversi studi scientifici hanno messo in luce gli effetti positivi dell’Acido<br />

-Lipoico nel trattamento delle neuropatie periferiche di diversa<br />

eziopatogenesi – metaboliche, da intrappolamento chemioterapico<br />

e post-herpetiche come coadiuvante di terapie antidolorifiche<br />

e antinfiammatorie.<br />

14 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

Alberto Guidotti direttore generale di Intergen<br />

Il Cda di Intergen ha nominato Alberto Guidotti nuovo direttore<br />

generale della società. Già membro del consiglio<br />

di amministrazione, Guidotti avrà il compito di guidare<br />

il processo di implementazione della vision aziendale.<br />

“Trasformiamo la nostra competenza in soluzioni su misura<br />

per l’efficienza energetica nel rispetto dell’ambiente”,<br />

ha dichiarato Guidotti. “Energia come serve, dove<br />

serve, quando serve attraverso la leadership in Italia nel<br />

settore della cogenerazione e dei gruppi di continuità”.<br />

Grazie alla rinnovata leadership MWM, player globale<br />

nel settore dei motori a gas, Intergen si pone come<br />

partner di riferimento italiano per tutti i clienti che investono<br />

in efficienza energetica attraverso la cogenerazione<br />

e la trigenerazione.<br />

Parallelamente la partnership in esclusiva con Kinolt<br />

posiziona Intergen come interlocutore italiano per la<br />

soluzione ai problemi di continuità di alimentazione<br />

elettrica attraverso l’installazione di gruppi di continuità<br />

rotanti.<br />

Per entrambe le attività una capillare e competente rete<br />

di assistenza tecnica distribuita sul territorio e attiva<br />

24 ore su 24 garantisce ai propri clienti il raggiungimento<br />

di performance elevate. Contestualmente l’attività<br />

di Intergen nel settore Oil & Gas verrà progressivamente<br />

portata a termine.<br />

Il talento delle persone, l’etica, la sicurezza e l’attenzione<br />

all’ambiente sono i valori che guideranno l’azienda<br />

verso la continua soddisfazione delle esigenze dei<br />

clienti per un futuro più sostenibile.<br />

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Attualità<br />

Da Settimo riceve la medaglia “Luigi Musajo <strong>2019</strong>”<br />

Il professore Federico Da Settimo Passetti, direttore<br />

del dipartimento di Farmacia dell’Università<br />

di Pisa, ha ricevuto la medaglia ”Luigi<br />

Musajo <strong>2019</strong>” nell’ambito del “XXVI National<br />

Meeting on Medicinal Chemistry” che si è<br />

svolto a luglio scorso Milano. Il premio, rappresentato<br />

da una medaglia in argento, viene<br />

conferito ogni tre anni dalla Divisione di Chimica<br />

Farmaceutica della Società Chimica Italiana<br />

ad uno studioso italiano che, per l’attività<br />

di ricerca e didattica e l’impegno nell’ambito<br />

della Divisione abbia inciso significativamente<br />

sullo sviluppo delle Scienze Chimico Farmaceutiche<br />

in Italia.<br />

Federico Da Settimo si è laureato in Chimica<br />

con lode all’Università di Pisa nel 1985 dove<br />

ha cominciato la sua carriera accademica sino<br />

a diventare nel 2001 professore ordinario e<br />

quindi direttore del dipartimento di Farmacia<br />

dal 2016. In quello stesso anno ha poi ricevuto<br />

l’Ordine del Cherubino, un riconoscimento con<br />

il quale l’Ateneo pisano premia coloro che hanno<br />

contribuito ad accrescere il prestigio dell’Università<br />

di Pisa per i particolari meriti scientifici<br />

e culturali o per l’apporto dato alla vita e<br />

al funzionamento dell’Ateneo.<br />

Nell’ambito della Società Chimica Italiana, Federico<br />

Da Settimo è stato Presidente della Divisione<br />

di Chimica Farmaceutica della Società<br />

Chimica Italiana nel triennio 2010-2012 e<br />

past-president nel triennio successivo.<br />

La produzione scientifica del professore Da Settimo<br />

si concretizza in oltre centosessanta lavori,<br />

la maggior parte pubblicati su riviste internazionali<br />

qualificate. La sua attività di ricerca<br />

è focalizzata sullo studio di piccole molecole<br />

eteropolicicliche contenenti il nucleo indolico<br />

quale scaffold privilegiato, utili per lo sviluppo<br />

di nuovi agenti terapeutici ad azione ipnotico-sedativa,<br />

ansiolitica, antiinfiammatoria e<br />

antitumorale. L’interesse del docente si è rivolto<br />

anche allo sviluppo di agenti diagnostici sia<br />

Il professore Federico Da Settimo, al centro<br />

tra il past-president della Divisione di<br />

Chimica Farmaceutica della SCI Gabriele<br />

Costantino (a destra), e l’attuale presidente<br />

Gianluca Sbardella<br />

fluorescenti che radiomarcati, oltre ad un forte<br />

interesse per lo sviluppo di inibitori di enzimi<br />

quali l’aldoso reduttasi, l’adenosina deaminasi<br />

e le proteine tirosina chinasi: in quest’ultimo<br />

campo ha descritto una nuova classe di agenti<br />

attivi sui tumori della tiroide.


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Rockwell Automation<br />

acquisisce Mestech Services<br />

Rockwell Automation ha annunciato l’acquisizione<br />

di Mestech Services, fornitore mondiale<br />

di sistemi di Manufacturing Execution Systems/<br />

Manufacturing Operations Systems (MES/MOM),<br />

consulenza in soluzioni digitali e servizi per l’integrazione<br />

di sistemi.<br />

Il fornitore di sistemi di Manufacturing Execution<br />

Systems/ Manufacturing Operations Systems<br />

(MES/MOM), Mestech, che fornisce consulenza<br />

in soluzioni digitali e servizi per l’integrazione<br />

di sistemi è un Rockwell Automation Recognized<br />

Systems Integrator, con vasta esperienza<br />

nell’applicazione di soluzioni basate su software<br />

Rockwell nell’ambito delle tecnologie manifatturiere.<br />

“L’acquisizione di Mestech espande le nostre possibilità<br />

di sviluppare, in modo proficuo, soluzioni<br />

informatiche e servizi connessi a livello globale<br />

e di aumentare la capacità di Rockwell di aiutare<br />

i clienti a realizzare iniziative di trasformazione<br />

digitale”, ha dichiarato Matthew Fordenwalt, vice<br />

presidente e General Manager, Systems & Solutions<br />

Business di Rockwell Automation. “L’India<br />

è per Rockwell uno dei mercati a crescita più<br />

rapida: il footprint e l’esperienza di Mestech ci<br />

consentiranno di implementare più rapidamente<br />

le soluzioni e quindi di aiutare i clienti ad aumentare<br />

la loro connettività, efficienza e produttività.<br />

Allo stesso tempo, unendosi alla famiglia<br />

Rockwell, Mestech sarà in grado di sfruttarne<br />

i prodotti e le soluzioni nelle aree di controllo,<br />

processo, soluzioni informatiche energetiche<br />

e IoT industriale, tra cui FactoryTalk Innovation<br />

Suite, che si avvale di tecnologia PTC, per aiutare<br />

i clienti a sviluppare le migliori soluzioni<br />

possibili e, al contempo, minimizzare i rischi”.<br />

“Siamo entusiasti all’idea del futuro con Rockwell<br />

Automation, poiché ci consentirà di aiutare un<br />

maggior numero di clienti a semplificare la propria<br />

trasformazione industriale e ad accelerare i<br />

tempi di produzione”, afferma Yatin Sankholkar,<br />

Managing Director di Mestech. “Negli ultimi dieci<br />

anni, abbiamo trasformato Mestech in uno dei<br />

principali fornitori al mondo di servizi di manufacturing<br />

execution, con particolare attenzione<br />

alla consulenza tecnologica e all’implementazione<br />

del software per la gestione operativa”.


La giornata mondiale<br />

dei fertilizzanti<br />

Anche quest’anno è tornato l’appuntamento annuale<br />

che ricorda il ruolo fondamentale dei fertilizzanti per<br />

lo sviluppo del sistema agricolo e per rispondere delle<br />

esigenze nutrizionali globali.<br />

Il comparto in Italia ha un fatturato complessivo di<br />

1,3 miliardi di euro e impiega circa 2.000 operatori.<br />

Il Global Fertilizer Day è la Giornata Mondiale dei Fertilizzanti<br />

promossa da Fertilizer Europe, l’Associazione<br />

con sede a Bruxelles che rappresenta la maggior parte<br />

dei produttori europei di concimi minerali. La data non<br />

è stata casuale: fu proprio il 13 ottobre 1908 il giorno<br />

in cui il chimico tedesco Fritz Haber scoprì il processo<br />

di sintesi dell’ammoniaca, che sta alla base della produzione<br />

su larga scala dei fertilizzanti.<br />

L’appuntamento nasce per ricordare il ruolo fondamentale<br />

dei fertilizzanti per l’intero sistema agricolo: le stime<br />

evidenziano che oggi l’utilizzo razionale di fertilizzanti<br />

in agricoltura garantisce circa il 50% della produzione<br />

mondiale di cibo e che senza il loro impiego possono<br />

verificarsi nei raccolti agricoli perdite fino al 75%.<br />

Anche Assofertilizzanti (Federchimica) celebra la Giornata.<br />

“In questa data emblematica desidero ricordare<br />

un importante traguardo che l’intero comparto ha<br />

recentemente raggiunto”, ha dichiarato il presidente<br />

Giovanni Toffoli. “Mi riferisco al Nuovo Regolamento<br />

Ue sui fertilizzanti approvato a Strasburgo la scorsa<br />

Primavera. Oltre a porre chiarezza in merito a numerosi<br />

aspetti tecnici, il nuovo testo ha ampliato notevolmente<br />

lo spettro dei fertilizzanti disciplinati, spalancando<br />

così le porte alla libera circolazione di tanti<br />

prodotti, soprattutto eccellenze italiane, che prima<br />

non potevano fregiarsi del Marchio CE, come ad esempio<br />

i concimi organici, organo-minerali e biostimolanti,<br />

che in questi ultimi anni hanno assunto sempre più<br />

importanza per gli agricoltori”.<br />

A livello europeo il comparto dei fertilizzanti conta oltre<br />

120 siti produttivi di grandi dimensioni, che impiegano<br />

circa 76 mila lavoratori, mentre il fatturato complessivo<br />

del comparto dei fertilizzanti è di circa 10,2<br />

miliardi di euro, di cui 66 milioni vengono impiegati<br />

in ricerca e sviluppo. In Italia, l’80% delle imprese del<br />

comparto è di piccole e medie dimensioni, il fatturato<br />

complessivo del comparto è di 1,3 miliardi di euro<br />

e sono impiegati circa 2000 lavoratori. L’industria dei<br />

fertilizzanti incide per il 2,8% sul totale della produzione<br />

chimica italiana.<br />

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<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong>


