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Rivista "Agricoltura" Regione Piemonte - n.96 agosto 2019

Rivista a periodicità semestrale curata dalla Direzione Agricoltura Regione Piemonte per informazioni e approfondimenti sulle tematiche inerenti il settore agricolo piemontese

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Agricoltura > 96<br />

22<br />

PIANO STRATEGICO<br />

NAZIONALE<br />

E INTEGRAZIONE<br />

TRA PILASTRI<br />

Nel loro insieme, gli obiettivi proposti<br />

non differiscono sostanzialmente<br />

da quelli della PAC attuale,<br />

evidenziando l’intento della<br />

Commissione di dare continuità<br />

strategica all’azione già tracciata<br />

dalla PAC in corso, a parte forse<br />

l’obiettivo 9 che tende soprattutto<br />

a rafforzarne l’azione nei confronti<br />

della salute pubblica. I maggiori<br />

cambiamenti riguarderanno invece<br />

le modalità attuative.<br />

Infatti, la proposta di riforma prevede<br />

per ogni Stato Membro la<br />

redazione di un Piano Strategico<br />

Nazionale, che coordini e metta a<br />

sistema all’interno di un quadro<br />

unificato gli elementi della PAC sinora<br />

operanti separatamente: pagamenti<br />

diretti, OCM e sviluppo<br />

rurale. Sarà possibile articolare<br />

questo Piano su base regionale ma<br />

al momento della redazione di queste<br />

note non è ancora chiaro se si<br />

manterrà la forma attuale dei PSR<br />

regionali o semplicemente saranno<br />

appendici del Piano Nazionale;<br />

anche i meccanismi di governance<br />

sono ancora da sviluppare. Si tratta<br />

di elementi interessanti di novità,<br />

ma anche di incertezza, per uno<br />

Stato Membro come l’Italia nel quale<br />

da sempre la politica di sviluppo<br />

rurale prevede un forte cardine<br />

delle Regioni. Inoltre, la struttura<br />

del Primo Pilastro dalla PAC dovrebbe<br />

prevedere alcuni importanti<br />

cambiamenti rispetto alla formulazione<br />

attuale. Per quanto concerne i<br />

pagamenti diretti la Commissione<br />

propone di introdurre:<br />

una condizionalità rafforzata<br />

(che sostituisce l’attuale condizionaltà<br />

e il greening);<br />

pagamenti diretti per il reddito<br />

composti da due livelli (base e<br />

redistributivo);<br />

nuovi “regimi ecologici” obbligatori<br />

per lo Stato Membro e facoltativi<br />

per il beneficiario, che<br />

in parte potrebbero sovrapporsi<br />

(o forse sostituire) alcune misure<br />

agroambientali attualmente<br />

affidate ai PSR;<br />

un capping (tetto massimo<br />

aziendale per i pagamenti diretti)<br />

più incisivo di quello attuale<br />

ma che potrebbe essere attenuato<br />

defalcando alcuni costi come<br />

quello per il lavoro;<br />

il pagamento per piccoli agricoltori,<br />

sostituibile con un aiuto<br />

forfettario;<br />

un sostegno accoppiato fino al<br />

10% del budget per i pagamenti<br />

diretti (+2% per colture proteiche),<br />

con un ampliamento dei<br />

settori di possibile applicazione<br />

(anche no food) rispetto alla<br />

PAC attuale.<br />

Per le OCM, sono invece previsti<br />

pochi cambiamenti rispetto alla<br />

forma attuale, ma con la possibilità<br />

di estendere gli aiuti settoriali<br />

anche a comparti non attualmente<br />

coperti.<br />

Anche nell’ambito dello sviluppo<br />

rurale non sono previsti cambiamenti<br />

stravolgenti; tuttavia compaiono<br />

importanti innovazioni.<br />

Le più importanti ci sembrano le<br />

seguenti:<br />

la Commissione propone 8 macro-misure,<br />

che nel loro complesso<br />

comprenderanno quelle<br />

attualmente in uso, tra cui una<br />

specifica per gli strumenti di gestione<br />

del rischio, attraverso un<br />

programma dedicato obbligatorio<br />

(la TABELLA 1 propone un<br />

raffronto con le misure attualmente<br />

in vigore nel PSR 2014-<br />

2020 del <strong>Piemonte</strong>);<br />

il rafforzamento dell’impegno,<br />

anche in termini finanziari, nei<br />

confronti del cambiamento climatico,<br />

sia per la mitigazione<br />

che per l’adattamento;<br />

l’aiuto per l’insediamento dei<br />

giovani agricoltori potrà essere<br />

elevato sino a 100.000 euro.<br />

><br />

Tabella 1. Confronto tra le macro misure per lo sviluppo rurale proposte per il periodo 2021-27 e quelle attualmente in vigore ne PSR 2014-2020.<br />

Macro-misure per lo sviluppo rurale 2021-27 Corrispondenza con le misure del PSR 2014-2020<br />

A Impegni ambientali, climatici e altri impegni in materia di gestione Pagamenti agro-climatico-ambientali (M10) e agricoltura biologica (M11)<br />

B Vincoli naturali o altri vincoli territoriali specifici Indennità natura 2000 (M12)<br />

C Svantaggi territoriali specifici derivanti da determinati requisiti obbligatori Indennità compensativa per le aree montane (M13)<br />

D Investimenti<br />

Investimenti nelle aziende agricole e agroalimentari (M4), prevenzione<br />

e ripristino di danni da calamità naturali e da eventi catastrofico (M5),<br />

servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle aree rurali (M7),<br />

investimenti forestali (M8)<br />

E Insediamento dei giovani agricoltori e avvio di nuove imprese rurali Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese (M6)<br />

F Strumenti per la gestione del rischio Attualmente in carico al PSRN (assicurazioni e fondi di mutualizzazione)<br />

G Cooperazione<br />

Leader (M19), cooperazione (M16) e regimi di qualità dei prodotti agricoli<br />

e alimentari (M3)<br />

H Scambio di conoscenze e informazioni Formazione e informazione (M1), servizi di consulenza (M2)

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