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GARR News - n.20 - estate 2019

GARR News è il magazine semestrale che racconta le novità sulla rete dell'istruzione e della ricerca

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OSSERVATORIO DELLA RETE<br />

Rete<br />

a prova di futuro<br />

di<br />

Federica<br />

Tanlongo<br />

Un’infrastruttura super affidabile e pronta per il 100Gbps:<br />

così i dati del JRC sono sempre disponibili<br />

Un doppio anello di fibra ottica<br />

100 Gbps–ready lungo complessivamente<br />

250 Km con apparati trasmissivi “carrier<br />

class” operati direttamente da <strong>GARR</strong>:<br />

è questa la nuova infrastruttura di<br />

accesso alla rete del Joint Research<br />

Centre della Commissione Europea<br />

situato a Ispra (VA) e attivata nelle<br />

primissime settimane del <strong>2019</strong>.<br />

Una rete progettata con particolare<br />

attenzione alle esigenze future e con<br />

una protezione dai guasti paragonabile<br />

a quello di un’infrastruttura critica. Ne<br />

abbiamo parlato con Maurizio Baroffio e<br />

Fabio Bossi, rispettivamente responsabile<br />

dell’infrastruttura informatica del JRC e<br />

responsabile dei servizi di rete dati e del<br />

DataCentre.<br />

Realizzare la nuova rete di<br />

accesso è stata un’impresa di<br />

un certo respiro e ha richiesto<br />

ingenti investimenti. Potete<br />

raccontare da quali requisiti<br />

siete partiti?<br />

FB: Analizzando le statistiche di utilizzo,<br />

si è osservato con chiarezza che la vecchia<br />

linea aveva raggiunto la saturazione in<br />

alcuni momenti della giornata lavorativa<br />

e che l’utilizzo di banda era in costante<br />

crescita. Volevamo rivederla in modo<br />

che la nostra rete fosse “future-proof”:<br />

maggiore capacità, quindi ma non solo.<br />

MB: La criticità maggiore per<br />

noi è rappresentata da un lato<br />

dall’accesso a Internet e ai<br />

servizi cloud esterni e dall’altro<br />

nell’offrire una disponibilità<br />

continua dei nostri dati e servizi.<br />

Forniamo al resto della Commissione Europea dei servizi che devono<br />

essere sempre disponibili: dobbiamo ridurre al minimo le interruzioni di<br />

rete, per quanto sia ormai molto improbabile un “black-out” totale della<br />

connettività. Ci serviva quindi avere a disposizione un’infrastruttura ad<br />

alta capacità e affidabilità. Gli investimenti sono stati considerevoli, ma<br />

giustificati dall’elevatissimo livello di affidabilità ottenuto.<br />

Il livello di resilienza che avete voluto per<br />

l’accesso è di molto superiore a quello che vediamo<br />

normalmente nel settore della ricerca: come mai per<br />

JRC questo aspetto è così importante?<br />

MB: È vero che in senso stretto JRC non necessita di un’infrastruttura<br />

di rete critica, ma possiamo affermare che ne sia dotata de facto: molte<br />

delle attività svolte qui ad Ispra sono basate sulla necessità di scaricare<br />

informazioni (dati, immagini, etc.) dalla rete, rielaborarli e reimmetterli<br />

in rete corredati da nuova informazione.<br />

FB: JRC è distribuito su sei siti in cinque nazioni (Belgio, Italia, Germania,<br />

Paesi Bassi e Spagna) e, anche tralasciando le comunicazioni tra queste<br />

sedi, realizzate con reti dedicate, ha la necessità di essere sempre<br />

connesso: la nostra missione consiste infatti nell’agevolare il lavoro<br />

delle altre Direzioni Generali della Commissione Europea per ciò riguarda<br />

particolari tematiche, senza contare le innumerevoli collaborazioni<br />

che abbiamo con il mondo esterno, dagli enti di ricerca alle pubbliche<br />

amministrazioni degli Stati membri. Tutti si aspettano che noi<br />

forniamo informazioni, spesso in tempo reale. E in questo caso<br />

sarebbe poco auspicabile rischiare di avere un disservizio di rete.<br />

Potete fare qualche esempio?<br />

MB: Un esempio tipico d’utilizzo intensivo della rete è quello del progetto<br />

JRC BDA (Big Data Analytics), che si occupa di elaborare ed aggiungere<br />

nuovi strati di informazione alle immagini raccolte dai satelliti delle<br />

missioni Sentinel nell’ambito del programma Copernicus.Le immagini<br />

così elaborate vengono utilizzate per scopi di protezione civile e gestione<br />

delle emergenze; è naturale quindi che esse debbano essere acquisite e<br />

ridistribuite in tempo reale tra diversi servizi della Commissione Europea<br />

e con gli Stati Membri.<br />

MB: Un altro esempio è quello legato alla combinazione tra “media<br />

monitoring” e “text mining” di EMM (Europe Media Monitor). Si tratta<br />

di un programma che colleziona articoli da siti di informazione di tutto<br />

24<br />

<strong>GARR</strong><br />

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