Attualità<br />

Certificato il bilancio di sostenibilità di RadiciGroup<br />

Arriva da Certiquality la Certificazione del Bilancio di<br />

Sostenibilità RadiciGroup 2018, conforme al modello<br />

GRI Standards-Core Option.<br />

Nel report sono rendicontate le performance economiche,<br />

ambientali e sociali di 23 aziende del Gruppo,<br />

nei vari Paesi in cui sono collocate. Il bilancio raccoglie<br />

dati, numeri e case history che dimostrano come<br />

il percorso intrapreso nel segno della crescita sostenibile<br />

abbia portato a risultati sempre in miglioramento,<br />

alla luce di un approccio alla sostenibilità basato<br />

sull’equilibrio dinamico che tiene conto delle circostanze<br />

mutevoli.<br />

L’impegno di RadiciGroup si concretizza in azioni volte<br />

a contribuire al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo<br />

sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs).<br />

Sul fronte economico il valore aggiunto globale di RadiciGroup<br />

e tutti i principali parametri sono in costante<br />

miglioramento negli ultimi 3 anni, usando però sempre<br />

meno risorse naturali per il funzionamento dei siti produttivi.<br />

Per quel che riguarda gli highlights ambientali,<br />

il Gruppo mantiene un importante focus sull’impiego<br />

di energia da fonte rinnovabile, in particolare da<br />

idroelettrico, così come è impegnato nel risparmio di<br />

altre risorse, razionalizzandone attentamente i consumi.<br />

In ambito sociale infine resta alta l’attenzione al<br />

tema della sicurezza e a quello della formazione, con<br />

lo scopo di salvaguardare la forza lavoro, garantendo<br />

così i migliori risultati.<br />

Inaugurata la sede globale di Bonfiglioli Engineering<br />

Bonfiglioli Engineering, che fa parte di Tasi<br />

Group, lascia la sua storica sede di Vigarano<br />

Pieve e continua la sua attività in<br />

una delle zone industriali di Ferrara. Questo<br />

cambiamento diventa un’occasione per<br />

dare vita a una diversa concezione degli<br />

spazi e delle relazioni, per aumentare il benessere<br />

dei dipendenti e continuare a eccellere<br />

in materia di produzione.<br />

Il sito produttivo ha sfruttato un fabbricato<br />

esistente, che è stato completamente<br />

rinnovato secondo i più moderni criteri<br />

costruttivi, garantendo inoltre il riutilizzo<br />

di costruzioni esistenti ed evitando l’ulteriore<br />

consumo di suolo.<br />

Frutto del lavoro sviluppato con un team<br />

di architetti, ingegneri, geometri e consulenti<br />

in vari ambiti tra cui Lean Manufacturing,<br />

gli interventi di rinnovo degli edifici<br />

sono stati concepiti e definiti, spesso ex<br />

novo, con un focus specifico proprio sulle<br />

persone e sulle attività svolte. Il risultato<br />

è la realizzazione di ambienti moderni, luminosi,<br />

dotati delle migliori tecnologie per<br />

garantire la massima efficienza nel rispetto<br />

delle normative ambientali, di sicurezza<br />

e con particolare attenzione ai consumi<br />

e all’ottimizzazione delle risorse.<br />

I lavori hanno anche incluso valutazioni<br />

di sicurezza e vulnerabilità per ogni<br />

blocco strutturale, a seguito di una campagna<br />

di monitoraggio e prove invasive,<br />

non distruttive, da parte di<br />

laboratori specializzati e autorizzati.<br />

Dopo lavori di rinnovamento<br />

e adeguamento che hanno interessato<br />

tutti gli aspetti del<br />

fabbricato – dal rifacimento<br />

del tetto in zona produttiva e<br />

relativa bonifica dell’amianto,<br />

all’installazione di un impianto<br />

di riscaldamento e raffrescamento<br />

basato su pompe<br />

di calore a elevata efficienza<br />

energetica, dalla creazione<br />

in zona produttiva di spazi dedicati<br />

alla realizzazione e al collaudo – si è arrivati<br />

alla messa in sicurezza secondo le più<br />

stringenti norme e linee guida, senza dimenticare<br />

l’installazione di pannelli solari<br />

che contribuiranno alla riduzione dei consumi<br />

energetici con conseguenti vantaggi<br />

economici per l’azienda e, soprattutto, di<br />

riduzione dell’impatto ambientale.<br />

L’area sulla quale nasce la nuova sede è<br />

un lotto di più di 10.000 metri quadri con<br />

un’area totale degli edifici di oltre 6000<br />

metri quadri, superficie che ha consentito<br />

di creare diverse zone e strutture con caratteristiche<br />

distinte, per rispondere e coniugare<br />

le varie esigenze professionali e<br />

organizzare l’area produttiva in spazi definiti<br />

ma contigui e comunicanti (per un’efficiente<br />

viabilità interna ed esterna funzionale<br />

e sicura) e favorire l’incremento della<br />

produzione.<br />

Ogni decisione è stata presa pensando alla<br />

qualità della vita e del lavoro delle persone<br />

in questo ambiente, attenzione particolarmente<br />

evidente nell’area degli uffici, nella<br />

quale sono state previste sale meeting<br />

su tutti i piani, tenendo in considerazione<br />

la necessità di allontanarsi dagli ambienti<br />

aperti nei momenti di dialogo con altri<br />

colleghi e anche con i clienti.<br />

20 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità<br />

Marco Braghini responsabile ambiente di Finchimica<br />

Nuova nomina in Finchimica Spa, l’azienda italiana<br />

che da oltre quarant’anni opera nella ricerca,<br />

sviluppo, produzione, registrazione e vendita<br />

di principi attivi e intermedi chimici e fitofarmaci<br />

per la protezione delle colture agricole.<br />

Si tratta di Marco Braghini, nuovo Responsabile<br />

Ambiente dell’azienda di Manerbio, con procura<br />

ai sensi della ex D.LGS 152/2006 (Testo Unico<br />

Ambientale).<br />

Marco Braghini, 52 anni e una laurea in Chimica<br />

Industriale, ha al suo attivo numerosi e importanti<br />

incarichi professionali, come Membro di<br />

Organismi di Vigilanza ex D. Lgs. 231/01, lo sviluppo<br />

di Sistemi di Gestione Ambientale (UNI EN<br />

ISO 14001 ed EMAS, OHSAS 18001, ISO 45001)<br />

nonché prestigiose attività di docenza presso<br />

enti regionali e aziende private.<br />

Dal 1994 al 2001 aveva già ricoperto il ruolo di<br />

Responsabile Controllo Qualità e quindi Responsabile<br />

di Reparto in Finchimica. Ha poi deciso<br />

per un percorso di carriera come imprenditore<br />

e libero professionista, status che continuerà a<br />

mantenere, occupandosi di tematiche ambientali,<br />

di sicurezza e di salute sul lavoro, e rinnovando,<br />

negli anni, alcune collaborazioni con Finchimica<br />

su attività specifiche.<br />

“Marco Braghini è un professionista di grande<br />

esperienza che già conosce il nostro impianto<br />

produttivo e la sua complessità”, ha dichiarato<br />

Maura Naponiello, CEO di Finchimica. “Sono<br />

certa che si dimostrerà una risorsa preziosa<br />

e di valore anche in questo nuovo ruolo di<br />

massima responsabilità per Finchimica e per il<br />

suo territorio”.<br />

Monitoraggio in continuo di Ozono, TOC e Conducibilità<br />

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Attualità<br />

Christoph Stoller presidente di Medicines for Europe<br />

La priorità: affrontare il problema della ricorrente carenza<br />

di medicinali essenziali in Europa. Prima azione: l’invito<br />

alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der<br />

Leyen, e al commissario designato per la salute, Kyriakides,<br />

a istituire un nuovo forum farmaceutico incentrato<br />

sull’accesso sostenibile ai medicinali per tutti i cittadini<br />

dell’UE. È con questi argomenti che lo svizzero Christoph<br />

Stoller (Senior Vice President di Teva Pharmaceuticals)<br />

ha esordito alla guida di Medicines for Europe,<br />

l’associazione europea delle aziende<br />

produttrici di generici e bisimilari per un<br />

totale di 400 siti produttivi e 126 strutture<br />

di R&S in tutta Europa.<br />

“Con le nostre aziende che forniscono il<br />

67% di medicinali dispensati in Europa,<br />

non c’è mai stato un momento più importante<br />

per le industrie di medicinali generici,<br />

biosimilari e a valore aggiunto per<br />

aiutare i sistemi sanitari nazionali ad affrontare<br />

le sfide della sostenibilità guidata<br />

da una popolazione che invecchia e dalla maggiore<br />

prevalenza di malattie croniche”, ha affermato il neoeletto<br />

Stoller. “In questo momento è indispensabile affrontare<br />

la questione delle carenze di medicinali essenziali<br />

che si registra in tutti i Paesi: la nostra industria è<br />

pronta a collaborare con i governi per introdurre rapidamente<br />

riforme politiche che garantiscano un accesso sostenibile<br />

ai farmaci”.<br />

Tra i punti chiave del suo mandato promozione<br />

dell’uso di medicinali di alta qualità<br />

generici, biosimilari e a valore aggiunto,<br />

l’innovazione nell’assistenza sanitaria<br />

digitale, la promozione degli investimenti<br />

orientati a ridurre al minimo l’impatto<br />

ambientale.<br />

“Non vedo l’ora di lavorare con i responsabili<br />

politici e le parti interessate” – ha<br />

concluso – “per rafforzare la salute e il benessere<br />

dei cittadini che fanno affidamento<br />

sui nostri medicinali in tutta Europa”.<br />

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Appuntamenti<br />

Tecnologie per l’industria petrolchimica<br />

Si avvicina l’appuntamento con mcT Tecnologie<br />

per il Petrolchimico, importante evento<br />

verticale di riferimento, in programma a Milano<br />

il 28 novembre, rivolto ai professionisti<br />

impegnati nel settore del petrolchimico, oil&-<br />

gas e dell’industria di processo.<br />

La giornata da anni chiama a raccolta tutti i<br />

professionisti che operano nel campo che vogliono<br />

conoscere le migliori tecnologie e soluzioni<br />

anche in ottica 4.0.<br />

Tecnologie per il processo, efficienza energetica,<br />

Machine Learning, IoT, realtà aumentata,<br />

automazione degli impianti, gestione delle<br />

unità produttive, safety, efficiency, certificazioni,<br />

aggiornamenti normativi e molto<br />

altro sono alcune delle tematiche che verranno<br />

affrontate nel corso della giornata, a<br />

partire dal convegno mattutino “Tecnologie<br />

e sostenibilità per il petrolchimico e il settore<br />

energetico” organizzato in collaborazione<br />

con AIS/ISA Italy Section (Associazione Italiana<br />

Strumentisti).<br />

Le tematiche del convegno spazieranno<br />

dall’introduzione e supporto del Machine Learning,<br />

all’analisi di nuovi processi per lo<br />

smaltimento di rifiuti (integrando cattura e<br />

riutilizzo della CO 2<br />

), all’implementazione di<br />

piattaforme relative a dispositivi, sensori e<br />

apparecchiature propriamente connessi in rete<br />

(IoT) per favorire la gestione e manutenzione<br />

degli stabilimenti, dal monitoraggio<br />

delle valvole all’utilizzo di dispositivi soluzioni<br />

di sicurezza per gli impianti, all’uso della<br />

Realtà Aumentata in modo efficiente e sostenibile<br />

e molto altro ancora. La sessione<br />

sarà arricchita dai contributi di società di ingegneria,<br />

raffinerie, università e associazioni<br />

oltre che da importanti player del settore che<br />

metteranno a disposizione approfondimenti,<br />

scambi di esperienze e best practice nel settore<br />

oil&gas ed energetico.<br />

La giornata verticale, che nel 2018 ha richiamato<br />

nel capoluogo lombardo oltre 1.100<br />

operatori qualificati e ha visto la partecipazione<br />

di oltre 130 espositori, non è solo una<br />

vetrina dell’eccellenza del settore ma anche<br />

un’occasione di aggiornamento e crescita professionale.<br />

mcT Petrolchimico è organizzato da EIOM in<br />

collaborazione con AIS/ISA Italy Section (Associazione<br />

Italiana Strumentisti), il patrocinio<br />

di ANIPLA (Associazione Nazionale Italiana per<br />

l’Automazione), e di GISI (Associazione Imprese<br />

Italiane di Strumentazione), la collaborazione<br />

di CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e<br />

il supporto della Guida Petrolchimico.<br />

Per massimizzare le sinergie e le opportunità<br />

mcT Tecnologie per il Petrolchimico si svolge<br />

in concomitanza con mcT Industrial Safety<br />

and Security, Anti-Fire - giornata verticale<br />

dedicata alle soluzioni e tecnologie per<br />

la sicurezza attiva e passiva nei contesti industriali<br />

a elevata criticità, mcT Cyber Security<br />

- giornata verticale sulla sicurezza industriale,<br />

e con mcT ATEX - giornata verticale incentrata<br />

sulle tecnologie e soluzioni per zone<br />

a rischio di esplosione.<br />

La formula mcT prevede, oltre alla sessione<br />

plenaria, una ricca area espositiva, in cui saranno<br />

presenti i protagonisti del settore, e<br />

una serie di workshop tecnico-applicativi curati<br />

dalle stesse aziende partecipanti – tra<br />

cui ricordiamo i Platinum Sponsor Cristanini,<br />

PBN, Rockwell Automation e Roncarati –<br />

così da consentire agli operatori partecipanti<br />

di approfondire in modo specifico soluzioni,<br />

tecnologie e casi applicativi legati al mondo<br />

petrolchimico e dell’oil&gas.<br />

F.P.S. apre le porte dello stabilimento<br />

F.P.S., in collaborazione con L’economia<br />

de “Il Corriere della Sera“,<br />

annuncia la sua partecipazione<br />

all’iniziativa “Open Factory” e<br />

aprirà così le porte, nel pomeriggio<br />

di domenica 24 novembre,<br />

della sede operativa a Fiorenzuola<br />

d’Arda (PC).<br />

Gli ospiti, accompagnati dal team<br />

di F.P.S., potranno visitare<br />

l’azienda, le aree produttive e il<br />

centro prove, scoprendo la storia<br />

che ha portato una piccola impresa<br />

locale tra i migliori produttori<br />

di sistemi di micronizzazione<br />

e macinazione fine e sistemi di<br />

contenimento in tutto il mondo.<br />

Al termine del percorso guidato,<br />

sarà messo a disposizione un isolatore<br />

di dispensing e un mockup<br />

per provare a “giocare” con le<br />

macchine, simulando un’attività<br />

reale: sarà quindi possibile maneggiare<br />

delle palline per capire<br />

l’importanza della tecnologia utilizzata<br />

da F.P.S.<br />

L’evento è aperto a tutti coloro<br />

che sono interessati a conoscere<br />

la realtà dell’azienda. Le iscrizioni<br />

sono aperte. Dal 4 novembre è<br />

possibile iscriversi solo online al<br />

link: https://www.open-factory.<br />

it/fps-containment-milling-micronization/.<br />

Per maggiori informazioni<br />

contattare marketing@<br />

fps-pharma.com.<br />

24 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Appuntamenti<br />

30 anni di SPS<br />

Le prospettive per l’edizione dell’anniversario<br />

della SPS sono positive e confermano<br />

l’importanza della fiera specialistica per<br />

l’automazione intelligente e digitale. Sono<br />

circa 1.650 i fornitori di automazione attesi<br />

come espositori da tutto il mondo a Norimberga<br />

dal 26 al 28 novembre <strong>2019</strong>. Saranno<br />

presentati prodotti e soluzioni, nonché<br />

tecnologie di tendenza del futuro per<br />

l’automazione industriale.<br />

Tra l’altro i visitatori della fiera beneficeranno<br />

dell’ampia gamma di fornitori nazionali<br />

e internazionali di automazione e<br />

digitalizzazione e approfitteranno dei tre<br />

giorni per una visione completa del mercato.<br />

Durante l’evento dello scorso anno,<br />

1.454 visitatori dei 65.700 globali provenivano<br />

dall’Italia. Riportiamo le positive<br />

impressioni di alcuni visitatori. “Sicuramente<br />

è la fiera dell’automazione per eccellenza”,<br />

spiega Daniele Lucchetta, Sales<br />

Manager della Sacchi Giuseppe Spa. “Come<br />

prima volta in SPS, ho veramente apprezzato<br />

la qualità dell’evento”, dice dal<br />

canto suo Paulo Sergio Moretto, Offer Manager,<br />

Schneider Electric GmbH. “Sono riuscito<br />

a trovare tutto ciò che mi interessava<br />

e mi ha molto impressionato la qualità<br />

degli esperti disponibili a rispondere<br />

alle domande. Inoltre ho potuto capire le<br />

tendenze del mercato”.<br />

La digitalizzazione sta diventando sempre<br />

più importante. Gli espositori espongono<br />

quindi i loro approcci alla soluzione direttamente<br />

in loco, nonché vari prodotti ed<br />

esempi di applicazioni per la trasformazione<br />

digitale. Questo è completato da speciali<br />

spazi espositivi tematici e da conferenze<br />

nei forum fieristici.<br />

Per allacciarsi allo sviluppo di quest’argomento<br />

nell’ambito dell’automazione, per<br />

la seconda volta si svolgerà un hackathon<br />

dell’automazione con il motto “Idee digitali<br />

per un’automazione intelligente”. A questo<br />

scopo dovranno essere programmate soluzioni<br />

software utili e creative per il settore<br />

dell’automazione. L’Automation Hackathon<br />

si terrà nel padiglione 10.1 nel mezzo della<br />

fiera, in modo che anche i visitatori possano<br />

assistere a questo evento.<br />

L’AGENDA<br />

CPhI Frankfurt<br />

5-7 novembre <strong>2019</strong><br />

Francoforte, Germania<br />

www.cphi.com/europe<br />

Ecomondo<br />

5-8 novembre <strong>2019</strong><br />

Rimini<br />

www.ecomondo.it<br />

Pharmtech&Ingredients<br />

19-22 novembre <strong>2019</strong><br />

Mosca, Russia<br />

www.pharmtech-expo.ru<br />

Oil.Gas.Chemistry<br />

20-22 novembre <strong>2019</strong><br />

Krasnoyarsk, Russia<br />

www.krasfair.ru<br />

Pharmexpo<br />

22-24 novembre <strong>2019</strong><br />

Napoli<br />

www.pharmexpo.it<br />

F.P.S. Open Factory<br />

24 novembre <strong>2019</strong><br />

Fiorenzuola d’Arda (PC)<br />

https://www.open-factory.it/fps-containment-milling-micronization<br />

SPS<br />

26-28 novembre <strong>2019</strong><br />

Norimberga, Germania<br />

www.messefrankfurt.com<br />

mcT Petrolchimico<br />

28 novembre <strong>2019</strong><br />

Milano<br />

www.mctpetrolchimico.com<br />

IPTC<br />

13-15 gennaio 2020<br />

Dhahran, Arabia Saudita<br />

2020.iptcnet.org<br />

Cippe<br />

25-28 marzo 2020<br />

Pechino, Cina<br />

www.cippe.com.cn<br />

Analytica<br />

31 marzo - 3 aprile 2020<br />

Monaco, Germania<br />

www.analytica.de<br />

Korea Chem<br />

14-17 aprile 2020<br />

Goyang/Seul, Corea del Sud<br />

www.koreachem.org<br />

Analytica India<br />

16-17 aprile 2020<br />

Mumbai, India<br />

www.analyticaindia.com<br />

Making Pharmaceuticals<br />

28-29 aprile 2020<br />

Coventry, Regno Unito<br />

www.making-pharma.com<br />

ICIF China<br />

16-18 settembre 2020<br />

Shanghai, Cina<br />

en.icif.cn<br />

CphI Milano<br />

13-15 ottobre 2020<br />

Milano<br />

www.cphi.com<br />

26 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Vediamo<br />

la disponibilità in tempi record<br />

di farmaci innovativi per i<br />

pazienti che ne hanno bisogno.<br />

Emerson introduce una tecnologia<br />

monouso che rende la produzione sicura<br />

ed economica.<br />

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IIl logo Emerson è un marchio di proprietà di Emerson Electric Co. © <strong>2019</strong> Emerson Electric Co.


Ricerca<br />

Il punto sulla fibrosi cistica<br />

Le sfide aperte di una medicina personalizzata nel campo della<br />

fibrosi cistica, una malattia genetica tra le più diffuse al<br />

mondo che colpisce principalmente polmoni e intestino, sono<br />

state oggetto di una review di un team internazionale di<br />

ricerca coordinato da Enea, pubblicata sulla rivista internazionale<br />

“Trends in Molecular Medicine - Cell Press”. “Con questo<br />

lavoro facciamo luce sui progressi raggiunti dalla scienza<br />

mondiale nello studio del microbioma in fibrosi cistica”,<br />

ha dichiarato Annamaria Bevivino, responsabile del laboratorio<br />

Enea di Sostenibilità, Qualità e Sicurezza delle Produzioni<br />

Agroalimentari e corresponding author della review. “Conoscerne<br />

le caratteristiche, il corredo genetico e le sue interazioni<br />

con il singolo organo presto consentirà di mettere<br />

a punto cure sempre più mirate e ‘su misura’ per il paziente,<br />

come dimostra già la ricerca oncologica dove le terapie basate<br />

sul microbioma sono in una fase avanzata”.<br />

Nuove tecniche di indagine<br />

Nell’ultimo decennio, la ricerca<br />

italiana e internazionale si sta<br />

orientando sempre di più verso<br />

lo studio della grande comunità<br />

di microrganismi (batteri, funghi<br />

e virus) che vive nel polmone del<br />

paziente; l’obiettivo è di fare luce<br />

sulle variazioni che subisce in seguito<br />

all’avanzamento della malattia,<br />

alle infezioni e alle infiammazioni<br />

respiratorie e al trattamento con la terapia antibiotica.<br />

Per questo tipo di indagini viene utilizzata una moderna<br />

tecnica di sequenziamento del DNA (metagenomica), che<br />

consente di studiare i microrganismi direttamente nel loro<br />

ambiente, evitando così il problema del prelevamento e della<br />

coltivazione in laboratorio. “Questa nuova tecnica ha permesso<br />

finora di comprendere la complessità dell’ecosistema<br />

respiratorio e di identificare nuove popolazioni batteriche”,<br />

prosegue Annamaria Bevivino. “In una malattia come la fibrosi<br />

cistica, dove lo stato del polmone gioca un ruolo chiave,<br />

è fondamentale capire le interazioni all’interno delle comunità<br />

batteriche polmonari e il loro ruolo nel determinare<br />

il peggioramento delle funzioni respiratorie”.<br />

Tra i membri del microbiota, ad esempio, si instaurano interazioni<br />

microbiche complesse (mutualistiche, competitive,<br />

antagoniste, sinergiche) che suggeriscono ipotesi di interventi<br />

basati sul ripristino di relazioni benefiche all’interno<br />

della comunità; inoltre, diversi fattori influenzano il microbiota<br />

polmonare, come l’età, le mutazioni del gene CFTR responsabile<br />

della malattia, la funzione respiratoria e la terapia<br />

antimicrobica. “Ora, per definire<br />

meglio le complesse relazioni<br />

tra composizione delle comunità<br />

microbiche polmonari, stato della<br />

malattia e risposta al trattamento<br />

antibiotico, il prossimo traguardo<br />

sarà lo sviluppo di modelli computazionali<br />

mediante un approccio<br />

di Biologia dei sistemi”, conclude<br />

Annamaria Bevivino. “Questi utilizzeranno le informazioni<br />

su geni, microbi, metaboliti, proteine e ambiente di vita<br />

della persona per prevenire, diagnosticare e curare la malattia<br />

con interventi terapeutici di precisione e personalizzati”.<br />

In Italia<br />

Nel nostro paese lo studio del microbioma polmonare è al<br />

centro della ricerca Enea, finanziata dalla Fondazione per la<br />

ricerca in Fibrosi Cistica (FFC). Il progetto, appena concluso,<br />

ha previsto lo studio del microbioma polmonare su un campione<br />

di 22 pazienti per 15 mesi per fare luce sulle sue variazioni<br />

nel corso del tempo: la sua evoluzione nel decorso della<br />

malattia, infatti, potrebbe essere determinante per mettere<br />

a punto terapie di cura sempre più efficaci e personalizzate<br />

basate sulle caratteristiche dei singoli individui e sulla<br />

diversità di risposta al trattamento.<br />

La fibrosi cistica è una malattia genetica che colpisce principalmente<br />

l’apparato respiratorio, ma anche quello digerente<br />

e riproduttivo, e ha un’incidenza di 1 neonato su<br />

2500 circa.<br />

28 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Ricerca<br />

La bilancia che “pesa” le molecole<br />

L’identificazione delle molecole diventa<br />

più rapida e precisa grazie al “weak-coupling”,<br />

l’effetto di risonanza<br />

che è al centro della ricerca del NaMeS<br />

group al Politecnico di Torino, pubblicata<br />

su Nature Communication.<br />

“Large-scale parallelization of nanomechanical<br />

mass spectrometry with<br />

weakly-coupled resonators” è il titolo<br />

della ricerca che è stata pubblicata<br />

su Nature Communications: la ricerca<br />

sui nanorisonatori è di Stefano Stassi<br />

e Carlo Ricciardi, ricercatore e docente<br />

del Dipartimento di Scienza Applicata<br />

e Tecnologia del Politecnico di<br />

Torino, in collaborazione con l’Istituto<br />

Italiano di Tecnologia e l’Università<br />

di Melbourne.<br />

Lo studio affronta il problema dell’identificazione<br />

delle molecole. Ad oggi<br />

la metodologia più utilizzata è la spettrometria<br />

di massa che però presenta<br />

alcuni limiti, quando applicata alle<br />

analisi del sangue: in primo luogo l’identificazione<br />

delle biomolecole, che<br />

essendo più grandi e più pesanti, oltre<br />

a “far fatica” a muoversi, una volta<br />

divise perdono la loro funzionalità<br />

biologica; e in secondo luogo la grandezza<br />

e la velocità di elaborazione degli<br />

strumenti che non possono essere<br />

“portatili” e a basso costo.<br />

I nanorisonatori sono minuscole travi<br />

di silicio che vibrano a una propria frequenza<br />

che, entrando in contatto con<br />

una determinata molecola che viene<br />

“pesata” come fosse su una bilancia,<br />

subisce una variazione grazie alla quale<br />

si può effettuare una identificazione<br />

diretta, senza necessità di “spacchettare”<br />

la molecola. Un processo che da oggi<br />

può essere moltiplicato: si possono<br />

predisporre schiere di nanobilance che<br />

in contemporanea entrino in contatto<br />

con diverse particelle. Ed è qui il fulcro<br />

della ricerca: il weak-coupling, o accoppiamento<br />

debole, è l’effetto d’interferenza<br />

tra risonanze che rende possibile<br />

recuperare i dati di centinaia di nanobilance,<br />

in modo molto veloce, misurando<br />

un unico e solo nanorisonatore. Infatti,<br />

durante il processo di “pesatura”, ogni<br />

nanobilancia interferisce anche con gli<br />

altri nanorisonatori della fila, creando<br />

delle piccole interferenze nello spettro<br />

di risonanza, il weak-coupling appunto.<br />

Disturbi di frequenza che sono stati<br />

trasformati in vantaggi: analizzandoli<br />

è possibile identificare e quantificare<br />

tutte le altre molecole senza misurare<br />

direttamente tutti i nanorisonatori della<br />

fila, ma ricavando le informazioni da<br />

un’unica misurazione.


