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GARR News - n.20 - estate 2019

GARR News è il magazine semestrale che racconta le novità sulla rete dell'istruzione e della ricerca

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INTERNAZIONALE<br />

AARC: collaboration made easy!<br />

di<br />

Elis Bertazzon<br />

Buone notizie per le collaborazioni di ricerca internazionali<br />

che vogliono dotarsi di un’infrastruttura di autenticazione<br />

e di autorizzazione (AAI). Grazie ai risultati del progetto<br />

AARC, iniziato nel 2015 con l’attiva partecipazione di<br />

<strong>GARR</strong>, è ora a disposizione una vera e propria suite di soluzioni<br />

già sperimentate e collaudate dalle quali attingere. In<br />

sintesi, AARC ha reso più facile le collaborazioni di ricerca<br />

attraverso un pacchetto di strumenti, modelli, linee guida,<br />

casi d’uso e tutorial che vanno dalla A alla Z dello sviluppo<br />

di una AAI. Vediamoli da vicino.<br />

Un’architettura personalizzabile<br />

Al centro del progetto AARC vi è la Blueprint Architecture<br />

(o BPA), un’architettura di riferimento destinata a sviluppatori<br />

e tecnici che vogliono definire delle soluzioni di<br />

access management per collaborazioni di ricerca internazionali.<br />

Questa architettura definisce i componenti chiave,<br />

dei “mattoncini” funzionali, che possono essere combinati<br />

a seconda delle esigenze specifiche e che permettono<br />

la creazione di una AAI con accesso federato ed integrata<br />

con eduGAIN. In questo modo si fornisce una soluzione<br />

flessibile e scalabile che permette di sfruttare<br />

al massimo i vantaggi offerti dalle federazioni<br />

di identità nazionali ed internazionali<br />

oltre a creare nuove possibilità.<br />

Ma perché creare delle infrastrutture di autenticazione<br />

e autorizzazione personalizzabili quando ci sono già i<br />

sistemi di autenticazione delle federazioni di identità? La<br />

risposta è semplice: non sono sufficienti. Sebbene tramite<br />

le federazioni di identità ed eduGAIN i ricercatori possano<br />

accedere alle migliaia di risorse rese disponibili alla<br />

loro organizzazione, quando questi si trovano a lavorare<br />

all’interno di una collaborazione, è necessario che possano<br />

accedere a delle risorse specifiche sulla base del loro ruolo<br />

all’interno del progetto e non dell’affiliazione all’organizzazione.<br />

Servirebbe quindi una AAI per ogni progetto che<br />

permetta di gestire ruoli e permessi indipendentemente<br />

dall’organizzazione di appartenenza, ma questa soluzione,<br />

oltre a essere poco scalabile, pone anche altre difficoltà:<br />

mentre infatti è in genere possibile accedere alle infrastrutture<br />

di ricerca che dispongono di una AAI, l’accesso<br />

trasversale a diverse research infrastructure è più complesso,<br />

soprattutto se, all’interno dello stesso progetto,<br />

lo stesso ricercatore si ritrova a dover accedere a risorse<br />

fornite da infrastrutture diverse. Inoltre, la presenza di<br />

numerose AAI può generare dei problemi di compatibilità,<br />

e richiedere un eccessivo dispendio di risorse per costruirle.<br />

Serviva definire, quindi, delle soluzioni che mettessero<br />

d’accordo tutti, che fossero flessibili, sicure, ma anche<br />

accessibili e compatibili con i sistemi di AAI già esistenti<br />

e che fossero sostenibili nel tempo. E con AARC queste<br />

soluzioni sono state identificate in maniera<br />

chiara e promosse all’interno della comunità<br />

di utenti, attraverso una ventina di progetti pilota che<br />

hanno incoraggiato l’adozione di soluzioni standard ed interoperanti<br />

tra le diverse comunità.<br />

La cassetta degli attrezzi: il Policy<br />

Development Kit<br />

L’accesso ai dati della ricerca è di per sé distribuito, pertanto<br />

la questione della fiducia è di fondamentale importanza:<br />

chi può accedere ai dati? In che modo? E come assicurarsi<br />

che le stesse misure di sicurezza siano adottate da tutti<br />

i membri di un progetto di collaborazione? Queste sono<br />

domande a cui normalmente risponde la policy, ovvero<br />

l’insieme di regole di funzionamento di un’infrastruttura,<br />

che vanno dalla protezione dei dati alla gestione dell’accesso<br />

agli stessi. Spesso, concordare queste regole risulta<br />

complesso tanto quanto ricercare la soluzione tecnologica<br />

da adottare. Per questo motivo, AARC ha messo a disposizione<br />

il Policy Development Kit, una specie di cassetta<br />

degli attrezzi pronta all’uso composta da informazioni,<br />

corsi di e-learning, video tutorial, template di documenti<br />

utili e linee guida dettagliate per creare policy a garanzia<br />

degli utenti e delle infrastrutture di ricerca nel contesto<br />

della AARC Blueprint Architecture e non solo.<br />

Imparare dagli altri: i case studies<br />

Di fronte all’esigenza di dotarsi di una AAI, quale miglior<br />

modo per scegliere gli strumenti giusti se non confrontarsi<br />

con quanto già fatto da altri? Durante i 4 anni del progetto,<br />

AARC ha interagito con numerose organizzazioni e comunità<br />

con problemi da risolvere tra loro diversissimi: c’era<br />

chi si domandava come includere le identità federate nella<br />

loro AAI in collaborazioni con migliaia di ricercatori e con<br />

decine di organizzazioni partner provenienti da decine di<br />

paesi diversi; c’era chi aveva una vecchia infrastruttura e la<br />

voleva rendere più robusta e moderna; chi, ancora, doveva<br />

risolvere un problema di interoperabilità trasversale tra<br />

e-infrastructure e chi aveva bisogno di garantire un accesso<br />

verso tutte le risorse a un’intera comunità scientifica,<br />

come quella biomedica.<br />

Queste storie sono state documentate e rese fruibili<br />

nella collezione AARC in Action, dove si raccolgono le<br />

esperienze di organizzazioni attive nell’ambito delle scienze<br />

della Terra (EPOS, EISCAT-3D), Life Sciences (CORBEL,<br />

LifeWatch-ERIC), astrofisica (CTA e LIGO Scientific Collaboration),<br />

fisica delle alte energie (WLCG) e nell’ambito<br />

umanistico (DARIAH). Confrontare i propri requisiti con<br />

questi casi d’uso può essere un buon punto di partenza per<br />

aiutare i ricercatori a capire ciò di cui hanno bisogno e quale<br />

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