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RailHope Magazin 01/19 IT

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PERSONNE DI DIO<br />

R I V I S T A<br />

rante quell’incontro, mi<br />

chiese espressamente di<br />

fuggire da mia madre. Mi<br />

disse che avevo un aspetto<br />

pietoso e che mio padre mi<br />

avrebbe accolto,<br />

che tutto quello<br />

che serviva era<br />

già pronto. Quasi<br />

non ci credevo,<br />

perché per tutti<br />

quelli anni mi<br />

era stato detto, che mio padre<br />

non voleva saperne più<br />

niente di me. Nonostante<br />

ciò, le sue parole mi colpirono<br />

al cuore. Se questo era<br />

vero, toccava a me agire.<br />

6 1/2<strong>01</strong>9<br />

«Però, nonostante<br />

tutto, ero sicuro<br />

che con Gesù ci<br />

sarebbe stato una<br />

fuoriuscita.»<br />

Il giorno della decisione<br />

Era giovedì 18 maggio. A<br />

quel tempo lavoravo in un<br />

negozio di animali a Zurigo.<br />

Quella mattina,<br />

mia madre<br />

mi chiamò<br />

diverse volte al<br />

negozio. Mi minacciò<br />

dicendo<br />

che il diacono<br />

della chiesa riformata, che<br />

presumibilmente «sapeva<br />

tutto di noi», sarebbe venuto<br />

a picchiarmi a sangue<br />

per suo ordine. Sapevo che<br />

adesso dovevo agire – ma<br />

▼Amici e l'aiuto di Dio furono le chiavi per la porta di una nuova vita<br />

come? Come ogni sera, dopo<br />

il lavoro, camminavo fino<br />

alla stazione con un collega.<br />

Per la gran paura che<br />

avevo, gli raccontai tutto,<br />

anche dell’incontro con mia<br />

sorella. Lui mi incoraggiò a<br />

prendere contatto con mio<br />

padre e se non avessi potuto<br />

andare da lui, mi avrebbe<br />

ospitato lui stesso!<br />

Almeno avevo un’assicurazione,<br />

se la cosa fosse<br />

diventata difficile. Arrivati<br />

ad Effretikon, chiamai mio<br />

padre, stando bene attento<br />

che mia madre non mi vedesse.<br />

Era difficile, perché<br />

lei poteva vedermi durante<br />

tutto il tragitto di ritorno.<br />

Quando, dopo così tanto<br />

tempo, ho sentito la voce<br />

di mio padre che chiedeva<br />

meravigliato se ero io potevo<br />

solo piangere.<br />

Piangevo disperatamente,<br />

in mezzo a tutta la gente<br />

che stava aspettando l’autobus.<br />

Dopo un po’ di tempo, mio<br />

padre mi interruppe dicendo:<br />

«Stephan, io conosco<br />

tutto quello che hai passato<br />

a casa con la mamma. Prendi<br />

il prossimo treno e vieni<br />

da me a Hinwil». Era una<br />

grande liberazione per me!<br />

Mai avrei creduto, che potesse<br />

essere così facile.<br />

Tutto il sostegno<br />

Dopo la telefonata con mio<br />

padre mi sono fatto coraggio<br />

ed ho chiamato mia

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