Ricerca<br />

Oncologia: terapie innovative per i bambini<br />

CAR-T, terapia genica per le<br />

emoglobinopatie e “targeted<br />

therapy” per i tumori solidi al<br />

centro del 44° congresso nazionale<br />

di AIEOP (Associazione<br />

Italiana Ematologia e Oncologia<br />

Pediatrica).<br />

“Guarire un bambino è guarire<br />

il futuro”. Sono state queste<br />

parole di Giuseppe Arcidiacono,<br />

assessore ai Lavori<br />

pubblici, infrastrutture, mobilità,<br />

zona industriale e sanità<br />

del Comune di Catania,<br />

intervenuto alla cerimonia di<br />

apertura, a fare da filo conduttore<br />

al XLIV Congresso Nazionale<br />

medico e infermieristico<br />

di AIEOP (Associazione<br />

Italiana Ematologia e Oncologia<br />

Pediatrica), che si è tenuto<br />

al Monastero dei Benedettini<br />

del capoluogo di provincia<br />

siciliano.<br />

La società scientifica nazionale,<br />

ha chiamato a raccolta<br />

medici, biologi, ma anche radioterapisti,<br />

chirurghi pediatri,<br />

infermieri, psico-oncologi<br />

e fisioterapisti da tutta<br />

Italia per fare il punto della<br />

situazione sui temi principali<br />

afferenti alla sfera dell’oncologia<br />

e dell’ematologia del<br />

bambino e dell’adolescente,<br />

soffermandosi in particolare<br />

sulle ultime novità terapeutiche<br />

a disposizione per curare<br />

i piccoli pazienti con risultati<br />

soddisfacenti. Le statistiche<br />

evidenziano che oltre un<br />

soggetto su 1.000 adulti è un<br />

“sopravvissuto” a un tumore<br />

che si è presentato durante<br />

l’infanzia o l’adolescenza. Di<br />

qui la necessità di puntare i<br />

riflettori sulle nuove soluzioni<br />

che la medicina sta sperimentando<br />

con successo per<br />

guarire sempre più bambini.<br />

A cominciare dall’immunoterapia<br />

innovativa che si avvale<br />

delle cellule CAR (da “chimeric<br />

antigen receptor”). Si<br />

tratta di “linfociti” artificiali,<br />

non esistenti in natura, che<br />

vengono armati in laboratorio<br />

di un “recettore chimerico” in<br />

grado di riconoscere l’antigene<br />

CD19, espresso dalle cellule<br />

delle leucemie di linea B.<br />

Le cellule CAR sono delle “munizioni”<br />

intelligenti, che hanno<br />

il compito di “distruggere”<br />

i blasti linfoidi, cioè le cellule<br />

tumorali che esprimono il<br />

recettore CD19.<br />

“I risultati del trattamento<br />

con cellule CAR sono promettenti”,<br />

ha dichiarato Adriana<br />

Balduzzi, membro del Consiglio<br />

Direttivo AIEOP. “Le<br />

curve di sopravvivenza erano<br />

prima impensabili in fasi<br />

così avanzate di malattia.<br />

Nel prossimo futuro la terapia<br />

con cellule CAR verrà applicata<br />

nelle fasi più precoci<br />

di malattia e ci si attende<br />

che i risultati siano ancora<br />

migliori”.<br />

“La terapia con CAR-T apre<br />

nuove possibilità di cura per<br />

bambini affetti da leucemia<br />

linfatica acuta refrattaria /<br />

recidivata e altrimenti incurabile”,<br />

ha dichiarato Marco<br />

Zecca, presidente di AIEOP.<br />

“La tossicità di questa terapia<br />

non è trascurabile. Sono<br />

richieste elevate competenze<br />

e risorse specialistiche per la<br />

gestione delle possibili complicanze<br />

per cui essa deve essere<br />

utilizzata solo in centri<br />

specializzati”.<br />

“La complicanza più attesa è<br />

la sindrome da rilascio citochinico<br />

(CRS)”, ha aggiunto<br />

Adriana Balduzzi. “Un’infiammazione<br />

generalizzata che<br />

deriva dal rilascio nel sangue<br />

di fattori infiammatori, scatenato<br />

dalla distruzione delle<br />

cellule leucemiche da parte<br />

delle cellule CAR”.<br />

Inoltre, anche i linfociti B<br />

normali, cioè le cellule del<br />

sistema immunitario deputate<br />

alla produzione degli anticorpi<br />

e che esprimono il recettore<br />

CD19, vengono eliminati<br />

dalle CAR. Per tale motivo<br />

i pazienti trattati devono<br />

ricevere supplementazioni<br />

mensili di anticorpi o “immunoglobuline”.<br />

Notevoli sono anche i progressi<br />

compiuti dalla terapia<br />

genica per combattere le<br />

emoglobinopatie, in primis la<br />

“thalassemia major”, una malattia<br />

genetica diffusa nell’area<br />

mediterranea, dalla quale<br />

si stima che in Italia siano<br />

affetti circa 7.000 pazienti.<br />

Anche per quanto riguarda il<br />

trattamento dei tumori solidi<br />

in oncologia pediatrica, il<br />

convegno AIEOP ha portato<br />

buone notizie: sono sempre<br />

più numerosi i nuovi farmaci<br />

“target” (cioè diretti contro<br />

una specifica alterazione<br />

della cellula tumorale) disponibili<br />

per bambini e adolescenti.<br />

“Oggi in Italia, nel<br />

contesto di protocolli specifici,<br />

sono disponibili inibitori<br />

che agiscono su NTRK, ma<br />

anche su altri geni come ALK<br />

e ROS1”, ha dichiarato Andrea<br />

Ferrari, membro del Consiglio<br />

Direttivo AIEOP. “Queste<br />

nuove molecole aprono scenari<br />

importanti per il futuro,<br />

ma la loro disponibilità pone<br />

nuove sfide in termini organizzativi,<br />

proprio per la ricerca<br />

di questi target, che solo<br />

raramente fanno parte del<br />

percorso diagnostico di routine,<br />

ma che occorre imparare<br />

a cercare”.<br />

30 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sarma Impianti nasce all'inizio del 2001, dall'esperienza<br />

maturata in 25 anni di attività, da un gruppo<br />

di tecnici provenienti da differenti realtà operative.<br />

Sarma impianti offre servizi ai suoi clienti in<br />

diversi settori industriali, quali:<br />

* FARMACEUTICO<br />

* ALIMENTARE<br />

* COSMETICO<br />

* CHIMICO<br />

La società, con sede a Cinisello Balsamo (MI) è costituita<br />

da personale dinamico e altamente qualificato,<br />

capace di soddisfare tutte le esigenze del mercato,<br />

caratterizzato da forte concorrenza e tecnologia<br />

avanzata, fornendo soluzioni innovative e specifiche.<br />

Opera con consolidata esperienza nella progettazione<br />

anche di prototipi, nella costruzione e nell'installazione<br />

per le seguenti aree di intervento:<br />

* AREA IMPIANTISTICA<br />

* AREA CARPENTERIA INOX<br />

* AREA MECCANICA<br />

* AREA ELETTRICA<br />

Sarma Impianti S.r.l. - C.C.I.A.A. MB - numero R.E.A. 1879361 Cod.Fiscale/P.IVA IT 03079840967<br />

Sede operativa: Via Privata Georges Bizet, 17/19 - 20092 Cinisello Balsamo (MI)<br />

Sede Legale: Via Monsignor Luigi Talamoni, 3 - 20900 Monza (MB)<br />

Contatti: Tel. 02/61293378 - Fax. 02/61240915 - info@sarmaimpianti.it - www.sarmaimpianti.it


Ambiente<br />

Se la plastica fa parte<br />

dell’economia circolare<br />

Covestro punta sull’ecosostenibilità di processi<br />

e materiali, usando più materie prime da risorse<br />

rinnovabili, a partire dall’utilizzo di rifiuti e CO 2<br />

, e<br />

promuovendo il riciclo attraverso tecnologie innovative.<br />

Con un programma a lungo termine,<br />

Covestro intende porre<br />

l’accento sull’economia circolare<br />

ed essere una forza creativa<br />

per l’intera industria delle<br />

materie plastiche. In particolare, l’azienda<br />

mira ad utilizzare il più possibile<br />

materie prime provenienti da fonti<br />

sostenibili come rifiuti, piante e CO 2<br />

nella produzione. L’obiettivo è quello<br />

di ottenere il maggior allontanamento<br />

possibile dalle risorse<br />

fossili come il petrolio<br />

greggio. Soprattutto le<br />

plastiche usate devono essere<br />

riciclate sistematicamente<br />

e per quanto possibile.<br />

Covestro intende sviluppare<br />

nuove tecnologie proprio per<br />

questo scopo. Nel complesso, l’azienda<br />

vuole plasmare il passaggio da un’economia<br />

usa e getta a un’economia circolare<br />

con il maggior numero possibile<br />

di partner e si aspetta che questo apra<br />

nuove opportunità di business.<br />

“Le grandi sfide del nostro tempo, come<br />

il cambiamento climatico e l’incremento<br />

di consumo di risorse da parte<br />

della crescente popolazione mondiale,<br />

rendono indispensabile un modo<br />

di vita e un’economia realmente sostenibili”,<br />

sottolinea il CEO di Covestro<br />

Markus Steilemann. “I modelli<br />

lineari di consumo e produzione<br />

basati sull’uso unico sono diventati<br />

obsoleti. Dobbiamo piuttosto rafforzare<br />

l’idea del riciclaggio e allineare<br />

coerentemente le nostre azioni di<br />

conseguenza”.<br />

Secondo Steilemann, l’industria delle<br />

materie plastiche in particolare può e<br />

deve guidare il cambiamento per ottenere<br />

un’economia circolare. “La nostra<br />

azienda vuole essere un pioniere in<br />

questo processo, per il bene dell’ambiente<br />

e della società, ma naturalmente<br />

anche per il bene dei nostri<br />

clienti, che vogliono unirsi<br />

a noi nel nostro cammino<br />

verso l’economia circolare”.<br />

La CO 2<br />

diventa<br />

una nuova materia prima<br />

Al fine di promuovere l’economia<br />

circolare, Covestro ha fatto<br />

un primo passo per stabilire un programma<br />

strategico volto a portare la<br />

32 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Ambiente<br />

circolarità in tutte le aree dell’azienda.<br />

Sarà poi sostenuto da obiettivi<br />

concreti e misurabili. Il produttore<br />

di materiali ha già fatto diversi<br />

passi in questa direzione. Ad esempio,<br />

di recente ha utilizzato materie<br />

prime alternative al posto del petrolio<br />

greggio per spostare virtualmente<br />

nel cerchio l’importante elemento<br />

carbonio. Soprattutto quando si<br />

tratta di utilizzare la CO 2<br />

come nuova<br />

materia prima, Covestro si considera<br />

un pioniere, grazie alla sua tecnologia<br />

innovativa.<br />

Tuttavia, il potenziale maggiore per i<br />

cicli chiusi risiede probabilmente nel<br />

riciclaggio dei rifiuti in plastica. Per<br />

poterne fare un uso maggiore di prima,<br />

i sistemi di smaltimento dei rifiuti<br />

devono essere notevolmente migliorati<br />

e ridisegnati. Covestro vuole<br />

contribuire a questo obiettivo soprattutto<br />

attraverso lo sviluppo di nuove<br />

tecnologie di riciclaggio. L’obiettivo<br />

deve essere quello di utilizzare i metodi<br />

più efficienti dal punto di vista<br />

energetico per convertire le plastiche<br />

usate nelle loro molecole. In un progetto<br />

comune, ad esempio, l’azienda<br />

sta conducendo una ricerca concreta<br />

sul riutilizzo della schiuma poliuretanica<br />

morbida, utilizzata per la produzione<br />

di materassi.<br />

Inoltre, Covestro intende progettare<br />

sempre più plastiche fin dall’inizio in<br />

modo da poterle riciclare in modo efficace.<br />

Allo stesso tempo, i prodotti<br />

in plastica devono durare il più a<br />

lungo possibile ed essere utilizzati<br />

per evitare sprechi.<br />

La plastica come soluzione<br />

dei problemi<br />

“La società, ma anche l’industria, deve<br />

produrre meno rifiuti. Soprattutto<br />

i rifiuti devono essere smaltiti sistematicamente<br />

e non devono più finire<br />

in modo incontrollato nell’ambiente”,<br />

afferma il CEO Steilemann.<br />

“I rifiuti di plastica nei nostri oceani<br />

sono essenzialmente il risultato<br />

di una gestione inadeguata dei rifiuti.<br />

La plastica di per sé non è un problema<br />

e non dovrebbe essere proibita.<br />

Al contrario, le plastiche di alta<br />

qualità sono una soluzione ai problemi<br />

e sono urgentemente necessarie,<br />

ad esempio per le energie rinnovabili,<br />

le nuove forme di mobilità e l’edilizia<br />

sostenibile”.<br />

Per fermare il flusso di rifiuti plastici<br />

nei sistemi idrici, Covestro è anche<br />

coinvolta nell’Alliance to End Plastic<br />

Waste, una rete mondiale di aziende<br />

attive dall’inizio del <strong>2019</strong>. Nella<br />

nuova Circular Plastics Alliance, l’azienda<br />

collabora anche con numerose<br />

altre aziende e organizzazioni per<br />

promuovere il riciclaggio della plastica<br />

in Europa.<br />

Nel complesso, Covestro vuole collaborare<br />

con il maggior numero possibile<br />

di attori in tutti i settori della<br />

catena del valore al fine di trovare le<br />

migliori soluzioni per l’economia circolare.<br />

L’azienda parte dal presupposto<br />

che un’economia orientata al riciclaggio<br />

porterà anche a nuove opportunità<br />

di business. Nuovi percorsi di<br />

creazione di valore e nuove relazioni<br />

commerciali al di là dell’attuale busi-<br />

Materiali polimerici ad alta tecnologia<br />

Con un fatturato di 14,6 miliardi<br />

di euro nel 2018, Covestro<br />

si posiziona tra i leader mondiali<br />

del business dei polimeri.<br />

I principali campi d’attività sono<br />

rappresentati dalla produzione<br />

di materiali polimerici ad<br />

alta tecnologia e dallo sviluppo<br />

di soluzioni innovative per<br />

prodotti che trovano applicazione<br />

in molti ambiti della vita<br />

quotidiana. I maggiori settori<br />

di sbocco sono costituiti<br />

dall’industria automobilistica,<br />

ness B2B sono opportunità potenziali.<br />

Alla più grande fiera mondiale delle<br />

materie plastiche, il K <strong>2019</strong> a Düsseldorf,<br />

Covestro ha presentato molti<br />

esempi di prodotti e tecnologie<br />

che possono aiutare a chiudere i cicli<br />

dei materiali in diversi settori. Insieme<br />

ai suoi partner, la società ha ad<br />

esempio sviluppato un concetto per<br />

la produzione di nuovi componenti<br />

elettronici in policarbonato usato.<br />

Presso il proprio stand, Covestro ha<br />

ospitato anche una giornata tematica<br />

speciale dedicata al tema dell’economia<br />

circolare.<br />

<br />

dal comparto edile, dall’industria<br />

della lavorazione del legno<br />

e del mobile, nonché dal<br />

comparto elettrico ed elettronico.<br />

Ad essi vanno aggiunti i<br />

settori dello sport e degli articoli<br />

per il tempo libero, della<br />

cosmesi, delle salute, nonché<br />

l’industria chimica. Covestro<br />

dispone di 30 siti produttivi dislocati<br />

in ogni parte del mondo<br />

e alla fine del 2018 occupava<br />

circa 16.800 dipendenti (calcolati<br />

in posti a tempo pieno).<br />

Covestro<br />

Science<br />

Celebration<br />

a K <strong>2019</strong>, in<br />

Germania:<br />

da sinistra, il<br />

Ceo Markus<br />

Steilemann,<br />

il Professor<br />

Newell<br />

Washburn della<br />

Carnegie Mellon<br />

University di<br />

Pittsburgh, la<br />

CCO Sucheta<br />

Govil, insieme<br />

al team di<br />

Covestro<br />

dedicato alla<br />

tecnologia per<br />

la produzione<br />

sostenibile di<br />

cloro<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 33


Ambiente<br />

Gli Stati Generali della Green Economy<br />

Gli Stati Generali della Green Economy, l´appuntamento di confronto<br />

e discussione sull’economia verde più atteso a livello nazionale<br />

promosso dal Consiglio Nazionale della Green Economy<br />

in collaborazione con il Ministero dell´Ambiente e con il patrocinio<br />

del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione<br />

Europea, si terranno il 5 e 6 novembre <strong>2019</strong> alla Fiera di<br />

Rimini di Italian Exhibition Group, nell´ambito di Ecomondo.<br />

Giunti all´ottava edizione, quest´anno l´iniziativa è dedicata al<br />

“Green New Deal e sfida climatica: obiettivi e percorso al 2030”.<br />

In Europa la nuova Commissione europea e in Italia il nuovo<br />

Governo hanno avanzato, per la prima volta, la proposta di promuovere<br />

un “Green New Deal” per affrontare congiuntamente<br />

la crisi ambientale, a partire da quella climatica, e la bassa crescita<br />

economica. Gli Stati Generali della Green Economy <strong>2019</strong><br />

sono dedicati a formulare idee e proposte per sostenere, dare<br />

forza e concretezza al Green New Deal: un vasto cambiamento<br />

che punta insieme ad un consistente taglio delle emissioni di<br />

gas serra e a rilanciare nuovo sviluppo e occupazione.<br />

I lavori prendono il via con la sessione plenaria di apertura la<br />

mattina del 5 novembre, alla presenza del Ministro dell´Ambiente<br />

Sergio Costa, durante la quale verrà presentata la Relazione<br />

<strong>2019</strong> sullo stato della green economy e le prospettive per un<br />

