GARR News - n.20 - estate 2019
GARR News è il magazine semestrale che racconta le novità sulla rete dell'istruzione e della ricerca
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OSSERVATORIO DELLA RETE<br />
Massimo Carboni durante<br />
il workshop “Idee per<br />
innovare in rete”<br />
organizzato per celebrare<br />
i vent’anni del progetto<br />
<strong>GARR</strong>-B che, integrando le<br />
reti metropolitane, ha<br />
contributo all’estensione<br />
capillare della rete <strong>GARR</strong><br />
su tutto il territorio<br />
nazionale.<br />
W www.garr.tv<br />
Nel disegno futuro un ruolo importante, inoltre, lo<br />
rivestono i data centre che aggiungono valore all’infrastruttura<br />
e stanno entrando a far parte dell’ecosistema<br />
di rete. I data centre sono distribuiti e vicini<br />
all’utente finale, per ridurre i tempi di risposta<br />
e favorire l’accesso alle applicazioni. Il<br />
modello <strong>GARR</strong> di accesso ai servizi potrebbe essere fatto<br />
con la concatenazione di funzioni virtuali di rete, in<br />
software, presenti dentro computer distribuiti nella rete.<br />
Per ora lo stiamo sviluppando dentro i data centre, in<br />
un modello cloud, con l’idea di portarlo poi su una scala<br />
di rete geografica per poter avere sempre più servizi, alcuni<br />
dei quali sviluppati dagli utenti stessi.<br />
Come gestire la complessità?<br />
Per affrontare al meglio queste nuove sfide ambiziose è<br />
necessario mettere in pratica un percorso virtuoso verso<br />
soluzioni semplici.Occorre, ad esempio, passare da un<br />
approccio incentrato sulla linea di comando ad un modello<br />
che faccia automazione e in cui ci sia una maggiore<br />
integrazione della rete con i servizi.<br />
Serve inoltre creare ed aggiornare le competenze<br />
ICT, perché quelle precedenti non sono più sufficienti<br />
ed adatte all’interno della comunità. Qualcuno ha già<br />
iniziato e ci auguriamo che funga da traino anche per gli<br />
altri: c’è bisogno di una nuova generazione di network<br />
manager e di condivisione, proprio come hanno fatto i<br />
pionieri agli albori della rete.<br />
Dobbiamo operare in modo diverso, non si evolve se<br />
non c’è cambiamento: oltre alla formazione, infatti sono<br />
necessarie nuove modalità e nuovi strumenti.<br />
Verso le self-driving networks<br />
L’evoluzione in atto attraversa alcuni passaggi chiave.<br />
Il primo, come già affermato, è l’automazione, poi c’è il<br />
monitoring avanzato, ovvero l’integrazione costante dei<br />
device con gli strumenti di controllo, per garantire una<br />
rapidità nelle decisioni anche attraverso l’uso di tecniche<br />
di machine learning.<br />
L’orizzonte di questo percorso, raggiungibile<br />
entro 10-15 anni, è quello delle self-driving<br />
network, ovvero reti in grado di autoconfigurarsi, di prevedere<br />
e correggere la maggioranza dei possibili problemi<br />
prima che l’utente possa percepirli.<br />
La prova che abbiamo davanti è dunque quella di gestire<br />
una grande complessità. Per affrontarla al meglio è importante<br />
tenere presenti le lezioni apprese dal passato,<br />
quando c’era il vantaggio di poter sbagliare più liberamente.<br />
Nel processo di innovazione, infatti, il fallimento<br />
non è necessariamente negativo se diventa fonte di<br />
apprendimento e se viene controllato. Bisogna tuttavia<br />
mantenere chiaro l’obiettivo e non farsi suggerire le necessità<br />
e le risposte dal mercato, delle cui soluzioni dovremmo<br />
avvalerci solo dove e quando serve.<br />
La sfida della complessità non si può affrontare da soli<br />
ma occorre un cammino condiviso all’interno di tutta<br />
la nostra comunità. Dobbiamo difendere e conservare la<br />
conoscenza e sviluppare le nuove competenze ed è quello<br />
che cerchiamo di fare con le nostre forze anche attraverso<br />
i momenti di formazione e di incontro come workshop<br />
e conferenze.<br />
dell’infrastruttura del laboratorio ha richiesto lo sviluppo exnovo<br />
di strumenti di monitoring, l’integrazione di sistemi di<br />
monitoraggio anche open source e l’implementazione di servizi<br />
IT di supporto quali DNS server, gateway VPN di accesso.<br />
Con l’obiettivo di sviluppare e testare strumenti per<br />
l’automazione dei processi di gestione della rete, è stato<br />
realizzato un servizio che consente la creazione di topologie<br />
di rete con router virtualizzati in ambiente VMware. Il<br />
servizio è rivolto a chi ha la necessità di verificare, in un<br />
ambiente di laboratorio riservato, sia le configurazioni di<br />
rete sia gli strumenti e le applicazioni che interagiscono con<br />
i router, anche attraverso operazioni di scrittura.<br />
Il laboratorio ha ospitato tre attività di sperimentazione<br />
di sistemi di connettività con paradigma SD-WAN. Le<br />
soluzioni t<strong>estate</strong> sono Ensamble di ADVA, Contrail Service<br />
Orchestrator di Juniper e VeloCloud di VMWare. L’esperienza<br />
acquisita è stata positiva: le soluzioni analizzate dimostrano<br />
di essere in linea con quelli che sono i trend tecnologici<br />
in termini di erogazione di servizi di rete virtualizzati su<br />
architetture basate sul paradigma SD-WAN.<br />
La rete cresce nel Nord-Est<br />
Intanto la rete geografica si appresta a diventare ancora<br />
più capillare e resiliente. È stata aggiudicata a luglio, infatti,<br />
la gara per la fornitura di fibra ottica in IRU a 15 anni per<br />
alcune tratte nel Nord-Est, in Lombardia fino a Bologna.<br />
Nodi strategici come Trento e Verona saranno raggiunti per<br />
la prima volta dalla fibra di proprietà, mentre altri nodi già<br />
presenti sulla rete si avvarranno di nuovi percorsi ridondati.<br />
Più fibra e cooperazione in Europa<br />
A livello internazionale, <strong>GARR</strong> è impegnato nei progetti<br />
GN4-3 e GN4-3N che hanno l’obiettivo di far evolvere<br />
l’infrastruttura di rete europea. In particolare il progetto<br />
GN4-3N ha lo scopo di estendere la dorsale GÉANT<br />
attraverso l’acquisizione di fibre a lungo termine per<br />
garantire la crescita futura in termini di capacità e<br />
funzionalità e con l’obiettivo di creare infrastrutture di<br />
comunicazione transfrontaliere, riducendo così divario<br />
digitale e costi.<br />
Il contributo <strong>GARR</strong> si concentra in due attività: quella<br />
del GÉANT Project Planning Committee (GPPC) che ha<br />
indirizzato le proposte e quella dei “Chief Technology<br />
Officer - CTO workshop” per la definizione della topologia<br />
dell’infrastruttura ottica. Questi ultimi hanno coinvolto i<br />
principali esperti delle reti della ricerca per la discussione<br />
e definizione del progetto di sviluppo in fibra ottica della<br />
rete GÉANT e del finanziamento necessario. Massimo<br />
Carboni rappresenta <strong>GARR</strong> nell’ambito del NIAC (Network<br />
Infrastructure Advisory Committee), ovvero il comitato di<br />
controllo dello sviluppo della rete GÉANT che supervisionerà<br />
la realizzazione e l’evoluzione della rete in fibra ottica su<br />
scala europea.<br />
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