Green New Deal. Nel pomeriggio del 5 novembre, si svolgeranno<br />

le 3 sessioni tematiche di approfondimento e consultazione,<br />

sui seguenti temi: Green New Deal per le città: un programma<br />

nazionale di rigenerazione urbana; Green New Deal per la circular<br />

economy: indirizzi per il recepimento delle Direttive e le necessarie<br />

infrastrutture; Green New Deal per il territorio: il ruolo<br />

delle imprese per valorizzare l´agricoltura e il capitale naturale.<br />

Si prosegue la mattina del 6 novembre, con la sessione plenaria<br />

internazionale dedicata al tema “Clima e Green New Deal:<br />

un patto tra imprese e governi”. I lavori si concluderanno il pomeriggio<br />

del 6 novembre, con la sessione di approfondimento,<br />

Green New Deal per la mobilità: less, electric, green, shared,<br />

muoversi con leggerezza.<br />

Quest´anno anche il Circular Economy Network sarà partner del<br />

Premio per lo Sviluppo Sostenibile per le imprese che operano<br />

nell´ambito dell´economia circolare: un´importante collaborazione<br />

finalizzata a promuovere e valorizzare le buone pratiche e<br />

le migliori tecniche che raggiungano rilevanti risultati ambientali,<br />

con iniziative innovative, buone possibilità di diffusione<br />

e positivi risultati economici e occupazionali.<br />

Hi-tech e biotecnologie per depurare le acque reflue<br />

Soluzioni hi-tech, ma anche<br />

biotecnologie innovative e<br />

nuovi modelli di business per<br />

valorizzare l’intera catena del<br />

trattamento depurativo delle<br />

acque reflue municipali e industriali,<br />

in linea con i principi<br />

dell’economia circolare. È<br />

l’obiettivo del progetto Value<br />

CE-IN, coordinato da Enea e<br />

finanziato dalla Regione Emilia<br />

Romagna, al quale partecipano<br />

anche CNR, Università di<br />

Bologna e Ferrara, Politecnico<br />

di Milano e le aziende Hera,<br />

Caviro Distillerie, Agrosistemi,<br />

Irritec, Alga&Zyme Factory e<br />

Promosagri.<br />

“Nello specifico, presso l’impianto<br />

Hera di Cesena, Enea in<br />

collaborazione con l’Università<br />

di Bologna, implementerà<br />

un prototipo per il monitoraggio<br />

della qualità delle acque<br />

reflue trattate ad uso irriguo,<br />

che verranno fatte affluire,<br />

tramite sistemi di irrigazione<br />

di precisione innovativi,<br />

verso una parcella pilota sperimentale<br />

coltivata ad ortaggi<br />

e ne valuteremo gli impatti<br />

agronomici ed ambientali”,<br />

precisa Luigi Petta dell’Enea.<br />

“Inoltre abbiamo previsto, in<br />

collaborazione con CNR, lo<br />

sviluppo di metodiche di monitoraggio<br />

e di tecnologie per<br />

il trattamento di contaminanti<br />

emergenti, tra cui le microplastiche,<br />

argomenti attuali e<br />

di crescente interesse per la<br />

comunità scientifica e la società<br />

visti gli impatti sulla salute<br />

dell’uomo e l’ambiente”,<br />

aggiunge Petta.<br />

Il progetto punta anche a sviluppare<br />

sistemi smart in scala<br />

reale con elevato TRL (Technology<br />

Readiness Level o livello<br />

di maturità tecnologica) per<br />

testare e validare biotecnologie<br />

innovative per il reimpiego<br />

delle materie prime seconde<br />

risultanti dal trattamento<br />

delle acque reflue (alghe,<br />

carboni vegetali o bio-char e<br />

bio-oli). Le attività e i risultati<br />

raggiunti alimenteranno la<br />

banca dati della piattaforma di<br />

simbiosi industriale realizzata<br />

da Enea per sviluppare nuovi<br />

modelli di business riguardo la<br />

chiusura dei cicli e lo scambio<br />

di materie prime seconde con<br />

l’obiettivo di dar vita a nuovi<br />

mercati.<br />

34 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Attualità


Energia<br />

Sistema energetico intelligente<br />

Albasystem è la divisione energetica del Gruppo Marengo di Alba, realtà<br />

imprenditoriale attiva sul mercato dal 1963 evolutasi ai giorni<br />

nostri in società di Engineering specializzato in energia che produce,<br />

realizza e installa sistemi proprietari per l’autoproduzione energetica.<br />

Uno dei prodotti di punta dell’azienda è l’Aspec Industry, un sistema<br />

energetico, brevettato, multifornitura e multiobbiettivo che integra<br />

le energie e processi produttivi mediante un software basato sull’intelligenza<br />

artificiale.<br />

L’elemento principale del sistema Aspec Industry è il cogeneratore<br />

AspecGen, progettato e costruito nelle officine di Albasystem, con<br />

peculiarità native e specifiche d’interconnessione con tutti i sistemi<br />

energetici presenti all’interno dell’azienda.<br />

Questi due elementi insieme permettono al sistema di raggiungere alti<br />

livelli di performance perché i suoi algoritmi tecnico/economici sono<br />

stati progettati per la ricerca costante del punto di maggiore efficienza<br />

e per l’integrazione ottimale di tutte le fonti, siano esse rinnovabili,<br />

efficienti o tradizionali.<br />

Mediante il software Aspec (Albasystem power energy control) inserito<br />

direttamente nel cogeneratore AspecGen, si ottiene anche una massimizzazione<br />

del motore e dell’intero sistema di produzione dell’energia<br />

elettrotermica per cui i tempi di rientro dell’investimento sono spesso<br />

inferiori ai tre anni.<br />

Il cogeneratore AspecGen è totalmente progettato e costruito in base<br />

alle esigenze specifiche del cliente, la produzione di energia elettrotermica<br />

(energia elettrica, acqua calda/fredda, aria calda/fredda, vapore,<br />

ecc...) diventa così ottimale ed efficiente.<br />

Pur essendo il sistema energetico Aspec relativamente nuovo e innovativo,<br />

tra i clienti, l’azienda può già annoverare parecchie prestigiose<br />

aziende di diversi settori produttivi come il gruppo Elah Dufour Novi<br />

Cioccolato Spa, Maina Panettoni Spa, F.lli Rivoira frutta Spa, PCA Prodotti<br />

Chimici Alimentari Spa, Ferrero Mangimi Spa, Gai Macchine Imbottigliatrici<br />

Spa, Technofabric Spa, ecc.<br />

Albasystem effettua check-up energetici gratuiti per verificare l’applicazione<br />

della tecnologia coge/trigenerativa Aspec, che in generale<br />

può adattarsi a qualsiasi processo produttivo che utilizzi energia<br />

elettrotermica.<br />

Piattaforma IA per gestire<br />

produzione e consumi<br />

Una piattaforma di monitoraggio basata su sistemi di Intelligenza<br />

Artificiale e competenze a 360° nel settore dell’energia:<br />

grazie a questi due elementi EGO permette alle aziende di avere<br />

una visione economica della variabile energia riducendo potenziali<br />

perdite economiche dovute a una gestione inefficiente,<br />

ottimizzando le richieste di certificati bianchi, valorizzando<br />

eventuali eccedenze energetiche sul mercato del dispacciamento.<br />

Algoritmi di machine learning, uniti alle competenze<br />

tecniche nel settore energetico e alla conoscenza dei cicli produttivi<br />

dei principali settori industriali (dal tessile all’alimentare,<br />

dal chimico all’industria cartaria) permettono di analizzare<br />

i dati raccolti da misuratori situati presso gli impianti,<br />

confrontarli con dati storici e/o KPI specifici, per evidenziare<br />

eventuali anomalie ed associare a queste inefficienze tecniche<br />

e perdite economiche.<br />

“Il settore dell’energia è complesso, e non sempre sono evidenti<br />

le correlazioni fra le variabili in gioco. EGO investe da anni in<br />

tecnologie per l’analisi dei dati con l’obiettivo di dare una visione<br />

completa della variabile energia e quindi potere cogliere<br />

tutte le possibilità di risparmio e/o di effettivo guadagno economico”,<br />

ha dichiarato Fiorenzo Rainone, Technical Sales Manager<br />

di EGO. “Grazie alla nostra offerta integrata, che include,<br />

oltre la piattaforma di monitoraggio basata su sistemi di Intelligenza<br />

Artificiale proprietari, la fornitura di apparati di misura,<br />

le competenze in Energy Management e la costante presenza<br />

nei mercati energetici, è possibile ottimizzare la produzione,<br />

aumentare l’efficienza degli impianti, misurare i risparmi e<br />

mettere in evidenza opportunità per trarre profitto da eccedenze<br />

energetiche partecipando al mercato dei servizi di dispacciamento<br />

o altri servizi alla rete quali il nuovo Capacity Market”.<br />

36 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Energia<br />

Idrogeno per alimentare i motori<br />

L’azienda 2G produttrice di sistemi di cogenerazione,<br />

è riuscita ad adattare uno standard<br />

di cogenerazione a gas naturale in modo che<br />

l’idrogeno sia sfruttato non solo per generare<br />

elettricità e calore su una base economica<br />

comparabile, ma anche per operare in modo<br />

efficiente generando una quantità minima<br />

di emissioni di CO 2<br />

.<br />

I rendimenti di questa tipologia di motore sono<br />

superiori a quelli degli impianti di cogenerazione<br />

alimentati a gas naturale, grazie alla<br />

rapida combustione dell’idrogeno.<br />

La tecnologia a idrogeno di 2G pensata per l’industria,<br />

il commercio e i fornitori di energia<br />

può essere utilizzata unitamente ad altri gas<br />

ad alto contenuto di idrogeno, come quelli nei<br />

prodotti di scarto dell’industria chimica, o con<br />

miscele di gas variabili come i gas provenienti<br />

da impianti di depurazione, e gas di discarica<br />

e gas naturali. A differenza delle celle a combustibile,<br />

il motore a combustione è insensibile<br />

alle sostanze inquinanti presenti nei gas.<br />

I costi di esercizio globali sono paragonabili<br />

agli impianti a gas naturale anche grazie all’utilizzo<br />

di motori a gas standard. Questo significa<br />

che gli intervalli di manutenzione abituali<br />

per le unità di cogenerazione e un ciclo di vita<br />

di 60.000 ore di funzionamento si applicano<br />

anche alle unità di cogenerazione a idrogeno.<br />

Inoltre, gli impianti di cogenerazione sono<br />

integrati nell’infrastruttura di servizio esistente<br />

e nelle capacità digitali di monitoraggio<br />

e controllo di 2G, il che aumenta la disponibilità<br />

e l’economicità per gli operatori. I sistemi<br />

sono completamente utilizzabili in centrali<br />

elettriche virtuali. Questo rende la tecnologia<br />

di cogenerazione a idrogeno che 2G ha sviluppato<br />

un’alternativa collaudata alla tecnologia<br />

delle celle a combustibile.<br />

“I bassi costi di acquisto e manutenzione, la<br />

mancanza di emissioni di CO 2<br />

o altri gas a effetto<br />

serra, di ossidi di azoto, il fatto che sia già<br />

disponibile e i bassi costi di acquisto e manutenzione,<br />

fanno sì che questa tecnologia troverà<br />

sempre più spazio nelle aziende nel prossimo<br />

futuro”, ha dichiarato Christian Manca,<br />

CEO di 2G Italia. “Per permettere a chi abbia<br />

interesse ad investire in questa tecnologia il<br />

personale di assistenza dell’azienda è già addestrato<br />

ad operare con questa tecnologia ed<br />

è a disposizione in tutte le filiali dell’azienda<br />

situate nel mondo”.<br />

Trigenerazione per la<br />

produzione del freddo<br />

Gli impianti di cogenerazione, nei<br />

quali si ha produzione combinata<br />

di energia elettrica e di calore,<br />

nella loro configurazione tradizionale<br />

non si adattano a essere utilizzati<br />

per la climatizzazione degli<br />

edifici. Il loro uso è efficace nel<br />

solo periodo invernale, quando è<br />

possibile provvedere anche al riscaldamento<br />

degli ambienti e alla<br />

produzione di acqua calda per<br />

uso sanitario.<br />

Nei mesi più caldi è spesso necessario<br />

arrestare l’impianto di cogenerazione<br />

o farlo funzionare dissipando<br />

tutto il calore da esso prodotto;<br />

entrambe queste condizioni<br />

vanno a discapito dell’economia<br />

d’impianto e della sua efficienza<br />

complessiva. È tuttavia possibile<br />

rimediare, nel periodo estivo, utilizzando<br />

il calore prodotto dall’impianto<br />

cogenerativo come sorgente<br />

principale di energia, per la produzione<br />

di freddo tramite sistemi<br />

ad assorbimento (chiller ad assorbimento).<br />

Si parla in questo caso<br />

di “trigenerazione” (in inglese<br />

spesso indicata come CCHP,<br />

Combined Cooling, Heating and<br />

Power): sistema in grado di produrre<br />

tre forme distinte di energia:<br />

elettrica - termica - frigorifera.<br />

Posto pari a 100 il contenuto<br />

energetico del combustibile, tipicamente,<br />

con un impianto di cogenerazione<br />

ne viene convertito 42<br />

in energia elettrica e 44 in energia<br />

termica. Quest’ultima può essere<br />

ulteriormente convertita, avvalendosi<br />

di sistemi ad assorbimento, in<br />

energia frigorifera.<br />

La soluzione della trigenerazione<br />

si può applicare favorevolmente<br />

sia su costruzioni nuove, sia su<br />

costruzioni preesistenti attraverso<br />

operazioni di retrofitting. Quest’ultima<br />

possibilità è molto attraente<br />

per impianti e costruzioni di vecchia<br />

concezione, caratterizzati da<br />

flussi energetici quantitativamente<br />

importanti ma non ottimizzati<br />

e quindi corresponsabili di squilibri<br />

e inefficienze del sistema elettrico<br />

nazionale.<br />

Il Gruppo ATR di Castelfranco Veneto<br />

(TV) propone una gamma di<br />

prodotti per la cogenerazione “industriale”<br />

che soddisfano requisiti<br />

di produzione elettrica da 512<br />

kW fino a oltre 5.5 MW utilizzando<br />

motori ad alto rendimento, con<br />

emissioni inquinanti NOx inferiori<br />

a 250 ppm, personalizzando li sistema<br />

di cogenerazione in base alle<br />

precise esigenze dei clienti.<br />

38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Energia<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 39<br />

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Industria farmaceutica<br />

Nella forma migliore<br />

IBSA continua la sua crescita nel panorama farmaceutico italiano, grazie<br />

a scelte strategiche precise, fra cui quella di puntare su forme farmaceutiche<br />

innovative, che migliorano la compliance e la qualità di vita del paziente.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Linea produttiva<br />

Softgel nello<br />

stabilimento<br />

di IBSA a Lodi<br />

Nell’ultimo decennio il gruppo<br />

farmaceutico IBSA (Institut<br />

Biochimique SA), che<br />

ha sede centrale in Svizzera,<br />

a Lugano, è cresciuto notevolmente<br />

nel nostro paese, attraverso<br />

la filiale IBSA Italia, che produce<br />

negli stabilimenti di Lodi e Cassina<br />

de’ Pecchi, in provincia di Milano.<br />

Un’espansione dovuta non solo ad alcune<br />

acquisizioni strategiche, ma soprattutto<br />

a investimenti in persone,<br />

tecnologie e produzioni mirate, che<br />

stanno dando risultati eclatanti. A livello<br />

internazionale il gruppo si pone<br />

tra le quattro società leader nell’area<br />

Fertilità. In Italia si è concentrata<br />

soprattutto su uno dei suoi settori<br />

di riferimento, le produzioni a base<br />

di acido ialuronico, su forme farmaceutiche<br />

e medical device originali e<br />

innovativi, oltre che su prodotti cosmetici,<br />

nutraceutici e integratori. La<br />

sua gamma è oggi destinata a ben 12<br />

aree terapeutiche.<br />

Con Massimo Quattrini, Licensing &<br />

Business Development Manager in IB-<br />

SA Italia, abbiamo ripercorso le ultime<br />

tappe dell’espansione della società nel<br />

nostro paese e le strategie messe in<br />

campo per affrontare i mercati di oggi.<br />

Massimo Quattrini, perché IBSA ha<br />

scelto di sviluppare una parte importante<br />

della produzione nel nostro<br />

paese?<br />

IBSA ha sviluppato una forte presenza<br />

produttiva in Italia, un paese che<br />

40 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Industria farmaceutica<br />

Massimo Quattrini, Licensing &<br />

Business Development Manager<br />

in IBSA Italia<br />

ha sempre rappresentato per il Gruppo<br />

un mercato fortemente strategico,<br />

non solo in termini commerciali,<br />

ma anche per la possibilità di produrre<br />

direttamente in territorio Ue. La<br />

società, infatti, compì i primi passi<br />

nel nostro paese negli anni ’90, con<br />

l’obiettivo di costituirsi una base da<br />

cui operare all’interno dell’Unione Europea,<br />

sia per quanto riguarda la registrazione<br />

dei prodotti che per il rilascio<br />

dei lotti fabbricati in Svizzera.<br />

Quando furono avviate le prime linee<br />

italiane?<br />

Nel 2001 cogliemmo l’opportunità<br />

di acquisire lo stabilimento di Gelfipharma<br />

International a Lodi. La società<br />

italiana era l’ultima proprietaria<br />

di quello storico sito produttivo, specializzato<br />

nella produzione di capsule<br />

di gelatina molle, una tecnologia che<br />

è stata sviluppata da RP Scherer, l’azienda<br />

farmaceutica americana a cui<br />

la struttura apparteneva precedentemente.<br />

Una tradizione, quella della<br />

tecnologia Softgel, che è stata portata<br />

avanti nel tempo, tanto da concentrare<br />

nello stabilimento un patri-<br />

monio di maestranze, tecnici e know<br />

how altamente specializzati, che IBSA<br />

ha scelto di conservare e valorizzare.<br />

La tecnologia Softgel consente di incorporare<br />

sostanze attive idrofobiche<br />

in una soluzione oleosa, che a sua volta<br />

viene inserita in una capsula di gelatina<br />

insapore e inodore.<br />

È una produzione che pochi sono in<br />

grado di fare, in linea con la strategia<br />

del vostro gruppo.<br />

Sì, IBSA ha scelto di produrre in proprio<br />

forme farmaceutiche tecnicamente<br />

avanzate o comunque non comuni,<br />

che permettono di confrontarsi in<br />

una arena competitiva meno affollata.<br />

Non a caso, fino a poco tempo fa<br />

in Italia promuovevamo i prodotti con<br />

il claim “farmaci nella forma migliore”.<br />

Sintetizza il nostro modo di stare<br />

sul mercato. Non siamo un’azienda<br />

che propone nuove chemical entities,<br />

ma certo ci interessa agevolare sempre<br />

di più l’utilizzo del farmaco sia da<br />

parte del paziente sia da parte degli<br />

operatori sanitari che devono somministrarlo.<br />

Dunque la forma farmaceutica,<br />

insieme agli aspetti tecnologici<br />

connessi, rappresentano uno dei nostri<br />

focus.<br />

Quali altri prodotti vengono realizzati<br />

nello stabilimento di Lodi?<br />

Vi produciamo un altro nostro “cavallo<br />

di battaglia”, le siringhe pre-riempite<br />

di acido ialuronico, sia per l’infiltrazione<br />

intra-articolare, sia intradermica<br />

per la dermoestetica. Abbiamo<br />

avuto l’intuizione di puntare su questa<br />

forma farmaceutica sin dai primi anni<br />

2000, quando non era diffusa. Oggi<br />

vendiamo prodotti basati su questa<br />

tecnologia in almeno 40 paesi.<br />

I prodotti a base di acido ialuronico<br />

rappresentano uno dei mercati in<br />

cui siete più forti?<br />

Certamente IBSA ha una sorta di predilezione<br />

per l’acido ialuronico, tanto<br />

da essere leader nelle siringhe pre-riempite,<br />

ma anche in altre forme. Realizziamo<br />

prodotti per svariate applicazioni,<br />

dalla bellezza del viso alle patologie<br />

complicate e dolorose, tra cui<br />

la cistite interstiziale, che richiede l’uso<br />

di siringhe pre-riempite di grande<br />

capacità per la somministrazione di<br />

una combinazione di acido ialuronico<br />

e coindroitin solfato.<br />

Quali altre tappe sono state significative<br />

per la vostra crescita in<br />

Italia?<br />

Il 2009 è stato un altro anno di svolta,<br />

grazie all’acquisizione di Bouty,<br />

con sede a Sesto San Giovanni e<br />

fabbrica a Cassina de’ Pecchi. Anche<br />

Linea<br />

produttiva film<br />

orodispersibile<br />

nello<br />

stabilimento<br />

di Cassina de’<br />

Pecchi<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong>


Industria farmaceutica<br />

La sede di IBSA<br />

Italia a Lodi<br />

questa volta IBSA era fortemente interessata<br />

alle particolari forme farmaceutiche<br />

che proponeva l’azienda.<br />

Per esempio il cerotto tipo “tape”,<br />

una pellicola che contiene al proprio<br />

interno il principio attivo e che viene<br />

applicata sulla pelle. Questa produzione<br />

completava la nostra offerta<br />

di cerotti medicati, aggiungendosi<br />

a quella di un nostro partner del<br />

Sud Italia, che realizza cerotti tipo<br />

plaster, a base hydrogel. Non solo:<br />

al momento dell’acquisizione, Bouty<br />

stava industrializzando un progetto<br />

già molto avanzato, relativo agli oral<br />

dispersible film, strisce – strip ultrasottili<br />

che si sciolgono sulla lingua,<br />

favorendo una rapida assimilazione<br />

dei principi attivi. Completato<br />

il progetto, IBSA ha potuto lanciare<br />

nel 2017 un prodotto unico in Italia,<br />

e fra i pochi in Europa, con questa<br />

forma farmaceutica a base di Sildenafil<br />

Citrato, per la cura della disfunzione<br />

erettile. I risultati sul mercato<br />

sono stati ottimi e continuano<br />

a migliorare.<br />

Quanto hanno inciso questi investimenti<br />

sulla crescita degli ultimi<br />

anni?<br />

Nel 2010, poco dopo l’acquisizione di<br />

Bouty, il fatturato della IBSA Farmaceutici<br />

Italia era di circa 33 milioni di<br />

euro, che diventavano circa 80 con l’azienda<br />

rilevata. Oggi siamo oltre i 170<br />

milioni di euro: in pochi anni abbiamo<br />

più che raddoppiato il fatturato.<br />

Ci sono altre forme farmaceutiche<br />

che caratterizzano la produzione<br />

italiana?<br />

Proponiamo creme e gel in Bag-on-<br />

Valve (BoV), una forma poco usata<br />

nel mondo pharma: si tratta di bombolette<br />

d’alluminio senza gas propellenti<br />

e quindi senza rischio di esplosione.<br />

All’interno, un sacchetto d’alluminio<br />

politene contiene creme e unguenti<br />

che hanno bisogno di un’alta<br />

protezione da agenti esterni e in particolare<br />

dall’ossigeno. È una soluzione<br />

a valore aggiunto per l’utilizzatore,<br />

non dà residui e ha un costo non molto<br />

superiore a forme tradizionali come<br />

il tubetto. In Italia produciamo oltre<br />

5 milioni di BoV per il mercato italiano<br />

e francese, con il marchio Flector.<br />

Quanto è importante la filiale italiana<br />

all’interno del gruppo?<br />

Anzitutto è la prima realtà nazionale<br />

per fatturato, che per il 40% viene generato<br />

da esportazioni verso circa 80<br />

paesi. Sotto l’aspetto produttivo, in<br />

Italia si concentrano la ricerca, lo sviluppo,<br />

la produzione e la gestione degli<br />

aspetti regolatori dei medical device<br />

e dei prodotti non farmaceutici – come<br />

cosmetici, nutraceutici e integratori<br />

– per tutto il gruppo. Lugano resta invece<br />

il polo di riferimento per il mondo<br />

prettamente farmaceutico, a partire dai<br />

prodotti a base di ormoni, sia nell’area<br />

Fertilità che nell’area Tiroide.<br />

In questi anni il pharma in Italia è<br />

andato molto bene, tanto da contendere<br />

il primato produttivo alla<br />

Germania. A fronte dello scenario<br />

economico che sembra però complicarsi,<br />

anche a livello internazionale,<br />

che previsioni può fare per il<br />

settore?<br />

In questi anni di crescita, la farmaceutica<br />

italiana ha contato sul suo alto<br />

livello professionale e tecnologico.<br />

Addetti, macchinari, investimenti<br />

hanno garantito l’eccellenza. La<br />

competenza italiana in questo settore<br />

è riconosciuta ovunque, insieme<br />

alla nostra proverbiale capacità<br />

di risolvere velocemente problemi e<br />

imprevisti e di adattarsi ai cambiamenti,<br />

anche in corsa. A frenarci sono<br />

più che altro un Sistema Paese che<br />

funziona meno bene che altrove e la<br />

frammentazione dell’impresa. Penso<br />

che comunque la crescita continuerà<br />

nei prossimi 2-3 anni, soprattutto in<br />

settori meno tradizionali, come i prodotti<br />

nutraceutici. In questa classe di<br />

prodotti, in particolare, l’idea strategica<br />

di IBSA è quella di differenziarsi<br />

dalla concorrenza applicando nuove<br />

tecnologie, come ad esempio quella<br />

delle forme orodispersibili.<br />

È possibile, poi, che alcune aziende<br />

italiane si accorperanno per avere<br />

più spazio sullo scenario globale,<br />

dove si giocheranno le maggiori sfide,<br />

dato che il mercato interno difficilmente<br />

potrà crescere come negli<br />

ultimi tempi. In questo panorama<br />

IBSA ha tutte le carte in regola<br />

per espandersi ancora. Prima di pensare<br />

ad altre acquisizioni, tuttavia,<br />

incrementeremo e aggiorneremo le<br />

nostre attuali produzioni, che hanno<br />

ancora margini di crescita. L’apertura<br />

della filiale americana, che risale<br />

a un anno fa, lascia prevedere un<br />

aumento della domanda a cui dovremo<br />

far fronte.<br />

Poi, certo, se si presenteranno delle<br />

opportunità per nuove operazioni<br />

strategiche o acquisizioni, le valuteremo<br />

attentamente.<br />

<br />

42 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Industria farmaceutica<br />

La Pharma Valley? È in Toscana<br />

La prima rete toscana di imprese farmaceutiche, radicate nel territorio<br />

e proiettate sui mercati globali, ha lo sopo di creare una piattaforma<br />

regionale della logistica e distribuzione di prodotti finiti e materiali<br />

di confezionamento, totalmente automatizzata e digitalizzata.<br />

La prima rete di imprese farmaceutiche<br />

in Toscana si chiama<br />

Toscana Pharma Valley. Ne fanno<br />

parte Molteni Spa, Kedrion<br />

Spa, Eli Lilly Italia Spa. GSK Vaccines<br />

Srl supporta l’iniziativa ritenendola<br />

di alto valore strategico per l’intero<br />

territorio regionale. La rete rappresenta<br />

un network di imprese leader nel<br />

mondo farmaceutico, fortemente radicate<br />

nel territorio toscano e con un<br />

ruolo trainante per l’ecosistema locale<br />

e tutte proiettate sui mercati globali.<br />

Il contratto di rete è finalizzato a instaurare<br />

una collaborazione stabile e<br />

organizzata tra queste realtà imprenditoriali<br />

per sviluppare e gestire con una<br />

strategia condivisa una piattaforma di<br />

servizi logistico-digitali a supporto delle<br />

industrie nelle scienze della vita e ulteriori<br />

iniziative connesse al progetto<br />

Toscana Pharma & Devices Valley.<br />

Il contratto di rete è stato presentato<br />

alcuni mesi fa a Firenze nella sede<br />

della Regione Toscana da Huzur Devletsah,<br />

upcoming President and General<br />

Manager Eli Lilly Italy Hub; Giuseppe<br />

Seghi Recli, amministratore delegato<br />

di Molteni; Danilo Medica, Italy<br />

Country Manager di Kedrion Biopharma<br />

e infine, per GSK Vaccines, dall’amministratore<br />

delegato Rino Rappuoli.<br />

Alla presentazione hanno partecipato<br />

il presidente della Regione Toscana<br />

Enrico Rossi, l’allora presidente di<br />

Confindustria Firenze Luigi Salvadori e<br />

il presidente della Fondazione Toscana<br />

Life Sciences e di RetImpresa - Agenzia<br />

di Confindustria per le reti d’impresa,<br />

Fabrizio Landi.<br />

La costituzione della rete di imprese è<br />

la premessa che porterà alla realizzazione<br />

di un hub regionale della logistica<br />

e distribuzione di prodotti finiti e<br />

materiali di confezionamento in ambito<br />

farmaceutico e biomedicale, totalmente<br />

automatizzato e digitalizzato,<br />

che per dimensioni ed efficienza possa<br />

operare a beneficio di un territorio<br />

sovraregionale, allo scopo di accrescere<br />

la capacità di internazionalizzazione<br />

e di export delle imprese, lo sviluppo<br />

dell’indotto e dell’occupazione.<br />

Il via libera alla realizzazione della<br />

piattaforma, che fungerà – per le 4 imprese<br />

coinvolte nella realizzazione –<br />

da hub logistico-distributivo del centro<br />

Italia, era arrivato a marzo 2018<br />

con la sottoscrizione di un Protocollo<br />

d’Intesa con il Ministero per lo Sviluppo<br />

economico, la Regione Toscana,<br />

l’Autorità portuale, l’Interporto di Livorno<br />

e Toscana Aeroporti, interessati<br />

al progetto Toscana Pharma & Device<br />

Valley avviato a partire dal 2014<br />

e KPMG che ha svolto il ruolo di Advisor<br />

per le imprese coinvolte.<br />

All’interno del protocollo, il contrat-<br />

44 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Industria farmaceutica<br />

Engineering<br />

to di rete è stato individuato come<br />

concreto strumento di collaborazione<br />

e organizzazione delle attività condivise,<br />

consentendo alle aziende private<br />

di realizzare un meccanismo aggregativo<br />

aperto anche ad altre realtà<br />

imprenditoriali e ponendosi come<br />

cabina di regia e sede di confronto<br />

nel territorio per coordinare e favorire<br />

la conclusione di accordi di programma,<br />

accordi per l’innovazione e altri<br />

strumenti agevolativi negoziati con<br />

le amministrazioni statali e regionali,<br />

nell’ottica di una crescita del tessuto<br />

industriale diffusa e condivisa.<br />

La piattaforma logistico-digitale sarà<br />

infatti realizzata nel territorio della<br />

provincia di Livorno, con il supporto<br />

e il coinvolgimento delle principali<br />

Istituzioni e stakeholder del territorio.<br />

La rete Toscana Pharma Valley si è costituita,<br />

inoltre, con l’intento di integrare<br />

le competenze dei partecipanti<br />

alla rete per “accrescerne la capacità<br />

innovativa per ottimizzare la gestione<br />

dei servizi logistici”, attraverso la realizzazione<br />

di “attività di ricerca, sviluppo<br />

sperimentale, innovazione, formazione”,<br />

che si potranno attuare anche<br />

in collaborazione con il sistema<br />

accademico e della ricerca pubblica e<br />

privata, e con soggetti come Fondazione<br />

Toscana Life Sciences che svolgono<br />

un ruolo di facilitatori e aggregatori<br />

di sistema.<br />

L’importanza strategica di Toscana<br />

Pharma Valley risiede proprio nell’utilizzo<br />

dello strumento Rete d’impresa<br />

come forma di aggregazione fra<br />

aziende multinazionali e aziende italiane<br />

che permette di superare i vincoli<br />

formali alla cooperazione industriale<br />

fra questo tipo di soggetti, ponendosi<br />

obiettivi di maggiore efficienza<br />

e competitività dell’intero comparto<br />

delle Scienze della Vita attraverso<br />

l’organizzazione e la gestione condivisa<br />

di strategie industriali e di sviluppo<br />

dei territori. Il settore delle Life<br />

Sciences in Toscana conta oltre 400<br />

imprese attive. La regione ha raggiunto<br />

livelli altissimi di specializzazione<br />

nel bio-farmaceutico e nei dispositivi<br />

medici. Oggi, è il terzo polo nazionale<br />

del settore, dopo Lombardia e Lazio,<br />

con un valore complessivo della produzione<br />

pari a circa 6 miliardi di euro,<br />

il 12% del totale nazionale, di cui<br />

il 63% destinato all’export.<br />

Il settore conta un’occupazione di<br />

circa 11 mila unità, che sale a oltre<br />

16.000 con l’indotto, concentrata nelle<br />

aree di Firenze, Pisa, Siena e Lucca<br />

e con una centralità delle attività di<br />

ricerca e sviluppo, che impiega il 13%<br />

della forza lavoro.<br />

Un contratto di rete<br />

per sviluppare il territorio<br />

“Da tempo siamo impegnati nella promozione<br />

delle aggregazioni attraverso<br />

il contratto di rete”, recita una nota<br />

di Confindustria Firenze. “Abbiamo<br />

sostenuto questa forma innovativa di<br />

aggregazione fra imprese in almeno<br />

12 contratti di rete realizzati in vari<br />

settori, come moda e legno. Per la<br />

prima volta in Italia, realizziamo una<br />

rete dove tutti i partner sono imprese<br />

di grandi dimensioni o multinazionali<br />

che insieme vogliono contribuire allo<br />

sviluppo di un territorio, che tra i<br />

primi a livello europeo, mette insieme<br />

competenze pubbliche e private<br />

per un modello distributivo altamente<br />

tecnologico. La partnership del sistema<br />

Confindustria con Retimpresa,<br />

per noi è stata fondamentale perché<br />

abbiamo saputo rispondere alle esigenze<br />

supportando gli associati in<br />

termini di conoscenza e competenza<br />

proprio nella realizzazione del contratto<br />

di rete”.<br />

<br />

In Toscana<br />

si trova il terzo<br />

polo nazionale<br />

del settore<br />

life science,<br />

con oltre 400<br />

imprese, una<br />

produzione<br />

pari a circa<br />

6 miliardi<br />

di euro: il 12%<br />

del totale<br />

nazionale, di cui<br />

il 63% destinato<br />

all’export<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 45


Macchine<br />

Automazione e standard applicativi in ottica 4.0<br />

Nel solco della tradizione di MG2, che vede un<br />

impegno trasversale a vari reparti dedicare forte<br />

attenzione a innovazione tecnologica e digitale,<br />

è nato il progetto Automation 2020,<br />

con l’obiettivo di definire una piattaforma di<br />

automazione innovativa e comune per tutte le<br />

macchine del proprio portafoglio sia nel Packaging<br />

che nel Processing. La soluzione da ricercare<br />

aveva come obiettivi strategici il miglioramento<br />

delle performances, la standardizzazione<br />

delle metodologie di sviluppo e l’usabilità<br />

dei sistemi di interfaccia: il tutto attraverso<br />

soluzioni tecnologiche all’avanguardia sia in<br />

termini di hardware che di software.<br />

Partner del progetto è B&R, scelto perché<br />

in grado di soddisfare le esigenze di MG2 in<br />

termini di migliori performance per la gestione<br />

delle funzionalità critiche, semplicità<br />

dell’ambiente di sviluppo, sicurezza nel gestire<br />

i dati da scambiare e capacità di adattarsi<br />

alle varie configurazioni necessarie con<br />

le macchine da sviluppare.<br />

L’iniziativa ha permesso di riprogettare il<br />

software di controllo macchina sfruttando<br />

le potenzialità dell’ambiente di sviluppo Automation<br />

Studio e di ottenere un’interfaccia<br />

HMI ripensata con il focus dell’usabilità per<br />

l’utente finale.<br />

I benefici del progetto<br />

Una componente fondamentale adottata in<br />

Automation 2020 è la tecnologia Reaction<br />

che permette di gestire con la precisione del<br />

microsecondo e tempistiche certe una grande<br />

mole di dati. I componenti HW e SW legati<br />

alla tecnologia Reaction sono usati<br />

per gestire il controllo peso al 100%<br />

delle capsule riempite in caso di macchina<br />

riempimento capsule. È importante<br />

usare una tecnologia così performante<br />

per garantire la qualità del<br />

prodotto finito e quindi la sicurezza del<br />

paziente finale.<br />

Altra tecnologia molto importante utilizzata<br />

nel progetto è il set di componenti<br />

Mapp che vengono configurati in<br />

modo semplice e permettono di ottenere<br />

in tempi brevi un software estremamente<br />

modulare: mappAudit e mappUserX<br />

e mappAlarmX.<br />

La soluzione B&R si basa sullo standard<br />

industriale OPC UA, che introduce<br />

una migliore gestione della sicurezza,<br />

con un livello elevato di cybersecurity:<br />

crittografia e gestione avanzata dei<br />

profili di accesso alla rete. Il tutto è<br />

progettato per fornire un alto grado di<br />

sicurezza informatica per lo scambio di<br />

dati critici relativi alla produzione.<br />

L’importanza del 4.0<br />

OPC UA è la base tecnologica per sviluppare<br />

le funzioni di connettività partendo dal monitoring<br />

in real time, dove alcuni indicatori<br />

chiave di processo permettono di controllare<br />

in tempo reale le macchine, fino ad arrivare<br />

al controllo avanzato di parametri di produzione<br />

e apertura remota del lotto per ottenere<br />

una reale integrazione necessaria ad esempio<br />

nel paradigma del Continuous Manufacturing.<br />

La macchina può anche essere monitorata in<br />

remoto utilizzando comuni dispositivi come<br />

cellulare o tablet oppure verificando da remoto<br />

i dati scaricati nel Cloud.<br />

Ma uno dei risultati fondamentali ottenuti<br />

con il progetto automation 2020 è un’interfaccia<br />

HMI dal design innovativo che si avvale<br />

di un monitor 21 pollici posizionato in<br />

verticale a bordo di tutte le macchine MG2.<br />

La nuova interfaccia è stata sviluppata applicando<br />

la metodologia di user experience<br />

che si focalizza sull’usabilità del prodotto e<br />

sulle sensazioni che la persona sente quando<br />

interagisce con il sistema. Partendo da<br />

un training sulla metodologia per tutto il<br />

team, una serie di interviste a clienti finali<br />

ed utenti chiave interni hanno portato alla<br />

definizione di un concept preliminare sottoposto<br />

a design review ed approvazione. Si è<br />

quindi definito uno standard grafico trasversale<br />

a tutte le macchine, applicato per ottenere<br />

la soluzione HMI finale.<br />

La nuova HMI è stata sviluppata sfruttando<br />

le potenzialità di mappView di B&R che, basato<br />

su una serie di librerie di componenti<br />

grafici chiamati widget, permette di sviluppare<br />

in modo modulare e rapido pagine grafiche<br />

dal medesimo ambiente di sviluppo Automation<br />

Studio utilizzato per il software di<br />

controllo macchina.<br />

Standardizzazione completa, flessibilità delle<br />

risorse, riduzione dei tempi di sviluppo e<br />

di manutenzione sono solo alcuni dei vantaggi<br />

ottenuti da MG2 nel suo portafoglio<br />

macchine processing & packaging con il progetto<br />

Automation 2020.<br />

46 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Engineering<br />

Alta ingegneria<br />

per il trattamento<br />

delle emissioni<br />

Impianto Ecopure ® RTO<br />

(Rigenerative Thermal Oxidizer)<br />

presso un’industria chimica<br />

In Italia si trova una delle sedi principali del Gruppo<br />

Dürr per il settore del trattamento emissioni e<br />

del recupero energetico. La filiale della divisione<br />

CTS (Cleaning Technology Systems) sta crescendo<br />

velocemente grazie a importanti installazioni nel Sud<br />

Europa, soprattutto presso aziende farmaceutiche.<br />

Patric Pedruzzi,<br />

Manager PFS<br />

Engineering &<br />

CTS Division<br />

del Gruppo Dürr<br />

di Alessandro Bignami<br />

La metodologia altamente ingegnerizzata<br />

e l’appartenenza a<br />

una grande struttura internazionale<br />

sono alcuni dei fattori vincenti<br />

della divisione CTS (Cleaning<br />

Technology Systems) del Gruppo<br />

Dürr. La business unit è specializzata<br />

negli impianti per l’abbattimento<br />

dei composti organici volatili (COV)<br />

nelle emissioni industriali e produce<br />

tecnologie per il recupero energetico.<br />

La principale sede europea della divisione,<br />

dopo quella centrale a Stoccarda,<br />

si trova in Italia, a Novegro di Segrate<br />

(MI). Negli uffici di CTS-Olpidürr<br />

Spa abbiamo incontrato Patric Pedruzzi,<br />

Manager PFS Engineering & CTS Division.<br />

Ingegner Pedruzzi, qual è il ruolo<br />

della filiale italiana della divisione<br />

CTS?<br />

La nostra filiale si occupa dei mercati<br />

sudeuropei, soprattutto dell’Italia, per<br />

l’80%. Il restante 20% riguarda prevalentemente<br />

Spagna, Portogallo, Slove-<br />

nia e Croazia. Negli ultimi 4-5 anni siamo<br />

andati molto bene, con una crescita<br />

media annua di circa il 10%, in linea<br />

con i target molto esigenti del grande<br />

gruppo internazionale di cui facciamo<br />

parte. Quest’anno abbiamo ottime prospettive<br />

grazie a due progetti importanti<br />

che stiamo acquisendo in Italia<br />

e in Spagna e che verranno realizzati a<br />

partire dall’inizio del 2020. Riguardano<br />

proprio i settori chimico e farmaceutico.<br />

L’Italia è l’unica sede europea della<br />

divisione CTS, oltre all’headquarter tedesco<br />

a Stoccarda, che segue il resto<br />

del continente.<br />

Negli ultimi anni è esplosa la questione<br />

ambientale, di cui in realtà<br />

Dürr si occupa da molto tempo...<br />

Il Gruppo in Germania è stato un pioniere<br />

del settore: già negli anni Sessanta<br />

realizzava i primi impianti per<br />

il trattamento delle emissioni gassose.<br />

Una scelta necessaria per contenere<br />

l’effetto inquinante del core business<br />

di allora, costituito dagli impianti<br />

di verniciatura per l’automotive. Non a<br />

caso CTS è nata dal grembo della divisione<br />

PFS (Paint & Final Assembly Systems).<br />

In Italia, di temi ambientali a<br />

livello industriale hanno cominciato a<br />

occuparsi negli anni ’80 alcune grandi<br />

società dei settori chimico e farmaceutico,<br />

ma un vero e proprio mercato<br />

si è sviluppato a partire dagli anni<br />

’90, in seguito all’entrata in vigore<br />

delle stringenti normative europee.<br />

Sono sorti così molti costruttori italiani<br />

di impianti per il trattamento delle<br />

emissioni, ma non tutti chiaramente<br />

si sono dimostrati all’altezza per durare<br />

nel tempo.<br />

Come è cambiato il settore?<br />

Dal punto di vista tecnico, c’è stata<br />

una grande evoluzione, soprattutto<br />

nelle industrie più attente agli sviluppi<br />

innovativi. Le prestazioni tecnologiche<br />

sono diventate determinanti e<br />

questo ha dato molte opportunità a un<br />

grande gruppo internazionale come il<br />

nostro, che fa dell’alto profilo tecnico<br />

la qualità principale delle proprie soluzioni.<br />

Credo che siamo fra le poche realtà<br />

al mondo che può vantare tutta la<br />

gamma dei prodotti e delle tecnologie<br />

48 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Engineering<br />

utilizzabili nel mondo della termo-ossidazione,<br />

oltre a una serie di prestigiose<br />

referenze e di esperienze.<br />

Il Gruppo come si sta muovendo sul<br />

mercato del trattamento emissioni?<br />

Dürr ha acquisito alcuni competitor tedeschi,<br />

nonché il principale concorrente<br />

statunitense, affermandosi così come<br />

un punto di riferimento del settore<br />

a livello internazionale. Oggi la divisione<br />

CTS fattura globalmente tra i 400<br />

e i 500 milioni di euro. Per avere un’idea<br />

di questi valori si pensi che le altre<br />

aziende europee del settore non superano<br />

tendenzialmente fatturati da 25-<br />

35 milioni di euro. Oggi il mercato richiede<br />

di puntare sulle fusioni, al fine<br />

di operare a livello mondiale con strutture<br />

sufficientemente grandi, con casa<br />

madre e filiali fortemente interconnesse.<br />

Dürr sta investendo molto nel settore<br />

del trattamento delle emissioni,<br />

rispondendo alla domanda di tecnologie<br />

avanzate dovuta a norme sempre<br />

più esigenti. Il mercato sta crescendo<br />

soprattutto in Europa, ma anche negli<br />

Stati Uniti.<br />

Qual è la principale esigenza dei vostri<br />

clienti?<br />

Non è solo quella di ridurre le emissioni<br />

con tecnologie eco-friendly, ma anche<br />

di minimizzare i costi operativi dell’energia.<br />

Diventa imperativo abbinare i<br />

due obiettivi con soluzioni performanti:<br />

per esempio con tecnologie di recupero<br />

calore interne alla stesso impianto, oppure<br />

con dispositivi innovativi a basso<br />

consumo energetico. Questo approccio<br />

tecnologico è uno dei plus di Dürr, che<br />

ha registrato anche dei brevetti.<br />

In che modo la vostra filiale riesce<br />

a sviluppare e aggiornare le tante<br />

competenze necessarie in questo<br />

settore?<br />

Anzitutto, contiamo sulla forte sinergia<br />

a livello di gruppo. Siamo in costante<br />

contatto con i due centri di ricerca,<br />

uno nell’headquarter e uno in<br />

Usa. Due volte all’anno per tre giorni,<br />

i tecnici delle diverse filiali nel mondo<br />

si incontrano per formare dei team<br />

engineering. Inoltre, per impianti<br />

di grande complessità, condividiamo<br />

il progetto con la casa madre, da<br />

cui riceviamo un puntuale supporto. Il<br />

rapporto con Stoccarda è davvero soddisfacente.<br />

Pur nel rispetto dei target<br />

elevati e di una attenzione alla pianificazione<br />

tipicamente tedesca, abbiamo<br />

in realtà ampi margini di manovra e di<br />

autonomia decisionale. C’è un confronto<br />

stretto e stimolante, anche se certamente<br />

impegnativo.<br />

In Europa si fanno ancora impianti<br />

nuovi o intervenite soprattutto in<br />

fase di revamping?<br />

Le quantità non sono quelle di un tempo,<br />

questo è chiaro, ma impianti nuovi<br />

se ne fanno, e anche di dimensioni importanti,<br />

in particolare nei settori chimico<br />

e farmaceutico. È però vero che<br />

negli ultimi anni le attività di revamping<br />

e service hanno spiccato il volo,<br />

rappresentando una crescente fetta<br />

del fatturato. Si tratta di un mercato<br />

che dà buoni riscontri economici, almeno<br />

per chi è in grado di mettersi a<br />

piena disposizione del cliente, di proporre<br />

soluzioni innovative e di offrire<br />

le competenze necessarie.<br />

Come si ottiene l’accuratezza di un<br />

progetto?<br />

Siamo una società di ingegneria, quindi<br />

prediligiamo un approccio molto<br />

metodologico. I nostri sistemi sono<br />

già pre-ingegnerizzati, in modo da non<br />

dover ripartire da zero ad ogni nuovo<br />

progetto. Su questa base, si realizzano<br />

poi le customizzazioni in funzione dello<br />

specifico processo dell’end user. Più<br />

Ecopure RTO<br />

e FGS (Flue<br />

Gas Scrubber)<br />

in un’industria<br />

chimica<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 49


Engineering<br />

Ecopure VAR<br />

per il settore<br />

farmaceutico<br />

La sede<br />

di Olpidürr<br />

a Novegro<br />

di Segrate (MI)<br />

il lavoro è programmato e meno errori<br />

si fanno, meno rischi si corrono e più<br />

rapidamente si arriva alla consegna. ll<br />

nostro prodotto è fortemente ingegnerizzato<br />

sotto tutti gli aspetti: elettrico,<br />

meccanico, informatico, oltre che sotto<br />

quello dei materiali.<br />

Nel settore farmaceutico, quali sono<br />

le tipologie di impianto oggi più richieste?<br />

Una è quella del combustore termico<br />

classico, il DFTO (Direct Fired Thermo<br />

Oxidizer), che viene scelto soprattutto<br />

dalle aziende che vogliono integrare il<br />

trattamento delle emissioni con le esigenze<br />

di efficienza energetica di processi<br />

e produzione. L’impianto è costituito<br />

da una camera di combustione,<br />

da una caldaia e da altri eventuali dispositivi<br />

a valle. Questo sistema consuma<br />

molta energia, però la recupera<br />

sottoforma di vapore da riutilizzare nel<br />

processo. Se è fattibile una forte integrazione<br />

con il processo, spesso questa<br />

tecnologia viene preferita alla seconda,<br />

l’RTO (Rigenerative Thermal Oxidizer),<br />

che ha una caratteristica opposta:<br />

quella di consumare meno energia<br />

possibile e di recuperare poco vapore.<br />

Quali altri fattori sono determinanti<br />

nella scelta fra queste due tecnologie?<br />

La scelta dipende dalla filosofia aziendale<br />

dell’utilizzatore, ma anche dalle<br />

condizioni del suo parco caldaie. Se<br />

molte di queste ultime sono obsolete,<br />

può essere conveniente la soluzione<br />

DFTO, dove il recupero del vapore può<br />

sostituire in modo efficace le caldaie<br />

dismesse. L’RTO invece richiede sempre<br />

un parco caldaie disponibile nello<br />

stabilimento. La discriminante fondamentale<br />

resta il grado di integrazione<br />

dell’impianto nel sistema produttivo:<br />

se è elevato, è preferibile il DFTO.<br />

L’industria sta investendo sufficientemente<br />

nella riduzione delle emissioni?<br />

C’è ancora tanto da fare, anche alla luce<br />

delle normative vigenti. Mi rendo<br />

conto che si tratta di investimenti che<br />

non portano aumenti di produzione o<br />

di ricavi, ma sono ormai essenziali per<br />

operare sul mercato. Nell’Unione Europea<br />

il 2020 porterà normative ancora<br />

più stringenti, anche se ovviamente<br />

non sarà semplice controllare che tutti<br />

le rispettino. In certi settori, tra cui<br />

il pharma, il nuovo regolamento metterà<br />

fuori gioco alcune tecnologie che<br />

ancora si utilizzano.<br />

Oltre alle regole, conta molto la strategia<br />

aziendale?<br />

Si, molte aziende ci credono e investono<br />

di più. Ad oggi le tecnologie a<br />

disposizione consentono loro di fare<br />

anche meglio di quanto indicato dalle<br />

normative.<br />

Che obiettivi ha la filiale italiana per<br />

i prossimi anni?<br />

Continuare a crescere al ritmo del 10%<br />

all’anno. Cercheremo inoltre di rimanere<br />

ben posizionati nel comparto chimico-farmaceutico,<br />

un settore chiave per<br />

la nostra divisione in Europa. <br />

50 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


LA SICUREZZA NON<br />

CONOSCE PAUSE:<br />

LAMPADA ATEX A<br />

R. STAHL<br />

THE BRIGHT SIDE OF SAFETY. LED BY R. STAHL.<br />

Nelle aree ad alto rischio di esplosione, quando manca la corrente ogni secondo è importante.<br />

La nuova armatura illuminante di emergenza a LED 6009 passa al funzionamento a batteria in<br />

soli 0,5 secondi e illumina con la stessa intensità di una sorgente luminosa convenzionale, pur<br />

avendo consumi più contenuti. Con una durata di vita di 100.000 ore, la 6009 è anche estremamente<br />

economica: i test di controllo completamente automatici a intervalli settimanali riducono<br />

infatti gli interventi di manutenzione e i costi. Maggiori informazioni e divertenti video sul<br />

prodotto sul sito r-stahl.com


Sicurezza<br />

Rilevatore di gas wireless<br />

Lo strumento BM25 di Oldham-Simtronics, parte<br />

di 3M Gas & Flame Detection, a circa 10 anni<br />

dalla sua introduzione, continua ad essere una<br />

soluzione affidabile nel mercato dei rilevatori di<br />

gas trasportabili.<br />

Referenza importante a testimonianza di questa<br />

tipologia di applicazioni è il caso di Al Masaood<br />

Oil & Gas, azienda che dalla sua costituzione<br />

nel 1971 è diventata uno dei primi appaltatori<br />

e fornitori di petrolio e gas negli Emirati<br />

Arabi Uniti (EAU). Al Masaood ha utilizzato<br />

circa 800 rilevatori di gas trasportabili<br />

BM25 in una serie di progetti sulla terraferma<br />

e in mare, tra cui 200 modelli wireless di<br />

ultima generazione. L’azienda acquisisce le<br />

unità direttamente da Oldham-Simtronics.<br />

“Abbiamo scelto il rilevatore BM25 perché<br />

possiamo fidarci e affidarci alle sue prestazioni<br />

anche negli ambienti difficili in cui<br />

operiamo”, afferma Ammar Maarouf, responsabile<br />

del reparto Airloop & H2S Safety<br />

Services di Al Masaood Oil & Gas. “La<br />

struttura robusta e il design del BM25 ne fanno<br />

uno dei migliori rivelatori da utilizzare in applicazioni<br />

in cui il monitoraggio delle aree a rischio è una<br />

parte fondamentale del sistema di sicurezza”.<br />

Progettato per proteggere operatori o sorvegliare aree<br />

pericolose<br />

Il rilevatore BM25 è stato progettato per garantire la protezione<br />

delle squadre o per la sorveglianza di aree pericolose<br />

ed è ideale per il monitoraggio perimetrale, per<br />

le revisioni di attrezzature speciali e per lavori mobili o<br />

di breve durata in cui i sistemi di rilevamento fissi non<br />

sono pratici. Con la capacità di monitorare simultaneamente<br />

da uno a cinque gas, lo strumento BM25 combina<br />

i vantaggi di un monitor di area fisso con la praticità<br />

in uno strumento robusto, facile da usare e trasportabile;<br />

un fattore che da tempo Al Masaood ha particolarmente<br />

apprezzato.<br />

Quando il monitor BM25 rileva un livello pericoloso di<br />

gas, il faro montato in alto invia un segnale luminoso e<br />

lampeggiante in tutte le direzioni emettendo al contempo<br />

un potente allarme a sirena da 103 dB.<br />

“Il rilevatore BM25 standard può inviare allarmi tramite<br />

cavi di trasferimento, tuttavia, il modello BM25 Wireless<br />

di ultima generazione invia allarmi, guasti e letture utilizzando<br />

un segnale wireless a 2,4 GHz”, aggiunge Maarouf.<br />

“Questa configurazione può creare un perimetro<br />

di sicurezza attorno a un pericolo atmosferico che viene<br />

rilevato, o trasmettere su un’ampia area un segnale<br />

di emergenza avviato manualmente”.<br />

Alimentato da batterie NiMH, il rivelatore multi-gas BM25<br />

ha un’autonomia continua fino a 170 ore.<br />

Altre caratteristiche standard includono<br />

i valori STEL (short-term exposure limit<br />

- limite di esposizione a breve termine)<br />

e TWA (time-weighted average, concentrazione<br />

media ponderata nel tempo),<br />

oltre a una capacità di registrazione dei<br />

dati di oltre quattro mesi.<br />

Lo strumento BM25 Wireless fornisce<br />

funzionalità di networking e comunicazione<br />

al controller Oldham-Simtronics<br />

MX40, che centralizza i dati e può<br />

visualizzare fino a 32 misurazioni in<br />

tempo reale.<br />

“Ad oggi abbiamo fornito circa 200 rilevatori<br />

di gas BM25 wireless”, afferma<br />

Maarouf. “In effetti, penso che siamo<br />

stati i primi nella nostra regione ad offrirli.<br />

I nostri clienti amano la semplicità e la velocità<br />

con cui possono essere dislocati per mantenere i lavoratori<br />

al sicuro”.<br />

Il modello BM25 Wireless Oldham-Simtronics può essere<br />

utilizzato come monitor a sé stante o collegato a una<br />

rete magliata per garantire il rilevamento di gas pericolosi<br />

su un’ampia area controllata. La rete magliata consente<br />

di gestire connessioni peer to peer con tutte le<br />

altre unità della rete per inviare, ricevere e ritrasmettere<br />

dati. Di conseguenza, i rivelatori possono comunicare<br />

aggirando gli ostacoli e modificare i percorsi di comunicazione<br />

in caso di rimozione di un monitor per la ricarica<br />

o la manutenzione. Un totale di 30 unità BM25 wireless<br />

possono essere collegate insieme in una singola rete,<br />

mentre possono coesistere fino a 16 reti indipendenti<br />

senza interferenze reciproche.<br />

“Abbiamo utilizzato gli strumenti BM25 e BM25 Wireless<br />

per così tanti anni perché offrono la potenzialità di rilevare<br />

cinque gas e sono compatti ed affidabili rispetto alle<br />

unità concorrenti”, conclude Maarouf. “Ci piace anche<br />

l’eccellente connettività dell’unità BM25 Wireless, che<br />

offre valore aggiunto per i nostri clienti in quanto non<br />

è necessario utilizzare i cavi di trasferimento per l’allarme.<br />

Al Masaood mantiene una buona scorta di rilevatori<br />

per rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti”.<br />

52 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Sicurezza<br />

Delimitatore pedonale per la protezione antiurto<br />

Stommpy, che produce protezioni antiurto<br />

per uso industriale, lancia il suo delimitatore<br />

pedonale, una soluzione che migliorerà<br />

la sicurezza sui luoghi di lavoro,<br />

così come è stata concepita fino ad oggi.<br />

Progettato per evidenziare i passaggi<br />

all’interno degli stabilimenti e ostacolare<br />

l’invasione dei camminamenti da parte<br />

dei mezzi di intra logistica, il delimitatore<br />

pedonale è ideale per salvaguardare<br />

l’incolumità degli operatori in area,<br />

oltre a quella dei guidatori.<br />

La visione di Stommpy nasce dall’idea di<br />

separare il concetto di “delimitazione”<br />

da quello di “antiurto”, fino ad oggi erroneamente<br />

sovrapposti sul mercato in<br />

virtù dei ridotti investimenti e di un rilevante<br />

vuoto normativo.<br />

Con il nuovo delimitatore, disponibile<br />

nelle versioni H600 con o senza battipiede,<br />

H1100 e parapetto con battipiede<br />

H1100, Stommpy introduce sul mercato<br />

un prodotto conforme al Testo unico<br />

sulla sicurezza (Dlgs.81/08), a garanzia<br />

del suo utilizzo in ogni applicazione,<br />

sia a piano terra che sui piani rialzati.<br />

In particolare, nella versione a 110 cm<br />

di altezza dal pavimento, il delimitatore<br />

è conforme alle normative EN 1991-1-<br />

1, BS 6180:2011 e UNI EN ISO 14122-3.<br />

In virtù della sua modularità in altezza e<br />

lunghezza, il delimitatore pedonale consente<br />

anche di realizzare perimetri lineari<br />

o angolari a 90° con soluzione di continuità,<br />

grazie ad un giunto componibile.<br />

Infine, luci intermittenti a LED con alimentazione<br />

fotovoltaica sono disponibili<br />

in tutte le versioni per installazioni in<br />

ambienti esterni o poco illuminati.<br />

La soluzione Stommpy è innovativa anche<br />

per la scelta del materiale, un tecnopolimero<br />

rinforzato, che garantisce la rigidità<br />

del delimitatore. È autoestinguente,<br />

riciclabile, resistente ai raggi UV, alle<br />

polveri, a getti ad alte pressioni e ad alte<br />

temperature.<br />

“Il Dipartimento Ricerca & Sviluppo<br />

Stommpy svolge un ruolo necessario<br />

nell’ideazione e progettazione di ogni<br />

nuova soluzione”, dichiara Marco Chiarini,<br />

presidente di Stommpy. “Le caratteristiche<br />

del delimitatore, infatti, anticipano<br />

già oggi i criteri sulle protezioni<br />

antiurto in ambito industriale che la<br />

nuova norma UNI 1604054 esigerà dal<br />

prossimo 2020”.<br />

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Software<br />

Una soluzione per i sistemi di visione<br />

È stata recentemente rilasciata la nuova versione del software<br />

uniVision 2.1 di Wenglor Sensoric, azienda tedesca produttrice<br />

di sensori intelligenti e sistemi di visione.<br />

Al pari di uno strumento multifunzione, uniVision offre un<br />

set completo di moduli specializzati che consentono di implementare<br />

applicazioni di elaborazione delle immagini con<br />

smart camera, sistemi di visione e sensori di profilo 2D/3D<br />

in modo universale e con semplicità.<br />

I tecnici R&D di Wenglor Sensoric hanno lavorato con l’obiettivo<br />

di assicurare che qualsiasi componente hardware utilizzato<br />

possa essere configurato velocemente e facilmente anche<br />

da utilizzatori finali senza particolari conoscenze di programmazione.<br />

Principianti ed esperti hanno a disposizione 14 differenti<br />

template per tutte le più comuni applicazioni. Qualora fossero<br />

richieste funzionalità più avanzate, il sistema dispone<br />

di 25 moduli software utilizzabili a seconda delle specifiche<br />

esigenze. Ciò consente di usufruire di tutto quanto sia necessario<br />

per comporre modularmente qualsiasi applicazione.<br />

I dati acquisiti possono essere trasmessi per l’elaborazione attraverso<br />

interfacce di comunicazione standard (per esempio<br />

I/O digitali) o avvalendosi di protocolli quali TCP/IP e UDP.<br />

Per le applicazioni di saldatura basate su robot Yaskawa, Fanuc<br />

e Kuka, uniVision 2.1 offre interfacce specifiche che rendono<br />

ancora più facile integrare i sensori di profilo wenglor 2D/3D.<br />

Trasformazione digitale nella produzione di capsule<br />

Lonza ha scelto Rockwell Automation<br />

per realizzare il proprio<br />

progetto strategico chiavi in mano<br />

relativo alla trasformazione in<br />

fabbrica digitale dei nove ex stabilimenti<br />

Capsugel per la produzione<br />

di compresse farmaceutiche.<br />

L’azienda con sede in Svizzera,<br />

fondata nel 1897 e che impiega<br />

circa 15.500 persone, ha<br />

scelto il software PharmaSuite<br />

Manufacturing Execution System<br />

(MES) di Rockwell Automation<br />

per digitalizzare la gestione<br />

operativa all’interno dei propri<br />

ambienti di produzione. Nello<br />

specifico, la soluzione è progettata<br />

per aiutare ad evitare interruzioni<br />

durante la gestione di<br />

volumi elevati di ordini in tempo<br />

reale per la produzione su richiesta.<br />

Rockwell Automation vanta tra<br />

i propri clienti tutte le prime 10<br />

aziende mondiali del settore life<br />

science, offrendo loro la propria<br />

esperienza nel processo scalabile<br />

di trasformazione digitale,<br />

in strumenti analitici di settore<br />

e in soluzioni IoT per ambienti<br />

di produzione completamente<br />

automatizzati e ad alta velocità.<br />

Questa implementazione in nove<br />

siti, inoltre, fornirà a 1.500 dipendenti<br />

in tutto il mondo nuovi<br />

strumenti tecnologici operativi<br />

per il raggiungimento di un<br />

livello superiore di efficienza e<br />

qualità.<br />

“La trasformazione digitale sta<br />

introducendo, nelle aziende farmaceutiche<br />

di tutto il mondo,<br />

nuovi livelli di efficienza operativa,<br />

di qualità, di automazione<br />

dei processi e di produttività<br />

del personale”, ha dichiarato<br />

John Genovesi, senior vice president,<br />

Enterprise Accounts and<br />

Software, Rockwell Automation.<br />

“Per noi è motivo di orgoglio essere<br />

a fianco di Lonza in questa<br />

fase di evoluzione dei loro<br />

prodotti, della gestione operativa<br />

e della forza lavoro, finalizzata<br />

ad esprimere il massimo potenziale<br />

grazie all’uso delle soluzioni<br />

software di Rockwell Automation”.<br />

Lonza utilizzerà il software MES<br />

PharmaSuite e il software InnovationSuite<br />

FactoryTalk per affinare<br />

il tracciamento del prodotto<br />

fino alla confezione della singola<br />

compressa e ottenere informazioni<br />

dettagliate su prestazioni e<br />

produzione. La segregazione di<br />

SAP e PharmaSuite MES, facendo<br />

rispettare comunque i flussi<br />

di lavoro e la raccolta delle informazioni<br />

necessarie, aiuterà anche<br />

a evitare interruzioni in presenza<br />

di uno shutdown o in caso<br />

si rendesse necessario un intervento<br />

di manutenzione del sistema<br />

globale di pianificazione delle<br />

risorse (ERP).<br />

Le soluzioni software di Rockwell<br />

Automation supportano le aziende<br />

nel continuare ad ottimizzare<br />

le proprie operazioni, nell’era<br />

digitale. L’azienda collabora attualmente<br />

con Lonza ad un programma<br />

di innovazione finalizzato<br />

a mantenere, costantemente<br />

allineate, la gestione operativa<br />

e l’avanzato livello di produzione<br />

farmaceutica.<br />

54 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Componenti<br />

Supporti passacavo<br />

montabili senza attrezzi<br />

Icotek sta allargando il suo assortimento di<br />

supporti passacavo montabili senza attrezzi<br />

con il KEL-DP 6 e KEL-DP 16.<br />

Per l’introduzione di un massimo di 50 cavi<br />

standard, Icotek offre una vasta gamma di<br />

supporti passacavi, caratterizzati da un’elevata<br />

densità di cavi inseribili e da un risparmio<br />

di tempo rispetto ai pressacavi tradizionali. I listelli passacavi<br />

KEL-DP sono ideali per l’instradamento di cavi non intestati.<br />

I nuovi supporti di ingresso cavi KEL-DP 6 e KEL-DP 16 sono adatti<br />

per spessori della parete da 1,5 a 2,5 mm. Sono disponibili in versioni<br />

rotonde, rettangolari, particolarmente<br />

strette, salvaspazio e si adattano alle aperture<br />

standard. La nuova dimensione KEL-DP<br />

6 è adatta per i connettori a 6 pin 36x52<br />

mm. Il KEL-DP 16 per i connettori a 16 pin<br />

36x86 mm, KEL-DP 16 può gestire fino a 23<br />

linee, con il KEL-DP 6 possono essere gestite<br />

fino a 25 linee.<br />

Il montaggio di una piastra viene eseguito<br />

premendo sul telaio perforato. Uno<br />

speciale profilo centra anche la posizione<br />

del KEL-DP rispetto all’apertura. Il KEL-DP raggiunge il grado di<br />

protezione IP64. Certificazioni come la norma ferroviaria europea<br />

EN 45545-2 HL3, GL o ECOLAB rendono il KEL-DP un pressacavo<br />

versatile.<br />

Connettività<br />

per l’industria<br />

Durante la fiera SPS, che si svolgerà dal 26<br />

al 28 novembre a Norimberga, Softing Industrial<br />

Data Networks presenterà gateway<br />

smart per il controllo di processo multiprotocollo<br />

e una soluzione plug & play mobile<br />

per la configurazione e manutenzione<br />

dei dispositivi di campo e come partner per<br />

la digitalizzazione dell’industria di processo<br />

con gateway smart e soluzioni mobili<br />

per l’impresa.<br />

In molti impianti dell’industria di processo<br />

vengono utilizzati sistemi di controllo di<br />

produttori diversi e di generazioni diverse.<br />

Quando si implementano applicazioni industria<br />

4.0, le differenti interfacce di comunicazione<br />

rendono difficile lo scambio dei dati<br />

di produzione e d’impianto fra i sistemi.<br />

La famiglia di prodotti smartGate di Softing<br />

supporta gli utenti nell’integrazione di protocolli<br />

diversi e assicura lo scambio digitale<br />

dei dati end-to-end e crea quindi i prerequisiti<br />

per una maggiore efficienza e flessibilità<br />

nella produzione. Oltre agli pnGate<br />

per Profinet e agli mbGate per Modbus/<br />

TCP, Softing presenterà in fiera i nuovi gateway<br />

epGate DP, epGate PA ed epGate PB<br />

per la comunicazione da Ethernet/IP verso<br />

Profibus. Gli epGate permettono il collegamento<br />

dei dispositivi Profibus a controllori<br />

Ethernet/IP. Vi sono anche novità per i<br />

gateway da Modbus/TCP a Profibus. In fiera<br />

verrà esposta la versione 1.20 dei gateway<br />

mbGate DP, mbGate PA e mbGate PB, che<br />

include l’opzione “High Availibility”.<br />

Questa versione permette l’uso di un sistema<br />

ridondante con due controllori Modbus/<br />

TCP e due gateway Modbus/TCP. In questo<br />

modo è assicurata la disponibilità del sistema<br />

anche nel caso di un guasto del collegamento.<br />

Gli mbGate permettono la diretta<br />

integrazione di segmenti Profibus PA e DP<br />

in sistemi Modbus/TCP. Essi operano come<br />

server Modbus e master Profibus e collegano<br />

fino a quattro segmenti Profibus PA e un<br />

segmento DP con Modbus TCP.<br />

Tutti i gateway permettono di utilizzare l’alimentazione<br />

esistente nei progetti di upgrade<br />

tecnologico, riducendo così significativamente<br />

i costi di ingegneria. La configurazione<br />

e la gestione degli impianti possono<br />

essere effettuate mediante i tool standard<br />

del settore.<br />

Il modem portatile mobiLink di Softing permette<br />

di accedere ai tre protocolli di comunicazione<br />

più importanti dell’automazione di<br />

processo - Hart, Foundation Fieldbus e Profibus<br />

PA - con un singolo dispositivo. Mobi-<br />

Link si connette tramite USB o Bluetooth. È<br />

inoltre possibile utilizzare mobiLink con applicazioni<br />

FDI grazie all’FDI Communication<br />

Server ora disponibile. L’app DevCom per Android<br />

o Windows offre un’applicazione per la<br />

parametrizzazione dei dispositivi. Una nuova<br />

versione - mobiLinkPower - sarà disponibile<br />

all’inizio del 2020 e permetterà di fornire<br />

ai dispositivi di campo potenza ottenuta<br />

tramite la porta USB. Quindi, non sarà più<br />

necessaria un’alimentazione esterna per i dispositivi<br />

di campo.<br />

56 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Mostra Convegno Tecnologie per il Petrolchimico<br />

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quali: strumentazione e controllo, sistemi di automazione,<br />

calore ed energia, laboratorio di analisi, trattamento acqua/<br />

aria/scarichi industriali, manutenzione degli impianti, controllo<br />

accessi, safety & security.<br />

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Il programma prevede:<br />

tre convegni plenari in contemporanea<br />

una parte espositiva con più di cento aziende partecipanti<br />

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Componenti<br />

Cavi omologati per camere bianche<br />

Grazie a una serie di costanti verifiche,<br />

Igus ha ottenuto la classificazione IPA che<br />

ha permesso all’azienda di sviluppare il<br />

CFBUS.LB.045 e il CFBUS.LB.049, due cavi<br />

Ethernet idonei per l’utilizzo in camera<br />

bianca. Durante le prove, questi cavi<br />

hanno superato oltre 24 milioni di corse<br />

con un raggio di curvatura di soli 55 millimetri,<br />

senza danni né guasti. Il vantaggio<br />

ricercato è la riduzione del Total Cost<br />

of Ownership (TCO - costo totale di proprietà)<br />

con l’integrazione di tutte le funzioni<br />

di comunicazione in un’unica rete;<br />

un potenziale risparmio reale già dalla fase<br />

di installazione e montaggio. Per molti<br />

utenti, però, questo concetto resta pura<br />

teoria per l’intero ciclo di vita del sistema.<br />

E questo perché, in genere, si è cercato<br />

di risparmiare su connettori e cavi.<br />

Questo fenomeno non riguarda soltanto i<br />

classici cavi bus: su internet, i commenti<br />

nei blog e nei forum rivelano che – spesso<br />

– anche i problemi nei cablaggi Ethernet,<br />

nelle connessioni alla rete o tramite<br />

fibra ottica sono legati a cavi e connettori.<br />

Acquistare cavi precablati è un modo<br />

per risolvere la questione a colpo sicuro.<br />

Scegliere un sistema bus preassemblato<br />

permette, da una parte, di ridurre in<br />

modo significativo i costi di installazione<br />

nel proprio impianto e, dall’altra, di garantire<br />

le migliori qualità trasmissive, molto<br />

a lungo. Un altro vantaggio è che non è<br />

più necessario tenere tante diverse parti<br />

di ricambio a magazzino e che si possono<br />

snellire le operazioni di inventario. Non è<br />

raro trovarsi di fronte ad un sistema dove<br />

tutti gli elementi sembrano pronti ma<br />

– al momento di accendere – inspiegabilmente<br />

non si muove niente e non succede<br />

nulla, così, non di rado, l’utente decide di<br />

sostituire tutti i componenti del sistema.<br />

Perché, spesso, risulta più facile sostituire<br />

che cercare l’errore. Ed è proprio lì che<br />

Igus agisce identificando eventuali difetti<br />

per sviluppare prodotti che evitano questo<br />

genere di problemi durante l’installazione<br />

e la manutenzione. Gli ingegneri del<br />

laboratorio aziendale conducono migliaia<br />

e migliaia di prove per testare la funzionalità<br />

e la durata d’esercizio dei cavi, per<br />

sollecitazioni e movimenti vari, abbinandoli<br />

a diversi connettori e terminali. Il risultato:<br />

centinaia di cavi cablati – come<br />

per esempio i cavi bus chainflex per l’utilizzo<br />

in catene portacavi – che si adattano<br />

alle più varie esigenze.<br />

Largo all’automazione<br />

Scegliere componenti e cavi certificati<br />

permette alle aziende di accedere alla digitalizzazione<br />

dei processi e all’Industria<br />

4.0. Sistemi stabili e processi sicuri sono<br />

alla base della transizione verso l’Industria<br />

4.0. Basti pensare al numero crescente<br />

di robot industriali in uso in tutto<br />

il mondo: alcune stime dicono che, l’anno<br />

prossimo, potrebbero essere 2,6 milioni,<br />

di cui molti equipaggiati con cavi chainflex<br />

certificati. Al contempo questi sono<br />

anche sinonimo esemplare di combinazione<br />

riuscita fra cavo ed elementi bus delle<br />

serie “CFBUS” per Ethernet e Profinet.<br />

Affinché la trasmissione di dati venga garantita<br />

anche per un lungo periodo di tempo<br />

e con condizioni avverse, gli elementi<br />

sono stati cordati con un passo di cordatura<br />

particolarmente corto. Inoltre, vengono<br />

protetti grazie a una guaina interna<br />

in TPE estrusa a riempimento totale. Questo<br />

allenta la coppia bus dal punto di vista<br />

meccanico e fissa le anime in una posizione<br />

definita. La combinazione di dettagli<br />

costruttivi, tecnologia IDC e cavo (bus)<br />

su misura garantisce alla fine una trasmissione<br />

di dati stabile in un processo produttivo<br />

o industriale. Inoltre, non è importante<br />

che si tratti del classico processo<br />

produttivo nel settore automobilistico,<br />

di un utilizzo nell’ambiente difficile della<br />

petrolchimica o della movimentazione sicura<br />

in condizioni di camera bianca: tramite<br />

molteplici parametri di configurazione<br />

è possibile definire nel dettaglio i requisiti<br />

fondamentali di un cavo. Si inizia<br />

dalla scelta del giusto connettore, versione<br />

e/o produttore, si prosegue poi con informazioni<br />

quali la corsa e si termina infine<br />

con la scelta di requisiti specifici, che<br />

in gran parte sono persino certificati. In<br />

azienda, il Controllo di Gestione non potrà<br />

che apprezzare perché processi stabili<br />

e sistemi certificati permettono di ottimizzare<br />

il Total Cost of Ownership, grazie<br />

a soluzioni trasparenti che rispettano<br />

il budget.<br />

58 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


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CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

ANNOX NUMERO1 FEBBRAIO/MARZO<strong>2019</strong><br />

INDUSTRIA 4.0<br />

La digitalizzazione<br />

nell’industria chimica<br />

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Bimestrale - anno X - n°1 gennaio/febbraio <strong>2019</strong><br />

Pag. 10<br />

Pag. 26<br />

Pag. 30<br />

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Passione e precisione<br />

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<strong>ICF</strong> - Rivista dell'Industria Chimica<br />

e Farmaceutica è la nuova rivista di<br />

Interprogetti che, oltre ad offrire un quadro<br />

esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />

settori di riferimento, rappresenta uno<br />

strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />

una presentazione completa dell'innovazione<br />

tecnologica ad essi dedicata.<br />

Tecnologie Alimentari, la rivista<br />

tecnico-scientifica di riferimento per<br />

i tecnologi alimentari, illustra le reali<br />

innovazioni, con i contributi dei massimi<br />

esperti dei diversi comparti del<br />

settore. Ingredienti macchine e attrezzature<br />

per ottenere l'eccellenza<br />

del prodotto alimentare.<br />

La Subfornitura, la rivista che presenta<br />

l'attuale realtà della lavorazione<br />

per conto terzi, i cui protagonisti<br />

hanno acquisito una maggiore specializzazione<br />

e collaborano con il<br />

committente per la messa a punto<br />

del prodotto finito.<br />

La Plastica Oggi e Domani rivista<br />

dedicata al settore materie plastiche<br />

che fornisce, un’informazione esaustiva<br />

sulle nuove tecnologie, i materiali<br />

e le applicazioni.<br />

icf<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 40,00 €<br />

❏ contrassegno 43,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 58,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 65,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />

❏ contrassegno 65,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />

❏ contrassegno 65,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Indirizzo a cui vanno effettuate le spedizioni:<br />

Nome ..............................................................................................<br />

Cognome........................................................................................<br />

Ditta/ente ........................................................................................<br />

Via...................................................................................................<br />

Città ...............................................................................................<br />

Prov .................Cap ..........................Naz .......................................<br />

Tel. ..................................................................................................<br />

e-mail .............................................................................................<br />

Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />

ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />

ed alla comunicazione degli stessi.<br />

Firma ...............................................................................................<br />

Modalità di pagamento:<br />

❏ Assegno bancario allegato alla presente in busta chiusa<br />

❏ Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />

❏ Carta di credito:<br />

❏<br />

❏<br />

Scadenza ..................................................................................<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 45,00 €<br />

❏ contrassegno 48,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 60,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 70,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 85,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 100,00 €<br />

n. carta<br />

Titolare carta .............................................................................<br />

Firma ...............................................................................................<br />

Servizio abbonamenti<br />

Interprogetti Editori Srl - Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC)<br />

Tel/fax +39 039 5153705 - E-mail: abbonamenti@interprogettied.com


Automazione/Strumentazione<br />

Il tool di configurazione universale<br />

SMT70 è l’ultimo arrivato della famiglia FieldXpert<br />

creata da Endress+Hauser. Un tablet di ultima generazione<br />

basato su sistema operativo Windows 10<br />

che accosta alla semplicità applicativa del software<br />

la robustezza di un hardware utilizzabile in zona<br />

certificata.<br />

Non è un caso che tra le richieste più frequenti ci siano<br />

quelle di un tool semplice, maneggevole, facile da<br />

trasportare, intuitivo, semplice da collegare agli strumenti<br />

e da utilizzare; un tool affidabile che aiuti ad essere<br />

rapidi nel risolvere i problemi, un software facile<br />

da aggiornare e che non richieda installazioni infinite.<br />

La configurazione degli strumenti, così come la risoluzione<br />

dei problemi legati ai dispositivi è una delle<br />

attività che impiega la maggior parte del tempo di un<br />

tecnico, per questo il nuovo Field Xpert SMT70 vuole<br />

essere uno strumento intuitivo sul mercato in termini<br />

di flessibilità applicativa e semplicità di utilizzo.<br />

Tablet robusto; display 11.6’’ Multi-touch ad alta<br />

risoluzione; IP65; durata della batteria: 7 ore (14<br />

ore con batteria di supporto); USB, Bluetooth, Wi-<br />

Fi, WWAN LTE 4G, 1D/2D Scanner, fotocamera; intel<br />

Core i5, 2,7 GHz, 8GB RAM/256GB SSD.<br />

FieldXpert SMT70 è un tool unico nel suo genere;<br />

multiprotocollo perché in grado di gestire la comunicazione<br />

con dispositivi Profibus, Profinet, Ethernet/IP,<br />

Modbus, HART, Fieldbus Foundation ma soprattutto<br />

uno strumento “Ready to use”: SMT70 viene<br />

consegnato con una vastissima libreria DTM preinstallata<br />

in modo che sia pronto per l’utilizzo fin dalla<br />

prima accensione.<br />

Sistema di visione iperspettrale<br />

SEA Vision si è presentata a Pack Expo Las<br />

Vegas con HarleNir, un sistema di visione<br />

integrato capace di effettuare tramite telecamera<br />

iperspettrale analisi qualitative<br />

sui prodotti solidi, scartando direttamente<br />

in linea quelli difettosi in tempo reale.<br />

HarleNir nasce per scongiurare i rischi di<br />

frammischiamento e identificare una compressa<br />

all’apparenza identica a tutte le altre<br />

per forma e colore ma con una composizione<br />

chimica diversa o con una concentrazione<br />

errata del principio attivo. Di norma<br />

nel mondo farmaceutico i test di uniformità<br />

del principio attivo necessari per<br />

ottenere il via libera al rilascio del lotto<br />

vengono effettuati con analisi a campione<br />

fuori linea utilizzando attrezzature da<br />

laboratorio. In alternativa a questa metodologia,<br />

SEA Vision ha sviluppato ora un<br />

sistema che viene installato direttamente<br />

sulla linea di produzione. Il risultato è<br />

un controllo non distruttivo sul 100% della<br />

produzione, tempi di rilascio lotto abbreviati.<br />

HarleNIR è un sistema di visione<br />

qualitativo e quantitativo che combina<br />

controlli di visione standard con un sistema<br />

iperspettrale che lavora nella banda<br />

spettrale del vicino infrarosso (Near Infra<br />

Red), utilizzato per eseguire l’analisi della<br />

composizione chimica di prodotti solidi<br />

orali come capsule, confetti, compresse,<br />

sia stampate che ricoperte, piatte o con<br />

lavorazioni rilievo.<br />

Il sistema HarleNIR si inserisce tra i cosiddetti<br />

PAT Tools, ovvero gruppi di controllo<br />

non distruttivi, utilizzati per garantire<br />

efficienza delle linee di produzione e<br />

qualità del prodotto farmaceutico. Si tratta<br />

di una tecnologia che permette di eseguire<br />

l’analisi del prodotto finito direttamente<br />

sulla linea di produzione, evitando<br />

il campionamento e, pertanto, verificando<br />

il 100% della produzione. Tra i caratteri più<br />

innovativi spicca il tracking: attraverso lo<br />

scarto singolo, il sistema effettua direttamente<br />

lo scarto della compressa difettosa,<br />

evitando così lo scarto di un flacone intero<br />

ed il successivo reworking e massimizzando<br />

l’efficienza della macchina.<br />

Il sistema HarleNir è stato presentato per<br />

la prima volta al mercato americano a bordo<br />

di una contatrice a marchio Marchesini,<br />

la Compact 12, una monoblocco compatta<br />

che integra in una sola macchina le<br />

due operazioni di conteggio e tappatura.<br />

Il sistema HarleNir è infatti integrabile alla<br />

macchina grazie a una serie di algoritmi<br />

proprietari avanzati, che generano un<br />

pacchetto di dati che vanno trasmessi alla<br />

macchina su cui viene installato. Per garantire<br />

la corretta trasmissione dei dati,<br />

si utilizza il protocollo di comunicazione<br />

D-Bus Ethernet, per trasmettere alla macchina<br />

risultati molto complessi in tempi<br />

rapidissimi, al di sotto del millisecondo.<br />

60 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Automazione/Strumentazione<br />

Monitoraggio con HMI<br />

e strumentazione da campo<br />

Valcom® (Gruppo Terranova) si propone come partner<br />

strategico per la misura di livello di parchi serbatoi dedicati<br />

allo stoccaggio di fluidi per mezzo del sistema di<br />

monitoraggio, configurazione e programmazione remota<br />

HMI che è in grado di visualizzare in tempo reale tutte<br />

le variabili di qualsiasi processo collegate, consentendo<br />

di implementare le funzioni di data-logging e alarm-setting,<br />

indispensabili per monitorare i trend e prevenire situazioni<br />

di troppo vuoto o troppo pieno.<br />

I benefici che derivano dal sistema di monitoraggio con<br />

HMI e strumentazione da campo fornito da Valcom sono<br />

diversi: adeguamento di sistemi tradizionali a sistemi<br />

a elevata tecnologia con prezzi vantaggiosi, abbattimento<br />

dei costi di installazione in casi di impiego di<br />

strumentazione Hart®; compatibilità strumento da campo<br />

- visualizzatore garantita e testata in fase di produzione;<br />

monitoraggio e variazione parametri di configurazione<br />

effettuata comodamente da PC, insieme ad una<br />

flessibilità elevata.<br />

Dal punto di vista degli ingressi disponibili, la flessibilità<br />

sarà massima, aggiungendo al Loop collegamento<br />

bus Hart, ingressi analogici standard 4-20mA e ingressi<br />

ON/OFF. Per le uscite invece, accanto allo standard TCP/<br />

IP, compariranno lo standard Modbus RS485, il modulo<br />

OCP e uscite digitali addizionali. Lo strumento risulterà<br />

estremamente versatile, permettendo la customizzazione<br />

in funzione del processo da monitorare.<br />

Sensori a ultrasuoni<br />

con nuove interfacce<br />

Misurare e calcolare la distanza su oggetti<br />

trasparenti, riflettenti, sfusi o in<br />

presenza di liquidi è la sfida di qualsiasi<br />

sensore. Tante sono le soluzioni<br />

che possono essere adottate, ma<br />

quando si lavora in presenza di sporco,<br />

umidità, polvere, forte luce ambientale,<br />

fumo e nebbia, la scelta può essere una sola: la<br />

tecnologia a ultrasuoni.<br />

Dopo anni di esperienza nel campo degli ultrasuoni, Sick<br />

presenta un ampliamento di gamma della serie UM18-2 con<br />

una linea che monta a bordo IO-Link 1.1, per una trasmissione<br />

dei dati in piena ottica Industry 4.0.<br />

A prima vista la famiglia UM18-2 ha sempre catturato l’attenzione<br />

per la sua compattezza: il diametro 18 e la custodia<br />

in metallo o plastica per una lunghezza totale di 42 mm<br />

ne permettono l’applicazione in spazi ridotti, anche grazie<br />

alla possibilità di avere il dispositivo in versione angolata.<br />

A seconda della versione scelta, il campo operativo varia da<br />

120 mm a 1 m, coprendo ogni esigenza operativa.<br />

UM18-2 di Sick è disponibile in due versioni: Core e Pro. La<br />

prima, con custodia in plastica, presenta delle uscite statiche.<br />

La seconda, in metallo, è caratterizzata da 2 uscite digitali indipendenti<br />

o un’uscita analogica e una digitale di soglia che<br />

può essere impostata a proprio piacere. La versione Pro, inoltre,<br />

si distingue per l’interfaccia IO-Link 1.1 che rende disponibili<br />

tutti i dati raccolti dal sensore e le informazioni sul sensore<br />

stesso, ai fini non solo di un’ottimizzazione del processo<br />

produttivo, ma anche di un’efficace manutenzione predittiva.<br />

La programmazione avviene via SOPAS con SiLink2 Master,<br />

dall’interfaccia semplice e intuitiva per un rapido settaggio<br />

del sensore.<br />

Per una maggiore sicurezza di processo, inoltre, è possibile<br />

collegare fino a 20 sensori che lavorano in sincrono o in modalità<br />

multiplex, senza alcuna interferenza di segnale.<br />

Le diverse distanze operative e il grado di protezione IP67<br />

consentono all’UM18-2 di essere utilizzato nelle applicazioni<br />

più disparate: dalla misura del livello di riempimento di liquidi<br />

e materiali sfusi al controllo del diametro di avvolgimento<br />

di bobine di metallo, carta e plastica, dal rilevamento in continuo<br />

di tessuto e reticoli metallici al rilevamento, misurazione<br />

e posizionamento di oggetti scuri, brillanti e trasparenti,<br />

fino ad applicazioni di anticollisione.<br />

Utilizzando la tecnologia ad ultrasuoni, inoltre, UM18-2 può<br />

essere utilizzato senza difficoltà sia in ambienti umidi che in<br />

applicazioni esterne con forte luce ambientale e nebbia.<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong><br />

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 61


Packaging<br />

Bormioli Pharma investe oltre 20 milioni di euro per il potenziamento dello<br />

stabilimento di San Vito, che ha consentito l’assunzione di circa 50 lavoratori.<br />

La capacità produttiva passerà da 30 a 110 tonnellate al giorno.<br />

Nuovo forno e linee produttive per<br />

l’imballaggio farmaceutico in vetro<br />

L’inaugurazione<br />

del rinnovato<br />

stabilimento di<br />

Bormioli Pharma<br />

a San Vito al<br />

Tagliamento<br />

(PN)<br />

È<br />

stato inaugurato recentemente<br />

a San Vito al Tagliamento,<br />

in provincia di Pordenone, il<br />

rinnovato stabilimento di Bormioli<br />

Pharma, che con l’installazione<br />

di una fornace e di due linee<br />

produttive incrementa notevolmente<br />

la propria capacità operativa.<br />

La cerimonia è avvenuta alla presenza,<br />

tra gli altri, di Sergio Emidio Bini,<br />

assessore alle Attività produttive<br />

e turismo della Regione Friuli-Venezia<br />

Giulia, e Antonio Di Bisceglie,<br />

sindaco di San Vito al Tagliamento.<br />

L’investimento, che ha visto un impegno<br />

finanziario di oltre 20 milioni<br />

di euro, consentirà di passare, a regime,<br />

da una capacità produttiva di<br />

30 tonnellate/giorno a 110 tonnellate/giorno,<br />

con la possibilità di poter<br />

aggiungere in futuro una terza linea<br />

produttiva ed estendere la capacità<br />

massima dello stabilimento fino<br />

a 150 tonnellate/giorno.<br />

Il nuovo impianto, all’avanguardia<br />

sotto diversi punti di vista, è stato<br />

progettato per garantire una elevata<br />

flessibilità operativa e consente<br />

di operare con formati e tecnologie<br />

produttive differenti. Oltre ad operare<br />

con elevati standard di efficienza<br />

62 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA


Packaging<br />

energetica, l’impianto si caratterizza<br />

anche per sistemi di prevenzione<br />

e sicurezza e di controllo emissioni<br />

di eccellenza.<br />

A supporto dell’investimento nel sito<br />

produttivo, Bormioli Pharma ha attivato<br />

un significativo piano di inserimento<br />

di risorse, che si è tradotto<br />

in un incremento dell’organico di<br />

circa il 50%. Ciò ha significato l’assunzione<br />

di circa 50 lavoratori, già<br />

coinvolti in un percorso di formazione<br />

in aula e sul posto di lavoro, anche<br />

presso lo stabilimento Bormioli<br />

Pharma di Bergantino, in provincia<br />

di Rovigo.<br />

“La scelta di investire per rinnovare<br />

e sviluppare il nostro stabilimento<br />

di San Vito risponde ai piani di<br />

crescita dell’azienda e all’esigenza di<br />

migliorare il nostro livello di servizio,<br />

riducendo ulteriormente i tempi<br />

di risposta e assicurando disponibilità<br />

di prodotto anche durante i periodi<br />

di manutenzione periodica del<br />

nostro sito produttivo di Bergantino.<br />

La realizzazione di questo impianto<br />

conferma inoltre la capacità<br />

dell’azienda di migliorarsi con continuità,<br />

integrando e sviluppando le<br />

proprie competenze tecnologiche sui<br />

processi produttivi”, ha commentato<br />

il CEO di Bormioli Pharma Andrea Lodetti.<br />

“Con l’inaugurazione del nuovo<br />

impianto, abbiamo rafforzato il<br />

nostro posizionamento, affermandoci<br />

come partner d’eccellenza dell’industria<br />

farmaceutica globale”.<br />

“Oggi è una giornata speciale per<br />

tutto il Friuli Venezia-Giulia”, ha affermato<br />

l’assessore Sergio Emidio Bini.<br />

“L’area di San Vito è fondamentale<br />

per la Regione, ringrazio Bormioli<br />

Pharma per averci creduto e per aver<br />

fatto un così importante investimento<br />

in questo distretto che si distingue<br />

a livello nazionale nel comparto<br />

del vetro”.<br />

“È una giornata di festa per la nostra<br />

comunità: con questo importante investimento<br />

Bormioli Pharma dimostra<br />

di credere nel nostro territorio che è<br />

ormai una eccellenza nella produzione<br />

del vetro”, ha sottolineato il sindaco<br />

Antonio Di Bisceglie. “L’investimento<br />

fatto dall’azienda qui a San Vito<br />

ha avuto anche importanti ricadute<br />

occupazionali, 50 nuove persone<br />

hanno infatti trovato lavoro in un ambiente<br />

innovativo e all’avanguardia,<br />

qualificando ancor più la nostra zona<br />

industriale come distretto del vetro”.<br />

“Sono davvero soddisfatto di prendere<br />

parte a questo evento: l’inaugurazione<br />

sancisce l’avvio del nuovo forno<br />

alla sede di Bormioli Pharma, inserita<br />

al centro della Zona industriale<br />

Ponte Rosso”, ha commentato Renato<br />

Mascherin, presidente del Consorzio<br />

Ponterosso. “Iniziativa imprenditoriale<br />

di una realtà considerata tra<br />

le big player del settore che ha deciso<br />

di investire nell’operazione oltre<br />

22 milioni di euro e che rientra nel<br />

piano di investimenti per rispondere<br />

alle nuove sfide del mercato internazionale.<br />

L’azienda contribuisce così<br />

a consolidare il settore del vetro la<br />

cui produzione non è solo un tassello<br />

dello sviluppo di questo comparto,<br />

ma può considerarsi la continuazione<br />

di una tradizione legata a doppio filo<br />

alla storia economica della città di<br />

San Vito al Tagliamento, che da lungo<br />

tempo vanta quest’antica arte”.<br />

Oltre all’ampliamento del sito produttivo<br />

di San Vito, Bormioli Pharma<br />

ha recentemente annunciato l’acquisizione<br />

della società tedesca Remy &<br />

Geiser, specializzata nella realizzazione<br />

di sistemi di chiusura e dosaggio<br />

nonché di fiale in vetro tubolare,<br />

confermando ulteriormente i propri<br />

obiettivi di crescita e internazionalizzazione.<br />

Bormioli Pharma è un’azienda produttrice<br />

di packaging farmaceutico<br />

in plastica e vetro con sede a Parma.<br />

Acquisita nel novembre 2017 dal fondo<br />

di investimento Triton, l’azienda<br />

produce ogni anno circa 5,5 miliardi<br />

di pezzi e impiega circa 900 dipendenti,<br />

di cui circa 120 – a regime – a<br />

San Vito al Tagliamento. <br />

A supporto<br />

dell’investimento,<br />

l’azienda ha<br />

incrementato<br />

l’organico di circa<br />

il 50%<br />

<strong>Settembre</strong>/<strong>Ottobre</strong> <strong>2019</strong> RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 63


In questo numero<br />

abbiamo parlato di…<br />

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie:<br />

2G.......................................................................................... 38<br />

AIEOP..................................................................................... 30<br />

ALBASYSTEM..................................................................... 16, 36<br />

ANDION ITALY........................................................................29<br />

ASSOFERTILIZZANTI.................................................................. 19<br />

ASSOGENERICI...........................................................................6<br />

BASF ITALIA............................................................................ 14<br />

BONFIGLIOLI ENGINEERING....................................................... 20<br />

BORMIOLI PHARMA.................................................................. 62<br />

BRUNO WOLHFARTH...............................................................13<br />

CO.RA.....................................................................................23<br />

COVESTRO............................................................................... 32<br />

CSV LIFE SCIENCE........................................................... 4A COP.<br />

DHL GLOBAL FORWARDING........................................................ 12<br />

EFFEBI...................................................................................43<br />

EGO........................................................................................ 36<br />

EIOM................................................................................ 24, 57<br />

EMERSON...............................................................................27<br />

ENDRESS+HAUSER.................................................................... 60<br />

ENEA.................................................................................28, 34<br />

FEDERCHIMICA......................................................................... 19<br />

FINCHIMICA............................................................................ 21<br />

FPS.................................................................................. 15, 24<br />

GIUSTO FARAVELLI..................................................................17<br />

GMI FLUORTECNO........................................BATTENTE DI 1A COP.<br />

IBG - ITALIAN BIOSIMILARS GROUP.............................................6<br />

IBSA ITALIA............................................................................ 40<br />

ICOTEK............................................................................. 19, 56<br />

IFSCC CONFERENCE................................................................... 10<br />

IGUS....................................................................................... 58<br />

IMAGE S.................................................................................37<br />

INTERGEN............................................................................... 15<br />

INTERPROGETTI EDITORI..........................................................59<br />

LONZA.................................................................................... 54<br />

MEDICINES FOR EUROPE............................................................ 22<br />

MESSE FRANKFURT..................................................................18<br />

MESTECH SERVICES................................................................... 18<br />

MG2....................................................................................... 46<br />

MONTENEGRO.........................................................................22<br />

OLDHAM-SIMTRONICS............................................................... 52<br />

OLPIDÜRR.......................................................................... 9, 48<br />

PHARMA EXPO................................................................ 3A COP.<br />

POMPE CUCCHI.......................................................................47<br />

POMPETRAVAINI.......................................................................1<br />

PRECISION FLUID CONTROLS...................................................55<br />

PRÜFTECHNIK.........................................................................53<br />

PVS................................................................................ 2A COP.<br />

R. STAHL................................................................................51<br />

RADICIGROUP.......................................................................... 20<br />

ROCKWELL AUTOMATION...................................................18, 54<br />

SARMA IMPIANTI....................................................................31<br />

SCI - SOCIETÀ CHIMICA ITALIANA.............................................. 16<br />

SEA VISION............................................................................. 60<br />

SICK....................................................................................... 61<br />

SOFTING ................................................................................. 56<br />

SPS........................................................................................ 26<br />

STOMMPY................................................................................ 53<br />

SWAN ANALITICA...................................................................21<br />

TERRANOVA...................................................................... 39, 61<br />

TEXPACK...................................................................................5<br />

TM.I.P....................................................................... 1A COP., 35<br />

TOSCANA PHARMA VALLEY......................................................... 44<br />

UNIVERSITÀ DI PISA................................................................. 16<br />

URIACH ITALY.......................................................................... 14<br />

VALCOM.................................................................................. 61<br />

VEGA............................................................................. INSERTO<br />

WENGLOR SENSORIC................................................................. 54<br />

WOOD....................................................................................25<br />

RIVISTA<br />

DELL’ INDUSTRIA<br />

CHIMICA E<br />

FARMACEUTICA<br />

NUMERO4<br />

SET/OTT<strong>2019</strong><br />

icfANNOX<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com)<br />

GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it<br />

TRADUZIONI: Studio Trevisan<br />

HA COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Eva De Vecchis<br />

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />

Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC)<br />

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Registrazione Tribunale di Milano n. 259 in data 07/05/2010<br />

Direttore Responsabile: Simone Ghioldi<br />

Finito di stampare il 31/10/<strong>2019</strong> presso Aziende Grafiche Printing S.r.l.<br />

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64 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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